Ogni vittima ha il volto di Abele. 7



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 7 del 10 ottobre 2011

 

In questo numero:

1. Mao Valpiana: La testimonianza di Ungaretti

2. Giuseppe Ungaretti

3. Giuseppe Ungaretti: In memoria

4. Giuseppe Ungaretti: Veglia

5. Giuseppe Ungaretti: Destino

6. Giuseppe Ungaretti: Fratelli

7. Giuseppe Ungaretti: Sono una creatura

8. Giuseppe Ungaretti: In dormiveglia

9. Giuseppe Ungaretti: Pellegrinaggio

10. Giuseppe Ungaretti: San Martino del Carso

11. Giuseppe Ungaretti: Allegria di naufragi

12. Giuseppe Ungaretti: Solitudine

13. Giuseppe Ungaretti: Mattina

14. Giuseppe Ungaretti: Lontano

15. Giuseppe Ungaretti: Sempre notte

16. Giuseppe Ungaretti: Un'altra notte

17. Giuseppe Ungaretti: Girovago

18. Giuseppe Ungaretti: Soldati

 

1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: LA TESTIMONIANZA DI UNGARETTI

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Durante le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre che saranno celebrate il prossimo 4 novembre, venga letta la poesia "San Martino del Carso", straziante componimento di Giuseppe Ungaretti, testimone e narratore della tragedia della "grande guerra".

 

2. TESTIMONIANZE. GIUSEPPE UNGARETTI

[I seguenti testi di Giuseppe Ungaretti sono estratti dall'edizione definitiva delle sue opere in versi: Vita d'un uomo. Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1969, 2005]

 

Dalle trincee della prima guerra mondiale, la voce di un poeta denuncia la follia e l'orrore di ogni guerra, e convoca all'umana solidarieta'.

*

Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 970) e' uno dei maggiori poeti del Novecento. Nei Meridiani Mondadori sono apparsi i volumi Vita d'un uomo. Tutte le poesie, a cura di Leone Piccioni; Vita d'un uomo. Saggi e interventi, a cura di Mario Diacono e Luciano Rebay; Vita d'un uomo. Viaggi e lezioni, a cura di Paola Montefoschi; ed un Album Ungaretti, con iconografia ordinata e commentata da Paola Montefoschi e un saggio biografico di Leone Piccioni. Per un avvio alla conoscenza cfr. anche almeno: Leone Piccioni (a cura di), Per conoscere Ungaretti, Mondadori, Milano 1971, 1979; Giuseppe Faso, La critica e Ungaretti, Cappelli, Bologna 1977.

 

3. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: IN MEMORIA

Locvizza il 30 settembre 1916

 

Si chiamava

Moammed Sceab

 

Discendente

di emiri di nomadi

suicida

perche' non aveva piu'

Patria

 

Amo' la Francia

e muto' nome

 

Fu Marcel

ma non era Francese

e non sapeva piu'

vivere

nella tenda dei suoi

dove si ascolta la cantilena

del Corano

gustando un caffe'

 

E non sapeva

sciogliere

il canto

del suo abbandono

 

L'ho accompagnato

insieme alla padrona dell'albergo

dove abitavamo

a Parigi

dal numero 5 della rue des Carmes

appassito vicolo in discesa

 

Riposa

nel camposanto d'Ivry

sobborgo che pare

sempre

in una giornata

di una

decomposta fiera

 

E forse io solo

so ancora

che visse

 

4. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: VEGLIA

Cima Quattro il 23 dicembre 1915

 

Un'intera nottata

buttato vicino

a un compagno

massacrato

con la sua bocca

digrignata

volta al plenilunio

con la congestione

delle sue mani

penetrata

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d'amore

 

Non sono mai stato

tanto

attaccato alla vita

 

5. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: DESTINO

Mariano il 14 luglio 1916

 

Volti al travaglio

come una qualsiasi

fibra creata

perche' ci lamentiamo noi?

 

6. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: FRATELLI

Mariano il 15 luglio 1916

 

Di che reggimento siete

fratelli?

 

Parola tremante

nella notte

 

Foglia appena nata

 

Nell'aria spasimante

involontaria rivolta

dell'uomo presente alla sua

fragilita'

 

Fratelli

 

7. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: SONO UNA CREATURA

Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916

 

Come questa pietra

del S. Michele

cosi' fredda

cosi' dura

cosi' prosciugata

cosi' refrattaria

cosi' totalmente

disanimata

 

Come questa pietra

e' il mio pianto

che non si vede

 

La morte

si sconta

vivendo

 

8. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: IN DORMIVEGLIA

Valloncello di Cima Quattro il 6 agosto 1916

 

Assisto la notte violentata

 

L'aria e' crivellata

come una trina

dalle schioppettate

degli uomini

ritratti

nelle trincee

come le lumache nel loro guscio

 

Mi pare

che un affannato

nugolo di scalpellini

batta il lastricato

di pietra di lava

delle mie strade

ed io l'ascolti

non vedendo

in dormiveglia

 

9. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: PELLEGRINAGGIO

Valloncello dell'Albero Isolato il 16 agosto 1916

 

In agguato

in queste budella

di macerie

ore e ore

ho strascicato

la mia carcassa

usata dal fango

come una suola

o come un seme

di spinalba

 

Ungaretti

uomo di pena

ti basta un'illusione

per farti coraggio

 

Un riflettore

di la'

mette un mare

nella nebbia

 

10. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: SAN MARTINO DEL CARSO

Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916

 

Di queste case

non e' rimasto

che qualche

brandello di muro

 

Di tanti

che mi corrispondevano

non e' rimasto

neppure tanto

 

Ma nel cuore

nessuna croce manca

 

E' il mio cuore

il paese piu' straziato

 

11. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: ALLEGRIA DI NAUFRAGI

Versa il 14 febbraio 1917

 

E subito riprende

il viaggio

come

dopo il naufragio

un superstite

lupo di mare

 

12. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: SOLITUDINE

Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

 

Ma le mie urla

feriscono

come fulmini

la campana fioca

del cielo

 

Sprofondano

impaurite

 

13. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: MATTINA

Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

 

M'illumino

d'immenso

 

14. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: LONTANO

Versa il 15 febbraio 1917

 

Lontano lontano

come un cieco

m'hanno portato per mano

 

15. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: SEMPRE NOTTE

Vallone il 18 aprile 1917

 

La mia squallida

vita si estende

piu' spaventata di se'

 

In un

infinito

che mi calca e mi

preme col suo

fievole tatto

 

16. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: UN'ALTRA NOTTE

Vallone il 20 aprile 1917

 

In quest'oscuro

colle mani

gelate

distinguo

il mio viso

 

Mi vedo

abbandonato nell'infinito

 

17. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: GIROVAGO

Campo di Mailly maggio 1918

 

In nessuna

parte

di terra

mi posso

accasare

 

A ogni

nuovo

clima

che incontro

mi trovo

languente

che

una volta

gia' gli ero stato

assuefatto

 

E me ne stacco sempre

straniero

 

Nascendo

tornato da epoche troppo

vissute

 

Godere un solo

minuto di vita

iniziale

 

Cerco un paese

innocente

 

18. TESTI. GIUSEPPE UNGARETTI: SOLDATI

Bosco di Courton luglio 1918

 

Si sta come

d'autunno

sugli alberi

le foglie

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Numero 7 del 10 ottobre 2011

 

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