[Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 43



 

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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA

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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 43 del 25 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

2. Alcuni testi del mese di agosto 2014 (parte seconda)

3. Non uccidere

4. Il volto di Abele

5. Una lettera al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio

6. Una postilla del 2014 (al "Requiem" di Anna Achmatova)

7. Solo la nonviolenza

8. Una sola umanita'

9. Per la pace: dal 21 settembre al 2 ottobre, al 19 ottobre, al 4 novembre 2014

10. Riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo il 20 agosto

11. Quello che occorre in Iraq

12. Una franca parola al governo italiano

13. Un sommario resoconto della riunione del 20 agosto 2014 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo

14. L'urgenza del disarmo

15. Contra legem, contra rationem

16. Tre iniziative nonviolente: la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre, la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre, l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" il 4 novembre

17. "Pensare strade per la pace con Primo Mazzolari, Lorenzo Milani, Ernesto Balducci". Un incontro di studio a Viterbo

18. La guerra, il razzismo, l'ecocidio, il maschilismo

19. Un incontro di studio su "Le strutture relazionali dell'esistenza umana"

20. Queste nostre vittime

21. Fermare le stragi: con l'accoglienza, con il disarmo

22. Un incontro di studio su "Il dialogo che costruisce la pace"

23. Ogni giorno

 

1. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

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Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2014 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2014.

 

3. NON UCCIDERE

 

Questa sia sempre la nostra prima ed ultima parola: non uccidere, salva le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. IL VOLTO DI ABELE

 

Cessare di uccidere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

 

5. UNA LETTERA AL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GRAZIANO DELRIO

 

Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio

Oggetto: richiesta di un impegno del Governo per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza

Egregio sottosegretario Delrio,

le segnaliamo che numerosi senatori hanno recentemente presentato ben tre proposte di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

E precisamente il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014.

Firmatari delle tre proposte le senatrici ed i senatori Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinnà, Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe; ed altre senatrici ed altri senatori ancora hanno espresso il loro sostegno.

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Le ricordiamo altresì che un disegno di legge analogo fu già presentato nel 2001, sottoscritto e sostenuto da senatori di tutti gli schieramenti politici (i primi firmatari e sostenitori erano i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan; ed espressero interessamento e sostegno anche i deputati Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Lucà, Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante, ed i parlamentari europei Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella), ma allora non giunse ad essere calendarizzato nella competente Commissione parlamentare e restò pertanto, purtroppo, lettera morta.

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Le comunichiamo inoltre che la Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, ha trasmesso alla competente Commissione di quel ramo del Parlamento, "affinché i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la nostra proposta per una legge che disponga la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

La informiamo anche che è prossima la presentazione di altri disegni di legge anche alla Camera dei Deputati da parte di più parlamentari di varie forze politiche.

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Richiamiamo la sua attenzione sul fatto che la nonviolenza come campo di ricerche e di esperienze che ha ormai in Italia e nel mondo una consistente tradizione storica, scientifica ed accademica mette a disposizione risorse di fondamentale importanza particolarmente utili per gli operatori pubblici che per compiti di istituto debbono affrontare situazioni altamente critiche e che sono specificamente preposti alla tutela dell'ordine pubblico e alla difesa dei diritti umani.

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Pertanto con la presente sollecitiamo che il Governo promuova, in via legislativa o regolamentare, la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse messe a disposizione dalla nonviolenza.

Distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 14 agosto 2014

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Allegati:

I. una breve nota informativa;

II. una minima bibliografia essenziale.

Allegato I. una breve nota informativa

La proposta di legge affinché tutti gli appartenenti alle forze di polizia statali e locali siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza prevede che nel curricolo formativo e nell'addestramento degli operatori della sicurezza pubblica venga compresa la conoscenza dei valori e dei concetti gnoseologici e deontologici, delle metodologie ermeneutiche, comunicative e relazionali, e delle tecniche operative della nonviolenza, e quindi l'educazione e l'addestramento ad esse.

Ciò in considerazione della delicatezza del servizio pubblico prestato dalle forze dell'ordine, sulle quali incombe il gravoso ed importantissimo impegno di difendere la sicurezza pubblica, l'incolumità delle persone, la legalità, e dato che esse per funzione istituzionale si trovano sovente ad agire in situazioni fortemente critiche e d'emergenza.

La proposta di legge mira pertanto a:

- mettere a disposizione delle forze dell'ordine strumenti interpretativi ed operativi adeguati per agire in modo costantemente legale, efficace e rispettoso della dignità umana nello svolgimento delle proprie mansioni;

-  fornire agli operatori addetti al controllo del territorio ed alla protezione dei diritti, un quadro di riferimento categoriale ed applicativo coerente con la Costituzione, e quindi con la fonte stessa della legalità nel nostro paese; e con la Dichiarazione universale dei diritti umani, che costituisce un comune orizzonte di riferimento per le codificazioni giuridiche e le prassi amministrative dei paesi democratici;

- offrire un'occasione di riflessione sulle dinamiche relazionali e sulle strategie operative e cooperative nel rapporto interpersonale e particolarmente nel conflitto con la persona o le persone nei cui confronti si interviene e con cui quindi si interagisce;

- mettere a disposizione indicazioni utili ad un approfondimento delle problematiche non solo giuridiche, procedurali, amministrative e tecniche, ma anche psicologiche, sociologiche, comunicative e antropologico-culturali connesse ed implicate dall'attività che si svolge.

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La nonviolenza nella legislazione e nella storia d'Italia

Nella legislazione italiana il termine, ed il concetto, di "nonviolenza" è entrato relativamente tardi: con la legge 8 luglio 1998, n. 230, che all'art. 8, comma 2, lettera e) attribuisce all'Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di "predisporre, d'intesa con il Dipartimento per il coordinamento della protezione civile, forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta".

In realtà già da molti anni erano stati effettualmente accolti termini ed esperienze sovente fortemente connessi alla teoria e prassi della nonviolenza. E del resto analogo orientamento è possibile leggere in autorevoli documenti internazionali: come la Carta delle Nazioni Unite, e la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Nella ricerca accademica e nelle agenzie formative ormai da decenni la nonviolenza è un tema rilevante. E' così a livello internazionale (a partire dalle attività di peace research promosse dall'Onu), ed è così anche in Italia, in cui lo studio della nonviolenza e la formazione ai valori, alle tecniche e alle strategie della nonviolenza costituiscono esperienze consolidate sia in ambito accademico che in ambito più generalmente istituzionale che nell'alveo delle esperienze dell'associazionismo democratico, delle agenzie formative, delle variegate formazioni in cui si articola la società civile e particolarmente l'impegno sociale e civile.

Del resto nella cultura e nella storia d'Italia la nonviolenza è radicata in esperienze e riflessioni che risalgono ad esempio fino alla proposta di vita e di pensiero di Francesco d'Assisi. E nel Novecento un illustre filosofo e pedagogista italiano, Aldo Capitini, ha dato un contributo di riflessione e di proposta di enorme rilevanza a livello internazionale; così come Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto (che di Gandhi fu direttamente discepolo); così come Danilo Dolci: personalità italiane che a livello internazionale sono tra le figure più note e più luminose della nonviolenza. Ad Aldo Capitini risale altresì la coniazione del termine stesso "nonviolenza". Peraltro in Italia anche la figura di Gandhi fu conosciuta con relativa tempestività: anche grazie alla sua visita nel nostro paese nel 1931, ed alla pubblicazione nello stesso anno dell'edizione italiana della sua autobiografia con prefazione di Giovanni Gentile; ed alla nonviolenza si ispirarono alcune delle figure più nobili e delle attività più profonde e luminose dell'opposizione alla dittatura fascista.

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Formazione del personale delle forze dell'ordine e ordinamento giuridico

Attualmente le forze dell'ordine in Italia sono articolate in diversi corpi, con statuti specifici ed organizzazioni interne peculiari. Tale situazione si riflette anche sui percorsi formativi ed addestrativi. Ma fondamento unitario di tutti i percorsi formativi è e deve essere il riferimento alla Costituzione della Repubblica Italiana su cui si incardina tutto il sistema legislativo ed istituzionale italiano e si basa il nostro ordinamento giuridico.

E quindi in uno stato di diritto, in un paese democratico come l'Italia, la funzione dello Stato preposta all'ordine pubblico è vincolata all'affermazione della legalità, alla difesa della democrazia, alla promozione della sicurezza, dell'incolumità e dei diritti delle persone che nel territorio italiano si trovino.

Sempre più la riflessione giuridica contemporanea ha evidenziato il nesso inscindibile tra sicurezza pubblica e diritti umani, diritti che sono propri di ogni essere umano e che per essere inverati abbisognano di un impegno positivo delle funzioni pubbliche.

Si evince pertanto la necessità di una sempre più adeguata formazione del personale delle forze dell'ordine ordinata all'espletamento più coerente ed efficace dei compiti che inverino le finalità dalla Costituzione enunciate nell'ambito delle specifiche funzioni, modalità ed aree di intervento. A tal fine la formazione alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza si dimostra di estrema utilità.

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Esperienze di riferimento in Italia, in Europa e nel mondo

Anche in Italia da anni in vari luoghi e contesti si sperimentano percorsi formativi alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie dalla nonviolenza di personale preposto alla sicurezza pubblica.

In altri paesi europei la riflessione e le esperienze in tal senso sono sovente assai rilevanti, come si evince dal dibattito in merito.

Infine si consideri come a livello internazionale vi siano ormai molteplici e qualificatissime esperienze storiche, di grande rilievo anche sul piano giuridico, con particolar riferimento a situazioni di partenza decisamente assai critiche.

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Ambiti formativi in cui si fa già ampio uso dei valori e delle tecniche della nonviolenza

Segnaliamo infine, come mera elencazione, alcuni ambiti in cui da molti anni esiste ormai una lunga ed ampia tradizione di studi e di esperienze formative e addestrative alla conoscenza e all'uso della nonviolenza. Questa tradizione ha diverse esplicazioni: in sede di istituzioni sovranazionali; in sede di istituzioni nazionali; in sede di istituzioni locali; in sede universitaria; in sede scolastica; in sede di altre agenzie formative; in sede di enti assistenziali, sociali, sanitari, di protezione civile; in sede di enti di servizio civile; in sede di associazionismo democratico; in sede di formazione ed aggiornamento nel management; in sede di agenzie informative; in sede di intervento psicoterapeutico; in sede di training sportivo; in sede di facilitazione in consessi deliberativi; in sede di promozione e coordinamento di campagne sociali.

Gli esempi sono infiniti: si va dalla formazione ad altissima qualificazione del personale specializzato in interventi di peace-keeping a livello internazionale (in primo luogo dell'Onu); alle cattedre e ai dipartimenti universitari di peace-research; fino alla formazione dei giovani in servizio civile.

Analogamente esempi attuativi e fonti normative e regolamentari di riferimento già esistono a tutti i livelli, sia in campo internazionale che per quel che concerne specificamente l'Italia.

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Allegato II. una minima bibliografia essenziale

1. Alcuni testi specifici

- Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, Codice etico per una polizia democratica, Sapere 2000, Roma 2002;

- Emanuele Arielli, Giovanni Scotto, Conflitti e mediazione, Bruno Mondadori, Milano 2003;

- Andrea Cozzo, Gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione. Manuale di formazione per le Forze dell'ordine, Gandhi Edizioni, Pisa 2007;

- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003.

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2. Alcuni testi di riferimento

- Vittorino Andreoli, La violenza, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1993, 2003;

- Hannah Arendt, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, 1993;

- Franco Basaglia, Scritti, Einaudi, Torino 1981-1982;

- Zygmunt Bauman, La società sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003, 2005;

- Zygmunt Bauman, Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008, 2009;

- Zygmunt Bauman, David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida, Laterza, Roma-Bari 2014;

- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2005;

- Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Libreria Feltrinelli, Milano s. d. (ma 1967), Linea d'ombra, Milano 1989 (ed anche in Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992);

- Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007;

- Alessandro Dal Lago, La produzione della devianza. Teoria sociale e meccanismi di controllo, Feltrinelli, Milano 1981;

- Franco Fedeli, Polizia e democrazia, Edizioni Studio Tesi, 1978;

- Erich Fromm, Fuga dalla libertà, Edizioni di Comunità, Milano 1963, 1979;

- Michel Foucault, Sorvegliare e punire, Einaudi, Torino 1976;

- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996;

- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986;

- Emmanuel Levinas, Ethique et infini, Fayard, Paris 1982, Libraire Generale Française, Paris 1997;

- Stanley Milgram, Obbedienza all'autorità, Einaudi, Torino 2003;

- Salvatore Palidda, Polizia postmoderna, Feltrinelli, Milano 2000;

- Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006;

- Giuliano Pontara, La personalità nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996;

- Stefano Rodotà, La vita e le regole, Feltrinelli, Milano 2007;

- Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001;

- Edith Stein, L'empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2006;

- Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio Ubaldini, Roma 1971.

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3. Dizionari

- Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, Utet, Torino 1971, 1977;

- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino (diretto da), Dizionario di politica, Utet, Torino 1983, 1990, Tea, Milano 1990, 1992;

- Umberto Galimberti, Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Milano 1999, 2003;

- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993.

 

6. UNA POSTILLA DEL 2014 (AL "REQUIEM" DI ANNA ACHMATOVA)

 

Da questi versi ineludibili ancora e sempre un appello scaturisce: cessino tutte le uccisioni e tutte le persecuzioni; cessino tutte le guerre e tutte le dittature; si adoperi ogni essere umano a recare soccorso a tutti gli altri esseri umani; si adoperi l'umanita' intera a recare soccorso ad ogni essere umano.

Ogni essere umano e' un valore infinito.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. SOLO LA NONVIOLENZA

 

Che cessino le uccisioni e le persecuzioni.

Che si rechi soccorso e salvezza ad ogni persona minacciata, ad ogni persona sofferente, ad ogni persona che di aiuto ha bisogno.

Vi e' una sola umanita'.

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La guerra non porta la pace, la guerra porta solo stragi.

Le armi non salvano le vite, le armi uccidono le persone.

Tutti gli eserciti sono uccisori.

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Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Rispetto, difesa e promozione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Giustizia e misericordia, responsabilita' e condivisione.

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Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. UNA SOLA UMANITA'

 

Accogliere ed assistere tutti gli esseri umani in fuga da guerre e dittature, da persecuzioni e disastri, da schiavitu' e miseria, da fame e morte.

Pace e rispetto dei diritti umani subito, ovunque.

Disarmare subito, ovunque.

Smilitarizzare subito, ovunque.

L'alternativa necessaria e' la difesa popolare nonviolenta.

L'alternativa necessaria e' la solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosce, raggiunge, sostiene.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. PER LA PACE: DAL 21 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE, AL 19 OTTOBRE, AL 4 NOVEMBRE 2014

 

Una manifestazione nazionale a Firenze il 21 settembre; la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; l'inziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tuttte le guerre il 4 novembre.

Sono alcune delle iniziative di pace dei prossimi mesi.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. RIUNIONE DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO IL 20 AGOSTO

 

Si svolgera' a Viterbo mercoledi' 20 agosto con inizio alle ore 17,15 presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni) il prossimo incontro del "Tavolo per la pace" cittadino.

La partecipazione e' aperta a tutte le persone interessate.

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In particolare l'incontro avra' lo scopo di organizzare (ovvero definire), valorizzando anche gli impegni esplicitamente condivisi ed assunti dal Sindaco di Viterbo nell'incontro del 23 luglio:

a) i prossimi incontri, in modo da poterli realizzare entro settembre, con gli amministratori comunali (assessori e consiglieri) per illustrare la proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa;

b) il percorso amministrativo e gli aspetti tecnici per arrivare a realizzare in settembre l'iniziativa viterbese di presentazione della Perugia-Assisi, con la consegna del riconoscimento al vescovo Dante Bernini, al professor Osvaldo Ercoli ed alle eventuali altre personalita';

c) il sostegno al percorso amministrativo per la tempestiva istituzione della Consulta per l'immigrazione;

d) il sostegno al percorso amministrativo per la realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate;

e) il sostegno alla proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla citta' e quindi alla comunita' viterbese di tutte le persone e le comunita' culturali variamente aggregate che nel territorio vivono; incontri in cui valorizzare altresi' la preziosa ricchezza delle varie culture ed esperienze che tutte concorrono a comporre il mosaico della cultura comune della comunita' locale; anche promuovendo iniziative in forma di festa nei luoghi piu' vivi e significativi del tessuto urbanistico - e quindi storico e memoriale - cittadino con condivisione ad esempio delle tradizioni alimentari e di altre forme della "cultura materiale" delle varie comunita' che insieme concorrono a creare l'unica - coerente e variegata, composita e condivisa, articolata e plurale, aperta e responsabile, accogliente ed includente - comunita' della citta' di Viterbo;

f) il sostegno al percorso tecnico ed amministrativo per la revoca degli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana. A tal fine e' stato gia' proposto che il percorso da seguire consista: I. dapprima in una precisa individuazione (attraverso gli uffici preposti) degli atti amministrativi tuttora vigenti che configurino tali violazioni; II. successivamente nel coinvolgimento nel percorso di persuasione della doverosita' della revoca di tali atti di tutti gli amministratori comunali, anche e soprattutto di quelli che in un passato remoto o recente per flagranti errori di valutazione li avessero condivisi; III. infine nei relativi atti amministrativi di revoca.

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Ovviamente le persone partecipanti all'attivita' e agli incontri del "Tavolo per la pace" di Viterbo esprimono il loro dolore e la loro solidarieta' con le vittime della continua strage dei migranti nel Mediterraneo, cosi' come con le vittime di tutte le guerre e di tutte le persecuzioni in corso nel mondo; riaffermano il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'; e quindi esprimono altresi' il dovere di impegnarsi per la pace e i diritti di tutti gli esseri umani, e il dovere di accogliere ed assistere tutte le persone costrette ad abbandonare le loro case e la loro terra per sfuggire a guerre, dittature, devastazioni e fame, per salvare e migliorare le proprie vite e quelle dei familiari.

 

11. QUELLO CHE OCCORRE IN IRAQ

 

Una forza di interposizione dell'Onu.

Il soccorso umanitario.

Il disarmo.

Salvare le vite e' il primo dovere.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

 

12. UNA FRANCA PAROLA AL GOVERNO ITALIANO

 

Non e' uccidendo che si salvano vite.

Non e' con le armi che si reca la pace.

Sia fedele lo stato italiano alle stesse sue leggi.

Non armi le mani, non le renda assassine.

Cessi di fare la guerra.

Cessi di essere complice di mercanti di morte, di parti belligeranti, di regimi persecutori e omicidi.

Ritiri le truppe di occupazione dall'Afghanistan.

Rechi soccorsi umanitari alle vittime di guerre e dittature, di devastazioni e rapine.

Accolga ed assista in Italia ogni essere umano in fuga dalla guerra e dalla fame.

Abolisca i campi di concentramento, abolisca le deportazioni, cessi di essere complice degli schiavisti: riconosca ad ogni essere umano il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Proibisca nel nostro paese di produrre, commerciare, detenere ed usare le armi.

Inizi a dare l'esempio del disarmo: e' il disarmo il provvedimento piu' necessario e piu' urgente per poter sperare che l'umanita' abbia un futuro.

Rispetti e difenda e si adoperi a risanare la biosfera, casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. UN SOMMARIO RESOCONTO DELLA RIUNIONE DL 20 AGOSTO 2014 DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Un sommario resoconto della riunione del 20 agosto 2014 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo.

Il prossimo incontro si terrà venerdì 29 agosto con inizio alle ore 16,30.

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1. Mercoledì 20 agosto 2014 si è tenuta una riunione del "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.

L'incontro aveva carattere organizzativo in relazione a decisioni già prese nelle precedenti riunioni.

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2. Per la promozione dei prossimi incontri con gli amministratori comunali (assessori e consiglieri) per illustrare la proposta di delibera "per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa" si e' concordato che a nome del "Tavolo per la Pace" Paolo Moricoli (che è anche il consigliere comunale delegato alla pace) firmi ed invii la lettera unanimemente predisposta ed approvata dal "Tavolo per la Pace" (e condivisa anche dal sindaco nell'incontro del 23 luglio) a tutti gli assessori ed i consiglieri e definisca d'intesa con gli interlocutori le date per gli incontri da svolgere possibilmente entro il mese di settembre; il percorso dovrebbe essere: invio della lettera, interlocuzioni personali, incontri con i consiglieri e con gli assessori, incontro o incontri con la ed eventualmente le commissioni consiliari competenti (la Commissione Servizi sociali, ed eventualmente anche la Commissione Affari generali).

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3. In relazione al percorso ed alla definizione degli aspetti tecnici per arrivare a realizzare in settembre l'iniziativa viterbese di presentazione della Perugia-Assisi, con la consegna del riconoscimento al vescovo Dante Bernini, al professor Osvaldo Ercoli ed alle eventuali altre personalità che si concorderanno nel primo incontro settembrino del "Tavolo per la Pace", si è condiviso il ragionamento e la conseguente proposta che:

a) si confermi ovviamente l'adesione alla marcia Perugia-Assisi;

b) si inviti all'unità del movimento per la pace, ovvero all'impegno comune di tutte le persone di buona volontà contro la guerra e le stragi, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni; ovvero all'impegno comune in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani;

c) si svolga l'iniziativa congiunta del "Tavolo per la Pace" e del Comune di Viterbo di attribuzione del riconoscimento a persone della comunità viterbese che hanno significativamente operato per la pace;

d) si prepari questa iniziativa in modo che abbia la più ampia condivisione.

Alla conclusione della riflessione, e quindi alla definizione operativa della proposta e dei compiti relativi alla sua realizzazione, si addiverrà nelle prossime riunioni:

e) nella riunione del 29 agosto si definiranno i dettagli tecnici;

f) nella riunione successiva - dopo il 4 settembre - si definiranno le altre eventuali persone cui proporre di attribuire il riconoscimento.

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4. La riunione è stata anche occasione per una riflessione sulle vicende del movimento per la pace italiano e sulle iniziative in corso e in programma nei prossimi mesi (in particolare si è fatto cenno all'iniziativa del 21 settembre a Firenze; alla Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre; e naturalmente alla marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre; così come alle campagne legate alle due proposte di legge per il disarmo e per il diritto alla pace); si è espressa la persuasione che occorra promuovere l'impegno comune di tutte le forze disponibili, tanto istituzionali quanto associative, nelle iniziative di pace, di solidarietà, di difesa dei diritti umani.

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5. Nel corso dell'incontro è stata anche ulteriormente sviluppata la riflessione sul "Tavolo per la Pace" stesso, riflessione che verrà ripresa ed approfondita negli incontri che avranno luogo da settembre. Come è ovvio, è prevedibile e ragionevole che si arriverà nei prossimi mesi ad una più precisa formalizzazione dell'esperienza del Tavolo, ma è bene che questo processo di consolidamento e di strutturazione non sia frettoloso, e che naturalmente si mantenga la preziosa caratteristica dell'apertura alla più ampia partecipazione delle diverse concrete esperienze di pace e di solidarietà presenti nel territorio.

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6. Ancora una volta il "Tavolo per la pace" esprime solidarietà a tutte le vittime della violenza; esprime opposizione a tutte le uccisioni, le persecuzioni e le devastazioni; esprime impegno per la cooperazione tra i popoli, per il disarmo, per la risoluzione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della democrazia e della legalità che salva le vite; per il rispetto, la difesa e la promozione della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani; per la tutela della biosfera casa comune dell'umanità.

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7. L'incontro è stato infine aggiornato (con il medesimo carattere organizzativo in relazione a decisioni già prese nelle precedenti riunioni) a venerdì 29 agosto, con inizio alle ore 16,30, sempre presso il Palazzetto della Creatività in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni):

I. per approfondire e sviluppare quanto condiviso nell'incontro del 20 agosto;

II. per arrivare a una più adeguata proposta organizzativa in relazione all'iniziativa viterbese connessa alla marcia Perugia-Assisi;

e per esaminare gli altri più urgenti argomenti già previsti, e precisamente:

III. il sostegno al percorso amministrativo per la tempestiva istituzione della Consulta per l'immigrazione;

IV. il sostegno al percorso amministrativo per la realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate;

V. il sostegno alla proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla città e quindi alla comunità viterbese di tutte le persone e le comunità culturali variamente aggregate che nel territorio vivono;

VI. il sostegno al percorso tecnico ed amministrativo per la revoca degli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana.

VII. Naturalmente l'incontro del 29 agosto sarà anche occasione, come di consueto, per scambiarsi informazioni sulle iniziative realizzate, in corso e in programma da parte dei vari soggetti che partecipano al Tavolo.

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8. Per ogni comunicazione il punto di riferimento è come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

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Come di consueto questo sintetico resoconto della riunione è stato redatto a memoria da una delle persone partecipanti, e non impegna le altre persone presenti; si confida tuttavia che esso riporti correttamente - per quanto sinteticamente - l'essenziale di ciò che è stato esposto e concordato nel corso della riunione; ovviamente si esprime fin d'ora sincera gratitudine a tutte le persone che volessero correggere o aggiungere qualcosa.

 

14. L'URGENZA DEL DISARMO

 

Le guerre provocano altre guerre.

Le stragi altre stragi.

Le armi uccidono gli esseri umani.

La cosa piu' ugente e' salvare le vite.

Per salvare le vite occorre fermare le guerre.

Le guerre le ferma il disarmo.

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E' il disarmo il compito dell'ora per l'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. CONTRA LEGEM, CONTRA RATIONEM

 

E' una sciagurata decisione contro la legge e contro la ragione quella presa dal governo e dal parlamento italiano di inviare altre armi in un'area del mondo dove di armi ce ne sono troppe e dove le guerre e le stragi non finiranno mai finche' si continuera' ad alimentarle cosi'.

In Medioriente come ovunque occorrerebbe invece mandare delle forze di polizia internazionale dell'Onu che passassero di casa in casa (e di caserma in caserma) e che sequestrassero e distruggessero tutte le armi che trovassero, tutte.

Questo occorre fare: il disarmo e' la prima e piu' urgente necessita' dell'umanita' intera.

Le armi uccidono gli esseri umani, e l'uccisione degli esseri umani e' il piu' disumano dei crimini; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo il disarmo ferma le guerre. Solo il disarmo salva le vite.

 

16. TRE INIZIATIVE NONVIOLENTE: LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA IL 2 OTTOBRE, LA MARCIA PERUGIA-ASSISI IL 19 OTTOBRE, L'INIZIATIVA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" IL 4 NOVEMBRE

 

Opporsi subito alla guerra e alle stragi, alle persecuzioni e alle devastazioni.

Agire ogni giorno per salvare le vite, per promuovere la solidarieta' fra tutti gli esseri umani.

Preparare gli appuntamenti nonviolenti dei prossimi mesi: la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tutte le guerre il 4 novembre.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

17. "PENSARE STRADE PER LA PACE CON PRIMO MAZZOLARI, LORENZO MILANI, ERNESTO BALDUCCI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 22 agosto 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema "Pensare strade per la pace con Primo Mazzolari, Lorenzo Milani, Ernesto Balducci".

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Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine dalle opere principali delle tre grandi figure della cultura della pace, della difesa della dignita' umana, della nonviolenza.

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha invitato i partecipanti a proseguire nell'impegno contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Vi e' una sola umanita'. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

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Primo Mazzolari, nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipo' alla prima guerra mondiale; parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza, precursore del Concilio Vaticano II; nel 1949 fondo' la rivista "Adesso", svolse un'intensa attivita' di pubblicista e scrittore; e' morto a Cremona nel 1959. E' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino. Tra le opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell'ambito che particolarmente ci interessa e' fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Vari volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia e' stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio. Tra le opere su Primo Mazzolari: A. Bergamaschi, Mazzolari, un contestatore per tutte le stagioni, Bologna 1969; L. Bedeschi, L'ultima battaglia di don Mazzolari, Morcelliana, Brescia; AA. VV., Don Primo Mazzolari, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1999. Per una piu' ampia nota biografica cfr. il n. 901 de "La nonviolenza e' in cammino"; per una bibliografia piu' ampia, il n. 898; molti utilissimi materiali sono reperibili naturalmente nel sito www.fondazionemazzolari.it

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Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi e documenti ha pubblicato ancora la Lef (Il catechismo di don Lorenzo; Una lezione alla scuola di Barbiana; La parola fa eguali). Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. E ancora: Gerlando Lentini, Don Lorenzo Milani servo di Dio e di nessun altro, Gribaudi, Torino 1973; Giampiero Bruni, Lorenzo Milani profeta cristiano, Lef, Firenze 1974; Renato Francesconi, L'esperienza didattica e socio-culturale di don Lorenzo Milani, Cpe, Modena 1976; Piero Lazzarin, Don Milani, Edizioni Messaggero Padova, Padova 1984; Francesco Milanese, Don Milani. Quel priore seppellito a Barbiana, Lef, Firenze 1987; Giuseppe Guzzo, Don Lorenzo Milani. Un itinerario pedagogico, Rubbettino, Soveria Mannelli 1988; Giovanni Catti (a cura di), Don Milani e la pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1988, 1990; Francuccio Gesualdi, Jose' Luis Corzo Toral, Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992.Tra i testi apparsi di recente: Domenico Simeone, Verso la scuola di Barbiana, Il segno dei Gabrielli, Negarine 1996; Michele Ranchetti, Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Mario Lancisi, Alex Zanotelli, Fa' strada ai poveri senza farti strada, Emi, Bologna 2003; Mario Lancisi, No alla guerra!, Piemme, Casale Monferrato 2005; Sergio Tanzarella, Gli anni difficili, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2007, 2008; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008; Frediano Sessi, Il segreto di Barbiana, Marsilio, Venezia 2008; Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi (a cura di), Barbiana e la sua scuola. Immagini dall'archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani, Inprogress-Aska - Fondazione Don Lorenzo Milani, Firenze 2014.

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Ernesto Balducci e' nato a Santa Fiora (in provincia di Grosseto) nel 1922, ed e' deceduto a seguito di un incidente stradale nel 1992. Sacerdote, insegnante, scrittore, organizzatore culturale, promotore di numerose iniziative di pace e di solidarieta'. Fondatore della rivista "Testimonianze" nel 1958 e delle Edizioni Cultura della Pace (Ecp) nel 1986. Oltre che infaticabile attivista per la pace e i diritti, e' stato un pensatore di grande vigore ed originalita', le cui riflessioni ed analisi sono decisive per un'etica della mondialita' all'altezza dei drammatici problemi dell'ora presente. Opere di Ernesto Balducci: segnaliamo particolarmente alcuni libri dell'ultimo periodo: Il terzo millennio (Bompiani); La pace. Realismo di un'utopia (Principato), in collaborazione con Lodovico Grassi; Pensieri di pace (Cittadella); L'uomo planetario (Camunia, poi Ecp); La terra del tramonto (Ecp); Montezuma scopre l'Europa (Ecp). Si vedano anche l'intervista autobiografica Il cerchio che si chiude (Marietti); la raccolta postuma di scritti autobiografici Il sogno di una cosa (Ecp); la raccolta postuma di scritti su temi educativi Educazione come liberazione (Libreria Chiari); il manuale di storia della filosofia, Storia del pensiero umano (Cremonese); ed il corso di educazione civica Cittadini del mondo (Principato), in collaborazione con Pierluigi Onorato. Opere su Ernesto Balducci: cfr. almeno i fondamentali volumi monografici di "Testimonianze" a lui dedicati: Ernesto Balducci, "Testimonianze" nn. 347-349, 1992; ed Ernesto Balducci e la lunga marcia dei diritti umani, "Testimonianze" nn. 373-374, 1995; un'ottima rassegna bibliografica preceduta da una precisa introduzione biografica e' il libro di Andrea Cecconi, Ernesto Balducci: cinquant'anni di attivita', Libreria Chiari, Firenze 1996; cfr. anche il libro di Bruna Bocchini Camaiani, Ernesto Balducci. La Chiesa e la modernita', Laterza, Roma-Bari 2002; cfr. anche almeno Enzo Mazzi, Ernesto Balducci e il dissenso creativo, Manifestolibri, Roma 2002; e AA. VV., Verso l'"uomo inedito", Fondazione Ernesto Balducci, San Domenico di Fiesole (Fi) 2004. Per contattare la Fondazione Ernesto Balducci: www.fondazionebalducci.it

 

18. LA GUERRA, IL RAZZISMO, L'ECOCIDIO, IL MASCHILISMO

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

19. UN INCONTRO DI STUDIO SU "LE STRUTTURE RELAZIONALI DELL'ESISTENZA UMANA"

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 23 agosto 2014 a Viterbo un incontro di studio su: "Le strutture relazionali dell'esistenza umana".

L'incontro e' stato coordinato dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini.

Nel corso dell'incontro si e' riflettuto commentando e sviluppando le analisi e le suggestioni di alcune grandi autrici ed alcuni grandi autori dell'antropologia, della filosofia, della psicologia e della teologia del Novecento.

Al termine dell'incontro e' stato osservato un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre e le dittature, di tutte le uccisioni e le persecuzioni.

Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso la richiesta che cessino le guerre, le uccisioni, le persecuzioni; che ci si adoperi per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti, delle culture e dei territori; che si riconosca, si rispetti e si promuova il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

La civilta' consiste nel salvare le vite.

Vi e' una sola umanita', di persone tutte diverse l'una dall'altra e tutte eguali in diritti, in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

20. QUESTE NOSTRE VITTIME

 

Le persone che muoiono nel Mediterraneo mentre tentano di fuggire da guerre, dittature e fame, e per giungere in Europa si affidano infine ai trafficanti, muoiono perche' chi governa l'Unione Europea ed i paesi che ne fanno parte impedisce a questi esseri umani, a questi nostri fratelli, a queste sorelle nostre, di giungere nel nostro paese, nel nostro continente, in modo legale e sicuro, come sarebbe giusto, come sarebbe necessario, come sarebbe ovvio se noi rispettassimo la Dichiarazione universale dei diritti umani, se noi rispettassimo la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, se noi rispettassimo la Costituzione della Repubblica Italiana.

Invece li lasciamo morire.

Invece li facciamo morire.

Morire li facciamo.

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Cessi questo orrore.

Si riconosca ad ogni essere umano il diritto di muoversi liberamente, legalmente, sicuramente, su tutto il pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Si riconosca ad ogni essere umano il diritto di salvare la propria vita e quella dei suoi familiari.

Si riconosca che vi e' una sola umanita'.

*

E finisca questa sorta di abominevole apartheid globale che ogni giorno miete vittime.

Finisca questa politica razzista e schiavista dell'Unione Europea come dello stato italiano che ogni giorno provoca morti ed infligge sofferenze inaudite a innumerevoli esseri umani.

Si aboliscano le infami, scellerate misure razziste che negano dignita' e diritti, che riducono in schiavitu', che negano accoglienza ed assistenza, che gettano persone innocenti nelle grinfie delle mafie, che incarcerano e torturano nei campi di concentramento, che deportano, che ripetono l'agire nazista, che lacerano e umiliano e violano e riducono a muta sofferenza e sordo orrore l'intera umanita'.

Cessi questa barbarie, si torni alla civilta' il cui fondamento e' l'umana solidarieta', l'empatia che ogni essere umano affratella.

Cessi questo crimine, si torni al diritto.

Cessi questa deflagrazione di male e menzogna ed iniquita'; si torni al vero, al buono, al giusto.

*

Si rispetti infine il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Si faccia quanto e' necessario per salvare le vite: si consenta a tutte le persone in fuga dalla violenza, dalla fame, dalla morte, di entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese e nel nostro continente.

Basterebbe questo: consentire ad ogni essere umano di entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese e nel nostro continente, e cesserebbero immediatamente del tutto le stragi nel Mediterraneo, e cesserebbero immediatamente del tutto il potere e i profitti delle mafie dei trafficanti di esseri umani. Basterebbe questo: consentire ad ogni essere umano di entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese e nel nostro continente; riconoscere che in questo nostro solo pianeta in cui vivono gli esseri umani nessun essere umano e' clandestino, ma tutti sono legittimamente abitanti della patria comune dell'umanita'.

Basterebbe questo: ricordarsi che tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle.

*

Cessare di uccidere e di lasciar uccidere i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Cessare di lasciar morire i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Cessare di perseguitare e di lasciar perseguitare i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Cessare di schiavizzare e di lasciar schiavizzare i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Cessare di abbandonare alla solitudine e alla disperazione, al dolore e alla morte, i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Questo occorre. Questo basterebbe.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Chiediti chi e' il suo Caino.

 

21. FERMARE LE STRAGI: CON L'ACCOGLIENZA, CON IL DISARMO

 

Due cose occorre fare per fermare le stragi.

Soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani.

Disarmare e smilitarizzare ovunque.

*

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

22. UN INCONTRO DI STUDIO SU "IL DIALOGO CHE COSTRUISCE LA PACE"

 

Si e' svolto nel pomeriggio di domenica 24 agosto 2014 a Viterbo un incontro di studio su: "Il dialogo che riconosce la dignita' umana e costruisce la pace".

L'incontro e' stato coordinato dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brevi testi di Hannah Arendt, Martin Buber, Guido Calogero, Assia Djebar, Jose' Carlos Mariategui, Luce Irigaray, Emmanuel Levinas, Nelson Mandela, Edward Said, Simone Weil, Virginia Woolf, Vandana Shiva.

Le persone partecipanti all'incontro hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime della violenza razzista, della violenza bellica, della violenza maschilista.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

23. OGNI GIORNO

 

Ogni giorno occorre opporsi alla guerra.

Ogni giorno occorre opporsi alle armi.

Solo la pace salva le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA

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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 43 del 25 novembre 2016