[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 58



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 58 del 30 ottobre 2013

 

In questo numero:

1. In memoria di Alessandro Galante Garrone, nel decimo anniversario della scomparsa

2. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

3. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo

 

1. INCONTRI. IN MEMORIA DI ALESSANDRO GALANTE GARRONE, NEL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Si e' svolto nella mattinata di mercoledi' 30 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Alessandro Galante Garrone nel decimo anniversario della scomparsa.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi dell'illustre magistrato, antifascista, maestro di impegno civile.

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L'incontro si e' svolto nella giornata conclusiva della Settimana internazionale per il disarmo indetta dall'Onu, e le persone partecipanti alla commemorazione di Alessandro Galante Garrone hanno colto l'occasione per riaffermare l'impegno di ogni persona pensante e sollecita del pubblico bene contro tutte le guerre e contro tutte le dittature, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani. Questo impegno, e' stato sottolineato, richiede il disarmo; la democrazia richiede il disarmo; la civilta' richiede il disarmo; la convivenza e la solidarieta' tra tutti gli esseri umani richiede il disarmo; la responsabilita' e la cura da parte degli esseri umani per la biosfera richiede il disarmo.

Nel ricordo dell'insigne giurista, nel ricordo dell'eroico antifascista, nel ricordo del maestro generoso e luminoso che fu Alessandro Galante Garrone, e nella riaffermazione del'impegno contro il flagello della guerra e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani che e' a fondamento delle Nazioni Unite, chiediamo ancora una volta ai governi ed ai parlamenti, alle istituzioni tutte, e ad ogni persona di volonta' buona, un impegno di pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza invera la civilta' giuridica.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Una breve notizia su Alessandro Galante Garrone

Alessandro Galante Garrone, nato a Vercelli il primo ottobre 1909, scomparso a Torino il 30 ottobre 2003, e' stato magistrato, partigiano, docente universitario, storico. Scrivemmo di lui in occasione del decesso nel 2003: "Dei piu' grandi maestri di vita civile che l'Italia abbia avuto, Alessandro Galante Garrone era uno dei piu' grandi. Uomo della Resistenza, magistrato, storico, limpido e strenuo difensore dei valori della civilta', del rigore morale e intellettuale, della dignita' umana, del buono e del vero cultore, sollecito sempre del pubblico bene, fraterno con tutti e generoso sempre. Ed avversario sempre alla menzogna e alla sopraffazione, nemico sempre e per sempre di ogni violenza ed oltraggio e degradazione. Una persona civile, una persona buona, un nostro maestro".

Tra le opere di Alessandro Galante Garrone: Buonarroti e Babeuf; Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell'Ottocento; Gilbert Romme. Storia di un rivoluzionario; I radicali in Italia. 1849-1925; Cavallotti; Salvemini e Mazzini; I miei maggiori; Padri e figli; Calamandrei; L'albero della liberta'. Dai giacobini a Garibaldi; Amalek: il dovere della memoria; Liberta' liberatrice; Un affare di coscienza; L'Italia corrotta. 1895-1996.

Tra le opere su Alessandro Galante Garrone: Paolo Borgna, Un Paese migliore, Laterza, Roma-Bari 2006.

Dal sito www.torinoscienza.it/accademia riprendiamo la seguente scheda biografica a cura di L. Guerci: "Alessandro Galante Garrone, 1909 - 2003. Fu magistrato per un trentennio, dedicandosi al tempo stesso agli studi storici. Nel 1969 divenne professore ordinario di Storia del Risorgimento nell'Universita' di Torino. Esponente della cultura laica e democratica torinese. Nato a Vercelli nel 1909, si laureo' nel 1931 presso la Facolta' di Giurisprudenza con Federico Patetta, ma i suoi veri maestri furono Gioele Solari e Francesco Ruffini, piu' volte ricordati nei suoi scritti. Entrato in magistratura nel 1933, esercito' la funzione di magistrato per trent'anni, coltivando al tempo stesso gli studi storici. Durante la Resistenza rappresento' il Partito d'Azione nel Comitato di liberazione del Piemonte. Il suo primo libro fu Buonarroti e Babeuf (1948), dedicato a Franco Venturi; segui' nel 1951 il fondamentale lavoro Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell'Ottocento, 1828-1837 (II edizione 1972). Studio' la storiografia rivoluzionaria e curo' la traduzione e l'introduzione de L'Ottantanove di Georges Lefebvre (1949), cosi' come di La Rivoluzione di Edgar Quinet (1951; splendido il saggio introduttivo). Fece parte della Societe' des etudes robespierristes e intrattenne rapporti con i piu' importanti storici della Rivoluzione francese, da Georges Lefebvre a Albert Soboul, a Richard Cobb. Del 1959 e' la biografia di Gilbert Romme (Gilbert Romme. Storia di un rivoluzionario, con prefazione di Georges Lefebvre; traduzione francese 1971), frutto di lunghe ricerche. Sul personaggio torno' in anni successivi. Professore incaricato dal 1953-'54 presso la Facolta' di Giurisprudenza dell'Ateneo torinese, poi vincitore, nel 1965, di concorso a cattedra, insegno' a Cagliari, e nel 1969 fu chiamato a ricoprire la cattedra di Storia del Risorgimento presso la Facolta' di Lettere dell'Universita' di Torino. Nel secondo dopoguerra divenne uno dei punti di riferimento della cultura laica e democratica torinese, in fecondo sodalizio con Norberto Bobbio e Franco Venturi. Sia sul piano dell'attivita' scientifica sia su quello delle scelte etico-politiche due dei suoi ispiratori furono Adolfo Omodeo e Gaetano Salvemini. Di Salvemini si occupo' in libri appositi (Salvemini e Mazzini, 1981; Zanotti-Bianco e Salvemini. Carteggio, 1983), e a lui riservo' ampio spazio nel volume I miei maggiori (1984). Altro maestro fu Piero Calamandrei, largamente presente in I miei maggiori e in Padri e figli (1986), nonche' oggetto di una monografia nel 1987. Studioso espertissimo della tradizione democratica italiana, in cui si sentiva inserito, pubblico' i volumi I radicali in Italia, 1849-1925 (1973) e Felice Cavallotti (1976). Occorre altresi' segnalare L'albero della liberta'. Dai giacobini a Garibaldi (1987), raccolta di contributi apparsi nell'arco di molti anni. Preziosa testimonianza della sua personalita' e delle sue idee e' Il mite giacobino. Conversazione su liberta' e democrazia raccolta da Paolo Borgna (1994)".

 

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

3. INIZIATIVE. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

 

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 58 del 30 ottobre 2013