[Nonviolenza] Come perdere il referendum in cinque facili lezioni (con un fervorino conclusivo). Un discorso in una piazza ventosa



 

COME PERDERE IL REFERENDUM IN CINQUE FACILI LEZIONI (CON UN FERVORINO CONCLUSIVO). UN DISCORSO IN UNA PIAZZA VENTOSA

 

Martedi' 29 novembre il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione a Viterbo, in piazzale degli Etruschi, sulle ragioni del No alla riforma costituzionale golpista del governo degli apprendisti stregoni.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha dedicato la parte conclusiva della conversazione a segnalare alcuni errori che possono danneggiare l'azione informativa che e' necessario dispiegare in questi ultimi giorni per difendere la Costituzione della repubblica italiana da chi vuole massacrarla. Di seguito una sintesi.

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1. L'errore di dire che la riforma governativa fa schifo ma siamo d'accordo che la Costituzione va cambiata

Basta dire quel "siamo d'accordo" e abbiamo gia' perso.

Perche' non e' questo il punto: e' ovvio che qualunque legge, come ogni altra umana cosa, e' perfettibile; cosi' come e' ovvio che tutti siamo immersi nell'eracliteo flusso del divenire.

Il punto e' che noi non siamo affatto d'accordo con chi vuole massacrare la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; con chi vuole devastare la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico; con chi vuole stravolgere la base giuridica della nostra civile convivenza. No. Non siamo d'accordo per niente. Non siamo d'accordo su niente.

Noi votiamo No alla riforma golpista degli apprendisti stregoni; noi difendiamo la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; noi difendiamo il parlamento eletto dal popolo, la separazione ed il controllo dei poteri, lo stato di diritto, la democrazia costituzionale; senza odio, senza violenza, senza paura.

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2. L'errore di essere subalterni al sofisma secondo cui o si accetta la riforma golpista oppure "non cambia niente, resta tutto com'e'"

Non e' affatto vero che esistono solo queste due alternative e "tertium non datur".

Votando No al referendum si difende la Costituzione e quindi si persevera sulla via della realizzazione degli impegni che essa enuncia e che i governi fin qui succedutisi non hanno ancora adempiuto. La Costituzione della Repubblica e' ancora il nostro programma di lotta, il nostro programma di democrazia progressiva.

Difendere e attuare la Costituzione e' il contrario del  "non cambia niente, resta tutto com'e'": e' invece la prosecuzione della lotta che fu della Resistenza antifascista, e' l'impegno a inverare la proposta di societa' che nella Carta scrissero Lelio Basso e Umberto Terracini, Benedetto Croce e Piero Calamandrei, Ferruccio Parri e Giuseppe Dossetti; l'impegno a inverare le idee di Rosa Luxemburg e di Virginia Woolf, di Simone Weil e di Hannah Arendt, di Ada Gobetti e di Bianca Guidetti Serra, di Laura Conti e di Luce Fabbri.

Noi votiamo No alla riforma golpista degli apprendisti stregoni; noi difendiamo la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; noi difendiamo il parlamento eletto dal popolo, la separazione ed il controllo dei poteri, lo stato di diritto, la democrazia costituzionale; senza odio, senza violenza, senza paura.

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3. L'errore di rincorrere la televisione

Se si e' subalterni alla disinformazione televisiva non si riuscira' mai a parlare delle vere questioni.

Come scrisse un vecchio amico durante i bombardamenti della prima guerra del Golfo: "Dalla televisione / parlano gli assassini". Nulla di cio' che proclamano i bollettini dei poteri dominanti e' vero. Nulla di cio' che comunicano i mass-media della chiacchiera narcotica e' utile.

Perdere tempo a ribattere alle fatue scempiaggini degli ipocriti e degli insipienti e' la stoltezza delle stoltezze: in questi ultimi giorni di azione informativa e coscientizzatrice concentriamo il nostro ragionamento e il nostro messaggio sull'essenziale: il 4 dicembre si vota si' o no alla riforma che stravolge la Costituzione.

Noi votiamo No alla riforma golpista degli apprendisti stregoni; noi difendiamo la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; noi difendiamo il parlamento eletto dal popolo, la separazione ed il controllo dei poteri, lo stato di diritto, la democrazia costituzionale; senza odio, senza violenza, senza paura.

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4. L'errore di ritenere ammissibile l'argomento del "Meglio di niente"

Invece no. Fare il male non e' meglio di niente, e' peggio. E non commettere una cattiva azione e' gia' una buona azione. La riforma golpista che stravolge la Costituzione italiana e' un male: opporsi ad essa e' un diritto e un dovere.

Last, but not least (e che il signor di La Palisse ci perdoni) la Costituzione della Repubblica italiana non e' un niente, ma il fondamento del nostro ordinamento giuridico e il presidio delle nostre comuni liberta'.

Noi votiamo No alla riforma golpista degli apprendisti stregoni; noi difendiamo la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; noi difendiamo il parlamento eletto dal popolo, la separazione ed il controllo dei poteri, lo stato di diritto, la democrazia costituzionale; senza odio, senza violenza, senza paura.

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5. L'errore di abboccare all'argomento del contagio

Che per loro calcoli e motivi, che non sono i nostri, votino No anche personaggi screditati come l'amico di Dell'Utri, l'amico di Borghezio, l'amico di Farage, e' cosa che non ci riguarda e non ci tocca.

Noi votiamo No per difendere la Costituzione della Repubblica italiana, la Costituzione scritta col sangue dei martiri della Resistenza, la Costituzione che si oppone alla violenza di ogni potere.

Noi votiamo No alla riforma golpista degli apprendisti stregoni; noi difendiamo la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista; noi difendiamo il parlamento eletto dal popolo, la separazione ed il controllo dei poteri, lo stato di diritto, la democrazia costituzionale; senza odio, senza violenza, senza paura.

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Ripetendo ancora una volta cose gia' dette e non per questo meno vere (un fervorino in guisa di congedo)

Domenica 4 dicembre si vota, e su cosa si vota?

Se fare a pezzi un terzo della Costituzione repubblicana, si' o no.

Se mutilare il parlamento ed asservirlo al governo, si' o no.

Se abrogare lo stato di diritto fondato sulla separazione e il controllo dei poteri, si' o no.

Se passare dalla democrazia all'oligarchia, si' o no.

Domenica 4 dicembre noi votiamo No.

No al golpe. No al fascismo. No alla barbarie.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Domenica 4 dicembre si vota, e su cosa si vota?

Se prosternarci agli ordini degli speculatori come J.P. Morgan, si' o no.

Se prosternarci agli ordini dell'imperatore americano, si' o no.

Se prosternarci agli ordini dei tecnocrati di Bruxelles, si' o no.

Se prosternarci agli ordini di chi ci considera rottami, si' o no.

Domenica 4 dicembre noi votiamo No.

No al golpe. No al fascismo. No alla barbarie.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Domenica 4 dicembre si vota, e su cosa si vota?

Se lasciar massacrare, si' o no, la legge scritta da chi resistette al fascismo.

Se lasciar massacrare, si' o no, la legge che ha garantito la civile convivenza nel nostro paese dal '48 ad oggi.

Se lasciar massacrare, si' o no, la legge che afferma che la sovranita' appartiene al popolo.

Se lasciar massacrare, si' o no, la legge che invera lo stato di diritto e difende le comuni liberta'.

Domenica 4 dicembre noi votiamo No.

No al golpe. No al fascismo. No alla barbarie.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Domenica 4 dicembre si vota, e su cosa si vota?

Se permettere, si' o no, ai barbari che ci governano di far strame dei nostri diritti e delle nostre istituzioni repubblicane.

Se permettere, si' o no, ai barbari che ci governano di far strame dei nostri diritti e delle nostre norme democratiche.

Se permettere, si' o no, ai barbari che ci governano di far strame dei nostri diritti e dei nostri valori antifascisti.

Se permettere, si' o no, ai barbari che ci governano di far strame dei nostri diritti e della civilta' giuridica.

Domenica 4 dicembre noi votiamo No.

No al golpe. No al fascismo. No alla barbarie.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 29 novembre 2016

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it