Coi piedi per terra. 713



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 713 del 10 ottobre 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di febbraio 2008 (parte quarta e conclusiva)

2. La guerra continua

3. Femministe, ecologiste, nonviolente. Le liste dell'umana dignita'

4. Illustrissimo

5. Perche' il naso stia fra gli occhi

6. Stragisti. Una storia del paese degli Iperborei

7. Subito le liste femministe, ecologiste, nonviolente

8. Gli stragisti, i complici, e la resistenza possibile. Perche' sono necessarie le liste elettorali della sinistra della nonviolenza

9. Il punto di svolta

10. Sulla tragedia delle vittime dell'uranio impoverito il parlamento ha perso altri due anni

11. Di questo

12. Bibi', Bibo' e il cavalier Cocorico'. Con lo scudo di Perseo che appare in coda

13. La voce delle vittime

14. Sinfonietta dei diritti umani

15. Verra' un tempo

16. La citta' dei confettieri

17. Sogno o son desto?

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2008 (PARTE QUARTA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2008.

 

2. LA GUERRA CONTINUA

 

La guerra continua, continuano le stragi.

Ma a nessuno sembra interessare la vita e la morte di quelle lontane persone, che pure ci sono sorelle e fratelli.

E invece solo su questo si dovrebbe votare per le prossime elezioni politiche in Italia: se quelle umane vite debbano essere salvate, o se trucidarle sia consentito.

*

Sappia chi vota i partiti degli assassini (degli assassini dico che in questi anni hanno cooperato in piena feroce coscienza ed atroce scellerata illegalita' alla guerra e alle stragi reiteratamente deliberando la partecipazione militare italiana a quella guerra terrorista e stargista, imperialista e razzista, sotto ogni profilo illecita e disumana), che col suo voto per la morte di quelle sorelle e quei fratelli vota.

Sappia chi pensa che quelle stragi siano quisquilie, che questo pensiero con Hitler condivide.

 

3. FEMMINISTE, ECOLOGISTE, NONVIOLENTE. LE LISTE DELL'UMANA DIGNITA'

 

Non cesseremo di ripeterlo, si vota sulla vita e sulla morte delle vittime della guerra che anche l'Italia mena.

Non cesseremo di ripeterlo, nessuno finga di non sapere che votando quei partiti che la guerra hanno votato quel crimine si assume.

Non cesseremo di ripeterlo, la guerra e' in corso, in corso son le stragi, il primo compito e' fermare la guerra e solo e' giusto votare liste che tutto contrastino della guerra, delle stragi e delle scelte e gli apparati e gli strumenti ad esse (ad essa guerra, ad esse stragi) intesi.

Chiediamo liste elettorali femministe, ecologiste, della nonviolenza. Chiediamo liste cui si possa dare un voto che non grondi nero sangue.

 

4. ILLUSTRISSIMO

 

Illustrissimo signor Presidente,

Quando una guerra si puo' chiamare guerra?

Quando muoiono dieci persone, cento, mille, un milione, un miliardo, un miliardo di miliardi?

*

Quando un omicidio si puo' chiamare omicidio?

Dipende dal colore della pelle?

Dipende dalla lingua che uno parla?

*

Quando i campi di concentramento si possono chiamare campi di concentramento?

Quando governa il centrodestra?

*

Quando la riduzione in schiavitu' sui bordi delle strade si puo' chiamare riduzione in schiavitu'?

Dopo il coito?

Dopo il voto?

*

Quando il femminicidio si puo' chiamare femminicidio?

Quando e' commesso con un'accetta, con una motosega, con un B-52?

A tot metri di distanza dal tetto coniugale?

*

Quando il razzismo si puo' chiamare razzismo?

Se le ruspe hanno il bollo scaduto?

Dopo che il sindaco e' stato eletto in parlamento?

*

Quando il golpe si puo' chiamare golpe?

Solo se parliamo correntemente castigliano?

*

Mi chiedo perche' ve lo chiedo.

Mi chiedo se e' giorno o se e' notte.

In tanto buio che mi assordisce.

In tanto buio che mi toglie il fiato.

 

5. PERCHE' IL NASO STIA FRA GLI OCCHI

 

Vorremmo che alle prossime elezioni politiche si presentassero ovunque possibile liste di candidate e candidati che abbiano fatto della scelta della nonviolenza (della scelta razionale ed esistenziale, dialogica e dialettica, contestuale e progressiva, relativa ed aperta, cosciente del limite e della contraddizione, sperimentale e conflittuale e creativa della nonviolenza) un criterio fondante dell'agire politico, un criterio componibile con diverse visioni del mondo, con diverse tradizioni di pensiero e di azione politica. Un criterio necessario per fronteggiare le complesse e tragiche sfide della realta' odierna, una realta' sociale e politica, economica ed ecologica, culturale e relazionale sempre piu' interconnessa, ma purtroppo fin qui interconnessa nel segno dell'oppressione e della devastazione, della violenza e della violazione della dignita' umana.

*

"Liste della sinistra della nonviolenza", cosi' le abbiamo chiamate per semplificare, a marcare una differenza e un'opposizione rispetto a quella ex-sinistra che in questi ultimi anni ha governato accettando e sostenendo la guerra e il razzismo, la devastazione ambientale e l'oppressione di genere, lo sfruttamento delle persone e della natura in forme sempre piu' parossistiche e la violazione sempre piu' pervasiva di fondamentali diritti umani.

*

Vorremmo che queste liste si caratterizzassero come femministe, essendo il femminismo la corrente calda e l'inveramento storico maggiore del criterio che proponiamo; ambientaliste, essendo la cura per il mondo vivente, per la casa di tutti, per la relazione con ogni alterita' l'estrinsecazione maggiore di quel "principio responsabilita'" che e' altra denominazione del criterio che proponiamo; e sinteticamente quindi come nonviolente in senso forte, nel senso della scelta concreta e coerente, rigorosa e cogente, inclusiva e aggettante, della proposta che Gandhi esprimeva coi termini ahimsa e satyagraha, l'opposizione alla violenza e la forza della verita'.

*

Vorremmo che queste liste avessero un programma semplice su cui vi fosse un pieno consenso delle persone che ad esse dessero vita.

Un programma fondato sull'opposizione alla guerra, ai suo strumenti ed ai suoi apparati; sull'opposizione al patriarcato e al maschilismo, alle sue strutture e alle sue logiche; sull'opposizione all'ecocidio; sull'opposizione al razzismo; sull'opposizione allo sfruttamento alienante e onnicida che viola la dignita' umana, imbarbarisce la convivenza e devasta la biosfera.

*

Questo programma puo' altresi' declinarsi, modo positivo, in forma di programma costruttivo che assuma ad esempio le scelte seguenti: disarmo, smilitarizzazione, corpi civili di pace; "50 e 50" di donne e di uomini in tutte le sedi istituzionali, per una democrazia paritaria e duale; proposta di un modello di sviluppo conviviale, sobrio e sostenibile e buone pratiche che lo inverino; riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

*

Vorremmo che di questa proposta si discutesse ovunque possibile, e gia' questa discussione e' un fatto politico nuovo e grande. E' l'uscita delle persone amiche della nonviolenza dalla subalternita' in cui lungamente si e' preteso di ridurle, e' il recupero autocosciente di quella dimensione politica e di lotta senza di cui nonviolenza non si da', e' la ripresa della lezione autentica di Rosa Luxemburg e di Mohandas Gandhi, di Albert Luthuli e di Martin Luther King, di Virginia Woolf e di Simone Weil, di Hannah Arendt e di Marianella Garcia, di Chico Mendes e di Danilo Dolci, di Rigoberta Menchu' e di Vandana Shiva.

*

Perche' il naso stia fra gli occhi lo spiega il fool a Lear sul finire dell'atto primo. E tu che leggi m'intendi.

 

6. STRAGISTI. UNA STORIA DEL PAESE DEGLI IPERBOREI

 

Stragisti.

Lo scriviamo di nuovo. stragisti.

E chiediamo a chi ci legge se questa non sia una "notitia criminis".

E chiediamo a chi sia pubblico ufficiale tra chi ci legge se questo non basti ad avviare l'azione penale contro i mandanti di una strage che in Afghanistan dura quasi dall'inizio del decennio per quanto riguarda la responsabilita' italiana, e da decine e decine di anni per quanto riguarda altri governi di altri paesi, altri regimi, regimi stragisti. Come e' stragista il governo e il parlamento italiano che continuano a mandare i nostri ragazzi a morire e far morire in Afghanistan in violazione del diritto internazionale, della legalita' costituzionale, del comune sentimento di umanita'. Quando proprio in Afghanistan proprio degli italiani hanno dato l'esempio di cio' che far si dovrebbe: assistere tutte le vittime, curare tutti i feriti, portare la pace con mezzi di pace, salvare le vite: l'esperienza di Emergency, nonviolenza in cammino.

Lo scriviamo di nuovo. stragisti.

Stragisti.

*

Stragisti.

Loro e chi li vota.

Loro e chi per anni li ha sostenuti e giustificati.

E se fosse possibile provare una ripugnanza maggiore della ripugnanza per gli stragisti, allora questa ultraripugnanza sia per coloro che ora e solo ora votando contro il rifinanziamento della guerra argomentano che fino a prima della caduta del governo votavano a favore unicamente per "vincolo di coalizione", ovvero sapendo che votavano per la guerra e le stragi, sapendo che violavano la Costituzione, sapendo che frutto del loro voto era la morte di infiniti innocenti; e se e' lecito tradurre in lingua corrente quell'espressione callida e ribalda, "vincolo di coalizione", costoro ci dicono oggi che fino a ieri votavano per la guerra e per le stragi per poter continuare a sedere sui banchi del potere, nella stanza dei bottoni, e di li' saccheggiare il pubblico erario con i compari loro; ci dicono che questo, questo contava di piu' della legalita' costituzionale, ci dicono, ci dicono che questo contava di piu' della vita dei poveri cristi ammazzati in Afghanistan, ci dicono, ci dicono, ci dicono che per questo quelle vite venivano sacrificate. E vengono sacrificate ancora.

Stragisti.

Loro e chi li vota.

Loro e chi per anni li ha sostenuti e giustificati.

*

Come potremo mai guardarci ancora in volto, amici e compagni di una volta, dopo tanto, tanto orrore?

Stragisti.

 

7. SUBITO LE LISTE FEMMINISTE, ECOLOGISTE, NONVIOLENTE

 

Il momento e' ora.

Ora si deve uscire dalla subalternita'.

Ora si deve portare l'esperienza e la riflessione del femminismo, dell'ecologia, della nonviolenza nelle istituzioni democratiche, dove si fanno le leggi, dove si decide della cosa pubblica.

Ogni attendismo e' ormai complicita'.

Il momento e' ora.

 

8. GLI STRAGISTI, I COMPLICI, E LA RESISTENZA POSSIBILE. PERCHE' SONO NECESSARIE LE LISTE ELETTORALI DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA

 

Votare per gli stragisti della guerra afgana, per gli stragisti persecutori dei migranti, una persona onesta proprio non puo'.

Il dramma e' che tutti i partiti presenti in parlamento hanno votato per la guerra, tutti hanno votato per la persecuzione dei migranti, tutti hanno votato per il riarmo, tutti hanno votato per provvedimenti ecocidi.

E coloro che oggi presentano grotteschi appelli in forma di ridicole suppliche ai segretari di quei partiti hanno abdicato ad ogni eventualmente residua loro dignita', si confermano sudditi rassegnati, quando non cortigiani corrotti, ed in ogni caso complici: complici del superpartito della guerra e delle stragi, del razzismo e dell'ecocidio, del patriarcato e della violenza come metodo e come sistema.

*

Vi e' un solo modo di contrastare questa catastrofe della democrazia, questa eversione dall'alto, questa continua e crescente violazione della legalita' costituzionale, questa deriva gangsteristica e devastatrice nel governo della cosa pubblica: occorre presentare alle elezioni politiche liste della sinistra della nonviolenza, ovvero liste femministe ed ecologiste, antirazziste e antimafia, antimilitariste e antiautoritarie, socialiste e libertarie, della solidarieta' e della responsabilita', del principio "tu non uccidere" preso sul serio, della rivendicazione di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Liste della nonviolenza in cammino, liste in difesa della Costituzione nata dalla Resistenza, liste in difesa della biosfera e della civilta'.

Le liste di chi non si arrende, le liste di chi vuole salvare le vite.

Le liste delle persone che non si sono prostituite alla violenza dei potenti.

 

9. IL PUNTO DI SVOLTA

 

Affinche' l'assemblea del 2 marzo a Bologna possa decidere la presentazione alle elezioni politiche di aprile di liste "ecologiste, femministe, nonviolente", occorre che in questi sette giorni che da essa ci separano si verifichino alcuni fatti, tecnici e politici.

a) Quelli tecnici:

- il deposito preliminare (tra il 29 febbraio e il 2 marzo) di un contrassegno di lista presso il Ministero dell'Interno;

- contestuslmente ad esso il deposito dei nomi di due persone delegate alla presentazione delle liste in ciascuna circoscrizione elettorale.

Ambedue questi adempimenti possono essere compiuti dalle tre persone che hanno promosso l'appello che convoca l'incontro del 2 marzo; affinche' si adempia il secondo occorre che circoscrizione per circoscrizione ci siano due persone che diano una disponibilita' preliminare ad assumere il ruolo, qualora le liste si decidesse di farle, rispettivamente di delegato effettivo e supplente alla presentazione della lista in quella circoscrizione.

b) Quelli politici:

- che le persone e i gruppi interessati alla proposta comunichino quanto prima la loro disponibilita' ai promotori dell'appello che convoca l'incontro del 2 marzo a Bologna;

- che le persone e i gruppi interessati alla proposta facciano circolare l'appello che convoca l'incontro di Bologna, che di seguito nuovamente riproduciamo, e promuovano ove possibile incontri locali di discussione della proposta.

*

In assenza di questi prerequisiti l'assemblea del 2 marzo a Bologna potra' sicuramente valutare ed eventualmente deliberare molte altre opzioni, ma sicuramente non potra' decidere la presentazione delle liste "ecologiste, femministe, nonviolente" alle elezioni politiche, poiche' senza il preliminare deposito del simbolo le liste non possono essere presentate; e senza aver gia' un congruo numero di persone disposte a candidarsi almeno in alcune circoscrizioni non sarebbe possibile nella settimana che resterebbe prima della presentazione delle liste riuscire a raccogliere le accettazioni di candidatura e conseguentemente le firme dei presentatori che la legge richiede alle liste che non dispongono gia' di una rappresentanza in Parlamento (firme che sono nell'ordine di grandezza di un migliaio o due per ogni circoscrizione).

*

Se ne evince che questa settimana e' quella decisiva.

E dunque: chi volesse dare una mano alla prospettiva della presentazione delle liste "ecologiste, femministe, nonviolente" alle elezioni politiche e' in questa settimana che puo' farlo, dopo potrebbe essere troppo tardi.

 

10. SULLA TRAGEDIA DELLE VITTIME DELL'URANIO IMPOVERITO IL PARLAMENTO HA PERSO ALTRI DUE ANNI

 

Riportiamo di seguito il testo della relazione conclusiva della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito della legislatura che va concludendosi.

Lo riportiamo senza altri commenti che questo: si e' ancora ben lungi dall'assunzione di responsabilita' necessaria ed urgente da parte delle istituzioni democratiche. Si e' ancora ben lungi da un aiuto adeguato alle vittime e ai loro familiari. Si e' ancora ben lungi da quell'impegno di smilitarizzazione e disarmo che l'umanita' intera invoca di fronte a tanti orrori, a tanto dolore, a tante vittime.

Il parlamento ha perso altri due anni.

Frattanto esseri umani si ammalano e muoiono.

La guerra e' nemica dell'umanita'. Le armi sono nemiche dell'umanita'. Quando coloro che siedono nelle istituzioni democratiche capiranno che il loro compito e' salvare le vite, invece di distruggerle e lasciarle distruggere?

 

11. DI QUESTO

 

L'oggi che oggi e' oggi

domani sara' ieri.

 

Per te restera' oggi

ucciso dai bombardieri.

 

12. BIBI', BIBO' E IL CAVALIER COCORICO'. CON LO SCUDO DI PERSEO CHE APPARE IN CODA

 

Siccome sono un vecchio militante, dirigente, funzionario di partito e pubblico amministratore della sinistra italiana del secolo scorso, e ancora nel 1994 mi sono trovato ad essere tra quelli che decidevano a Roma i candidati delle liste dell'intera sinistra di allora (e' uno dei ricordi che piu' mi angosciano: al termine di quella defatigante maratona uscii da Botteghe Oscure nella tiepida notte romana pensando che avremmo perso le elezioni, e con la coscienza che sarebbe venuto il diluvio), mi permetto di tradurre in lingua corrente alcune cosucce che dovrebbero pur essere a tutti evidenti ma che a quanto pare solo ai vecchi barbogi come il sottoscritto e' dato di poter enunciare senza tanti giri di parole. Sono i privilegi della decrepitezza.

*

1. Bibi' e Bibo'

Veltroni e Bertinotti, e i rispettivi sodali, hanno scelto di presentare due liste separate e non coalizzate alle elezioni politiche del prossimo aprile muovendo dal presupposto che le elezioni erano comunque perse.

Ed erano perse perche' il governo Prodi e' stato un disastro. E c'era un solo modo per non doversi assumere la responsabilita' di quel disastro che pure pienamente coinvolge i loro partiti. Far fuori Prodi e la di lui memoria nella campagna elettorale, presentare liste con mutati simboli e l'un l'altra contrapposte, e dire che tutta la colpa del disastro e' di quegli altri.

E questo e' quanto e' accaduto e accadra'. Il resto e' solo menzogna ad uso dei gonzi (i quali gonzi neppure immaginano quanto il ceto politico li disprezzi).

Quindi, chi ha gia' deciso di far vincere le elezioni al cavalier Berlusconi sono i signori Bibi' e Bibo', e la loro corte di favoriti. Questa e' la situazione reale. E con cio' cade il ricatto della "dispersione del voto", poiche' la dispersione dei voti democratici a vantaggio della destra eversiva del cavalier Berlusconi l'hanno deliberata furbi furbi i due caudillos della ex-sinistra, e l'hanno deliberata per il vantaggio loro personale e della ristretta loro camarilla di parassiti a spese del pubblico erario. Punto.

*

2. Ancora un retablo de las maravillas

Si apre ora il seguente scenario.

Primo. Chi crede che Veltroni possa comunque farcela a prendere piu' voti di Berlusconi alla Camera, e quindi conquistare il premio di maggioranza nella camera bassa in cui esso e' attribuito sul collegio unico nazionale, voti il Pd ed incroci le dita. E poi, se avra' avuto ragione (cosa di cui ci permettiamo di dubitare fortemente, ma il mondo della storia e' talora il mondo dell'impossibile che si avvera - la fantasia e' invece molto piu' rigorosa), si tenga il governo che si merita - ovvero la riedizione dell'associazione a delinquere denominata Dc contro cui abbiamo combattuto per cinquant'anni, cui si e' aggregata l'ala superficialmente soft dell'apparato passato senza batter ciglio dal totalitarismo moscovita all'imperialismo yankee -, e quindi la guerra e il razzismo, l'ecocidio e il femminicidio, le mille meraviglie di cui ci e' stato dato ampio saggio in questo biennio. E qui giunto puo' anche smettere di leggere.

Secondo. Chi crede che la ex-sinistra ora denominatasi arcobaleno che per due anni ha condiviso la violazione della legalita' costituzionale, ha condiviso la guerra, le stragi, il razzismo, il riarmo, l'ecocidio, per miracolo sia divenuta buona semplicemente sciacquando in fretta e furia i suoi panni nell'iride, ebbene, voti pure per quella banda di avventurieri che tale prova di se' hanno dato governando il paese, e buon pro gli faccia. La guerra e' in corso, le stragi continuano: noi non siamo disponibili ad essere complici dei partiti e dei figuri corresponsabili della partecipazione italiana alla guerra e alle stragi. Unicuique suum. Ed anche questi signori possono interrompere qui questa sgradevole lettura.

Terzo. Chi crede invece - e noi siamo tra quelli -, che la frittata ormai e' fatta, ma che la lotta continua, e che comunque c'e' da salvare il salvabile, cioe' la democrazia, la legalita' costituzionale violata e violata e violata ma ancora scritta nei codici e nelle coscienza, la civilta' che si oppone alla barbarie, ebbene, continui pure a leggere queste righe.

*

3. Per la Costituzione e per l'umanita'

Chi crede che la Costituzione vada rispettata e difesa con le unghie e con i denti, altrimenti l'eversione berlusconiana ha gia' vinto, ha gia' vinto la mafia, ha gia' vinto l'anomia; chi crede che la guerra sia un male e che anni ed anni di massacro in Afghanistan (di cui il governo Prodi e i partiti che lo sostenevano e i parlamentari che per la prosecuzione della guerra hanno votato recano per sempre inescusabile la corresponsabilita' piena) siano un orrore che deve cessare; chi crede che deve cessare l'infamia dei campi di concentramento, della persecuzione dei migranti stabilita con la legge Turco-Napolitano e ribadita con la legge Bossi-Fini e mantenuta tuttora da tutti i governi susseguitisi nell'ultimo decennio; ebbene, chi questo crede, ed io che scrivo lo credo, non voti per i partiti della guerra e delle stragi, del razzismo e della corruzione, ma voti per una delle liste a sinistra della ex-sinistra.

Per quel che allo stato attuale e' dato saperne ve ne saranno forse piu' d'una. Non so se vi sara' quella della sinistra della nonviolenza, femminista ed ecologista, socialista e libertaria. Ma una lista in qualche modo votabile da persone un po' meno esigenti della parte piu' esigente di me e' probabile che vi sara' comunque.

*

4. Adesso

Ma chi crede, come il vecchio militante che scrive queste righe, che per opporsi al totalitarismo, alla guerra, all'ecocidio, al femminicidio, alla mafia e alla corruzione, al razzismo e allo sfruttamento che tutto schiavizza e distrugge, sia necessario presentare liste femministe, ecologiste, nonviolente, e sia disponibile a impegnarsi per questo, ebbene, lo dica adesso, perche' tra due giorni sarebbe troppo tardi.

Lo dica adesso, e lo faccia sapere a Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana (ai seguenti indirizzi di posta elettronica: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org), promotori dell'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?"; e il 2 marzo se possibile cerchi di essere a Bologna all'assemblea in cui si verifichera' anche - non solo, ma anche - la reale fattibilita' di questa ipotesi.

*

5. Il volto riflesso nello specchio

Il resto non e' silenzio, ma fragorosa perversione.

Devo fingere di essere anch'io cosi' ingenuo da pensare di dover ancora spiegare ad altri ingenui che il non voto hic et nunc aiuta solo i peggiori? Suvvia. Tutti lo sanno. Tutti lo sanno che il non voto aiuta solo i peggiori, e quelli che il non voto predicano sono dei mascalzoni o degli storditi, o degli storditi mascalzoni.

E quanto a chi cerca di persuaderci che dovremmo rassegnarci a votare per l'ala che sa leggere e scrivere e meglio mentire del superpartito della guerra e delle stragi; chi pretende di ridurci a sudditi, chi ci vorrebbe arresi come lui si e' arreso, prostituiti come lui si e' prostituto al superpartito della guerra, delle stragi, del razzismo, dell'ecocidio; ebbene, non merita altra risposta che questa: il silenzio dello scudo di Perseo.

 

13. LA VOCE DELLE VITTIME

 

Se tu avessi l'udito piu' acuto

certo la sentiresti la voce delle vittime

 

e non esiteresti allora a chiamare

assassini gli assassini che le uccidono.

 

14. SINFONIETTA DEI DIRITTI UMANI

 

"Oh poverini

che duro lavoro e' il loro

di assassini"

(Nefasio di Panopoli)

 

I diritti umani

si sa, per tutti valgono

ma non per quei pezzenti degli afgani.

 

La democrazia

a chi somministrarla, e quanto, e come

lo sa la Cia.

 

La dignita' umana

ha bianca la pelle

maschio il sesso ed e' solo cristiana.

 

La civilta'

gliela insegnamo noi a staffilate

a quelli la'.

 

A suon di bombe

i barbari finiscan nelle tombe.

 

Ah che fatica, e che soddisfazione

essere i grandi del mondo insetticidi

e chi non e' d'accordo: nel bidone.

 

Per tutti vigono, si sa, i diritti umani

ma non per quei pezzenti degli afgani.

 

15. VERRA' UN TEMPO

 

Verra' un tempo penoso, odioso

di piu' cupe, piu' dure menzogne

verra' il tempo degli scalini liquefatti

dello sgretolarsi dei pensieri

delle carni disfatte in sabbia e fumo.

 

Verra' un tempo furioso, oltraggioso

di piu' nere, piu' atroci oppressioni

nessuna maschera avra' piu' nessun volto

e nessun volto avra' piu' vera carne

nessuna carne avra' piu' soffio vivo.

 

Verra' un tempo, il tempo del sangue

a rovesci di pioggia, a pallottole

che perforano i sacchi ed i grembi

se le srotoli e gli occhi vi figgi

tu vi leggi bestemmie indicibili.

 

Verra' il tempo, quel tempo e' venuto

queste bombe queste mine queste raffiche

ne fan semina in questa terra afgana

europei, americani. Figliuolo

tu ricorda e prepara giustizia

tu ricorda e prepara la pace.

 

16. LA CITTA' DEI CONFETTIERI

 

Proprio quando il militarismo cresce, taluni che una volta si dicevano antimilitaristi rinunciano all'antimilitarismo.

Proprio quando la guerra e' in corso, taluni che una volta si dicevano contro la guerra non sono piu' contro la guerra.

Proprio quando la Costituzione e' violata, taluni che una volta si dicevano democratici e antifascisti pensano che in fin dei conti non e' una cosa cosi' importante.

Proprio quando l'Italia e' coinvolta nelle stragi, taluni che una volta si dicevano pacifisti dicono che si puo' tranquillamente voltar le spalle e parlar d'altro.

Sono bastati qualche pomposo patrocinio e qualche stilla di finanziamento pubblico accompagnati da quattro moine, e taluni che una volta si dicevano nonviolenti si son lasciati arruolare al servizio della morte. Non doveva essere molto salda quella tanto esibita virtu', se ha ceduto alla prima offa.

*

Taluni, che in anni lontani seppero dire di no al razzismo e alla guerra, in questi ultimi due anni non hanno esitato a sostenere che il massacro della popolazione afgana da parte delle truppe occupanti terroriste e stragiste della coalizione imperialista e razzista e' cosa buona e giusta. Poi si sorprendono che dopo un decennio di occupazione e di stragi gli afghani non siano contenti della nostra presenza militare di occupanti e belligeranti all'effettuale servizio dei signori della guerra e del narcotraffico, all'effettuale servizio del primo e piu' potente terrorista mondiale (che per disgrazia del mondo e' tuttora presidente degli Stati Uniti d'America).

*

Ahinoi, che per esserci battuti in questi due anni contro la guerra siamo stati apostrofati come "estremisti", per esserci battuti in difesa della Costituzione siamo stati scherniti come "fondamentalisti", per esserci battuti contro le stragi siamo stati definiti "irresponsabili".

Ohibo', che non si finisce mai di imparare.

*

Possiamo dirlo? certi signori ci ricordano quel racconto di Max Beerbohm in cui un povero personaggio che faceva una misera fine si qualificava "diabolista cattolico", per spiegar che era si' "diabolista" (anche a quei tempi certi sciagurati deliri erano ben accolti in societa', e non c'era ancora la televisione), ma - perbacco - di un diabolismo che avesse una certa serieta' e un certo stile, e quindi "cattolico".

Ugualmente certi propagandisti odierni della guerra che fino a due anni fa si dichiaravano contro la guerra "senza se e senza ma" (e gia' l'uso di una formula del genere, che nessuno poteva prendere sul serio, era sintomatico di un di piu' di retorica che mascherava a malapena - ovvero flagrantemente denunciava - un di meno di persuasione) si sono si' convertiti alla virtu' della guerra sola igiene del mondo, ma pretendono di farlo "da nonviolenti", e sono quindi "militaristi nonviolenti", fenomeno di nuovo genere che consegnamo agli studiosi.

 

17. SOGNO O SON DESTO?

 

Come quel Rip van Winkle devo aver sonnecchiato un po' troppo a lungo, se oggi mi sveglio e sento che c'e' ancora chi propone di torturare le persone con l'elettroshock e se ne discute amabilmente.

Pensavo che non fosse piu' all'ordine del giorno il dibattito sulle virtu' terapeutiche, taumaturgiche o metafisiche della tortura. Ma evidentemente devo essermi perso qualche puntata negli ultimi sviluppi della civilta'. Andro' ad informarmi in qualche centro di ricerca a' la page: Guantanamo, Abu Ghraib...

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 713 del 10 ottobre 2012

 

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