Telegrammi. 766



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 766 dell'11 dicembre 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Il 10 dicembre si e' svolto un incontro di studio a Viterbo su "Diritti umani e nonviolenza"

2. Appello del comitato nazionale "Se non ora quando?" per la mobilitazione dell'11 dicembre

3. A Verona per i cinquant'anni del Movimento Nonviolento

4. Abbonarsi ad "Azione nonviolenta"

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. IL 10 DICEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "DIRITTI UMANI E NONVIOLENZA"

 

Sabato 10 dicembre 2011, nella Giornata internazionale dei diritti umani (nell'anniversario della proclamazione della "Dichiarazione universale dei diritti umani" da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948) si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio sul tema: "Diritti umani e nonviolenza".

*

Il responsabile della struttura pacifista viterbese ha evidenziato come l'azione in difesa dei diritti umani per essere autenticamente tale implichi due caratteristiche: che essa sia riferita a tutti gli esseri umani, e che in essa vi sia coerenza tra i mezzi e i fini.

Ne discende che utilizzare lo strumento della guerra per difendere i diritti umani e' una flagrante contraddizione in termini: la guerra e' in se stessa la piu' atroce violazione dei diritti umani, consistendo nell'uccisione di esseri umani.

E ne consegue altresi' che negare i diritti umani di una parte dell'umanita' significa negare i diritti umani di tutta l'umanita'.

Ne deriva infine che solo la nonviolenza e' atta a difendere i diritti umani, poiche' essa tali diritti riconosce a tutti gli esseri umani e nel suo agire adotta esclusivamente quei mezzi che nel corso stesso della lotta per l'affermazione dei diritti umani riconoscono e inverano i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza riconosce e difende i diritti umani dell'umanita' intera, riconoscendo e difendendo i diritti umani di ogni singolo essere umano.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. APPELLO DEL COMITATO NAZIONALE "SE NON ORA QUANDO?" PER LA MOBILITAZIONE DELL'11 DICEMBRE

[Riproponiamo il seguente appello. Per ulteriori informazioni www.senonoraquando.eu]

 

Care donne che eravate in piazza con noi il 13 febbraio, a rivendicare dignita' e rispetto, care tutte le altre, italiane per nascita o per scelta.

Care donne che non hanno perso il coraggio, la voglia di esserci, il progetto di contare, la speranza di uscire da questi anni di fango.

Care donne singolari e plurali, diverse l'una dall'altra, sorelle compagne amiche, figlie e madri, siamo di nuovo qui, tutte unite, perche' tutte unite siamo una forza e con "una forza" e' ora che facciano i conti. Tutti.

Siamo una forza, per quante siamo e per come siamo.

Siamo quelle che tengono insieme affetti e lavoro, cura e responsabilita', liberta' e senso del dovere.

Siamo quelle che il diritto di essere cittadine se lo guadagnano giorno per giorno sulle barricate della vita quotidiana.

Non c'e' da uscire solo da una crisi economica, ma da una crisi politica, una crisi istituzionale, una crisi morale, da una logica, un immaginario, un ordine.

In questo passaggio difficile non possiamo tirarci indietro, perche' non puo' tirarsi indietro chi regge questo paese sulle proprie spalle.

Le donne non possono mancare per ridare all'Italia la dignita' che ha perso, per ridarle credibilita', nel mondo, in Europa. Perche' vogliamo restare in Europa e lavorare per un suo reale governo politico. Ma soprattutto non possono mancare per una politica che sia radicata alle necessita' vere di donne e uomini.

Democrazia vuol dire donne e uomini insieme al governo, capaci di far parlare le loro vite diverse.

E anche cosi' dovranno essere democratiche le aziende, le banche, le istituzioni, le fondazioni, le universita'. Tutto.

E che nessuno ci venga a dire che questo non e' il momento.

Per anni abbiamo votato una rappresentanza irregolare, composta da una maggioranza schiacciante di uomini. Abbiamo votato in cambio di niente, infatti questo paese non ci somiglia, non ci racconta. Ma adesso basta.

Adesso, attenti: una donna un voto. Quando chiederanno il nostro voto non lo daremo piu' ne' per simpatia, ne' per ideologia, ma solo su programmi concreti e sulla certezza dell'impegno di 50% di donne al Governo. Il 50% non e' quota rosa, non serve a tutelare le donne, serve a contenere la presenza degli uomini, non e' un fine, ma solo un mezzo per rendere il paese piu' vivibile ed equilibrato, piu' onesto, piu' vero.

I partiti indifferenti perderanno il nostro voto.

E voi uomini, che ci siete stati amici, che ci avete seguiti nelle piazze del 13 febbraio, credetelo: la nostra forza e' anche la vostra. E' per un bene comune che stiamo lottando. Un Paese senza la voce delle donne e' un paese che va a finir male, verso una societa' triste e lenta, ingiusta, immobile, volgare e bugiarda.

Bisogni e desideri delle donne possono gia' essere un buon programma di governo. Sappiamo piu' degli uomini quanto oggi sia difficile vivere, difficile lavorare, mettere al mondo figli, educare, difficile essere giovani, difficile essere vecchi. Le nostre competenze non le abbiamo guadagnate solo sui libri, ma anche dalla faticosa e spesso terribile bellezza della vita delle donne.

La nostra storia ci insegna che non serve lamentarsi. Non ci basta piu' quella specie di societa' equilibrista e funambola che abbiamo inventato, in completa assenza dello Stato, per poter vivere decentemente e far vivere decentemente.

La societa' civile e' piu' donne che uomini.

E' ora di cambiare, cittadine!

L'11 dicembre 2011, in tutte le citta' d'Italia.

 

3. INCONTRI. A VERONA PER I CINQUANT'ANNI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

[Riproponiamo il seguente invito e nuovamente ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per avercelo inviato]

 

Il Movimento Nonviolento compie 50 anni.

Il fondatore fu Aldo Capitini.

La festa di compleanno si terra' nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy.

Ci saranno ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte per celebrare i 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione.

Ci sara' il convegno "Cinquant'anni di nonviolenza in Italia".

Ci sara' un concerto e ci saranno altre sorprese.

Questa lettera e' un primo invito. Segna le date sulla tua agenda.

Puoi contribuire alla buona riuscita della festa/convegno/avvenimento facendo circolare la notizia e partecipando personalmente.

Come per tutti i compleanni, puoi fare un regalo al festeggiato cinquantenne: un contributo di sostegno (graditissimo) sul conto corrente postale n. 10250363 o bonifico codice Iban: IT 34 O 07601 11700 000010250363.

Grazie, e non mancare!

 

4. APPELLI. ABBONARSI AD "AZIONE NONVIOLENTA"

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Abbonarsi ad "Azione nonviolenta" e' una buona idea.

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Per contatti: redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

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Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 32 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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