Telegrammi. 1231



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1231 del primo aprile 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Lo scandalo

2. Segnalazioni librarie

3. Alcuni testi del mese di maggio 2006 (parte seconda e conclusiva)

4. Il cuore oltre l'ostacolo

5. Alla prova e in cammino

6. Sul torpedone

7. Sul torpedone

8. E adesso le amministrative e il referendum

9. Portando tutto a casa

10. Una postilla

11. Umberto Santino

12. Scrivere, leggere

13. Di noi vegliardi il privilegio e' questo

14. Dalla relazione conclusiva di un corso di educazione alla pace

15. Con Rita Borsellino, contro la mafia

16. Sintomi necrotici

17. Borsellino

18. Una nota

19. L'alternativa

20. Piccola prosa sul che fare tutti

21. Elezioni

22. Sicilia

23. Ultimo bando dal Monte Parnaso

24. Nazione

25. La "Carta" del Movimento Nonviolento

26. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. LO SCANDALO

 

Lo scandalo della guerra.

Lo scandalo del razzismo.

E lo scandalo dell'indifferenza mentre degli esseri umani vengono perseguitati ed uccisi.

*

Ripetiamolo ancora una volta cio' che occorre subito fare:

1. cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti;

2. siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

 

2. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Zygmunt Bauman, "La ricchezza di pochi avvantaggia tutti" Falso!, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VIII + 104, euro 9.

*

Riletture

- Thomas S. Eliot, La terra desolata, Rizzoli, Milano 1982, 1985, pp. 240. Introduzione, traduzione e note di Alessandro Serpieri, testo inglese a fronte. Con il testo della prima redazione.

- Giovanna Strich, Passaggi in Europa 1930-1960, Annulli Editore, Grotte di Castro (Vt) 2007, pp. 216.

*

Riedizioni

- Guy Debord, Panegirico. Tomo Primo e Tomo Secondo, Castelvecchi, Roma 2005, 2013, pp. 158, euro 13,50.

- Umberto Eco, Il costume di casa, Bompiani, Milano 1973, 2012, pp. 496, euro 10,90.

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2006 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2006.

 

4. IL CUORE OLTRE L'OSTACOLO

 

Tra una manciata d'ore cominceranno le votazioni per la Presidenza della Repubblica.

Non siamo in grado di prevedere se esse ci riserveranno, almeno nelle prime tre votazioni, la bella sorpresa di un significativo pronunciamento di una parte dei "grandi elettori" per Lidia Menapace.

Ma questo almeno possiamo gia' dirlo: che tante persone (migliaia per quanto ci risulta, e sappiamo con certezza che anche molte e forse moltissime altre persone di cui non ci sono pervenuti i nomi hanno anch'esse accolto l'appello ad esprimere un sostegno alla proposta di Lidia Menapace al Quirinale, e lo hanno chiesto ai parlamentari, ne hanno parlato nelle sedi di dibattito in cui hanno voce in capitolo, ne hanno scritto a giornali, riviste, radio, tv, siti internet...) hanno in queste due settimane da quando l'appello per Lidia ha cominciato a circolare suscitato un vero e proprio movimento di democrazia partecipata che non solo ha raggiunto tante e tanti, ma ha indicato una via: la partecipazione di tutti alle decisioni che tutti riguardano, nel pieno rispetto delle articolazioni della democrazia rappresentativa, ma senza nessuna delega in bianco a chicchessia.

Ed anche questo possiamo dire: aver proposto a Presidente della Repubblica una donna, una resistente, un'amica della nonviolenza, una femminista, un'ambientalista, una militante del movimento dei lavoratori, un'intellettuale critica, ed averla proposta in quanto tale, senza ambiguita' e senza compromessi, costituisce un fatto politico che a chi scrive queste righe sembra straordinario.

La nonviolenza e' uscita dalla marginalita', la nonviolenza ha definitivamente smascherato ogni subalternita' ed ogni apatia, la nonvioenza si riconosce matura e adeguata per porsi anche alla guida delle istituzioni, la nonviolenza e' in cammino.

Anche per aver consentito tutto cio' siamo grati a Lidia Menapace.

E adesso aspettiamo la prima votazione.

*

E forti della mobilitazione autonoma e corale di tante e tanti per Lidia al Quirinale come garante della pace, della legalita' costituzionale, del riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, perseveriamo anche negli altri impegni di questa decisiva ora:

- affinche' il fronte antimafioso ed antigolpista vinca le regionali in Sicilia con Rita Borsellino e vinca le amministrative ovunque;

- affinche' al referendum di giugno sia respinto il piano della P2 e sia salvata la Costituzione del 1948;

- affinche' l'appello degli amici di "Beati i costruttori di pace" e di padre Alex Zanotelli per una mobilitazione nonviolenta la piu' ampia possibile contro la minaccia atomica (contro il nucleare civile e militare, afficnhe' mai piu' avvengano orrori come quello di Hiroshima e come quello di Cernobyl) venga accolto da molte e molti;

- affinche' l'Italia torni alla Costituzione, cessi di partecipare alle guerre in corso ed anzi svolga una giusta, forte, necessaria politica di pace, di solidarieta' e di cooperazione, di inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, in primis con il disarmo e la smilitarizzazione, promuovendo i Corpi civili di pace, la Difesa popolare nonviolenta, il progetto - che proprio Lidia promosse - di un'Europa neutrale, disarmata, nonviolenta.

Si', la nonviolenza e' in cammino.

 

5. ALLA PROVA E IN CAMMINO

 

Come era prevedibile, gia' la prima votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica rivela due dati rocciosi e ineludibili.

Il primo: il maschilismo durissimo dominante totalitariamente in Parlamento; se non ci inganniamo solo due donne hanno ottenuto pochi voti.

Il secondo: l'autoreferenzialita' del ceto politico e l'obbedienza ("bulgara" come si diceva una volta) dei parlamentari alle decisioni autoritarie dei vertici e ai compromessi che essi patteggiano trasversalmente.

Ne' mette conto dire delle solite pagliacciate.

*

Questa realta' (che molto ci preoccupa e ci conferma nel giudizio che avevamo gia' espresso sia durante la campagna elettorale per le politiche, sia in sede di valutazione dei risultati del 9-10 aprile) a nostro modesto avviso non solo non inficia il valore dell'iniziativa che in tante e tanti abbiamo persuasamente promosso e gioiosamente animato in queste due settimane proponendo Lidia Menapace come Presidente della Repubblica, ma anzi ne evidenzia il valore dirompente di uscita dalla subalternita', dalla rassegnazione, dalla complicita' con logiche oligarchiche che deprimono la democrazia e corrompono i costumi (il fatto che dai vertici del cosiddetto centrosinistra siano stati proposti per la massima carica dello Stato uno di seguito all'altro prima il nome del responsabile delle stragi del 1999, poi quello del coautore della legge che ha riaperto nel 1998 i campi di concentramento in Italia, la dice lunga).

*

Siamo assai grati a Lidia per essere stata per tante e tanti anche in questi giorni un limpido e luminoso, ed insieme allegro e scanzonato punto di riferimento; e sappiamo che dal suo scranno di senatrice la attende un impegnativo lavoro; le persone che si sono riconosciute nella sua figura in questa vicenda le saranno vicine nel suo lavoro parlamentare.

Siamo anche assai grati a tutte le persone che hanno promosso l'idea e animato l'iniziativa per Lidia al Quirinale in queste settimane: e' stata una bella esperienza sulla quale continueremo a riflettere insieme nei prossimi giorni.

*

Se qualcuno credeva che una proposta rigorosamente nonviolenta nel metodo e nel merito avrebbe trovato un vasto consenso in questo Parlamento, si illudeva. E' bene che di questo vi sia ora la prova provata.

Se qualcuno credeva che le persone amiche della nonviolenza si sarebbero rassegnate a una condotta sottomessa e servile nei confronti dei vertici del cosiddetto centrosinistra, si ingannava non meno. Ed e' bene che anche di questo vi sia ora la prova provata.

La nonviolenza e' in cammino.

 

6. SUL TORPEDONE

 

"Al momento di marciare molti non sanno

che alla loro testa marcia il nemico.

La voce che li comanda

e' la voce del loro nemico.

E chi parla del nemico

e' lui stesso il nemico"

(Bertolt Brecht)

 

Sul torpedone me ne sto zitto e ingrugnito

sospetto che chi guida non lo sappia

che li' c'e' il strapiombo e a quella svolta

il capitano Flint coi suoi briganti.

 

E mi preoccupa la sua zoppia:

sapra' guidarlo bene questo pullman?

 

E invece lo sa bene, Long John Silver.

 

7. SUL TORPEDONE

 

"Quando lo stato si prepara a uccidere si fa chiamare patria"

(Friedrich Duerrenmatt)

 

Non disturbatelo il manovratore:

di avere la tivu' siate contenti

mangiate merendine, e dopo i denti

lavateli con cura, per favore.

 

E' poco fine emettere lamenti

mentre vi governiam con tanto ardore:

non lo vedete il nostro gran pallore?

soffriamo tanto anche noi prominenti.

 

Votaste, no? e allora non scocciate

che' a noi un gran lavoro adesso incombe

di governare e tra le mareggiate

 

la nave dello stato, e tra le tombe

le bare delle genti assassinate.

Taccian le voci, e squillino le trombe.

 

8. E ADESSO LE AMMINISTRATIVE E IL REFERENDUM

 

Proprio perche' la sconfitta della coalizione golpista berlusconiana non e' stata netta, e proprio perche' nelle rappresentanze politico-istituzionali del cosiddetto centrosinistra non possono non prevalere ambigue manovre e piu' ambigue figure, e' assolutamente necessario che il fronte democratico consolidi l'esito delle elezioni politiche del 9-10 aprile e renda piu' netta la sconfitta della coalizione golpista nelle due decisive prove che ci attendono alla fine di maggio e alla fine di giugno.

Occorre sostenere le liste piu' coerentemente espressione del fronte democratico antigolpista ed antimafioso in occasione delle elezioni amministrative di fine maggio. Ed in particolare occorre sostenere la coalizione democratica ed antimafiosa guidata da Rita Borsellino nelle elezioni regionali siciliane.

Ed occorre vincere il referendum costituzionale di fine giugno, respingendo l'assalto piduista, salvando la Costituzione della Repubblica Italiana del 1948.

Non facciamoci illusioni, sara' un durissimo impegno. Al lavoro, dunque.

 

9. PORTANDO TUTTO A CASA

 

Ci disse una volta il nostro buon maestro di retorica Juan de Mairena: "Vosotros debeis hacer politica, aunque otra cosa os digan los que pretenden hacerla sin vosotros, y, naturalmente, contra vosotros. Solo me atrevo a aconsejaros que la hagais a cara descubierta..." (cosi' in Antonio Machado, Juan de Mairena - citiamo dall'edizione curata da Jose' Maria Valverde per i Clasicos Castalia, Madrid 1987, p. 109).

 

E' stato bello in queste settimane

che tante e tanti abbiano provato

il desiderio buono come il pane

di voler Lidia a capo dello Stato

 

e non son state le lor voci vane.

E ne' il silenzio di quel degradato

del mondo gran teatro e di panzane

inesauribil fabbrica, o il beato

 

torpido non vedere e non sentire

di chi gia' si e' ridotto all'obbedienza

del cortigiano al seguito del sire

 

rilevano alcunche'. La nonviolenza

da se' sa aprir cammino al suo buon ire,

serena persuasione e gaia scienza.

 

10. UNA POSTILLA

 

Il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, l'opposizione alle armi e agli eserciti come strumenti della politica, la lotta contro tutte le uccisioni, hanno come parte costruttiva la scelta della nonviolenza.

Poiche' nell'epoca della globalizzazione dispiegata non esiste piu' una vera distinzione tra politica interna e politica estera, l'unica vera politica che invera i diritti umani di tutti gli esseri umani e' la politica di pace con mezzi di pace.

Cessare di uccidere, cessare di produrre gli strumenti per uccidere - le armi -, cessare di mantenere le strutture per uccidere - gli eserciti -, e' un primo indispensabile passo per costruire una politica coerente e adeguata ai compiti dell'ora.

Una politica della solidarieta' umana, della cooperazione internazionale, della difesa globale dell'umanita', deve ripudiare guerra, armi ed eserciti, e cominciare a costruire strumenti adeguati e coerenti: come i corpi civili di pace, la difesa popolare nonviolenta, forme della civile convivenza e dell'umana solidarieta' che fin nei mezzi inverano il fine: che l'essere umano all'essere umano sia un aiuto.

Vi e' una sola umanita'. La nonviolenza e' la politica del XXI secolo.

 

11. UMBERTO SANTINO

 

Questo pensiamo: che la lotta contro il potere mafioso e' il decisivo banco di prova della nonviolenza in cammino. Non solo: alcune delle piu' grandi e decisive esperienze della storia e del pensiero della nonviolenza si sono date in questa lotta. Ed anche: del movimento che si e' opposto alla mafia la scelta della nonviolenza, le tecniche della nonviolenza, la proposta teorica e pratica, assiologica e metodologica, organizzativa ed operativa della nonviolenza, sono costantemente state un elemento centrale e caratterizzante.

Del movimento antimafia, e della riflessione che ha alimentato nel modo piu' coerente, adeguato e rigoroso la lotta contro la mafia, Umberto Santino e' - per unanime riconoscimento - la figura maggiore.

 

12. SCRIVERE, LEGGERE

 

Scrivere di meno, leggere di piu'.

 

13. DI NOI VEGLIARDI IL PRIVILEGIO E' QUESTO

 

Di noi vegliardi il privilegio e' questo,

e il maleficio: di saper gia' tutto.

Conoscer quanti del governo lesto

gia' complici del falso, il malo, il brutto

 

furono dianzi, e ancora - triste e mesto

facile vaticinio - un tosco frutto

daranno. E quello che per disonesto

ambire meno' guerra e stragi e lutto

 

depose immenso su genti indifese,

e quello che del grande corruttore

fu mentore e usignolo e gran dottore,

 

e quel che del mafioso fu aquilotto,

e quello che nell'anno novantotto

riapriva i lager qui nel bel paese.

 

14. DALLA RELAZIONE CONCLUSIVA DI UN CORSO DI EDUCAZIONE ALLA PACE

[Presentiamo alcuni estratti dalla relazione conclusiva del corso di educazione alla pace svoltosi presso il liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2005-2006]

 

1. Introduzione

Come gia' negli scorsi anni scolastici il Corso di educazione alla pace anche durante questo anno scolastico si e' svolto attraverso modalita' centrate sulla corresponsabilizzazione di tutti i partecipanti, sulla costante discussione di tutte le proposte di lavoro, sulla ricerca condivisa, sull'ascolto reciproco di e tra tutte le persone partecipanti.

Come gia' negli scorsi anni scolastici il corso ha imperniato la sua proposta di lavoro sulla centralita' epistemologica, assiologica e metodologica della scelta della nonviolenza.

Come gia' negli scorsi anni scolastici il corso ha proposto temi, autori ed opere fondamentali per una cultura della pace, della solidarieta', della legalita', della difesa dell'ambiente, del riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, dell'interpretazione e gestione nonviolenta dei conflitti, della valorizzazione delle diverse tradizioni culturali e dei diversi campi del sapere in una prospettiva globale.

Come gia' negli scorsi anni scolastici il corso ha inteso offrire strumenti utili ai partecipanti anche per agire comportamenti di pace nella vita quotidiana e nella trama delle relazioni interpersonali.

Gli elementi che hanno maggiormente caratterizzato in modo peculiare il corso di educazione alla pace nel presente anno scolastico sono stati i seguenti:

- particolar attenzione al nesso tra dimensione morale e dimensione giuridica;

- particolar attenzione ai temi linguistici, ai procedimenti filologici ed alle metodologie scientifiche di interpretazione della realta storica e culturale e di costruzione di modalita' relazionali orientate al riconoscimento dell'altro e alla civile convivenza;

- particolar attenzione alla specifica modalita' comunicativa della parola poetica come documento e coscienza di esperienze storiche e culturali, e come strumento espressivo personale; con uno specifico accostamento alle tecniche e alle esperienze creative, cosi' come alle pratiche filologiche, esegetiche ed ermeneutiche relative;

- particolar attenzione ai temi dell'educazione civica intrecciati alla pratica educativa lato sensu, alle sue istituzioni ed ai suoi strumenti.

*

4. Principali attivita' svolte

Premessa: come e' consuetudine del corso, ogni incontro si apre con un giro di presentazione reciproca e di scambio di idee dei partecipanti, e di espressione di opinioni sulle proposte di lavoro del giorno formulate dal coordinatore e da chiunque altri partecipante lo desideri: conseguentemente si scelgono le attivita' su cui col metodo del consenso si raggiunge l'accordo unanime dei partecipanti. Analogamente, ogni incontro si conclude con un giro di opinioni di valutazione del lavoro svolto nel corso della giornata.

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I. 17 novembre 2005

- presentazione del corso;

- narrazione e commento del racconto brechtiano dell'italiano emigrato e del giudice democratico;

- lettura di alcuni articoli della Costituzione della Repubblica Italiana;

- presentazione di Piero Calamandrei e lettura di alcuni suoi testi;

- riflessione sul concetto di giustizia;

- esame della massima "Ama il prossimo tuo come te stesso" (con riferimento alla riflessione su di essa svolta in vari ambiti culturali in cui e' stata elaborata - dal confucianesimo, all'ebraismo, al cristianesimo, fino ad esperienze teoretiche e testimonianze esistenziali contemporanee);

- riflessione sulla preferibilita' etica di subire il male anziche' infliggerlo (con riferimento alle analisi elaborate da una lunga tradizione di pensiero che va da Socrate a Gandhi);

- riflessione sul dovere morale di opporsi alla violenza e alla menzogna con la scelta della nonviolenza e della nonmenzogna.

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II. 23 novembre 2005

- analisi dei diritti umani negati;

- analisi specifica dell'oppressione di genere;

- riflessione sul comandamento "Non uccidere" come fondamento della convivenza civile;

- riflessione sul vedere il dolore degli altri;

- visione e interpretazione della Flagellazione di Piero della Francesca;

- visione e interpretazione di Nighthawks di Howard Hopper;

- visione e interpretazione di alcune opere di Georgia O'Keefe;

- visione e interpretazione di alcune opere di Frida Khalo;

- lettura, traduzione e commento di due brani da Ethique et infini di Emmanuel Levinas;

- lettura, traduzione e commento di Apocalisse, 21, 1-8.

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III. 30 novembre 2005

- lettura di Giacomo Leopardi, A se' stesso;

- digressione su Saffo, Catullo, Petrarca e la tradizione della poesia amorosa nella cultura occidentale;

- riflessione sulla scuola;

- esercitazione: gruppi di affinita' e metodo del consenso;

- individuazione col metodo del consenso dei temi di maggior interesse da approfondire durante il corso.

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IV. 14 dicembre 2005

- commemorazione di Marco Mariani;

- riflessione sull'oppressione di genere;

- riflessione sulle istituzioni totali;

- riflessione sui diritti umani e sulla Dichiarazione universale dei diritti umani;

- riflessione sul riconoscimento dei diritti umani nella Costituzione della Repubblica Italiana;

- lettura di una testimonianza di una donna viterbese reclusa in manicomio;

- esercizio di interpretazione di immagini;

- presentazione di Hannah Arendt;

- presentazione di Simone Weil;

- presentazione di Virginia Woolf;

- presentazione di Simone de Beauvoir;

- presentazione di Christa Wolf;

- lettura, canto e commento di canzoni di Fabrizio De Andre'.

*

* 19 dicembre 2005: assemblea d'istituto

- assemblea dedicata ai problemi della scuola, vi ha preso parte tra i relatori invitati anche il coordinatore del corso di educazione alla pace.

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V. 21 dicembre 2005

- ancora un ricordo di Marco Mariani;

- riflessione su Simone Weil;

- riflessione sull'assemblea d'istituto svoltasi il 19 dicembre 2005 ed approfondimento di alcuni temi in essa emersi:

- le esperienze dei movimenti studenteschi;

- le riforme scolastiche in Italia nel Novecento;

- quesioni di edilizia scolastica e di competenze amministrative.

*

VI. 11 gennaio 2006

- lettura, traduzione e commento dei vv. 11288-12303 del Faust di Goethe;

- commento del distico dantesco "fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza" (Inf., XXVI, 119-120);

- presentazione dell'episodio di Se questo e' un uomo in cui Primo Levi racconta e traduce il canto dantesco di Ulisse a un compagno di prigionia nel lager;

- riflessione sul respiro, la voce, la musica, la lentezza;

- presentazione di poetesse: Saffo, Anna Achmatova, Ingeborg Bachmann, Luce Fabbri;

- lettura di testi di Saffo nelle traduzioni di Salvatore Quasimodo e Manara Valgimigli.

*

VII. 18 gennaio 2006

- presentazione di Norberto Bobbio;

- presentazione di Aldo Capitini;

- analisi di aspetti fisiologici e psicologici della pratica della lettura ad alta voce;

- presentazione di Emily Dickinson e lettura e commento di sue poesie.

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* 27 gennaio: giornata della memoria della Shoah

Incontro mattutino con studenti di varie classi

- presentazione e lettura della legge istitutiva del Giorno della memoria;

- lettura e commento di testi di Primo Levi.

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VIII. I febbraio 2006

- prosecuzione della riflessione sulla giornata della memoria;

- presentazione di Erasmo da Rotterdam;

- riflessione sulla lettura e sulla scrittura;

- lettura di alcuni testi di Franco Fortini;

- lettura di un brano da un testo di Guenther Anders.

*

IX. 8 febbraio 2006

- presentazione di Martin Luther King;

- lettura di un testo di Ernesto Balducci;

- lettura di alcuni testi di Bertolt Brecht;

- analisi di alcune questioni giuridiche;

- le ragioni giuridiche del ripudio dell'uccidere;

- analisi di alcuni temi relativi all'incontro interculturale;

- alcuni temi fondamentali per una conoscenza storicamente e filologicamente adeguata dell'Islam;

- riflessione sull'importanza e le modalita' dell'impegno contro la mafia.

*

X. 15 febbraio 2006:

- presentazione di alcuni testi di Aldo Capitini;

- presentazione di alcuni testi di Jean-Marie Muller;

- presentazione e lettura di alcune traduzioni poetiche di Cristina Campo;

- riflessione sulla parabola del circolo scacchistico di Vienna.

*

XI. 22 febbraio 2006:

- presentazione dell'opera poetica di Adrienne Rich;

- presentazione di alcune figure di costruttori e costruttrici di pace;

- esercizio di scrittura: gioco del "fra vent'anni";

- esercizio di scrittura: gioco del "cadavere squisito".

*

XII. I marzo 2006:

- riflessione sul tema dell'opera aperta e la cooperazione del lettore-esecutore all'opera d'arte;

- presentazione del saggio bibliografico di Enrico Peyretti, Difesa senza guerra;

- presentazione del saggio della storica Anna Bravo sulla Resistenza civile;

- lettura di un testo di Danilo Dolci su Aldo Capitini e presentazione delle loro figure;

- esercitazione: composizione di un sonetto.

*

XIII. 8 marzo 2006:

- riflessione sull'8 marzo e sull'oppressione di genere;

- riflessione sull'uso formale e creativo del linguaggio;

- presentazione dell'esperienza dell'Oulipo;

- presentazione e commento di alcuni testi oulipiennes di Italo Calvino;

- lettura, traduzione e commento di Ernesto Cardenal, Oracion por Mariliyn Monroe;

- lettura e commento di William Shakespeare, Otello, atto III, scena III.

*

XIV. 23 marzo 2006:

- presentazione della rivista "Azione nonviolenta" fondata da Aldo Capitini nel 1964;

- riflessione sul concetto di nonviolenza (con un esame filologico dei termini gandhiani desunti dal sanscrito di ahimsa e satyagraha);

- esercitazione sul "Dilemma di Sancho";

- riflessione su logica e morale.

*

XV. 5 aprile 2006: incontro con don Carlo Sansonetti e Lorella Pica sulle esperienze di solidarieta' dell'associazione "Sulla strada" in Guatemala e Costarica.

*

XVI. 26 aprile 2006: verifiche e definizione della relazione conclusiva.

*

XVII. 3 maggio 2006:

- riflessione sui poteri attribuiti al Presidente della Repubblica Italiana;

- riflessione su questioni di didattica e docimologia nella pratica scolastica attuale;

- riflessione sulle tecniche della composizione poetica e sulle modalita' di esecuzione (con analisi specifica di alcuni filoni tradizionali, come quello della pratica poetica come agone: dal mito greco della tenzone poetico-musicale di Apollo e Marsia, alle composizioni dialogiche-oppositive "per le rime", al "contrasto" dei poeti a braccio, alle sfide dei rappers);

- lettura di Dante, Inf., XV.

*

5. Materiali messi a disposizione dei partecipanti

A tutti i partecipanti sono stati messi a disposizione vari testi su cui si e' di volta in volta lavorato ed ulteriore documentazione ancora.

*

10. Un ricordo

Vogliamo concludere questa sintetica relazione ricordando Marco Mariani, deceduto nello scorso dicembre, che del corso di educazione alla pace del liceo scientifico di Orte e' stato fin dal primo anno un amico prezioso e un collaboratore stupendo per generosita', bonomia, affetto. Alla sua memoria, alla sua meravigliosa umanita', vogliamo dedicare il nostro lavoro di quest'anno...

 

15. CON RITA BORSELLINO, CONTRO LA MAFIA

 

Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino assassinato dalla

mafia, e' da molti anni insieme a don Luigi Ciotti la principale animatrice

dell'associazione "Libera", la principale rete dei movimenti della societa'

civile impegnati contro la mafia...

 

16. SINTOMI NECROTICI

 

Quando tutta la lotta politica si concentra sulle vicende parlamentari, sull'occupazione delle cariche istituzionali, sull'accaparramento e lo sfruttamento degli incarichi di governo, la democrazia e' gia' morta.

 

17. BORSELLINO

 

Quando sentono questo nome i mafiosi, i corrotti, gli oppressori tremano.

Hanno ragione.

*

Quando sentono questo nome le oppresse e gli oppressi sanno che l'oppressione non durera' per sempre. E che e' l'ora di levarsi, mettersi in cammino, chiamare alla lotta. E che ovunque e' Sicilia, ovunque e' l'ora.

Hanno ragione.

 

18. UNA NOTA

 

... Appello in cui  non compare mai la parola nonviolenza - forse per stoltamente compiacere alcune strutture che ad esso hanno aderito e che in passato piu' volte hanno dimostrato la loro subalternita' a una scellerata tradizione militarista, violentista e totalitaria: e basta questo per rendere ambiguo e vano tutto il resto. Se non si fa la scelta della nonviolenza non solo non si contrasta la guerra, ma si resta complici della sua logica.

 

19. L'ALTERNATIVA

 

Non siamo noi che sosteniamo Rita

e' Rita che sostiene la speranza

nostra e di tutti di farla finita

con le catene, il raffio e la mattanza.

 

Non e' per la Sicilia bella e ardita

ne' solo per l'Italia o piu' gran stanza

che la mafia dev'essere abolita:

e' per l'umanita', che muore o avanza.

 

Non e' ora questa in cui ci si trastulla

non e' ora di lazzi o luminarie:

la lotta e' fra il diritto e la barbarie,

 

la lotta e' tra resistere o schiantarsi,

la lotta e' tra restare umani o farsi

ancora cuoio, sassi, ombre, nulla.

 

20. PICCOLA PROSA SUL CHE FARE TUTTI

 

Nel poco tempo che rimane ancora

ciascun or faccia quello che sa fare

per contrastare ancora il malaffare

per far cessare infine la malora.

 

Ogni persona parli, e' questa l'ora

di persuadere tutte e tutti a dare

un voto che le vite puo' salvare

un voto che ti libera e ti onora.

 

E la persona che vive lontana

alla memoria il volto si richiami

di chi conosce in terra siciliana

 

gli scriva, gli telefoni, lo chiami

per dirgli: sii la mano che risana,

invera tu il mondo come l'ami.

 

21. ELEZIONI

 

Le elezioni amministrative di domenica e lunedi' (ma per le decisive regionali in Sicilia si vota solo domenica) oltre alla ovvia funzione di definire i nuovi consigli e i nuovi sindaci e presidenti di molti enti locali, hanno un significato e una valenza politici e culturali assolutamente peculiari, collocandosi tra le elezioni politiche di aprile e il referendum costituzionale di giugno.

*

Le elezioni politiche di aprile hanno segnato la sconfitta della coalizione golpista da parte di un ampio fronte democratico (e non molto piu' che genericamente democratico, e con non poche profonde ambiguita' e fin eclatanti contraddizioni); ma, come e' a tutti noto, quella sconfitta dei golpisti e' stata tutt'altro che netta e irreversibile, ed anzi la destra eversiva pur accusando il colpo - prevedibilissimo peraltro, dopo cinque anni di governo scellerato - non ha perso la sua baldanza, anche perche' sente che le rappresentanze politico-istituzionali del fronte democratico sono tutt'altro che adeguate alla bisogna, e per piu' versi sono subalterne se non del tutto omologate alla cultura - scilicet: alla barbarie - che il blocco golpista ha imposto (al contempo alimentandosene) al nostro paese in questi ultimi decenni.

Sotto questo profilo le elezioni amministrative che si svolgeranno tra un paio di giorni possono avere una funzione decisiva nel confermare, ovvero consolidare ed estendere, la vittoria democratica contro la destra eversiva.

E quindi ovunque sia possibile e non ostino altri piu' gravi motivi, occorre sostenere le liste e le coalizioni del cosiddetto centrosinistra che possono reduplicare la sconfitta della destra eversiva nelle amministrazioni locali.

*

A giugno si svolgera' il referendum per respingere la riforma costituzionale varata mesi fa dalla maggioranza parlamentare golpista di allora. Una scandalosissima riforma della Costituzione, che piu' che riforma puo' chiamarsi demolizione, poiche' distrugge i principi stessi dello stato di diritto e fa strame di fondamentali guarentigie democratiche; una riforma che attua i progetti eversivi della P2, quindi non una riforma ma un colpo di stato neppure granche' mascherato. E' necessario che la "riforma" golpista sia respinta con un no corale e persuaso. Se non si riuscisse a difendere la Costituzione della Repubblica Italiana dall'arrembaggio neofascista sarebbe un disastro: lo stesso aver sconfitto i golpisti alle elezioni politiche verrebbe revocato in dubbio dal disastro di una conferma referendaria della demolizione della seconda parte della Costituzione.

Anche in relazione al referendum l'esito delle elezioni amministrative avra' un peso: una vittoria del fronte democratico contro il fronte golpista oggi servira' a dare fiducia e consapevolezza che il tentativo golpista della coalizione berlusconiana puo' essere definitivamente respinto. E quindi, ancora una volta, ovunque sia possibile e non ostino altri piu' gravi motivi, occorre sostenere le liste e le coalizioni del cosiddetto centrosinistra che possono reduplicare la sconfitta della destra eversiva nelle amministrazioni locali.

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Una riflessione specifica va fatta poi per le elezioni regionali siciliane.

Per esse non solo valgono i ragionamenti sopra esposti, ma c'e' di piu'.

La candidatura a presidente della Regione di Rita Borsellino alla testa dell'intero fronte democratico ha un valore peculiare e straordinario per varie ragioni.

E' la candidatura di una donna, contro la perdurante e crescente violenza maschilista.

E' la candidatura di una testimone e protagonista della lotta contro la mafia e la corruzione, per la legalita' e i diritti umani di tutti gli esseri umani: Rita Borsellino e' la candidata del movimento antimafia, che nella lotta contro la mafia rappresenta l'umanita' intera.

E' una candidatura che nasce dal basso, dalle lotte popolari per la dignita', la verita' e la giustizia.

E' una candidata che propone un programma costruito col metodo della partecipazione, e che propone la partecipazione come metodo di governo.

Come e' a tutti noto i rapporti di forza politici ed elettorali in Sicilia fino a pochi mesi fa apparivano tali che si dava per ovvia una nuova vittoria del fronte berlusconiano e cuffariano. Ma la candidatura di Rita Borsellino ha saputo suscitare luminosa una condivisa speranza e corale una volonta' di lotta che in questi mesi ha gia' saputo mobilitare tante e tanti.

Coraggio, ancora uno sforzo. Contro la mafia, per l'umanita'.

 

22. SICILIA

 

La conferma di Cuffaro in Sicilia, per quanto ampiamente prevista, resta una dolorosa sconfitta della democrazia.

Con la candidatura di Rita Borsellino le elezioni regionali siciliane avevano assunto il carattere specifico di essere elezioni in cui la scelta diveniva nitidamente ed essenzialmente tra la lotta alla mafia e l'acquiescenza, la complicita' con la mafia. Perche' la candidatura di Rita Borsellino questo precisamente tematizzava: il dovere di combattere la mafia.

Un elettore su tre non e' andato a votare: ed ogni volta che la partecipazione scema la democrazia perde, vincone le oligarchie, vincono i gruppi di potere, vincono le complicita'.

Rita Borsellino guidava un fronte di liberazione. Ha vinto la conservazione: la conservazione di uno status quo nel quale il potere mafioso (con i gruppi e gli interessi ad esso contigui o subalterni) resta il dominus.

La lotta continua. E l'esperienza della candidatura di Rita Borsellino ha avuto comunque un valore morale e politico grande, per quanto ha testimoniato e suscitato, disvelato e messo a tema, accolto, ideato e agito, coalizzato e messo in movimento; e tutte e tutti coloro che questa esperienza hanno animato e sostenuto anche noi ringraziamo, poiche' quella lotta e' anche la nostra.

 

23. ULTIMO BANDO DAL MONTE PARNASO

 

Le persone che inviano interventi (tutti graditi, e tutte ringraziamo) a questo foglio sottile di silicio vivissimamente pregate e ripregate sono di scrivere: a) testi almeno meditati; b) in una lingua italiana possibilmente decente (ad esempio: in italiano si dice "sostenere", "supportare" - molti sembra lo ignorino - e' verbo del linguaggio dei servi della Cia); c) evitando peggio che inutili prolissita'; d) scrivendo di fatti e di pensieri, e non per esibirsi (tra l'altro questo notiziario raggiunge varie migliaia di lettori che non sono persone amiche della nonviolenza, che non conoscono il gergo e i vezzi di chi parla nel codice di conventicole, e che giustamente trovano ridicoli e detestabili tutti i lenocinii); e) non presumendo che tutti siano capre - o lupi; f) bandendo infine le gigionerie, e il gioco di allusioni e di ermetismi cui spesso anche chi questo foglio firma per sua sciaura e nostra si abbandona.

Perche' tanti insistono a voler costringere il nostro manipolo di verificatori di notizie, revisori di testi e correttori di bozze a passare ogni giorno ed ogni notte ore e ore e ore a censurare e correggere - e il piu' delle volte a malincuore dopo lungo lavoro decidere di non pubblicare?

Non facciamoci del male. Amicizia alla nonviolenza e' anche amore di verita', ed impegno quindi a comunicare in modo comprensibile cose vere, ben dette, e al pubblico bene intese.

 

24. NAZIONE

 

Due sole volte, un vocabolo gia' di per se' cosi' sospetto e reso cosi' odioso da quanto di sciovinista e fascistoide vi e' stato appiccicato, due sole volte - dico - mi ha commosso: nelle parole di Antonino Caponnetto ai funerali di Paolo Borsellino, che ancora ieri questo foglio ha riproposto, parole che per averle all'epoca trascritte e stampate, e piu' e piu' volte in seguito riprodotte e citate, conosco ormai quasi a memoria; e quando lessi in gioventu' nella Storia della rivoluzione francese di Michelet di quegli straccioni che a Valmy resistettero ai maggiori eserciti del mondo, sotto la pioggia delle granate prussiane gridando in coro "Vive la Nation", e rifiutando tutti e ciascuno di fuggire vinsero la battaglia decisiva della storia europea semplicemente restando fermi, senza neppure ferire una sola persona.

 

25. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

26. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1231 del primo aprile 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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