Voci e volti della nonviolenza. 490



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 490 del 5 gennaio 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del novembre 2011 (parte quarta e conclusiva)

2. Verso il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

3. Ricciardo Aloisi: Dal 4 al 25 novembre

4. Fosco Claroni: Con "Ogni vittima ha il volto di Abele" l'uscita dalla subalternita'

5. Fedele Noscenzi: Un programma politico nonviolento

6. Verso il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

7. Per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

8. 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

9. Acida la pioggia delle lacrime. Di coccodrillo

10. Tutto si tiene

11. Salvare le vite

12. Vittorio De Seta, Lucio Magri, Saverio Tutino

13. I compiti dell'ora

14. Il programma del convegno e della festa per i cinquant'anni del Movimento Nonviolento il 20-22 gennaio 2012 a Verona

 

1. ALCUNI TESTI DEL NOVEMBRE 2011 (PARTE QUARTA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo alcuni testi gia' apparsi su "La nonviolenza e' in cammino" nel novembre 2011.

 

2. VERSO IL 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Vi e' una sola umanita'.

Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

 

3. RICCIARDO ALOISI: DAL 4 AL 25 NOVEMBRE

 

Dopo l'esperienza delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre del 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele", un altro cruciale appuntamente e' la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.

Per tutte le persone amiche della nonviolenza la lotta contro la violenza maschilista e patriarcale e' il primo impegno.

Perche' essa e' la radice e il paradigma di tutte le altre forme di violenza: e se non si sconfigge la violenza maschilista e patriarcale non vi e' speranza alcuna di liberare l'umanita' da tutte le altre forme di oppressione, tutte ad essa connesse, tutte su essa fondate.

 

4. FOSCO CLARONI: CON "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" L'USCITA DALLA SUBALTERNITA'

[Fosco Claroni e' un vecchio amico di questo foglio]

 

Una cosa fondamentale delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre - l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" svoltasi il 4 novembre in molte citta' italiane (ed in alcune, come Viterbo, e' ormai una tradizione decennale) - e' stata la fine della subalternita' alle oscene celebrazioni militari della guerra assassina.

Le persone amiche della nonviolenza hanno finalmente deciso di non sentirsi piu' in stato di minorita' rispetto ai poteri armati, ma di esserne alternativa cosciente ed autorevole, ed hanno deciso di assumere su di se' la commemorazione delle vittime della guerra - cosi' smascherando e denunciando gli scellerati festeggiamenti degli apparati assassini - nel giorno anniversario della fine della prima guerra mondiale, l'inutile strage" che ha infaustamente condizionato l'intera storia novecentesca e lo stato attuale del mondo.

Le persone amiche della nonviolenza che hanno aderito all'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" hanno deciso di porsi come suscitatrici di un impegno e una crescita morale e civile che porti l'intero popolo italiano, nella fedelta' alla sua legge fondamentale e nella memoria e nel nome delle vittime, ad opporsi concretamente alla guerra, e quindi a procedere al disarmo e alla smilitarizzazione. Ed hanno deciso di essere fin d'ora un esplicito e nitido punto di riferimento anche il 4 novembre, soprattutto il 4 novembre.

*

Per questo, come era detto chiaramente nell'appello di promozione dell'iniziativa, "queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne".

E per questo, come e' stato piu' volte rilevato in vari interventi (da uno dei quali citiamo testualmente), "proponendo l'iniziativa 'Ogni vittima ha il volto di Abele' abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere subalterne alle indecenti celebrazioni militari, ed assumessero su di se' la memoria delle vittime, la solidarieta' con le vittime, e quindi la rivendicazione del diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, e quindi l'impegno ad opporsi con la scelta della nonviolenza a tutte le guerre - ed agli strumenti ed apparati delle guerre: le armi e gli eserciti. Proponendo l'iniziativa 'Ogni vittima ha il volto di Abele' abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere marginali ma si percepissero rappresentative dell'intero popolo italiano e quindi assumessero su di se' il dovere civile della memoria delle vittime, il dovere morale e politico di suscitare e condurre l'opposizione alla guerra assassina, il diritto e il dovere di strappare la giornata del 4 novembre - anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale - dalle grinfie dei poteri assassini per farne un momento di verita', un kairos, in cui nella memoria e nel nome delle vittime delle guerre si esprime l'impegno a far cessare le guerre, ad attuare il disarmo, a smilitarizzare i conflitti... queste commemorazioni siano caratterizzate dal rigore, dal dolore, dalla severita', dalla solennita', dalla compassione. E proprio nel porsi all'ascolto delle vittime la cui vita fu troncata - e con essa la possibilita' di parola -, siano tali commemorazioni nonviolente caratterizzate dal silenzio. E nel silenzio si affermi l'immenso valore civile della memoria. Poiche' le commemorazioni nonviolente del 4 novembre sono gia', in se stesse, un gesto di opposizione alla guerra... un programma politico di costruzione della pace... un'azione diretta di coscientizzazione e di mobilitazione popolare. Facendo memoria delle vittime della guerra, dando concreta espressione al monito delle vittime della guerra, in nome delle vittime della guerra, le commemorazioni nonviolente del 4 novembre diranno con chiarezza quali siano i compiti dell'ora, quali siano gli obiettivi immediati per cui il popolo italiano deve lottare affinche' finalmente prevalga la vita e la dignita' di ogni singolo essere umano e quindi dell'umanita' intera. E cosi' e' stato in varie citta' d'Italia, ed e' ragionevole pensare che il prossimo anno l'iniziativa possa estendersi ancora di piu'".

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Con questa fuoriuscita dalla subalternita' si avvia il percorso che deve portare non solo all'abolizione di ogni festeggiamento della guerra, dei suoi strumenti e dei suoi apparati; ma anzi e soprattutto deve portare all'abolizione tout court della guerra, dei suoi strumenti e dei suoi apparati, costruendo subito passo dopo passo l'alternativa del disarmo unilaterale, della smilitarizzazione, della riconversione a produzione civili dell'indusria bellica, della difesa popolare nonviolenta, dei corpi civili di pace.

Il percorso che dalla memoria delle vittime della guerra impegna l'umanita' intera, e quindi ogni suo ordinamento giuridico, ad opporsi alla guerra assassina fino alla sua abolizione; ad operare sempre e solo per salvare le vite e difendere e promuovere la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. FEDELE NOSCENZI:  UN PROGRAMMA POLITICO NONVIOLENTO

[Fedele Noscenzi e' un vecchio amico di questo foglio]

 

L'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione delle vittime di tutte le guerre e di opposizione a tutte le guerre, iniziativa nonviolenta che quest'anno in tutta Italia ha avuto una straordinaria diffusione e un crescente radicamento, ha costituito la differenza specifica di questo 4 novembre 2011, strappadone il monopolio alle scellerate celebrazioni delle macchine belliche e facendone visibilmente un giorno di lutto e di lotta: di lutto per tutte le vittime della guerra, e di lotta contro tutte le guerre, le uccisioni e le persecuzioni.

Con cio' le persone amiche della nonviolenza hanno voluto assumere un ruolo non piu' subalterno ma consapevolmente, concretamente alternativo e tendenzialmente egemone; un ruolo rappresentativo dell'intero popolo italiano e della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia e condanna la guerra, le uccisioni e le persecuzioni.

Ed a questa presa di coscienza e assunzione di responsabilita' ha fatto riscontro non piu' solo l'esprimere un generico ed effettualmente inane sdegno, ma anche e anzitutto il proporre un concreto programma politico nonviolento con proposte tanto immediate quanto di prospettiva.

Nell'immediato:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi;

- che cessi immediatamente la devastazione della biosfera;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Nella prospettiva:

- disarmo unilaterale;

- smilitarizzazione;

- abolizione della produzione e del commercio delle armi e riconversione dell'industria bellica a produzioni civili;

- realizzazione della Difesa popolare nonviolenta e dei Corpi civili di pace;

- politica internazionale di cooperazione e di solidarieta' nella consapevolezza che vi e' una sola umanita' di esseri umani tutti uguali in diritti e tutti responsabili per l'intera biosfera.

Su questo programma che ha caratterizzato nel ricordo e nel nome delle vittime delle guerre le commemorazioni nonviolente del 4 novembre proposte dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" puo' ora incontrarsi, riflettere e lavorare ogni persona ed esperienza che in Italia alla nonviolenza faccia riferimento.

 

6. VERSO IL 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Una sola umanita'; di persone tutte diverse, e tutte eguali in dignita' e diritti.

Una sola umanita'; e solo la scelta della nonviolenza potra' salvarla dalla catastrofe.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Difesa della biosfera, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Giustizia e solidarieta'.

Una sola umanita'; e solo la scelta della nonviolenza potra' salvarla dalla catastrofe.

Una sola umanita'; di persone tutte diverse, e tutte eguali in dignita' e diritti.

 

7. PER IL 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Negli ultimi decenni in questo paese la violenza maschilista e patriarcale (una violenza schiavista e assassina, ricordiamolo) ha goduto di un sostegno ideologico fortissimo da parte delle agenzie pubblicitarie e delle televisioni commerciali (cioe', ormai, tutte), sistema della pubblicita' e medium televisivo che ormai plasmano in profondita' la pubblica opinione ed inducono - ovvero impongono - a livello di massa i modelli di comportamento. E da quando il signor B. e' "sceso in campo" questo sostegno ideologico, questa effettuale complicita', questa propaganda della mercificazione del corpo umano femminile, e del suo stupro, della sua schiavizzazione e infine della sua riduzione a null'altro che oggetto, a null'altro che nulla, ebbene, questo sostegno, questa complicita', questa propaganda hanno raggiunto il parossismo, trovando de facto il loro massimo rappresentante e portavoce in chi e' stato a piu' riprese e per lunghi periodi e fino a pochi giorni fa il primo detentore del potere esecutivo dello stato.

Sono parole gravi. Le abbiamo ben misurate. Andavano dette. Poiche' non solo le attivita' private del B. erotomane, non solo il laido prossenetismo del B. imprenditore (imprenditore del consumismo e della corruttela, dell'imbarbarimento e dell'eversione dall'alto) e dei suoi cortigiani, ma anche infine le azioni e dichiarazioni del B. presidente del consiglio dei ministri inequivocabilmente propongono e quindi propugnano una visione del mondo in cui il maschio predatore ha diritto di saccheggio sul corpo femminile.

Poiche' quel signore ed i suoi famuli ed emuli condividono, sostengono e propagandano l'ideologia - e le conseguenti pratiche, per il nesso che sempre v'e' tra teoria e prassi - secondo cui la donna, ogni donna, e' merce e quindi proprieta'; e la donna che non e' sotto il controllo di un uomo suo proprietario e' "res nullius", e quindi puo' essere predata e appropriata, consumata, disfatta da ogni uomo che ne abbia il desiderio e il potere.

Ogni maschio stupratore, ogni maschio schiavizzatore, ogni maschio femminicida, ne e' obiettivamente, esplicitamente, inequivocabilmente, micidialmente incoraggiato.

Ed essendo la violenza maschilista e patriarcale (una violenza schiavista e assassina, ricordiamolo ancora) il nocciolo duro del sistema di potere dominante, la radice e il paradigma dello sfruttamento dell'essere umano da parte dell'essere umano, ebbene, ne consegue che la lotta contro questa violenza e' il primo compito di ogni persona decente; poiche' la lotta contro la violenza maschilista e patriarcale e' la chiave di volta della lotta contro tutte le violenze, che sulla violenza maschilista e patriarcale effettualmente storicamente si fondano.

 

8. 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Ogni lotta, la stessa lotta.

Ogni volto, lo stesso volto.

Ogni dolore, lo stesso dolore.

Ogni sangue, lo stesso sangue.

Unica e' la violenza, che tutte e tutti opprime.

Unica e' la violenza, che tutte e tutti annienta.

Unica la nonviolenza che ad essa si oppone.

Unica l'umanita', e tu recale aiuto.

 

9. ACIDA LA PIOGGIA DELLE LACRIME. DI COCCODRILLO

 

I migranti assassinati. Dal razzismo dell'Italia e dell'Europa.

La guerra assassina che continua. E che si estende.

*

Opporsi alla guerra urge: pace, disarmo, smilitarizzazione.

Opporsi al razzismo urge: abrogare tutte le misure hitleriane, riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. TUTTO SI TIENE

 

Opporsi alla guerra e opporsi alle dittature.

Opporsi ai poteri assassini e alle pratiche del terrore.

Sostenere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ed insieme giustizia, rispetto della vita e della dignita' delle persone, difesa della biosfera.

*

Una e la stessa e' la lotta contro l'imperialismo e contro il razzismo, la lotta contro le dittature comunque travestive. La lotta per affermare giustizia e liberta', solidarieta' e  responsabilita', compassione e sollecitudine per ogni persona, per l'unica umanita', per il vivente tutto.

Nella coerenza tra i mezzi e i fini. Nella scelta della verita'. Nel rispetto per le vite.

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Tutto si tiene.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

11. SALVARE LE VITE

 

Salvare le vite e' il primo dovere.

Per questo occorre opporsi alla guerra, che consiste nel sopprimere vite.

Per questo occorre opporsi agli eserciti, che servono a fare la guerra.

Per questo occorre opporsi alle armi, che servono a uccidere.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Pace, smilitarizzazione, disarmo.

Riconoscimento, difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Vi e' una sola umanita'.

 

12. VITTORIO DE SETA, LUCIO MAGRI, SAVERIO TUTINO

 

Lo stesso giorno ci raggiunge la notizia della morte di Vittorio De Seta, di Lucio Magri, di Saverio Tutino.

Indimenticabili compagni di lotta della nonviolenza in cammino.

 

13. I COMPITI DELL'ORA

[Riproponiamo il seguente editoriale]

 

Che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine.

Che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti.

Che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista.

Che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi.

Che cessi immediatamente la devastazione della biosfera.

Che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

14. INIZIATIVE. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO E DELLA FESTA PER I CINQUANT'ANNI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IL 20-22 GENNAIO 2012 A VERONA

[Riproponiamo il seguente invito dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org)]

 

Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, compie 50 anni.

La festa di compleanno si terra' nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy (zona Porta Vescovo).

Ci saranno ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte per fare memoria dei 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione. Sara' festa per tutti. Celebreremo il passato e organizzeremo il futuro.

Sono invitate tutte le persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei piu' diversi ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, e comunque tesi verso l'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il nostro Movimento e gli vogliono bene.

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Programma (provvisorio)

Venerdi' 20 gennaio 2012

Ore 21, Spettacolo/concerto, con Magical Mystery Orchestra (con archi, fiati e attore). Qualita', classicita', poetica. Le canzoni che i Beatles non hanno mai eseguito dal vivo: un'orchestra di 12 elementi con una musicalita' propria, realizza una personale interpretazione che unisce all'estremo rigore filologico una vena compositiva essenziale, attenta alla logica e allo spirito dei brani e dell'epoca in cui furono concepiti. Cinquant'anni di musica vitale.

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Sabato 21 gennaio

Ore 10, Convegno "50 anni di nonviolenza".

Goffredo Fofi: "Il contesto culturale e politico nel quale e' nato il Movimento Nonviolento".

Gianni Sofri: "L'influenza del pensiero di Gandhi nel Movimento Nonviolento di Aldo Capitini".

Daniele Lugli: "Il Movimento Nonviolento alla prova della visione di Capitini e delle sfide di oggi".

Interventi di "auguri" da parte di ospiti e amici.

Ore 15, Film "In marcia - Elementi di un'esperienza nonviolenta" di Roberto Rossi e Roberta Mani.

Presentazione dell'Archivio storico del Movimento Nonviolento, a cura di Andrea Maori.

Vignette, disegni, illustrazioni, fumetti, immagini, satira... in diretta con Mauro Biani

Interventi di "auguri" da parte di amiche e amici della nonviolenza: I sessione, L'obiezione; II sessione, L'ecologia; III sessione, L'apertura; IV sessione, L'omnicrazia.

"E se la patria chiama...": Dalla Marcia del '61 ad oggi, conversazione in musica con Fausto Amodei, padre italiano della canzone civile, satirica, antimilitarista. Conduce Enrico de Angelis.

Degustazione con i tre vini nonviolenti (Nebbiolo, Botticino, Cesanese), alla presenza dei produttori Beppe Marasso, Adriano Moratto, Mariano Mampieri.

Buffet aperi/cena.

Ore 21, Mille papaveri rossi. La pace nella canzone italiana.

Reading-concerto curato e condotto da Enrico de Angelis. Cantano Raffaella Benetti, Giuliana Bergamaschi, Claudia Bidoli, Grazia De Marchi, Laura Facci, Deborah Kooperman, Veronica Marchi, Ilaria Peretti, Alice Ronzani, Terry Veronesi. Suonano Enrico Breanza, Marco Pasetto, Gianni Sabbioni. Arrangiamenti di Enrico Breanza, Marco Pasetto, Enrico Terragnoli. Letture di Sandra Ceriani.

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Domenica 22 gennaio

Ore 9,30, "Il programma costruttivo".

Le reti alle quali il Movimento Nonviolento partecipa: Rete Ipri - Corpi Civili di Pace, Rete Disarmo, Campagna No F-35, Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, Movimento No Tav, Servizio Civile.

Ore 13, Conclusione: proposta di una campagna comune per il disarmo e contro le spese militari.

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Informazioni logistiche

Puoi contribuire alla buona riuscita della festa/convegno partecipando e facendo circolare la notizia.

Il miglior regalo per il festeggiato cinquantenne sara' la tua partecipazione personale alla festa.

Se vuoi, puoi anche contribuire alle molte spese sostenute per quest'iniziativa, con un contributo di sostegno (graditissimo) fiscalmente detraibile, sul conto corrente postale n.18745455 intestato a Movimento Nonviolento o bonifico bancario con codice Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455.

Il Teatro Camploy si trova a 500 metri dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Vescovo.

Sul sito del Movimento Nonviolento le indicazioni per mangiare e dormire nelle vicinanze a prezzi contenuti.

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Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, sito: www.nonviolenti.org

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 490 del 5 gennaio 2012

 

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