Telegrammi. 504



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 504 del 24 marzo 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Dal terzo giorno di digiuno contro la guerra una lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana

2. Contrastare la guerra operativamente: con la nonviolenza dei forti (2003)

3. Quattro azioni e una premessa (2003)

4. Si e' svolto a Blera il 23 marzo un incontro di formazione alla comunicazione nonviolenta

5. Associazione "Respirare": Il 26 marzo a Roma, si' ai referendum

6. Ai sindaci di Caprarola e Ronciglione sulla grave situazione del lago di Vico

7. Per sostenere il Movimento Nonviolento

8. "Azione nonviolenta"

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DAL TERZO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 

Signor Presidente,

mi permetta di rivolgerle queste franche parole, questa accorata esortazione. La gravita' dell'ora le rende, a me sembra, indispensabili.

*

la Costituzione della Repubblica Italiana, di cui lei e' il supremo garante, all'articolo 11 testualmente recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

Lei e' troppo fine giurista per poter equivocare sul preciso significato di queste parole: alla luce della sua legge fondamentale l'Italia non puo' in alcun modo partecipare a una guerra come quella in corso in Afghanistan, come quella in corso in Libia. La partecipazione militare italiana a quelle guerre e' quindi doppiamente illecita: perche' implica la partecipazione a stragi, e perche' viola il nostro ordinamento giuridico nel suo stesso fondamento.

*

Ma anche su un altro articolo della Costituzione della Repubblica Italiana vorrei richiamare la sua attenzione: e' quell'articolo 10 che testualmente recita: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero e' regolata dalla legge in conformita' delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non e' ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici".

Anche qui, alla luce del dettato della Costituzione si rivela essere razzista, criminale e criminogena la politica governativa italiana di persecuzione dei migranti in fuga da fame, guerre e dittature; la politica governativa italiana dei campi di concentramento e delle deportazioni; la politica governativa italiana che d'intesa col dittatore libico ha finanziato cola' una politica nazista e veri e propri lager di cui sono vittima tanti esseri umani innocenti che dai loro paesi tentano di venire nel nostro per salvarsi la vita: la Costituzione chiede di accogliere ed assistere quei migranti, l'effettuale politica governativa italiana li condanna a inauditi patimenti e alla morte. Anche in questo caso viene commesso un duplice efferato delitto.

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Signor Presidente,

questa lettera e' un invito fraterno, e un'accorata esortazione, a voler esercitare il suo ruolo in difesa della legalita' costituzionale, e quindi - giusta lo spirito e la lettera della carta costituzionale - in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e innanzitutto di quel diritto senza del quale nessun altro diritto si da': il diritto a non essere uccisi.

*

Signor Presidente,

dismetta una troppo a lungo protratta complicita' con decisioni politiche scellerate dagli esiti stragisti, una condotta che non solo non le fa onore, ma la rende corresponsabile di crimini inauditi.

Sia finalmente il Presidente della Repubblica Italiana cosi' come la definisce la Costituzione.

Denunci l'illegalita' della guerra e faccia cessare la partecipazione italiana ad essa, in Afghanistan come in Libia. Gia' troppe, troppe persone sono morte.

Denunci l'illegalita' del razzismo e faccia cessare la persecuzione dei migranti da parte del governo italiano. Gia' troppi, troppi orrori si sono dati.

*

Concludendo la sua "lettera ai giudici" del 18 ottobre 1965 don Lorenzo Milani enunciava la fondamentale verita' che e' nel cuore di ogni essere umano del nostro tempo (l'eta' atomica su cui hanno scritto pagine definitive Guenther Anders e Hans Jonas): ovvero che non esiste piu' una "guerra giusta". Ed aggiungeva: "A piu' riprese gli scienziati ci hanno avvertiti che e' in gioco la sopravvivenza della specie umana... E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?".

Vi e' una sola umanita'.

Il primo dovere di ogni essere umano e di ogni istituto civile e' salvare le vite: le vite di ogni persona, l'esistenza dell'umanita' intera.

La guerra e il razzismo sono solo crimine e follia.

Possa venire un tempo felice in cui saranno solo una favola antica.

Augurandole ogni bene,

*

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, al terzo giorno di digiuno contro la guerra

Viterbo, 23 marzo 2011

 

2. RIFLESSIONE. CONTRASTARE LA GUERRA OPERATIVAMENTE: CON LA NONVIOLENZA DEI FORTI (2003)

[Riproponiamo il seguente testo gia' apparso ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 475 del 13 gennaio 2003]

 

Contro la guerra molte sono le iniziative che si possono fare, ma la gran parte di quelle di cui si discute nel nostro paese in questo periodo, come gia' nel '91 e poi nel '99 e poi ancora nel 2001, sono meramente simboliche e sostanzialmente ininfluenti, e rischiano addirittura di essere utili alla guerra, distraendo ed ingannando, dirottando generose energie verso azioni insulse e narcisistiche.

Noi proponiamo un'altra cosa: di contrastare la guerra davvero. In modo operativo, concreto, diretto.

Ma per fare questo occorre una scelta preliminare, la scelta della nonviolenza.

Chi non fa la scelta della nonviolenza, ahinoi, non serve a granche' contro la guerra, poiche' della guerra - dei suoi presupposti, della sua logica, della sua menzogna e violenza - e' complice, quantunque inconsapevole.

Noi apprezziamo tutte le iniziative che siano limpide e rigorose contro la guerra: dai digiuni ai cortei ai dibattiti, purche' non si voglia far credere che queste cose valgano piu' di quel che effettivamente sono: semplici sebbene necessarie e talvolta anche nitide enunciazioni, mere quantunque talora luminose testimonianze: buone e giuste, ma non cogenti, non realmente ostative delle stragi. Occorre altro. E l'altro che occorre richiede la scelta preliminare della nonviolenza, senza di cui e' impossibile contrastare nitidamente ed operativamente la guerra e i suoi apparati.

Ma la nonviolenza di cui parliamo non e' la caricatura di cui concionano troppi ciarlatani; e' quella che Gandhi chiamava la nonviolenza dei forti, che e' l'unica nonviolenza: ovvero la lotta frontale e intransigente, coraggiosa ed inequivocabile, contro la violenza e i suoi apparati. La nonviolenza dei forti, che e' lotta concreta e limpida. La nonviolenza dei forti, che e' stata uno dei principi chiave e la prassi fondamentale della Resistenza vittoriosa contro il nazifascismo. La nonviolenza dei forti, che puo' affrontare e sconfiggere anche le potenze militari piu' armate, i regimi piu' feroci, gli imperi piu' possenti. E' gia' accaduto in India; e' gia' accaduto in Sudafrica. Possiamo riuscirci ancora. E questo e' il momento.

 

3. RIFLESSIONE. QUATTRO AZIONI E UNA PREMESSA (2003)

[Riproponiamo il seguente testo gia' apparso ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 475 del 13 gennaio 2003]

 

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo da anni propone all'intero movimento per la pace italiano di fare quattro azioni e una scelta preliminare per contrastare concretamente la guerra. Quattro azioni e una scelta preliminare in difesa della legalita' costituzionale, dello stato di diritto e della democrazia, del diritto internazionale, della pace e della vita umana.

Se il movimento per la pace preferisce invece continuare a fare pressoche' solo iniziative simboliche, spettacolari forse ma fondamentalmente inutili, e' perche' le organizzazioni in esso dominanti, e coloro che vi esercitano una tanto effettuale quanto antidemocratica leadership, sono spesso - al di la' delle piu' circensi apparenze e dei piu' roboanti proclami - compromessi e collusi con i poteri politici, economici e ideologici che la guerra propugnano, e preferiscono ottenere a buon mercato un po' di visibilita' da imbonitori invece di praticare una strategia nonviolenta di effettiva concreta resistenza alla guerra. Questa condotta sicuramente aiuta le carriere mediatiche, istituzionali, accademiche e burocratiche di leader politicanti, sicuramente favorisce l'afflusso di quattrini pubblici alle ong e di mano d'opera servile sub specie di servizio civile alle onlus, sicuramente consente e promuove l'assalto alla diligenza dei soldi pubblici sotto forma di consulenze, incarichi, convenzioni et similia, ma certo non ferma le stragi.

Altro occorre, appunto. E l'altro che occorre e' la nonviolenza come scelta epistemologica, assiologica ed operativa, come proposta morale di azione civile, come politica della pace e dei diritti umani concretamente agita senza alcuna ambiguita'.

Noi proponiamo a tutte le persone di volonta' buona che vogliono contrastare la guerra quattro azioni, quattro azioni in difesa della legalita' costituzionale, dello stato di diritto e della democrazia, del diritto internazionale, della pace e della vita umana:

a) bloccare, in caso di guerra illegale e criminale, la macchina bellica con l'azione diretta nonviolenta (di seguito ne presentiamo una, che gia' fu sperimentata efficacemente in passato e che puo' e deve diventare iniziativa di massa [nel notiziario da cui abbiamo estratto questo articolo seguivano i due testi su "Un'azione diretta nonviolenta per impedire i decolli dei bombardieri" e "Per l'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere della pace - alcuni materiali gia' diffusi nel 1999 -" che abbiamo riproposto in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 304 di ieri]);

b) bloccare, in caso di guerra illegale e criminale, la catena di comando dei poteri golpisti e stragisti che decidessero la partecipazione italiana alla guerra illegale e criminale; e bloccarla attraverso una campagna di disobbedienza civile di massa;

c) preparare e promuovere, in caso di guerra illegale e criminale, lo sciopero generale ad oltranza contro la guerra fino alle dimissioni del governo golpista e stragista che avesse precipitato l'Italia nella guerra illegale e criminale;

d) promuovere, in caso di guerra illegale e criminale, una campagna di massa di presentazione di denunce presso tutte le autorita' giudiziarie e di pubblica sicurezza contro quel governo, quel parlamento e quel capo dello stato che deliberando e avallando la partecipazione italiana alla guerra violerebbero la Costituzione della Repubblica Italiana cui pure hanno giurato fedelta' e si renderebbero colpevoli di alto tradimento, di eversione, di complicita' in crimini di guerra e contro l'umanita'. I golpisti stragisti devono essere denunciati, arrestati, processati e condannati come prevede la legge: l'Italia e' uno stato di diritto, la legge deve valere per tutti, e la legge fondamentale e costitutiva del nostro ordinamento giuridico "ripudia la guerra".

Quattro cose da fare, quattro cose impegnative, quattro cose che richiedono una grande preparazione, una profonda responsabilita', una condotta limpida; quattro cose che richiedono una scelta preliminare, un prerequisito fondamentale: che il movimento per la pace scelga la nonviolenza.

Che il movimento per la pace esca dalle ambiguita', che la smetta con le ipocrisie, che rompa le complicita'; che la si faccia finita con le menzogne e le pusillanimita'.

Occorre la scelta della nonviolenza, la formazione alla nonviolenza, l'addestramento alla nonviolenza. Non sara' facile. E' necessario. E' urgente. Il resto e' peggio che silenzio, sono futili ciance di frivoli ignobili complici degli stragisti.

Occorre prepararsi ad agire, con la forza della nonviolenza, in difesa della legalita' costituzionale, dello stato di diritto e della democrazia, del diritto internazionale, della pace e della vita umana.

 

4. INCONTRI. SI E' SVOLTO A BLERA IL 23 MARZO UN INCONTRO DI FORMAZIONE ALLA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA

 

Mercoledi' 23 marzo 2011 si e' svolto a Blera (Vt), nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da diversi mesi, un incontro di formazione alla comunicazione nonviolenta in ambito comunitario.

Nel corso dell'incontro si e' svolta, muovendo da un'articolata verifica empirica, un'ampia riflessione sull'approccio nonviolento alle situazioni critiche e conflittuali e sul "metodo del consenso" nei processi decisionali.

Si e' poi effettuata un'esercitazione alla comunicazione nonviolenta utilizzando creativamente la tecnica classica dei "dissoi logoi".

Si e' inoltre testimoniato un vivo impegno contro la guerra e contro il razzismo; per la difesa della natura e dei beni comuni (e per l'acqua come diritto umano, e contro la follia nucleare); per accogliere la nascita come esperienza esistenziale, dono luminoso e categoria concettuale fondativa del sentire empatico e dell'agire sociale (seguendo e svolgendo una profonda, decisiva intuizione di Hannah Arendt e del pensiero delle donne).

All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.

 

5. APPELLI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": IL 26 MARZO A ROMA, SI' AI REFERENDUM

[Riceviamo e diffondiamo]

 

L'associazione "Respirare" aderisce alla manifestazione nazionale di sabato 26 marzo a Roma per l'acqua bene comune e diritto umano, e contro la criminale follia nucleare.

L'associazione "Respirare" sostiene i referendum: si' all'acqua e al sole, si' ai beni comuni e ai diritti umani di tutti gli esseri umani, si' a un mondo vivibile per le presenti e per le future generazioni; si' a un mondo libero dall'incubo atomico.

*

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 23 marzo 2011

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

6. DOCUMENTI. AI SINDACI DI CAPRAROLA E RONCIGLIONE SULLA GRAVE SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Al sindaco del Comune di Caprarola

al sindaco del Comune di Ronciglione

e per opportuna conoscenza: al presidente della Repubblica Italiana, al presidente della Commissione Europea, al presidente del Senato della Repubblica, al presidente della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica, ai capigruppo parlamentari del Parlamento Europeo, al prefetto di Viterbo, al presidente della Provincia di Viterbo, alla presidente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri del Comune di Caprarola, a tutti i consiglieri del Comune di Ronciglione, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dei Beni culturali, al ministro della Salute, alla ministra del Turismo, al commissario europeo all'Ambiente, al commissario europeo alla Salute, ai mezzi d'informazione locali e nazionali

Oggetto: Reiterazione della richiesta di immediato intervento per il risanamento del lago di Vico, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione

*

Gentili sindaci di Caprarola e di Ronciglione,

gentili signori,

reiteriamo una volta ancora la seguente segnalazione e richiesta di immediato intervento.

Siamo sconcertati dal fatto che nonostante da anni vi sia una situazione gravissima, ancora non siano stati presi provvedimenti assolutamente necessari ed improcrastinabili a tutela della salute della popolazione e in difesa dell'ambiente.

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Vi scriviamo ancora una volta poiche' continua ad essere assai grave la situazione delle acque del lago di Vico, sulla quale da tempo e' stato sollecitato un intervento delle competenti istituzioni al fine dell'adozione di urgenti e adeguati provvedimenti per il risanamento del bacino lacustre, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione.

Non risulta che le istituzioni variamente competenti abbiano fin qui esercitato una adeguata, tempestiva, efficace azione, ne' che abbiano adottato tutti i provvedimenti necessari ed urgenti. Anzi: da parte di taluni soggetti istituzionali sono state poste in essere condotte semplicemente immorali, insensate, irresponsabili e palesemente inammissibili; condotte che hanno contribuito ad aggravare la situazione e a danneggiare gravemente la popolazione.

*

Un quadro della situazione si evince dall'esposto inviato dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" al Commissario Europeo all'Ambiente il 24 maggio 2010, che di seguito testualmente riproduciamo:

"Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Ambiente

e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 - Lazio, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al Presidente della Commissione  Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati

Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo il  30 marzo 2010  ha presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell'Ambiente e al Ministro della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal degrado e dall'inquinamento dell'ecosistema del lago di Vico.

L'esposto, oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido deterioramento della qualita' delle acque del lago, ha indicato anche le proposte, piu' volte formulate, dell'Isde di Viterbo per l'avvio di una rapida ed efficace bonifica e tutela dell'intero ecosistema lacustre e per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

A seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori ed europarlamentari.

L'Isde, in relazione ai piu' recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non piu' procrastinabili.

L'attuale situazione ambientale del  lago di Vico

Sono evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico (presenza di periodiche fioriture dell'alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti, etc.).

Nella riunione, promossa dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo, svoltasi il  2 marzo 2010, sul tema "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", sono stati presentati dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico (As) e di  altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e  Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) -.

Ulteriori risultati di indagine, presentati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il  Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri.

Un recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito).

Da questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimita' del lago risulta contaminato.

Questi dati e documenti confermato il degrado e l'inquinamento del lago di Vico e impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non piu' rimandabili: riduzione immediata e drastica dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di  tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attivita' all'interno della riserva; avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione.

La potabilizzazione  delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e Caprarola

I comuni di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal lago di Vico.

Le acque in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per uso umano.

L'inadeguatezza della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da una nota del  4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri - Plankthotrix spp -, proponeva ordinanza di non potabilita' dell'acqua ai sindaci di Caprarola e Ronciglione.

L'inadeguatezza della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo 2008 a dicembre 2009, che evidenziano l'abbondante e costante presenza di alghe (Diatomee, Cloroficee e Microflagellati) e in particolare la massiccia presenza di Cianobatteri anche dopo l'esecuzione di lavori di adeguamento dei potabilizzatori nei Comuni lacustri.

Una conferma del pregresso cattivo stato dell'impianto di potabilizzazione nel comune di Ronciglione e' inoltre contenuta in un   "Memorandum" redatto in data 23/12/2009 dal  Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella  relazione  tecnica "Verifica delle condizioni tecnico-qualitative dell'acquedotto comunale di Ronciglione - Vt" redatta dalla societa' Sif (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e nell'ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell'inadeguatezza dei filtri e quindi il loro non utilizzo.

Le pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilita' delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi sedimenti.

E' urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l'ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali.

E' altresi' necessario avviare, come piu' volte richiesto dall'Isde di Viterbo, uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per  garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualita' e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell'acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico.

Il monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate a consumo umano

Il microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena.

Gli effetti delle microcistine sulle persone e gli animali possono essere cosi' riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attivita' ricreative e sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali).

Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l'inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in prossimita' delle aree di fioritura dell'alga, con l'assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non e' termolabile), durante i trattamenti di emodialisi.

La  fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati e' anch'essa esposta alle tossine cosi' come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse.

La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della  catena alimentare.

Da quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago, nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, nelle acque destinate a consumo umano.

Dalla documentazione in possesso dell'Isde: il Memorandum del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l'Arpa Lazio - sezione di Viterbo e l'Ato1 -Lazio, non risulta che finora sia stato attuato alcun monitoraggio di questa microcistina.

In tre lettere inviate all'Isde dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita', rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010 - 0020790, n. 11/05/2010 - 0020791 e n. 11/05/2010 - 0020792, si afferma che non esiste alcuna convenzione tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e le amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo 2010 a Caprarola e il 7 aprile 2010 a Ronciglione, mentre e' iniziata solo dal 15 marzo 2010, e in forma sperimentale, una ricerca "sull'eventuale presenza e rimozione di tossine algali nelle acque da destinare e destinare a consumo umano prelevate dal lago di Vico" ad integrazione di una precedente convenzione sempre tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e l'Ato 1 - Lazio.

Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall'esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati.

L'Isde ribadisce l'estrema urgenza dell'avvio del monitoraggio nelle acque destinate a consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti, soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del lago.

L'Isde, per le ragioni esposte, ribadisce la necessita' e il dovere che gli enti preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

L'Arsenico, gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia.

Il valore limite ammesso da questo Decreto per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano e' di 10 microgrammi/litro e solo per  continue deroghe regionali e' stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i Comuni dell'Alto Lazio appartenenti all'Ato1 - Lazio.

L'arsenico in considerazione della sua cancerogenicita' e tossicita' e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall'inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all'art. 8 comma 1, che, in situazioni di criticita' delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a quelli effettuati di routine in modo tale da "garantire la significativa rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II".

I recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) , Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) - costituiscono un'ulteriore e seria preoccupazione per le possibili conseguenze sanitarie e ambientali.

E' del tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate provenienza  e responsabilita' per le sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi lacustri.

L'Isde ritiene necessario ed urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti del lago, un monitoraggio piu' frequente di tutte le sostanze tossiche che possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste la possibilita' che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del lago dovesse essere ridotto.

E' inoltre un dato scientificamente acquisito che piu' elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi.

Relativamente all'Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, e' noto che l' Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.

L'assunzione cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di patologie cardiovascolari  (in particolare della "malattia del piede nero - black foot disease" per compromissione della vascolarizzazione periferica); di  neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

L'Isde torna quindi a ribadire la necessita' di un monitoraggio che sia effettuato con maggiore frequenza e su un piu' largo e  rappresentativo numero di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga.

L'informazione ai cittadini

L'Isde, come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31,  torna a chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono derivare.

E' necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell'acqua  teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi.

Conclusioni

Il lago di Vico e' una risorsa idrica fondamentale per l'intero territorio viterbese oltre ad essere un'area di inestimabile valore paesaggistico, naturalistico ed economico per le tante attivita' legate al turismo.

Il suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa mancanza di legalita' e senso di responsabilita' che ha generato e continua a generare disastri ambientali e sanitari in tante parti d'Italia.

Il lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo e' possibile, come indicato in piu' occasioni dall'Isde, attraverso l'uso di specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e l'eliminazione di ogni fonte di inquinamento.

L'Isde chiede un impegno concreto e collegiale perche' si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell'interesse della collettivita' e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini".

*

Successivamente il Commissario Europeo all'Ambiente e' intervenuto preannunciando che "La Commissione Europea chiedera' alle autorita' italiane di riferire in merito agli ultimi risultati dei controlli effettuati sull'acqua destinata al consumo umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione e continuera' a monitorare attentamente l'osservanza della normativa, prendendo all'occorrenza i necessari provvedimenti, tra cui l'eventuale attivazione della procedura di infrazione".

*

Ma la situazione non e' successivamente migliorata: nella seduta del tavolo tecnico istituito dalla Provincia di Viterbo sull'emergenza delle acque del lago di Vico del 7 ottobre 2010 la rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha esposto la situazione attuale nei termini che di seguito riportiamo riprendendo la sintesi del suo intervento:

"L''Associazione italiana medici per l'ambiente' di Viterbo esprime apprezzamento per tutte le iniziative delle istituzioni messe in programma per il risanamento e la tutela dell'ecosistema del lago di Vico ma al tempo stesso deve ribadire la forte preoccupazione per i possibili rischi sanitari connessi al ben documentato degrado della qualita' delle acque del lago.

La maggior parte delle acque erogate dagli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono infatti captate dal lago di Vico e anche recentissimi  esami, eseguiti nel mese di agosto 2010 dall'Arpa Lazio continuano ad evidenziare una massiccia e costante presenza di alghe e di cianobatteri, a cui appartiene anche il Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa, sia prima che dopo i sistemi di potabilizzazione di Ronciglione e Caprarola.

Questa situazione non permette di garantire in modo sicuro e costante la pulizia e la salubrita' delle acque erogate alle popolazioni, come disposto dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/2002, che all'art. 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".

Il Servizio igiene alimenti e nutrizione e il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo hanno inviato gia' in data 8 luglio 2010 le comunicazioni n. protocollo 34971 e n. protocollo 34972 rispettivamente al sindaco di Caprarola e a quello di Ronciglione, nelle quali chiedevano di adottare le seguenti misure: " a) divieto di uso potabile, cioe' quale bevanda abituale; b) divieto d'incorporazione in alimenti prodotti da industrie alimentari; c) divieto di utilizzo per la cottura di alimenti di consumo familiare e nelle attivita' di ristorazione collettiva..." e invitavano i due sindaci a disporre: "l'espletamento di un approvvigionamento idrico alternativo mediante l'utilizzo di acqua idonea al consumo umano erogata da autobotte al fine di poter garantire un livello essenziale di assistenza alla popolazione, in alternativa alle limitazioni d'uso imposte per l'acqua".

L''Associazione italiana medici per l'ambiente' torna quindi a chiedere che, per quanto esposto, nel rispetto del principio di precauzione e delle gia' citate comunicazioni dei servizi della Asl di Viterbo, tutte le istituzioni e gli enti preposti avvino al piu' presto interventi e programmi tali da garantire con assoluta certezza acque salubri e pulite ai cittadini di Caprarola e Ronciglione e che, in attesa di questi interventi, sia erogata acqua da fonti alternative a quella lacustre".

*

Negli ultimi mesi poi si e' evidenziata altresi' in gran parte del territorio della provincia di Viterbo la gravissima situazione relativa all'eccessiva presenza di arsenico nelle acque, in relazione a cui rinviamo ai vari documenti elaborati e diffusi dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente".

*

Tragicamente, troppe istituzioni variamente competenti in materia non solo non hanno adottato tutti gli interventi necessari ed urgenti adeguati alla gravita' della situazione, ma hanno dato prova di un atteggiamento semplicemente scandaloso per insipienza, improntitudine, sottovalutazione, mistificazione, irresponsabilita', atteggiamento che aggrava la situazione e danneggia la popolazione contribuendo ad una profonda lesione del fondamentale diritto alla salute.

*

Alla luce di tutto quanto precede, ci uniamo a quanti - medici e scienziati, servizi pubblici e pubblici amministratori consapevoli, associazioni professionali, movimenti ambientalisti, comitati di cittadini - sollecitano un adeguato, tempestivo, efficace intervento in difesa del diritto alla salute della popolazione locale e per il risanamento dell'ecosistema lacustre.

*

Gentili sindaci di Caprarola e di Ronciglione,

gentili signori,

questa e' l'ennesima richiesta di immediato intervento che vi rivolgiamo da mesi.

Ed oltre a noi vari altri soggetti della societa' civile vi hanno rivolto richieste analoghe.

Ma gli interventi necessari ancora non sono stati adottati.

E' ragionevole concluderne che in prosieguo di tempo si porra', ineludibile, la necessita' di richiedere l'intervento delle competenti magistrature per ottenere che le istituzioni responsabili adempiano ai loro doveri e rispondano nelle aule di giustizia di ogni eventuale omissione di atti d'ufficio, di ogni eventuale incuria e negligenza, di ogni eventuale atto commissivo od omissivo che abbia avuto come concreta immediata conseguenza un danno certo e grave per la popolazione.

Ma soprattutto ci pare necessario insistere, insistere, ed ancora insistere perche' siano presi al piu' presto tutti i provvedimenti indispensabili per difendere il diritto alla salute della popolazione, diritto gravemente leso dalla condotta irresponsabile di quei pubblici poteri che avendone il dovere non hanno provveduto a realizzare tutte le iniziative e le opere che la drammatica situazione richiede.

Distinti saluti,

*

le persone partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza che si svolgono settimanalmente presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 23 marzo 2011

 

7. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

8. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Graziano Lingua, La storia e le forme della fine, Paravia Bruno Mondadori, Torino-Milano 2000, pp. 218.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 504 del 24 marzo 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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