Coi piedi per terra. 577



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 577 del 27 maggio 2012

 

In questo numero:

1. Associazione "Respirare": Plauso all'iniziativa del presidente dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (30 dicembre 2010)

2. Antonella Litta: Lettera agli amministratori della provincia di Viterbo sulla questione dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano (29 dicembre 2010)

3. Per sostenere il Movimento Nonviolento

4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. HERI DICEBAMUS. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": PLAUSO ALL'INIZIATIVA DEL PRESIDENTE DELL'"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE" (30 DICEMBRE 2010)

[Riproponiamo il seguente testo]

 

L'associazione "Respirare" esprime vivo apprezzamento e sostegno all'iniziativa del presidente dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente", dottor Roberto Romizi, che ha inviato una richiesta di intervento a tutti gli Ordini dei Medici provinciali nonche' alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici affinche' si dispieghi un'azione adeguata di informazione della popolazione tutta e di richiamo di tutte le istituzioni a fare quanto di loro competenza a tutela della salute dei cittadini in relazione alla drammatica questione dell'esorbitante presenza di arsenico nelle acque destinate al consumo umano in varie aree del paese (questione resa ancor piu' drammatica dal protratto ed attuale mancato rispetto, da parte di pubblici amministratori irresponsabili, di quanto stabilito dalla vigente legislazione europea e italiana; mancato rispetto delle norme vigenti che sta vieppiu' esponendo la popolazione delle aree interessate a un danno certo e gravissimo).

Si allega il testo integrale della lettera del dottor Romizi agli Ordini dei Medici di tutta Italia.

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Associazione "Respirare"

Viterbo, 30 dicembre 2010

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

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Allegato

Ai Presidenti degli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

e per conoscenza: al Presidente Fnomceo, ai Referenti Isde-Fnomceo, al Comitato direttivo Isde-Italia

Egregi colleghi,

l'Associazione italiana medici per l'ambiente, sezione dell'International Society of Doctors for the Environment (Isde), ritiene necessaria e urgente una chiara presa di posizione da parte di tutti gli Ordini dei Medici Italiani in merito al problema arsenico nelle acque destinate a consumo umano.

Come noto, la Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta di una ulteriore deroga da parte del Governo Italiano ribadendo che il limite ammissibile per l'arsenico nelle acque destinate a consumo umano non puo' superare i 10 microgrammi/litro.

L'arsenico infatti e' un elemento cancerogeno certo di classe 1, secondo l'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.), ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.

Inoltre l'esposizione cronica all'arsenico attraverso l'acqua assunta come bevanda e' stata associata anche a cancro del fegato e del colon.

Una sempre piu' corposa documentazione scientifica associa l'arsenico, sempre attraverso l'assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee, disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Gia' la Direttiva Europea 98/83/CE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 (modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02), che disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia, aveva abbassato il limite previsto per l'arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana.

L'Italia, per le Regioni interessate da questa problematica ambientale, non si e' adeguata a quanto stabilito dalla succitata Direttiva Europea ma fin dal 2003 ha fatto continuamente ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs. 31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali il fluoro, il vanadio, il selenio) e cosi' di fatto sono state rese potabili per deroga acque che in realta' non lo sono.

I periodi di deroga come disposto dalla vigente normativa italiana avrebbero dovuto pero' avere la durata piu' breve possibile, comunque non superiore ad un periodo di tre anni nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l'individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da garantire acque salubri e pulite.

Egregi Colleghi,

anche in ossequio all'articolo 5 del nostro Nuovo Codice di Deontologia Medica che afferma: "Il medico e' tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico e' tenuto a promuovere una cultura civile tesa all'utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva", vi chiediamo di predisporre ogni iniziativa pubblica, affinche' le competenti Istituzioni e gli enti preposti, nel rispetto del Principio di Precauzione, operino in modo adeguato e tempestivo perche' sia rispettato il diritto alla salute delle persone e quanto prescritto dal D. Lgs. 31/2001 e disposto dall'Unione Europea.

E in particolare che:

a) si faccia divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico e si provveda laddove occorra a forme alternative di approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione;

b) si informi correttamente e diffusamente la popolazione e gli operatori sanitari in merito;

c) si adottino immediatamente tutti i provvedimenti necessari a dearsenificare l'acqua destinata a consumo umano.

In attesa di un cortese riscontro, si inviano cordiali saluti,

Roberto Romizi, presidente dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde Italia

Arezzo, 27 dicembre 2010

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde Italia, via della Fioraia n. 17/19, 52100 Arezzo, tel. 057522256, fax. 057528676, sito: www.isde.it; e-mail: isde at ats.it

 

2. HERI DICEBAMUS. ANTONELLA LITTA: LETTERA AGLI AMMINISTRATORI DELLA PROVINCIA DI VITERBO SULLA QUESTIONE DELL'ARSENICO NELLE ACQUE DESTINATE A CONSUMO UMANO (29 DICEMBRE 2010)

[Riproponiamo il seguente testo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]

 

Al Presidente della Provincia di Viterbo, agli assessori della giunta della Provincia di Viterbo, ai consiglieri della Provincia di Viterbo, ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Viterbo, agli assessori e ai consiglieri comunali della Provincia di Viterbo

e per opportuna conoscenza: al Commissario europeo all'ambiente, ai componenti della Commissione europea, agli europarlamentari, al ministro della Salute, al ministro dell'Ambiente, al Prefetto di Viterbo, alla Presidente della Giunta Regionale del Lazio, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al Presidente della Commissione ambiente della Regione Lazio, al Presidente dell'Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 - Lazio, al Segretario della Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, ai consiglieri regionali del Lazio

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Egregi signori,

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02,  che disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, in vigore dal dicembre 2003, ha ridotto il limite previsto per l'arsenico nelle acque  potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, in considerazione della sua cancerogenicita', tossicita' e quindi dell'evidente rischio per la salute umana.

L'arsenico infatti e' un elemento cancerogeno certo di classe 1 secondo la classificazione dell'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.)  ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l'esposizione cronica all'arsenico attraverso l'acqua assunta come bevanda e' stata associata anche a cancro del fegato e del colon.

Un'ampia documentazione scientifica associa inoltre l'arsenico, sempre attraverso l'assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche, neurocomportamentali, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

La Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente fatto ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs.  31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali: il fluoro, il vanadio, il selenio) e di fatto ha reso potabili per deroga acque che in realta' non lo sono.

I Comuni della Provincia di Viterbo sono stati sottoposti fin dal 2003 al regime di deroga per l'arsenico. I periodi di deroga come disposto dal succitato Decreto legislativo avrebbero dovuto pero' avere la durata piu' breve possibile, comunque non superiore ad un periodo di tre anni e nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l'individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da assicurare acque salubri e pulite alle popolazioni.

In tutti i Comuni facenti parte dell'Ato-1 Lazio (tutti i Comuni della Provincia di Viterbo e i Comuni di Bracciano, di Mazzano e di Magliano, appartenenti alla Provincia di Roma) non risulta che nel corso di questi anni siano stati realizzati interventi efficaci e definitivi, tali da garantire il consumo di acque con valori di arsenico entro i 10 microgrammi/litro.

La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta di una ulteriore deroga da parte del governo italiano ribadendo che il limite ammissibile per l'arsenico nelle acque destinate a consumo umano non puo' superare i 10 microgrammi/litro.

Egregi signori,

dalla documentazione e dalle informazioni acquisite dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo, risulta la gravita' di quanto segue: nella quasi totalita' dei Comuni interessati da questa  problematica non sono state ancora predisposte forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per le popolazioni, per gli ospedali, per le scuole, per gli esercizi pubblici e le industrie alimentari; in quasi tutti i Comuni della Provincia non e' stato emesso il divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico al di sopra dei 10 microgrammi/litro; i cittadini e gli operatori sanitari non sono stati ancora informati adeguatamente e diffusamente circa le limitazioni di uso e le problematiche sanitarie dell'acqua attualmente erogata.

In considerazione di quanto precede, si chiede quindi di conoscere gli eventuali tempi e modalita' di azione predisposti al fine di ottemperare a quanto prescritto dal D. Lgs. 31/2001 e disposto dalla Commissione europea gia' dal 28 ottobre 2010 per tutelare la salute dei cittadini e pertanto si ripropongono una serie di interventi di pronta realizzazione per ridurre subito l'esposizione delle persone all'arsenico, gia' illustrati nell'audizione in Commissione ambiente della Regione Lazio svoltasi il 14 dicembre 2010 (in allegato il documento dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo su "Gli interventi immediati e necessari per ridurre l'esposizione delle persone all'arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea").

In attesa di un cortese riscontro e rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti, si inviano distinti saluti,

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dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 29 dicembre 2010

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail:isde.viterbo at gmail.com; antonella.litta at gmail.com

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Allegato

"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo: Gli interventi immediati e necessari per ridurre l'esposizione delle persone all'arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea

La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha respinto la richiesta dell'Italia per una ulteriore deroga del parametro Arsenico, elemento tossico e cancerogeno, nelle acque destinate a consumo umano.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo, nel  giudicare grave il persistere dei ritardi nella predisposizione ed attuazione di atti a tutela della salute pubblica, corrispondenti a quanto stabilito dal documento in questione, propone, nel rispetto del principio di precauzione, una serie di azioni ed interventi di realizzazione immediata e tesi alla riduzione del rischio sanitario per le popolazioni dei Comuni interessati da questa problematica ambientale:

1) fornire immediatamente acqua dearsenificata da fonti alternative, anche con autobotti: alle scuole, agli asili-nido, agli ospedali, alle industrie alimentari, a tutti gli esercizi pubblici, alle donne in gravidanza, ai malati, ai bambini e ai neonati;

2) informare in forma ampia e diffusa la popolazione circa i rischi derivanti dall'assunzione di alimenti e acqua con presenza di Arsenico;  utilizzare a questo fine: radio, televisioni, giornali, manifesti e circolari da inviare nei presidi sanitari di tutta la regione Lazio;

3) allestire in  ogni Comune interessato da questa problematica ambientale piu' punti di approvvigionamento di acqua dearsenificata;

4) utilizzare l'acqua degli acquedotti comunali solo per uso igienico-sanitario;

5) verificare che in ogni Comune, che precedentemente era sottoposto a regime di deroga per l'Arsenico, siano emanate e fatte rispettare le ordinanze di non potabilita' dell'acqua;

6) iniziare in ogni Comune un monitoraggio settimanale del valore dell'Arsenico su tutti i punti di emungimento delle acque, al fine di poter determinare, in un periodo di 6-12 mesi, una realistica media dei valori di Arsenico e quindi, e solo dopo questo monitoraggio, se i valori risulteranno tutti entro e al di sotto dei 20 microgrammi/litro sara' possibile ritirare le ordinanze di non potabilita' delle acque ma sempre nel rispetto di quanto sara' stabilito successivamente dalla Commissione europea;

7) acquisire i risultati degli accertamenti delle Asl relativamente al rispetto del divieto di uso di acqua contenente Arsenico sia come bevanda che per le preparazioni alimentari;

8) acquisire le cartografie degli acquedotti comunali e verificare il funzionamento di eventuali dearsenificatori gia' operativi;

9) approntare immediatamente impianti mobili di dearsenificazione, che possano successivamente diventare definitivi e che utilizzino le migliori tecniche di dearsenificazione (per esempio quelle che assorbono l'arsenico su granulati naturali rigenerabili) senza compromettere le qualita' organolettiche delle acque trattate e senza rilasciare in esse dannosi  residui dei processi di dearsenificazione;

10) chiedere garanzie almeno decennali sull'impiantistica di dearsenificazione proposta e contratti di fidejussione a tutela dei pubblici investimenti.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente di Viterbo propone gli interventi di cui sopra per l'estrema urgenza di ridurre subito l'esposizione delle popolazioni all'Arsenico.

L'Arsenico infatti e' un elemento tossico, classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L'esposizione a questo elemento e' stata associata anche a cancro del fegato e del colon e una sempre piu' consistente documentazione scientifica ne evidenzia un ruolo eziopatogenetico anche nelle malattie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; nel diabete di tipo 2; in alcune patologie dermatologiche e dell'apparato respiratorio; nei disturbi della sfera riproduttiva e nelle malattie ematologiche.

Proprio per queste evidenze scientifiche il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, in recepimento della Direttiva  europea 98/83/CE, sin dal dicembre 2003, aveva indicato il limite massimo per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano in 10 microgrammi/litro e concesso periodi di deroga a questo limite, fino a 50 microgrammi/litro, solo perche' si realizzassero interventi efficaci e definitivi.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente di Viterbo nel chiedere che si ponga fine ad ogni ulteriore colpevole ritardo nella soluzione di questo problema, auspica da parte di tutte le istituzioni preposte un impegno ancora piu' forte e coerente per far rispettare il diritto alla salute, come sancito dall'art. 32 della Carta Costituzionale, e quanto disposto nel gia' richiamato documento della Commissione europea.

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 29 novembre 2010

 

3. INIZIATIVE. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per chi ha un reddito, un modo per sostenere il Movimento Nonviolento e' destinare ad esso il 5 per mille delle tasse.

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 577 del 27 maggio 2012

 

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