Archivi. 91



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 91 del 27 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di luglio 2008 (parte seconda)

2. Una politica per la sicurezza

3. "Lacio drom", una rivista. E una modesta proposta per l'educazione di ministri e funzionari

4. Per i quindici anni del centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

5. Una lettera al Commissario europeo ai Trasporti

6. Una postilla

7. Agire, cioe' scegliere la pace con mezzi di pace

8. Bronislaw Geremek

9. I massacri continuano. In Afghanistan

10. Le stragi continuano. Nel Mediterraneo

11. Opposizione al razzismo. Verso una campagna nonviolenta con un programma costruttivo

12. Dell'urgenza della nonviolenza

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2008 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2008.

 

2. UNA POLITICA PER LA SICUREZZA

 

Se si vuole promuovere la sicurezza comune occorre riconoscere e inverare i diritti di ogni persona, occorre abolire la miseria, occorre una politica della solidarieta' e della dignita'.

Il razzismo, la discriminazione, l'esclusione, la persecuzione sono il contrario della sicurezza: sono il crimine che lacera e distrugge il civile convivere.

Il razzismo e' nemico dell'umanita'. Il razzismo e' nemico della legalita' essendo esso crimine e generatore di crimine. Il razzismo dissolve l'ordinamento giuridico. Il razzismo e' incompatibile con la democrazia. Il razzismo abbrutisce e schiavizza tutti, anche coloro che se ne fanno servi. Anche i volenterosi carnefici sono per cio' stesso disumanizzati, e ridotti a un dolorante, abietto, distruttivo ed autodistruttivo nulla.

Una politica per la sicurezza deve in primo luogo contrastare il razzismo, deve contrastare la guerra, deve contrastare la mafia, deve contrastare lo sfruttamento onnicida, deve contrastare il femminicidio.

Una politica per la sicurezza deve scegliere la dignita' umana, la legalita' costituzionale, la solidarieta' che tutte e tutti raggiunge e sostiene.

Una politica per la sicurezza deve essere nonviolenta.

 

3. "LACIO DROM", UNA RIVISTA. E UNA MODESTA PROPOSTA PER L'EDUCAZIONE DI MINISTRI E FUNZIONARI

 

C'era una volta una stupenda rivista del Centro studi zingari, "Lacio drom"; una rivista che fu per decine d'anni (dal 1965 al 1999, se la memoria non m'inganna) uno strumento non solo d'informazione e di documentazione, di testimonianza e di studio, ma di formazione culturale e d'impegno civile, di riforma morale e intellettuale (se e' consentito riprendere qui questa formula antica e bella); una rivista che ha cessato le pubblicazioni ormai nel secolo scorso (e per un caso fortuito l'ultimo numero si chiudeva - prima del saluto della direttrice Mirella Karpati, e degli indici - con una mia lettera di gratitudine e di solidarieta') e che sarebbe bene ristampare tutta, ed anche riprendere a pubblicare.

Una rivista la cui lettura impedirebbe tante criminali idiozie che oggi hanno corso nei mass-media e nei palazzi del potere. Poiche' il razzismo, ancora una volta, e' anche un fenomeno frutto di ignoranza, l'ignoranza che sovente si accompagna alla paura e alla protervia, l'ignoranza che assai agevolmente precipita nel pregiudizio, nella persecuzione, nella violenza piu' feroce, nella barbarie piu' cupa.

Sarebbe una cosa ragionevole ed opportuna che il Ministero dell'Interno, d'intesa col Ministero della Pubblica Istruzione, procedesse alla ristampa anastatica della pubblicazione e la diffondesse a tutti i funzionari variamente in relazione con le persone e le comunita' sinte, rom, viaggianti... Vi apprenderebbero la straordinaria ricchezza di una grande, composita, complessa e variegata cultura; percepirebbero la grandezza morale e civile di popoli, comunita', persone da secoli vittime di persecuzioni inenarrabili; si convincerebbero a rispettare la dignita' di tante donne e tanti uomini nei cui confronti la societa' dei gage' e' terribilmente in debito per le tante sofferenze ad esse ed essi inflitte.

 

4. PER I QUINDICI ANNI DEL CENTRO SOCIALE "VALLE FAUL" DI VITERBO

 

Venerdi' 11 luglio 2008 si e' svolto presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo un incontro in occasione dei quindici anni di attivita'.

Il centro nacque infatti con l'occupazione e il recupero dell'area abbandonata dell'ex-gazometro l'11 luglio 1993, ed attualmente ha sede nell'area ex-Cogema, anch'essa abbandonata e che i volontari del centro stanno recuperando.

Particolarmente festeggiato Alfio Pannega, figura storica della cultura popolare viterbese, da sempre uno degli animatori del centro sociale viterbese.

Nel corso della serata esecuzioni dal vivo di musica classica e di ricerca, una videomostra sui quindici anni di attivita', una cena vegetariana, e in forma di conversazione informale tra i convenuti un vero e proprio "colloquio corale" (per uare la formula di Aldo Capitini), una riflessione condivisa sulle esperienze condotte, sulla situazione presente di Viterbo, dell'Italia e del mondo, sui compiti delle donne e degli uomini di volonta' buona.

In questi quindici anni a Viterbo il centro sociale autogestito "Valle Faul" ha costituito una rilevante esperienza di accoglienza, di solidarieta', di auto-aiuto, di promozione e produzione di cultura, di difesa dei beni comuni e della biosfera, di accostamento alla nonviolenza, di lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani, di sperimentazione di modalita' di convivenza fraterne e sororali.

Sono innumerevoli le iniziative culturali che il centro sociale Valle Faul ha promosso lungo quindici anni: poesia, teatro, musica, cinema, arti visive; dai poeti a braccio ai quartetti d'archi, dalla musica colta e sperimentale internazionale agli artisti di strada, dalla tradizione dei giocolieri al teatro d'avanguardia; dalle letture di classici alla formazione alla scrittura collettiva; dallo studio della Costituzione della Repubblica Italiana agli incontri di approfondimento con autorevolissimi ospiti da tutto il mondo - artisti, intellettuali, figure di grande impegno civile, testimoni dei grandi drammi dell'epoca -: il centro sociale viterbese e' stato un luogo e un soggetto di cultura viva e impegnata tra i piu' vivaci della citta'.

Ed innumerevoli sono state anche le iniziative di solidarieta': dall'ospitalita' gratuita alle persone in difficolta', alla difesa dei beni comuni minacciati dalla speculazione; dalla campagna "contro la schiavitu'", all'impegno contro la guerra; dalla formazione alla nonviolenza, alla collaborazione con i movimenti di solidarieta' internazionale e di volontariato locale. Si puo' dire che a Viterbo non vi sia stata mobilitazione democratica, per i diritti umani e per i beni comuni, a cui il centro sociale Valle Faul non abbia dato il suo contributo con peculiare sensibilita' e limpida generosita'.

E questo impegno culturale e civile prosegue: la prossima iniziativa e' annunciata per venerdi' 18 luglio, nell'area termale, contro il devastante mega-aeroporto, per difendere l'ambiente, i beni naturalistici e monumentali, la cultura e la storia di Viterbo, la salute e i diritti delle persone: dalla ore 18 in poi, con teatro, poesia, musica, bioristoro, ed alcune partecipazioni particolarmente qualificate come la performance teatrale di Antonello Ricci, il concerto per arpa di Andrea Sechi, e a seguire Flavio e la sua orchestra.

Il centro sociale autogestito "Valle Faul": quindici anni di attivita', un impegno che continua, un'esperienza di cultura e di solidarieta' di cui essere orgogliosi.

E di cui siamo grati.

 

5. UNA LETTERA AL COMMISSARIO EUROPEO AI TRASPORTI

 

Egregio Commissario Europeo ai Trasporti,

con la presente le segnaliamo alcune semplici ed irrefutabili ragioni di fatto e di diritto per cui il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare.

E non solo non si deve fare a Viterbo, ma neanche altrove.

Ed occorre piuttosto una immediata e drastica riduzione dei voli a Ciampino.

Cosi' come occorre per l'Alto Lazio un immediato e consistente potenziamento delle ferrovie.

Cosi' come occorre un piano europeo - oltre che nazionale - della mobilita' che riduca drasticamente il trasporto aereo.

E valga il vero.

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1. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' devasterebbe irreversibilmente l'area termale del Bulicame: forse la piu' preziosa risorsa di Viterbo, bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, di immenso valore simbolico oltre che materiale, peculiare ed insostituibile.

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2. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' sarebbe di un'estrema nocivita' per la salute della popolazione. Collocato peraltro in prossimita' della citta' l'inquinamento che esso produrrebbe sarebbe un danno enorme per la salute e la qualita' della vita della popolazione.

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3. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' danneggerebbe irreversibilmente, oltre che l'area termale del Bulicame, anche altri rilevanti beni ambientali, culturali ed economici, provocando all'economia ed alla popolazione viterbese un forte danno e una gravosa servitu' (al contrario di quanto sostiene la scandalosamente mistificante e menzognera propaganda di una irresponsabile ed interessata lobby politico-affaristica).

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4. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' palesemente contrasta con quanto previsto dalla vigente normativa italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica e Valutazione d'impatto sulla salute cosi' come in materia di protezione dei beni storico-culturali e dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi della comunita' locale.

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5. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' costituirebbe un enorme sperpero di soldi pubblici a danno dei cittadini.

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6. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' occorre non incrementare ma ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo per contrastare il surriscaldamento della biosfera e promuovere il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Distintamente,

la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta

il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini

Viterbo, 12 luglio 2008

 

6. UNA POSTILLA

 

Questo discorso di Tony Judt reca molte riflessioni ed implicazioni interessanti, ed alcune che vorremmo discutere.

Che la Shoah abbia un significato universale e' indubitabile.

Il fatto che vi sia stata la Shoah ovviamente non autorizza le vittime sopravvissute ad essa ad opprimere o perseguitare ingiustamente altre persone ed altri popoli. E che la politica governativa dello stato di Israele nei confronti del popolo palestinese non possa essere giustificata ci sembra altrettanto indubitabile, ed e quindi giusto e legittimo criticare una politica iniqua e crudele ed i governi che la perpetrano. Ma una cosa sono i governi e un'altra sono le popolazioni. E naturalmente non si puo' neppure dimenticare che per i superstiti ebrei della Shoah (e di duemila anni di persecuzione antisemita, che nella Shoah e' culminata, ma che non e' cessata con la fine dell'orrore nazista) l'esistenza dello stato di Israele e' anche forse l'unica garanzia - l'unica garanzia - che vi sia almeno un luogo sulla terra in cui essi possano non essere perseguitati: chi dimentica questo si condanna a non capire un elemento decisivo della situazione.

Ahinoi, non ci sembra invece - al contrario di quello che sostiene, sia pure en passant, l'illustre storico - che l'esistenza di Israele e della sua popolazione non sia minacciata: sara' pur vero che le organizzazioni criminali e i regimi totalitari che ogni giorno proclamano la volonta' di una nuova Shoah in Medio Oriente potrebbero non avere le risorse per eseguirla, ma anche con risorse limitate e' possibile commettere stragi immani.

E non ci sembra neppure che in Europa occidentale o in Nord America non ci siano piu' pericoli per l'ebraismo della diaspora: vi e' invece, a noi pare, una recrudescenza di antisemitismo, molto piu' virulenta, molto piu' diffusa, molto piu' profonda e vasta di quanto non si ammetta. Una recrudescenza che si esprime non solo nella crescita del neonazismo e del razzismo che si presentano esplicitamente come tali, ma anche nelle sciagurate retoriche di tanti scellerati - dislocati lungo tutto l'arco delle posizioni politiche tradizionali - che pensano che sia un buon modo per solidarizzare con il popolo palestinese il far propri e ripetere gli slogan nazisti (eventualmente ignorando che di slogan nazisti si tratta, ma di fatto riproponendoli tali e quali - e quindi ad essi aderendo, ed aderire a quelle parole d'ordine naziste significa di fatto condividere quei pensieri nazisti che quelle parole esprimono, e quindi in qualche modo e misura farsi complici delle prassi conseguenti - e sappiamo quali esse siano state); una recrudescenza che si esprime proprio anche nel corto circuito logico (ovvero illogico) per cui insensatamente e criminalmente si passa dalla doverosa solidarieta' col popolo palestinese oppresso e dalla legittima critica della politica del governo dello stato di Israele al pregiudizio razzista, alla condivisione di elementi decisivi dell'ideologia hitleriana.

Sta avvenendo, sta avvenendo qui, sta avvenendo oggi, non nascondiamocelo.

La celebrazione della Giornata della memoria della Shoah nelle scuole ha anche questo merito: che coloro che vengono invitati a parlare a ragazze e ragazzi hanno modo di percepire - e con sgomento - quanto diffusa sia, e quanto a fondo scavi, la condivisione di ampi segmenti del discorso antisemita tra gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici. E quanto difficile e necessario e urgente sia contrastare la crescita del razzismo che adottando strategie argomentative sovente assai subdole ed efficaci sta diventando una sorta di koine' in una societa' - questa italiana - che imbarbarisce ogni giorno di piu'.

E dunque diciamolo con chiarezza e nettezza ancora una volta: contrastare il razzismo, contrastare l'antisemitismo, contrastare le ideologie del pregiudizio e della persecuzione, dei totalitarismi e dei genocidi, e' qui e adesso necessario; contrastare e' necessario come l'aria per respirare.

E dunque diciamo anche con chiarezza e nettezza ancora una volta: la nostra solidarieta' col popolo palestinese e' anche la nostra solidarieta' con la popolazione israeliana; la nostra richiesta che finalmente vi sia uno stato palestinese indipendente, libero e democratico e' anche la nostra richiesta che lo stato di Israele possa finalmente esistere in sicurezza, liberta' e democrazia; il nostro sostegno va a tutte le operatrici e tutti gli operatori di pace che con la scelta della nonviolenza stanno lottando per la fine dell'occupazione militare, per la fine delle stragi, per la fine delle violenze e delle discriminazioni, per l'esistenza e il diritto e la liberazione e la sicurezza di tutti i popoli e tutte le persone; la nostra opposizione al razzismo non piu' essere dimidiata: il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani deve valere per tutti gli esseri umani.

 

7. AGIRE, CIOE' SCEGLIERE LA PACE CON MEZZI DI PACE

 

In Afghanistan occorre la pace.

E la pace si realizza solo con mezzi di pace.

La guerra e il totalitarismo, il femminicidio e la mafia, il razzismo e il terrorismo, sono uno stesso male.

Solo la pace costruisce la pace.

Solo salvando le vite si fermano le stragi.

Cessi la guerra, subito.

Cessi la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista.

Cessi immediatamente la partecipazione militare italiana criminale e illegale, che viola la legalita' costituzionale e il diritto internazionale; e si impegni piuttosto l'Italia contro la guerra e le stragi, per salvare le vite, per promuovere la convivenza nel rispetto dei diritti umani di ogni persona, per costruire la pace con mezzi di pace.

La guerra e' nemica dell'intero genere umano.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. BRONISLAW GEREMEK

 

Quante cose ci ha insegnato questo nostro vecchio maestro e compagno.

E soprattutto questa: difendila tu la dignita' umana. Difendila tu, in ogni essere umano, per l'umanita' intera.

 

9. I MASSACRI CONTINUANO. IN AFGHANISTAN

 

Continuano i massacri in Afghanistan.

I massacri della guerra terrorista e stragista.

I massacri della guerra cui l'Italia sta partecipando in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

Il nostro Vietnam.

 

10. LE STRAGI CONTINUANO. NEL MEDITERRANEO

 

Continuano le stragi di migranti nel Mediterraneo.

Le stragi provocate dalla nostra rapina.

Le stragi provocate dal nostro razzismo.

Le stragi provocate dal rifiuto di consentire a tutti gli esseri umani di andare alla ricerca di un posto in cui vivere dignitosamente.

Le stragi provocate dal rifiuto di consentire a tutti gli esseri uani di fuggire dalle guerre, dalle dittature, dalla fame.

*

E basterebbe questo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto a vivere.

E basterebbe questo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto ad andare ovunque nell'unica casa comune che abbiamo.

E basterebbe questo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto ad essere aiutati ed accolti nell'ora del bisogno.

E basterebbe questo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto d'asilo cosi' come sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

 

11. OPPOSIZIONE AL RAZZISMO. VERSO UNA CAMPAGNA NONVIOLENTA CON UN PROGRAMMA COSTRUTTIVO

 

L'opposizione al razzismo non puo' consistere solo di belle parole e di gesti meramente simbolici, ininfluenti le une come gli altri. Anzi, come scrisse quel medico latinoamericano, esse ed essi appaiono come analoghi all'applauso della plebe ai morituri nell'arena del Colosseo.

L'opposizione al razzismo deve diventare una campagna di resistenza nonviolenta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

E questa campagna di resistenza nonviolenta deve avere un programma costruttivo.

Non basta dire no agli infami provvedimenti governativi - odierni e pregressi -, occorre ottenerne la revoca, ed insieme e subito occorre anche realizzare le alternative possibili e necessarie nel vivo stesso della lotta; alternative pubbliche, anche e soprattutto valorizzando il ruolo e i poteri dei servizi pubblici e delle amministrazioni locali, tali da contrastare praticamente, effettualmente, quegli infami provvedimenti; alternative attraverso cui uscire dalla subalternita', e dall'apatia. Alternative attraverso cui agire una politica pubblica dell'accoglienza fondata sulla legalita' costituzionale, sul riconoscimento della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, sulla consapevolezza che la sicurezza va garantita a tutti, ed in primo luogo a chi ne ha piu' bisogno.

E ad esempio:

a) Per tutti i migranti il diritto alla mobilita' nell'unico pianeta che e' la casa di tutti. Cessi l'apartheid planetario. Vi e' una sola Terra e vi e' una sola umanita'.

b) Per tutti i migranti che non hanno commesso alcun reato l'abolizione della detenzione amministrativa, e quindi l'abolizione dei campi di concentramento.

c) Il diritto di voto (elettorato attivo e passivo) in tutte le istituzioni, e il riconoscimento pieno di tutti i diritti civili, per tutte le persone che in un territorio effettualmente risiedono.

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d) Per le persone e le comunita' comunque viaggianti realizzare anche campi di sosta e campi di transito con strutture e servizi adeguati e regole condivise e responsabilizzanti: campi di sosta e di transito da realizzare in tutti i Comuni o consorzi di Comuni cosi' da poter avere dimensioni limitate ed autogestibili, con adeguata capacita' di carico e con rapporti trasparenti e democratici con la pubblica amministrazione erogatrice dei servizi.

e) Difesa intransigente dei diritti dei bambini attraverso il diritto allo studio e all'assistenza e la garanzia di servizi pubblici atti a rendere le condizioni esistenziali, abitative e di socializzazione realmente vivibili.

f) Contrasto di ogni forma di discriminazione e persecuzione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

g) Lotta alla schiavitu' ed ai poteri mafiosi.

h) Lotta al razzismo e al femminicidio.

i) Una politica locale inclusiva e partecipata, fondata sul riconoscimento e l'incontro delle persone e delle culture ed insieme sulle pratiche che inverano i diritti umani fondamentali per tutte e tutti.

*

Tutti gli enti locali potrebbero attuare politiche efficaci, e sarebbe ora che lo facessero. Non e' affatto necessario attendere le elezioni politiche per rovesciare i rapporti di forza parlamentari: le politiche razziste e mafiose possono essere contrastate e sconfitte dal basso, con l'azione amministrativa degli enti locali fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana. Il quadro normativo di riferimento c'e' gia'. Le esperienze pratiche di rifermento ci sono gia'. Le riflessioni teoriche di riferimento ci sono gia'. Si tratta di piantarla con l'antirazzismo solo a chiacchiere e passare all'antirazzismo concreto.

 

12. DELL'URGENZA DELLA NONVIOLENZA

 

Il terrorismo di stato del governo di Israele.

Il terrorismo delle organizzazioni e dei regimi che proclamano la distruzione di Israele.

Il terrorismo imperiale.

Il terrorismo delle milizie.

Il terrorismo degli eserciti.

Il terrorismo dei servizi segreti.

Il terrorismo degli attentatori.

Il terrorismo degli attentatori suicidi.

Il terrorismo degli affamatori.

Il terrorismo degli ideologi totalitari.

Il terrorismo dei razzisti.

Un circolo vizioso di stragi infinite.

Una sola umanita'.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 91 del 27 gennaio 2013

 

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