[Nonviolenza] Telegrammi. 236



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 236 del 10 dicembre 2016

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di aprile 2015 (parte quarta)

2. Tre cose occorre fare per far cessare le stragi nel Mediterraneo

3. In memoria di Jean-Paul Sartre

4. Brevissimo resoconto dell'incontro del 15 aprile 2015 del "Tavolo per la pace" di Viterbo

5. Proponiamo a chi ci legge

6. Iqbal Masih, vent'anni dopo

7. Al Presidente del Consiglio dei Ministri, per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza

8. Commemorato Bruno Ciari a Viterbo

9. L'associazione "Respirare" solidale con il Centro antiviolenza "Erinna"

10. Per Guido Calogero

11. Gli auguri del "Tavolo per la Pace" di Viterbo a don Dante Bernini che il 20 aprile compira' 93 anni

12. In memoria di Franco Fornari

13. "Viterbo oltre il muro" per il Centro antiviolenza "Erinna"

14. Per don Dante Bernini, che il 20 aprile compie 93 anni

15. Dinanzi al naufragio dell'umanita'

16. Un compleanno

17. Heri dicebamus

18. Quello che si potrebbe e si dovrebbe fare per porre fine alle stragi nel Mediterraneo

19. Elio Toaff

20. In memoria di don Tonino Bello

21. Una volta ancora

22. Salvare tutte le vite: il messaggio della Resistenza, la legge della Repubblica

23. Per Lyotard

24. E ancora e ancora

25. Dinanzi alla prefettura

26. In memoria di Bram Fischer

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2015 (PARTE QUARTA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2015.

 

2. TRE COSE OCCORRE FARE PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

 

Tre cose occorre fare per far cessare le stragi nel Mediterraneo.

La prima: consentire a tutte le persone in fuga dall'orrore e dalla morte di mettersi in salvo e di essere accolte dove la loro vita non e' piu' minacciata da alcuno. Per questo occorre che l'Unione Europea abolisca le attuali norme razziste, stupide e scellerate, e consenta a tutte le persone l'ingresso nel continente in modo legale e sicuro.

La seconda: far cessare le guerre e i massacri, innanzitutto cessando di rifornire di armi i massacratori: solo il disarmo salva le vite.

La terza: promuovere nei paesi della guerra e della fame pace e legalita', democrazia e sviluppo ecosostenibile ed autocentrato, sovranita' alimentare e tecnologie appropriate, giustizia sociale e rispetto dei diritti umani; questo richiede che i paesi ricchi - e ricchi della secolare rapina ai danni dei popoli del Sud del mondo - restituiscano a quei popoli almeno parte del maltolto e consentano che ovunque l'umana famiglia possa vivere una vita degna: un piano internazionale di aiuti umanitari capillari e' indispensabile e urgente.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

3. IN MEMORIA DI JEAN-PAUL SARTRE

 

Ricorre oggi l'anniversario della morte di Jean-Paul Sartre.

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Nato a Parigi nel 1905, scomparso nel 1980, filosofo, scrittore, simbolo dell'intellettuale impegnato. Nel 1964 rifiuto' il Nobel per la letteratura. Tra le opere di Jean-Paul Sartre: dal punto di vita che qui piu' ci interessa segnaliamo almeno: tra i testi filosofici L'essere e il nulla, L'esistenzialismo e' un umanismo, Critica della ragion dialettica; tra i testi narrativi: La nausea, Il muro, L'eta' della ragione, Il rinvio, La morte nell'anima; tra i testi drammaturgici: Le mosche, Porta chiusa, Morti senza tomba, La sgualdrina timorata, Le mani sporche, Il diavolo e il buon Dio, Nekrassov; tra i testi critici e politici: L'antisemitismo, Che cos'e' la letteratura, Difesa dell'intellettuale; tra i testi autobiografici: Le parole. Tra le opere su Jean-Paul Sartre: per la biografia cfr. Annie Cohen-Solal, Sartre, Il Saggiatore, Milano 1986; ovviamente si veda anche la vasta opera memorialistica di Simone de Beauvoir; per un'introduzione al pensiero filosofico cfr. Sergio Moravia, Introduzione a Sartre, Laterza, Bari 1973; cfr. anche Ornella Pompeo Faracovi, Sartre. Una battaglia politica; Sansoni, Firenze 1974.

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Anche nel ricordo di Jean-Paul Sartre proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. BREVISSIMO RESOCONTO DELL'INCONTRO DEL 15 APRILE 2015 DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Brevissimo resoconto dell'incontro del 15 aprile 2015 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo

Il prossimo incontro si terrà mercoledì 6 maggio 2015

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1. Mercoledì 15 aprile 2015 si è svolta una riunione del "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.

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2. In apertura di riunione Riccardo e Isabella hanno illustrato le esperienze e le attività rispettivamente dell'Auser e di "Nonni e nipoti"; e Mauro e Simonetta hanno formulato opportune proposte di iniziativa ed interazione nelle scuole, con le istituzioni e con altre associazioni per promuovere pace e diritti umani in tutti gli ordini e gradi della scuola, ed in collaborazione con le varie esperienze istituzionali e di volontariato già attive e con cui è opportuno un adeguato coordinamento.

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3. Paolo ed altri hanno riferito della "Giornata per la Pace nell'anniversario della Pacem in Terris e nel centenario della prima guerra mondiale" in onore di don Dante Bernini svoltasi a Viterbo sabato 11 aprile; tutte le persone partecipanti hanno espresso vivo apprezzamento per l'iniziativa e la volontà di realizzare in un prossimo futuro anche la parte convegnistica (originariamente prevista e successivamente rinviata per sopravvenute difficoltà).

A margine sono state anche segnalate alcune esigenze emerse: in particolare la necessità di curare più efficacemente l'informazione ai mass-media (ed anche di realizzare - delle future analoghe iniziative - delle registrazioni video da diffondere successivamente su youtube), e l'opportunità di evitare che più iniziative si sovrappongano nella stessa giornata; Simonetta ha dato la sua disponibilità ad occuparsi in futuro di promuovere adeguati rapporti con i media; Mario ha sottolineato come la Caritas di Viterbo metta a disposizione una sezione del suo sito in cui segnalare gli "appuntamenti di pace".

Mario ha poi posto - con il rigore, la chiarezza e la precisione che gli sono propri - una questione metodologica rispetto al processo decisionale che ha portato all'iniziativa dell'11 aprile così come essa si è concretamente realizzata; da più parti si è sottolineata l'esigenza di approfondire il tema posto.

E' stata quindi ricostruita la genesi della Giornata ed i passaggi che hanno portato all'effettuale esito.

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4. Ricorrendo tra pochi giorni, il 20 aprile, il novantatreesimo compleanno di don Dante Bernini, il Tavolo unanime ha ovviamente deciso di esprimergli i più fervidi auguri con la più viva gratitudine.

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5. Paolo ha quindi segnalato l'opportunità di spostare gli incontri del Tavolo in giorni ed orari in cui sia possibile fare in modo che un dipendente del Comune possa svolgere le funzioni di segretario verbalizzatore.

Dopo un giro di opinioni si è convenuto sull'opportunità di proporre una soluzione che potrebbe consistere (con la consueta periodicità dei due incontri al mese) nel mantenere come giorno della settimana il mercoledì (gli altri giorni proposti presentavano difficoltà per diverse persone) spostando l'orario (iniziando gli incontri alle ore 15 e concludendoli alle ore 17), cosicché in presenza degli atti amministrativi necessari si possa garantire la presenza del segretario verbalizzatore agli incontri. Questa proposta verrà formulata da Paolo sia al dipendente comunale che in questi mesi ha comunque garantito un fondamentale contributo organizzativo al Tavolo e ne è stato indispensabile punto di riferimento (al riguardo il Tavolo ha espresso a Pigi unanime gratitudine), sia successivamente - se darà la sua disponibilità al cambio del giorno di rientro per poter essere presente il mercoledì dalle ore 15 alle ore 17 - tanto al sindaco quanto al dirigente preposto affinché si predispongano tutti gli atti necessari al fine.

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6. Paolo ha poi riferito dello stato dell'iter delle due proposte di delibera "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa" che il "Tavolo per la pace" ha proposto da mesi al Comune di Viterbo; dopo il deposito ufficiale di entrambe le proposte rispettivamente due ed un mese fa, esse sono state fin qui trattenute dai dirigenti competenti per l'esame preliminare; in un incontro istituzionale svoltosi l'8 aprile Paolo ha sollecitato l'apparato amministrativo e particolarmente la Segretaria comunale affinché l'iter amministrativo delle due proposte non subisca ulteriori interruzioni ed invece proceda celermente, cosicché si possa giungere entro poche settimane all'esame in Commissione ed all'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio comunale.

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7. In relazione alla vicenda del finanziamento regionale al Centro antiviolenza "Erinna" per le attività svolte nel 2012, finanziamento che il Comune di Viterbo iniquamente ed irragionevolmente trattiene dal 2013, Paolo ha informato delle ultime interlocuzioni col sindaco.

Valentina ha informato sull'azione legale intrapresa da "Erinna" per ottenere che quel finanziamento ad "Erinna" destinato sia finalmente consegnato; e pur valorizzando l'impegno del Tavolo e ringraziando le persone partecipanti per il sostegno espresso, ha dichiarato l'ovvia difficoltà delle rappresentanti di "Erinna" a continuare a partecipare al Tavolo sic stantibus rebus, essendo il Tavolo una struttura promossa dal Comune, ed avendo purtroppo il Comune nella specifica vicenda tenuto una condotta inaccettabile.

Alcuni hanno chiesto alle rappresentanti di "Erinna" di approfondire collegialmente la riflessione e mantenere frattanto la partecipazione al Tavolo.

Altri ed altre hanno espresso la persuasione che la vicenda sia di estrema rilevanza e che in assenza di un esito positivo anche altre persone cesserebbero di partecipare al Tavolo.

Un partecipante ha dichiarato che - come precedentemente annunciato - la cessazione della partecipazione di "Erinna" al Tavolo implica che anch'egli lascia il Tavolo.

Altre ed altri hanno sottolineato ulteriori aspetti della questione.

E' stata infine espressa la speranza che il Comune possa avere a questo punto una pronta resipiscenza, ed è stato chiesto a Paolo di rappresentare questa esigenza al sindaco.

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8. Al termine dell'incontro le persone interessate e residenti a Viterbo hanno potuto sottoscrivere - grazie alla presenza dei moduli vidimati e del consigliere comunale abilitato ad autenticare le firme - la proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalità di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta" promossa a livello nazionale da molte associazioni che a livello locale fanno parte del "Tavolo per la pace" viterbese (Acli, Agesci, Arci, Operazione Colomba ed altre ancora).

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9. Avvicinandosi il 25 aprile, festa della Liberazione, a tutte le persone partecipanti all'incontro sono stati messi a disposizione alcuni testi di Guenther Anders, di Piero Calamandrei e di Primo Levi che possono forse costituire utili letture per approfondire il significato e il valore della ricorrenza.

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10. Il prossimo incontro del "Tavolo per la pace" di Viterbo si svolgerà mercoledì 6 maggio, sempre presso il Palazzetto della Creatività in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni). L'orario di svolgimento sarà definito prossimamente.

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11. Per ogni comunicazione il punto di riferimento è come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

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Come di consueto questo minimo resoconto della riunione è stato redatto a memoria da una delle persone partecipanti, e non impegna le altre persone presenti; si confida tuttavia che esso riporti correttamente - per quanto sinteticamente - l'essenziale di ciò che è stato esposto e concordato nel corso della riunione; ovviamente si esprime fin d'ora sincera gratitudine a tutte le persone che volessero correggere o aggiungere qualcosa.

 

5. PROPONIAMO A CHI CI LEGGE

 

Proponiamo a chi ci legge, e ne abbia la possibilita', di inviare al Centro antiviolenza "Erinna" un contributo economico affinche' possa continuare nella sua indispensabile azione.

I contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

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L'associazione "Erinna" e' un'associazione di donne impegnate contro la violenza alle donne che da molti anni opera a Viterbo: ha realizzato un centro antiviolenza e una casa rifugio in cui ospita donne, bambine e bambini.

In questo momento "Erinna" ha bisogno di un aiuto straordinario da parte di tutte le persone di volonta' buona.

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Grazie a chi aderira' a questo appello, grazie a chi lo diffondera' ulteriormente.

 

6. IQBAL MASIH, VENT'ANNI DOPO

 

Il 16 aprile 1995 veniva assassinato Iqbal Masih; era nato nel 1983 ed ancora bambino era divenuto guida e simbolo della lotta contro lo sfruttamento schiavista delle bambine e dei bambini.

Nel ventesimo anniversario il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani lo ricorda con profonda commozione e gratitudine che non si estingue.

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Nel ricordo di Iqbal Masih proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, PER LA FORMAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA NONVIOLENZA

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

mi permetto di sollecitare la sua attenzione su alcune proposte di legge depositate lo scorso anno da vari senatori e deputati di diversi gruppi parlamentari, tutte convergenti nella richiesta che le forze dell'ordine siano formate alla conoscenza e all'uso dei valori e delle risorse della nonviolenza.

Una proposta di legge con la medesima finalità, sottoscritta da parlamentari di tutte le forze politiche (primo firmatario il senatore Achille Occhetto), fu già depositata all'indomani della tragedia di Genova nel 2001, ma restò allora lettera morta.

Le sarei assai grato se Lei volesse prendere visione delle proposte di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza depositate nella presente legislatura, farne proprio l'assunto ed impegnarsi affinché al più presto si legiferi in tal senso.

Distinti saluti...

 

8. COMMEMORATO BRUNO CIARI A VITERBO

 

Ricorrendo il 16 aprile l'anniversario della nascita di Bruno Ciari (Certaldo, 16 aprile 1923 - Bologna, 27 agosto 1970), partigiano, educatore, intellettuale e militante del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita', il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha ricordato con un incontro di studio.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dalle opere di Bruno Ciari.

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Bruno Ciari (1923-1970), partigiano, insegnante, pedagogista, impegnato nel Movimento di Cooperazione Educativa (Mce), direttore delle scuole comunali di Bologna, collaboro' anche a vare riviste, tra cui "Riforma della scuola", "Scuola e citta'", "Cooperazione educativa". Opere di Bruno Ciari: Le nuove tecniche didattiche, Editori Riuniti, Roma 1961, 1971, 1984; Corso di scienze per la scuola media inferiore, Sansoni, Firenze 1966; La grande disadattata, Editori Riuniti, Roma 1972; I modi dell'insegnare, Editori Riuniti, Roma 1972, 1975. Opere su Bruno Ciari: AA. VV., Bruno Ciari e la nascita di una pedagogia popolare in Italia, Certaldo 1971; Enzo Catarsi, Andrea Spini (a cura di), L'esperienza educativa e politica di Bruno Ciari, La Nuova Italia, Firenze 1982. Cfr. anche il sito del "Centro studi Bruno Ciari": http://centrociari.it

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Anche nel ricordo e alla scuola di Bruno Ciari proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanità intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" SOLIDALE CON IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

L'associazione "Respirare" esprime la sua gratitudine al Centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo per la straordinaria attivita' in difesa dei diritti umani delle donne che svolge da molti anni.

L'associazione "Respirare" aderisce quindi alla proposta del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di sottoscrivere un contributo economico a sostegno del Centro antiviolenza "Erinna", ed invita le istituzioni, le associazioni e le persone di volonta' buona a fare altrettanto.

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I contributi per sostenere il Centro antiviolenza "Erinna" possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

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Opporsi alla violenza, aiutare le vittime, e' il primo dovere di ogni persona.

 

10. PER GUIDO CALOGERO

 

Ricorre oggi, 17 aprile, l'anniversario della scomparsa di Guido Calogero (1904-1986), "insigne pensatore, combattente antifascista, amico e collaboratore di Aldo Capitini, militante per la democrazia e il socialismo, grande educatore, filosofo del dialogo".

Le persone amiche della nonviolenza viterbesi lo ricordano come un maestro e un compagno.

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Guido Calogero, figura illustre della cultura e della vita civile italiana del Novecento, nato a Roma il 4 dicembre 1904, filosofo, antifascista, organizzatore del movimento liberalsocialista e del Partito d'Azione, e' scomparso a Roma il 17 aprile 1986. Tra le opere di Guido Calogero segnaliamo particolarmente La scuola dell'uomo, Sansoni, Firenze 1939; Lezioni di filosofia, Einaudi, Torino 1946-1948; Filosofia del dialogo, Comunita', Milano 1962, 1977; Le regole della democrazia e le ragioni del socialismo, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1968, poi Diabasis, Reggio Emilia 2001. Su Guido Calogero cfr. anche il n. 1329 de "La nonviolenza e' in cammino" e il supplemento "Voci e volti della nonviolenza" n. 26.

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Anche nel ricordo e alla scuola di Guido Calogero proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

11. GLI AUGURI DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO A DON DANTE BERNINI CHE IL 20 APRILE COMPIRA' 93 ANNI

 

Approssimandosi la ricorrenza del genetliaco il 20 aprile, il "Tavolo per la Pace" di Viterbo esprime a don Dante Bernini i piu' fervidi auguri di buon compleanno e nuovamente lo ringrazia per l'alto suo magistero e la profonda sua testimonianza di costruttore di pace e di giustizia, persona mite e misericorde, amico della nonviolenza.

Il "Tavolo per la Pace" di Viterbo

Viterbo, 16 aprile 2015

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Una breve notizia su monsignor Dante Bernini

"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno" (Dalla motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014 dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori). Il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", e' stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".

 

12. IN MEMORIA DI FRANCO FORNARI

 

Ricorre oggi, 18 aprile, l'anniversario della nascita di Franco Fornari (1921-1985), psichiatra e psicoanalista che ha dato un grande contributo alla cultura e alla prassi della pace, della solidarieta', della nonviolenza.

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Franco Fornari (Rivergaro (Pc) 1921 - Milano 1985), medico psichiatra e psicoanalista, allievo di Musatti, docente di psicologia, direttore dell'Istituto di Psicologia e professore ordinario di psicologia all'Universita' degli Studi di Milano, presidente dal 1973 al 1978 della Societa' italiana di psicoanalisi; "ha lasciato con la sua opera di pubblicista e di organizzatore culturale un segno profondo nella cultura italiana degli ultimi decenni, spaziando e promuovendo ricerche su svariati temi, quali l'eta' evolutiva, la musica, la letteratura, la medicina, la politica, la guerra. A partire dagli anni Sessanta elaboro' una sua teoria psicoanalitica del linguaggio, l'analisi coinemica, che si distacca dalla teoria freudiana pur mediandone molti concetti". Tra le opere di Franco Fornari: segnaliamo particolarmente Psicanalisi della guerra atomica, Comunita', 1964; (a cura di), Dissacrazione della guerra, Feltrinelli, Milano 1969; Psicanalisi della guerra, Feltrinelli, Milano 1970; Psicanalisi della situazione atomica, Rizzoli, Milano 1970; Psicoanalisi e cultura di pace, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992. Segnaliamo inoltre almeno La vita affettiva originaria del bambino, Feltrinelli, Milano 1963; Nuovi orientamenti nella psicoanalisi, Feltrinelli, Milano 1963; Psicoanalisi e ricerche letterarie, Principato, Milano 1975; Simbolo e codice, Feltrinelli, Milano 1976, 1981; (a cura di), Fantasmi, gioco e societa', Il Saggiatore, Milano 1976; Il minotauro. psicoanalisi dell'ideologia, Rizzoli, Milano 1977; Coinema e icona, Il Saggiatore, Milano 1979; Genitalita' e cultura, Feltrinelli, Milano 1979; I fondamenti di una teoria psicoanalitica del linguaggio, Boringhieri, Torino 1979; Il codice vivente, Boringhieri, Torino 1981; La malattia d'Europa, Feltrinelli, Milano 1981; La lezione freudiana, Feltrinelli, Milano 1983; La riscoperta dell'anima, Laterza, Roma-Bari 1984; Per una psicoanalisi della musica, Longanesi, Milano 1984; Carmen adorata, Longanesi, Milano 1985; Psicoanalisi in ospedale, Cortina, Milano 1985; Seminari di Copernico, Borla, Roma 1987. Cfr. anche le "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 168.

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Anche nel ricordo di Franco Fornari proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. "VITERBO OLTRE IL MURO" PER IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" si unisce all'iniziativa di solidarietà con il Centro antiviolenza "Erinna".

Inviamo ed invitiamo ad inviare un contributo finanziario per sostenere l'attività del Centro antiviolenza e della Casa-rifugio per donne, bambine e bambini in pericolo e vittime di violenza.

I contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

Invitiamo persone e movimenti, associazioni e istituzioni, a sostenere il Centro antiviolenza "Erinna": aiutiamo le donne che aiutano le donne contro la violenza...

 

14. PER DON DANTE BERNINI, CHE IL 20 APRILE COMPIE 93 ANNI

 

Ci uniamo alle tante persone di volontà buona che hanno espresso a don Dante Bernini, che il 20 aprile compie 93 anni, sentiti auguri di buon compleanno e sincera gratitudine per il suo impegno di pace e di giustizia, di aiuto a chi ne ha bisogno, di sollecitudine per il bene comune, di rischiaramento ed illimpidimento delle intelligenze e delle coscienze, di orientamento ed esortazione al veritiero sentire e al degno operare; generoso educatore con il sapere e con l'esempio, fedele testimone della nonviolenza in cammino, del bene che al male si oppone, del fare che salva le vite...

 

15. DINANZI AL NAUFRAGIO DELL'UMANITA'

 

C'e' un modo semplice per salvare le vite dei migranti che ogni giorno muoiono attraversando il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna: consentire a tutti gli esseri umani di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita', e quindi permettere a tutti gli esseri umani di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Se l'Unione Europea permettesse a tutti di giungervi in modo legale e sicuro nessuno si affiderebbe alle mafie dei trafficanti, nessuno viaggerebbe sui barconi della morte, nessuno rischierebbe di morire tra le onde.

Questa e' la decisione che occorre per salvare le vite: consentire ad ogni persona, e soprattutto a chi e' in fuga da orribili violenze e pericoli estremi, di muoversi liberamente e di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro.

Molte altre cose ancora si possono e si debbono fare: far cessare le guerre attraverso il disarmo; soccorrere i paesi ridotti alla miseria da secoli di rapina colonialista; abbattere le dittature sostenendo le lotte nonviolente per i diritti umani; ridurre l'inquinamento e risanare la biosfera. Ma anche questa occorre fare subito: consentire a tutte le persone in fuga dalla fame e dalla morte di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro; garantire trasporto, accoglienza ed assistenza a persone altrimenti condannate a morire.

Salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona morale, di ogni civile istituzione.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

16. UN COMPLEANNO

 

Compie oggi 93 anni don Dante Bernini.

Qui gli attestiamo la nostra gratitudine.

 

17. HERI DICEBAMUS

 

Riproponiamo di seguito alcuni interventi apparsi sul nostro foglio nel dicembre 2002, oltre dieci anni fa.

Sono cose che ripetiamo incessantemente dal secolo scorso, condivise da molte persone di retto sentire e di volonta' buona.

Le grandi migrazioni hanno evidenti cause strutturali, pensare di fermarle con le cannoniere e' l'ultima e la piu' scellerata delle follie.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

18. QUELLO CHE SI POTREBBE E SI DOVREBBE FARE PER PORRE FINE ALLE STRAGI NEL MEDITERRANEO

 

Consentire a tutti gli esseri umani di muoversi in modo legale e sicuro sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Mettere a disposizione mezzi di trasporto pubblici e gratuiti alle persone in fuga dalla morte.

Abrogare immediatamente tutte le misure razziste in vigore nell'Unione Europea e in Italia che costringono milioni di innocenti in fuga dall'orrore e dalla morte ad affidarsi a poteri illegali e criminali che li espongono ancora e di nuovo all'orrore e alla morte.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

Vi e' una sola umanita'.

 

19. ELIO TOAFF

 

E' deceduto Elio Toaff, partigiano, uomo di pace, per meta' secolo rabbino capo di Roma.

Lo ricordiamo con gratitudine.

 

20. IN MEMORIA DI DON TONINO BELLO

 

Ricorreva ieri, 20 aprile, l'anniversario della scomparsa dell'indimenticabile don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta costruttore di pace, difensore dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, deceduto il 20 aprile del 1993.

*

Una breve notizia su Tonino Bello

Tonino Bello e' nato ad Alessano nel 1935, vescovo di Molfetta, presidente nazionale di Pax Christi, e' scomparso nel 1993; costantemente impegnato dalla parte degli ultimi, promotore di iniziative di solidarieta' con gli immigrati, per il disarmo, per i diritti dei popoli e la dignita' umana, ideatore ed animatore di grandi iniziative nonviolente, e' stato un grande costruttore di pace e profeta di nonviolenza. Opere di Tonino Bello: segnaliamo particolarmente, tra le molte sue pubblicazioni, I sentieri di Isaia, La Meridiana, Molfetta 1989; Il vangelo del coraggio, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1996; e' in corso la pubblicazione di tutte le opere in Scritti di mons. Antonio Bello, Mezzina, Molfetta 1993 sgg., volumi vari. Opere su Tonino Bello: cfr. per un avvio Luigi Bettazzi, Don Tonino Bello. Invito alla lettura, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2001; Claudio Ragaini, Don Tonino, fratello vescovo, Edizioni Paoline, Milano 1994; Alessandro D'Elia, E liberaci dalla rassegnazione. La teologia della pace in don Tonino Bello, La Meridiana, Molfetta (Ba) 2000. Nella rete telematica materiali utili di e su Tonino Bello sono nel sito di Pax Christi: www.paxchristi.it, in quello de La Meridiana: www.lameridiana.it e in molti altri ancora.

*

Anche nel ricordo e alla scuola di don Tonino Bello proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

21. UNA VOLTA ANCORA

 

Ripubblichiamo una volta ancora questi testi di uno e di due anni fa.

Possa presto venire il tempo in cui non sia piu' necessario ripetere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Possa presto venire il tempo in cui non sia piu' necessario ripetere che vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Possa presto venire il tempo in cui da ciascuno sia dato secondo le sue capacita', a ciascuno secondo i suoi bisogni.

Possa presto venire il tempo della pace, dell'uscita da questa preistoria, della giustizia e della liberta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la comune liberazione.

La nonviolenza e' in cammino.

 

22. SALVARE TUTTE LE VITE: IL MESSAGGIO DELLA RESISTENZA, LA LEGGE DELLA REPUBBLICA

 

Vittime due volte della nostra crudelta' le persone costrette a fuggire dalle loro case, dai loro paesi.

Vittime della rapina delle loro risorse di cui noi, ricco nord del mondo, siamo i primi colpevoli.

Vittime delle guerre di cui noi, ricco nord del mondo, siamo i primi colpevoli.

Vittime delle dittature, delle mafie, dei terrorismi, dei colonialismi, dei razzismi, degli imperialismi di cui noi, ricco nord del mondo, siamo i primi colpevoli.

Vittime delle catastrofi ambientali di cui noi, ricco nord del mondo, siamo i primi colpevoli.

E vittime ancora una volta della nostra ferocia quando costretti alla fuga dinanzi all'orrore ancora una volta noi neghiamo loro la salvezza, li condanniamo a sottostare ai trafficanti schiavisti, li lasciamo morire - li facciamo morire - nel mare tinto di sangue.

*

Diciamolo chiaro: se l'Unione Europea - e l'Italia con essa - riconoscesse a tutti gli esseri umani il diritto alla vita - il diritto alla vita - non vi sarebbero piu' ne' scafisti ne' barconi, poiche' le persone in fuga dai continenti della fame e dell'orrore potrebbero venire in Europa in modo legale e sicuro, usando mezzi di trasporto pubblici e adeguati: ed innumerevoli vite sarebbero salve.

Diciamolo chiaro: se l'Italia rispettasse quello che e' scritto nella Costituzione della Repubblica Italiana - frutto luminoso "di questo patto / giurato fra uomini liberi / che volontari si adunarono / per dignita' non per odio / decisi a riscattare / la vergogna e il terrore del mondo" (cosi' in una lapide dettata da Piero Calamandrei in memoria della Resistenza) - non vi sarebbero piu' ne' scafisti ne' barconi, poiche' le persone in fuga dai continenti dell'orrore potrebbero venire in Italia in modo legale e sicuro, usando i mezzi di trasporto pubblici e adeguati: ed innumerevoli vite sarebbero salve.

*

Il primo dovere di ogni persona decente e' salvare le vite. Ed e' quindi a maggior ragione anche il primo dovere di ogni civile istituzione.

Accogliere ed assistere chi e' in fuga dalla fame e dalla morte: l'umanita' ha sempre saputo che questo fonda la civilta'.

Cessare di fare le guerre occorre, poiche' esse consistono sempre e solo dell'uccisione di esseri umani.

Cessare di armare criminali, dittatori e terroristi occorre, poiche' quelle armi sempre e solo uccidono degli esseri umani.

Cessare di rapinare ed opprimere occorre, poiche' il male fatto e' irredimibile e sempre altro male cagiona.

Vi e' una sola umanita'. In un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

*

Salvare tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore e' possibile e necessario: e' sufficiente che l'Unione Europea - e l'Italia in primo luogo - riconosca a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore e' possibile e necessario: e' sufficiente che l'Unione Europea - e l'Italia in primo luogo - consenta a tutti gli esseri umani di muoversi liberamente sull'unico pianeta di tutti.

Salvare tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore e' possibile e necessario: e' sufficiente che l'Unione Europea - e l'Italia in primo luogo - consenta a tutti di servirsi di mezzi di trasporto pubblici, legali, sicuri; ed annienti cosi', semplicemente, in un sol colpo, il turpe mercato dei trafficanti di esseri umani, giacche' nessuno si rivolgerebbe ai trafficanti se potesse muoversi liberamente usufruendo di mezzi di trasporto pubblici, legali, sicuri.

Salvare tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore e' possibile e necessario: e' finché non si farà quanto sopra abbiamo ricordato, e' necessario che l'Unione Europea - e l'Italia in primo luogo - organizzi subito un servizio di trasporto pubblico e gratuito che salvi gli innumerevoli innocenti gia' in fuga.

*

La politica che occorre, la politica democratica, la politica dell'autentica legalita', la politica dell'umanita', e' quella scritta nella Carta di Lampedusa; e' quella scritta nella Costituzione della Repubblica Italiana; e' quella scritta nella Dichiarazione universale dei diritti umani.

Salvare tutte le vite: e' il messaggio della Resistenza; e' la legge della Repubblica. Ricordiamolo in questi giorni di dolore e di orrore mentre ci si appresta a celebrare la Liberazione del nostro paese il 25 aprile: non e' degno di celebrare il 25 aprile chi non s'impegna per salvare le vite dei migranti; non e' degno di celebrare il 25 aprile chi continua a negare accoglienza e assistenza a chi rischia la vita; non e' degno di celebrare il 25 aprile chi non capisce che quella lotta di Liberazione che chiamiamo Resistenza continua oggi su scala planetaria contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

La Resistenza oggi si chiama nonviolenza.

Salvare tutte le vite: e' il messaggio della Resistenza; e' la legge della Repubblica; e' il compito dell'umanita'.

 

23. PER LYOTARD

 

Ricorreva ieri, il 21 aprile, l'anniversario della scomparsa di Jean-François Lyotard (1924-1998), il filosofo gia' impegnato nell'esperienza di "Socialismo o barbarie" autore de La condizione postmoderna, un libro del 1979 che ha efficacemente tematizzato alcuni profondi mutamenti culturali, sociologici, psicologici - percettivi ed ermeneutici - degli ultimi decenni.

*

Anche nel ricordo di Jean-François Lyotard proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

24. E ANCORA E ANCORA

 

Ripubblichiamo nuovamente anche questi altri testi di uno e di due anni fa.

E ancora e ancora diciamo: cessi subito la strage nel Mediterraneo, e per far cessare la strage occorre che l'Unione Europea - e l'Italia in essa, o almeno l'Italia sola ma subito - riconosca il diritto di tutti gli esseri umani a muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita'.

E ancora e ancora diciamo: cessi subito la strage nel Mediterraneo, e per far cessare la strage occorre che l'Unione Europea - e l'Italia in essa, o almeno l'Italia sola ma subito - consenta a tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente, nel nostro paese, per trovarvi scampo, accoglienza e assistenza.

E ancora e ancora diciamo: cessi subito la strage nel Mediterraneo, e per far cessare la strage occorre che l'Unione Europea - e l'Italia in essa, o almeno l'Italia sola ma subito - appronti immediatamente un piano straordinario di trasporto pubblico e gratuito che salvi tutte le vite dei fuggiaschi.

E ancora e ancora diciamo: cessi subito la strage nel Mediterraneo, e per far cessare la strage occorre che l'Unione Europea - e l'Italia in essa, o almeno l'Italia sola ma subito - consentendo a tutti i migranti di muoversi in modo legale e sicuro usufruendo di mezzi di trasporto pubblici e adeguate annienti cosi' - ipso facto - le mafie dei trafficanti, poiche' nessuna persona si rivolgerebbe ai trafficanti se le fosse consentito di servirsi di mezzi di trasporto pubblici, legali, sicuri, adeguati.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere di tutti e' salvare le vite.

 

25. DINANZI ALLA PREFETTURA

[Ricostruite a memoria queste sono alcune cose dette parlando a braccio il 21 aprile 2015 a Viterbo in piazza del Comune dinanzi alla prefettura in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale per fermare la strage nel Mediterraneo]

 

Cinque storie io so.

*

Nella prima un uomo nudo e coperto di sale giunge naufrago in un'isola, ed il re di quell'isola non lo fa uccidere, non lo fa imprigionare, non lo fa torturare, non lo fa ricacciare in mare, ma lo ospita nella sua casa, gli dona i suoi vestiti, lo invita alla sua mensa, e dopo la cena gli fa ascoltare un cantore che racconta la storia di un uomo che e' tutti gli uomini, la storia di un uomo che e' Ulisse. E quel naufrago e' Ulisse.

*

Nella seconda storia un prigioniero condannato a morte mentre gia' e' nella fila dei destinati al carnefice si rivolge al re che assiste alle esecuzioni e gli dice: "Potente re, luce delle genti, siamo tuoi prigionieri, destinati a morte sicura, ma prima di farci uccidere di' ai tuoi servitori che ci diano da bere; abbiamo sete, non negarci questo estremo sollievo". Ed il re acconsente. Dissetatisi il prigioniero e i suoi compagni di sventura, egli ancora apostrofa il re: "Potente re, luce delle genti, ci hai dissetato, sazia anche la nostra fame, facci dare da mangiare". Ed il re dispone che i condannati a morte siano anche sfamati. Ed allora il prigioniero: "Potente re, luce delle genti, prima eravamo tuoi prigionieri ma ora tu ci hai dissetato e ci hai sfamato, e quindi siamo ormai tuoi ospiti; ed essendo tuoi ospiti, salva dunque le nostre vite". Ed il re salva loro la vita.

*

La terza storia e' quella di un professore tedesco che con teutonica regolarita' e cronometrica precisione ogni giorno alla stessa ora si reca da casa all'universita' e dall'universita' a casa. E mentre cammina per le strade di Koenigsberg Herr Professor Immanuel Kant pensa a come si possa realizzare la pace perpetua tra gli esseri umani, e questo ragionamento svolge: se la Terra fosse una distesa piatta e infinita, all'essere umano costretto dalla sofferenza e dalla persecuzione ad abbandonare la sua casa e il suo paese che si presentasse in un luogo ove altri esseri umani vivono, costoro potrebbero dire: qui ci siamo insediati gia' noi, ma la Terra e' infinita, spostati dunque ancora oltre e troverai dove abitare. Ma la forma della Terra e' invece sferica, e se quel sofferente, perseguitato fuggiasco trovasse solo persone che gli negassero solidarieta' e gli imponessero di proseguire il suo viaggio per trovare un luogo ove abitare, finirebbe per tornare al punto di partenza, dove vivere non puo': ed allora, conclude il professore, quell'essere umano ha diritto di essere accolto dagli altri esseri umani e vivere con loro, e cosi' salvare la propria vita. Pensa questo pensiero il professor Kant, e continua la sua passeggiata: e senza parere ha dato il suo contributo a rendere l'umanita' piu' libera, piu' giusta, piu' umana.

*

La quarta storia e' di uomini e donne usciti di pianto in ragione che scrivono insieme una legge che valga per sempre. Ed essendo uomini e donne che hanno conosciuto la persecuzione, la dittatura e la guerra, essendo donne e uomini che hanno conosciuto le bastonature delle squadracce e gli agguati dei sicari, le carceri e l'esilio, la deportazione e il Lager, essendo le donne e gli uomini della Resistenza al fascismo, queste donne e questi uomini scrivono nella legge della loro Repubblica che "L'Italia ripudia la guerra"; scrivono nella legge della loro Repubblica che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo"; scrivono nella legge della loro Repubblica che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". E quella legge che quelle donne e quegli uomini hanno scritto e' la Costituzione della Repubblica Italiana, alla quale tutte le altre leggi italiane devono adeguarsi, e che e' una buona legge, una legge buona. E quella legge dice: salva tutte le vite, nessun essere umano ti e' estraneo, salva tutte le vite.

*

La quinta storia e' la storia di un saggio cinese, di un sapiente ebreo, di un condannato a morte dall'imperialismo romano, e di innumerevoli altri uomini, di innumerevoli altre donne, che in tempi e luoghi infinitamente distanti tutte e tutti affermano questa medesima massima morale, questa stessa regola di condotta: "Tratta le altre persone come vorresti essere trattato tu; salva le altrui vite in pericolo come vorresti fosse salvata la tua; rispetta l'altrui dignita' come vorresti lo fosse la tua; reca soccorso alle altre persone nel bisogno come vorresti che a te nel bisogno soccorso fosse recato".

*

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere di ogni persona decente, ed a maggior ragione di ogni civile istituzione, e' quello di salvare le vite.

*

C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente.

C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, consenta a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore e dalla morte di giungere in modo legale e sicuro ove trovare scampo, accoglienza e assistenza.

C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, metta a disposizione degli innocenti in pericolo mezzi di trasporto pubblici e gratuiti che li traggano in salvo.

C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, permetta a tutti gli esseri umani costretti a lasciare le loro case e le loro terre di poter giungere in modo legale e sicuro ove siano accolti ed assistiti, con mezzi di trasporto pubblici, legali, idonei, e trovando infine soccorso, accoglienza, assistenza e rispetto nel nostro continente, nel nostro paese.

C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, riconosca a tutti gli esseri umani il diritto alla vita; soccorrendo ed accogliendo gli innocenti in fuga, ed insieme cessando di fare le guerre, cessando di rapinare interi continenti, cessando di alimentare dittature, mafie e terrorismi, cessando di praticare razzismo, colonialismo e imperialismo, cessando di devastare la biosfera.

*

Fermare la strage nel Mediterraneo e' possibile. Annientare le mafie dei trafficanti e' possibile. Salvare tutte le vite a rischio di naufragio e' possibile.

E' sufficiente che l'Unione Europea o almeno l'Italia consentano l'ingresso legale e sicuro nel nostro continente e nel nostro paese, viaggiando con mezzi di trasporto pubblici e idonei, a tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore, dalla morte.

E' sufficiente che l'Unione Europea o almeno l'Italia rispettino quanto e' proclamato solennemente nella Costituzione della Repubblica Italiana, nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, nella Dichiarazione universale dei diritti umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

26. IN MEMORIA DI BRAM FISCHER

 

Ricorre il 23 aprile l'anniversario della nascita di Bram Fischer (1908-1975), avvocato sudafricano, coraggioso lottatore contro il regime razzista, militante per la liberazione dell'umanita'.

*

Anche nel ricordo di Bram Fischer proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi è una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 236 del 10 dicembre 2016

 

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