I bambini di Kabul



 

I BAMBINI DI KABUL

L'esplosione che oggi, sabato 8 settembre 2012, ha provocato la morte di molti bambini a Kabul, questa ennesima abominevole strage, ci convoca ancora una volta ad assumerci la nostra responsabilita' di esseri umani cittadini di un paese che a quella guerra assurdamente e criminalmente partecipa.

Occorre far cessare quella guerra mostruosa. Occorre far cessare quelle quotidiane stragi.

Ed il primo passo che occorre fare per far cessare la guerra e' cessare di prendervi parte.

Solo se si cessa di partecipare alla guerra si puo' chiedere ad altri di fare altrettanto. Solo se si cessa di partecipare alla guerra si comincia a costruire la pace. Solo la pace salva le vite.

L'Italia non avrebbe mai dovuto prender parte alla guerra afgana: glielo proibisce l'articolo 11 della Costituzione, assolutamente inequivocabile nel suo ripudio della guerra e specificamente di una guerra dalle caratteristiche di quella afgana.

Dopo un decennio di complicita' con l'orrore lo stato italiano receda finalmente dal crimine: cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana, e cessando di partecipare alla guerra si adoperi finalmente per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Al governo e al parlamento chiediamo di legiferare la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.

A tutte le persone di retto sentire e di volonta' buona chiediamo di premere con la forza della verita', della legalita' e della democrazia, con la scelta della nonviolenza, affinche' governo e parlamento deliberino la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.

A tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni democratiche, chiediamo di aderire alla campagna nonviolenta "Non un giorno di piu'" per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la pace salva le vite.

 

Peppe Sini

direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino"

 

Viterbo, 8 settembre 2012

 

Mittente: redazione de  "La nonviolenza e' in cammino", c/o "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/