[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 34



 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 34 del 28 luglio 2015

 

In questo numero:

1. Altri tredici cadaveri

2. Una proposta di azione contro il razzismo

3. Modelli di quattro lettere ai Comuni

4. Modelli di quattro lettere al Parlamento

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

6. In memoria di Ernst Cassirer e di Tiziano Terzani

 

1. EDITORIALE. ALTRI TREDICI CADAVERI

 

Altri tredici cadaveri nel Mediterraneo.

Uccisi dalla scellerata politica dei governi europei che impediscono alle vittime della fame e della guerra di giungere nel nostro paese, nel nostro continente, in modo legale e sicuro.

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Che cessi questo orrore: almeno l'Italia riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi in modo legale e sicuro sull'unico mondi vivente casa comune dell'umanita' intera.

Che cessi questo orrore: almeno l'Italia riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di salvare la propria vita giungendo con mezzi di trasporto legali e sicuri nel nostro paese.

Che cessi questo orrore: almeno l'Italia renda effettivo il diritto d'asilo scritto nella Costituzione della Repubblica salvando tutte le persone in fuga dalla violenza e dai disastri.

*

Far cessare il massacro nel Mediterraneo e' possibile: e' sufficiente che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Annientare le mafie dei trafficanti e' facile: e' sufficiente che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Salvare le vite di tutti i profughi che oggi muoiono nel Mediterraneo e' semplice: e' sufficiente che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

*

Altri tredici cadaveri nel Mediterraneo.

Uccisi dalla scellerata politica dei governi europei che impediscono alle vittime della fame e della guerra di giungere nel nostro paese, nel nostro continente, in modo legale e sicuro.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

Il primo diritto e' non essere uccisi.

Il primo dovere e' salvare le vite.

 

2. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA DI AZIONE CONTRO IL RAZZISMO

 

E' necessario e urgente un impegno contro il razzismo in Italia. Ed invero vi sono gia' molte iniziative in corso. Quella che vorremmo proporre potrebbe essere agevole da condurre e produrre qualche risultato.

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Un ragionamento

Due sono gli obiettivi: il primo: ottenere, se possibile, risultati limitati ma concreti che vadano nella direzione del riconoscimento dei diritti fondamentali per il maggior numero possibile di esseri umani almeno nel nostro paese; il secondo: contrastare con le nostre voci e la nostra azione il discorso e la prassi dominanti, che sono il discorso e la prassi dei dominatori razzisti e schiavisti, dei signori della guerra e della barbarie.

L'idea e' di provare ad attivare alcune risorse istituzionali per contrastare il razzismo istituzionale.

La proposta e' di premere sui Comuni e sul Parlamento con una progressione degli obiettivi.

Alcuni provvedimenti - quelli che proponiamo ai Comuni - sono agevolmente ottenibili se si creano localmente dei gruppi (persone, associazioni, rappresentanze istituzionali...) capaci di premere nonviolentemente in modo adeguato e con la necessaria empatia e perseveranza; e sono agevolmente ottenibili perche' molti Comuni d'Italia li hanno gia' deliberati e realizzati, e quindi nulla osta in via di principio al fatto che altri Comuni li adottino a loro volta.

Le cose che chiediamo al Parlamento sono meno facilmente ottenibili, ma la nostra voce puo' comunque contribuire se non altro a suscitare una riflessione, a promuovere la coscientizzazione, a spostare i rapporti di forza, ad opporsi a ulteriori violenze smascherando la disumanita' delle scelte razziste e indicando cio' che invece sarebbe bene fare.

*

Un metodo

Noi suggeriremmo a chi ci legge e condivide questa proposta di cominciare scrivendo di persona agli amministratori comunali ed ai parlamentari; poi proponendo ad altre persone di fare altrettanto; poi se possibile coinvolgendo anche associazioni e media ed attraverso essi sensibilizzando e coinvolgendo altre persone ancora; poi chiedendo incontri con i rappresentanti istituzionali; e perseverando.

Non vediamo bene un'iniziativa piramidale con un "coordinamento nazionale" e le modalita' burocratiche che ne conseguono. Preferiremmo un'iniziativa policentrica, in cui ogni persona possa agire da se', e meglio ancora con le persone con cui sente un'affinita', e meglio ancora se si riesce ad organizzare un coordinamento locale, ma tra pari e senza deleghe ed in cui le decisioni si prendono con la tecnica nonviolenta del metodo del consenso.

Una sola condizione poniamo come preliminare e ineludibile: la scelta della nonviolenza.

Proponiamo di cominciare e vedere cosa viene fuori. Comunque non sara' tempo sprecato.

*

Ed ecco le proposte:

1. Quattro richieste ai Comuni:

1.1. affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto;

1.2. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli);

1.3. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune";

1.4. affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti".

2. Quattro richieste al Parlamento:

2.1. affinche' legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti;

2.2. affinche' legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati;

2.3. affinche' legiferi l'abolizione di tutte le ulteriori misure palesemente razziste ed incostituzionali purtroppo tuttora presenti nell'ordinamento;

2.4. affinche' legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

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Naturalmente

Sono naturalmente disponibili alcuni modelli di lettera (e molti materiali di riferimento) per ognuno di questi punti, che chi vuole prender parte all'iniziativa puo' riprodurre e adattare.

 

3. MATERIALI. MODELLI DI QUATTRO LETTERE AI COMUNI

 

Vi proponiamo i modelli (che naturalmente potrete adattare come meglio riterrete) di quattro lettere che potreste inviare ai Comuni per proporre alcuni atti amministrativi utili per contrastare il razzismo e per promuovere la democrazia, la solidarieta' e il rispetto dei diritti umani.

E precisamente:

1. un modello di lettera affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto;

2. un modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli);

3. un modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune";

4. un modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti".

Suggeriamo di inviare le lettere ai sindaci, agli assessori, ai consiglieri ed alla segreteria comunale (gli indirizzi di posta elettronica sono abitualmente segnalati nei siti istituzionali di cui ogni Comune dispone), ma anche ai mezzi d'informazione locali ed agli altri interlocutori che riterrete interessati a recepire e sostenere l'iniziativa.

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1. Modello di lettera affinche' il sindaco - qualora non lo abbia gia' fatto - informi, inviando loro una lettera, tutte le persone straniere diciottenni residenti o domiciliate nel territorio del Comune che siano nate in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice, rapida e meno dispendiosa di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto

Al Sindaco del Comune di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: proposta che il Comune di ... invii a tutti gli stranieri diciottenni residenti o domiciliati a ... che siano nati in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta' una lettera con cui li informi che la vigente legislazione prevede che nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno la possibilita' di ottenere la cittadinanza italiana facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza con una procedura alquanto piu' semplice e rapida di quella ordinaria per tutte le altre persone aventi diritto.

Signor Sindaco,

le segnaliamo che ai sensi della vigente normativa gli stranieri che siano nati in Italia ed in Italia legalmente residenti senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno di eta', nel lasso di tempo tra il compimento del diciottesimo ed il compimento del diciannovesimo anno di eta' hanno facolta' di richiedere la cittadinanza italiana semplicemente facendone richiesta davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza e che il Sindaco del Comune emette l'attestazione dell'acquisto della cittadinanza italiana entro 120 giorni dalla data di ricezione degli atti ricevuti dall'Ufficiale dello Stato Civile.

E' possibile che molti giovani che ne hanno diritto ignorino la norma e l'opportunita' che essa offre; sarebbe quindi cosa buona che il Comune provvedesse motu proprio ad informarli di quanto la legislazione dispone.

Le proponiamo quindi che il Comune di ... invii una lettera a tutti i giovani stranieri residenti o domiciliati nel territorio comunale che si trovino tra il diciottesimo ed il diciannovesimo anno di eta' nati in Italia ed in Italia residenti con cui li si informi di questa opportunita' e della procedura e degli adempimenti relativi.

Voglia gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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2. Modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - attribuisca la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli)

Al Sindaco del Comune di ...

Al Presidente del Consiglio comunale di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa

Signor Sindaco,

signor Presidente del Consiglio comunale,

vi inviamo la seguente proposta di delibera.

Il Consiglio Comunale di ...

- premesso che le bambine ed i bambini (intendendo qui tutte le persone minorenni, in eta' da zero a 18 anni) sono l'unica speranza di esistenza futura dell'umanita', e pertanto dell'umanita' intera sono il bene piu' prezioso, ed e' quindi dovere delle persone adulte fare tutto quanto e' in proprio potere per garantire loro una vita degna, sicura e felice;

- considerato che compito delle istituzioni democratiche della Repubblica Italiana cosi' come di ogni consesso civile e' rispettare, difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone umane, ed in primo luogo delle persone piu' fragili ed indifese, e tra queste vi sono senz'altro le bambine ed i bambini che per la loro crescita e la loro socializzazione hanno bisogno dell'aiuto, dell'accudimento, del rispetto, dell'amore e della protezione altrui;

- affermato che la citta' di ... vuole essere citta' amica delle bambine e dei bambini;

- riconosciuto che della comunita' di ... fanno parte tutte le persone che a ... nascono, vivono, operano, e che tutte recano alla citta' il dono prezioso dell'infinito valore morale della loro umana presenza;

- evidenziato in particolare che della comunita' cittadina fanno quindi parte anche tutte le persone e le famiglie che a ... si trovano e si troveranno, indipendentemente dal fatto di avere o non avere la cittadinanza italiana, di un altro paese o di nessun paese;

- richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che riconosce che vi e' una sola umanita' e che tutte le persone umane sono portatrici di inalienabili diritti;

- nel rispetto e nell'impegno a realizzare quanto disposto dal dettato della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 dichiara che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita', e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale" (articolo in cui va notato che non ci si riferisce ai soli cittadini ma a tutte le persone umane usando a tal fine la formula universalistica "uomo" - intesa in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessita' di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo -); che all'art. 10, comma terzo, dichiara che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge" (anche in questo caso usando l'espressione "lo straniero" in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessita' di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo); che agli articoli 13, 14, 15, 19, 21-25 e 27 della Parte Prima, Titolo Primo, "Rapporti civili", agli articoli 29-34 della Parte Prima, Titolo Secondo, "Rapporti etico-sociali", agli articoli 35-37 e 39-47 della Parte Prima, Titolo Terzo, "Rapporti economici", riconosce pari diritti e pari protezione a tutte le persone umane presenti nel territorio italiano indipendentemente dalla loro cittadinanza;

- dando adempimento agli impegni di solidarieta' e quindi di civilta' espressi esplicitamente ovvero implicitamente nel proprio Statuto Comunale;

- accogliendo l'invito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite espresso fin dalla sua Carta costitutiva e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e successivamente esposto nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989, e negli atti conseguenti e complementari;

- ed in particolare accogliendo le considerazioni, le proposte ed i suggerimenti dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia;

- sottolineando specificamente che la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia (approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176) fin dal Preambolo ai commi IV-VI evidenzia che "l'infanzia ha diritto a un aiuto e a un'assistenza particolari", "la famiglia, unita' fondamentale della societa' e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l'assistenza di cui necessita", "il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso della sua personalita' deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicita', di amore e di comprensione" (ed e' opportuno ricordare che l'Unicef-Italia sottolinea che sarebbe preferibile tradurre il termine inglese "child", anziche' con "fanciullo", con "bambino, ragazzo e adolescente" - scilicet, in una formulazione ancor piu' adeguatamente riconoscente ed inclusiva: "bambina e bambino, ragazza e ragazzo, adolescente" -);

- preso atto che purtroppo attualmente la legislazione italiana non riconosce ancora concreta e adeguata garanzia di effettiva parita' e reale pienezza di diritti a tutte le bambine e tutti i bambini presenti in Italia;

- intendendo con il presente atto dare riconoscimento dell'esistenza presente e futura nel territorio italiano delle bambine e dei bambini anche non cittadine e cittadini italiani, ovvero esprimere riconoscenza per la loro esistenza che rinnova il miracolo della vita e garantisce un futuro alla civilta' umana ed alla sua possibilita' di bene;

- intendendo altresi' dare un esempio, sia pure in forma eminentemente simbolica, di tale riconoscimento e riconoscenza, attraverso un atto che rappresenta e compendia altresi' la manifestazione e l'attribuzione - sia pure, stanti i limiti delle proprie competenze di ente locale, solo simbolica - della assoluta parita' e pienezza di diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini;

- intendendo infine sollecitare il Governo e il Parlamento Italiani, cosi' come al loro livello e secondo le loro competenze il Parlamento Europeo, il Consiglio dell'Unione Europea e la Commissione Europea, cosi' come il Consiglio d'Europa, ad assumere tutti i provvedimenti atti a garantire ope legis pienezza e protezione di diritti per tutte le bambine e tutti i bambini;

- dichiarando infine e decisivamente la propria persuasione nella seguente evidente verita': che tutte le persone umane nascono libere ed eguali in diritti, e che quindi tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia hanno diritto agli stessi diritti di tutte le altre bambine e tutti gli altri bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia;

- nell'ambito delle proprie prerogative e competenze, nel rispetto e nell'applicazione di quanto previsto dalla vigente legislazione, certo di interpretare il comune sentire della popolazione di ... e la voce ferma e profonda dell'umanita' intera cosi' come espressa dalle piu' alte coscienze, testimonianze e tradizioni di pensiero nel corso della storia:

delibera di

1. attribuire la Cittadinanza Onoraria di ...:

a) a tutte le bambine e a tutti i bambini nate e nati a ... da genitori non cittadini italiani;

b) a tutte le bambine e a tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono a ...;

c) a tutte le bambine e a tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono a ... ed intendono ricongiungere le famiglie affinche' alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinche' i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli (ovviamente laddove a cio' non ostino cogenti motivi di necessaria particolare protezione e tutela, da parte delle istituzioni pubbliche, delle persone minori come di altre persone componenti il nucleo familiare).

2. Organizzare una pubblica cerimonia - da ripetersi con cadenza annuale per le nuove bambine ed i nuovi bambini che si aggiungeranno nel corso del tempo - di consegna degli attestati alle bambine ed ai bambini, alle ragazze ed ai ragazzi, ed ai loro genitori, cerimonia che sia occasione di riconoscimento e di riconoscenza, di festa e di incontro, di condivisione del bene comune della vita associata, della legalita' democratica, della civile convivenza. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

3. Realizzare e diffondere attraverso il sito web del Comune, attraverso locandine da collocarsi negli uffici pubblici e nelle scuole, attraverso un apposito manifesto da affiggere per le vie cittadine, attraverso comunicati ai mezzi d'informazione ed in tutte le altre forme abitualmente usate per le comunicazioni istituzionali, un testo che riproduca (in italiano e nelle lingue delle varie comunita' alloglotte presenti nel territorio comunale, e con gli opportuni accorgimenti grafici per la miglior comprensione e diffusione) la presente deliberazione e la porti a conoscenza dell'intera comunita' cittadina. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

4. Chiedere al Governo e al Parlamento Italiani nell'ambito delle loro rispettive competenze di procedere all'assunzione di atti legislativi e regolamentari che riconoscano a tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia, gli stessi diritti di tutte le altre bambine e di tutti gli altri bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

5. Proporre agli altri Comuni della provincia di ... di assumere deliberazioni analoghe. A tal fine da' mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

Vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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3. Modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune"

Al Sindaco del Comune di ...

Al Presidente del Consiglio comunale di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: Istituzione della Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune

Signor Sindaco,

signor Presidente del Consiglio comunale,

vi inviamo la seguente proposta di delibera.

Il Consiglio Comunale di ...,

premesso che il Comune di ... riconosce l'importanza della partecipazione della popolazione ai processi decisionali attraverso cui l'ente locale assume gli atti di sua competenza relativi all'amministrazione della citta';

considerato che della comunita' cittadina di ... fanno parte a pieno titolo le persone immigrate da altri paesi e regolarmente residenti ovvero domiciliate nel territorio comunale ma che non hanno la cittadinanza italiana;

riaffermato l'impegno a promuovere il dialogo e il confronto democratico fra la popolazione tutta e l'amministrazione comunale valorizzando anche il ruolo delle associazioni quali componenti essenziali del processo di coinvolgimento della popolazione nei procedimenti decisionali;

ritenuto doveroso promuovere interventi adeguati al fine di garantire la partecipazione popolare all'attivita' amministrativa e alla vita pubblica nel suo complesso;

delibera

di istituire la Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune.

Essa sara' regolamentata secondo le modalita' previste ai sensi e per gli effetti del regolamento per l'istituzione delle Consulte Comunali tenuto conto delle ovvie specificita'.

Vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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4. Modello di lettera affinche' il Comune - qualora non lo abbia gia' fatto - istituisca la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti"

Al Sindaco del Comune di ...

Al Presidente del Consiglio comunale di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori comunali

a tutti i consiglieri comunali

alla segreteria generale del Comune

Oggetto: proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

Signor Sindaco,

signor Presidente del Consiglio comunale,

nel territorio del Comune di ... vivono e lavorano persone straniere che contribuiscono con la loro presenza, il loro lavoro ed i loro tributi al bene comune della citta'; ma queste persone non avendo la cittadinanza italiana non vedono riconosciuto il loro diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche che tutte le persone riguardano;

mentre prosegue la pluridecennale iniziativa affinche' il Parlamento italiano finalmente renda effettivo il fondamentale diritto democratico "una persona, un voto" con una legge ordinaria che riconosca l'elettorato attivo e passivo agli oltre cinque milioni di immigrati regolarmente residenti in Italia perlomeno per quanto riguarda le elezioni amministrative comunali e regionali (per le elezioni politiche occorrerebbe verosimilmente una modifica costituzionale), in vari Comuni d'Italia gia' da alcuni decenni e' stata istituita la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", proprio per consentire a rappresentanti dei residenti stranieri - eletti dagli stessi stranieri residenti nel territorio comunale - di partecipare ai lavori dei consigli comunali e delle commissioni consiliari con pieno diritto di parola, quand'anche senza diritto di voto deliberativo.

Si propone pertanto che il Comune di ... istituisca la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", prendendo a modello una o piu' delle deliberazioni a tal fine assunte gia' da molti anni da vari Comuni d'Italia.

Vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

 

4. MATERIALI. MODELLI DI QUATTRO LETTERE AL PARLAMENTO

 

Vi proponiamo i modelli (che naturalmente potrete adattare come meglio riterrete) di quattro lettere che potreste inviare ai parlamentari per proporre alcuni atti legislativi utili per contrastare il razzismo e per promuovere la democrazia, la solidarieta' e il rispetto dei diritti umani.

E precisamente:

1. un modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia;

2. un modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati;

3. un modello di lettera affinche' il Parlamento abolisca tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali presenti nell'ordinamento;

4. un modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

Suggeriamo di inviare le lettere ai parlamentari ed anche per conoscenza ai ministri (gli indirizzi di posta elettronica sono segnalati nei siti istituzionali della Camera, del Senato e del Governo), ma anche ai mezzi d'informazione locali e nazionali ed agli altri interlocutori che riterrete interessati a recepire e sostenere l'iniziativa.

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1. Modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia

Alle ed ai parlamentari della Repubblica

Oggetto: richiesta che il Parlamento italiano legiferi il diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia

Egregie ed egregi parlamentari,

vi scriviamo affinche' il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia.

Risiedono regolarmente in Italia oltre cinque milioni di persone straniere che con la loro presenza, la loro cultura, il loro lavoro, i loro tributi, la loro umanita', i loro figli che in Italia crescono e studiano, arricchiscono il nostro paese sotto tutti i punti di vista.

Ma a queste persone e' assurdamente negato il diritto di partecipare alle decisioni pubbliche che riguardano anche le loro vite; e' negato il diritto di voto finanche nelle elezioni amministrative. E con questo si nega il cardine stesso della democrazia, espresso nel classico motto "Una persona, un voto".

Ebbene, mentre per il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni politiche, essendo legato alla cittadinanza, occorrerebbe forse una modifica costituzionale, per quanto riguarda l'esercizio dell'elettorato attivo e passivo nelle elezioni comunali e regionali nulla osta all'approvazione di una legge ordinaria che lo riconosca sulla base del mero requisito della residenza.

Con questa lettera siamo quindi a pregarvi di volervi impegnare in tal senso, presentando una proposta di legge ad hoc e promuovendo l'impegno delle altre e degli altri parlamentari solleciti a un tempo del pubblico bene, della democrazia, della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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2. Modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati

Alle deputate ed ai deputati

alle senatrici ed ai senatori

Oggetto: proposta che il Parlamento legiferi l'abolizione dei Cie e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati

Gentili deputate e deputati, gentili senatrici e senatori,

sono ancora presenti in Italia campi di concentramento in cui sono detenute persone che non hanno commesso alcun delitto: i Centri di identificazione ed espulsione (in sigla: Cie).

E' sufficiente averne notizia per rendersi conto che essi sono incompatibili con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

Voi ne avete notizia. Voi siete le legislatrici ed i legislatori del nostro paese.

Fate cessare questa barbarie. Ne avete il potere, ne avete il dovere.

Grazie fin d'ora per il vostro impegno: che sia concreto, che sia efficace.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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3. Modello di lettera affinche' il Parlamento abolisca tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali presenti nell'ordinamento.

Alle ed ai parlamentari

e per conoscenza alle ministre ed ai ministri

Oggetto: invito al Parlamento affinche' legiferi l'abolizione di tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali purtroppo tuttora presenti nell'ordinamento italiano

Gentili parlamentari,

gentili ministre e ministri,

da anni sono vigenti in Italia misure scandalosamente razziste e palesemente incostituzionali, misure che violano i diritti umani di persone perseguitate solo perche' straniere e povere.

Misure scandalosamente razziste e palesemente incostituzionali che favoreggiano i poteri criminali, la riduzione in schiavitu', violenze inaudite a vittime innocenti.

Queste misure criminali e criminogene vanno abolite.

Chiediamo al Parlamento di tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, alla civilta', all'umanita'.

Vogliate gradire distinti saluti,

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LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

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4. Modello di lettera affinche' il Parlamento legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia

Alle ed ai parlamentari della Repubblica italiana

Oggetto: richiesta che il Parlamento legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia

Gentilissime deputate e gentilissimi deputati,

gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,

vi scriviamo per chiedervi una decisione impegnativa, una scelta di civilta'.

Voi sapete che i migranti che muoiono nel tentativo di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in fuga dalla fame, dalle guerre, dai disastri e dagli orrori, hanno pieno diritto di cercar di salvare le loro vite, ed hanno pieno diritto d'asilo nel nostro paese ai sensi della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 10 inequivocabilmente afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Voi sapete che nessuna di queste persone morirebbe lungo il viaggio se fosse loro consentito di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Voi sapete che il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite, ed a maggior ragione questo e' il primo dovere di ogni istituzione, di ogni stato di diritto, di ogni sistema democratico, di ogni paese civile.

Nel nostro paese voi siete i detentori del potere di fare le leggi, ed attraverso una semplice legge voi potere salvare le vite di tanti esseri umani innocenti.

Una semplice legge che riconosca il diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

Una semplice legge della quale potrete essere orgogliosi per il resto dei vostri giorni.

Omettere questo atto di umanita' comporterebbe il perdurare di un iniquo, crudele, disumano stato di cose che condanna alla sofferenza e alla morte tante persone innocenti.

Siate saggi, siate umani. Sappiate essere legislatori. Fedeli alla Costituzione, fedeli all'umanita'.

Ringraziandovi per l'attenzione, confidando sul vostre retto intendimento e sulla vostra volonta' buona, vogliate gradire distinti saluti,

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LUOGO E DATA

RECAPITO POSTALE, TELEFONICO ED E-MAIL DEL MITTENTE

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

6. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI ERNST CASSIRER E DI TIZIANO TERZANI

 

Ricorre oggi, 28 luglio, l'anniversario della nascita di Ernst Cassirer (Breslavia, 28 luglio 1874 - New York, 13 aprile 1945), e l'anniversario della scomparsa di Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 - Orsigna, 28 luglio 2004).

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Ernst Cassirer, nato nel 1874 a Breslavia (Breslau in Slesia, oggi Wroclaw in Polonia), filosofo, docente universitario, esule, muore nel 1945 a New York. Ha dato contributi fondamentali in vari campi della ricerca filosofica, epistemologica, storiografica.

Tra le opere di Ernst Cassirer: in traduzione italiana cfr. particolarmente Individuo e cosmo nella filosofia del Rinascimento; La filosofia dell'Illuminismo; Saggio sull'uomo; Il mito dello Stato; Storia della filosofia moderna; Linguaggio e mito; Filosofia delle forme simboliche.

Tra le opere su Ernst Cassirer: Giulio Raio, Introduzione a Cassirer, Laterza, Roma-Bari 1991.

Di lui e' stato detto "come sia stato un nitido e intransigente difensore della dignita' umana e della cultura di contro alla barbarie razzista e totalitaria. Erede ed esegeta del Kant illuminista e sostenitore dei diritti umani, storiografo acutissimo del problema della conoscenza nell'eta' moderna, persuasivo argomentatore del passaggio dal concetto di sostanza a quello di funzione, elaboratore della filosofia delle forme simboliche che ha consentito sviluppi decisivi nell'ambito dell'analisi del linguaggio, del mito, della conoscenza scientifica, della morale e dell'estetica, della politica e dell'antropologia filosofica, Cassirer e' stato non soltanto lo storiografo lucidissimo ma anche l'apologeta e il testimone, il combattente della cultura come impresa comune dell'umanita', come processo di chiarificazione e di liberazione comune, come scelta per l'umano che riconosce ed unifica, preserva e dispiega, eredita e salva, tramanda e dona, di contro alla violenza che abbrutisce, disgrega ed annienta. Nella sua alacre opera di storico e di filosofo, di umanista cui nulla di umano e' estraneo, di lottatore per la verita' e la liberta' con gli strumenti del pensiero, di promotore della solidarieta' e della responsabilita'; con i suoi studi che nutrono ogni persona che ad essi si accosti ed insieme la esortano ancora e ancora alla missione inesauribile e allo sforzo magnanimo del sapere, del capire, del condividere, del cercare ancora, del recare lume ed aiuto; con l'esempio di un accostarsi attento e sollecito ai problemi del sapere e della societa', ed alla riflessione di intere epoche come di singoli pensatori; con la sua riflessione sull'essere umano quale animal symbolicum, con la sua meditazione unitaria e complessa sulla cultura, con la sua attenzione ed apertura al progredire del processo unitario della ricerca e quindi della civilta', ed insieme con la sua ferma opposizione ad ogni potere violento che umilia e denega l'altrui e quindi la comune umanita', ebbene, Cassirer e' uno dei maestri della nonviolenza in cammino, e la sua opera un protrettico e una cassetta degli attrezzi per ogni persona impegnata per il bene comune".

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Dal sito www.tizianoterzani.com riprendiamo la seguente scheda biografica tratta dall'opera Che fare? e altre prose sulla pace (Edizioni Via del Vento, Pistoia, 2011) per gentile concessione del curatore Alen Loreti (tutti i diritti riservati).

"1938. Tiziano Terzani nasce il 14 settembre a Firenze nel quartiere popolare di Monticelli. Il padre Gerardo e' originario del borgo di Malmantile vicino Lastra a Signa e gestisce una piccola officina meccanica a Firenze. La madre, Lina Venturi, e' una fiorentina di citta' e lavora come cappellaia in un negozio di sartoria. Insieme abitano in una piccola e buia casa in via Pisana dove Tiziano divide gli spazi con la nonna materna Elisa, rimasta vedova.

1944-1949, le scuole elementari. Nei primi di agosto del '44 la ritirata dei nazisti sulla Linea Gotica e l'avanzata alleata delle truppe britanniche porta alla liberazione di Firenze consentendo al piccolo Tiziano di frequentare la prima elementare presso il convento femminile di San Piero a Monticelli. Un anno dopo, alla riapertura regolare degli istituti, prosegue gli studi nella vicina Scuola di Legnaia, l'istituto primario Gian Battista Niccolini.

1949-1952, le scuole medie. E' un bimbo sveglio, curioso e capace, il maestro Cavalli prega i genitori di iscriverlo alle medie. Frequenta in citta' la scuola Nicolo' Machiavelli. Dopo i numerosi lutti familiari per tubercolosi - due zie e il nonno - la madre si preoccupa della salute di Tiziano che, figlio unico, si sente soffocare da queste attenzioni. Gerardo per tranquillizzare la moglie, e assecondare le indicazioni del medico, ogni estate porta con se' il bimbo all'Orsigna, un remoto borgo della montagna pistoiese popolato da boscaioli e carbonai. La valle chiusa e silenziosa diventa subito il rifugio prediletto di Tiziano affascinato dall'eco delle tradizioni montanare e da una natura selvaggia e incontaminata che anima in lui un forte senso di liberta'.

1952-1957, il ginnasio e il liceo. Dopo l'esame di terza media il professore Cremasco convince Gerardo e Lina a iscrivere il ragazzo al ginnasio. I genitori impegnano gli averi al Monte di Pieta' e acquistano a rate i pantaloni che permettono al figlio di frequentare la succursale della Machiavelli in piazza Pitti. Dal '54 prosegue gli studi al liceo classico Galileo dove si diploma con ottimi voti nel '57.

Frequenta i "Sabati dello studente", un circolo ricreativo in cui soddisfa la passione per il cinema e recita in alcuni spettacoli dove mostra - lui moro, occhi verdi, oltre un metro e ottanta di altezza - spavalderia e spiccate doti affabulatorie. E' iscritto al Movimento Federalista Europeo, fondato da Altiero Spinelli, ma in questi anni frequenta anche esponenti del mondo cattolico e progressista fiorentino, padre Ernesto Balducci, don Raffale Bensi, il sindaco Giorgio La Pira. Raccoglie da questi incontri il valore dell'umanita' e apprende il senso non solo del dialogo ma dell'autonomia delle proprie idee, gia' sperimentata in casa con il padre comunista e la madre cattolica. Nel tempo libero guadagna qualche soldo collaborando come cronista sportivo al "Giornale del mattino". Corse podistiche, gare in bicicletta, partite di calcio: copre la Toscana con la 'Vespa' del padre, si muove e si diverte, prova una grande gioia nel viaggiare, raccontare storie, ma non pensa ancora al mestiere.

1957-1962, l'universita' e l'incontro con Angela. E' uno studente brillante e la Banca Toscana gli ha gia' fatto un'offerta che pero' lo angoscia: s'immagina chiuso in una banca per il resto della vita. Cosi', sfidando il parere dei genitori, tenta l'ammissione al Collegio Medico-Giuridico di Pisa annesso alla Scuola normale superiore. Nel durissimo concorso, che offre solo cinque posti e coinvolge centinaia di candidati da tutta Italia, arriva secondo. Si iscrive alla facolta' di giurisprudenza. Al grande balzo lontano da casa si unisce un'altra novita'. In settembre ha conosciuto una ragazza di origini tedesche, Angela Staude, nata a Firenze nel 1939, figlia del pittore Hans-Joachim e dell'architetto Renate Moenckeberg. Gli Staude abitano in via della Campora sulla collina di Bellosguardo. Sono una famiglia colta ma non convenzionale che vanta tra i propri avi esploratori e accademici. Tiziano e' rapito dall'atmosfera casalinga e poliglotta dove arte e musica si mescolano alle biografie avventurose della famiglia. Viene accolto senza particolari pregiudizi e assapora il piacere della cultura e della curiosita' intellettuale.

Seppur divisi dagli studi - Tiziano a Pisa e Angela a Monaco - mantengono i contatti. All'universita' Tiziano conosce e frequenta molti amici tra cui Giuliano Amato, Remo Bodei, Carlo Donolo. La vita in collegio e' impegnativa, a volte goliardica, ma due eventi drammatici lo segnano profondamente: nel '58 una grave infezione tubercolotica lo mette in serio pericolo di vita e un anno piu' tardi una trombosi colpisce il padre rendendolo inabile al lavoro. Le ristrettezze economiche, il bisogno di contribuire al sostentamento dei genitori e la voglia di trovare una propria strada alimentano l'inquietudine e il desiderio di fuga, di una vita differente, autonoma e libera.

1962-1967, l'Olivetti e il matrimonio. Dopo essersi laureato a pieni voti fallisce il tentativo di continuare gli studi all'universita' di Leeds. Senza soldi e' costretto a rientrare in Italia, accetta la proposta dell'Olivetti di Ivrea. Dalla catena di montaggio alla vendita porta a porta e' un duro tirocinio che lo conduce all'ufficio del personale dove conosce lo scrittore Paolo Volponi e riceve l'incarico di reclutare nuovi laureati nelle filiali europee e internazionali. E' un'occasione favolosa: inizia a viaggiare in tutto il mondo. Le garanzie aziendali gli consentono di avere Angela al suo fianco, ne approfittano e si sposano a Vinci il 27 novembre '62.

Il lavoro dell'Olivetti lo porta prima a viaggiare in tutta Europa (Danimarca, Portogallo, Olanda, Gran Bretagna) abitando all'estero per lunghi periodi quindi in Oriente.

Nel gennaio 1965 mette piede in Giappone: la sua prima volta in Asia. Vede Hong Kong, ne resta affascinato. Il sogno della Cina, cosi' vicina, inizia a prendere forma.

Nel 1966 acquista con i primi risparmi il terreno all'Orsigna dove piano piano costruisce una casa. In autunno l'Olivetti lo manda in Sud Africa. Dal paese sconvolto dall'apartheid manda i primi crudi reportage che pubblica su "l'astrolabio", settimanale diretto da Ferruccio Parri. Mostra un talento innato che documenta anche con l'inseparabile macchina fotografica. Intuisce che il giornalismo puo' essere la sua strada.

Nel 1967, dopo aver viaggiato in Australia e Thailandia, prende l'aspettativa dall'Olivetti e su indicazione di Samuel Gorley Putt - professore a Cambridge, gia' dirigente dell'Harkness House e conosciuto per caso alla Hopkins University di Bologna - si aggiudica una borsa di studio che gli apre le porte della Columbia University di New York.

1967-1969, l'universita' in America. In Usa continua a scrivere per "l'astrolabio", racconta l'America che sprofonda nel Vietnam, la rabbia del movimento nero, la tenacia di quello pacifista, i sogni spaziali della Luna mentre realizza il proprio, nel '68, imparando la lingua cinese all'universita' di Stanford. Nel 1969 con in tasca la seconda laurea e in braccio il primogenito Folco, nato in agosto a New York, rientra in Italia, lascia l'Olivetti e viene assunto come "pubblicista" da "Il Giorno", quotidiano milanese diretto da Italo Pietra. Nella redazione ci sono Giampaolo Pansa, Bernardo Valli, Paolo Murialdi.

1969-1971, da matricola al "Giorno" a "professionista". Tiziano scrive sulle pagine culturali e lavora intensamente tra interviste e notizie d'agenzia. Nel marzo '71 nasce la figlia Saskia, in estate sostiene e supera l'esame da "professionista". Chiede di andare all'estero, ma il direttore non ha bisogno di corrispondenti dall'Asia. Determinato a seguire le proprie aspirazioni, si dimette dal giornale, pur mantenendo una collaborazione esterna. In autunno gira le redazioni dei piu' noti quotidiani europei alla ricerca di un'occupazione - sa parlare francese, tedesco, inglese, portoghese e cinese - ma incassa il rifiuto di tutti - "Guardian", "Die Zeit", "Le Monde", "Der Stern" - finche' l'editore dell'amburghese "Der Spiegel" Rudolf Augstein gli offre una chance: un contratto come freelance per un anno con l'apertura di un ufficio a Singapore e la copertura dell'Estremo Oriente. E' la svolta. All'ottima offerta tedesca si aggiunge l'accordo esclusivo con Raffaele Mattioli, presidente della Banca Commerciale Italiana, che conosciuto il ragazzo a Milano e colpito dalla sua intraprendenza, lo invita a scrivere dei report sul Sudest asiatico garantendogli un fisso mensile.

1972, il "grande balzo" in Asia con "Der Spiegel". Con queste certezze nel gennaio '72 Tiziano raggiunge Singapore dove apre il primo dei tanti uffici di "Der Spiegel" in Asia. La famiglia lo raggiunge poco prima dell'inizio della grande offensiva delle truppe del Vietnam del Nord. E' l'occasione di misurarsi sul campo. Parte per il fronte e documenta la guerra per "Der Spiegel" e per la stampa italiana - "l'Espresso" e "Il Giorno" - riscuotendo l'ammirazione per il coraggio e la qualita' dei reportage che nel novembre '73 diventano la base del suo primo libro, Pelle di leopardo. Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972-1973, pubblicato da Feltrinelli. Viaggia continuamente in Laos, Cambogia, Thailandia e in tutto il Sudest astiatico. Nel '74 cessa definitivamente la collaborazione con "Il Giorno" e passa per un breve periodo a "Il Messaggero".

1975-1979, la liberazione di Saigon e il dramma cambogiano. La guerra in Vietnam e' agli sgoccioli: in aprile cerca di raggiungere la capitale cambogiana Phnom Penh, ma viene arrestato come sospetta spia degli americani. Rischia la fucilazione poi viene rilasciato. Sfumata l'occasione riesce comunque a raggiungere Saigon dove e' testimone della vittoria dei comunisti e della fuga degli americani. Un momento storico esaltante che diventa materiale per il secondo libro, Giai phong! La liberazione di Saigon, edito da Feltrinelli nel marzo '76. Intanto gia' dall'autunno '75 risiede con la famiglia a Hong Kong, un altro passo verso il Celeste Impero. Dalla nuova sede di "Der Spiegel" si occupa del dopo-Mao e partecipa ai primi viaggi in Cina. Collabora fin dalla nascita col quotidiano di Eugenio Scalfari "la Repubblica". Nel '77 segue con angoscia il destino della Cambogia in mano ai khmer rossi poi invasa dal Vietnam. Documenta l'orrore dei profughi vietnamiti e non immagina quello che sara' l'olocausto cambogiano, dramma che lo tormentera' per anni.

1980-1984, finalmente la Cina. Nel gennaio '80 corona il sogno di una vita: apre personalmente la redazione di "Der Spiegel" a Pechino. Viaggia in tutto il paese, da solo e con la famiglia, sfugge spesso al controllo del Partito comunista che lo spia. Vede e vive una Cina povera, affamata e distrutta dal maoismo ma con un passato meraviglioso: scrive e fotografa tutto. Il Pcc non e' abituato a questa liberta' e nel marzo '84 lo fa arrestare per "crimini controrivoluzionari". Dopo un mese di riabilitazione e con l'intervento del Presidente Sandro Pertini, viene espulso dal paese, per sempre. E' uno shock tremendo. Reagisce a modo suo: in settembre pubblica per Longanesi La porta proibita dove racconta senza filtri l'esperienza dei quattro anni vissuti in Cina.

1985-1990, il Giappone. Dove un soggiorno temporaneo a Hong Kong si trasferisce con la famiglia a Tokyo dove si apre il suo capitolo professionale piu' cupo a causa di una forte depressione, a cui non e' estranea la forte delusione per l'esasperata conversione consumistica di quella societa'. Cade in una profonda depressione. Segue la rivoluzione gialla delle Filippine contro il dittatore Marcos e non perde di vista le sorti dei paesi dell'Indocina. Nel 1988 chiude la collaborazione con "la Repubblica" e passa al "Corriere della Sera".

1990-1994, Bangkok e i grandi viaggi. Nel settembre '90 lascia con sollievo Tokyo e si trasferisce a Bangkok. Nell'estate del '91 il golpe contro Gorbacev lo sorprende al confine tra Urss e Cina. Decide di raggiungere Mosca con ogni mezzo, attraversa 9 delle 15 repubbliche sovietiche e assiste in diretta al crollo dell'Impero comunista. Ne ricava un diario di viaggio, Buonanotte, signor Lenin!, pubblicato nel settembre '92 e selezionato per il prestigioso Thomas Cook Travel Book Award, "un libro splendido" secondo il grande reporter Ryszard Kapuscinski.

Nel '93 viaggia senza mai prendere aerei per rispettare una vecchia e nefasta profezia di un indovino. A 55 anni e' un pretesto per descrivere l'Asia travolta dalla globalizzazione e per trovare nuove motivazioni. E' un anno avventuroso che diventa il suo libro piu' popolare e tradotto, Un indovino mi disse, edito nel 1995.

1994-1996, l'India e il ritiro. Gia' dal '94 vive con la famiglia a Delhi dove segue le contraddizioni e gli sviluppi della democrazia indiana. Nell'agosto '96, stanco della professione, sceglie il prepensionamento e dopo 25 anni di lavoro, e oltre 200 reportage, lascia "Der Spiegel".

1997-2000, la malattia. In primavera gli viene diagnosticato un cancro. Inizia le cure e affronta la malattia come un altro scoop da indagare e capire. Nel giugno '98 su iniziativa di Mario Spagnol, patron di Longanesi e suo mentore, pubblica una collezione dei suoi migliori articoli, In Asia. Si isola dal mondo e dalla fine del '99 si ritira sull'Himalaya indiana, scrivendo, dipingendo e curandosi.

2001-2002, le "Lettere". L'11 settembre e lo scoppio della guerra in Afghanistan, lo scuotono. Sente il bisogno di essere testimone e si mette in marcia, da freelance, come agli inizi. Scrive una serie di articoli e riflessioni che raccoglie nel volume Lettere contro la guerra, edito nel febbraio 2002. Un libro di forte impegno etico che anima i movimenti civili contro il conflitto militare e la violenza.

2003-2004, l'ultima opera. Si ritira per completare la sua ultima fatica, Un altro giro di giostra, pubblicato nel marzo 2004. E' un viaggio oltre la malattia e la medicina, un'analisi stringente e struggente sull'uomo contemporaneo che deve saper affrontare l'inevitabile. Quattro mesi piu' tardi, il 28 luglio, protetto dalla famiglia - dopo aver registrato con le sue ultime forze una serie di interviste che daranno vita a documentari, libri e film - "lascia il suo corpo" nella valle dell'Orsigna".

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Anche nel ricordo di Ernst Cassirer e di Tiziano Terzani proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 34 del 28 luglio 2015

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/