[Nonviolenza] L'ultimo saluto della citta' di Viterbo a Giovanni Battista Ambrosini



 

L'ULTIMO SALUTO DELLA CITTA' DI VITERBO A GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI

[Dai familiari di Giovanni Battista Ambrosini riceviamo e diffondiamo]

 

Ha avuto luogo venerdi' 10 gennaio 2014 presso il tempio crematorio del cimitero di Viterbo l'estremo saluto al Maestro Giovanni Battista Ambrosini.

Insieme alla moglie Anna, ai figli Marco e Francesco ed agli altri parenti, molte le personalita' del mondo artistico, scientifico e dell'impegno civile che hanno voluto esser presenti e che hanno recato la loro testimonianza su una persona umile e sensibile, apprezzata ed amata da quanti lo avevano conosciuto.

In particolare hanno preso le parola ed espresso il loro ricordo ed il loro pensiero:

- il professor Ervedo Giordano, laureato in scienze forestali fu chiamato dalla Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia, ha diretto a Viterbo l'Istituto Biologico Selvicolturale ed il Dipartimento dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse. Nominato Preside della Facolta' di Agraria nel 1982, ne ha seguito lo sviluppo fino al 1994. L'attivita' scientifica ha riguardato prevalentemente le esigenze ecologiche delle principali specie forestali italiane ed il miglioramento delle tecniche selvicolturali in ambiente mediterraneo. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca del Cnr ed alle attivita' della Fao;

- la professoressa Anna Maria Fausto, professore ordinario dell'Universita' degli Studi della Tuscia, che ha portato il saluto del rettore, prof. Alessandro Ruggieri, e di tutto l'ateneo;

- il professor Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore dell'Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Porano (Tr) (http://www.ibaf.cnr.it/); e' anche responsabile del Centro di Eccellenza "Foreste e Clima" del Miur presso l'Universita' della Tuscia;

- il professor Eddo Rugini, docente presso l'Universita' degli Studi della Tuscia, il quale svolge attivita' di ricerca nel settore delle coltivazioni delle piante arboree, della propagazione sia con metodi tradizionali che innovativi, preside emerito della Facolta' di Agraria e Scienze Forestali dal 2003 al 2004;

- il professor Andrea Vannini, Professore Associato presso la Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia, dove svolge la propria attivita' di ricerca e di docenza. E' docente di "Patologia Vegetale e principi di Biotecnologie fitopatologiche" e "Patologia Forestale", nonche' coordinatore del progetto "Promotion of olive production and consumption in Nepal", del quale Giovanni Battista Ambrosini era fra i principali ideatori e promotori;

- il professor Leonardo Varvaro, professore ordinario di "patologia vegetale" e direttore del "Dipartimento di scienze e tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la Natura e l'Energia" (Dafne);

- Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo.

Ha concluso l'incontro il figlio Marco Ambrosini che anche a nome degli altri familiari ha ringraziato tutti i numerosi intervenuti e quanti hanno inviato messaggi di condoglianze (tra i quali il sindaco di Viterbo), ed annunciato l'impegno a promuovere ulteriori iniziative per valorizzare il lascito artistico, scientifico, morale e civile di Giovanni Battista Ambrosini.

Erano anche presenti rappresentanti del gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi", del gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro", di vari movimenti della societa' civile.

La moglie Anna ed i figli Marco e Francesco ringraziano la citta' di Viterbo per la commovente dimostrazione di stima e di affetto per l'indimenticabile Giovanni Battista.

*

Una breve notizia su Giovanni Battista Ambrosini

Giovanni Battista Ambrosini e' nato a San Martino al Cimino (Viterbo) il 17 settembre 1948. Artista di fama internazionale, partecipe dagli anni '60 delle piu' vitali ed innovative ricerche estetiche ed esperienze artistiche e culturali, aveva molto viaggiato ponendosi all'ascolto della natura e delle culture dei diversi continenti e delle diverse tradizioni; a Viterbo aveva dato vita a un'esperienza di cura dei boschi amorevole e sapiente, ed in varie parti del mondo alla realizzazione di progetti ed opere in cui saggezza e scienza ed arte - e accudente umilta' dinanzi al mondo vivente, agli elementi ed ai processi naturali - s'incontravano e cooperavano illuminandosi reciprocamente. Intellettuale dai molteplici interessi e dal forte impegno civile, difensore dei diritti delle persone, dei popoli e della natura; autore di un'opera aperta in cui antropologia ed ecologia, pluralita' dei linguaggi e dei segni, delle culture e delle manifestazioni della natura, si compongono in dono ed invito. Un'opera in cui meditazione teorica, vissuto esistenziale, appercezione e creazione di forme si congiungono in un esito e un afflato che esorta alla comune responsabilita', alla condivisione e alla liberazione comune. E' stato il suo un impegno ad un tempo di contemplazione e compassione, di ricerca espressiva e di convivialita' all'insegna del rispetto della vita e del riconoscimento della bellezza e della dignita', di ascolto della natura e delle culture, di amore per il mondo vivente e la vivente plurale umanita', di difesa dei diritti di tutti. E' stato un uomo saggio e una persona buona, semplice e profonda. Con gli strumenti dell'arte e del pensiero - con l'opera e nelle relazioni - ha dato il suo contributo all'umanita', alla sua consapevolezza ed alla sua felicita'. E' stato una delle figure di riferimento dell'Universita' della Tuscia ed uno degli animatori dell'attivita' scientifica e realizzativa di essa in ambito ecologico, agronomico e forestale; ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione del progetto di cooperazione scientifica, ecologica, alimentare e di scambio culturale dell'Universita' viterbese in Nepal, paese alla cui cultura ed alla cui popolazione lo ha unito un intenso legame. Ha creato nella campagna viterbese, coinvolgendo numerosi intellettuali ed artisti, il "Parco letterario e delle arti" di Canale Cardello. E' deceduto a Viterbo domenica 5 gennaio 2014.

Dal sito www.luxflux.org riportiamo alcuni stralci da una breve notizia biografica: "Giovanni Battista Ambrosini nasce a S. Martino al Cimino, Viterbo, il 17 settembre 1948, da padre veneziano e da madre maremmana. A quattordici anni si dedica gia' alle prime mostre. Nel 1968 si iscrive alla Facolta' di Architettura di Roma... Nel 1974, alla ricerca di nuove forme espressive, lascia la Facolta' di Architettura e comincia a viaggiare per l'Europa visitando i maggiori Musei d'arte a Berlino, Amburgo, Dusseldorf, Colonia, Monaco, Amsterdam, Londra, Parigi. Dall'Europa si sposta nei paesi dell'Africa del Nord, Tunisia, Algeria, Marocco, dove affascinato dalla cultura decide di soggiornare alcuni mesi; lasciata l'Africa si trasferisce in Spagna ed ha occasione di incontrare Salvador Dali'. Al rientro in Italia si sposa e si stabilisce nella campagna viterbese. Dal 1976 comincia il suo lavoro nei boschi: per otto anni si dedica ai rimboschimenti e alla lotta contro il fuoco. All'inizio degli anni Ottanta, il lavoro di Giovanni Battista Ambrosini si sviluppa attraverso una ricerca di spoliazione del colore e delle forme: sono di questi anni opere quali Lineare-diagonale, Plinto di volta, Costellazione. Alla fine degli anni Ottanta l'incontro con Sergio Dangelo e Sarenco e' determinante per l'accostamento alla ceramica: l'artista inizia a progettare e realizzare alcune sculture ed oggetti dipinti presso le Fornaci di Albisola. La mostra svoltasi a Roma presso lo Studio Soligo nel 1993 rappresenta un recupero, da parte dell'artista viterbese, sia del colore che delle forme. Nello stesso anno Ambrosini espone per la prima volta a Castello Tesino, in provincia di Trento, dodici 'cassette della memoria', lavori che introducono la nuova linea di ricerca dell'artista. Le cassette sono contenitori di tele, carte o formelle in gesso che sono il risultato di un lavoro operato sulla superficie dagli elementi naturali: aria, acqua, sole. Compito dell'artista e' inizialmente quello di preparare le superfici, tela o carte, affinche' queste possano essere modificate dal lavoro che gli elementi naturali svolgeranno su di esse durante un arco di tempo naturale quale un solstizio od un equinozio. La ricerca intrapresa e la frequentazione degli artisti Dada, Fluxus, Nucleari, Poesia visiva, Poesia concreta, Poesia sonora, T. Koening (Histoire de la peinture chez Fantomas), La banda dei marsigliesi (J. Blain ecc.), Azionismo Viennese, Desiato e la Body Art, i musicisti, V. Gelmetti, M. Bortolotti e successivamente S. Lux e la Scuola Romana, gli Eventualisti, G. Baruchello, l'Astrazione Povera, lo hanno portato ad elaborare quello che lui chiama 'astrazione umile'...".

 

I familiari e gli amici di Giovanni Battista Ambrosini

 

Viterbo, 12 gennaio 2014

 

Per ulteriori informazioni: tel. 3475988431, e-mail: archivio.ambrosini at gmail.com, noteminime at gmail.com

 

* * *

 

Ridiffusione a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo