Telegrammi. 570



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 570 del 29 maggio 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Movimento Nonviolento: Sessantaquattresimo giorno di digiuno nonviolento collettivo a staffetta per opporsi alla guerra e al nucleare

2. Peppe Sini: Nuovi massacri della Nato in Afghanistan e in Libia

3. Si' ai referendum

4. Piera Francesca Mastantuono: L'Africa cammina con i piedi delle donne

5. Due lettere dalla Spagna

6. Luisa Muraro: Se la madre della bambina

7. Lea De Negri: Giuseppina Guacci Nobile

8. Barbara Gabotto: Elisabetta de Gamberini

9. Barbara Gabotto: Sofia Gubaidulina

10. Francesca Santucci: Maddalena De Leo

11. Francesca Santucci: Greta Gustafsson (Greta Garbo)

12. Vincenza Silvestrini: Margherita Guidacci

13. Per sostenere il Movimento Nonviolento

14. Segnalazioni librarie

15. La "Carta" del Movimento Nonviolento

16. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: SESSANTAQUATTRESIMO GIORNO DI DIGIUNO NONVIOLENTO COLLETTIVO A STAFFETTA PER OPPORSI ALLA GUERRA E AL NUCLEARE

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

 

Sono 160 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno finora aderito al digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla guerra e al nucleare".

Questa iniziativa nonviolenta prosegue dal 27 marzo scorso. Si digiuna in ogni parte d'Italia, da Trieste a Palermo, da Torino a Venezia, da Verona a Bari.

La nonviolenza e' contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore, che sta proseguendo da 64 giorni.

Chi desidera aderire al digiuno lo puo' comunicare a: azionenonviolenta at sis.it (indicare nome, cognome, citta', giorno o giorni di digiuno).

 

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: NUOVI MASSACRI DELLA NATO IN AFGHANISTAN E IN LIBIA

 

Riferiscono i mezzi d'informazione di nuovi massacri compiuti dalla Nato in Afghanistan e in Libia.

Ma in Italia pressoche' nessuno se ne addolora, pressoche' nessuno s'indigna, pressoche' nessuno protesta, pressoche' nessuno prova orrore dei crimini contro l'umanita' che anche il nostro paese sta commettendo. Crimini contro l'umanita', terrorismo dei potenti, disvelamento della totalitaria ferocia del potere imperialista nell'epoca del pieno suo dispiegarsi.

L'unica iniziativa di opposizione - con i suoi evidenti limiti ma con la sua meritoria limpidezza e costanza - pare essere il digiuno collettivo a staffetta promosso dal Movimento Nonviolento; oltre a questo qualche sporadico incontro, qualche minima manifestazione qua e la': iniziative che si contano sulle dita di una mano.

E le stragi continuano. Continuano. Continuano.

Non siamo riusciti a promuovere le azioni dirette nonviolente che sarebbero necessarie: andando con la forza della nonviolenza a impedire il decollo dei bombardieri.

Ne' siamo riusciti a persuadere alla scelta concreta e coerente della nonviolenza, alla forza della verita', una massa critica sufficiente a far divenire l'opposizione alla guerra e alle uccisioni oggetto della riflessione - se non dell'azione - dei cosiddetti movimenti della societa' civile che pur tanto si agitano su mille altre cose, alcune certo giuste e importanti, ma non cosi' importanti come fermare i massacri attualmente in corso di innumerevoli esseri umani.

Ne provo una pena profonda, un'angoscia immedicabile, uno scandalo abissale.

E le stragi continuano. Continuano. Continuano.

Ma questi sentimenti di pena, di angoscia, di scandalo, lungi dal gettarmi nella disperazione vieppiu' mi persuadono della necessita' di non cedere alla rassegnazione, della necessita' di continuare almeno a dirla la nostra opposizione alla guerra e alle stragi, della necessita' di continuare a incontrare persone e proporre ad esse di rendere visibile l'esistenza di una parte del popolo italiano che e' decisa a contrastare le stragi, che e' decisa a contrastare la guerra, che e' decisa a contrastare il fascismo. Con gli strumenti nonviolenti a disposizione, col digiuno, con l'esposizione delle bandiere della pace e della nonviolenza alle finestre e ai balconi, con l'aiuto alle vittime del razzismo qui in Italia, con la denuncia del governo assassino e il contrasto morale e civile al suo operare eslege e barbarico, con la richiesta alle istituzioni di tornare al rispetto della legalita' costituzionale, e con la parola che illumina ed esorta, con l'esempio resistente e soccorrevole. Per poco che si riesca a fare, quel poco e' gia' benedetto.

Ma quel poco che e' agevole fare non divenga alibi per non fare il di piu' che invece occorrerebbe. Continui a ferirti la spina nella carne di quella pena, quell'angoscia, quello scandalo.

Se non altro dillo, scrivilo ogni giorno, che la guerra e' nemica dell'umanita' e che ogni essere umano ragionevole alla guerra deve opporsi. Dillo, scrivilo ogni giorno. E ti sproni e non ti paralizzi il ritornello di Laverdure: "Tu causes, tu causes, c'est tout ce que tu sais faire".

E le stragi continuano. Continuano. Continuano.

 

3. APPELLI. SI' AI REFERENDUM

[Dal comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo riceviamo e diffondiamo]

 

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo invita i cittadini a votare si' ai referendum del 12 e 13 giugno.

Si' ai referendum: per il diritto alla salute e alla sicurezza, per la legalita' e la dignita', per la democrazia ed il bene comune, per la biosfera e per l'umanita'.

Per ulteriori informazioni segnaliamo il sito del Comitato nazionale "Vota si' per fermare il nucleare": www.fermiamoilnucleare.it; il sito del Comitato referendario "2 si' per l'acqua bene comune": www.referendumacqua.it; il sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: www.acquabenecomune.org

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 28 maggio 2011

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com

 

4. INIZIATIVE. PIERA FRANCESCA MASTANTUONO: L'AFRICA CAMMINA CON I PIEDI DELLE DONNE

[Dal sito di "Noi donne" (www.noidonne.org) riprendiamo il seguente intervento dal titolo "L'Africa cammina con i piedi delle donne. Presentazione della Campagna per il premio Nobel della Pace 2011 alle donne africane".

Piera Francesca Mastantuono scrive su "Noi donne"]

 

La Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, il 25 maggio 2011, e' stata teatro di uno spettacolo multicolore e multietnico, che ha visto la presenza di uomini e donne, insieme, per la presentazione della campagna Noppaw (Nobel Peace Prize for Africa Women). La conferenza e' stata realizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri ed il contributo del Dgcs-Mae. Ad introdurre l'evento è stato Guido Barbera,il presidente del Cipsi (Coordinamento di Iniziativi Popolari di Solidarieta' Internazionale)che con "ChiAma l'Africa" ha promosso la campagna. Barbera sottolinea come questo premio collettivo per la pace sia fondamentale, ora, per creare nuovi e produttivi ponti tra culture e persone.

Dopo i saluti del Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri, Stefania Craxi, la quale ha sottolineato il grande appoggio dell'Italia a questa campagna, lodandone gli intenti e definendola una "nostra priorita'", si sono avvicendati gli interventi delle varie donne africane presenti.

Dalla teologa Helene Yinda, che fa appello alla comunita' internazionale perche' ascolti la richiesta di un'Africa dilaniata dalla colonizzazione e sottolineando l'importanza in Africa del contributo degli uomini di "buona volonta'" come quelli che hanno lanciato nel 2010 il decennio della donna africana.

L'egiziana Amany Asfour rileva poi pragmaticamente come l'Africa sia il continente piu' ricco del mondo per le risorse, ma anche il piu' povero perche' non le usa per se', e cosi' quelle potenzialita' non vengono reinvestite nella stessa Africa. "Se", afferma, "il potere e' capacita' di agire e concretizzare le proprie azioni, e' esattamente questo cio' di cui hanno bisogno le donne africane, ed e' per questo che bisogna sostenere questa campagna"...

L'intervento della scrittrice Fatoumata Kane evidenzia come la campagna Noppaw sia un modo originale per dare visibilita' e opportunita' di ascolto a tutta la miriade di donne che sono nell'ombra, affinche' vengano esse stesse riconosciute in virtu' dell'impegno profuso.

Cosi' le donne africane si raccontano, parlano della loro storia, in inglese, in francese, italiano, non importa, purche' arrivi forte e chiaro il messaggio che la richiesta di un Nobel collettivo sarebbe un riconoscimento a quello che hanno fatto, che fanno e che faranno, un riconoscimento alla loro forza di donne. E dice bene l'attrice e giornalista americana Clarissa Burt, "Quando ho saputo dell'iniziativa ho detto si', perche' non si puo' dire no". Ed allora, un passo dopo l'altro, camminiamo insieme alle donne africane.

 

5. MOVIMENTI. DUE LETTERE DALLA SPAGNA

[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo le seguenti due lettere dalla Spagna, sul movimento M15, di Remei e Nives, traduzione a cura di Clara Jourdan]

 

Cara Clara,

guarda le notizie da Barcellona e da altri luoghi sulle "accampate", danno molta speranza. Ti mando questa mail che ho mandato ad altre.

Ieri sono stata in Piazza Catalogna, e' davvero impressionante politicamente... Come dicevamo, siamo a un cambio di civilta' e credo che le giovani con i giovani, come diceva Anna M. Piussi, hanno saputo portare una luce nuova con l'esperienza della liberta' femminile. In alcuni cartelli si parlava di questo e si diceva piu' o meno che "senza la liberta' e la rivoluzione pacifica delle donne tutto questo non sarebbe stato possibile". Sono impressionata, in pochi giorni hanno elaborato pratiche di convivenza creativa persino in caso di sgombero: "mettersi a ballare e invitare i poliziotti a ballare" mi ricorda il gesto d'amore e di pace avvenuto - come ci ha riferito Anna M. Piussi - in una manifestazione vicino a Napoli contro una discarica di rifiuti tossici...

Potete guardare il loro sito internet http://acampadabcn.wordpress.com/

E impressionante. la cosa piu' preziosa e' che come orizzonte di mediazione c'e' sempre la pace!

Congratulazioni a tutte, questo tocca qualcosa che stiamo curando da anni...

Un abbraccio

Remei

*

Cara Anna,

stai seguendo le notizie sui raduni in Spagna? E' fantastico!

Lo vivo attraverso mia figlia, con grande gioia. Trovo che sia qualcosa di nuovo, inatteso, pacifico e sensato, di giovani che agiscono con intelligenza e un grandissimo senso di responsabilita'. Con una grande capacita' di organizzazione e un grande senso ludico. E con la compagnia e complicita' di gente piu' anziana (madri, padri, nonne, nonni) che pero' sanno che il loro ruolo e' questo, accompagnare, e che hanno fiducia nella gente giovane...

Mi piace molto come si appoggiano sulla parola: le assemblee, il dialogo, l'ascolto... ma mi da' fastidio, almeno nei documenti scritti che stanno uscendo, il linguaggio che usano, tanto maschile. Sara' forse che non hanno bisogno di un altro linguaggio?

Abbracci

Nieves

 

6. RIFLESSIONE. LUISA MURARO: SE LA MADRE DELLA BAMBINA

[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo il seguente articolo originariamente apparso sul quotidiano "Metro" del 26 maggio 2011 col titolo "Papa' di Elena da assolvere".

Luisa Muraro, una delle piu' influenti pensatrici femministe, ha insegnato all'Universita' di Verona, fa parte della comunita' filosofica femminile di "Diotima"; dal sito delle sue "Lezioni sul femminismo" riportiamo la seguente scheda biobibliografica: "Luisa Muraro, sesta di undici figli, sei sorelle e cinque fratelli, e' nata nel 1940 a Montecchio Maggiore (Vicenza), in una regione allora povera. Si e' laureata in filosofia all'Universita' Cattolica di Milano e la', su invito di Gustavo Bontadini, ha iniziato una carriera accademica presto interrotta dal Sessantotto. Passata ad insegnare nella scuola dell'obbligo, dal 1976 lavora nel dipartimento di filosofia dell'Universita' di Verona. Ha partecipato al progetto conosciuto come Erba Voglio, di Elvio Fachinelli. Poco dopo coinvolta nel movimento femminista dal gruppo "Demau" di Lia Cigarini e Daniela Pellegrini e' rimasta fedele al femminismo delle origini, che poi sara' chiamato femminismo della differenza, al quale si ispira buona parte della sua produzione successiva: La Signora del gioco (Feltrinelli, Milano 1976), Maglia o uncinetto (1981, ristampato nel 1998 dalla Manifestolibri), Guglielma e Maifreda (La Tartaruga, Milano 1985), L'ordine simbolico della madre (Editori Riuniti, Roma 1991), Lingua materna scienza divina (D'Auria, Napoli 1995), La folla nel cuore (Pratiche, Milano 2000). Con altre, ha dato vita alla Libreria delle Donne di Milano (1975), che pubblica la rivista trimestrale "Via Dogana" e il foglio "Sottosopra", ed alla comunita' filosofica Diotima (1984), di cui sono finora usciti sei volumi collettanei (da Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1987, a Il profumo della maestra, Liguori, Napoli 1999). E' diventata madre nel 1966 e nonna nel 1997". Dal sito della Libreria delle donne di Milano riprendiamo la seguente breve notizia biobibliografica aggiornata "Luisa Muraro, profonda conoscitrice del femminismo delle origini, e' tra le fondatrici della Libreria delle Donne di Milano (1975) e nel 1984 della Comunita' filosofica Diotima. Ha lavorato al concetto della differenza, favorendone la divulgazione e contribuendo a renderlo imprescindibile anche nel dibattito politico e filosofico italiano. Autrice di molte monografie, ha pubblicato numerosi saggi e articoli, ospitati in riviste accademiche, ma anche in quotidiani e riviste indirizzate al grande pubblico. Tra le sue pubblicazioni: La signora del gioco. Episodi della caccia alle streghe, Milano, Feltrinelli, 1976; Maglia o uncinetto. Racconto linguistico-politico sulla inimicizia tra metafora e metonimia, Milano, Feltrinelli, 1981; L'ordine simbolico della madre, Roma, Editori Riuniti, 1991; Lingua materna, scienza divina. Scritti sulla filosofia mistica di Margherita Porete, Napoli, D'Auria, 1995; Le amiche di Dio, Napoli, D'Auria, 2001; Il Dio delle donne, Milano, Mondadori, 2003; Guglielma e Maifreda, Milano, La Tartaruga, 1985, 2003; Al mercato della felicita'. La forza irrinunciabile del desiderio, Milano, Mondadori, 2009; Hipatia de Alejandria, Sabina Editorial, 2010". Per un accostamento all'opera di Luisa Muraro segnaliamo l'utile saggio bibliografico a cura di Clara Jourdan, con la collaborazione di Franca Cleis, Luisa Muraro. Bibliografia degli anni 1963-2009, Libreria delle donne di Milano, 2010 (richiedibile gratuitamente a: info at libreriadelledonne.it)]

 

Se la madre di Elena lo difende, noi assolviamo il padre. Parlo di quel pover'uomo che ha causato la morte della figlia da lui dimenticata all'interno dell'auto chiusa sotto il sole. Non e' il primo ma speriamo con tutto il cuore che sia l'ultimo. La paternita' come l'intendiamo oggi e' relativamente nuova e gli uomini la stanno imparando. Anzi, in parte, la stanno inventando; la maternita' infatti non e' un modello, e' altra cosa: biologica, potente e non imitabile.

Ci sono uomini che protestano perche', quando si separano dalla madre dei loro figli, la giustizia non considera i loro sentimenti paterni quanto quelli materni. La protesta e' sbagliata se si pretende la parita', che non esiste su questo terreno. Ma ha valore se quello che la protesta esprime non e' il possesso, non e' la ripicca, ma un serio impegno affettivo verso i figli. A questi padri si chiede solo una cosa, di mostrarlo. Come, per esempio? Rispettando, nella donna che non amano piu', la madre dei loro figli.

Una poetessa ha scritto, rivolgendosi a Dio: "Se tu fossi una madre..." Gli uomini si ispirano troppo a un Dio maschile. Ero in taxi quando la radio annuncio' che non c'erano piu' speranze di salvare la bambina Elena. Dopo un silenzio, scoppio' un contrasto tra me e il tassista, lui trovava che l'uomo fosse colpevole e andasse punito, io gli opposi che non era il caso di aggiungere castigo a castigo, lui di rincalzo a dire: poi dimentichera' tutto. Pensai: dovremmo augurarcelo, ma non osai dirlo. E' stato allora che ho coniato quella frase, che suona come un principio da far valere nelle aule di giustizia: se la madre della bambina lo difende, noi lo assolviamo.

 

7. PROFILI. LEA DE NEGRI: GIUSEPPINA GUACCI NOBILE

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Giuseppina Guacci Nobile nacque a Napoli il 20 giugno 1807 da Giovanni, tipografo, e da Saveria Tagliaferri. La famiglia viveva modestamente in una traversa di via Toledo, dove si svolgeva la vita della Napoli piccolo borghese e artigiana. Di ingegno assai vivace, ebbe inizialmente un'educazione casalinga e studio' da autodidatta. Una svolta importante nella sua vita e' costituita dalla partecipazione alla scuola fondata da Basilio Puoti, in cui il letterato insegnava la lingua e la letteratura italiana, oltre ai classici greci e latini. Il maestro la guido' verso studi piu' profondi, da cui nacquero nel 1832 le Rime. Nei suoi componimenti Giuseppina affrontava spesso tematiche patriottiche. La raccolta di liriche fu dedicata alla Duchessa di San Teodoro, dama della Real Corte, sensibile alle belle arti come ai temi patriottici. La scuola del Puoti mise Giuseppina in contatto con molti protagonisti del Risorgimento nazionale: Antonio Ranieri e Giacomo Leopardi, Bruto Fabbricatore e Luigi Fornaciari, i fratelli Poerio, Paolo Imbriani, Luigi Settembrini e Francesco De Sanctis. Le relazioni intrecciate presso il Puoti introdussero la Guacci nei salotti del liberalismo napoletano. Il salotto che Giuseppina frequentava con maggiore assiduita' era quello di Francesco Ricciardi, dove si riunivano musicisti come Rossini, Donizetti, Bellini, letterati come Alessandro Dumas, e le giovani poetesse sebezie, tra cui Irene Ricciardi, intima amica di Giuseppina. Nel salotto di Carlo Troya conobbe il giovane astronomo Antonio Nobile. La stessa Giuseppina volle avere un salotto letterario e politico, nella casa paterna in via Toledo. Alle riunioni che si tenevano il sabato, ed erano pertanto definite sabatine, partecipavano molte donne dell'aristocrazia colta, come Isabella Coppola di Canzano, che sostenne sempre le iniziative di Giuseppina, e letterati tra cui Puoti, Ranieri, Giacomo Leopardi e Giuseppe Giusti. Le sabatine furono interrotte quando la Guacci sposo' Antonio Nobile nel 1835, lascio' la casa paterna e ando' a vivere con il marito presso l'Osservatorio astronomico di Capodimonte.

Quando a Napoli divampo' l'epidemia di colera, si dedico' personalmente alla cura dei malati, visitando i quartieri della citta' piu' degradati dove l'igiene era piu' scarsa. Raccolse poi le impressioni che aveva annotato nelle sue visite in un saggio dal titolo Storia del colera a Napoli del 1837. Nel 1839 pubblico' una seconda edizione delle Rime. Nello stesso anno fu accolta come socia onoraria nell'Accademia di Scienze Lettere e Arti degli Zelanti di Acireale e successivamente fu nominata socia corrispondente dell'Accademia di Valle Tiberina Toscana. Si dedico' anche all'alfabetizzazione e all'educazione dei bambini, attraverso gli scritti L'Alfabeto e Le seconde letture, e partecipando alla fondazione della Societa' degli asili infantili. Successivamente organizzo' anche una scuola per le madri.

L'incalzare degli eventi politici, con i moti insurrezionali in Calabria, spinse Giuseppina ad intensificare la sua attivita' politica e la casa di Capodimonte divenne sede di incontri liberali, attirando i sospetti della polizia borbonica. Le condizioni economiche della famiglia erano diventate particolarmente difficili: Giuseppina inizio' a collaborare con alcune delle riviste piu' famose dell'epoca, come l'"Omnibus pittoresco" e l'"Iride". Nel 1847 raccolse le sue Rime in due volumi editi dalla stamperia dell'Iride, con una presentazione di Basilio Puoti. Giuseppina introducendo questa edizione scrisse che "le rime erano tutte intese allo scopo di celebrare la virtu' e di riscaldare nei petti degli Italiani e delle Italiane quei nobili sensi che piu' generosa, piu' nobile e piu' lieta rendono la vita..." (Guacci Nobile 1847). Giuseppina nel gennaio 1948, benche' sofferente e stanca, si stabili' nella casa paterna di via Toledo per istituire il comitato Pro Crociati napoletani per raccogliere fondi.

La morte di cari amici come Alessandro Poerio (compagno di studi, che le aveva dedicato una lirica in cui la definiva "quasi virago accinta in armi") e la repressione borbonica furono per la sua salute gia' cagionevole un grave colpo. Mori' dopo una lunga malattia il 25 novembre 1848.

Opere: Carlo di Montebbello, novella, in Delle dame ovvero versi di alcune viventi poetesse. Con una lettera del compilatore alle gentili donne italiane. Volume unico. VII di Parnaso Nuovissimo. Napoli, Stamp. Francese, 1829; Rime, Napoli, Stamp. e Cartiera del Fribeno, 1832, altra ed. riveduta ed ampliata, 1839; III ed., con una presentazione di B.Puoti, Napoli Stamp. Dell'Iride, 1847; Terzine, in Poesie nelle fauste nozze di S. E .D. Clementina dei marchesi d'Andrea con S. E. il Marchese di S. Martino D. Ignazio di Costanzo. Napoli, Stamp. e Cartiera del Fibreno, 1833; La villa di Camaldoli. Stanze..., in Raccolta di poetiche composizioni per cura di R. Bordotti, Firenze, Stamp. Piatti, 1833; Gianbattista della Porta. Stanze di M. G. Guacci Nobile, socia ordinaria, in Agli scienziati d'Italia del VII Congresso, Dono dell'Accademia Pontaniana, Napoli, Stamp. e Cartiera del Fibreno, 1845; Una lettera della Guacci, s.n.t., dopo il 1848; A Dio: canzone, s.n. t.; Cristoforo Colombo, s.n.t.; Lettere, in Papa Pasquale, Giuseppina Guacci Nobile ed un suo carteggio inedito, estratto dalla "Rivista Contemporanea" fasc. 3-5-6, Firenze 1888; Uno scritto inedito della Guacci-Nobile, premessa di E. Nobile, s. l.; Storia del cholera in Napoli, e Di alcuni costumi napoletani del 1837, a cura di Carolina Fiore Nobile, Napoli, 1978.

Bibliografia: Castreca Brunetti E., Aggiunta alla Biblioteca Femminile italiana del Conte P. Leopoldo Ferri, Roma, 1844; Fabbricatore B., Breve discorso detto nelle esequie di Giuseppina Guacci Nobile, Napoli 1848; Settembrini L., Ricordanze della mia vita, Napoli, 1879; Papa P., Giuseppina Guacci e il suo carteggio inedito, in "Rivista Contemporanea", 1888; Palumbo, I salotti del Risorgimento e l'emigrazione napoletana, in "Rivista storica salentina", marzo-aprile 1907; Musaeus Grammaticus, Ero e Leandro, da Museo Grammatico e l'ultima ora di Saffo da M. Giuseppa Guacci-Nobile, Aversa, Tipografia fratelli Noviello, 1914; Villani C., Stelle femminili. Dizionario biobibliografico, Napoli-Roma-Milano, Societa' Editrice Dante Alighieri, 1915; Comba E., Donne illustri italiane, Torino, 1920; De Blasi J., La donna Italiana nell'Ottocento, in L'Italia e gl'Italiani del secolo XIX, Firenze, 1930; Guardione F., in Dizionario del Risorgimento Nazionale, Milano, 1933; Orestano F., Eroine ispiratrici e donne d'eccezione, Milano, 1940; Indice biografico Italiano, Munchen, Saur, 1993; Mostra bibliografica del 1848 napoletano, "Quaderni della Biblioteca Nazionale di Napoli", serie III, n. 2, 1948; Storia del cholera in Napoli, e Di alcuni costumi napoletani del 1837, a cura di Carolina Fiore Nobile, Napoli, 1978; Casati G., Dizionario degli scrittori d'Italia, Milano, s. d.; Delle donne illustri italiane dal XII al XIX secolo, Roma, Pallotta, s.d.; Santoro A., Veglione F., Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli, Napoli, Dick Peerson, 1990; Valenzi L., Maria Giuseppina Guacci Nobile tra letteratura e politica, "Archivio storico per le Province Napoletane", vol. CXVII (1999), pp. 537-548.

 

8. PROFILI. BARBARA GABOTTO: ELISABETTA DE GAMBERINI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Su Barbara Gabotto cfr. la breve notizia biografica nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 554]

 

Si pensa sia nata a Londra, nel 1731, dall'italiano Carlo Gambarini. Fu organista, direttrice d'orchestra e cantante. Fra i suoi lavori Sei gruppi di lezioni per clavicembalo, opera 1 e Lezioni per clavicembalo, intervallate da canzoni italiane e inglesi, opera 2. Fu molto apprezzata da G. F. Haendel.

Opere: Sei gruppi di lezioni per clavicembalo, opera 1; Lezioni per clavicembalo, intervallate da canzoni italiane e inglesi, opera 2.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Id., La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

9. PROFILI. BARBARA GABOTTO: SOFIA GUBAIDULINA

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Nata nel 1931. Ha studiato pianoforte al conservatorio di Kazan e in seguito al Conservatorio di Mosca. Ha vissuto a Mosca fino al 1992, poi si e' trasferita in Germania. Come molti altri compositori russi e' sempre stata influenzata dal folklore della sua nazione, del Caucaso e dell'Asia, rivisitato pero' attraverso le esperienze della musica contemporanea tedesca. Molto stimata negli ambienti artistici e culturali, ha ottenuto numerosi incarichi e premi e le sue opere vengono eseguite frequentemente in tutto il mondo.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Id., La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

10. PROFILI. FRANCESCA SANTUCCI: MADDALENA DE LEO

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"  (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Maddalena De Leo e' nata ad Ancona ma ha studiato a Napoli, presso l'Istituto Universitario Orientale, laureandosi con lode in Lingue e Letterature Straniere Moderne (Inglese) nel 1982 con una tesi su "Influssi shakespeareani su Emily Bronte".

Da sempre studiosa delle sorelle Bronte, e' socia della Bronte Society di Haworth sin dal 1975 e fa parte della sezione italiana della predetta societa' letteraria, per la quale redige il notiziario per i soci italiani, un periodico semestrale di aggiornamento sulle novita' in campo bronteano, in Italia e all'estero.

Alcuni suoi articoli in lingua inglese sono stati pubblicati negli ultimi anni sulla pluricentenaria rivista letteraria Bronte Society Transactions, a tutt'oggi Bronte Studies, di cui e' diventata dal 2001 consulente editoriale per l'Italia.

Ha curato e tradotto per la prima volta in italiano i componimenti in francese di Emily Bronte per le edizioni Ripostes nel 2002.

Vive ed insegna lingua inglese ad Ascea Marina (Sa) ove ha organizzato nel giugno 2001 un convegno nazionale sulle sorelle Bronte.

Opere: Componimenti in francese di Emily Bronte, edizioni Ripostes, 2002; All'Hotel Stancliffe e altri racconti giovanili di Charlotte Bronte, edizioni Ripostes, 2004.

 

11. PROFILI. FRANCESCA SANTUCCI: GRETA GUSTAFSSON (GRETA GARBO)

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Greta Garbo, la "divina" dalla gelida bellezza senza tempo, la voce sensuale, lo sguardo magnetico, solitaria e inaccessibile, divenne presto una leggenda ma rapidamente concluse la sua carriera, abbandonando il cinema, lo Star System e la vita mondana che non aveva mai amato, a soli 35 anni, proteggendo fino alla fine la sua vita privata, schivando lo sguardo implacabile dei fotografi.

Greta Gustafsson, questo il suo vero nome, nacque a Stoccolma il 18 settembre del 1905. Nell'adolescenza non era bella, e lavorava come commessa in un grande magazzino finche' non fece alcune foto pubblicitarie che la fecero notare e le valsero un piccolo ruolo in un film comico. Successivamente s'iscrisse all'Accademia d'Arte Drammatica e fu scoperta dal regista Mauritz Stiller che se ne innamoro' perdutamente e divenne il suo pigmalione, lanciandola nel grande cinema come protagonista del film "La saga di Gosta Berling", nel 1924, che non fu un capolavoro ma le apri' le porte di Hollywood che se ne approprio' e la trasformo' in mito. Il suo fascino, la bellezza purissima del volto, l'intensita' dello sguardo romantico e seduttivo, l'eleganza, congiunti all'innato talento drammatico, la rivelarono perfetta nell'interpretazione della seduttrice fatale ed altera, ma anche in ruoli storici o di derivazione letteraria, come "La regina Cristina", "Anna Karenina", "Margherita Gautier", "Mata Hari", "Maria Walewska".

Fu l'insuccesso del film "Non tradirmi con me " di George Cukor che, nel 1941, l'indusse ad abbandonare per sempre il cinema; da allora in poi visse schiva ed appartata, evitando le lusinghe dei produttori e i bagliori della ribalta. Una volta disse di se': "Sono una fuggitiva, solo una fuggitiva", alludendo forse al suo fuggire dall'immagine di "divina" che cosi' sapientemente era stata costruita per lei dai registi che l'avevano diretta. Mori' a New York il giorno di Pasqua, il 15 aprile del 1990, all'eta' di 85 anni, sola, cosi' com'era vissuta.

Filmografia: La saga di Gosta Berling, di M. Stiller, 1924; La via senza gioia, di G. W. Pabst, 1925; Il torrente, di M. Bell, 1925; La tentatrice, di F. Niblo, 1926; La carne e il diavolo, di C. Brown, 1927; Anna Karenina, di E. Gulding, 1927; La donna divina, di V. Sjostrom, 1928; La donna misteriosa, di F. Niblo, 1928; Destino, di C. Brown, 1929; Orchidea selvaggia, di S. Franklin, 1929; La vita e il sogno, di J. Cruze, 1929; La donna che ama, di J. Robertson, 1929; Il bacio, di J. Feyder, 1929; Anna Christie, di C. Brown, 1930; Romanzo, di C. Brown, 1930; La modella, di C. Brown, 1931; Cortigiana, di R. Z. Leonard, 1931; Mata Hari, di G. Fitzmaurice, 1932; Grand Hotel, di E. Goulding, 1932; Come tu mi vuoi, di G. Fitzmaurice, 1932; La regina Cristina, di R. Mamoulian, 1933; Il velo dipinto, di R. Boleslawski, 1934; Anna Karenina, di C. Brown, 1935; Margherita Gauthier, di G. Cukor, 1937; Maria Walewska, di C. Brown, 1937; Ninotchka, E. Lubitsch, 1939; Non tradirmi con me, di G. Cukor, 1941.

 

12. PROFILI. VINCENZA SILVESTRINI: MARGHERITA GUIDACCI

[Dal sito www.arabafenice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Margherita Guidacci, poetessa, saggista, traduttrice, nata a Firenze nel 1921, ha insegnato alle scuole medie, poi Letteratura inglese all'Istituto Universitario del Magistero "Maria Assunta" di Roma; e' morta nel 1992.

Opere: a) poesia: La sabbia e l'angelo, Firenze, 1946; Morte del ricco, ivi, 1955; Giorno dei Santi, Milano, 1957; Paglia e polvere, Padova, 1961; Un cammino incerto, Luxembourg, 1970; Neurosuite, Venezia, 1970; Terra senza orologi, Milano, 1973; Taccuino slavo, Vicenza, 1976; Il vuoto e le forme, Padova, 1977; L'altare di Isenheim, Milano, 1980; Brevi e lunghe, Roma, 1980; L'orologio di Bologna, Firenze, 1981; Inno alla gioia, ivi, 1983; La via Crucis dell'umanita', ivi, 1984; Poesie per poeti, Milano, 1987; Una breve misura, Chieti, 1988; b) saggi: Studi su Eliot, Milano, 1975; Studi su poeti e narratori americani, ivi, 1978.

Bibliografia: G. Pampaloni, Recensione a La sabbia e l'angelo, in "Il Ponte", III, 1947, pp. 270-272; Dizionario universale della letteratura contemporanea, Milano, Mondadori, 1963, vol. II, p. 603; Interventi di A. Frattini in La giovane poesia italiana, Pisa, 1964; P. Polito, Per Margherita Guidacci, in "Paragone", XXII, 1971, 254, pp. 138-41; M. Machiedo, in Orientamenti ideologico-estetici nella poesia italiana del dopoguerra, Zagreb, 1973; S. Ramat, Il significato "ab extra": Margherita Guidacci, in Id., Storia della poesia italiana del Novecento, ivi, 1976; M. Marchi, Margherita Guidacci oltre il rifiuto, in "L'albero", XXVIII, 59, 1978, pp. 47-58; M. Marchi, Alcuni poeti, Nuovedizioni E. Vallecchi, Firenze, 1981; B. Pento, in Letture di poesia contemporanea, Milano, 1987; F. Fortini, Guidacci, in Id., Saggi italiani, 1987; Enciclopedia della letteratura, Garzanti, Milano, 1991; L. Baldacci in "Corriere della sera", 20 giugno 1992; Poesia italiana. Il Novecento, a cura di P. Gelli, G. Lagorio, pp. 689-695; Etica cristiana e scrittori del Novecento, Forum Italicum, New York, 1993; Margherita Guidacci. La parola e le immagini, a cura di M. Ghilardi, 1998.

 

13. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Sigmund Freud, Compendio di tutti gli scritti, Boringhieri, Torino 1986, pp. 488.

- Didier Anzieu, L'autoanalisi di Freud e la scoperta della psicoanalisi, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1976, Fabbri -Rcs Libri, Milano 2007, 2011, 2 voll. per pp. 384 + 344.

- Vicenzo Cappelletti, Introduzione a Freud, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. IV + 236.

- Leon Chertok, Raymond de Saussure, Freud prima di Freud. Nascita della psicanalisi, Laterza, Roma-Bari 1975, pp. XII + 276.

- Henri F. Ellenberger, La scoperta dell'inconscio, Boringhieri, Torino 1972, pp. XVIII + 1082.

- Hans-Martin Lohmann, Freud, Erre Emme, Roma 1991, pp. 128.

- Paul Roazen, Freud al lavoro. I pazienti raccontano, Massari Editore, Bolsena (Vt) 1998, pp. 336.

- Paul Roazen, Freud e i suoi seguaci, Einaudi, Torino 1998, pp. XLVI + 658.

- Paul Roazen, I miei incontri con la famiglia di Freud, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1997, pp. 256.

- Silvia Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano 1986, 1994, pp. XIV + 454.

- Richard Wollheim, Guida a Freud, Rizzoli, Milano 1977, pp. 288.

 

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

16. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 570 del 29 maggio 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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