al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali



 

LETTERA APERTA AL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

"NON UN GIORNO DI PIU'"

 

APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

Signor Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali,

 

le chiediamo un impegno affinche' l'Italia cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana e conseguentemente si impegni per la pace che salva le vite.

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Consideri che la partecipazione italiana alla guerra e' palesemente illegale alla luce della Costituzione e segnatamente dell'articolo 11.

Consideri che la guerra consiste di uccisioni e devastazioni, essa e' quindi crimine che ogni altro crimine assomma e supera.

Consideri che i pubblici denari sperperati per la guerra sono sottratti al loro naturale utilizzo: il benessere delle persone che nell'ordinamento giuridico statuale dovrebbero trovare protezione ai loro diritti, primo dei quali la vita; ed invece quei pubblici denari, perversione delle perversioni, sono da dieci anni usati per la guerra, ovvero per togliere la vita a degli esseri umani - poiche' la guerra, ripetiamolo ancora una volta, di questo consiste: dell'uccisione di esseri umani.

Consideri infine che quelle immense risorse finanziarie gettate nell'attivita' assassina e devastatrice della guerra appartengono al popolo italiano - all'intero popolo italiano sovrano, non ad una casta dominata da comitati d'affari o a un mero organo esecutivo -, e dovrebbero pertanto essere utilizzate a beneficio del popolo italiano e dell'umanita'.

E non c'e' bisogno di ricordarle che quelle ingentissime risorse potrebbero essere assai utilmente valorizzate per sostenere il diritto al lavoro e le politiche sociali.

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Lei tutte queste cose ben le comprende.

Si adoperi quindi per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

La partecipazione italiana alla guerra non continui un solo giorno di piu'.

Solo la pace salva le vite.

 

Distinti saluti,

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 16 settembre 2012

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/