Coi piedi per terra. 682



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 682 del 9 settembre 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di marzo 2011 (parte terza)

2. Dal terzo giorno di digiuno contro la guerra una lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana

3. Associazione "Respirare": Il 26 marzo a Roma, si' ai referendum

4. Al sindaco della mia citta', una lettera aperta dal quarto giorno di digiuno contro la guerra

5. Associazione "Respirare": Gli avvelenatori del lago di Vico

6. Due cose su cui non si puo' cedere (una lettera a chi esita, scritta dal quinto giorno di digiuno contro la guerra)

7. Contro la guerra una proposta agli enti locali

8. Stranamore

9. Le truppe coloniali nel deserto

10. Una e la stessa cosa

11. Oggi in piazza a Roma viva

12. Alle persone che non si sono arrese: quattro cose da fare, piu' una (una modesta proposta dal sesto giorno di digiuno contro la guerra)

13. Due cose buone (un'opinione dal settimo giorno di digiuno contro la guerra)

14. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2011 (PARTE TERZA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2011.

 

2. DAL TERZO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 

Signor Presidente,

mi permetta di rivolgerle queste franche parole, questa accorata esortazione. La gravita' dell'ora le rende, a me sembra, indispensabili.

*

la Costituzione della Repubblica Italiana, di cui lei e' il supremo garante, all'articolo 11 testualmente recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

Lei e' troppo fine giurista per poter equivocare sul preciso significato di queste parole: alla luce della sua legge fondamentale l'Italia non puo' in alcun modo partecipare a una guerra come quella in corso in Afghanistan, come quella in corso in Libia. La partecipazione militare italiana a quelle guerre e' quindi doppiamente illecita: perche' implica la partecipazione a stragi, e perche' viola il nostro ordinamento giuridico nel suo stesso fondamento.

*

Ma anche su un altro articolo della Costituzione della Repubblica Italiana vorrei richiamare la sua attenzione: e' quell'articolo 10 che testualmente recita: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero e' regolata dalla legge in conformita' delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non e' ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici".

Anche qui, alla luce del dettato della Costituzione si rivela essere razzista, criminale e criminogena la politica governativa italiana di persecuzione dei migranti in fuga da fame, guerre e dittature; la politica governativa italiana dei campi di concentramento e delle deportazioni; la politica governativa italiana che d'intesa col dittatore libico ha finanziato cola' una politica nazista e veri e propri lager di cui sono vittima tanti esseri umani innocenti che dai loro paesi tentano di venire nel nostro per salvarsi la vita: la Costituzione chiede di accogliere ed assistere quei migranti, l'effettuale politica governativa italiana li condanna a inauditi patimenti e alla morte. Anche in questo caso viene commesso un duplice efferato delitto.

*

Signor Presidente,

questa lettera e' un invito fraterno, e un'accorata esortazione, a voler esercitare il suo ruolo in difesa della legalita' costituzionale, e quindi - giusta lo spirito e la lettera della carta costituzionale - in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e innanzitutto di quel diritto senza del quale nessun altro diritto si da': il diritto a non essere uccisi.

*

Signor Presidente,

dismetta una troppo a lungo protratta complicita' con decisioni politiche scellerate dagli esiti stragisti, una condotta che non solo non le fa onore, ma la rende corresponsabile di crimini inauditi.

Sia finalmente il Presidente della Repubblica Italiana cosi' come la definisce la Costituzione.

Denunci l'illegalita' della guerra e faccia cessare la partecipazione italiana ad essa, in Afghanistan come in Libia. Gia' troppe, troppe persone sono morte.

Denunci l'illegalita' del razzismo e faccia cessare la persecuzione dei migranti da parte del governo italiano. Gia' troppi, troppi orrori si sono dati.

*

Concludendo la sua "lettera ai giudici" del 18 ottobre 1965 don Lorenzo Milani enunciava la fondamentale verita' che e' nel cuore di ogni essere umano del nostro tempo (l'eta' atomica su cui hanno scritto pagine definitive Guenther Anders e Hans Jonas): ovvero che non esiste piu' una "guerra giusta". Ed aggiungeva: "A piu' riprese gli scienziati ci hanno avvertiti che e' in gioco la sopravvivenza della specie umana... E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?".

Vi e' una sola umanita'.

Il primo dovere di ogni essere umano e di ogni istituto civile e' salvare le vite: le vite di ogni persona, l'esistenza dell'umanita' intera.

La guerra e il razzismo sono solo crimine e follia.

Possa venire un tempo felice in cui saranno solo una favola antica.

Augurandole ogni bene,

*

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, al terzo giorno di digiuno contro la guerra

Viterbo, 23 marzo 2011

 

3. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": IL 26 MARZO A ROMA, SI' AI REFERENDUM

 

L'associazione "Respirare" aderisce alla manifestazione nazionale di sabato 26 marzo a Roma per l'acqua bene comune e diritto umano, e contro la criminale follia nucleare.

L'associazione "Respirare" sostiene i referendum: si' all'acqua e al sole, si' ai beni comuni e ai diritti umani di tutti gli esseri umani, si' a un mondo vivibile per le presenti e per le future generazioni; si' a un mondo libero dall'incubo atomico.

*

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 23 marzo 2011

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

4. AL SINDACO DELLA MIA CITTA', UNA LETTERA APERTA DAL QUARTO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA

 

Signor sindaco,

le scrivo non come concittadino, ma come essere umano ad un altro essere umano (la formula con cui Albert Einstein, Bertrand Russell ed altre illustri personalita' oltre mezzo secolo fa chiesero all'umanita' intera, e per essa a tutti i governanti del mondo, di abolire la guerra: "Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanita'...").

Riteneva Giorgio La Pira, il grande sindaco di Firenze, che le citta' potessero e dovessero impegnarsi per la pace.

Oggi noi siamo di fronte a questa immensa tragedia: che anche il nostro paese, violando la sua stessa legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, sta partecipando a due guerre: in Afghanistan e in Libia, due guerre che possono evolvere in una nuova guerra modiale, distruttiva della civilta' umana. E poiche' le guerre consistono di questo: l'uccisione di esseri umani, ogni giorno altri esseri umani vengono uccisi. La Costituzione italiana ci impone di agire per far cessare questo orrore, ci impone di agire per salvare le vite umane; la Costituzione italiana ci grida questo appello: "Ripudia la guerra".

Ripudia la guerra, salva le vite: sia il motto e il compito di ogni persona di retto sentire, di ogni persona di volonta' buona. Sia il motto e il compito dell'umanita' intera.

Le chiedo pertanto di proporre la convocazione del Consiglio Comunale e di proporre ad esso la seguente deliberazione o una di analogo tenore:

"Il Consiglio Comunale di Viterbo ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.

Il Consiglio Comunale di Viterbo riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite".

Sono poche parole, ma impegnative.

Sono poche parole, ma ragionevoli.

Un cordiale saluto,

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, al quarto giorno di digiuno contro la guerra

Viterbo, 24 marzo 2011

 

5. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": GLI AVVELENATORI DEL LAGO DI VICO

 

La situazione del lago di Vico (da cui i Comuni di Caprarola e Ronciglione attingono acque che vengono immesse negli acquedotti che forniscono l'acqua alle abitazioni, alle attivita' produttive, ai servizi) continua ad essere drammatica, nonostante che da anni l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ne abbia segnalato a tutte le istituzioni l'inaccettabilita' e la pericolosita'.

Quali interventi il Comune di Caprarola, il Comune di Ronciglione, l'Ato, la Asl di Viterbo, la Provinca di Viterbo, l'Arpa Lazio, la Regione Lazio ed infine i Ministeri dell'Ambiente e della Salute e il Governo hanno adottato a tutela della salute e dei diritti dei cittadini?

L'impressione desolante e' che gli interventi necessari e urgenti per garantire acqua sicuramente potabile, gli interventi necessari e urgenti per avviare il risanamento dell'ecosistema lacustre, in breve: gli interventi che l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha formulato da anni, non siano stati realizzati.

Il che significa che le istituzioni variamente responsabili non sono state adeguate. Non solo: con la loro inadeguatezza - ed in alcuni specifici casi con la loro vera e propria colpevole insipienza e delittuosa irresponsabilita' - esse costringono tuttora la popolazione dei comuni del bacino lacustre del lago di Vico a una condizione di profondo disagio e di grave rischio per la salute.

Questa condotta delle istituzioni e' inammissibile.

Ancora una volta ci associamo alla richiesta da piu' parti da tempo formulata di un intervento immediato e adeguato per garantire i diritti della popolazione, in primo luogo il diritto alla salute.

Ancora una volta chiediamo l'intervento immediato e adeguato delle competenti magistrature nei confronti dei pubblici amministratori e dei pubblici funzionari e degli ulteriori operatori - anche tecnici ed economici privati - coinvolti nella vicenda, affinche' ogni condotta illecita posta in essere, tanto attiva quanto omissiva, sia individuata e perseguita ai sensi di legge.

La salute e' un diritto.

L'acqua e' un bene comune e un diritto umano.

Privare la popolazione di acqua potabile e' un delitto.

Avvelenare la popolazione e' un delitto.

Ed e' un delitto altresi' consentire e quindi favoreggiare tanto la privazione di acqua potabile quanto l'avvelenamento.

*

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 24 marzo 2011

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

6. DUE COSE SU CUI NON SI PUO' CEDERE (UNA LETTERA A CHI ESITA, SCRITTA DAL QUINTO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA)

 

Vi sono due cose su cui non si puo' cedere: sulla illiceita' dell'omicidio, e quindi - ed a maggior ragione - sulla illiceita' della guerra che consiste della commissione di innumerevoli omicidi.

*

Se si ammette la guerra, nessun crimine e' illecito.

Solo se ci si oppone alla guerra comincia la civilta' umana, che consiste nell'umana convivenza. Lo sapevano coloro che scrissero la Costituzione della Repubblica Italiana, che infatti "ripudia la guerra".

Opporsi alla guerra, e quindi anche agli eserciti: lo sapeva gia' Immanuel Kant che al riguardo scrive parole definitive nel terzo articolo preliminare del suo progetto filosofico Per la pace perpetua.

Opporsi alla guerra, e quindi anche alle armi: soprattutto dopo che la tecnologia bellica ha raggiunto una potenza distruttiva tale da mettere in pericolo la prosecuzione della civilta' umana.

*

In un indimenticabile suo discorso, che poi divenne l'introduzione a un libro fondamentale (La pace. Realismo di un'utopia), Ernesto Balducci parlo' delle "tre verita' di Hiroshima": "La prima verita' contenuta in quel messaggio e' che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte... La seconda verita' di Hiroshima e' che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione, il medesimo istinto che veniva indicato come radice inestirpabile dell'aggressivita' distruttiva... La terza verita' di Hiroshima e' che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".

Io credo che queste opinioni siano condivisibili da ogni persona ragionevole, sollecita del bene comune dell'umanita' intera.

*

Pensare che la guerra sia uno strumento efficace contro le dittature e' un'opinione di prima della bomba atomica. E grazie al cielo che Hitler l'atomica non ebbe.

Pensare che la guerra possa promuovere la giustizia e i diritti umani e' credere che infliggere la morte sia la stessa cosa che generare la vita, e' credere che la massima violenza - la soppressione degli esseri umani - sia la stessa cosa del suo contrario - la salvezza degli esseri umani.

Su cosa sia il mondo nell'eta' atomica ha scritto parole definitive Guenther Anders.

*

Ma opporsi alla guerra implica anche opporsi al razzismo. Implica riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani. Implica accogliere ed assistere tutti gli esseri umani in fuga da fame, dittature, guerre. Implica lottare, l'intera umanita' unita, contro la fame, le dittature, le guerre.

Anche qui ci soccorre Kant, col terzo articolo definitivo del progetto filosofico Per la pace perpetua.

E ci soccorre la Costituzione della Repubblica Italiana, che afferma lapidariamente che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

*

La guerra, come il razzismo, sono fenomeni che se non vengono contrastati tempestivamente imbarbariscono tutti: un decennio di illegale e insensata partecipazione alla guerra afgana rende piu' facile alla societa' italiana di accettare la partecipazione anche alla guerra libica. La riapertura dei campi di concentramento per migranti di tutto innocenti stabilita dalla legge Turco-Napolitano ha reso piu' facile il colpo di stato razzista sancito dalla legge 94/2009, che nazisticamente pretende di rendere "reato" il semplice fatto di essere una persona viva in fuga dalla fame, dalle dittature, dalle guerre giunta in Italia fortunosamente.

La guerra, come il razzismo, minacciano l'umanita' intera, sono crimini contro l'umanita'.

E noi, che siamo esseri umani, non vorremo difendere l'umanita' di cui siamo parte?

Noi, che siamo esseri umani, non dobbiamo difendere l'umanita' di cui siamo parte?

Io dico di si'.

*

A chi poi mi chiede se vi sia, e quale sia, un modo adeguato per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, per promuovere giustizia e liberta', per realizzare responsabilita' e solidarieta', ebbene, rispondo che io credo che questo modo esista, e sia la scelta della nonviolenza. Che nel corso della storia ha dato cosi' grandi prove della sua forza che finanche dove apparentemente sembra essere stata sconfitta dalla violenza, anche in quei casi essa contro la violenza e' stata vittoriosa. Furono uccisi Socrate, Gesu', Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Marianella Garcia, Chico Mendes ed infiniti altri combattenti nonviolenti: furono uccisi, ma vivono ancora. E vivranno finche' sara' viva la civilta' umana.

 

7. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI

 

Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.

*

"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.

Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite".

 

8. STRANAMORE

 

Strana solidarieta' con i popoli in lotta per la liberta': bombardarli.

Strano rispetto del diritto internazionale: aggredire altri paesi.

Strana difesa dei diritti umani: assassinare gli esseri umani.

Strano concetto della civilta' umana: operare per distruggerla.

 

9. LE TRUPPE COLONIALI NEL DESERTO

 

Dall'alto come folgori dal cielo

le truppe coloniali nel deserto

un altro deserto hanno fatto.

 

Ma zampilla il petrolio, rombano

i motori, i negozi

scintillano di merci seducenti,

dalla televisione

i portavoce degli assassini

vomitano sugli assassinati

e ti parla d'amore Mariu'.

 

10. UNA E LA STESSA COSA

 

Una e la stessa cosa e' il nucleare

civile e militare.

 

Un esito medesimo

la stessa l'intenzione

non gia' riproduzione

di vita e dignita'

ma il fine della fine

ma cupe malattie

ma morti inenarrabili

irreversibili devastazioni

la distruzione dell'umanita'.

 

11. OGGI IN PIAZZA A ROMA VIVA

 

Oggi in piazza a Roma viva un'umanita' s'incontra per difendere il diritto dell'intera umanita' alla voce ed alla pace, alla piena verita'.

Oggi a Roma vivo scorra lieve un fiume di persone perche' l'acqua sia un diritto dell'intera umanita'.

Oggi a Roma sotto il sole si ritrovano persone consapevoli che il sole e' la fonte di energia con cui si aprira' la via la futura umanita'.

Oggi a Roma solidale con l'intera umanita'.

Sia giustizia e liberta'.

 

12. ALLE PERSONE CHE NON SI SONO ARRESE: QUATTRO COSE DA FARE, PIU' UNA (UNA MODESTA PROPOSTA DAL SESTO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA)

 

Alle persone che non si sono arrese alle guerre e alle stragi, che non si sono arrese alle dittature locali e globali e agli ordini imperiali e coloniali, che non si sono arrese all'ineluttabilita' della catastrofe della civilta' umana.

Alle persone che pensano che tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita' ed a tutti i diritti umani; che pensano che la biosfera meriti rispetto e la civilta' umana meriti di esistere; che pensano che vale la pena di battersi per il bene comune dell'umanita' intera.

E' a queste persone amiche della nonviolenza che in tutta semplicita' rivolgo queste semplici proposte per contrastare insieme la guerra e il razzismo.

*

1. Proponiamo alle istituzioni locali di esprimersi contro la guerra e il razzismo.

A tutte le persone che leggono queste righe questa proposta formulo: di chiedere al sindaco del Comune in cui risiedete, al presidente della Provincia in cui risiedete, ed al presidente della Regione in cui risiedete, di proporre ai rispettivi consigli (comunale, provinciale, regionale) la seguente proposta di deliberazione (o un testo analogo):

"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.

Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite".

Vi prego di inviare altresi' la lettera che invierete a questi rappresentanti delle istitutuzioni anche a tutti i consiglieri comunali, provinciali e regionali, ed anche a tutti i mezzi d'informazione e alle altre persone ed associazioni ed istituzioni cui lo riterrete opportuno.

L'idea e' di far crescere dal basso un impegno degli enti locali, articolazione decisiva dell'ordinamento istituzionale democratico della Repubblica Italiana, contro la guerra e il razzismo, per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

2. Prepariamo e prepariamoci all'azione diretta nonviolenta con cui contrastare concretamente la guerra, impedendo alle armi e agli armigeri di continuare ad uccidere.

Varie sono le cose che possiamo e dobbiamo fare, ne indico alcune:

a) innanzitutto dare immediatamente la piu' ampia visibilita' possibile all'opposizione alla guerra: ad esempio con l'esposizione delle bandiere della pace e della nonviolenza dai balconi e dalle finestre;

b) individuare quali azioni dirette nonviolente siano efficaci per contrastare concretamente la guerra, discuterle, prepararle, realizzarle: ad esempio per fermare i decolli dei bombardieri senza mettere in pericolo la vita di nessuno. A tal riguardo particolarmente in riferimento alla guerra libica, in relazione a cui gli aerei che eseguono la gran parte dei bombardamenti partono da basi situate in territorio italiano, sarebbe possibile riprodurre l'esperienza delle mongolfiere della pace con cui impedire i decolli dei bombardieri, esperienza che conducemmo nel 1999; dandole stavolta dimensioni piu' ampie con una partecipazione molto piu' numerosa e con una visibilita' adeguata: ma sia chiaro fin d'ora che questa iniziativa implica la scelta preliminare e rigorosa della nonviolenza ed implica accettare da parte dei partecipanti tutte le possibili conseguenze giudiziarie della sua realizzazione, che sono assai onerose (lo stesso riproporla, come sto facendo con questa lettera, puo' - secondo una interpretazione ingiusta ma nondimeno possibile - configurare un reato previsto e punito dal codice penale. Me ne assumo ancora una volta la responsabilita' ma non chiedo ad altri di condividerla se non sono del tutto consapevoli di tutti gli aspetti e di tutte le dimensioni della questione: promuovere un'azione diretta nonviolenta, e partecipare ad essa, richiede infatti una scelta persuasa, approfondita, completamente informata);

c) formare quante piu' persone sia possibile alla nonviolenza e all'azione diretta nonviolenta. Cosa comunque necessaria, non solo in questo particolare frangente ma come pedagogia civile benefica in ogni circostanza.

*

3. Sosteniamo il digiuno collettivo promosso dal Movimento Nonviolento.

E facciamo della pratica gandhiana del digiuno una grande occasione di presa di coscienza e di lotta contro il consumismo onnidevastatore, per il rispetto dell'umanita' e della natura, contro la guerra e il razzismo.

E che questo digiuno aiuti a rompere ogni ambiguita' ed a superare ogni forma di attendismo; ambiguita' ed attendismo che ancor oggi rendono subalterne e passive tante persone di volonta' buona che invece possono e devono entrare nella lotta nonviolenta per contrastare tutte le uccisioni e tutte le persecuzioni.

*

4. L'impegno forse piu' necessario: studiare ed informare.

La quasi totalita' della cosiddetta informazione che circola e' mistificazione e propaganda. Sia nel campo dei guerrafondai e dei razzisti (il che non stupisce), sia - purtroppo - anche nel campo democratico e sedicente pacifista. Eppure non mancano le possibilita' di conoscere e capire. Ma occorre la volonta' di conoscere e capire, ed occorrono la modestia e la pazienza necessarie per leggere almeno alcune migliaia di pagine indispensabili. Chi non studia non serve alla lotta che dobbiamo condurre. E' in primo luogo della coscienza e dell'intelligenza di ogni persona che vi e' bisogno.

*

5. La quinta cosa da fare: indicare quali interventi alternativi siano possibili, necessari e adeguati nelle situazioni di grave oppressione, di crisi e di conflitto.

Se non si vuole essere subalterni alla guerra e al razzismo occorre in primo luogo opporsi ad essi. Opporsi alla guerra e al razzismo e' sempre di per se' una buona cosa.

Ma le persone amiche della nonviolenza hanno sperimentato e sono capaci di indicare iniziative politiche adeguate ad affrontare le piu' gravi crisi e i piu' tremendi conflitti con modalita' rigorosamente nonviolente, ovvero rigorosamente senza e contro il ricorso alla violenza. Propongo di seguito alcune cose che si potrebbero e dovrebbero fare anche nella situazione presente:

a) accoglienza e assistenza di tutti i profughi e i migranti;

b) invio di Corpi civili di pace per realizzare un'interposizione nonviolenta tra le parti in conflitto;

c) invio di aiuti umanitari alle popolazioni nel bisogno, da gestire direttamente con le comunita' locali in forme democratiche e condivise (altrimenti anche gli aiuti umanitari divengono strumenti di guerra);

d) sostegno ai movimenti nonviolenti e alle associazioni di difesa dei diritti umani nelle aree di crisi e di conflitto, sostenendo in particolare i movimenti e le associazioni di donne o guidati da donne;

e) iniziative per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, ergo anche per il disarmo e contro il militarismo tout court;

f) promozione della nonviolenza e della formazione alla nonviolenza: solo la nonviolenza favorisce la liberazione dei popoli, solo la nonviolenza coniuga il diritto e l'autodeterminazione dei popoli con la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Molte altre cose si potrebbero fare, ma quelle indicate potrebbero essere una base condivisa gia' sufficiente.

*

Nella concreta, drammatica situazione presente personalmente non sono granche' interessato al dibattito generico ed astratto su tanti argomenti di cui riconosco ovviamente l'importanza e su cui anch'io ho le mie cognizioni e le mie opinioni (le mutazioni in corso degli assetti geopolitici nel dispiegarsi della globalizzazione, l'approvvigionamento energetico, il rapporto tra religione e politica, il rapporto Nord/Sud e le strategie neocoloniali, il nesso tra modi di produzione e forme di proprieta', il rapporto economia/ecologia, eccetera), ma che in questo momento sono secondari rispetto alla questione decisiva: e la questione decisiva in questo momento a mio modesto avviso e' fermare i massacri, fermare la guerra, fermare le persecuzioni razziste.

E fermarli non a partire dall'accettazione di questa o quella tesi parziale e controversa, di questo o quell'interesse parziale e discutibile, di questa o quella ideologia inverificabile nei suoi fondamenti, di questa o quella dogmatica premessa o escatologica speranza: no.

Fermarli a partire dal riconoscimento del diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, a non essere perseguitato.

Fermarli a partire dal riconoscimento del pericolo che incombe sull'umanita' intera, il pericolo dell'evoluzione di una qualunque guerra in una guerra globale che puo' porre fine alla civilta' umana.

Fermiamo la guerra e le persecuzioni per difendere l'umanita' cui apparteniamo, che e' unica ed insieme irriducibilmente plurale in quanto s'incarna nella pluralita' dei singoli esseri umani corporalmente esistenti: quelli esistiti ieri, quelli viventi oggi e quelli che nasceranno nel futuro, se la nostra saggezza glielo consentira'.

Fermiamo la guerra e le persecuzioni. Poi discuteremo di tutto il resto.

Cessi quindi la guerra in Afghanistan.

Cessi quindi la guerra in Libia.

Cessi quindi ogni guerra.

Cessi la persecuzione dei migranti.

Si rispettino i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E poiche' chi scrive queste righe e' italiano e si rivolge in prima istanza a persone che vivono nella repubblica italiana (la quale nella sua Costituzione esprime inequivocabilmente sia il ripudio della guerra e del razzismo, sia l'impegno al rispetto e alla promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani), cio' equivale ad impegnarsi per ottenere che l'Italia cessi di partecipare alla guerra in Afghanistan; che l'Italia cessi di partecipare alla guerra in Libia; che l'Italia cessi di produrre, acquistare e vendere armi; che l'Italia cessi di perseguitare i migranti.

Impegnarsi per ottenere il rispetto della Costituzione mi sembra un buon modo di impegnarsi per la legalita' e la democrazia.

Impegnarsi contro le uccisioni e le persecuzioni mi sembra un buon modo di riconoscere, rispettare e far valere l'umanita' propria ed altrui.

Impegnarsi contro la guerra e il razzismo: e' il compito dell'ora di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona.

Vi e' una sola umanita'.

 

13. DUE COSE BUONE (UN'OPINIONE DAL SETTIMO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA)

 

La prima cosa buona e' il digiuno collettivo "per opporsi alla guerra e al nucleare" promosso dal Movimento Nonviolento, iniziato oggi, e che potrebbe estendersi e coinvolgere molte persone.

Chi volesse prendervi parte si metta in contatto con la sede nazionale del Movimento Nonviolento: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, o anche an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

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La seconda cosa buona e' la proposta di una giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra sabato 2 aprile 2011, proposta formulata da varie autorevoli personalita' della cultura e dell'impegno civile (i primi firmatari sono Gino Strada, Carlo Rubbia, Luigi Ciotti, Renzo Piano, Maurizio Landini, Massimiliano Fuksas, Luisa Morgantini).

Per adesioni: e-mail: dueaprile at emergency.it, sito: www.dueaprile.it

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Ed altre cose ancora ogni persona ragionevole potrebbe fare:

- chiedere alle istituzioni locali di pronunciarsi contro la guerra e il razzismo, di pronunciarsi per salvare le vite e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani;

- esporre ancora a finestre e balconi le bandiere della pace e della nonviolenza per rendere visibile la coralita' dell'opposizione alla guerra e alle uccisioni;

- chiedere al governo e al parlamento di tornare al rispetto della legalita' costituzionale, e quindi che l'Italia cessi di partecipare a guerre illegali e che cessi la criminale persecuzione dei profughi e dei migranti;

- chiedere all'Onu di tornare al suo impegno fondativo: che e' quello di opporsi al flagello della guerra;

- ma soprattutto cominciare a pensare, discutere insieme pubblicamente e preparare adeguatamente azioni dirette nonviolente con cui contrastare praticamente, operativamente, le guerre, le uccisioni, le persecuzioni;

*

Ed altre cose ancora potrebbero fare i movimenti, le associazioni e le istituzioni fedeli all'umanita':

- promuovere ed organizzare l'accoglienza e l'assistenza di tutti i profughi e i migranti;

- promuovere ed organizzare l'invio di Corpi civili di pace per realizzare un'interposizione nonviolenta tra le parti in conflitto;

- promuovere ed organizzare l'invio di aiuti umanitari alle popolazioni nel bisogno, da gestire direttamente con le comunita' locali in forme democratiche e condivise (altrimenti anche gli aiuti umanitari divengono strumenti di guerra);

- promuovere ed organizzare il sostegno ai movimenti nonviolenti e alle associazioni di difesa dei diritti umani nelle aree di crisi e di conflitto, sostenendo in particolare i movimenti e le associazioni di donne o guidati da donne;

- promuovere ed organizzare iniziative per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, e per il disarmo e contro il militarismo tout court;

- promuovere la nonviolenza ed organizzare la formazione alla nonviolenza.

*

Pace, democrazia, diritti umani costituiscono un'inscindibile unita'.

Poiche' vi e' una sola umanita', e' compito di ogni persona adoperarsi per il bene comune.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Numero 682 del 9 settembre 2012

 

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