Voci e volti della nonviolenza. 488



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 488 del 3 gennaio 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del novembre 2011 (parte seconda)

2. Ed ora

3. Veniero Zimarroni: A Viterbo da dieci anni

4. Dieci anni e una settimana di "Ogni vittima ha il volto di Abele"

5. Consiste la guerra di questo: uccisioni

6. La guerra e' un crimine

7. Ora e fra un anno

8. Sotto la pioggia la statua di pietra

9. Il primo punto del programma dell'alternativa

10. Pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera

11. Severino Vardacampi: Che sia finalmente per tutti giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre

12. No al criminale sperpero dei pubblici denari per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri F-35

13. La nonviolenza alla prova: dalla subalternita' all'egemonia. Alcune considerazioni per una prima valutazione dell'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre 2011. I compiti dell'ora

14. Il programma del convegno e della festa per i cinquant'anni del Movimento Nonviolento il 20-22 gennaio 2012 a Verona

 

1. ALCUNI TESTI DEL NOVEMBRE 2011 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo alcuni testi gia' apparsi su "La nonviolenza e' in cammino" nel novembre 2011.

 

2. ED ORA

 

In molte citta' italiane il 4 novembre si sono realizzate commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che sono state altresi' azioni dirette nonviolente contro la guerra assassina, convocazione del popolo italiano a difendere la legge fondamentale del proprio ordinamento giuridico, la Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Con le parole di Heinrich Boell, "Ogni vittima ha il volto di Abele", si e' smascherato e denunciato l'orrore delle guerre e delle uccisioni - e degli eserciti e delle armi che all'esecuzione di guerre e uccisioni sono intesi -; e si e' convocata ogni persona di volonta' buona e di retto sentire al primo impegno di ogni essere umano: salvare le vite, essere a tutti di aiuto.

Dopo la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, dopo la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre del 4 novembre hanno proseguito, approfondito, esteso a tutta Italia l'impegno della nonviolenza in cammino a contrastare tutte le uccisioni e le persecuzioni, ad opporsi alla guerra e al razzismo assassini.

Ed ora deve continuare questo impegno ineludibile. Nella memoria e nel nome delle vittime, per impedire che altri esseri umani vengano uccisi.

E quindi diciamolo una volta ancora quali siano i compiti dell'ora:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. VENIERO ZIMARRONI: A VITERBO DA DIECI ANNI

[Veniero Zimarroni e' un vecchio amico di questo foglio]

 

Da dieci anni a Viterbo il 4 novembre - l'anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale - le persone amiche della nonviolenza realizzano commemorazioni delle vittime delle guerre. Ed in questi dieci anni e' cresciuta una consapevolezza ed una tradizione.

La consapevolezza che e' abominevole che nel giorno del ricordo delle vittime delle guerre vi sia chi festeggi i poteri e le macchine che le guerre decidono ed eseguono, e che quelle vittime hanno ucciso.

La consapevolezza che solo chi si oppone alle guerre e' degno di commemorare le vittime della guerra, e proprio nel loro ricordo e nel loro nome deve impegnarsi affinche' non vi siano altre vittime, affinche' non vi siano altre guerre, affinche' cessi la criminale follia delle uccisioni.

E una tradizione: la tradizione ormai decennale della nonviolenza in cammino che strappa dalle grinfie dei poteri assassini il giorno della memoria delle vittime. La tradizione ormai decennale della nonviolenza in cammino che raccoglie su di se' l'impegno della memoria e dell'omaggio agli estinti, l'impegno dell'azione incivilitrice che salva le vite umane, che difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E cosi' come a Viterbo, da anni anche in altre citta' italiane si e' iniziato a realizzare il 4 novembre le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele".

E che in pochi anni possa avvenire il miracolo che queste commemorazioni nonviolente divengano le sole commemorazioni ammesse il 4 novembre in tutta Italia, poiche' le sole fedeli alla memoria degli uccisi dalla guerra, poiche' le sole fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana, poiche' le sole fedeli all'umanita' che e' una.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Cessino tutte le guerre, cessino tutte le uccisioni.

Solo la pace salva le vite.

 

4. DIECI ANNI E UNA SETTIMANA DI "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Sono dieci anni che a Viterbo nella ricorrenza del 4 novembre si realizza la commemorazione nonviolenta delle vittime di tutte le guerre "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Cominciammo nel 2002, e scrivevamo allora quanto segue.

"'Ogni vittima ha il volto di Abele' (Heinrich Boell).

1. Il 4 novembre e' un giorno di lutto, e nelle vicende umane anche l'elaborazione del lutto per coloro che non sono piu' conta. E conta altresi' il ricordo di coloro cui e' stata tolta la vita con la violenza. Non ricordarli sarebbe come volerli cancellare, quasi ucciderli una seconda volta.

Chi defini' la prima guerra mondiale con la formula lapidaria 'inutile strage' colse un punto decisivo: fu una orribile strage; e - di contro alle retoriche dei potenti che mandarono al macello tanta povera gente - non ebbe alcuna ammissibile utilita', poiche' le stragi non sono mai utili (se non al trionfo del male ed alla sofferenza dell'umanita'), sono stragi e basta, e tutti quelli che pensano che si possa costruire qualcosa dando ad altri la morte commettono uno sciaguratissimo e infame errore di ragionamento, oltre che un abominio morale, che li rende promotori o complici del piu' orrendo dei crimini.

La memoria delle vittime e' uno degli elementi su cui e con cui costruire l'impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani (sulla memoria delle vittime ed anche sui possibili rischi di un uso distorto e strumentale di essa ha scritto pagine indimenticabili Tzvetan Todorov, ad esempio in Memoria del male, tentazione del bene).

2. Ebbene, la ricorrenza del 4 novembre, fine della prima guerra mondiale (per l'Italia), e' stata fin qui strumentalizzata proprio dai poteri militari, che in questa giornata, loro si', "festeggiano" le forze armate, cioe' scherniscono quei poveri morti che loro stessi comandi militari hanno fatto morire. Lo troviamo ripugnante.

3. Sic stantibus rebus, non convincono le iniziative subalterne, e non convince il lasciar stare, il far finta di niente. Cosicche' abbiamo pensato (anche sulla base di esperienze del passato) che il 4 novembre non debba essere lasciato come irridente e iniquo monopolio delle gerarchie militari e di quella retorica pseudopatriottica che il dottor Johnson qualche secolo fa definiva "l'ultimo rifugio delle canaglie"; non debba essere lasciato alle loro menzogne ed alla loro propaganda necrofila.

4. Di qui la proposta: in quella data le persone e le istituzioni amanti della pace e fedeli al diritto internazionale e alla legalita' costituzionale non permettano che prevalga la sciagurata finzione che la guerra sia bella e che le vittime debbano essere contente di essere state trucidate, ma oppongano alla menzogna la verita', e all'ipocrisia la pieta'. In quella data si ricordino le vittime per affermare che la guerra, del cui orrore la loro morte testimonia, ebbene, la guerra e' un crimine che mai piu' deve darsi.

'Ogni vittima ha il volto di Abele' (Heinrich Boell)".

Cosi' scrivevamo nel 2002.

*

Nel corso degli anni alla commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 settembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" si sono aggiunte altre citta' in numero crescente.

Quest'anno l'iniziativa e' stata promossa a livello nazionale da un appello sottoscritto da alcune realta' rilevanti dell'impegno pacifista e nonviolento in Italia: il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace, Peacelink. Ed e' stata realizzata in molte citta' italiane, in grandi e piccoli centri.

A Viterbo, in particolare, quest'anno intorno alla commemorazione del 4 novembre abbiamo realizzato, attraverso un'adeguata, meditata preparazione, un'intera settimana di variegate iniziative.

Innanzitutto abbiamo preparato l'evento con una serie di incontri specifici iniziati subito dopo la marcia Perugia-Assisi.

Poi da domenica 30 ottobre a domenica 6 novembre abbiamo realizzato ogni giorno incontri di riflessione ed iniziative pubbliche in vari luoghi della citta': nei quartieri del centro storico, di San Pellegrino, dell'Ellera, di Santa Barbara; e particolarmente significative sono state ovviamente le commemorazioni il 2 ottobre al cimitero monumentale cittadino San Lazzaro e il 4 ottobre in piazza del Sacrario.

E non solo a Viterbo: abbiamo tenuto incontri anche in altri comuni della provincia coinvolgendo quindi anche altri centri, altri gruppi, altre persone. E confidiamo che quanto seminato in questi incontri dara' luogo il 4 novembre del prossimo anno a commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre non solo a Viterbo citta', ma anche in vari altri comuni del viterbese.

Insieme a cio', abbiamo ospitato sul nostro notiziario telematico quotidiano numerosi interventi che hanno ampiamente documentato come in tutta Italia l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" trovi attenzione e sostegno, e come sia nella societa' civile che nelle istituzioni si apra la via la convinzione che occorre strappare il 4 novembre dalle grinfie dei poteri assassini e farne una giornata di impegno contro la guerra nel ricordo e nel nome di tutte le vittime.

Se dovessimo trarre un bilancio per quanto riguarda Viterbo ci sembra di poter dire che in un decennio l'iniziativa nonviolenta del 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' lentamente ma solidamente divenuta una tradizione e un punto di riferimento, ed il suo appello all'impegno per la pace che salva le vite e' sempre piu' ascoltato e condiviso.

E questo appello nel ricordo e nel nome di tutte le vittime della guerra, delle uccisioni e delle persecuzioni convoca tutta la popolazione ad opporsi alla barbarie assassina, ad opporsi alla violenza nemica dell'umanita'; convoca tutta la popolazione all'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

E qui ed ora convoca - non stanchiamoci di ripeterlo - l'intero popolo italiano all'azione nonviolenta affinche':

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. CONSISTE LA GUERRA DI QUESTO: UCCISIONI

 

Consiste la guerra di questo: uccisioni.

E servono a questo le armi: ad uccidere.

Per uccidere si addestrano gli eserciti.

Ogni impero vuole avere schiavi o morti.

 

Tu che sei essere umano esposto a morte

tu che sai che ogni altro e' altro all'altro

e ciascuno e' se' per se', e tutti insieme

una stessa sola siamo umanita'

 

tu contrasta la guerra e le uccisioni

tu contrasta gli eserciti e le armi

tu contrasta gli imperi assassini

tu difendi la vita di tutti.

 

6. LA GUERRA E' UN CRIMINE

 

Il fatto che non se ne parli non significa che i massacri in Libia siano finiti.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che sia finita la guerra in Afghanistan.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che la produzione e il commercio di armi non abbiano come esito l'uso di quelle armi, che ha come conseguenza la morte di esseri umani.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che l'immane sperpero delle risorse pubbliche per le folli e criminali spese militari non provochi ipso facto la sottrazione di ingentissime risorse che potrebbero e dovrebbero invece essere usate per il benessere della popolazione.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che il colpo di stato razzista abbia cessato di perseguitare e far morire innumerevoli innocenti.

*

A questi crimini tu devi opporti.

A queste follie tu devi opporti.

A questi orrori tu devi opporti.

*

Ed e' necessario qui ed ora che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

E' necessario qui ed ora che:

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. ORA E FRA UN ANNO

 

Fra un anno il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, sia una giornata di capillare mobilitazione nonviolenta per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la gestione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della legalita' che salva le vite.

Cominciamo a lavorarci fin d'ora.

*

Fra un anno il 4 novembre, mai piu' giorno di "festa" dei poteri assassini ma giornata nazionale delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre poiche' "ogni vittima ha il volto di Abele", sia una giornata di capillare mobilitazione nonviolenta per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la gestione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della legalita' che salva le vite.

Cominciamo a lavorarci fin d'ora.

*

Ed ogni giorno, incessantemente, opponiamoci alla guerra assassina, opponiamoci al colpo di stato razzista, opponiamoci alle spese militari, opponiamoci al militarismo e alla militarizzazione, opponiamoci a tutte le uccisioni e a tutte le persecuzioni.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

8. SOTTO LA PIOGGIA LA STATUA DI PIETRA

 

Sotto la pioggia la statua di pietra

pare quasi che pianga in silenzio

senti ancora il belato del gregge

che ha offerto la gola alla lama

vedi ancora nel buio sangue e fiele.

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

In questo forno non si cuoce pane

queste macchie non sono di vino

questa mensa non puoi nominarla

denso un fumo ti toglie il respiro

sullo scoglio non scorre latte e miele.

 

E ogni vittima ha il volto di Abele.

 

Qui venuto di molto lontano

reca uova che danno tumori

reca olio che brucia le carni

lunghe ali di ferro e di tuono

lunghe braccia finiscono in chele.

 

E ogni vittima ha il volto di Abele.

 

Nel buio livido

nel gorgo torbido

un fiato tossico di greve fumo

nel fango immenso ribollente un grumo

seme di fiamma, frutto crudele.

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

9. IL PRIMO PUNTO DEL PROGRAMMA DELL'ALTERNATIVA

 

Il primo punto del programma dell'alternativa - che sara' tale solo se sara' nonviolenta - e' l'opposizione alla guerra e al razzismo, ovvero il ripristino della legalita' costituzionale.

Ovvero il disarmo (unilaterale e integrale, comprensivo della cessazione di ogni produzione di armi, con connessa riconversione a produzioni civili dell'industria bellica), la drastica riduzione delle spese militari (fino all'integrale smilitarizzazione e sostituzione con la Difesa popolare nonviolenta ed i Corpi civili di pace), e l'abrogazione di tutte le misure naziste attraverso cui si e' realizzato il colpo di stato razzista in Italia.

Senza l'opposizione alla guerra e al razzismo non si costruisce un'alternativa al regime delle stragi e della corruzione.

Solo con l'opposizione alla guerra e al razzismo si ricostruisce la legalita' e la democrazia in Italia.

*

E quindi fulcro dell'alternativa nonviolenta necessaria ed urgente sia:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE, DIFESA DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA BIOSFERA

 

Questo e' il programma politico necessario ed urgente: pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera.

*

Questi i piu' urgenti obiettivi politici:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi;

- che cessi immediatamente la devastazione della biosfera;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

11. SEVERINO VARDACAMPI: CHE SIA FINALMENTE PER TUTTI GIORNO DI IMPEGNO COMUNE PER LA FINE DI TUTTE LE GUERRE

 

La commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra che con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" a Viterbo si svolge ogni 4 novembre dal 2002, nel corso del tempo si e' estesa a varie altre citta': dapprima in poche, ora sono gia' varie decine su tutto il territorio nazionale.

Particolarmente quest'anno "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha infatti avuto una espansione notevole. Sia perche' c'e' stato un piu' intenso e specifico lavoro di coscientizzazione e di documentazione, informativo ed organizzativo. Sia perche' e' stata esplicitamente fatta propria anche da altri movimenti e associazioni: infatti al Centro di ricerca per la pace di Viterbo si sono aggiunti il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink che hanno copromosso l'appello a livello nazionale, ed a livello locale molte associazioni ancora si sono aggiunte. Sia perche' poche settimane prima vi era stata la straordinaria marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, cui aveva fatto seguito una sola settimana dopo - il 2 ottobre - la Giornata della nonviolenza indetta dal'Onu: questa sequenza di eventi ha consentito una efficace sinergia. Sia infine perche' l'orribile, scellerata guerra libica ha definitivamente aperto gli occhi ad ogni persona onesta persuadendola a fare qualcosa per esprimere la propria opposizione alle stragi di cui ogni guerra consiste. Tutto cio' ha dato all'iniziativa della commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra "Ogni vittima ha il volto di Abele" una crescente visibilita' e una capillare diffusione in tutte le regioni d'Italia.

*

E la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra ha avuto un significato di impegno concreto di opposizione alle guerre in corso, di opposizione alle armi e agli eserciti; un significato concreto di lotta nonviolenta per la pace e i diritti umani, per il disarmo e la smilitarizzazione; un significato concreto di opposizione a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni.

Un significato contenuto nella esplicita formulazione piu' volte espressa: "che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

*

La prospettiva a cui occorre adesso lavorare e' che il prossimo anno almeno in tutti i capoluoghi di provincia il 4 settembre vi siano commemorazioni nonviolente delle vittime in alternativa alla grottesca e abominevole "festa" degli apparati della guerra assassina.

E che nel giro di alcuni anni si raggiunga una massa critica tale che il 4 novembre cambi di segno e di senso, che le celebrazioni militari siano finalmente percepite per quello che sono: un'oscena adorazione della guerra assassina da definitivamente ripudiare; e che le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre - e l'impegno contro la guerra e le stragi che esse esprimono - divengano punto di riferimento per tutta la popolazione e per tutte le istituzioni democratiche.

Ed il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, sia finalmente per tutti giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre, nel ricordo e nel nome di tutte le vittime. Vi e' una sola umanita'.

 

12. NO AL CRIMINALE SPERPERO DEI PUBBLICI DENARI PER LA PRODUZIONE E L'ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI F-35

 

Ogni persona decente condivide l'appello che giunge da Novara contro il criminale sperpero dei pubblici denari per la produzione e l'acquisto dei cacciabombardieri F-35.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Le armi servono per fare le guerre.

L'Italia ripudia la guerra.

Non si spenda piu' un soldo per le guerre assassine.

Non si spenda piu' un soldo per le armi assassine.

Non si spenda piu' un soldo per gli eserciti assassini.

Solo la pace salva le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione: la civilta' comincia cessando di uccidere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. LA NONVIOLENZA ALLA PROVA: DALLA SUBALTERNITA' ALL'EGEMONIA. ALCUNE CONSIDERAZIONI PER UNA PRIMA VALUTAZIONE DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" DEL 4 NOVEMBRE 2011. I COMPITI DELL'ORA

 

Ha avuto quest'anno una notevole diffusione a livello nazionale l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra che da anni si svolge in sempre piu' numerose citta' ogni 4 novembre nell'anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale ed in nitida opposizione e costruttiva alternativa alle oscene "feste" del nazionalismo sciovinista e degli apparati servitori della guerra assassina.

Dai riscontri che abbiamo fin qui ricevuto, quest'anno il 4 novembre e nei giorni immediatamente precedenti o successivi si sono svolte commemorazioni nonviolente come proposto dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" in tutte le regioni italiane ed in gran parte delle province, sia nei capoluoghi che in altre citta'.

Non solo: su molti mezzi d'informazione l'iniziativa ha avuto finalmente una crescente attenzione.

E soprattutto: e' cresciuto l'apprezzamento e il sostegno ad essa particolarmente tra i pubblici amministratori degli enti locali: Comuni, Province, Regioni. Passaggio decisivo per far si' che le commemorazioni nonviolente in prospettiva sostituiscano tout court quelle scelleratamente e stoltamente belliciste allo stato attuale ancora insensatamente "ufficiali".

Un ruolo fondamentale nell'espansione dell'iniziativa noviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" lo ha avuto quest'anno anche il fatto che l'appello che l'ha proposta sia stato copromosso da alcune rilevanti realta' del pacifismo e della nonviolenza in Italia: al Centro di ricerca per la pace di Viterbo - ideatore e primo realizzatore dell'iniziativa nel 2002 - si sono infatti aggiunti a livello nazionale il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink; e ad essi anche molte altre realta' ecopacifiste, nonviolente, della solidarieta' e di servizio civile a livello locale.

Dopo la marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli" del 25 settembre 2011, e dopo la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 novembre ha dato sviluppo ed espressione ad un sempre piu' diffuso bisogno popolare di opporsi alla criminale azione guerrafondaia e razzista del governo italiano, al bisogno popolare di opporsi alle uccisioni e alle persecuzioni, al bisogno popolare di opporsi al criminale sperpero delle pubbliche risorse a fini di morte, al bisogno popolare di impegnarsi per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; per la democrazia che ogni essere umano riconosce e rispetta, per la legalita' che salva le vite.

E rispetto a talune ambiguita' della gestione organizzativa della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre e ad una certa astrattezza burocratica o liturgica ipocrisia dell'appello dell'Onu per il 2 ottobre (Onu che abdicando al suo originario mandato nei mesi precedenti si era resa scellerata complice della guerra libica), il 4 novembre di "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' stato caratterizzato dalla chiarezza della scelta della nonviolenza come lotta nitida e intransigente contro tutte le guerre e tutti i poteri e gli apparati assassini.

*

"Ogni vittima ha il volto di Abele" non e' stata infatti un'iniziativa "celebrativa", o astrattamente "simbolica": essa ha proposto un impegno attuale, immediato, concreto: un impegno civile, un impegno politico. Proprio nel ricordo e nel nome delle vittime delle guerre, "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha proposto alle persone amiche della nonviolenza, ai movimenti della societa' civile ed alle istituzioni democratiche un programma di lavoro per la pace e la dignita' umana, ovvero di lotta contro le uccisioni e le persecuzioni, articolato in alcuni punti precisi ed irrinunciabili:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E' il programma immediato e non negoziabile che deve guidare l'agire quotidiano, l'azione civile, l'impegno politico di tutte le persone, le esperienze associative e le istituzioni democratiche oggi impegnate a fronteggiare la crisi italiana assumendo il punto di vista della giustizia e della solidarieta', della legalita' che salva le vite, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Tutti gli esseri umani hanno uguale diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. INIZIATIVE. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO E DELLA FESTA PER I CINQUANT'ANNI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IL 20-22 GENNAIO 2012 A VERONA

[Riproponiamo il seguente invito dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org)]

 

Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, compie 50 anni.

La festa di compleanno si terra' nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy (zona Porta Vescovo).

Ci saranno ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte per fare memoria dei 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione. Sara' festa per tutti. Celebreremo il passato e organizzeremo il futuro.

Sono invitate tutte le persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei piu' diversi ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, e comunque tesi verso l'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il nostro Movimento e gli vogliono bene.

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Programma (provvisorio)

Venerdi' 20 gennaio 2012

Ore 21, Spettacolo/concerto, con Magical Mystery Orchestra (con archi, fiati e attore). Qualita', classicita', poetica. Le canzoni che i Beatles non hanno mai eseguito dal vivo: un'orchestra di 12 elementi con una musicalita' propria, realizza una personale interpretazione che unisce all'estremo rigore filologico una vena compositiva essenziale, attenta alla logica e allo spirito dei brani e dell'epoca in cui furono concepiti. Cinquant'anni di musica vitale.

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Sabato 21 gennaio

Ore 10, Convegno "50 anni di nonviolenza".

Goffredo Fofi: "Il contesto culturale e politico nel quale e' nato il Movimento Nonviolento".

Gianni Sofri: "L'influenza del pensiero di Gandhi nel Movimento Nonviolento di Aldo Capitini".

Daniele Lugli: "Il Movimento Nonviolento alla prova della visione di Capitini e delle sfide di oggi".

Interventi di "auguri" da parte di ospiti e amici.

Ore 15, Film "In marcia - Elementi di un'esperienza nonviolenta" di Roberto Rossi e Roberta Mani.

Presentazione dell'Archivio storico del Movimento Nonviolento, a cura di Andrea Maori.

Vignette, disegni, illustrazioni, fumetti, immagini, satira... in diretta con Mauro Biani

Interventi di "auguri" da parte di amiche e amici della nonviolenza: I sessione, L'obiezione; II sessione, L'ecologia; III sessione, L'apertura; IV sessione, L'omnicrazia.

"E se la patria chiama...": Dalla Marcia del '61 ad oggi, conversazione in musica con Fausto Amodei, padre italiano della canzone civile, satirica, antimilitarista. Conduce Enrico de Angelis.

Degustazione con i tre vini nonviolenti (Nebbiolo, Botticino, Cesanese), alla presenza dei produttori Beppe Marasso, Adriano Moratto, Mariano Mampieri.

Buffet aperi/cena.

Ore 21, Mille papaveri rossi. La pace nella canzone italiana.

Reading-concerto curato e condotto da Enrico de Angelis. Cantano Raffaella Benetti, Giuliana Bergamaschi, Claudia Bidoli, Grazia De Marchi, Laura Facci, Deborah Kooperman, Veronica Marchi, Ilaria Peretti, Alice Ronzani, Terry Veronesi. Suonano Enrico Breanza, Marco Pasetto, Gianni Sabbioni. Arrangiamenti di Enrico Breanza, Marco Pasetto, Enrico Terragnoli. Letture di Sandra Ceriani.

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Domenica 22 gennaio

Ore 9,30, "Il programma costruttivo".

Le reti alle quali il Movimento Nonviolento partecipa: Rete Ipri - Corpi Civili di Pace, Rete Disarmo, Campagna No F-35, Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, Movimento No Tav, Servizio Civile.

Ore 13, Conclusione: proposta di una campagna comune per il disarmo e contro le spese militari.

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Informazioni logistiche

Puoi contribuire alla buona riuscita della festa/convegno partecipando e facendo circolare la notizia.

Il miglior regalo per il festeggiato cinquantenne sara' la tua partecipazione personale alla festa.

Se vuoi, puoi anche contribuire alle molte spese sostenute per quest'iniziativa, con un contributo di sostegno (graditissimo) fiscalmente detraibile, sul conto corrente postale n.18745455 intestato a Movimento Nonviolento o bonifico bancario con codice Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455.

Il Teatro Camploy si trova a 500 metri dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Vescovo.

Sul sito del Movimento Nonviolento le indicazioni per mangiare e dormire nelle vicinanze a prezzi contenuti.

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Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, sito: www.nonviolenti.org

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Numero 488 del 3 gennaio 2012

 

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