[Nonviolenza] Telegrammi. 2306



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2306 del 2 aprile 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Oggi a Torino un seminario in omaggio a Renato Solmi

2. "La cultura come bene comune e come pratica della solidarieta'". Un incontro di riflessione a Viterbo

3. Una ragione in piu' per votare si' al referendum del 17 aprile

4. Al referendum del 17 aprile voteremo si'

5. Due siti utili per l'informazione sul referendum del 17 aprile

6. No allo stravolgimento della Costituzione: al referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco

7. Il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale

8. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

9. Hic et nunc, quid agendum

10. Maria Muti presenta "Donne che amano troppo" di Robin Norwood

11. Segnalazioni librarie

12. La "Carta" del Movimento Nonviolento

13. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. OGGI A TORINO UN SEMINARIO IN OMAGGIO A RENATO SOLMI

[Renato Solmi e' stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del pensiero critico contemporaneo, e' uno dei maestri autentici e profondi di generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita' umana, che attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte della propria strumentazione intellettuale; impegnato nel Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta, e' deceduto il 25 marzo 2015. Dal risvolto di copertina del recente volume in cui sono raccolti taluni dei frutti mggiori del suo magistero riprendiamo la seguente scheda: "Renato Solmi (Aosta 1927) ha studiato a Milano, dove si e' laureato in storia greca con una tesi su Platone in Sicilia. Dopo aver trascorso un anno a Napoli presso l'Istituto italiano per gli studi storici di Benedetto Croce, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. A meta' degli anni '50 ha passato un periodo di studio a Francoforte per seguire i corsi e l'insegnamento di Theodor W. Adorno, da lui per primo introdotto e tradotto in Italia. Dopo l'allontanamento dall'Einaudi, ha insegnato per circa trent'anni storia e filosofia nei licei di Torino e di Aosta. E' impegnato da tempo, sul piano teorico, e da un decennio anche su quello della militanza attiva, nei movimenti nonviolenti e pacifisti torinesi e nazionali. Ha collaborato a numerosi periodici culturali e politici ("Il pensiero critico", "Paideia", "Lo Spettatore italiano", "Il Mulino", "Notiziario Einaudi", "Nuovi Argomenti", "Passato e presente", "Quaderni rossi", "Quaderni piacentini", "Il manifesto", "L'Indice dei libri del mese" e altri). Fra le sue traduzioni - oltre a quelle di Adorno, Benjamin, Brecht (L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975) e Marcuse (Il "romanzo dell'artista" nella letteratura tedesca, ivi, 1985), che sono in realta' edizioni di riferimento - si segnalano: Gyorgy Lukacs, Il significato attuale del realismo critico (ivi, 1957) e Il giovane Hegel e i problemi della societa' capitalistica (ivi, 1960); Guenther Anders, Essere o non essere (ivi, 1961) e La coscienza al bando (ivi, 1962); Max Horkheimer e Th. W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo (ivi, 1966 e 1980); Seymour Melman, Capitalismo militare (ivi, 1972); Paul A. Baran, Saggi marxisti (ivi, 1976); Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani 1915-1918 (Boringhieri, Torino 1976)". Opere di Renato Solmi: segnaliamo particolarmente la sua recente straordinaria Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007]

 

Centro Studi Sereno Regis, Fondazione Luigi Micheletti e Centro Studi Piero Gobetti, in collaborazione con Cittacomune (Piacenza), Giulio Einaudi editore, "Indice dei libri del mese", Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Quodlibet Edizioni (Macerata), rivista "Lo Straniero" (Roma), Unione Culturale Franco Antonicelli, presentano "Il vento della storia. Seminario in omaggio a Renato Solmi".

Sabato 2 aprile 2016, ore 15-18,30, sala Gabriella Poli, Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13, Torino.

Ingresso libero.

Programma

ore 15.00: Introduzione di Enzo Ferrara e Massimo Cappitti;

ore 15.15: saluto di Luca Baranelli;

ore 15.30: Tommaso Munari, Il lavoro editoriale;

ore 16.00: Simone Scala, Storia di una mediazione culturale;

ore 16.30: tavola rotonda con interventi di Francesco Ciafaloni, Giovanni Ramella, Cesare Pianciola, Enrico Peyretti;

ore 18.00: dibattito e interventi liberi;

ore 18.30: chiusura.

Renato Solmi (1927-2015) e' stato filosofo, militante politico, pacifista, consulente editoriale, insegnante di liceo attento alla laicita' della scuola e dello Stato, collaboratore di numerose riviste, curatore e traduttore di Minima Moralia di Theodor Adorno, Angelus Novus di Walter Benjamin ed Essere o non essere. Diario di Hiroshima e Nagasaki di Guenther Anders. La sua opera e' raccolta nella Autobiografia documentaria, Scritti 1950-2004 (Quodlibet 2007), interventi pubblicati nell'arco di oltre cinquant'anni, testimonianze di un impegno intellettuale che, dal lavoro con la scuola di Francoforte, ha attraversato gli anni del conflitto sociale, il Movimento studentesco, l'antipsichiatria, il pacifismo, l'ecologismo. Un percorso contrassegnato da profonde riflessioni su avvenimenti che hanno coinvolto piu' generazioni e da insegnamenti che restano validi e attuali, importanti per comprendere il presente e per tornare a immaginare il futuro senza farsi intimorire dagli sbalzi a volte si' improvvisi, ma non sempre imprevedibili, del vento della storia.

Per informazioni: Centro Studi Sereno Regis: 011532824, Enzo Ferrara: 3398555744 enzoferrara at serenoregis.org

 

2. INCONTRI. "LA CULTURA COME BENE COMUNE E COME PRATICA DELLA SOLIDARIETA'". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di venerdi' primo aprile 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "La cultura come bene comune e come pratica della solidarieta'".

All'incontro ha preso parte Marco Graziotti.

*

Marco Graziotti e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Paolo Arena ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Laureato in Scienze della comunicazione, dottore magistrale in Filologia moderna, e' autore di un apprezzato lavoro su "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon"; di una rilevante ricerca su "Riflessi nella letteratura e nel cinema della boxe come realta' complessa e specchio della societa' della solitudine di massa e della sopraffazione e mercificazione universale"; di una rigorosa ricerca sulle istituzioni e le politiche finanziarie europee facendo specifico riferimento alle analisi di Luciano Gallino e di Francesco Gesualdi; di una approfondita ricerca su "Fotografia, controllo sociale e social media"; di un ampio ed accurato studio su "Pubblicita' e controllo sociale. La pubblicita' come induzione al consumo ed organizzazione del consenso".

 

3. REPETITA IUVANT. UNA RAGIONE IN PIU' PER VOTARE SI' AL REFERENDUM DEL 17 APRILE

 

L'indagine della magistratura che ha rivelato come personaggi della lobby del petrolio commettessero gravi reati, e come per i loro interessi godessero di scandalosi sostegni fin nel governo, dimostra una volta di piu' la necessita' di contrastare i poteri inquinatori e devastatori e il regime della corruzione con la scelta e gli strumenti della legalita' e della democrazia.

Anche per questo il 17 aprile votiamo si' al referendum contro le trivellazioni.

Si' alla difesa dell'ambiente.

Si' alla difesa della salute.

Si' alla difesa della verita'.

Si' alla difesa dei diritti di tutti gli esseri umani, comprese le generazioni future.

 

4. REPETITA IUVANT. AL REFERENDUM DEL 17 APRILE VOTEREMO SI'

 

Al referendum del 17 aprile voteremo si'.

Per difendere le coste italiane dalle devastazioni, dal degrado e dai pericoli provocati dalle trivellazioni.

Per difendere dall'inquinamento l'ambiente marino e tutte le sue forme di vita.

Per difendere il diritto di tutte le persone alla salute e a un ambiente salubre.

Per difendere il diritto delle generazioni future a un mondo vivibile.

Per difendere la bellezza della natura, un bene comune prezioso e insostituibile.

Per sostenere l'approvvigionamento energetico da fonti pulite e rinnovabili.

Per far cessare lo sfruttamento dissennato e distruttivo delle risorse naturali.

Per far prevalere la ragione, la responsabilita', il diritto, la solidarieta'.

Con la forza della verita', con la forza della democrazia, per il bene comune.

Al referendum del 17 aprile voteremo si'.

*

Osvaldo Ercoli, Antonella Litta, Emanuele Petriglia, Alessandro Pizzi, Peppe Sini

 

5. STRUMENTI. DUE SITI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUL REFERENDUM DEL 17 APRILE

 

Per l'informazione e la riflessione sul referendum del 17 aprile molti utili materiali sono disponibili sui siti internet www.fermaletrivelle.it e www.notriv.com

 

6. REPETITA IUVANT. NO ALLO STRAVOLGIMENTO DELLA COSTITUZIONE: AL REFERENDUM DI OTTOBRE VOTIAMO NO AL GOLPE BIANCO

 

In tutta Italia si stanno costituendo i comitati locali per la democrazia costituzionale in vista del referendum che si svolgera' in ottobre.

Nel referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco, votiamo no allo stravolgimento della Costituzione, votiamo no alla deriva autoritaria; difendiamo la democrazia, difendiamo l'ordinamento repubblicano nato dalla resistenza antifascista.

 

7. REPETITA IUVANT. IL SITO DEL COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

 

No allo stravolgimento della Costituzione.

Informazioni e materiali utili per il referendum di ottobre per impedire lo stravolgimento della Costituzione sono nel sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net

 

8. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

9. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

10. LIBRI. MARIA MUTI PRESENTA "DONNE CHE AMANO TROPPO" DI ROBIN NORWOOD

[Ringraziamo Maria Muti per questo articolo.

Maria Muti e' una collaboratrice del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo]

 

Robin Norwood, Women who love too much (1977); prima edizione italiana: Donne che amano troppo, Feltrinelli, Milano 1989; quarantanovesima edizione ibidem 2006. Traduzione dall'inglese di Enrica Bertoni, presentazione di Dacia Maraini.

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L'autrice

Robin Norwood, autrice del best seller Donne che amano troppo, e' una psicoterapeuta americana che si occupa di dipendenze da alcolismo, difficolta' di natura affettiva, tossicodipendenza e problemi familiari. Tra i suoi libri: Guarire coi perche' (1994), Lettere di donne che amano troppo (1997), Un pensiero al giorno (per donne che amano troppo) (1998).

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Il libro

In questo libro Robin Norwood analizza e spiega i motivi per cui ad una donna possa capitare di trovarsi coinvolta emotivamente in un legame affettivo per lei controproducente o addirittura malato e privo di possibilita' di crescita. Ci spiega anche perche' per alcune donne sia davvero difficile lasciarsi amare pure quando le dinamiche di relazione non presentano un quadro patologico.

Suggerisce degli atteggiamenti e comportamenti da porre in essere ogni volta che siamo invischiate in situazioni troppo difficili da gestire. Cercare l'aiuto di figure professionali competenti, non rinchiudersi nella corazza della solitudine, ne' evitare di stare male ad ogni costo. Il dolore e' un'emozione molto potente. Ci porta ad agire. Cambiare, maturare. Cercare il sostegno di tutte quelle donne che vivono esperienze simili alle nostre cosi' da poterle ascoltare e comprendere. Il gruppo potrebbe rivelarsi un valido strumento di elaborazione del dolore. Chi capisce i nostri sforzi, le nostre fatiche, e' umanamente vicino a noi, vede in noi il suo vissuto e non si sente sola. E' in grado, o meglio: diventa lentamente capace di creare attraverso vissuti comuni, nuovi schemi per vivere la realta'.

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L'invito

Donne che amano troppo non e' un libro che offre speranze a buon mercato. Ne' un vademecum per cuori infranti. E' un testo che invita alla consapevolezza. All'impegno. Una lunga lettera d'amore al veleno rivolta a tutti e, in modo particolarmente sentito, alle donne. Donne che controllano tutto, che usano il sesso come carta di gratitudine eterna - ma non l'amore, donne terrorizzate dall'intimita', che amano uomini impossibili e inarrivabili, che hanno sensi di colpa atavici e risentimenti profondi. Mali irrisolti. Donne che scelgono uomini complicati e sbagliati. Alibi perfetti per perseverare nel farsi male. Donne che utilizzano la relazione stessa come stampella emozionale della loro esistenza a misura del proprio valore - e non come opportunita' di reciprocita' e miglioramento per tutti e due - in un gioco al massacro. Donne che ripetono schemi e atteggiamenti mentali gia' vissuti, ma non elaborati.

Ferite che sono li', sotto la pelle, che si ripetono negli anni. Nervi scoperti deambulanti. Come si puo' amare con tutte queste zavorre emotive? E come si puo', allo stesso modo, lasciarsi amare? Ecco, e' esattamente questa la parte piu' impegnativa. E non c'e' uomo o donna che tenga se prima, quell'amore che si riversa tanto "fuori" di noi, non lo si ritrova bene "dentro" e con noi.

E' cosi' che incontriamo Jill, Trudy e tutte le altre. Si raccontano e sperano. E sono straordinarie. Si mettono a nudo su carta stampata in modo cosi' intimo da essere commovente. Dalle loro storie dolorose si capisce una cosa: il tempo aiuta, stempera, ridimensiona, facilita a guardare meglio. Rende obiettivi gli eventi.

L'amore e' accettazione, e' una piccola goccia d'immenso che genera una rivoluzione interiore. E' smettere di voler per forza vincere, e' scommettere che ogni cosa trovera' il suo posto. Anche noi, con un uomo se vorra' e se ci sara', ma anche e soprattutto, da sole. Senza di lui. Percio', grazie a chi non ce l'ha fatta a restare. Grazie a chi ha preferito andarsene. Grazie a chi ci ha lasciato cadere. Ci avete spiegato, con amore, che di sicuro abbiamo qualcosa di veramente importante su cui riflettere.

 

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Zygmunt Bauman, Stanislaw Obirek, Conversazioni su Dio e sull'uomo, Laterza, Roma-Bari 2014, 2016, pp. VI + 178, euro 14.

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Riletture

- Germano Greganti, Carcere e comunita', Edizioni Paoline, Modena 1975, 1976, pp. 192.

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Riedizioni

- Pablo Neruda, [Poesie], Rcs Milano 2016, pp. 140, euro 5,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

13. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2306 del 2 aprile 2016

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