[Nonviolenza] Telegrammi. 2507



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2507 del 20 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Commemorato Aldo Capitini a Viterbo

2. Alcuni testi del mese di febbraio 2014 (parte seconda e conclusiva)

3. "One Billion Rising for Justice": la liberazione dell'umanita' che comincia

4. La prima cosa che un governo democratico dovrebbe fare

5. Grazie di cuore a chi ha dato vita a "One Billion Rising for Justice"

6. Abolire i campi di concentramento, far cessare le deportazioni (una dichiarazione al sesto giorno di digiuno)

7. Dopo il 14 febbraio: contro la violenza sulle donne sostenere i centri antiviolenza

8. abolire razzismo e schiavitu'

9. Contro la guerra

10. Dal 14 febbraio all'8 marzo

11. Concludendo una settimana di digiuno contro la persecuzione dei migranti

12. L'orgia

13. Al Presidente della Commissione straordinaria per i diritti umani del Senato

14. Due morti ancora

15. La Metafisica di Aristotele. Un incontro di studio a Viterbo

16. Opporsi a tutte le uccisioni, opporsi a tutte le persecuzioni

17. Un incontro di studio su due recenti libri di Zygmunt Bauman

18. Hannah Arendt, voce della dignita' umana

19. "Rosa Luxemburg, maestra di liberta'". Un incontro di studio a Viterbo

20. Un incontro di studio sui "Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena" di Vandana Shiva

21. Un incontro di studio su Franca Ongaro Basaglia, pensatrice della liberazione

22. Simone Weil, la forza della verita'

23. Le tre ghinee di Virginia Woolf. Un incontro di studio a Viterbo

24. Segnalazioni librarie

25. La "Carta" del Movimento Nonviolento

26. Per saperne di piu'

 

1. MEMORIA. COMMEMORATO ALDO CAPITINI A VITERBO

 

Si e' svolta mercoledi' 19 ottobre 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Aldo Capitini nell'anniversario della scomparsa avvenuta il 19 ottobre 1968.

*

Aldo Capitini e' stato l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Antifascista e promotore del liberalsocialismo, ideatore della marcia Perugia-Assisi, fondatore del Movimento Nonviolento, lascia un'eredita' profonda e feconda nella vita culturale, morale e civile del nostro paese e dell'umanita'.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi scritti.

Nel ricordo e alla scuola di Aldo Capitini continuiamo nell'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; nell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; nell'impegno in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' che e' una.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Giustizia sociale e liberazione dei popoli e delle persone.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Rispetto per la vita di tutti i viventi e dell'unico mondo vivente.

Oppresse e oppressi, unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

*

Una breve notizia su Aldo Capitini

Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia.

Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009.

Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato ne "La domenica della nonviolenza" n. 392 del 9 ottobre 2016; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2014 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2014.

 

3. "ONE BILLION RISING FOR JUSTICE": LA LIBERAZIONE DELL'UMANITA' CHE COMINCIA

 

Il 14 febbraio 2014 In tutto il mondo si e' ripetuto un miracolo.

Un miliardo di donne che danzano contro la violenza, un miliardo di donne che danzano per chiedere giustizia, e' la liberazione dell'umanita' che comincia.

La nonviolenza e' in cammino.

 

4. LA PRIMA COSA CHE UN GOVERNO DEMOCRATICO DOVREBBE FARE

 

Far cessare la persecuzione razzista dei migranti.

Abolire i campi di concentramento.

Far cessare le deportazioni.

Far cessare il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato, ed impegnarsi invece contro la schiavitu'.

Tornare al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" (art. 2).

Tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che stabilisce che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica" (art. 10).

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

In una parola: abrogare immediatamente tutte le criminali e criminogene misure razziste che precedenti governi barbari e golpisti hanno imposto nel nostro paese.

Vi e' una sola umanita'.

 

5. GRAZIE DI CUORE A CHI HA DATO VITA A "ONE BILLION RISING FOR JUSTICE"

 

Di tutto cuore ringraziamo le donne che ieri, 14 febbraio 2014, hanno dato vita in tutto il mondo alla manifestazione "One Billion Rising for Justice" contro la violenza sulle donne.

Ed in particolare ringraziamo le donne che lo hanno fatto a Viterbo, e con esse ringraziamo i coraggiosi uomini immigrati che hanno partecipato, danzato e pronunciato ciascuno nella sua lingua le parole della "preghiera degli uomini" scritta da Eve Ensler.

Queste donne e questi uomini salvano il mondo.

La nonviolenza e' in cammino.

*

La traduzione italiana di "Spezza le catene" (la canzone danzata nel corso della manifestazione - testo di Tena Clark, musica di Tena Clark e Tim Heintz, questa traduzione e' di Maria G. Di Rienzo):

Sollevo le braccia al cielo

Prego in ginocchio

Non ho piu' paura

Io attraversero' quella soglia

Cammina, danza, sollevati

Cammina, danza, sollevati

Posso vedere un mondo dove tutte viviamo

sicure e libere da ogni oppressione

Non piu' stupro, o incesto, o abuso

Le donne non sono proprieta'

Tu non mi hai mai posseduta, neppure sai chi sono

Io non sono invisibile, sono semplicemente meravigliosa

Sento il mio cuore prendere la corsa per la prima volta

Mi sento viva, mi sento straordinaria

Danzo perche' amo

Danzo perche' sogno

Danzo perche' non ne posso piu'

Danzo per arrestare le grida

Danzo per rompere le regole

Danzo per fermare il dolore

Danzo per rovesciare tutto sottosopra

E' ora di spezzare la catena, oh si'

Spezzare la catena

Danza, sollevati

Danza, sollevati

Nel mezzo di questa follia, noi ci ergeremo

Io so che c'e' un mondo migliore

Prendi per mano le tue sorelle e i tuoi fratelli

Cerca di raggiungere ogni donna e ogni bambina

Questo e' il mio corpo, il mio corpo e' sacro

Basta scuse, basta abusi

Noi siamo madri, noi siamo maestre,

Noi siamo bellissime, bellissime creature

Danzo perche' amo

Danzo perche' sogno

Danzo perche' non ne posso piu'

Danzo per arrestare le grida

Danzo per rompere le regole

Danzo per fermare il dolore

Danzo per rovesciare tutto sottosopra

E' ora di spezzare la catena, oh si'

Spezzare la catena

Danza, sollevati

Danza, sollevati

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Danza, sollevati

Danza, sollevati

Questo e' il mio corpo, il mio corpo e' sacro

Basta scuse, basta abusi

Noi siamo madri, noi siamo maestre,

Noi siamo bellissime, bellissime creature

Danzo perche' amo

Danzo perche' sogno

Danzo perche' non ne posso piu'

Danzo per arrestare le grida

Danzo per rompere le regole

Danzo per fermare il dolore

Danzo per rovesciare tutto sottosopra

E' ora di spezzare la catena, oh si'

Spezzare la catena

Spezzare la catena

*

La traduzione italiana del testo della "Preghiera degli uomini":

Possa io essere un uomo

La cui fiducia in se stesso venga dalla profondita' del mio dare,

Che capisca che la vulnerabilita' e' la mia forza piu' grande,

Che crei spazio invece di dominarlo,

Che apprezzi ascoltare piuttosto che conoscere,

Che cerchi la gentilezza oltre che il controllo,

Che pianga quando il dolore e' troppo,

Che rifiuti lo schiaffo, la pistola, il soffocamento, l'insulto, il pugno.

Possa non aver paura di perdermi,

Possa apprezzare il contatto piuttosto che la prestazione

E l'esperienza piu' che la realizzazione;

Possa io muovermi lentamente, non bruscamente,

Possa essere coraggioso abbastanza da condividere la mia paura e la mia vergogna

E incoraggiare altri uomini a fare lo stesso,

Possa smettere di fingere e aprire le parti di me che a lungo sono state insensibili.

Possa io apprezzare, rispettare e amare mia madre.

Possa la risonanza di questo amore tradursi nell'amare le donne e gli esseri viventi.

*

Alcuni punti di riferimento per ulteriori informazioni e per restare in contatto:

Sito internazionale: www.onebillionrising.org

In Italia: http://obritalia.livejournal.com , facebook: www.facebook.com/obritalia , twitter: @OBRItalia #rise4justice , e-mail: elena at onebillionrising.org , nico at onebillionrising.org

A Viterbo: Associazione Erinna - centro antiviolenza, tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.org , e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

*

Alcuni video utili disponibili su YouTube:

Il video di "Break the Chain" (testo di Tena Clark, musica di Tena Clark e Tim Heintz, coreografia di Debbie Allen) e' visibile su YouTube all'indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=fL5N8rSy4CU

- Il video didattico della coreografia di "Break the Chain" e' visibile su YouTube all'indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=mRU1xmBwUeA

- Il video in cui Debbie Allen insegna la coreografia di "Break the Chain" e' visibile su YouTube all'indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=Fwv16dtUvYM

- Il video del trailer per "One Billion Rising for Justice" e' visibile su YouTube all'indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=7YS8NIBc-z0

- Il video di "Man Prayer" (testo di Eve Ensler, regia di Tony Stroebel) e' visibile su YouTube all'indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=nj7Zw4P8LPo

- Il video del monologo di Luciana Littizzetto sul femminicidio concluso dall'esecuzione della coreografia di "Break the Chain" e' visibile su YouTube all'indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=_hwTue_fiHo

*

Grazie ancora a tutte le donne di "One Billion Rising" ovunque nel mondo.

Grazie ancora a tutte le donne dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo.

Grazie ad Anna, a Valentina, a tutte le altre.

Ogni giorno e' il 14 febbraio. Ogni giorno e' l'8 marzo. Ogni giorno, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

Un miliardo di donne che si sollevano per la giustizia e' l'inizio della liberazione dell'umanita'.

Cessi la violenza maschilista e patriarcale.

Cessi la violenza contro le donne.

Cominci la storia dell'umanita'.

*

- Associazione "Respirare"

- "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

- gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro"

Viterbo, 15 febbraio 2014

 

6. ABOLIRE I CAMPI DI CONCENTRAMENTO, FAR CESSARE LE DEPORTAZIONI (UNA DICHIARAZIONE AL SESTO GIORNO DI DIGIUNO)

 

I campi di concentramento sono un crimine contro l'umanita'. Devono essere aboliti, e tutti gli innocenti in essi reclusi devono essere immediatamente liberati.

Le deportazioni sono un crimine contro l'umanita'. Devono immediatamente cessare, e nessun essere umano deve essere abbandonato o riconsegnato in catene negli artigli degli aguzzini, delle mafie, delle dittature, delle guerre, di poteri oppressori e violenti, violatori dei diritti umani.

La riduzione in schiavitu' e' un crimine contro l'umanita'. Devono essere immediatamente abrogate le antileggi italiane che favoreggiano gli schiavisti.

Non e' ammissibile che barbari poteri dominanti impongano che sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' sia consentita la libera circolazione dei capitali ma non degli esseri umani; non e' ammissibile che barbari poteri dominanti impongano che esseri umani minacciati di morte da guerre, dittature, iniquita' e fame non abbiano diritto di fuggire per salvare la propria vita, e che se vi riescono siano privati della liberta' e riconsegnati ai loro aguzzini, ai loro assassini. E' abominevole che il denaro, cosa inanimata, goda di liberta', e gli esseri umani no.

Esprimo la mia solidarieta' agli immigrati che digiunano nel campo di concentramento di Ponte Galeria.

Esprimo la mia solidarieta' a tutti coloro che lottano, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Unisco la mia voce a quella di tutti coloro che chiedono che siano immediatamente abrogate nel nostro paese le scellerate misure razziste che perseguitano i migranti.

Unisco la mia voce a quella di tutti coloro che chiedono che l'Italia torni al rispetto della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce e garantisce i diritti di tutti gli esseri umani.

Invito ogni persona di volonta' buona e di retto discernimento ad impegnarsi per i diritti dei migranti: nessuno e' libero finche' qualcuno e' schiavo, nessuno e' libero finche' qualcuno e' perseguitato; la loro liberta' e' la nostra, la loro dignita' e' la nostra.

Vi e' una sola umanita'.

 

7. DOPO IL 14 FEBBRAIO: CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE SOSTENERE I CENTRI ANTIVIOLENZA

 

Dopo l'entusiasmante manifestazione nonviolenta planetaria del 14 febbraio "One Billion Rising for Justice" occorre continuare quotidianamente la lotta contro la violenza sulle donne, la lotta contro l'oppressione maschilista e patriarcale.

Un impegno necessario e' sostenere i centri antiviolenza.

A Viterbo, per informazioni e contatti: Associazione Erinna - centro antiviolenza, tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

 

8. ABOLIRE RAZZISMO E SCHIAVITU'

 

Abolire razzismo e schiavitu': e' il primo impegno di un Parlamento che voglia essere finalmente fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, democratica ed antifascista.

Abolire razzismo e schiavitu': e' il primo impegno di un Parlamento che voglia rispettare finalmente la dignita' umana.

Abolire razzismo e schiavitu'.

 

9. CONTRO LA GUERRA

 

Solo se ci si oppone alla guerra si costruisce la pace.

Solo se ci si oppone alle uccisioni si salvano le vite.

Solo con la smilitarizzazione e il disarmo si promuove la civile convivenza.

 

10. DAL 14 FEBBRAIO ALL'8 MARZO

 

Dal 14 febbraio dell'azione nonviolenta globale di "One Billion Rising for Justice" all'8 marzo Giornata internazionale di lotta per i diritti delle donne prosegua e si intensifichi l'impegno contro la violenza maschilista e patriarcale.

La lotta contro la violenza sulle donne e' il primo e decisivo impegno per la liberazione dell'umanita'.

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda e la maggiore esperienza storica della nonviolenza.

E che sempre piu' uomini si pongano all'ascolto e alla scuola del pensiero e del movimento delle donne e si uniscano alla loro lotta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' in cammino.

 

11. CONCLUDENDO UNA SETTIMANA DI DIGIUNO CONTRO LA PERSECUZIONE DEI MIGRANTI

 

Concludo oggi una settimana di digiuno contro la persecuzione dei migranti.

Digiuno che voleva essere in primo luogo un umile gesto di solidarieta' con i migranti che nel campo di concentramento di Ponte Galeria hanno cucito le loro bocche per poter far vedere ed udire, attraverso il digiuno e il silenzio, il loro volto e la loro voce di esseri umani perseguitati; in secondo luogo un sincero interrogarmi sulla mia responsabilita' dinanzi alla barbarie razzista in cui l'Italia da anni e' precipitata; in terzo luogo quindi un'azione nonviolenta di illimpidimento della riflessione, di condivisione della sofferenza, di richiamo al comune sentire, al comune dovere.

So bene quanto inadeguato sia questo gesto, e quanto facilmente fraintendibile. E tuttavia mi e' sembrato necessario compierlo ancora una volta, come fin dalle piu' antiche culture dell'umana storia si fa quando si vuole cercare in se stessi la verita', quando si vuole affermare il legame che unisce la nostra esistenza all'altrui, quando dinanzi a un'ingiustizia si vuole esprimere la propria morale e civile opposizione, la necessaria, doverosa rivolta di cui parlava Albert Camus.

*

In questa settimana nel digiuno e nel silenzio mi sono chiesto ancora una volta, incessantemente, come sia stato possibile che in Italia si arrivasse a questo orrore: l'orrore dei campi di concentramento, delle deportazioni, della riduzione in schiavitu', del consentire ed addirittura favoreggiare e finanche provocare da parte dello stato la tortura e la morte di innumerevoli esseri umani innocenti.

E valga il vero.

1. E' evidente che aver istituito dal 1998 i campi di concentramento in cui sono reclusi per mesi e mesi esseri umani che non hanno commesso nulla di male, ebbene, questo e' un crimine contro l'umanita'.

2. E' evidente che deportare degli esseri umani nei luoghi, nelle condizioni di miseria e sofferenza e negli artigli dei poteri violenti e oppressivi da cui erano fuggiti per salvare la loro vita, ebbene, questo e' un crimine contro l'umanita'.

3. E' evidente che favoreggiare la riduzione in schiavitu' di esseri umani che i pubblici poteri dovrebbero invece liberare, ebbene, questo e' un crimine contro l'umanita'.

4. E' evidente che aver imposto misure che impedendo l'accesso nel nostro paese in condizioni di legalita' e sicurezza espongono innumerevoli esseri umani al rischio di violenze inaudite e della stessa morte - e troppe stragi nel Mediterraneo gia' si sono verificate -, ebbene, questo e' un crimine contro l'umanita'.

5. E' evidente che perseguitare brutalmente degli esseri umani attribuendo loro come "colpa" il solo fatto di esistere e di voler salvare e migliorare la propria vita e quella dei propri familiari, ebbene, questo e' un crimine contro l'umanita'.

*

Tutto e' cosi' chiaro, tutto e' cosi' evidente: perche' allora il governo e il parlamento non fanno quello che sarebbe necessario ed urgente fare per tornare alla legalita', al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano? Perche' il governo e il parlamento non abrogano subito tutte le criminali e criminogene misure razziste con cui ancor oggi lo stato italiano perseguita i migranti?

E perche' il popolo italiano non insorge per chiedere il ripristino del rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, democratica ed antifascista, che riconosce e protegge i diritti umani? Perche' il popolo italiano accetta di essere complice di una criminale politica razzista, della barbara persecuzione dei migranti?

Lungo gli ultimi vent'anni governi golpisti e parlamenti ridotti a bivacco di manipoli e a teatrino di sconcezze hanno imposto questi orrori nel nostro paese, e ne' le buone leggi ne' i buoni costumi sono riusciti a impedirlo; ed una progressiva narcotizzazione, desensibilizzazione, disumanizzazione dell'opinione pubblica, del corpo elettorale, dei cittadini italiani ha reso il nostro vivo paese complice di un regime razzista e complice di stragi di stato, poiche' le stragi dei migranti morti in mare sono vere e proprie stragi di stato dipendendo dalla politica italiana che a quegli esseri umani impediva di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, negando a quegli esseri umani l'adempimento della luminosa promessa che loro faceva la nostra legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 10 recita che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

*

Non siamo riusciti a impedire questo crimine, non siamo riusciti a fermare questa barbarie, non siano riusciti a sconfiggere la deriva razzista del nostro paese, del nostro stato. Ne provo dolore e vergogna.

E quindi dobbiamo continuare la lotta.

Dobbiamo continuare la lotta affinche' tutte le misure razziste siano abolite.

Dobbiamo continuare la lotta affinche' l'Italia torni ad essere un paese in cui la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano siano rispettati e difesi.

Queste cose ho meditato in questi sette giorni. Questo impegno sento il dovere di proseguire. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

*

Cessi la persecuzione razzista dei migranti.

Siano immediatamente abrogate tutte le scellerate misure hitleriane che governi golpisti hanno imposto nel nostro paese.

Torni l'Italia ad essere un paese civile, democratico, solidale.

Torni lo stato italiano a rispettare la sua legge fondamentale che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" (articolo 2 della Costituzione).

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

12. L'ORGIA

 

L'orgia militarista e nazionalista cui sono dediti i mezzi d'informazione in questi giorni lascia stupefatti.

C'e' un aggettivo per questa propaganda, e quell'aggettivo e': fascista.

*

Cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Cessi immediatamente la scellerata politica di riarmo, la scellerata produzione e lo scellerato commercio di armi, la scellerata politica di intervento militare nelle aree e nelle situazioni di conflitto.

*

La guerra e' sempre nemica dell'umanita'.

Le armi servono a uccidere.

Gli eserciti sono macchine assassine.

*

Solo la pace salva le vite.

Disarmo e smilitarizzazione sono il primo indispensabile passo per una politica di pace e di cooperazione internazionale per il bene comune del'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

13. AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE STRAORDINARIA PER I DIRITTI UMANI DEL SENATO

 

Al Presidente della Commissione straordinaria per i diritti umani del Senato

Oggetto: richiesta di impegno per un'iniziativa parlamentare che porti all'abrogazione delle scandalose misure che violano in modo flagrante i diritti umani dei migranti

Egregio senatore Manconi,

avendo apprezzato molte sue iniziative vorrei sollecitare un intervento suo e della Commissione che autorevolmente presiede affinche' il Parlamento italiano deliberi finalmente l'abrogazione delle scandalose misure che violano in modo flagrante i diritti umani dei migranti e che sono in palese contrasto con i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.

Se tutti i membri della Commissione da lei presieduta persuadessero i loro colleghi di gruppo parlamentare ad una iniziativa in tal senso, facendo leva sulla forza della verita' e sul rispetto della carta fondamentale del nostro ordinamento giuridico (ed anche, ovviamente, della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea), i parlamentari di questa legislatura potrebbero avere il merito grande di aver ripristinato la vigenza della legalita' costituzionale e il rispetto dei diritti umani nel nostro paese, e cosi' facendo potrebbero salvare molte vite e far cessare violenze e sofferenze inaudite.

In caso contrario perdurerebbe una situazione di terribile ingiustizia e violenza, contro cui si ribella la coscienza di ogni persona senziente e pensante, dell'intera comunita' civile.

Nella speranza di un suo positivo riscontro, e restando a disposizione qualora ritenesse opportuno un incontro o qualunque ulteriore approfondimento, voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro dal suo

 

14. DUE MORTI ANCORA

 

Ancora due migranti morti nel Mediterraneo nel tentativo di giungere in Italia.

Morti perche' chi governa il nostro paese nega loro il diritto di giungervi in modo legale e sicuro.

Morti perche' chi governa il nostro paese viola la Costituzione della Repubblica Italiana che all'art. 10 stabilisce che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Cessi questa strage.

Torni l'Italia al rispetto dei diritti umani: il primo diritto umano e' il diritto a vivere.

Torni l'Italia al rispetto della sua Costituzione democratica ed antifascista che all'art. 2 "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", di tutti gli esseri umani.

C'e' un modo semplice per far cessare la strage dei migranti nel Mediterraneo: riconoscere a tutti gli esseri umani in diritto di muoversi liberamente in modo legale e sicuro sul pianeta casa comune dell'umanita'.

Troppe persone sono gia' morte.

Cessi la politica razzista ed assassina che gia' troppe vittime ha mietuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

15. LA METAFISICA DI ARISTOTELE. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto mercoledi' 19 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sulla Metafisica di Aristotele.

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Ragionando sui fondamenti dell'essere e del pensiero, ha detto il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, concludendo l'incontro, e ragionandovi all'ascolto dello Stagirita, due cose noi incontriamo: la desiderabilita' del vero e la desiderabilita' del bene.

E questo vero e questo bene scaturiscono dalla scelta della solidarieta' umana che tutti ci unisce e ci convoca all'azione e alla riflessione, alla responsabilita' per altrui e per l'intero mondo vivente.

Cosicche' leggere Aristotele, o Kafka, o Leopardi, ed accostarsi al sapere impresa comune dell'umanita', sempre ci rimanda all'esercizio della dignita', della fraternita', dell'operare la giustizia, la misericordia: ci chiama all'agire morale e politico per inverare il bene comune.

Non si da' sapere che non sia liberta', e non si da' liberta' che non sia condivisione: l'intera civilta' umana ad ogni essere umano rivolge questo medesimo appello: al prendersi cura degli altri e della biosfera, alla lotta contro ogni oppressione ed inganno, alla scelta della nonviolenza.

Per questo anche leggendo Aristotele noi sentiamo il richiamo, il categorico imperativo, di impegnarci qui ed ora per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano, e dell'intero mondo vivente.

Per questo anche in questa occasione riaffermiamo la nostra opposizione a tutte le guerre, gli eserciti e le armi; riaffermiamo la nostra richiesta che l'Italia torni a rispettare la sua legge fondamentale che ripudia la guerra (art. 11 Cost.).

Per questo anche in questa occasione riaffermiamo la nostra opposizione al razzismo che nega la dignita' umana e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani; e riaffermiamo la nostra richiesta che l'Italia abroghi immediatamente tutte le orribili e infami misure razziste che violano gli articoli 2 e 10 della Costituzione.

Per questo anche in questa occasione riaffermiamo la nostra opposizione alla violenza maschilista e patriarcale, che dimidia e denega la comune umanita'; e riaffermiamo la nostra richiesta che l'Italia attui pienamente tutte le misure previste dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro condivisione dell'appello rivolto ai Presidenti della Camera e del Senato affinche' cessi la persecuzione dei migranti, appello che di seguito si trascrive...

 

16. OPPORSI A TUTTE LE UCCISIONI, OPPORSI A TUTTE LE PERSECUZIONI

 

Opporsi a tutte le uccisioni, opporsi a tutte le persecuzioni.

E' il primo dovere.

 

17. UN INCONTRO DI STUDIO SU DUE RECENTI LIBRI DI ZYGMUNT BAUMAN

 

Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 20 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su due recenti libri dell'illustre sociologo Zygmunt Bauman: Danni collaterali, Laterza, Roma-Bari 2013, e Sesto potere, Laterza, Roma-Bari 2014 (quest'ultimo libro scritto insieme al sociologo David Lyon in forma di dialogo).

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Una breve notizia su Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman, illustre sociologo, intellettuale democratico, ha insegnato a Varsavia, a Tel Aviv e Haifa, a Leeds; marito di Janina Bauman; e' il filosofo e sociologo noto per le profonde, cruciali riflessioni sulla "modernita' liquida"; e' oggi uno dei principali punti di riferimenti della ricerca sociologica e della riflessione morale e civile; le sue analisi e proposte costituiscono una fondamentale risorsa per l'impegno politico nonviolento per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa della biosfera. Tra le opere di Zygmunt Bauman: segnaliamo almeno Cultura come prassi, Il Mulino, Bologna 1976; Modernita' e Olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999; La decadenza degli intellettuali, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Il teatro dell'immortalita', Il Mulino, Bologna 1995 (poi in seconda edizione col titolo Mortalita', immortalita' e altre strategie di vita, Il Mulino, Bologna 2012); Le sfide dell'etica, Feltrinelli, Milano 1996; La societa' dell'incertezza, Il Mulino, Bologna; Dentro la globalizzazione, Laterza, Roma-Bari 1999; La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, Milano 2000, 2008; Voglia di comunita', Laterza, Roma-Bari 2001; Modernita' liquida, Laterza, Roma-Bari 2002; La societa' individualizzata, Il Mulino, Bologna 2002, 2010; Intervista sull'identita', Laterza, Roma-Bari 2003; La societa' sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003; Vite di scarto, Laterza, Roma-Bari 2005; Vita liquida, Laterza, Roma-Bari 2006; L'Europa e' un'avventura, Laterza, Roma-Bari 2006; Amore liquido, Laterza, Roma-Bari 2006, 2011; Lavoro, consumismo e nuove poverta', Citta' aperta, Troina (Enna) 2007; Homo consumens, Erickson, Trento 2007; Modus vivendi, Laterza, Roma-Bari 2007; Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008; Consumo, dunque sono, Laterza, Roma-Bari 2008; L'arte della vita, Laterza, Roma-Bari 2009; Capitalismo parassitario, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011; L'etica in un mondo di consumatori, Laterza, Roma-Bari 2010; Modernita' e ambivalenza, Bollati Boringhieri, Torino 2010; Vite che non possiamo permetterci, Laterza, Roma-Bari 2011; Il buio del postmoderno, Aliberti, Roma 2011; Cose che abbiamo in comune, Laterza, Roma-Bari 2012; "La ricchezza di pochi avvantaggia tutti" Falso!, Laterza, Roma-Bari 2013; Communitas, Aliberti, Roma 2013; Le sorgenti del male, Erickson, Trento 2013; Danni collaterali, Laterza, Roma-Bari 2013; (con David Lyon), Sesto potere, Laterza, Roma-Bari 2014.

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Una breve notizia su David Lyon

David Lyon, sociologo, nato in Scozia, e' docente alla "Queen's University" in Ontario, Canada; dirige il "Centro studi sulla sorveglianza". Opere di David Lyon: in italiano sono disponibili L'occhio elettronico. Privacy e filosofia della sorveglianza, Feltrinelli, Milano 1997; Gesu' a Disneyland. La religione nell'era postmoderna, Editori Riuniti, Roma 2002; La societa' sorvegliata. Tecnologie di controllo della vita quotidiana, Feltrinelli, Milano 2002; Massima sicurezza. Sorveglianza e "guerra al terrorismo", Raffaello Cortina Editore, Milano 2005; (con Zygmunt Bauman), Sesto potere. La sorveglianza nella modernita' liquida, Laterza, Roma-Bari 2014. Opere su David Lyon: segnaliamo la recente tesi di laurea di Marco Graziotti, "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon", sostenuta presso l'Universita' degli studi della Tuscia, Viterbo 2013.

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Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha sottolineato la decisivita' delle ricerche e delle tesi di Bauman, uno degli intellettuali piu' influenti del dibattito contemporaneo, uno dei critici piu' acuti delle crescenti ingiustizie provocate dalla cosiddetta globalizzazione (cosi' come gestita dai poteri dominanti), ed uno dei piu' decisi difensori dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

All'ascolto dell'elaborazione di Bauman - e di Lyon - piu' vivo e profondo e ineludibile si avverte il dovere dell'impegno nonviolento in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il proprio sostegno alla richiesta al Parlamento affinche' siano immediatamente abrogate in Italia tutte le scellerate misure razziste e cessi finalmente l'abominevole persecuzione dei migranti.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Torni l'Italia al rispetto dei diritti umani; torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale, la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista.

 

18. HANNAH ARENDT, VOCE DELLA DIGNITA' UMANA

 

Si e' svolto venerdi' 21 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Hannah Arendt, voce della dignita' umana".

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Una breve notizia su Hannah Arendt

Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.

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Nel ricordo di Hannah Arendt, le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il proprio sostegno alla richiesta al Parlamento affinche' siano immediatamente abrogate in Italia tutte le scellerate misure razziste e cessi finalmente l'abominevole persecuzione dei migranti.

 

19. "ROSA LUXEMBURG, MAESTRA DI LIBERTA'". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di domenica 23 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Rosa Luxemburg, maestra di liberta'".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni passi dalle opere e dalle lettere della grande pensatrice e militante.

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Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976 (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano 1987; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore, Milano 1970; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano 1974; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano 1977.

 

20. UN INCONTRO DI STUDIO SUI "PRINCIPI COSTITUTIVI DI UNA DEMOCRAZIA DELLA COMUNITA' TERRENA" DI VANDANA SHIVA

 

Si e' svolto lunedi' 24 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio di uno scritto dell'illustre scienziata e filosofa indiana Vandana Shiva: "Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena".

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Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, nonviolenti, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002; Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008; Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009; Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009; Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009; Fare pace con la Terra, Feltrinelli, Milano 2012; Storia dei semi, Feltrinelli, Milano 2013.

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Ancora una volta, come di consueto, le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la propria opposizione alla guerra, al militarismo e al riarmo; la propria opposizione alla violenza maschilista e patriarcale; la propria opposizione al razzismo ed a tutte le violazioni della dignita' umana.

Ed ancora una volta, in particolare, le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il proprio sostegno alla richiesta al Parlamento affinche' siano immediatamente abrogate in Italia tutte le scellerate misure razziste e cessi finalmente l'abominevole persecuzione dei migranti.

Vi e' una sola umanita', in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

21. UN INCONTRO DI STUDIO SU FRANCA ONGARO BASAGLIA, PENSATRICE DELLA LIBERAZIONE

 

Nella mattinata di martedi' 25 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di studio su "Franca Ongaro Basaglia, pensatrice della liberazione".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari testi estratti dalle opere della grande pensatrice e militante del movimento per la difesa nitida e intransigente della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e per la liberazione dell'umanita' dalle strutturali ingiustizie e violenze.

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Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005".

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ripetuto alcuni convincimenti profondamente radicati, ricordando ancora una volta quanto piu' volte gia' detto in passato: "Franca Ongaro Basaglia e' stata la piu' importante pensatrice del movimento della psichiatria democratica, con una straordinaria capacita' di cogliere ed enunciare - con sguardo e con voce di donna - gli intrecci cruciali e flagranti (e nondimeno complessi) tra la prassi di liberazione del movimento di lotta contro le istituzioni totali e della concreta presa in carico politica ed esistenziale della solidarieta' con chi soffre, e le altre prese di coscienza, le altre lotte di liberazione: contro il maschilismo, contro il razzismo, contro il colonialismo, contro la violenza delle classi, delle ideologie e degli apparati dominanti. Ma Franca Ongaro Basaglia e' stata anche una straordinaria traduttrice delle esperienze e delle riflessioni del movimento in attivita' legislativa; la sua azione parlamentare da senatrice della sinistra indipendente e' stata di un concretezza, una coerenza ed un'efficacia esemplari. Ed e' stata altresi' costruttrice di incontri e sinergie tra culture ed esperienze diverse, tra movimenti di lotta spesso attraversati da contraddizioni (inter ed infra: nelle loro relazioni reciproche ed al loro stesso interno), riuscendo sovente a proporre sintesi chiarificatrici che hanno fortemente contribuito all'illimpidimento e alla crescita dei movimenti, ed alla conquista di decisivi risultati pratici di solidarieta' e di liberazione: risultati sociali, politici, organizzativi e legislativi, ma anche culturali, di consapevolezza e di civilta'. Franca Ongaro Basaglia e' stata e resta una fondamentale maestra della teoria e della pratica della nonviolenza in cammino".

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Nel ricordo di Franca Ongaro Basaglia le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta la propria opposizione alla guerra, al militarismo e al riarmo; la propria opposizione alla violenza maschilista e patriarcale; la propria opposizione alle istituzioni totali ed a tutte le logiche e le strutture dello sfruttamento, della spoliazione, dell'abbandono, della persecuzione, della segregazione, della disumanizzazione; la propria opposizione al razzismo ed a tutte le violazioni della dignita' umana.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

22. SIMONE WEIL, LA FORZA DELLA VERITA'

 

Nel pomeriggio di mercoledi' 26 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di studio su "Simone Weil, la forza della verita'".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari testi della grande resistente antifascista e pensatrice nonviolenta.

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Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stante la persecuzione antiebraica). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta la propria opposizione alla guerra e al riarmo, alla violenza maschilista e patriarcale, al razzismo ed a tutte le violazioni della dignita' umana. Ed in particolare hanno espresso il proprio sostegno alla richiesta al Parlamento affinche' siano immediatamente abrogate in Italia tutte le scellerate misure razziste e cessi finalmente l'abominevole persecuzione dei migranti.

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

23. LE TRE GHINEE DI VIRGINIA WOOLF. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Nel pomeriggio di giovedi' 27 febbraio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di studio sull'opera Le tre ghinee di Virginia Woolf, uno dei testi fondamentali per una cultura della pace e della dignita' umana.

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Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue splendide opere narrative scrisse molti acuti saggi, di cui alcuni fondamentali anche per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma; una pregevolissima edizione sia delle opere narrative che della saggistica e' stata curata da Nadia Fusini nei volumi dei Meridiani Mondadori alle opere di Virginia Woolf dedicati (ai quali rinviamo anche per la bibliografia). Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987 (ma ambedue sono disponibili anche in varie altre edizioni). Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980; Nadia Fusini, Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006; Liliana Rampello, Il canto del mondo reale. Virginia Woolf, la vita nella scrittura, Il saggiatore, Milano 2005. Segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977.

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Nel ricordo della persona e all'ascolto dell'insegnamento di Virginia Woolf le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta la propria opposizione alla guerra e al riarmo, alla violenza maschilista e patriarcale, a tutte le dittature e le oppressioni, al razzismo ed a tutte le violazioni della dignita' umana.

Dalla luminosa lezione di Virginia Woolf per chiunque vi si accosti scaturisce nitida la consapevolezza ed intransigente l'impegno per la verita' e la giustizia, per la pace e la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

24. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Elisa Virgili, Alexis de Tocqueville. L'attualita' della democrazia, Hachette, Milano 2016, pp. 138, euro 9,99.

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Riletture

- Franz Mehring, Storia della Germania moderna, Feltrinelli, Milano 1957, pp. LXII + 290.

 

25. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

26. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2507 del 20 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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