La domenica della nonviolenza. 280



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 280 del primo gennaio 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del dicembre 2011

2. Christa Wolf

3. Un'insistenza

4. Omero Dellistorti: Domande senza specchio

5. Osvaldo Caffianchi: All'amico suo Omero Dellistorti

6. Il primo dicembre si e' svolto un incontro a Viterbo "Contro il razzismo, per i diritti umani"

7. Per l'abolizione di tutti gli eserciti

8. Leda Colombini

9. Verso il 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani

10. Passi

11. Una sola umanita'

12. Nonviolenza, diritti umani

13. Il 10 dicembre si e' svolto un incontro di studio a Viterbo su "Diritti umani e nonviolenza"

14. L'11 dicembre si e' svolto un incontro di studio a Viterbo

15. Una manciata di tesi, e un'insistenza

16. Una tesi fondamentale

17. Opposizione alla guerra e al razzismo

18. Cesaria Evora

19. Vaclav Havel

20. Ivar Oddone

21. Il 18 dicembre si e' svolta a Viterbo un'iniziativa contro il razzismo

22. Il 19 dicembre si e' svolto un incontro di studio a Viterbo su "Educare alla pace: la risorsa della nonviolenza"

23. Severino Vardacampi: Mezzo secolo di Movimento Nonviolento

24. Dal quaderno di ruminazioni di Biroccio Birocci

25. Due cose

26. Giorgio Bocca

27. Il 28 dicembre si e' svolto un incontro di riflessione a Viterbo

28. Il programma del convegno e della festa per i cinquant'anni del Movimento Nonviolento il 20-22 gennaio 2012 a Verona

 

1. ALCUNI TESTI DEL DICEMBRE 2011

 

Riproponiamo alcuni testi gia' apparsi su "La nonviolenza e' in cammino" nel dicembre 2011.

 

2. CHRISTA WOLF

 

Maestra di verita', compagna di lotte.

Per la pace che salva le vite.

Per la liberazione dell'umanita'.

Ha voce e volto di donna la nonviolenza in cammino.

 

3. UN'INSISTENZA

 

Opporsi alla guerra, agli eserciti, alle armi.

Salvare le vite.

*

Opporsi alla persecuzione razzista.

Salvare le vite.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. OMERO DELLISTORTI: DOMANDE SENZA SPECCHIO

[Ringraziamo il nostro vecchio amico Omero Dellistorti per questo intervento]

 

Con chi sta giocando a scacchi l'autore del Tom Jones?

Prima di venir pietrificati chi erano gli avventori di quel bar di Hopper?

La voce che ti dice che ha sbagliato numero ha veramente sbagliato numero?

 

L'idiota che solleva la mannaia

l'ubriaco che sorpassa a cento all'ora

il collezionista di vere menzogne

quello che vuol leggere il suo nome sul giornale

lo schiavo che agita la frusta sugli schiavi

il conducente a cui parlare e' proibito

 

Chi ha piantato l'albero del bene e del male?

Chi ha inventato la lente d'ingrandimento?

A chi venne in mente di saltare nel cerchio di fuoco?

 

La morte che ti mangia un pezzo al giorno

la grotta del monocolo ubriaco

il gran teatro del mondo

la paura che ha paura di se stessa

la ressa dinanzi al supermercato

il diavolo zoppo che ti sta sempre un passo avanti

 

Chi scrive queste righe e perche'?

Quanto bisogna esser ebbri o vuoti per assassinare un uomo?

Cosa c'e' oltre questo vetro incorniciato?

 

5. OSVALDO CAFFIANCHI: ALL'AMICO SUO OMERO DELLISTORTI

 

Doppi pensieri. Buffoni e ladri.

Torri, muraglie, deserti infiniti.

 

Tu non arrenderti al male.

Tu opponiti alle guerre e alle uccisioni.

Tu opponiti a tutte le persecuzioni.

Tu salva le vite, mantienila salda

la dignita' tua e di tutti.

 

Parole nel vento e nel vento la storia.

Pensieri doppi, deserti infiniti.

Tu non arrenderti al male.

 

6. IL PRIMO DICEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO A VITERBO "CONTRO IL RAZZISMO, PER I DIRITTI UMANI"

 

Giovedi' primo dicembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro sul tema: "Contro il razzismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani".

Nel corso dell'incontro e' stato espresso sostegno alla proposta che tutti i nati in Italia ricevano ipso facto la cittadinanza italiana; e' stata argomentata la proposta che a tutti i residenti in italia si riconosca ipso facto il diritto di voto nelle elezioni amministrative; e' stata rinnovata la richiesta che siano immediatamente abrogate tutte le misure e le pratiche razziste attualmente scandalosamente vigenti imposte dai precedenti governi e palesemente incostituzionali; e' stato formulato un appello affinche' l'Italia accolga ed assista tutte le persone che in essa giungano fuggendo da paesi in cui la loro vita e i loro diritti siano in pericolo a causa di guerre, dittature, poteri criminali, criticita' ambientali, poverta', fame.

Vi e' una sola umanita'; a tutti gli esseri umani devono essere riconosciuti e garantiti tutti i diritti umani, in primo luogo il diritto alla vita e a una vita dignitosa.

 

7. PER L'ABOLIZIONE DI TUTTI GLI ESERCITI

 

Primo argomento per l'abolizione di tutti gli eserciti: cio' che si chiede ad ogni soldato e' la disponibilita' ad uccidere degli esseri umani.

 

8. LEDA COLOMBINI

 

E' deceduta Leda Colombini.

Combattente antifascista, indimenticabile compagna di tante lotte, promotrice di tante iniziative di civilta', nemica di ogni ingiustizia, solidale con ogni essere umano oppresso e sofferente, chiunque l'abbia conosciuta l'ha apprezzata, ne ha ammirato il limpido rigore e l'infinita generosita', le ha voluto bene.

L'umanita' come dovrebbe essere.

La nonviolenza in cammino.

Con voce e con volto di donna.

 

9. VERSO IL 10 DICEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI

 

Il 10 dicembre 1948 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvava e proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Quel documento e' ancora un programma da realizzare.

Ed in primo luogo e' da realizzare quel primo diritto da cui ogni altro procede: il diritto a vivere, il diritto a non essere uccisi.

Opporsi alla guerra, opporsi alle uccisioni, opporsi alle persecuzioni, recare il proprio aiuto ad ogni essere umano oppresso e minacciato: e' il primo dovere di ogni persona decente.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. PASSI

 

L'opposizione alla guerra, agli eserciti, alle armi.

L'opposizione al razzismo, alle discriminazioni, alle persecuzioni.

L'opposizione al dominio maschilista e patriarcale.

L'opposizione allo sfruttamento e all'oppressione dell'essere umano sull'essere umano.

L'opposizione alla devastazione della biosfera.

La difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

La solidarieta' che tutte e tutti raggiunge.

Il rispetto per l'intero mondo vivente.

La nonviolenza in cammino.

 

11. UNA SOLA UMANITA'

 

Vi e' una sola umanita'.

A tutti gli esseri umani siano riconosciuti tutti i diritti umani.

*

Non da poteri disumani saranno rispettati i diritti umani.

Solo la pace costruisce la pace, solo la democrazia difende la democrazia, solo la misericordia invera la giustizia, solo la nonviolenza contrasta la violenza.

*

Opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le oppressioni.

Scegliere la nonviolenza.

Salvare le vite.

 

12. NONVIOLENZA, DIRITTI UMANI

 

La nonviolenza e' la lotta per realizzare i diritti umani di tutti gli esseri umani con mezzi coerenti col rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza sono i diritti umani in azione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. IL 10 DICEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "DIRITTI UMANI E NONVIOLENZA"

 

Sabato 10 dicembre 2011, nella Giornata internazionale dei diritti umani (nell'anniversario della proclamazione della "Dichiarazione universale dei diritti umani" da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948) si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio sul tema: "Diritti umani e nonviolenza".

*

Il responsabile della struttura pacifista viterbese ha evidenziato come l'azione in difesa dei diritti umani per essere autenticamente tale implichi due caratteristiche: che essa sia riferita a tutti gli esseri umani, e che in essa vi sia coerenza tra i mezzi e i fini.

Ne discende che utilizzare lo strumento della guerra per difendere i diritti umani e' una flagrante contraddizione in termini: la guerra e' in se stessa la piu' atroce violazione dei diritti umani, consistendo nell'uccisione di esseri umani.

E ne consegue altresi' che negare i diritti umani di una parte dell'umanita' significa negare i diritti umani di tutta l'umanita'.

Ne deriva infine che solo la nonviolenza e' atta a difendere i diritti umani, poiche' essa tali diritti riconosce a tutti gli esseri umani e nel suo agire adotta esclusivamente quei mezzi che nel corso stesso della lotta per l'affermazione dei diritti umani riconoscono e inverano i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza riconosce e difende i diritti umani dell'umanita' intera, riconoscendo e difendendo i diritti umani di ogni singolo essere umano.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. L'11 DICEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Domenica 11 dicembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio sul tema: "Il pensiero delle donne, l'educazione alla pace, la lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani".

L'incontro si e' svolto nella giornata di iniziative promossa dal movimento "Se non ora quando?" ed ha inteso essere un contributo di riflessione all'impegno contro la violenza maschilista e patriarcale, per una societa' del riconoscimento e del rispetto delle differenze, egualitaria e quindi attivamente solidale, rispettosa di tutti i diritti di tutti gli esseri umani e della biosfera, fraterna e sororale, responsabile e democratica, inveratrice dell'intreccio di giustizia e liberta', nonviolenta.

 

15. UNA MANCIATA DI TESI, E UN'INSISTENZA

 

La nonviolenza e' la lotta contro la violenza, al di fuori di questa lotta nonviolenza non si da'.

La nonviolenza si fonda sul rispetto di se' come essere umano: essa e' dunque difesa attiva della propria integrita'.

La nonviolenza si fonda sulla consapevolezza che vi e' una sola umanita', e un'unica biosfera: essa e' dunque responsabilita' per l'altro ed empatia in azione.

La nonviolenza ti chiede di prendere sul serio la tua propria dignita', ergo di pensare seriamente le tue proprie idee e le tue proprie azioni; di approfondirle e rigorizzarle: e laddove esse ledano la tua o l'altrui dignita', di mutarle.

La nonviolenza ti chiede di prendere sul serio l'altrui dignita', ergo di considerare seriamente le altrui idee ed azioni; di approfondirle e rigorizzarle: e laddove esse ledano l'altrui o la tua dignita', di adoperarti a mutarle.

La nonviolenza e' sempre dalla parte delle vittime. La nonviolenza e' sempre impegnata a salvare le vite.

La nonviolenza e' fallibilista: proprio perche' non possiamo essere certi di avere ragione facciamo in modo che la nostra azione non provochi del male a chicchessia: in dubio contra projectum.

La nonviolenza e' fallibilista: proprio perche' non possiamo essere certi di avere ragione facciamo in modo che il nostro giudizio non provochi del male a chicchessia: in dubio pro reo.

La nonviolenza e' componibile con tradizioni culturali diverse, poiche' essa e' lo sforzo di cogliere il bene che unisce e che salva.

La nonviolenza e' pluridimensionale, complessa, contestuale, dialogica e dialettica, concreta. Non e' riducibile ad una delle sue dimensioni; non e' data e fissata, ma aperta e creativa.

Essa afferma la coerenza tra i mezzi e i fini: il fine non giustifica i mezzi, i mezzi pregiudicano il fine.

Essa e' opposizione alla violenza, lotta comunicativa, gestione costruttiva del conflitto, riparazione di cio' che e' rotto, coinvolgimento nel percepire e realizzare relazioni armoniche, uguaglianza di diritti nel rispetto delle differenze, riconoscimento di dignita', non nuocere, equilibrio: ahimsa.

Essa e' afferramento al bene, persistere nel giusto, forza della verita', ricerca condivisa ed autenticita' relazionale: satyagraha.

Ma in primis et ante omnia la nonviolenza e' la lotta contro la violenza, al di fuori di questa lotta nonviolenza non si da'.

 

16. UNA TESI FONDAMENTALE

 

Quando io affermo il mio diritto a vivere, e quindi rivendico il mio diritto a non essere ucciso, per poter fondare questo diritto per me io devo riconoscere lo stesso diritto ad ogni altro essere umano; come potrei altrimenti chiedere ad altri di riconoscerlo a me se io non lo riconoscessi loro?

Il mio diritto alla vita, alla dignita', all'integrita', in tanto puo' avere una possibilita' di ascolto, esprimere una capacita' persuasiva, ottenere rispetto, costituire un'obbligazione cogente, in quanto questo diritto io riconosco ad ogni altro essere umano, rispetto in ogni altro essere umano.

Solo riconoscendo a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani io posso chiedere agli altri per me il rispetto di quei diritti, ed e' su questo riconoscimento reciproco e su questo impegno condiviso che si puo' costruire un accordo comune, una civile convivenza.

E' la massima che costantemente si presenta nella generalita' delle culture fin dalla piu' remota antichita': agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero nei tuoi confronti.

*

La nonviolenza e' questo: il tuo diritto alla vita, alla dignita' e all'integrita' preso sul serio. Ovvero il riconoscimento per tutti gli esseri umani di quel medesimo diritto. E quanto da cio' necessariamente consegue.

*

Vi e' una sola umanita'. Costituita dai singoli esseri umani ognuno dei quali l'intera umanita' compone e reca in se'. E quindi ogni male fatto ad un essere umano e' fatto all'umanita' intera. A te. A me.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

17. OPPOSIZIONE ALLA GUERRA E AL RAZZISMO

 

Due impegni sono cruciali: l'opposizione alla guerra, l'opposizione al razzismo.

Due impegni sono cruciali: l'opposizione a tutte le uccisioni, l'opposizione a tutte le persecuzioni.

Ma per opporsi alla guerra occorre assumere una posizione insieme limpida e concreta, intransigente ed efficace: occorre opporsi agli eserciti e alle armi; occorre lottare per il disarmo e la smilitarizzazione.

Ed ugualmente per opporsi al razzismo occorre assumere una posizione insieme limpida e concreta, intransigente ed efficace: occorre far abolire tutte le misure razziste che i governi golpisti degli ultimi decenni hanno introdotto nell'ordinamento e nella pratica amministrativa italiana; occorre ottenere il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; occorre accogliere ed assistere tutte le persone che giungono nel nostro paese di tutte rispettando la vita, la dignita', i diritti.

*

Due impegni sono cruciali: l'opposizione alla guerra, l'opposizione al razzismo.

Due impegni sono cruciali: l'opposizione a tutte le uccisioni, l'opposizione a tutte le persecuzioni.

Questi impegni implicano la solidarieta' con l'umanita' intera.

Questi impegni implicano la difesa della biosfera casa comune dell'umanita': dell'umanita' presente come delle future generazioni.

Questi impegni implicano scelte di giustizia, di responsabilita' e di condivisione su scala planetaria.

Questi impegni richiedono la scelta della nonviolenza.

La nonviolenza e' l'unica politica adeguata alla presente distretta dell'umanita'.

*

Due impegni sono cruciali: l'opposizione alla guerra, l'opposizione al razzismo.

Due impegni sono cruciali: l'opposizione a tutte le uccisioni, l'opposizione a tutte le persecuzioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

18. CESARIA EVORA

 

Come e' ancora piu' triste il mondo

senza piu' quella voce triste,

quei canti tristi, quel triste dolce volto.

 

E come lieve e' il pensiero che Cesaria

sia pur esistita e la sua musica resti.

 

19. VACLAV HAVEL

 

Non del Vaclav Havel capo di stato intendiamo qui parlare.

Ma il Vaclav Havel dissidente che sotto il regime oppressivo e menzognero del "socialismo reale" seppe resistere e tenere viva la dignita' umana, quello e' ancora e sempre un nostro compagno di lotta.

E quell'immagine di Vaclav Havel che con Alexander Dubcek alla conclusione di una lunga resistenza nonviolenta nell'ora del crollo del regime fu voce e volto del popolo risorto e in festa, popolo che cosi' nell'eroe della primavera di Praga come nel drammaturgo di Charta '77 si riconosceva, si ritrovava, ed in quei nomi diceva il nome dell'umanita' dello spirito dell'utopia, del principio speranza, dell'ortopedia del camminare eretti, ebbene, quell'immagine di Vaclav Havel restera' per sempre nel nostro cuore.

 

20. IVAR ODDONE

 

Solo adesso ci giunge la notizia della scomparsa di Ivar Oddone, sul finire dello scorso ottobre.

Comandante partigiano, medico del lavoro, scienziato e militante del movimento operaio, in tutti gli ambiti della sua azione ha dato un grande contributo alla causa dell'umanita', con rigorosa coerenza e generosita' inesausta.

Ricordarlo e ringraziarlo sono una cosa sola.

 

21. IL 18 DICEMBRE SI E' SVOLTA A VITERBO UN'INIZIATIVA CONTRO IL RAZZISMO

 

La mattina di domenica 18 dicembre 2011, in occasione della Giornata internazionale dei migranti indetta dall'Onu, si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio e d'impegno contro il razzismo.

*

Il responsabile della struttura pacifista viterbese, dopo aver ricordato le ultime vittime della violenza razzista, ha rinnovato la richiesta che siano immediatamente abrogate tutte le incostituzionali misure razziste che dagli anni Novanta partiti hitleriani e governi golpisti hanno imposto nel nostro paese; che l'Italia torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani; che garantisca accoglienza e assistenza a chi giunge nel nostro paese in fuga da guerre, regimi dittatoriali, poteri criminali, violenze e fame; che cessi di partecipare a guerre assassine e di essere complice di regimi e poteri scellerati; che pienamente rispetti e concretamente applichi quanto affermato nella Dichiarazione universale dei diritti umani.

Nella Giornata internazionale dei migranti occorre non solo denunciare la violenza razzista e assassina dei singoli folli criminali, ma anche quella delle associazioni a delinquere, e quella commessa da organizzazioni politiche, da intraprese economiche, da organismi istituzionali locali ed internazionali, e dagli stessi governi e stati che scelleratamente quella violenza praticano, fomentano e favoreggiano.

Ed occorre che alla denuncia della violenza ed alle dichiarazioni di impegno antirazzista seguano azioni coerenti, concrete ed adeguate.

Opporsi al razzismo e' dovere di ogni persona decente e di ogni ordinamento giuridico democratico. E per quanto concerne il nostro paese la stessa Costituzione della Repubblica Italiana impegna le istituzioni e i cittadini alla solidarieta' in difesa ed a promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

 

22. IL 19 DICEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "EDUCARE ALLA PACE: LA RISORSA DELLA NONVIOLENZA"

 

Lunedi' 19 dicembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio sul tema: "Educare alla pace: la risorsa della nonviolenza".

All'incontro hanno preso parte persone impegnate in attivita' educative e formative.

Nel corso dei lavori sono state proposte ed approfondite alcune piste di riflessione.

a) Educare ed educare alla pace sono una medesima cosa, poiche' educazione significa riconoscimento e promozione della dignita' umana di tutti gli esseri umani; e tale riconoscimento e promozione implica il concreto ed attivo rispetto, e quindi la concreta ed attiva difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; ne consegue l'opposizione nitida e intransigente ad ogni uccisione, ad ogni persecuzione, ad ogni ingiustizia, ad ogni violenza, ad ogni menzogna.

b) Educazione e' relazione: si educa quando non soltanto si trasmettono saperi ed abilita', ma si pratica un rapporto di riconoscimento e di cura, agendo una responsabilita', promuovendo l'autentica liberazione che sola si da' nella reciproca solidarieta', una solidarieta' che necessariamente si estende all'umanita' intera ed al mondo vivente di cui l'umanita' e' parte.

c) Educare alla pace e' gia' azione nonviolenta: ovvero opposizione alla menzogna e alla violenza.

d) La nonviolenza e' la scelta di compiere solo quell'azione che e' insieme anche educazione, in quanto nel suo stesso farsi invera i suoi fini, essendo suo fine primario e fondamentale - e ad ogni altro prepedeutico - il riconoscimento e la valorizzazione della dignita' propria di ogni singola persona e quindi comune all'umanita' intera, e quindi altresi' la responsabilita' attenta e attiva per l'intera biosfera di cui l'umanita' e' parte, in una relazione concreta di profonda solidarieta'.

 

23. SEVERINO VARDACAMPI: MEZZO SECOLO DI MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Credo che il merito maggiore del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini cinquant'anni fa sia stato quello di aver tenuta ferma una nozione rigorosa di nonviolenza; aperta, plurale, ma limpida, esigente, rigorosa.

E poiche' purtroppo sotto l'etichetta di "nonviolenza" si sono sovente abusivamente spacciate e tuttora si spacciano da parte di molti - in buona e in cattiva fede, per ignoranza o per tristizia - ogni sorta di sciocchezze, confusioni, mistificazioni, ebbene, e' di fondamentale importanza che vi sia almeno un punto di riferimento nitido e fedele al suo dichiarato impegno. Il Movimento Nonviolento in Italia e' questo punto di riferimento per tutte le persone amiche della nonviolenza, per tutte le persone civili, ragionevoli, decenti che alla nonviolenza lealmente realmente si accostino in spirito di verita'.

*

Bastera' tornare a leggere la sua carta programmatica. Nella sua concisione, un documento di grande forza ermeneutica.

Nella sua prima parte sono delineati il senso e il fine del Movimento: "Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti".

Nella parte centrale le precise, coerenti linee d'azione: "Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".

Nella parte finale le esatte indicazioni di metodo: "Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli".

*

In questi cinquant'anni il Movimento Nonviolento ha saputo essere una presenza viva ed efficace. Non dubitiamo che sapra' esserlo anche in futuro. Ve ne e' grande bisogno. Gliene siamo grati.

 

24. DAL QUADERNO DI RUMINAZIONI DI BIROCCIO BIROCCI

[Ringraziamo il nostro buon amico Biroccio Birocci per averci messo a disposizione queste sue rozze e scorciate note]

 

1. Civilta'. La civilta' comincia con la lettura di due libri. Uno non basta, poiche' si corre il rischio di credere che tutto il sapere sia li'; dal secondo si scopre che esistono opinioni diverse, che il mondo e' bello perche' vario, che l'umanita' e' plurale, che non esiste solo l'orrore ma anche la testimonianza dell'orrore, ed altro ancora.

2. Autorita'. Se mi chiedi un autore, il mio autore e' Primo Levi; se mi chiedi due autori, sono Lucrezio e Leopardi; se mi chiedi tre autori, sono i tragici greci (tutti e tre uniti in un sol mazzo, chiedo venia), Dante e Cervantes; se mi chiedi quattro autori sono Hannah Arendt per il pensiero politico, Karl Marx per il metodo di indagine, la Bibbia come narrazione di tutte le narrazioni, Ludovico Geymonat per la scelta di fronte al fascismo e per la Storia del pensiero filosofico e scientifico; se mi chiedi (noi italiani...) una squadra di undici, tutti quelli sopra e aggiungi Shakespeare, con Aristotele allenatore.

3. Per un breve corso di etica e politica. Rosa Luxemburg, Virginia Woolf, Simone Weil, Hannah Arendt, Franca Ongaro Basaglia, Vandana Shiva. Non occorre altro, direi. E il settimo giorno riposo.

4. Brevissimo corso di logica. Lao Tse, Marivaux, Emmanuel Levinas.

5. Nonviolenza. E' solo la lotta contro la violenza. E' solo la lotta delle oppresse e degli oppressi contro la violenza. E' solo la lotta contro la violenza sociale, economica, politica. E poi e' la lotta contro la violenza dentro di me. La nonviolenza e' la lotta contro la violenza, null'altro. E' compassione e guarigione. Di nulla si illude, solo si adopera a ridurre la sofferenza nel mondo prestando aita ad gni persona perseguitata e offesa, minacciata e oppressa; solo s'impegna a contrastare ingiustizia e menzogna; solo si attua nel contrastare la violenza che nega la dignita' di tutti e di ognuno. La nonviolenza e' la lotta di liberazione delle classi e delle persone oppresse, null'altro. La nonviolenza e' la lotta che salva le vite. La nonviolenza e' la lotta che riconosce l'altro. La nonviolenza e' la lotta responsabile per il mondo vivente. La nonviolenza sa di non sapere, per questo si oppone ad ogni potere che grava e che spezza, per questo e' coerente nei mezzi e nei fini, per questo non separa ma unisce, dialoga sempre. La nonviolenza e' questa lotta contro la violenza, non altro. La nonviolenza e' questo potere dei senza potere. La nonviolenza e' questo tutto condividere, tutto considerare comune, tutto bene comune. Responsabilita' e condivisione. La nonviolenza e' la lotta per salvare l'umnaita' e la biosfera dalla criminale follia dei poteri dominanti. La nonviolenza e' nozione, percezione, progetto e pratica di un'umanita' libera perche' uguale in diritti, uguale in diritti perche' infinitamente differente in ogni persona, fraterna e sororale perche' infinitamente plurale, e sempre altra e sempre prossima. La nonviolenza e' lotta contro la violenza, qui ed ora. La nonviolenza e' questo respiro.

6. Maestri. Diderot.

 

25. DUE COSE

 

Due cose dovrebbe fare un governo decente prima di ogni altra.

La prima: cessare di finanziare le guerre assassine, cessare di finanziare il riarmo assassino, cessare di finanziare gli apparati assassini. Cessare di spendere i soldi pubblici (fiumi, montagne di soldi pubblici) per far ammazzare degli esseri umani.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

La seconda: abrogare tutte le misure razziste e persecutrici che violano i diritti umani di tutti gli esseri umani. Cessare di usare del pubblico potere per attuare abominevoli politiche hitleriane.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Due cose dovrebbe fare un governo decente prima di ogni altra. Opporsi alla guerra ed ai suoi strumenti ed ai suoi apparati. Opporsi al razzismo.

*

Se vi fosse un governo decente di questo innanzitutto si preoccuperebbe: di cessare di essere complice e mandante di omicidi; di cessare di essere mandante e complice di persecuzioni. Se vi fosse un governo decente queste due cose dovrebbe innanzitutto fare: opporsi alla guerra ed ai suoi strumenti ed ai suoi apparati; opporsi al razzismo.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione; difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani: di questo innanzitutto consiste la politica necessaria, il governo decente della cosa pubblica.

Salvare le vite; riconoscere, proteggere e promuovere la dignita' umana incarnata in ogni singolo essere umano: di questo innanzitutto consiste la politica necessaria, il governo decente della cosa pubblica.

 

26. GIORGIO BOCCA

 

Un partigiano e' morto.

Un maestro e un compagno.

La lotta per la giustizia e la liberta', per la dignita' umana di tutti gli esseri umani, per la verita' che salva le vite, continua.

 

27. IL 28 DICEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Mercoledi' 28 dicembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di riflessione sull'impegno per il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Nel corso dell'incontro e' stata espressa ancora una volta una netta denuncia della partecipazione italiana alla guerra afgana, del criminale sperpero delle pubbliche risorse per il riarmo e il militarismo, dell'infamia delle misure razziste e hitleriane ancora in vigore nel nostro paese nonostante che la coalizione razzista e golpista non sia piu' formalmente al governo.

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Il riconoscimento, la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani richiede un impegno preciso e adeguato per la pace, la protezione della biosfera e la solidarieta' che ogni essere umano raggiunge realizzandosi concretamente nell'accoglienza, nell'assistenza, nella condivisione dei beni comuni. Richiede scelte politiche di responsabilita' e di giustizia. Richiede provvedimenti netti ed inequivocabili: la cessazione della partecipazione italiana a ogni guerra; la smilitarizzazione e il disarmo; l'abrogazione di tutte le scellerate misure razziste; una politica economica coerente con la difesa della dignita' umana e la consapevolezza che vi e' una sola umanita' in un'unica casa comune, una sola umanita' unita in un unico destino comune.

Il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani richiede una politica di solidarieta' e di responsabilita' globale: una politica nonviolenta.

Una politica nonviolenta e' ormai una necessita' improcrastinabile.

 

28. INIZIATIVE. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO E DELLA FESTA PER I CINQUANT'ANNI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IL 20-22 GENNAIO 2012 A VERONA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

 

Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, compie 50 anni.

La festa di compleanno si terra' nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy (zona Porta Vescovo).

Ci saranno ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte per fare memoria dei 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione. Sara' festa per tutti. Celebreremo il passato e organizzeremo il futuro.

Sono invitate tutte le persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei piu' diversi ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, e comunque tesi verso l'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il nostro Movimento e gli vogliono bene.

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Programma (provvisorio)

Venerdi' 20 gennaio 2012

Ore 21, Spettacolo/concerto, con Magical Mystery Orchestra (con archi, fiati e attore). Qualita', classicita', poetica. Le canzoni che i Beatles non hanno mai eseguito dal vivo: un'orchestra di 12 elementi con una musicalita' propria, realizza una personale interpretazione che unisce all'estremo rigore filologico una vena compositiva essenziale, attenta alla logica e allo spirito dei brani e dell'epoca in cui furono concepiti. Cinquant'anni di musica vitale.

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Sabato 21 gennaio

Ore 10, Convegno "50 anni di nonviolenza".

Goffredo Fofi: "Il contesto culturale e politico nel quale e' nato il Movimento Nonviolento".

Gianni Sofri: "L'influenza del pensiero di Gandhi nel Movimento Nonviolento di Aldo Capitini".

Daniele Lugli: "Il Movimento Nonviolento alla prova della visione di Capitini e delle sfide di oggi".

Interventi di "auguri" da parte di ospiti e amici.

Ore 15, Film "In marcia - Elementi di un'esperienza nonviolenta" di Roberto Rossi e Roberta Mani.

Presentazione dell'Archivio storico del Movimento Nonviolento, a cura di Andrea Maori.

Vignette, disegni, illustrazioni, fumetti, immagini, satira... in diretta con Mauro Biani

Interventi di "auguri" da parte di amiche e amici della nonviolenza: I sessione, L'obiezione; II sessione, L'ecologia; III sessione, L'apertura; IV sessione, L'omnicrazia.

"E se la patria chiama...": Dalla Marcia del '61 ad oggi, conversazione in musica con Fausto Amodei, padre italiano della canzone civile, satirica, antimilitarista. Conduce Enrico de Angelis.

Degustazione con i tre vini nonviolenti (Nebbiolo, Botticino, Cesanese), alla presenza dei produttori Beppe Marasso, Adriano Moratto, Mariano Mampieri.

Buffet aperi/cena.

Ore 21, Mille papaveri rossi. La pace nella canzone italiana.

Reading-concerto curato e condotto da Enrico de Angelis. Cantano Raffaella Benetti, Giuliana Bergamaschi, Claudia Bidoli, Grazia De Marchi, Laura Facci, Deborah Kooperman, Veronica Marchi, Ilaria Peretti, Alice Ronzani, Terry Veronesi. Suonano Enrico Breanza, Marco Pasetto, Gianni Sabbioni. Arrangiamenti di Enrico Breanza, Marco Pasetto, Enrico Terragnoli. Letture di Sandra Ceriani.

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Domenica 22 gennaio

Ore 9,30, "Il programma costruttivo".

Le reti alle quali il Movimento Nonviolento partecipa: Rete Ipri - Corpi Civili di Pace, Rete Disarmo, Campagna No F-35, Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, Movimento No Tav, Servizio Civile.

Ore 13, Conclusione: proposta di una campagna comune per il disarmo e contro le spese militari.

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Informazioni logistiche

Puoi contribuire alla buona riuscita della festa/convegno partecipando e facendo circolare la notizia.

Il miglior regalo per il festeggiato cinquantenne sara' la tua partecipazione personale alla festa.

Se vuoi, puoi anche contribuire alle molte spese sostenute per quest'iniziativa, con un contributo di sostegno (graditissimo) fiscalmente detraibile, sul conto corrente postale n.18745455 intestato a Movimento Nonviolento o bonifico bancario con codice Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455.

Il Teatro Camploy si trova a 500 metri dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Vescovo.

Sul sito del Movimento Nonviolento le indicazioni per mangiare e dormire nelle vicinanze a prezzi contenuti.

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Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, sito: www.nonviolenti.org

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 280 del primo gennaio 2012

 

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