[Nonviolenza] Telegrammi. 2191



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2191 del 9 dicembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. "La scelta della nonviolenza". Un incontro di studio a Viterbo

2. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

3. Hic et nunc, quid agendum

4. Peppe Sini: Un tentativo del 2008

5. Necessarie ed urgenti le liste elettorali della sinistra della nonviolenza (febbraio 2008)

6. Un incontro delle persone amiche della nonviolenza (febbraio 2008)

7. Subito le liste della sinistra della nonviolenza (febbraio 2008)

8. Dieci buone ragioni per cui e' necessario che alle prossime elezioni si presentino liste della sinistra della nonviolenza (febbraio 2008)

9. In memoria di Pippa Bacca, di Maria Bonino, di Giannino Bosi, di Toni Cade Bambara, di Lauro De Bosis, di Jole De Cillia, di Furio Diaz, di Joseph Dietzgen, di Bruna Dradi, di Ernest Gellner, di Dolores Ibarruri, di Pablo Iglesias Posse, di Sergio Kasman, di Petr Kropotkin, di Clarice Lispector, di Maria Magnani Noya, di Mario Alighiero Manacorda, di Hans Marsalek, di Joseph Needham, di Saverio Papandrea, di Avgust Pirjevec, di Domenico Rasi, di Robert Sheckley, di Edith Sitwell, di Bruno Trentin, di Dalton Trumbo, di Bruno Vasari

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. "LA SCELTA DELLA NONVIOLENZA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 8 dicembre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "La scelta della nonviolenza".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brevi testi di Hannah Arendt, di Aldo Capitini, di Danilo Dolci, di Mohandas Gandhi, di Martin Luther King, di Wangari Maathai, di Simone Weil, di Virginia Woolf.

Alle persone partecipanti sono stati messi a disposizione il testo dell'enciclica "Laudato si'" di papa Bergoglio e il testo dei "Principii costitutivi di una democrazia della comunita' terrena" di Vandana Shiva.

Le persone partecipanti hanno condiviso l'appello "Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre".

 

2. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

4. DI SCHELETRI E DI ARMADI. PEPPE SINI: UN TENTATIVO DEL 2008

 

Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 fui uno dei promotori di un'iniziativa per la presentazione di liste della nonviolenza alle elezioni politiche.

Forse puo' essere utile rileggere oggi, in un contesto per piu' versi profondamente mutato, alcuni ragionamenti di allora cosi' come apparvero sul nostro notiziario.

 

5. HERI DICEBAMUS. NECESSARIE ED URGENTI LE LISTE ELETTORALI DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA (FEBBRAIO 2008)

 

Le liste elettorali della sinistra della nonviolenza sono necessarie ed urgenti.

*

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che si opponga alla guerra, al razzismo, al riarmo, quando tutte le forze politiche presenti in parlamento nell'ultima legislatura hanno aderito alle politiche della guerra, del razzismo, del riarmo.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che difenda la legalita' costituzionale violata da tutte le forze politiche presenti in parlamento nell'ultima legislatura.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che abbia come suo fondamento le proposte dei movimenti femministi, le proposte dei movimenti ecologisti, le proposte dei movimenti antimilitaristi, le proposte del movimento delle classi sociali sfruttate ed oppresse.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che avendo fatto la scelta fondamentale della nonviolenza si impegni quindi per leggi ed atti amministrativi intesi alla promozione di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, si impegni per una prospettiva socialista e libertaria, femminista ed ecopacifista, di solidarieta' e di responsabilita' nei confronti dell'umanita' intera e della biosfera nostra casa comune.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che inveri nell'ordinamento giuridico e nell'azione amministrativa quella ferma opposizione alla barbarie che e' necessaria per impedire la catastrofe dell'umanita'.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che contrasti i poteri criminali e il regime della corruzione.

*

Dopo il fallimento del centrosinistra che, eletto coi voti di chi si opponeva alla mafia e al totalitarismo, alla corruzione e alla guerra, ha tradito la volonta' degli elettori e proseguito in molti e decisivi campi la politica della destra eversiva berlusconiana; dopo lo smascheramento dei gruppi dirigenti di un ceto politico che anche in esperienze che pur provenivano dalla storia del movimento delle oppresse e degli oppressi si e' rivelato alla prova dei fatti subalterno al regime dello sfruttamento e della corruzione, della violazione dei diritti umani, dell'uccidere con la guerra e con la rapina; dopo il fallimento dei collateralismi e degli attendismi, delle subalternita' e delle compromissioni; ebbene, dopo tutto cio' e' l'ora della politica della nonviolenza: della proposta autonoma, nitida, intransigente, aperta, complessa, umile e forte della nonviolenza.

*

Le liste elettorali della sinistra della nonviolenza sono necessarie ed urgenti.

 

6. HERI DICEBAMUS. UN INCONTRO DELLE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA (FEBBRAIO 2008)

 

Le persone amiche della nonviolenza che sono preoccupate del possibile esito di una vittoria della destra piu' estrema alle ormai prevedibilmente prossime elezioni sanno due cose che ad onor del vero nessuna persona onesta puo' fingere di non sapere:

- la prima: che dopo due anni di governo di un centrosinistra che ha tradito gli impegni assunti con gli elettori su questioni decisive come l'opposizione alla guerra e al razzismo, che ha reiteratamente violato la Costituzione, che ha favoreggiato corrotti e corruttori attribuendo loro incarichi pubblici di decisiva rilevanza, che ha attuato politiche di complicita' coi ricchi e i potenti a danno degli sfruttati e degli oppressi, ebbene, vi e' ormai in Italia una vasta area di cittadine e cittadini che non sono piu' disponibili a farsi rappresentare da fedifraghi, da corruttori, da criminali.

- La seconda: che proprio i progressivi cedimenti dell'area che fu democratica verso posizioni autoritarie, razziste, belliciste e violatrici della legalita' ha favorito la vittoria culturale della destra piu' violenta e criminale, la crescita del consenso alla ferocia e alla barbarie.

*

Per questo e' necessario che alle prossime elezioni politiche vi sia una presenza di liste elettorali della sinistra della nonviolenza.

Affinche' possano votare tante persone democratiche che altrimenti sarebbero espropriate del proprio diritto di voto.

Affinche' vi sia un punto di riferimento e una possibilita' di rappresentanza per tutta l'area democratica.

Affinche' possa entrare nelle istituzioni una sinistra nitida e intransigente, dalla scelta della nonviolenza caratterizzata, che faccia da argine al dilagare dell'oltranzismo razzista e bellicista, che faccia da argine al dilagare del regime della corruzione e dei poteri criminali, che faccia da barriera alla barbarie.

*

E perche' non ci siano equivoci, aggiungiamo:

- liste elettorali della sinistra della nonviolenza presa su serio: quindi nessuna subalternita' e nessuna complicita' con quei partiti che pur si riempiono la bocca della parola "nonviolenza" e non hanno esitato per due anni di seguito a votare per la guerra, per le stragi di cui essa consiste, per il razzismo, per la complicita' con corrotti e criminali, per il riarmo e per l'ecocidio;

- liste elettorali della sinistra della nonviolenza presa su serio: quindi nessuna complicita' con quei personaggi e con quelle organizzazioni che promuovono o avallano lo squadrismo di piazza o di sottoscala, l'ideologia del fine che giustifica i mezzi, l'irresponsabilita' della societa' dello spettacolo, e che peraltro poi sovente praticano anche il piu' sfrenato saccheggio delle pubbliche risorse e l'occupazione del sottogoverno parassitario con i loro compari ministeriali e bombardieri.

*

E sempre perche' non ci siano equivoci: quando diciamo sinistra della nonviolenza non ci riferiamo a piccoli movimenti sedicenti tali che sovente sono gremiti di personaggi palesemente inaffidabili, ma ad una cultura e una prassi, a una storia di esperienze e riflessioni ormai diffuse, che trova le sue espressioni migliori certo anche in alcuni storici movimenti nonviolenti, come ad esempio il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, ma anche in esperienze che la nonviolenza vivono e praticano, sovente senza chiamarla con questo nome, poiche' la nonviolenza e' la lotta contro tutte le violenze, e vive ovunque vive il conflitto che resiste al male - alla violenza, al crimine, all'ingiustizia, alla menzogna - senza riprodurlo nelle sue pratiche e nelle sue metodiche.

*

E quindi, dicendo sinistra della nonviolenza diciamo, in rapido elenco: i movimenti delle donne, che sono la corrente calda della nonviolenza in cammino, il massimo suo inveramento storico; i movimenti antimafia e antirazzisti; la viva e concreta memoria ed esperienza del movimento delle classi sociali oppresse e dei popoli oppressi in lotta per l'emancipazione dell'umanita' intera; i movimenti ecopacifisti ed ecoequosolidali; le infinite pratiche di aiuto e di liberazione, di verita' e di giustizia, di responsabilita' e di misericordia, negli infiniti ambiti in cui esse si danno; tutte le iniziative che affermano il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

*

E quindi quando diciamo sinistra della nonviolenza diciamo anche: antipatriarcale ed antimaschilista; antisviluppista ed invece ecosostenibile ed ecoequosolidale; contro la guerra, il terrorismo, le uccisioni, e quindi contro tutti gli strumenti e gli apparati che all'uccidere, al terrorizzare e al far guerra sono intesi; per la liberazione delle oppresse e degli oppressi in una condivisione solidale e responsabile; antirazzista ed antisegregativa, e quindi per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; responsabile per la biosfera, e quindi non chiusa in uno specismo che tutto asserve, consuma e devasta, ma aperta in un'empatia che custodisce, rispetta, riconosce e sostiene.

*

Diciamo pertanto, con antica nostra parola, una sinistra socialista e libertaria.

*

E quando diciamo che la nonviolenza deve essere la scelta fondamentale, diciamo dunque opposizione integrale alla violenza e alle menzogna; diciamo anche difesa della legalita' costituzionale e quindi anche adesione alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

*

Ma detto tutto questo, tutto e' ancora da ragionare insieme ed insieme da fare.

E il tempo e' poco.

*

Occorrera' che le persone interessate a questa prospettiva si incontrino, riflettano insieme, suscitino ovunque le energie che ovunque sono disponibili e che devono uscire dalla rassegnazione, dall'apatia, dalla subalternita', dall'ambiguita'.

Alcune - non poche - persone amiche della nonviolenza hanno gia' manifestato una generosa disponibilita'.

Questo foglio e' disponibile a contribuire ad avviare questo percorso, che non puo' che essere un percorso di crescita dal basso, policentrico e reticolare, limpido e verificabile, pienamente democratico, "omnicratico" per usare l'espressione capitiniana, senza figure carismatiche e senza gerarchie.

Un percorso, un incontro, un soggetto politico in formazione che sia intransigente sulla scelta di fondo della nonviolenza, ed insieme aperto e complesso, comprensivo e in ascolto, dialogico e plurale, quindi umile e forte.

Quando e dove si potrebbe fare un primo incontro? Chi e' disponibile?

 

7. HERI DICEBAMUS. SUBITO LE LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA (FEBBRAIO 2008)

 

Affinche' cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Affinche' cessi la violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Affinche' cessi ogni complicita' con i governanti e i parlamentari responsabili della partecipazione italiana alla guerra e alle stragi.

Alle prossime elezioni politiche ci sia la possibilita' di votare per liste della sinistra della nonviolenza, liste dell'opposizione integrale alla guerra, liste che si oppongano a tutte le uccisioni di esseri umani, liste che riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto a vivere.

 

8. HERI DICEBAMUS. DIECI BUONE RAGIONI PER CUI E' NECESSARIO CHE ALLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE SI PRESENTINO LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA (FEBBRAIO 2008)

 

La prima ragione: l'immensita' delle risorse pubbliche che oggi vengono utilizzate a fini di male e potrebbero invece essere utilizzate a vantaggio dell'umanita'.

Tutti quelli di noi che nel corso della loro vita sono stati pubblici amministratori recano in cuore una ferita che non cicatrizza: la consapevolezza di quante risorse pubbliche si sperperino (e peggio: si usino per provocare disastri), e come invece sarebbe agevole utilizzarle a beneficio di tutti se ad amministrarle vi fosse anche qualche persona di volonta' buona, di retto sentire, di tenace concetto.

Per questo occorre che a contribuire a gestire le risorse pubbliche nelle istituzioni democratiche vadano persone amiche della nonviolenza; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

La seconda ragione: la crisi della democrazia in Italia e' un dato di fatto. Solo l'ingresso della nonviolenza nella politica e nelle istituzioni puo' salvare la democrazia dalla deriva autoritaria ed anomica in corso.

Per questo occorre abbandonare ogni sentimento di minorita', di marginalita', di rassegnazione e decidersi a portare la lotta nonviolenta ovunque occorre lottare per difendere e inverare legalita' e democrazia; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

La terza ragione: il ceto politico attuale non si autoriformera' mai. Poiche' i meccanismi di cooptazione sono in se stessi corruttivi: e prova ne e' la triste sorte di alcune brave persone cooptate in questa legislatura: che si sono asservite quanto e piu' degli altri alla guerra e al razzismo.

Per questo occorre mandare in parlamento persone amiche della nonviolenza, nitide e intransigenti; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

La quarta ragione: non c'e' piu' tempo da perdere, vi e' una catastrofe ambientale di dimensioni planetarie in corso, e se i pubblici poteri non mutano politiche non vi sara' salvezza.

Per questo occorre portare la scelta della nonviolenza dove si decide del bene comune; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

La quinta ragione, e dirimente: occorre rovesciare i rapporti di genere nel governo della cosa pubblica, oppure il patriarcato e il maschilismo continueranno a provocare crimini e disastri.

Per questo occorre candidare ed eleggere nelle istituzioni democratiche piu' donne che sia possibile, donne portatrici delle esperienze e delle riflessioni dei movimenti femministi; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza - che nel femminismo riconosce la sua corrente calda e il suo storico maggior inveramento - alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

La sesta ragione: lo sfruttamento e le ideologie dello sfruttamento sono crescite negli ultimi decenni a tal punto che sembra oggidi' ovvio cio' che lungo gli ultimi due secoli parve a tutti cosi' oscenamente scandaloso che a piu' riprese le oppresse e gli oppressi si sollevarono per abolire quel modo di produzione che aliena e disumanizza chi al giogo della proprieta' e' collocato e ai fini della massimizzazione del profitto vampirizzato, e a scorpioni e frustate si pretende governarlo.

Per riaprire una prospettiva di solidarieta' che ogni essere umano raggiunga e la dignita' umana di ciascuno rivendichi occorre occorre riaffermare una scelta socialista e libertaria concreta e coerente nei mezzi e nei fini; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

La settima ragione: e' la guerra, la guerra in corso, la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, cui l'Italia sta partecipando in violazione della sua stessa legge fondamentale; e con la guerra il riarmo, il militarismo: l'organizzazione, la prassi e l'ideologia sterminista. E solo la nonviolenza si oppone alla guerra, al riarmo, al militarismo in modo adeguato. Solo la nonviolenza.

Per contrastare la guerra, per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

L'ottava ragione e' costituita dalle generazioni future e da quelle passate: accettare una politica irresponsabili e criminale che porta alla barbarie e al collasso della biosfera denega in radici i diritti umani degli esseri umani che verranno; e annienta il senso e il frutto di quell'impresa comune dell'umanita' che chiamiamo la storia della civilta' umana, il progredire dell'umana coscienza, dell'umana famiglia, dell'umana vicenda.

Anche per le generazioni future e per le passate ancora, anche per loro e' oggi da lottare; anche per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

Una nona ragione: non fermeranno l'avanzata della destra eversiva e razzista e mafiosa coloro che in questi due anni hanno progressivamente ceduto alla sua aggressione lasciandosene insignorire fino a portarne avanti le politiche di guerra e razziste, ecocide e misogine. Potra' fermare l'avanzata dell'estrema destra barbarica e gangsteristica soltanto l'ingresso nelle istituzioni della nonviolenza.

Per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

E una decima, infine: quel comando morale che dice: "tu non uccidere". Perche' questo comando morale divenga criterio dell'azione politica, per questo, per questo occorre oggi presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

*

Altre ragioni ancora vi sarebbero, ma qui e adesso bastino queste per dire, ancora una volta, che occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

 

9. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI PIPPA BACCA, MARIA BONINO, DI GIANNINO BOSI, DI TONI CADE BAMBARA, DI LAURO DE BOSIS, DI JOLE DE CILLIA, DI FURIO DIAZ, DI JOSEPH DIETZGEN, DI BRUNA DRADI, DI ERNEST GELLNER, DI DOLORES IBARRURI, DI PABLO IGLESIAS POSSE, DI SERGIO KASMAN, DI PETR KROPOTKIN, DI CLARICE LISPECTOR, DI MARIA MAGNANI NOYA, DI MARIO ALIGHIERO MANACORDA, DI HANS MARSALEK, DI JOSEPH NEEDHAM, DI SAVERIO PAPANDREA, DI AVGUST PIRJEVEC, DI DOMENICO RASI, DI ROBERT SHECKLEY, DI EDITH SITWELL, DI BRUNO TRENTIN, DI DALTON TRUMBO, DI BRUNO VASARI

 

Ricorre oggi, 9 dicembre, l'anniversario della nascita di Pippa Bacca, della nascita di Maria Bonino, della scomparsa di Giannino Bosi, della scomparsa di Toni Cade Bambara, della nascita di Lauro De Bosis, della scomparsa di Jole De Cillia, della scomparsa di Furio Diaz, della nascita di Joseph Dietzgen, della scomparsa di Bruna Dradi, della nascita di Ernest Gellner, della nascita di Dolores Ibarruri, della scomparsa di Pablo Iglesias Posse, della scomparsa di Sergio Kasman, della nascita di Petr Kropotkin, della scomparsa di Clarice Lispector, della scomparsa di Maria Magnani Noya, della nascita di Mario Alighiero Manacorda, della scomparsa di Hans Marsalek, della nascita di Joseph Needham, della scomparsa di Saverio Papandrea, della scomparsa di Avgust Pirjevec, della nascita di Domenico Rasi, della scomparsa di Robert Sheckley, della scomparsa di Edith Sitwell, della nascita di Bruno Trentin, della nascita di Dalton Trumbo, della nascita di Bruno Vasari.

*

Anche nel ricordo di Pippa Bacca, di Maria Bonino, di Giannino Bosi, di Toni Cade Bambara, di Lauro De Bosis, di Jole De Cillia, di Furio Diaz, di Joseph Dietzgen, di Bruna Dradi, di Ernest Gellner, di Dolores Ibarruri, di Pablo Iglesias Posse, di Sergio Kasman, di Petr Kropotkin, di Clarice Lispector, di Maria Magnani Noya, di Mario Alighiero Manacorda, di Hans Marsalek, di Joseph Needham, di Saverio Papandrea, di Avgust Pirjevec, di Domenico Rasi, di Robert Sheckley, di Edith Sitwell, di Bruno Trentin, di Dalton Trumbo, di Bruno Vasari, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Tawfiq al-Hakim, Shahrazad, Salerno, Roma s.d., pp. 84.

- Taufiq al-Hakim, Un sultano in vendita, Istituto per l'Oriente, Roma 1964, pp. 104.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2191 del 9 dicembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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