Telegrammi. 465



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 465 del 13 febbraio 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Vicini a Gabriella ed Alessandro

2. Maria G. Di Rienzo: Il mondo va cosi'

3. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo esprime adesione e sostegno all'iniziativa delle donne del 13 febbraio 2011

4. Se non ora, quando? Appello alle donne italiane a partecipare a una giornata di mobilitazione il 13 febbraio

5. Aldo Antonelli: Solidarieta' alle donne da un parroco

6. Sergio Paronetto: Dignita'

7. Una lettera aperta ai Commissari europei all'Ambiente e alla Salute

8. Per sostenere il Movimento Nonviolento

9. "Azione nonviolenta"

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. LUTTI. VICINI A GABRIELLA ED ALESSANDRO

 

E' deceduto il padre di Gabriella Evangelistella, il suocero di Alessandro Pizzi.

A Gabriella ed Alessandro, persone miti e buone, in questo momento di estremo dolore vogliamo testimoniare le sentite condoglianze e l'affettuosa vicinanza di tutte le persone del nostro comitato.

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 12 febbraio 2011

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org

 

2. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: IL MONDO VA COSI'

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione questo apologo, pubblicato nel suo blog http://lunanuvola.wordpress.com/

Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81; si veda anche l'intervista in "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 250, e quella nei "Telegrammi" n. 425]

 

Tutti conoscono la storia di Adamo ed Eva, ma sono veramente in pochi a sapere quella di Grunta e Smurfo. E' un peccato, perche' praticamente ogni gruppo umano, sin dagli albori, ha avuto la sua Grunta o il suo Smurfo: quelli piu' fortunati li hanno persino avuti entrambi, quelli cui non e' toccata la grazia ne' dell'una ne' dell'altro sono presto svaniti nell'oblio.

Nelle loro tribu' cavernicole Grunta e Smurfo sono i giovani piu' ispidi, irsuti, rognosi e dispettosi del gruppo. Fanno un sacco di domande (spesso condite da sarcasmi e commenti iconoclasti come "grunt" e "smurf"), hanno una curiosita' sconfinata, una sbrigliata fantasia, una spiccata tendenza a cercare il massimo risultato con il minimo sforzo e spesso si mettono nei guai.

Succede ad esempio che Grunta se ne stia in disparte da qualche giorno, e che dalla piccola grotta vicina alla foresta dove si e' rintanata si sentano strani rumori, i colpi della pietra sul legno e qualche colorita imprecazione quando il martello improvvisato le acciacca un dito. Le venerabili anziane della tribu', e cioe' le donne che hanno passato i trent'anni, passano di la' scuotendo la testa e qualcuna urla a Grunta di smetterla di perder tempo e di preoccuparsi di cose serie: i segni sono chiari, presto ci sara' una grande tormenta di ghiaccio e neve e la tribu' si sta preparando a spostarsi. Bisognera', tristemente, abbandonare tutto cio' che e' troppo pesante per essere trascinato e portato in braccio e qualche membro della tribu' decrepito (oltre i quaranta) o molto malato sara' purtroppo lasciato indietro. Ed ecco che Grunta finalmente emerge dal suo misterioso ritiro: a forza di pestare, incastrare, legare, levigare ed ammaccarsi le mani ha costruito un carretto a due ruote. Intende lasciare il meno possibile dietro di se', quando partira' con la tribu', e meno che mai la nonna a cui e' molto affezionata. La nonna potra' stare sul carretto assieme alle coperte e ai canestri; tirando l'attrezzo in due persone, una per stanga, si fara' meno fatica che a portare il tutto a braccia.

"Orrore!", urla all'unisono il consiglio tribale, "Grunta ha passato il segno: sta sfidando le nostre sacre tradizioni e stravolgendo la nostra cultura. Le tormente sono mandate dagli dei, e quelli che ne muoiono sono il sacrificio necessario a placare la collera divina. E in fondo, per la maggior parte si tratta di persone che a causa dell'eta' o della malattia non sono piu' in grado di contribuire alla crescita ed al benessere della tribu'".

"Tutta polvere di selce", ribatte l'ingrugnita Grunta, ovvero "tutte sciocchezze", "La nonna ha imparato nella sua lunga vita un sacco di cose: sa distinguere le erbe buone dalle erbe velenose, capisce le stagioni e gli animali, sa i movimenti delle stelle. Se tutto questo va perduto, ogni volta bisogna impararlo di nuovo. E poi, non ha ancora finito di raccontarmi la storia del dinosauro che si era innamorato di un vulcano". Mentre cosi' dice una nuova ideuzza spunta nel cervello di Grunta: e se fosse possibile rendere concrete le parole della nonna, come rocce, renderle visibili ed accessibili anche dopo che lei se ne sara' andata? Le rocce, gia', la cui durata sfiora l'eternita'. Potrebbero essere incise nella roccia, parole, idee, conoscenze?

Il consiglio dibatte animatamente se distruggere il carretto (opzione avversata dai piu' curiosi), cacciare Grunta dalla tribu' (opzione avversata dalla sua famiglia e dal giovane Smurfo che e' da un po' che la adocchia), scannare preventivamente sua nonna (opzione avversata dalla nonna), e Grunta non li bada piu' perche' sta gia' pensando all'alfabeto, ma ecco che arriva davvero la tempesta e tutte le discussioni vengono rimandate a data da destinarsi. Occorre che vi dica com'e' andata? Grazie alla creativita' di Grunta ed alla preservazione e trasmissione diffusa della conoscenza della nonna, la tribu' sopravvisse e prospero'. E ando' ancor meglio quando l'idea di Smurfo di conservare il fuoco fu accettata.

Naturalmente, il giovanotto incontro' le stesse difficolta' di Grunta. "Orrore!", ulula il consiglio tribale, "Il fuoco viene dai fulmini, emanazioni della potenza celeste. E' qualcosa da temere o riverire, non qualcosa da portarsi nelle caverne! Smurfo sta sovvertendo tradizioni, cultura, sacro, blah blah blah...". Ma intanto i membri della famiglia di Smurfo cucinano il cibo, non muoiono di freddo, cuociono vasi e Grunta - si', nel frattempo la ragazza ha deciso che Smurfo non e' male se proprio si deve scodellare un marmocchio o due - vuol provare a fondere il rame.

Morale: l'umanita' e' sopravvissuta perche' alcuni suoi membri alla frase "Il mondo va cosi', e' sempre andato cosi' e non c'e' niente che tu possa fare", hanno risposto: "Col piffero".

 

3. EDITORIALE. IL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE" DI VITERBO ESPRIME ADESIONE E SOSTEGNO ALL'INIZIATIVA DELLE DONNE DEL 13 FEBBRAIO 2011

 

Su tante piazze d'Italia domenica 13 febbraio si terra' un incontro di testimonianza morale e civile promosso dalle donne per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; ed e' bello che come titolo dell'appello di convocazione sia stato adottato un motto desunto da Primo Levi: "Se non ora, quando?".

Quel motto, quel riferimento, e' di grande forza ermeneutica, rivela una decisiva verita': che la violenza maschilista e' gia' il totalitarismo.

Ed al totalitarismo che denega la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani occorre opporsi.

Occorre negare il consenso al male, all'abbrutimento, alla generalizzata prostituzione dell'umanita'.

Occorre negare il consenso al regime della violenza maschilista, della guerra assassina, del colpo di stato razzista.

Occorre regare il consenso al regime della violenza patriarcale che mercifica, aliena, umilia, corrompe e devasta corpi umani, umane esistenze; al regime che aggredisce e devasta altresi' le relazioni sociali e la civile convivenza, i valori fondanti, i tessuti connettivi della dignita' e della solidarieta' umana; al regime che inquina e devasta e distrugge infine la stessa biosfera, con cio' negando in radice alle generazioni future un mondo degnamente e responsabilmente vivibile.

Da coloro che verranno ci verra' chiesto conto della nostra condotta nella distretta presente: ci verra' chiesto se fummo complici della degradazione, del corrompimento, della violenza, o se invece sapemmo e volemmo opporci: opporci al maschilismo e al suo esito ultimo: il femminicidio; opporci alla guerra assassina; opporci al razzismo; opporci ai poteri criminali; opporci alla devastazione dell'ecosistema. Ci verra' chiesto conto.

*

Che poi l'appello di convocazione dell'incontro plurale del 13 febbraio possa contenere anche talune espressioni discutibili, non ha grande importanza: vale in questo caso lo stesso ragionamento che facciamo per la marcia della pace da Perugia ad Assisi: non contano i limiti, le ambiguita', le inadeguatezze della piattaforma di convocazione: conta quell'assemblea itinerante dell'umanita', conta la nonviolenza che si fa cammino.

Che poi all'incontro plurale del 13 febbraio possano pretendere di partecipare, o da esso cavare un profitto, anche personaggi e organizzazioni interni al sistema di potere del regime della corruzione, dimostratamente non meno maschilisti ed illegalitari di Berlusconi, dimostratamente non meno guerrafondai e razzisti del governo in carica, dimostratamente non meno sfruttatori, saccheggiatori e devastatori, anche questo non ha grande importanza. L'incontro del 13 febbraio e' anche contro il loro maschilismo, il loro illegalitarismo, il loro bellicismo, il loro razzismo, il loro sfruttare, rapinare e inquinare.

*

Per tutte queste considerazioni il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo esprime adesione e sostegno all'iniziativa delle donne del 13 febbraio 2011, ed esprime altresi' fin d'ora alle promotrici ed alle animatrici dell'iniziativa una sincera, persuasa gratitudine.

 

4. APPELLI. SE NON ORA, QUANDO? APPELLO ALLE DONNE ITALIANE A PARTECIPARE A UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE IL 13 FEBBRAIO

[Riproponiamo il seguente appello]

 

In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si e' scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.

Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere piu' civile, piu' ricca e accogliente la societa' in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di se', della liberta' e della dignita' femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che - va ricordato nel 150esimo dell'unita' d'Italia - hanno costruito la nazione democratica.

Questa ricca e varia esperienza di vita e' cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicita'. E cio' non e' piu' tollerabile.

Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.

Questa mentalita' e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l'immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione. Cosi', senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.

Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignita' delle donne e delle istituzioni. Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilita', anche di fronte alla comunita' internazionale.

Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignita' e diciamo agli uomini: se non ora, quando? e' il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.

L'appuntamento e' per il 13 febbraio in ogni grande citta' italiana.

*

Prime firmatarie: Rosellina Archinto, Gae Aulenti, Silvia Avallone, Maria Bonafede, Suor Eugenia Bonetti, Giulia Bongiorno, Margherita Buy, Susanna Camusso, Licia Colo', Cristina Comencini, Silvia Costa, Titti Di Salvo, Emma Fattorini, Tiziana Ferrario, Angela Finocchiaro, Inge Feltrinelli, Anna Finocchiaro, Donata Francescato, Rosetta Loy, Laura Morante, Claudia Mori, Michela Murgia, Flavia Nardelli, Valeria Parrella, Flavia Perina, Marinella Perrone, Amanda Sandrelli, Lunetta Savino, Clara Sereni, Gabriella Stramaccione, Patrizia Toja, Livia Turco, Lorella Zanardo, Natalia Aspesi, Letizia Battaglia, Associazione Dinuovo...

*

Per adesioni e informazioni: e-mail: mobilitazione.nazionale.donne at gmail.com ; sito: http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com/

 

5. RIFLESSIONE. ALDO ANTONELLI: SOLIDARIETA' ALLE DONNE DA UN PARROCO

[Ringraziamo Aldo Antonelli (per contatti: ednran at teletu.it) per questo intervento.

Aldo Antonelli e' parroco di Antrosano (Aq) e straordinario costruttore di pace, una persona che ha preso sul serio il discorso della montagna, saldo e profondo un amico della nonviolenza]

 

Felice e triste giorno quello di oggi.

Triste perche' e' umiliante il fatto stesso di dover rivendicare quella dignita' della donna che dovrebbe essere un prerequisito di ogni Paese che si voglia dire civile.

Felice perche' nel silenzio omertoso della societa' distratta voi avete il coraggio di gridare la vostra rabbia e, insieme, la ripulsa contro una politica che fa strame di voi stesse, delle vostre bellezze, dei vostri corpi e della vostra dignita'.

Purtroppo il modello maschile che ci viene mostrato dalla politica e' triste ed e' il terreno in cui crescono le violenze sulle donne.

Il mercante che ci governa e i mercenari che lo supportano continuano a bollare di moralismo questa vostra battaglia di rivendicazione di dignita'.

Ma noi tutti sappiamo bene che non e' tanto un problema di morale quanto, appunto, una questione di dignita'. Quella dignita' che non conosce chi compra e vende le persone, le usa e getta, le ricatta e le concute. Dignita' del tutto estranea a chi, drogato dal potere e dall'avere, non conosce altro che la maschera di se stesso e i suoi cloni.

Questa di oggi non e' una battaglia di partito, ma una battaglia di civilta'.

 

6. RIFLESSIONE. SERGIO PARONETTO: DIGNITA'

[Ringraziamo Sergio Paronetto (per contatti: paxchristi_paronetto at yahoo.com) per questo intervento.

Sergio Paronetto insegna presso l'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Verona dove coordina alcune attivita' di educazione alla pace e ai diritti umani. Tra il 1971 e il 1973 e' in Ecuador a svolgere il servizio civile alternativo del militare con un gruppo di volontari di Cooperazione internazionale (Coopi). L'obiezione di coscienza al servizio militare gli viene suggerita dalla testimonianza di Primo Mazzolari, di Lorenzo Milani e di Martin Luther King. In Ecuador opera prima nella selva amazzonica presso gli indigeni shuar e poi sulla Cordigliera assieme al vescovo degli idios (quechua) Leonidas Proano con cui collabora in programmi di alfabetizzazione secondo il metodo del pedagogista Paulo Freire. Negli anni '80 e' consigliere comunale a Verona, agisce nel Comitato veronese per la pace e il disarmo e in gruppi promotori delle assemblee in Arena suscitate dall'Appello dei Beati i costruttori di pace. In esse incontra o reincontra Alessandro Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Perez Esquivel, Beyers Naude' e tanti testimoni di pace. Negli anni '90 aderisce a Pax Christi (che aveva gia' conosciuto negli anni Sessanta) del cui Consiglio nazionale e del cui Centro studi fa parte e di cui attualmente e' vicepresidente nazionale. E' membro del Gruppo per il pluralismo e il dialogo e del Sinodo diocesano di Verona. Opere di Sergio Paronetto: La nonviolenza dei volti. Forza di liberazione, Editrice Monti, Saronno (Va) 2004. Una recente intervista a Sergio Paronetto e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 433]

 

In occasione delle manifestazioni delle donne ("Se non ora quando?") ricordo gli altri due moniti famosi che invitano non tanto a manifestazioni generali (sempre utili) ma a impegni personali, concreti, quotidiani: "Se non qui dove?" - "Se non io chi?".

Lo dico soprattutto come maschio perche' la dignita' altrettanto se non piu' calpestata e' quella maschile, ridotta a immagine miserabile di uomini arroganti, violenti, ridicoli (e tristi). Mi sembra doveroso riaffermare e curare, anche in campo educativo, una virilita' come onore e rispetto, ricerca di umanita', forza profonda dell'amore, erotismo come passione e tenerezza: un altro modo di gustare il piacere di vivere, un'altra idea di bellezza, un fresco shalom.

 

7. DOCUMENTI. UNA LETTERA APERTA AI COMMISSARI EUROPEI ALL'AMBIENTE E ALLA SALUTE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Al Commissario europeo all'Ambiente

al Commissario europeo alla Salute

e per opportuna conoscenza: al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente della Commissione Europea, ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica, ai capigruppo parlamentari del Parlamento Europeo, al prefetto di Viterbo, al sindaco del Comune di Viterbo, al presidente della Provincia di Viterbo, alla Presidente della Regione Lazio, all'assessore all'ambiente del Comune di Viterbo, a tutti i consiglieri del Comune di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dell'Economia, al ministro della Salute, ai mezzi d'informazione locali e nazionali

Oggetto: Segnalazione ed appello contro il nucleare

*

Gentili signori,

la decisione del governo italiano di promuovere il ritorno dell'Italia alla realizzazione di impianti intesi alla produzione di energia attraverso la tecnologia nucleare e' insensata, immorale, illegittima.

Insensata perche' l'intera umanita' e' consapevole dei danni e dei pericoli immensi che il nucleare militare e quello civile ad esso complementare implicano;

immorale perche' la scelta nucleare implica un male certo e grave all'umanita' e alla biosfera;

illegittima perche' nessun governo di un ordinamento giuridico democratico e' autorizzato a provocare tale danno.

Con la presente chiediamo un impegno di tutte le istituzioni affinche' quella decisione sia revocata e siano conseguentemente revocate altresi' tutte le deliberazioni e le procedure a suo supporto poste in essere.

Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, distinti saluti,

*

le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 6 febbraio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 13 febbraio 2011

Per comunicazioni: partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale "Valle Faul", strada Castel d'Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: viterbooltreilmuro at gmail.com

 

8. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

9. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riedizioni

- Chiara Basta (a cura di), Botticelli, Rcs -  Skira, Milano 2003, 2011, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Fernand Braudel, Civilta' e imperi del Mediterraneo nell'eta' di Filippo II, Einaudi, Torino 1953, 2010, Mondadori, Milano 2011, 2 voll. per complessive pp. XXXVI + 1450, euro 12,90 + 12,90.

- Paul Ricoeur, Dell'interpretazione. Saggio su Freud, Il Saggiatore, Milano 1966, 2002, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, 2008, 2 voll. per complessive pp. XX + 602, euro 9,90 + 9,90.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 465 del 13 febbraio 2011

 

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