Coi piedi per terra. 661



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 661 del 19 agosto 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di luglio 2012 (parte prima)

2. La strana citta' dei bevitori di veleno

3. Un ricordo di Bernhard Haering, nell'anniversario della scomparsa

4. Difendere il diritto umano alla salute e all'assistenza, tagliare le spese militari

5. Associazione "Respirare": Gli avvelenatori perseveranti e le vittime avvelenate e insultate. A Viterbo

6. Solidali con la Consulta per la Salute Mentale di Viterbo

7. Finalmente dal Ministero dei Trasporti si riconosce esplicitamente che il mega-aeroporto a Viterbo e' una irrealizzabile follia

8. Per Federico Coen

9. Dopo la sentenza per gli orrori di Genova, riproporre la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza

10. La strage, gli stragisti

11. L'alternativa

12. Allora, oggi. Quasi un programma minimo

13. In breve

14. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2012 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2012.

 

2. LA STRANA CITTA' DEI BEVITORI DI VELENO

 

In quest'antica citta' di Viterbo da anni ed anni la popolazione e' avvelenata dall'arsenico presente nell'acqua che viene erogata nelle case dai pubblici acquedotti, arsenico presente in quantita' enormemente superiori al limite massimo ammesso dall'Unione Europea (limite massimo che oltretutto e' il doppio di quello stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'). E la popolazione paga salate bollette per il veleno che riceve al posto dell'acqua potabile.

E poiche' il Comune si rifiuta ostinatamente di realizzare i dearsenificatori necessari per restituire alla popolazione il diritto all'acqua potabile - un diritto semplicemente vitale -, ebbene, chi puo' compra l'acqua minerale, chi puo' si rifornisce ad alcune poche fontanelle di acqua dichiarata dearsenificata, e chi non puo' si avvelena. Si avvelena. E, ripetiamolo, si avvelena perche' le istituzioni locali non realizzano i dearsenificatori necessari.

Si dira': forse il Comune non dispone di fondi. Ma il Comune da anni annuncia e promuove progetti faraonici per grandi opere assai discutibili o assolutamente folli; il Comune sostiene largamente attivita' di ogni sorta tra futili e superflue (per non dir peggio); il Comune sperpera senza ritegno il pubblico denaro. E la gestione del servizio idrico e' scandalosamente affidata a un carrozzone - la Talete spa - la cui abolizione sarebbe il primo dovere di una pubblica amministrazione decente.

La verita' e' che i fondi per realizzare i dearsenificatori sarebbero reperibili con una adeguata ricognizione del bilancio, con interventi impegnativi persuasi e appropriati (e nei mesi scorsi abbiamo anche formulato delle proposte operative al riguardo), con scelte di rigore e trasparenza nitide e intransigenti orientate al pubblico bene, ai bisogni primari di tutta la popolazione. Ma chi governa il Comune - e non solo - resta sordo, dando flagrante prova di insipienza ed irresponsabilita' (ed usiamo un eufemismo).

Cosi', tra clientes e circenses, l'avvelenamento continua, in quest'antica citta' di Viterbo.

*

Lo ripetiamo una volta ancora - come facciamo ormai da due anni a questa parte -:

a) le istituzioni locali devono prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) le istituzioni locali devono realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti.

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L'accesso all'acqua potabile e' un fondamentale dirittto umano.

Una pubblica amministrazione che non si impegna con tutte le sue risorse per garantire alla popolazione l'accesso all'acqua potabile e' semplicemente criminale.

Dearsenificare e rendere potabile l'acqua a Viterbo e' possibile e necessario: occorre quindi farlo subito.

Cessi finalmente l'avvelenamento della popolazione.

 

3. UN RICORDO DI BERNHARD HAERING, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Il 3 luglio 1998 si concludeva l'esistenza terrena di Bernhard Haering, il grande teologo morale, luminoso costruttore di pace, uno dei piu' acuti pensatori della nonviolenza.

Era nato nel 1912 in Germania, allievo di Romano Guardini, prese parte al Concilio Vaticano II, per un quarantennio fu docente di teologia morale all'Accademia Alfonsiana di Roma (ma anche visiting professor in universita' di tutto il mondo). La sua vasta e preziosa bibliografia resta un punto di riferimento per ogni persona di volonta' buona impegnata per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Limpido testimone della dignita' umana, maestro di nonviolenza, nell'anniversario del trapasso lo ricordiamo con profonda gratitudine.

 

4. DIFENDERE IL DIRITTO UMANO ALLA SALUTE E ALL'ASSISTENZA, TAGLIARE LE SPESE MILITARI

 

Le decisioni governative di politica economica e sociale che distruggono il diritto alla salute e all'assistenza sono un atto irresponsabile e sciagurato di aggressione ai diritti fondamentali delle persone che non dispongono di ingenti risorse private. Detto in modo secco: sono un episodio e un esempio della violenza dei ricchi contro i poveri.

Altra e' la politica economica che occorre, altre le scelte necessarie ed urgenti: in primo luogo cessare di partecipare alle guerre ed abolire le spese militari.

 

5. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": GLI AVVELENATORI PERSEVERANTI E LE VITTIME AVVELENATE E INSULTATE. A VITERBO

 

Mentre la popolazione di Viterbo e di vari altri comuni della provincia continua a ricevere dai rubinetti delle case acqua avvelenata dall'arsenico (presente in proporzioni di gran lunga eccedenti i limiti massimi consentiti dall'Unione Europea, limiti massimi che a loro volta sono doppi rispetto a quelli stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), gli amministratori regionali del Lazio e quelli provinciali e comunali di Viterbo nella loro stragrande maggioranza (e quindi con poche e lodevoli eccezioni) continuano a dar prova di insipienza ed irresponsabilita', di protervia fraudolenta, perseverando nella strategia delle menzogne e delle mistificazioni, dello scaricabarile e del rinvio, della cialtroneria e della truffa, del delittuoso malgoverno sulla pelle della popolazione.

Si considerino le ultime mirabolanti ricette partorite dalla fertile mente di chi governa la Regione ed assentite (beotamente? o con callida malizia? o per fatalista rassegnazione al male che in quanto tale del male e' complice, della complicita' piu' turpe e piu' vile?) da prominenti fantasiosi giocolieri che governano Provincia e Comuni.

Vediamole in dettaglio le ultime trovate dei tracotanti avvelenatori:

1. Si persevera nel sostenere che il problema consista nel fatto che nel 2013, quando scadra' l'ennesima scellerata deroga, i sindaci - ceteris paribus - saranno costretti ad emettere ordinanze di non potabilita' dell'acqua. Ma il problema non e' nell'ammissione della verita', il problema che e' da anni e ancor oggi la popolazione e' quotidianamente avvelenata per responsabilita' diretta delle pubbliche amministrazioni che non realizzano i dearsenificatori necessari. L'acqua non diventera' avvelenata nel 2013, lo e' gia' oggi: e onesta' vorrebbe che Regione, Provincia e Comuni lo riconoscessero e non continuassero a menare per il naso i cittadini con mistificazioni cosi' flagranti che offendono chi gia' e' vittima dell'avvelenamento e deve anche sentirsi insultato nella propria intelligenza da parte dei medesimi avvelenatori.

2. Si suggerisce scandalosamente di aumentare ulteriormente e pesantemente le bollette dell'acqua: ovvero di far pagare ancora di piu' il veleno che la popolazione riceve al posto dell'acqua potabile. E ci vuole davvero una spudoratezza impareggiabile ad aumentare le bollette per un servizio che invece di erogare acqua potabile eroga veleno.

3. Si persevera nel voler mantenere a gestire i servizi idrici del viterbese il carrozzone della "Talete spa", che andrebbe invece abolito senza por tempo in mezzo stante il disastro di cui reca primaria responsabilita', e su cui occorrerebbero in primis et ante omnia una commissione d'inchiesta amministrativa e adeguate indagini della competenti magistrature. Non solo: si persevera nel voler imporre di consegnarsi legati come salami nelle mani della "Talete spa" anche a quei Comuni del viterbese che nella tagliola fin qui non sono caduti ovvero le sono sfuggiti.

4. Ed aggiungiamo anche che l'installazione in alcuni comuni di poche fontanelle di acqua presuntivamente dearsenificata non solo non e' stata una soluzione adeguata, ma ha costituito de facto una mistificazione ulteriore: poiche' solo una parte della popolazione ha la possibilita' di recarsi con mezzi di trasporto propri ad approvvigionarsi cola', mentre proprio chi e' piu' in difficolta' (anziani, malati, persone prive di automobile) e' stato cosi' condannato ad usare per bere e cucinare l'acqua all'arsenico che riceve a casa. E le pubbliche amministrazioni malandrine hanno usato anche l'escamotage delle fontanelle proprio per procrastinare sine die gli interventi veramente necessari, ovvero per non realizzare gli indispensabili dearsenificatori alla fonte.

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Sugli effetti per la salute umana dell'acqua avvelenata dall'arsenico che viene erogata nelle case l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" da anni e periodicamente diffonde una documentazione scientifica inconfutabile, una documentazione che evidenzia l'assoluta gravita' e le drammatiche dimensioni delle possibili conseguenze patogene. Quante sofferenze hanno gia' subito i cittadini per l'irresponsabile cinismo degli amministratori avvelenatori? Quali e quanti danni alla salute? Non e' criminale continuare ad avvelenare la popolazione?

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Quello che occorre fare e' semplice e chiaro, e lo ripetiamo per l'ennesima volta con le medesime parole che usiamo da anni affinche' nessuno possa fingere di non aver capito:

a) le istituzioni locali devono prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) le istituzioni locali devono realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti.

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L'acqua potabile e' un bisogno vitale.

L'acqua potabile e' un diritto umano.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 5 luglio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

6. SOLIDALI CON LA CONSULTA PER LA SALUTE MENTALE DI VITERBO

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo esprime piena solidarieta' alla Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo che con un documento del 30 giugno 2012 ha denunciato "la gravissima situazione dell'assistenza psichiatrica" e chiesto "interventi urgenti per garantire almeno i livelli essenziali di assistenza".

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo, presieduta dalla prestigiosa personalita' di Vito Ferrante - animatore da oltre vent'anni dell'Afesopsit, a Viterbo la piu' importante associazione dei sofferenti psichici, dei loro familiari e sostenitori -, ha giustamente chiesto "il sostegno e l'impegno di tutte le istituzioni per garantire l'esistenza, l'operativita' e l'efficacia dei servizi di salute mentale e di tutti i servizi socio-sanitari; per garantire l'adeguata assistenza alle persone e alle famiglie che ne hanno assoluto, urgente bisogno" e che "la Regione Lazio intervenga con la massima urgenza per realizzare quanto proposto e richiesto sia dall'Afesopsit sia dal Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle 12 Asl della Regione Lazio: la salute e l'assistenza costituiscono un diritto di tutti. Le persone con disagio devono essere assistite e non abbandonate. I servizi pubblici territoriali socio-sanitari devono essere potenziati e non smantellati".

Come gia' in occasione dei 21 giorni di sit-in in piazza del Comune nel gennaio 2012, rinnoviamo la nostra solidarieta' ai movimenti di volontariato che difendono e promuovono i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Ed esprimiamo altresi' ancora una volta la nostra netta opposizione alla politica economica governativa che favoreggia la speculazione finanziaria, distrugge il welfare state e aggredisce selvaggiamente i diritti umani fondamentali delle persone appartenenti alle classi sfruttate e oppresse.

Riteniamo scellerata la politica governativa e regionale di taglio dei servizi sociali e sanitari; riteniamo scellerato che si sperperino enormi risorse pubbliche per fare la guerra in Afghanistan e per acquistare nuove armi assassine; riteniamo mostruoso che le risorse pubbliche siano usate per uccidere anziche' per salvare le vite.

Si taglino le spese militari.

Cessi l'Italia di partecipare alla guerra.

Si risparmino i soldi pubblici cessando di finanziare le "grandi opere" nocive e distruttive; si risparmino i soldi pubblici contrastando le ruberie dei potenti; si risparmino i soldi pubblici tagliando gli stipendi d'oro e le scandalose prebende di vertici politici ed amministrativi; si risparmino i soldi pubblici allontanando dal governo del paese i complici del saccheggio del pubblico erario.

Siano invece difesi e potenziati i servizi sociali e sanitari.

La salute e' un diritto. Ogni persona ha diritto all'assistenza, alla solidarieta', al rispetto della sua dignita' umana.

 

7. FINALMENTE DAL MINISTERO DEI TRASPORTI SI RICONOSCE ESPLICITAMENTE CHE IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO E' UNA IRREALIZZABILE FOLLIA

 

Riferiscono gli organi di stampa che anche una voce autorevole del Ministero dei Trasporti finalmente dichiara quello che da anni e' assolutamente evidente ad ogni persona ragionevole: ovvero che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo costituirebbe uno sperpero scellerato di pubbliche risorse.

Ribadiamolo ancora una volta: l'intento di realizzare il mega-aeroporto a Viterbo e' stato sempre e solo un crimine ed una follia.

Che il Ministero riconosca finalmente apertis verbis che il mega-aeroporto costituirebbe uno sperpero assurdo, coglie uno dei molti argomenti che si oppongono a quell'opera sciagurata.

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La realizzazione del mega-aeroporto sarebbe infatti una catastrofe per Viterbo. Lo abbiamo gia' scritto un'infinita' di volte, ma ripetiamolo una volta ancora con le medesime parole: la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

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Ma non solo: occorre anche ridurre globalmente l'insostenibile trasporto aereo, sia contrastando il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti, sia ripristinando nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e facendo cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.

E per quanto riguarda specificamente il Lazio occorre che il Governo e la Regione accolgano pienamente le ragionevoli proposte formulate nella lettera aperta del 10 maggio 2010 dai comitati di Ciampino, Fiumicino, Ferentino-Frosinone e Viterbo.

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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 6 luglio 2012

 

8. PER FEDERICO COEN

 

E' deceduto Federico Coen, intellettuale e militante del movimento operaio, della sinistra critica e costruttiva, della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Negli anni in cui diresse "Mondoperaio", dal '72 all'84, quella rivista fu una lettura preziosa ed appassionante per tutti i militanti della sinistra italiana; e quando la lascio' - in conflitto con la vertiginosa degenerazione del Psi di Craxi - quel gesto ebbe il valore di una limpida denuncia etica e politica, di un esplicito atto di resistenza morale e civile alla catastrofica involuzione e all'inabissamento nella corruttela e nella criminalita' di una delle organizzazioni storiche della sinistra italiana.

Fondo' poi l'edizione italiana di "Lettera internazionale", periodico di grandi meriti che diresse fino ad anni recenti e che ancor oggi ne porta avanti con energico impegno e vibratile sensibilita' la luminosa testimonianza, la profonda lezione.

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Con la sua scomparsa la cultura e la politica sono oggi piu' povere. Resta il suo esempio, che non perisce.

 

9. DOPO LA SENTENZA PER GLI ORRORI DI GENOVA, RIPROPORRE LA FORMAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA NONVIOLENZA

 

Dopo la sentenza definitiva di condanna per le atroci violenze commesse dalle forze dell'ordine a Genova nel 2001, e' opportuno riproporre la proposta di legge all'epoca predisposta e depositata in Parlamento (ma purtroppo ancora mai discussa dalle Camere) per una formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, che ideo' e formulo' la proposta poi fatta propria da decine di parlamentari firmatari del disegno di legge, propone nuovamente un impegno della societa' civile, delle istituzioni e particolarmente del Parlamento affinche' quanti hanno responsabilita' di ordine pubblico, cosi' come di lotta al crimine, siano formati alla nonviolenza in modo da disporre delle straordinarie e decisive risorse cognitive, ermeneutiche ed operative che la nonviolenza mette a disposizione nei conflitti come nelle situazioni critiche.

Si allega il resoconto della conferenza stampa tenuta il 6 dicembre 2001 presso il Senato della Repubblica di presentazione della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza.

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Allegato: Una conferenza stampa del 6 dicembre 2001 al Senato della Repubblica di presentazione della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza

Si e' svolta oggi, giovedi' 6 dicembre 2001, presso la Sala Rossa del Senato della Repubblica a Roma, la conferenza stampa di presentazione pubblica della proposta di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento delle forze di polizia" che ha come primo firmatario il senatore Achille Occhetto ed e' stata sottoscritta da vari parlamentari di diverse forze politiche; e' la proposta di legge che prevede la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.

- Resoconto della conferenza stampa

La conferenza stampa e' stata presieduta dal senatore Cesare Salvi, vicepresidente del Senato della Repubblica.

Il senatore Achille Occhetto ha illustrato la proposta di legge, ricostruendone le motivazioni ed analizzando il contesto attuale.

Il senatore Guido Calvi ha definito la proposta di legge come un atto di civilta' ed ha evidenziato come essa affermi il principio della legalita'.

Il regista Citto Maselli e' intervenuto anche a nome degli altri registi cinematografici presenti (tra cui alcuni veri e propri monumenti viventi della cultura italiana come Mario Monicelli e Gillo Pontecorvo).

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Peppe Sini ha ricostruito la genesi della proposta, il coinvolgimento nella elaborazione e discussione preliminare di tante associazioni (in primo luogo numerose associazioni sindacali e cuturali delle forze di polizia), istituzioni, movimenti nonviolenti, e di illustri studiosi di fama internazionale. Una proposta di legge "per" e non "contro"; una proposta di legge utile alle forze dell'ordine, utile alla legalita', utile alla sicurezza pubblica ed al rispetto e alla promozione dei diritti umani.

Il senatore Francesco Martone ha inquadrato l'iniziativa nell'ambito di un piu' ampio impegno per la democrazia e la legalita'.

Il senatore Luigi Malabarba ha analizzato l'importanza dell'iniziativa anche in relazione a rilevanti vicende politiche, sociali e culturali odierne.

Il senatore Vittorio Parola, una figura tra le piu' qualificate dell'impegno democratico e della societa' civile, ha sottolineato l'importanza della scelta della nonviolenza come risorsa per la societa'.

La conferenza stampa e' stata un'occasione di riflessione particolarmente rilevante; la partecipazione e' stata ampia ed assai qualificata.

Tra i presenti alla conferenza segnaliamo anche la senatrice Tana De Zulueta ed altri parlamentari; una figura storica del movimento sindacale di polizia come il dottor Delfino Santaniello; l'onorevole Franco Grillini, una delle figure piu' rilevanti della societa' civile; il sociologo Maurizio Fiasco, profondo studioso dei temi della sicurezza pubblica; personalita' della cultura come i registi cinematografici Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Daniele Segre.

Alla conferenza sono pervenuti messaggi di saluto da parte di illustri studiosi e rappresentanti della cultura e dell'impegno nonviolento, come il professor Alberto L'Abate, il peace-researcher Giovanni Scotto, il direttore di "Azione Nonviolenta" Mao Valpiana.

- Una riflessione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo (la struttura pacifista nonviolenta che da oltre un anno ha promosso l'iniziativa), commentando la presentazione della proposta di legge, ha sottolineato che la nonviolenza e' una grande risorsa per la democrazia, la legalita', i diritti umani; ed oggi piu' che mai vi e' bisogno dell'impegno di tutti in difesa ed a promozione della legalita', della democrazia, dei diritti umani.

Sini ha inoltre evidenziato come la proposta di legge vuole mettere a disposizione di tutto il personale delle forze dell'ordine i valori e gli strumenti teorici e pratici della nonviolenza; proprio perche' le forze dell'ordine svolgono una funzione decisiva di difesa della sicurezza pubblica, di tutela della legalita', di garanzia del rispetto dei diritti di tutte le persone, cosi' come prevede l'ordinamento vigente, e' utile e necessario che possano disporre di una formazione che permetta di avvalersi delle grandi risorse della nonviolenza sul piano formativo, comunicativo, relazionale ed operativo.

Il responsabile della struttura pacifista promotrice dell'iniziativa auspica che alla proposta di legge si associno tutti i parlamentari di qualunque schieramento politico che vogliano essere fedeli al dettato costituzionale, ed impegnarsi per la legalita', la democrazia e la difesa e promozione della sicurezza pubblica e dei diritti umani.

Peppe Sini segnala altresi' come gia' alcune istituzioni abbiano iniziato con i propri corpi di polizia locale la sperimentazione della formazione alla nonviolenza: ad esempio il Comune di Milano, che prevede la formazione alla nonviolenza dei vigili urbani, con la supervisione della professoressa Marianella Sclavi.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha promosso anche un appello a tutti gli enti locali affinche' sostengano la proposta di legge e realizzino la formazione alla nonviolenza dei corpi di polizia locale (ad esempio i corpi di polizia municipale).

 

10. LA STRAGE, GLI STRAGISTI

 

Non ci giriamo intorno. Diciamolo chiaro.

I migranti che muoiono nel Mediterraneo sono innanzitutto le nostre leggi razziste che li uccidono, criminalmente proibendo loro di entrare legalmente e semplicemente nel territorio del nostro paese e del nostro continente.

Le nostre leggi razziste, e un ordine mondiale retto dalla violenza del capitale che stritola vite, dalla violenza onnicida del totalitarismo - di pietra e di colla, palese e occulto - che presiede alle relazioni internazionali del sistema globale della massimizzazione dei profitti al costo fin dell'estinzione delle esistenze e della civilta'.

Il sistema di potere globale oggi dominante che alla maggior parte dell'umanita' impone forme di esistenza infere e morte precoce, per consentire all'altra parte - la minima, la sanguinaria - di godere del privilegio di sfruttare e distruggere, di accumulare e sperperare, di divorare e schiavizzare, di vampirizzare, consumare, svuotare, annichilire vite umane e mondo naturale.

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Non ci giriamo intorno. Diciamolo chiaro.

In primo luogo ad ogni essere umano deve essere riconosciuto il diritto di muoversi liberamente sull'intero pianeta. Lo sapeva, e  soprattutto lo argomentava inconfutabilmente, quel professor Immanuel Kant gia' nel 1795.

In secondo luogo occorre prendere atto che vi e' una sola umanita'. Chi ancora ragiona ed agisce in termini ed ai fini di costruire frontiere, esclusioni, segregazioni, deportazioni, e' un fascista. E un assassino.

Ergo occorre abolire subito tutte le criminali e criminogene misure razziste nel nostro paese e nell'Unione Europea. Ed accogliere tutti i migranti. Ogni essere umano ha diritto alla solidarieta' degli altri esseri umani.

Ed occorre cessare di fare le guerre. E far cessare la rapina del Nord colonialista ai danni del Sud del mondo, e dei ceti dirigenti ai danni dei popoli oppressi.

Occorre agire per salvare le vite e riconoscere, difendere e promuovere la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani: in cio' consiste la civilta' umana, e la sola politica decente.

 

11. L'ALTERNATIVA

 

1. L'Italia sta illegalmente ed assurdamente partecipando alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan, una guerra assassina come tutte le guerre.

L'Italia sta sperperando risorse pubbliche immani per l'acquisto di armi.

Per risanare il pubblico erario e per restituire decenza morale al governo della cosa pubblica la prima cosa da fare e' cessare di partecipare alla guerra, cessare di acquistare armi assassine, cessare di spendere ingenti quantita' di soldi pubblici per far morire le persone.

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2. E' semplicemente insensata e palesemente criminale la politica governativa dei tagli ai servizi sanitari ed assistenziali pubblici: quei tagli significano provocare piu' morti e piu' sofferenze.

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3. E' tutto cosi' semplice e chiaro: i pubblici denari devono essere utilizzati non per uccidere le persone ma per farle vivere: occorre tagliare le spese militari, non quelle sociali.

E' tutto cosi' semplice e chiaro: la politica necessaria e' quella che abolisce le guerre e le armi, e potenzia invece i servizi assistenziali e sanitari.

L'esatto contrario di cio' che sta facendo il governo.

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4. Un'alternativa e' possibile e necessaria: un'alternativa nonviolenta. Fondata sull'opposizione alla guerra, alle armi e alle uccisioni; fondata sulla difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Un'alternativa e' possibile e necessaria, ed urgente: un'alternativa nonviolenta, di pace e di solidarieta'.

 

12. ALLORA, OGGI. QUASI UN PROGRAMMA MINIMO

 

Ho partecipato in gioventu' al movimento di lotta che ottenne la riforma sanitaria, la legge 833 del 1978 e il primo Piano sanitario nazionale che riconosceva e inverava il principio costituzionale che la salute e' un diritto, un diritto universale.

Oltre trent'anni dopo vedo che quella fondamentale conquista di civilta' sta subendo - dopo successive crescenti violazioni ed erosioni - un assalto finale di inaudita violenza che prelude al suo annientamento, ed al ritorno della medicina per i ricchi e dell'abbandono alla sofferenza e alla morte per chi ricco non e'.

Difendere il diritto alla salute e all'assistenza e' un dovere morale e politico ineludibile e cruciale, necessario ed urgente.

Difendere i servizi sociali e sanitari pubblici e' - con l'opposizione alla guerra, alle mafie e alla devastazione della biosfera - la base stessa di un programma politico nonviolento, il programma politico della sinistra possibile e necessaria, la sinistra delle classi sfruttate ed oppresse, dei popoli rapinati e denegati, delle persone reificate, schiavizzate e consunte dalla violenza dei poteri dominanti.

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Come tutte le persone d'eta' anch'io mi confronto ogni giorno con la morte di persone che ho conosciuto, e con la sofferenza e le malattie di chi e' poco piu' anziano di me e ha bisogno anche del mio accudimento per affrontare l'ultima fase della vita.

Trovo infame ed orribile che dopo un ventennio di rapina, corruzione e delitti del regime berlusconiano, filomafioso, neofascista, razzista e bellicista - e quindi esplicitamente e fin esibitamente assassino - anche il governo attuale persista nella violenza di classe dei ricchi contro gli impoveriti, degli speculatori contro i derubati, dei detentori del privilegio iniquo contro l'umanita' vampirizzata.

E trovo ancora piu' scandaloso ed orribile che non ci sia un movimento di massa, una sollevazione corale dell'intero popolo italiano, che a questa politica di distruzione della struttura socio-sanitaria pubblica si opponga per difendere il diritto alla vita e alla solidarieta', per difendere la democrazia e la legalita' cosi' come definite nella Costituzione della Repubblica Italiana; che si batta per rovesciare una politica economica governativa semplicemente massacratrice.

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Imparai anche da Franco Basaglia e da Giulio A. Maccacaro quello che occorreva, che occorre ancora e di nuovo fare: difendere la dignita', la vita e i diritti delle persone tutte; opporsi al potere assassino; costruire un movimento di lotta per la democrazia progressiva, per l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, affinche' a tutte le persone nel dolore e nel bisogno si recasse aiuto, e nello specifico della salute e dell'assistenza si garantissero a tutti questi fondamentali diritti.

Questo occorre dir chiaro: no alla distruzione dei servizi sociali e sanitari pubblici; no ai tagli alla sanita' e all'assistenza.

Si' invece al taglio drastico delle spese militari, sperpero immenso e mostruoso di pubbliche risorse al fine di far morire degli esseri umani. Si' alla cessazione immediata della criminale partecipazione alla guerra afgana. Si' al disarmo. Si' all'uso delle risorse pubbliche per salvare le vite e non per sopprimerle.

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Una politica economica diversa ed efficace e' possibile e necessaria: quella che adotta il principio "Da ciascuno secondo le sue capacita', a ciascuno secondo i suoi bisogni".

Una politica socialista (nel senso della Prima Internazionale, di Rosa Luxemburg, di Simone Weil), responsabile (nel senso di Hannah Arendt, di Emmanuel Levinas e di Hans Jonas), nonviolenta.

L'unica politica adeguata a fronteggiare la crisi presente: la politica della nonviolenza in cammino per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

13. IN BREVE

 

Tu opponiti sempre al fascismo.

Alle guerre, alle uccisioni, ai pestaggi tu opponiti sempre.

All'oppressione, allo sfruttamento, all'assoggettamento opponiti sempre.

Opponiti sempre alla brutalita' e alla narcosi, alla schiavitu' e alla rassegnazione, ad ogni potere che offende e divora, allo squadrismo a tutti i livelli e al totalitarismo della societa' dello spettacolo.

Tu opponiti sempre al fascismo.

*

Tu opponiti sempre al fascismo.

Non accettare mai la violenza.

Non accettare mai la menzogna.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Tu opponiti sempre al fascismo.

 

14. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 661 del 19 agosto 2012

 

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