Coi piedi per terra. 710



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 710 del 7 ottobre 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di febbraio 2008 (parte prima)

2. Necessarie ed urgenti le liste elettorali della sinistra della nonviolenza

3. Difendere anche l'Orto botanico di Viterbo dall'assalto dei nuovi attila

4. Errare e' umano, ma perseverare e' diabolico

5. Invalidare uno sciagurato atto dalle conseguenze nefande

6. Un'iniziativa di informazione dei pendolari viterbesi

7. Un incontro delle persone amiche della nonviolenza

8. Gli assassini

9. Subito le liste della sinistra della nonviolenza

10. Carlo Sansonetti

11. Stanislao Arditi e Oliviero Lorelli: Dieci buone ragioni per cui e' necessario che alle prossime elezioni si presentino liste della sinistra della nonviolenza

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2008 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2008.

 

2. NECESSARIE ED URGENTI LE LISTE ELETTORALI DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA

 

Le liste elettorali della sinistra della nonviolenza sono necessarie ed urgenti.

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Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che si opponga alla guerra, al razzismo, al riarmo, quando tutte le forze politiche presenti in parlamento nell'ultima legislatura hanno aderito alle politiche della guerra, del razzismo, del riarmo.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che difenda la legalita' costituzionale violata da tutte le forze politiche presenti in parlamento nell'ultima legislatura.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che abbia come suo fondamento le proposte dei movimenti femministi, le proposte dei movimenti ecologisti, le proposte dei movimenti antimilitaristi, le proposte del movimento delle classi sociali sfruttate ed oppresse.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che avendo fatto la scelta fondamentale della nonviolenza si impegni quindi per leggi ed atti amministrativi intesi alla promozione di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, si impegni per una prospettiva socialista e libertaria, femminista ed ecopacifista, di solidarieta' e di responsabilita' nei confronti dell'umanita' intera e della biosfera nostra casa comune.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che inveri nell'ordinamento giuridico e nell'azione amministrativa quella ferma opposizione alla barbarie che e' necessaria per impedire la catastrofe dell'umanita'.

Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che contrasti i poteri criminali e il regime della corruzione.

*

Dopo il fallimento del centrosinistra che, eletto coi voti di chi si opponeva alla mafia e al totalitarismo, alla corruzione e alla guerra, ha tradito la volonta' degli elettori e proseguito in molti e decisivi campi la politica della destra eversiva berlusconiana; dopo lo smascheramento dei gruppi dirigenti di un ceto politico che anche in esperienze che pur provenivano dalla storia del movimento delle oppresse e degli oppressi si e' rivelato alla prova dei fatti subalterno al regime dello sfruttamento e della corruzione, della violazione dei diritti umani, dell'uccidere con la guerra e con la rapina; dopo il fallimento dei collateralismi e degli attendismi, delle subalternita' e delle compromissioni; ebbene, dopo tutto cio' e' l'ora della politica della nonviolenza: della proposta autonoma, nitida, intransigente, aperta, complessa, umile e forte della nonviolenza.

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Le liste elettorali della sinistra della nonviolenza sono necessarie ed urgenti.

 

3. DIFENDERE ANCHE L'ORTO BOTANICO DI VITERBO DALL'ASSALTO DEI NUOVI ATTILA

 

E' pazzesco che nei pressi dell'Orto botanico di Viterbo si voglia realizzare una gigantesca struttura come il mega-aeroporto per voli low cost che provochera' un enorme inquinamento dell'ambiente.

E' pazzesco che un luogo di rilevante interesse naturalistico e di ricerca scientifica come l'Orto botanico di Viterbo debba subire l'aggressione della estrema prossimita' di un'opera e un'attivita' di dimensioni mastodontiche che avra' effetti di devastazione e degrado ambientale altrettanto mastodontici.

*

E' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo, non solo per difendere la salute e la sicurezza dei cittadini che subiranno nella loro esistenza e fin nel loro organismo gli effetti patogeni dell'inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico; e' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo, non solo per difendere rilevantissimi beni ambientali, archeologici, storico-culturali, sociali, terapeutici ed economici che il mega-aeroporto danneggia in misura ingente e irreversibile; e' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo, non solo per difendere il territorio e le comunita' dell'Alto Lazio da un modello di sviluppo di servitu' che favorisce i poteri criminali e riduce la nostra terra a colonia, discarica e desolazione; e' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo, non solo per difendere la biosfera dagli esiti nefasti per l'intero pianeta del catastrofico incremento del trasporto aereo cui il mega-aeroporto e' funzionale; e' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo, non solo per impedire lo sperpero delle pubbliche risorse per affari speculativi ed opere che massacrano salute, territorio e diritti dei cittadini; e' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo, non solo per difendere la legalita' e particolarmente quanto dalla legislazione vigente e' previsto in materia di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale strategica, di Valutazione d'impatto sulla salute. E' necessario opporsi al nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo anche per difendere un luogo come l'Orto botanico e l'attivita' di corretta ricerca scientifica che vi si svolge.

 

4. ERRARE E' UMANO, MA PERSEVERARE E' DIABOLICO

 

Il Ministro dei Trasporti del decaduto governo, secondo fonti di stampa, avrebbe sottoscritto il 31 gennaio 2008 un accordo di programma col Presidente della Regione Lazio per la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost.

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Il Ministro del Trasporti e il Presidente della Regione Lazio sanno benissimo che questa opera e' un crimine ed una follia.

Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' gravi danni alla salute della popolazione viterbese ed altolaziale.

Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' una enorme devastazione di fondamentali beni ambientali, culturali, sociali, terapeutici ed economici di Viterbo.

Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' effetti disastrosi per le autentiche vocazioni produttive dell'Alto Lazio e per la qualita' della vita, la salute, la sicurezza e i diritti dei cittadini che nell'Alto Lazio vivono.

Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' uno sperpero scandaloso e insensato di soldi pubblici a vantaggio di interessi speculativi e a danno di tutti i cittadini.

Sanno benissimo che il mega-aeroporto e' privo delle verifiche e quindi dei requisiti richiesti dalla vigente legislazione in materia di Valutazione d'impatto ambientale (in sigla: Via), di Valutazione ambientale strategica (in sigla: Vas), di Valutazione d'impatto sulla salute (in sigla: Vis).

E sanno benissimo che incrementare il trasporto aereo significa contribuire al collasso della biosfera, e che e' invece coscienza comune della comunita' scientifica mondiale e degli statisti piu' avvertiti che e' necessario ed urgente ridurre immediatamente e drasticamente i voli.

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Sapendo tutto questo il Ministro e il Presidente perseverano con una tracotanza semplicemente stupefacente nell'errore. E se errare e' umano, perseverare e' diabolico.

Soprattutto da parte di un ministro di un governo che si e' gia' dimesso, e che dovrebbe quindi limitare la sua attivita' all'amministrazione corrente e non pretendere di imporre decisioni scellerate.

 

5. INVALIDARE UNO SCIAGURATO ATTO DALLE CONSEGUENZE NEFANDE

 

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo chiedera' alle competenti magistrature ed istituzioni di controllo di verificare se ricorrano i termini di legge per invalidare l'accordo di programma tra il Ministro dei Trasporti del governo Prodi gia' dimissionario ed il Presidente della Regione Lazio, accordo di programma che prevede la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost, accordo che e' stato sottoscritto - da quanto riferisce la stampa - il 31 gennaio 2008, quando il governo di cui il Ministro Bianchi fa parte era gia' da giorni dimissionario, e nel giorno in cui il Capo dello Stato dopo le consultazioni di rito ha dato incarico al Presidente del Senato di formare un nuovo governo.

Non vi e' alcun dubbio che sotto il profilo strettamente deontologico un ministro pro tempore di un governo gia' dimissionario si dovrebbe astenere dall'imporre ai cittadini decisioni di grande rilevanza (e dagli esiti catastrofici) e limitarsi al disbrigo degli affari correnti in attesa di passare le consegue al successore.

Ma non c'e' solo il profilo morale: chiediamo che si verifichi se anche sotto il profilo amministrativo e giuridico vi siano elementi tali da invalidare una decisione gravemente errata e dimostratamente nociva e distruttiva per la popolazione e per l'ambiente.

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Il comitato conferma la irrefutabili ragioni scientifiche, sanitarie, amministrative e giuridiche, oltre che morali, culturali, economiche e sociali, per cui il devastante mega-aeroporto non deve essere realizzato: poiche' esso provocherebbe esiti gravemente nocivi per la salute dei cittadini e gravemente distruttivi per fondamentali beni naturalistici, archeologici, storico-culturali, sociali, terapeutici ed economici; poiche' esso e' privo delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente legislazione in materia di tutela dell'ambiente e della salute; poiche' esso implicherebbe uno sperpero di ingentissime risorse finanziarie pubbliche a solo vantaggio di interessi speculativi privati e ad enorme danno della popolazione tutta; poiche' esso contribuirebbe ad accrescere l'effetto serra che costituisce la principale e piu' drammatica emergenza ambientale globale, proprio mentre occorre invece ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo esistente.

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Il comitato contesta che il Ministro dei Trasporti di un governo che si e' gia' dimesso possa prendere una decisione cosi' grave e dagli esiti cosi' disastrosi: un ministro che resta in carica per il disbrigo delle pratiche correnti quando gia' il governo di cui fa parte ha rassegnato le dimissioni non puo' prendere decisioni di tanta rilevanza e dagli effetti tanto catastrofici.

 

6. UN'INIZIATIVA DI INFORMAZIONE DEI PENDOLARI VITERBESI

 

Mercoledi' 30 gennaio 2008 il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha realizzato una iniziativa di informazione dei pendolari viterbesi nell'area di arrivo e partenza dei pullman e dei treni a Porta Fiorentina.

E' stato diffuso un ampio documento che riassume le principali ragioni dell'opposizione al devastante mega-aeroporto e richiede invece il potenziamento del trasporto pubblico locale, in particolare delle ferrovie.

Tra i pendolari vi e' ovviamente una forte sensibilita' sull'argomento, ed ampio e crescente e' il sostegno all'iniziativa del movimento che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, e per l'immediato potenziamento del trasporto pubblico locale, particolarmente ferroviario.

Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org; per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it; per ricevere la newsletter "Coi piedi per terra": nbawac at tin.it

Si allega:

a) una lettera inviata al Ministro dei Trasporti l'8 settembre 2007;

b) un appello ai pendolari viterbesi del 12 novembre 2007.

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Allegato primo: Lettera al Ministro dei Trasporti dell'8 settembre 2007

Egregio Ministro,

le scriviamo come cittadini residenti nel viterbese e come rappresentanti di movimenti e strutture che si impegnano in difesa dell'ambiente, della qualita' della vita, della civile convivenza, della legalita', dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Siamo molto preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che l'eventuale realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze disastrose.

Ma procediamo per ordine.

1. Ridurre e non incrementare il trasporto aereo

Da tempo si sente parlare del progetto di incrementare anziche' ridurre il trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso intese nel territorio laziale.

Crediamo che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato:

- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;

- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;

- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro, incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';

- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali semplicemente scandalose.

Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone, all'economia e alle finanze dello stato.

2. Un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo

La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e  fuggi" per Roma e' semplicemente insensata:

- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di percorrenza biblici;

- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;

- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di residenti;

- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi abitano;

- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi "affari" connessa.

3. Per Viterbo

Viterbo ha bisogno di ben altro:

- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;

- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;

- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico.

4. Ma anche per Frosinone e per Latina

Ma non sono accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone o a Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il turismo low cost "mordi e fuggi" diretto a Roma.

In ambedue i siti indicati da proponenti avventati e' evidente infatti che sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e' questa la sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.

5. Per Ciampino

E' necessario e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in primo luogo per rendere meno invivibile la situazione di gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione di Ciampino e delle aree limitrofe: una situazione inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di Campino va naturalmente la nostra piena solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.

6. Rinunciare al terzo polo aeroportuale laziale

Si tratta quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di una proliferazione di aeroporti; di rinunciare a incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista, antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e responsabile, accessibile a tutti, coerente con le finalita' di apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane significative.

7. Tutelare i lavoratori

Non solo: le segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato - le compagnie low cost sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle leggi.

La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del ricatto.

8. Rispettare la legge

Le chiediamo di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in assenza del pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione vigente.

Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita' adeguata, complessiva, ostensibile, sulla quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione d'impatto ambientale esplicitamente prevede.

Non vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti" o col classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che si procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una grande opera ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli legislativi che alle grandi opere sono posti.

Le chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale, nazionale ed europea.

Le chiediamo di vigilare e di essere inflessibile nel far valere l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale illecito affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi data o essere in divenire.

Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti locali, sui finanziamenti eventualmente gia' stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle leggi disposto.

9. Significative adesioni al nostro appello

Le segnaliamo infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato; di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Giorgio Cortellessa, Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Silvia Vegetti Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno Segre, Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio.

10. Una richiesta di incontro

Siamo infine a chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto succintamente descritto nella presente lettera.

Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.

Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 8 settembre 2007

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Allegato secondo: Un appello ai pendolari viterbesi del 12 novembre 2007

Appello ai pendolari viterbesi. Finanziare e rafforzare il trasporto pubblico locale, innanzitutto ferroviario. Non realizzare un'opera speculativa, nociva, devastante come il mega-aeroporto

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo rivolge un appello ai pendolari viterbesi.

Una lobby politico-affaristica sostenuta dai responsabili di decenni di malgoverno nel viterbese vorrebbe far sperperare immense quantita' di denaro pubblico per realizzare un mega-aeroporto per voli low cost, un'opera nociva per la salute dei cittadini, distruttiva dell'ambiente e di rilevanti beni culturali e sociali, che sarebbe di enorme danno per l'intera popolazione dell'Alto Lazio e a vantaggio soltanto di una ristretta oligarchia di soggetti speculativi (come quelle compagnie aeree low cost che violano i diritti dei lavoratori e rifiutano di rispettare le leggi italiana).

Ai viterbesi non serve un'ennesima devastazione, un'ennesima servitu', un ennesimo spreco di fondi pubblici per favorire ristretti interessi privati.

Ai viterbesi serve una mobilita' pubblica a vantaggio di tutti i cittadini, ed in primo luogo il potenziamento dei trasporti ferroviari: con la riapertura della linea Civitavecchia-Capranica-Orte e con il consistente miglioramento della Viterbo-Orte e della Viterbo-Roma.

E' evidente che, al contrario di quanto sostengono certi interessati ed incalliti mistificatori, se si sperpereranno ingentissimi finanziamenti pubblici per un aeroporto a Viterbo che non serve affatto ai pendolari viterbesi, non sara' affatto ragionevole supporre che dal bilancio statale e regionale possano venire in misura adeguata altri finanziamenti per le altre forme di mobilita', quelle che veramente occorre sostenere.

Per un ovvio principio di ripartizione anche territoriale delle risorse pubbliche, e data la limitatezza dei fondi a disposizione, delle due l'una: o si finanzia il disastroso mega-aeroporto dei piccoli attila; o si finanzia il trasporto pubblico locale, ed in primis la ferrovia, al servizio di tutti.

Cosicche', se prevalessero i nuovi barbari e gli arraffatori e sperperatori di sempre, la nostra terra e la nostra popolazione avrebbero il danno e la beffa: con la realizzazione del mega-aeroporto per voli low cost sarebbe finanziata un'opera che tutti ci danneggia, e sarebbero invece negati finanziamenti necessari ed utili per tutti, quelli in favore della mobilita' pubblica locale adeguata e sostenibile, in particolare ferroviaria.

Lottiamo quindi insieme in difesa dei diritti di tutti. Affinche' lo stato, la Regione e gli enti locali finanzino il trasporto pubblico locale, sostengano il trasporto ferroviario, e non sperperino fondi pubblici per un'opera dannosa per la salute e il benessere della popolazione, e distruttiva per l'ambiente e i beni culturali e sociali e le vocazioni produttive del nostro territorio.

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani

Viterbo, 12 novembre 2007

 

7. UN INCONTRO DELLE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA

 

Le persone amiche della nonviolenza che sono preoccupate del possibile esito di una vittoria della destra piu' estrema alle ormai prevedibilmente prossime elezioni sanno due cose che ad onor del vero nessuna persona onesta puo' fingere di non sapere:

- la prima: che dopo due anni di governo di un centrosinistra che ha tradito gli impegni assunti con gli elettori su questioni decisive come l'opposizione alla guerra e al razzismo, che ha reiteratamente violato la Costituzione, che ha favoreggiato corrotti e corruttori attribuendo loro incarichi pubblici di decisiva rilevanza, che ha attuato politiche di complicita' coi ricchi e i potenti a danno degli sfruttati e degli oppressi, ebbene, vi e' ormai in Italia una vasta area di cittadine e cittadini che non sono piu' disponibili a farsi rappresentare da fedifraghi, da corruttori, da criminali.

- La seconda: che proprio i progressivi cedimenti dell'area che fu democratica verso posizioni autoritarie, razziste, belliciste e violatrici della legalita' ha favorito la vittoria culturale della destra piu' violenta e criminale, la crescita del consenso alla ferocia e alla barbarie.

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Per questo e' necessario che alle prossime elezioni politiche vi sia una presenza di liste elettorali della sinistra della nonviolenza.

Affinche' possano votare tante persone democratiche che altrimenti sarebbero espropriate del proprio diritto di voto.

Affinche' vi sia un punto di riferimento e una possibilita' di rappresentanza per tutta l'area democratica.

Affinche' possa entrare nelle istituzioni una sinistra nitida e intransigente, dalla scelta della nonviolenza caratterizzata, che faccia da argine al dilagare dell'oltranzismo razzista e bellicista, che faccia da argine al dilagare del regime della corruzione e dei poteri criminali, che faccia da barriera alla barbarie.

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E perche' non ci siano equivoci, aggiungiamo:

- liste elettorali della sinistra della nonviolenza presa su serio: quindi nessuna subalternita' e nessuna complicita' con quei partiti che pur si riempiono la bocca della parola "nonviolenza" e non hanno esitato per due anni di seguito a votare per la guerra, per le stragi di cui essa consiste, per il razzismo, per la complicita' con corrotti e criminali, per il riarmo e per l'ecocidio;

- liste elettorali della sinistra della nonviolenza presa su serio: quindi nessuna complicita' con quei personaggi e con quelle organizzazioni che promuovono o avallano lo squadrismo di piazza o di sottoscala, l'ideologia del fine che giustifica i mezzi, l'irresponsabilita' della societa' dello spettacolo, e che peraltro poi sovente praticano anche il piu' sfrenato saccheggio delle pubbliche risorse e l'occupazione del sottogoverno parassitario con i loro compari ministeriali e bombardieri.

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E sempre perche' non ci siano equivoci: quando diciamo sinistra della nonviolenza non ci riferiamo a piccoli movimenti sedicenti tali che sovente sono gremiti di personaggi palesemente inaffidabili, ma ad una cultura e una prassi, a una storia di esperienze e riflessioni ormai diffuse, che trova le sue espressioni migliori certo anche in alcuni storici movimenti nonviolenti, come ad esempio il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, ma anche in esperienze che la nonviolenza vivono e praticano, sovente senza chiamarla con questo nome, poiche' la nonviolenza e' la lotta contro tutte le violenze, e vive ovunque vive il conflitto che resiste al male - alla violenza, al crimine, all'ingiustizia, alla menzogna - senza riprodurlo nelle sue pratiche e nelle sue metodiche.

*

E quindi, dicendo sinistra della nonviolenza diciamo, in rapido elenco: i movimenti delle donne, che sono la corrente calda della nonviolenza in cammino, il massimo suo inveramento storico; i movimenti antimafia e antirazzisti; la viva e concreta memoria ed esperienza del movimento delle classi sociali oppresse e dei popoli oppressi in lotta per l'emancipazione dell'umanita' intera; i movimenti ecopacifisti ed ecoequosolidali; le infinite pratiche di aiuto e di liberazione, di verita' e di giustizia, di responsabilita' e di misericordia, negli infiniti ambiti in cui esse si danno; tutte le iniziative che affermano il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

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E quindi quando diciamo sinistra della nonviolenza diciamo anche: antipatriarcale ed antimaschilista; antisviluppista ed invece ecosostenibile ed ecoequosolidale; contro la guerra, il terrorismo, le uccisioni, e quindi contro tutti gli strumenti e gli apparati che all'uccidere, al terrorizzare e al far guerra sono intesi; per la liberazione delle oppresse e degli oppressi in una condivisione solidale e responsabile; antirazzista ed antisegregativa, e quindi per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; responsabile per la biosfera, e quindi non chiusa in uno specismo che tutto asserve, consuma e devasta, ma aperta in un'empatia che custodisce, rispetta, riconosce e sostiene.

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Diciamo pertanto, con antica nostra parola, una sinistra socialista e libertaria.

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E quando diciamo che la nonviolenza deve essere la scelta fondamentale, diciamo dunque opposizione integrale alla violenza e alle menzogna; diciamo anche difesa della legalita' costituzionale e quindi anche adesione alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

*

Ma detto tutto questo, tutto e' ancora da ragionare insieme ed insieme da fare.

E il tempo e' poco.

*

Occorrera' che le persone interessate a questa prospettiva si incontrino, riflettano insieme, suscitino ovunque le energie che ovunque sono disponibili e che devono uscire dalla rassegnazione, dall'apatia, dalla subalternita', dall'ambiguita'.

Alcune - non poche - persone amiche della nonviolenza hanno gia' manifestato una generosa disponibilita'.

Questo foglio e' disponibile a contribuire ad avviare questo percorso, che non puo' che essere un percorso di crescita dal basso, policentrico e reticolare, limpido e verificabile, pienamente democratico, "omnicratico" per usare l'espressione capitiniana, senza figure carismatiche e senza gerarchie.

Un percorso, un incontro, un soggetto politico in formazione che sia intransigente sulla scelta di fondo della nonviolenza, ed insieme aperto e complesso, comprensivo e in ascolto, dialogico e plurale, quindi umile e forte.

Quando e dove si potrebbe fare un primo incontro? Chi e' disponibile?

 

8. GLI ASSASSINI

 

Gli assassini tutti sappiamo chi sono.

Gli assassini, e chi li vota non lo e' di meno.

 

9. SUBITO LE LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA

 

Affinche' cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Affinche' cessi la violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Affinche' cessi ogni complicita' con i governanti e i parlamentari responsabili della partecipazione italiana alla guerra e alle stragi.

Alle prossime elezioni politiche ci sia la possibilita' di votare per liste della sinistra della nonviolenza, liste dell'opposizione integrale alla guerra, liste che si oppongano a tutte le uccisioni di esseri umani, liste che riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto a vivere.

 

10. CARLO SANSONETTI

 

Infaticabile costruttore di pace nella solidarieta' e nella condivisione, don Carlo Sansonetti e' una splendida figura della nonviolenza in cammino. E un amico, e un maestro, e un fratello.

E l'attivita' dell'associazione "Sulla strada", di cui insieme ad altre splendide persone e' animatore, e' un'esperienza luminosa di solidarieta' concreta, da conoscere e da sostenere.

 

11. STANISLAO ARDITI E OLIVIERO LORELLI: DIECI BUONE RAGIONI PER CUI E' NECESSARIO CHE ALLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE SI PRESENTINO LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA

 

La prima ragione: l'immensita' delle risorse pubbliche che oggi vengono utilizzate a fini di male e potrebbero invece essere utilizzate a vantaggio dell'umanita'.

Tutti quelli di noi che nel corso della loro vita sono stati pubblici amministratori recano in cuore una ferita che non cicatrizza: la consapevolezza di quante risorse pubbliche si sperperino (e peggio: si usino per provocare disastri), e come invece sarebbe agevole utilizzarle a beneficio di tutti se ad amministrarle vi fosse anche qualche persona di volonta' buona, di retto sentire, di tenace concetto.

Per questo occorre che a contribuire a gestire le risorse pubbliche nelle istituzioni democratiche vadano persone amiche della nonviolenza; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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La seconda ragione: la crisi della democrazia in Italia e' un dato di fatto. Solo l'ingresso della nonviolenza nella politica e nelle istituzioni puo' salvare la democrazia dalla deriva autoritaria ed anomica in corso.

Per questo occorre abbandonare ogni sentimento di minorita', di marginalita', di rassegnazione e decidersi a portare la lotta nonviolenta ovunque occorre lottare per difendere e inverare legalita' e democrazia; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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La terza ragione: il ceto politico attuale non si autoriformera' mai. Poiche' i meccanismi di cooptazione sono in se stessi corruttivi: e prova ne e' la triste sorte di alcune brave persone cooptate in questa legislatura: che si sono asservite quanto e piu' degli altri alla guerra e al razzismo.

Per questo occorre mandare in parlamento persone amiche della nonviolenza, nitide e intransigenti; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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La quarta ragione: non c'e' piu' tempo da perdere, vi e' una catastrofe ambientale di dimensioni planetarie in corso, e se i pubblici poteri non mutano politiche non vi sara' salvezza.

Per questo occorre portare la scelta della nonviolenza dove si decide del bene comune; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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La quinta ragione, e dirimente: occorre rovesciare i rapporti di genere nel governo della cosa pubblica, oppure il patriarcato e il maschilismo continueranno a provocare crimini e disastri.

Per questo occorre candidare ed eleggere nelle istituzioni democratiche piu' donne che sia possibile, donne portatrici delle esperienze e delle riflessioni dei movimenti femministi; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza - che nel femminismo riconosce la sua corrente calda e il suo storico maggior inveramento - alle ormai imminenti elezioni politiche.

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La sesta ragione: lo sfruttamento e le ideologie dello sfruttamento sono crescite negli ultimi decenni a tal punto che sembra oggidi' ovvio cio' che lungo gli ultimi due secoli parve a tutti cosi' oscenamente scandaloso che a piu' riprese le oppresse e gli oppressi si sollevarono per abolire quel modo di produzione che aliena e disumanizza chi al giogo della proprieta' e' collocato e ai fini della massimizzazione del profitto vampirizzato, e a scorpioni e frustate si pretende governarlo.

Per riaprire una prospettiva di solidarieta' che ogni essere umano raggiunga e la dignita' umana di ciascuno rivendichi occorre occorre riaffermare una scelta socialista e libertaria concreta e coerente nei mezzi e nei fini; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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La settima ragione: e' la guerra, la guerra in corso, la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, cui l'Italia sta partecipando in violazione della sua stessa legge fondamentale; e con la guerra il riarmo, il militarismo: l'organizzazione, la prassi e l'ideologia sterminista. E solo la nonviolenza si oppone alla guerra, al riarmo, al militarismo in modo adeguato. Solo la nonviolenza.

Per contrastare la guerra, per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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L'ottava ragione e' costituita dalle generazioni future e da quelle passate: accettare una politica irresponsabili e criminale che porta alla barbarie e al collasso della biosfera denega in radici i diritti umani degli esseri umani che verranno; e annienta il senso e il frutto di quell'impresa comune dell'umanita' che chiamiamo la storia della civilta' umana, il progredire dell'umana coscienza, dell'umana famiglia, dell'umana vicenda.

Anche per le generazioni future e per le passate ancora, anche per loro e' oggi da lottare; anche per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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Una nona ragione: non fermeranno l'avanzata della destra eversiva e razzista e mafiosa coloro che in questi due anni hanno progressivamente ceduto alla sua aggressione lasciandosene insignorire fino a portarne avanti le politiche di guerra e razziste, ecocide e misogine. Potra' fermare l'avanzata dell'estrema destra barbarica e gangsteristica soltanto l'ingresso nelle istituzioni della nonviolenza.

Per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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E una decima, infine: quel comando morale che dice: "tu non uccidere". Perche' questo comando morale divenga criterio dell'azione politica, per questo, per questo occorre oggi presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

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Altre ragioni ancora vi sarebbero, ma qui e adesso bastino queste per dire, ancora una volta, che occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche.

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 710 del 7 ottobre 2012

 

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