Coi piedi per terra. 307



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 307 del 29 luglio 2010
 
In questo numero:
1. Peppe Sini: Con la forza della verita'
2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Pierpaolo Calonaci
3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Antonino Drago
4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
 
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: CON LA FORZA DELLA VERITA'
 
La scelta della nonviolenza e' l'anima dei movimenti che si oppongono alla devastazione della biosfera.
E il riferimento teorico-pratico fondamentale di questi movimenti e' il femminismo, il pensiero e il movimento delle donne per la liberazione dell'umanita' intera da ogni forma di sopraffazione e menzogna.
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La nonviolenza non e', come amano ripetere gli pseudorealisti dell'apocalisse, una pia illusione: ma quanto di meglio la civilta' umana abbia saputo pensare ed agire nel corso del suo svolgimento.
Ed e' azione nonviolenta ogni lotta che in modo nitido e intransigente si oppone alla violenza e alla menzogna.
E' nonviolenza in atto ogni autentico progresso morale e civile.
E' nonviolenza in cammino ogni gesto compassionevole e benigno, ogni azione responsabile e solidale, ogni scelta di pace e di giustizia.
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La nonviolenza non e' un ricettario, un museo, una prosopopea. Essa e' lotta. La lotta contro la violenza.
Ed essa ha i volti e le voci di tutte le persone di volonta' buona che nel corso della storia umana si sono impegnate, si impegnano e si impegneranno per ridurre la sofferenza e promuovere la vita, la dignita', i diritti.
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La nonviolenza e' plurale.
E bastera' considerare quante e quali differenze stanno emergendo dalle interviste che in queste settimane veniamo pubblicando sul nostro notiziario documentando come alla nonviolenza ci si possa accostare muovendo da percezioni, opinioni e posizioni diverse e fin contrapposte su questioni cruciali, e come di essa ogni persona dia una definizione originale, talora su aspetti essenziali in netto contrasto col punto di vista di altre persone anch'esse parimenti amiche della nonviolenza.
Sbaglia chi vuole ridurre la nonviolenza a una definizione univoca ed irrigidita: molte delle piu' decisive esperienze della nonviolenza sono state compiute da persone che quel nome non hanno mai pronunciato.
La nonviolenza e' aperta e inclusiva, contestuale e sperimentale, fallibilista, dialogica e dialettica, concreta, incarnata.
Ma la nonviolenza e' anche un "insieme di insiemi" specifico e coerente: essa va studiata nelle prove che ha dato e nelle riflessioni che ha suscitato, e va sperimentata nel vivo dei conflitti che non si possono eludere, ed anzi: sovente la nonviolenza e' essa stessa innanzitutto suscitatrice di conflitto, massime la' dove pare che conflitto non vi sia solo perche' regna una profonda oppressione, e una introiettata mistificazione ed alienazione.
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Una utile sintesi adeguatamente orientativa e' nella "carta ideologico-programmatica" del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini.
"Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli".
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La nonviolenza oggi qui convoca tutte le persone decenti ad opporsi alla guerra.
La nonviolenza oggi qui convoca tutte le persone decenti ad opporsi al colpo di stato razzista.
La nonviolenza oggi qui convoca tutte le persone decenti ad opporsi al femminicidio, al patriarcato, al maschilismo.
La nonviolenza oggi qui convoca tutte le persone decenti ad opporsi alla devastazione dell'unica casa comune dell'umanita' intera.
La nonviolenza oggi qui convoca tutte le persone decenti all'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Contrastando la violenza: ahimsa.
Con la forza della verita': satyagraha.
 
2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO PIERPAOLO CALONACI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Pierpaolo Calonaci di cui riportiamo ampi stralci.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Per un profilo di Pierpaolo Calonaci si veda la penultima risposta di questa intervista]

 
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Pierpaolo Calonaci: Il mio primo approccio alla parola e alla realta' della nonviolenza fu tramite il training d’interposizione nonviolenta, durante l’inverno 2006, presso l’Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini. In seguito presi a studiare tutto cio' che su Gandhi era stato pubblicato in italiano, e anche su quelle persone che a vario titolo e in modo diverso si trovarono a frequentarlo. Particolarmente importante fu ricominciare la riflessione sul Vangelo, particolarmente sul passo delle Beatitudini. Cosa che chiaramente non ho terminato affatto.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Pierpaolo Calonaci: Il Signore Gesu', Gandhi, Vinoba, Abdul Ghaffar Khan, Steve Biko, l’imperatore Ashoka, Martin Luther King, Cesar Chavez (non il presidente), le molte donne nella storia della Bibbia, Simone Weil, Francesco e Chiara d’Assisi, San Galgano, Edith Stein, Tolstoj, Dietrich Bonhoeffer ecc. e tutte quelle e quelli (sconosciuti) che in silenzio si alzano la mattina presto e lavorano senza rassegnarsi, senza perdersi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Pierpaolo Calonaci: Rispondere in modo preciso a questa domanda sarebbe un po’ lungo; sicuramente consiglierei il Tolstoj dopo la rinascita spirituale e la lettura dei libri pubblicati dai "Quaderni Satyagraha" di Pisa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Pierpaolo Calonaci: Credo che il lavoro svolto dall'Associazione Papa Giovanni XXIII sia significativo, come anche quello svolto da Pax Christi o da Libera (anche se non conosco la loro attivita' nei dettagli).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Pierpaolo Calonaci: Il “campo” come lo avete chiamato dove operare e' quello interiore, per una trasformazione spirituale, una metanoia del cuore. Poi passeremo a quello sociale, quello esterno.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Pierpaolo Calonaci: Azzardo una risposta per dare una sintesi, ma definire la nonviolenza sarebbe come determinarla in uno schema. La nonviolenza e' il vento dell’anima, e' Spirito che se ci trova degni ci sradica da noi stessi e ci eleva. E’ fare di tutto per non farsi trovare indegni, condizione nella quale comunque non nasciamo ma che siamo chiamati a fondare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Pierpaolo Calonaci: Per come la intuisco, la guardo e cerco di praticarla, la nonviolenza ha poco a che fare con i movimenti soprattutto occidentali. Il femminismo, per esempio, se e' solo rivendicazione dei diritti o ricerca d’arrivare a detenere quel potere (ora come in passato) in mano al maschio, non ha alcun collegamento con la nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Pierpaolo Calonaci: Gandhi disse che se uno spazzava bene e con cura davanti a casa, il mondo sarebbe pulito. Per cui...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Pierpaolo Calonaci: Ripeto, la nonviolenza non e’ rivendicazione dei diritti. La nonviolenza ha alla base un concetto di ordine e di dovere (vi prego di non confonderli con le ideologie totalitarie o dittatoriali).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Pierpaolo Calonaci: Mi sembra che Borsellino disse che la questione mafiosa era di origine culturale e morale. Il collegamento con la riflessione nonviolenta e’ percio’  intimo e interdipendente e quindi non primariamente di natura giuridica o di legalita’.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse, e tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Pierpaolo Calonaci: Se qualcosa, e la storia nella sua cronologia lo rivela, e' stato ottenuto dalle classi sfruttate e' grazie al fatto che gli oppressi si resero chiaramente conto che essi erano collaboratori, diretti o meno, di quello stato di cose di cui erano schiavi. La decolonizzazione dell’India al tempo di Gandhi avvenne, anche se nei limiti contingenti di un popolo numeroso, nelle persone e in modo complementare nel tessuto sociale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo, tra nonviolenza e antimilitarismo, tra nonviolenza e disarmo?

- Pierpaolo Calonaci: Occorre chiarirsi su cosa intendiamo per pacifismo, antimilitarismo, disarmo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Pierpaolo Calonaci: La nonviolenza critica alla radice taluni aspetti dello stato di diritto di natura illuminista. Rimane fermo che ogni persona debba avere libero accesso alle cure ma non come una cosa che e' dovuta e che noi aspettiamo perche' qualcun altro ce la dia (e per questo ne facciamo un uso distorto).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Pierpaolo Calonaci: Se la scienza strumentalizza l’uomo, e' chiaro che un atteggiamento nonviolento la rifiuta. Se in questo caso la psicoterapia diventa un’esperienza di rientro in se', di discesa interiore per comprendersi e amarsi ed emendarsi rispetto al passato, allora la nonviolenza e' uno strumento di approfondimento ulteriore.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Pierpaolo Calonaci: Quale informazione? quella a cui attingiamo tutte le mattine al bar? o quella che dobbiamo ancora creare perche' dobbiamo creare un nuovo modo di pensare?

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

- Pierpaolo Calonaci: Per Platone la filosofia era morire a se stessi. Anche la nonviolenza in modo sublime e' esercizio in quel senso.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

- Pierpaolo Calonaci: La nonviolenza non prescinde dal senso religioso che e' la tensione prima dell’uomo. Anche l’antropologia, quella seria, dice questo. La religione e' etica per Gandhi, e non si devono dividere.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Pierpaolo Calonaci: Il primo punto e' educare se stessi poiche' da li' si riforma la societa’ e quindi la scuola.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

- Pierpaolo Calonaci: In greco economia ha la sua radice come concetto d’ordine, e la nonviolenza attinge da essa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?

- Pierpaolo Calonaci: Quale diritto? Quello romano? Quello che i tribunali cercano di stabilire? Quello gridato dagli avvocati? Da qui cambia anche il rapporto con la legge, il percorso della sua formazione e il rispetto dovuto ma non come cecita’ o omissione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?

- Pierpaolo Calonaci: Non c’e’ un apporto, ma un’informazione come in una simbiosi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?

- Pierpaolo Calonaci: Occorre vedere cosa s’intende per scienza e tecnologia, e come si usano.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

- Pierpaolo Calonaci: Cio’ che la nonviolenza, intesa come onesta’ intellettuale, mette in evidenza e’ che la storia scritta dai governi sui libri e per gli studenti e’ palesemente inquinata e distorce la realta’ del passato, per ingannare quella presente e oscurare quella futura.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Pierpaolo Calonaci: La nonviolenza non mira affatto ad alcun risultato. Per cui solo tecnica non puo’ essere. Per gestire e risolvere i conflitti (uso il vostro linguaggio) occorre prima avere il coraggio di farli scoppiare. Drammatizzarli.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Pierpaolo Calonaci: Da un atto di libera scelta, nel silenzio della coscienza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

- Pierpaolo Calonaci: Non addestramento, ma purificazione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Pierpaolo Calonaci: Credo che i "Quaderni Satyagraha" editi a Pisa siano la migliore esperienza culturale sulla nonviolenza in italia, anche “l’altrapagina” di Citta' di Castello di don Achille Rossi,  il lavoro di alcune redazioni web come quella de "La nonviolenza e' in cammino", ecc.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Pierpaolo Calonaci: Non c’e’ niente in questo settore, meno che mai il corso di scienze per la pace nelle varie citta’. Qualche idea la sto provando a verificare nelle scuole ma non sono qui a raccontare di cio’ che faccio.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione? Dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

- Pierpaolo Calonaci: Quali movimenti nonviolenti? Ritengo che sia al momento impossibile organizzare un vero movimento nonviolento in Italia, siamo inadeguati e drogati e bramiamo solo onori. Fare un movimento e’ cosa per certi aspetti facile; il difficile e’ trovare al loro interno persone autentiche...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Pierpaolo Calonaci: Il primo strumento di comunicazione e’ vivere nella verita’, poi arriva eventualmente tutto il resto.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti:  Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

- Pierpaolo Calonaci: Sicuramente i movimenti sociali sono importanti, la nonviolenza dialoga volentieri con tutti ma diffida di molti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?

- Pierpaolo Calonaci: Dovrebbe esserci un dialogo costante e aperto ma basato non sulla dipendenza o ricerca di posizioni convenienti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?

- Pierpaolo Calonaci: Sono facce della stessa medaglia.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?

- Pierpaolo Calonaci: Rifiuto netto, i partiti sono un ostacolo all’emancipazione e all’autodeterminazione delle persone.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?

- Pierpaolo Calonaci: Prima i sindacati abbandonano la logica del compromesso e della ricerca del male minore, meglio sara’. Ne e’ un esempio la Fiat, alla domanda di Marchionne secondo cui certi sindacati volevano rovinare l’industria, essi dovevano dire “si'” e prepararsi con ogni mezzo a stroncare questo assetto economico-politico-finanziario che e’ una piaga per la dignita’ dell’uomo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?

- Pierpaolo Calonaci: L’arte come linguaggio e’ espressione di liberta’ ed emancipazione. E in un certo senso ribellione agli schemi sociali. E’ un invito che la nonviolenza fa suo come un fratello.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

- Pierpaolo Calonaci: Non condivido il modo di porre le domande basato sullo schema "Nonviolenza e...", come se fosse qualcos’altro... scienza e fede... giusto e sbagliato... questa e’ la nostra mentalita’ dualista. Il pensiero nonviolento la rifiuta, e accoglie - credo - quella di orientarsi a guardare le cose con occhi di unita’ e abbraccio. Inclusivi su tutta la linea.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

- Pierpaolo Calonaci: La nonviolenza e’ un esperimento nel quale sorella morte ha un ruolo bellissimo e di prima nobilta’.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Pierpaolo Calonaci: Direi quelle di Gandhi e King, ma anche quella della resistenza nonviolenta danese all’occupazione nazista, delle donne della Rosenstrasse a Berlino durante la seconda guerra mondiale, quella di Oscar Romero in Salvador, di Steve Biko in Sudafrica negli anni ’70 ecc.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

- Pierpaolo Calonaci: A questa domanda ogni uomo dovrebbe rispondere in silenzio.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

- Pierpaolo Calonaci: Si veda la risposta alla domanda precedente, e aggiungerei: come viviamo la nostra coscienza e il senso di responsabilita’ che essa porta?

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

- Pierpaolo Calonaci: Non ho elementi per rispondere.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Pierpaolo Calonaci: C’e’ un forte passione almeno in alcune aree culturali, se non altro per curiosita’. Il punto e’ che vogliamo che la nonviolenza risolva i problemi e sia una risposta adeguata, precisa e da consumare subito per ottenere qualcosa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?

- Pierpaolo Calonaci: Stimolare e ricercare un pochino piu’ di unita’ fra i vari soggetti e particolarmente vivere la nonviolenza anche come esempio e pungolo all’opinione pubblica. Inoltre puntare sulle scuole.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?

- Pierpaolo Calonaci: La nonviolenza e’ critica radicale all’era tecnocratica (molto piu’ ambigua e strisciante del semplice industrialismo) sotto tutti i punti di vista. Perche’ vuole la de-oggettivazione della persona.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?

- Pierpaolo Calonaci: La nonviolenza e’ la zolla che per accogliere e germogliare deve essere girata sin dentro il mistero che la sostiene. E’ essenza e graduale abbandono dell’accidentalita’.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?

- Pierpaolo Calonaci: Alla luce di questa domanda, rispondo che bisogna sapersi rimettere in gioco.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

- Pierpaolo Calonaci: Il riconoscimento dell’altro e’ fondamentale, occorre che accettiamo di farci riconoscere, e lo vogliamo davvero nei confronti dell’altro. L’elusione dell’amore e’ una tentazione forte oggi come mai prima d’ora. La deriva solipsistica e’ purtruppo una drammatica realta’.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

- Pierpaolo Calonaci: Il limite, limen in latino che e’ la soglia, il confine, assume nel pensiero nonviolento un ruolo essenziale...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

- Pierpaolo Calonaci: La direzione e’ tutto, sia mezzo che fine nello stesso rapporto di qualita’ e quantita’. E in questa ottica desidero aggiungere una preghiera del cardinale Newman che Gandhi usava il venerdi’ per la preghiera serale: “O cara luce guidami tu nell’oscurita’ del cammino, la notte e’ buia ed e’ forse ancor cosi’ lontana la dimora della pace. Non chiedo di vedere oltre, solo passo per passo, guidami tu...”.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

- Pierpaolo Calonaci: Affidare ad internet la comunicazione mi sembra proprio triste. Magari riprendere una penna e un foglio di carta e’ cosa piu’ difficile perche’ impegna maggiormente. Internet potrebbe essere usato come ultima possibilita’ e non deve guadagnarci alla sua tastiera.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Pierpaolo Calonaci: Ho 38 anni e come lavoro sono giardiniere e mi arrampico sugli alberi per curarli e potarli. Da quattro anni sono impegnato in alcune scuole superiori di Firenze a diffondere la riflessione intorno alla nonviolenza. Sono studente al secondo anno di teologia e vivo in campagna. Qualche volta collaboro con la redazione dei “Quaderni Satyagraha” di Pisa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

- Pierpaolo Calonaci: Grazie.

 
3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ANTONINO DRAGO
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Antonino Drago.
Antonino (Tonino) Drago, nato a Rimini nel 1938, e' stato il primo presidente del Comitato ministeriale per la difesa civile non armata e nonviolenta; gia' docente universitario di Storia della fisica all'Universita' di Napoli, ha poi insegnato Storia e tecniche della nonviolenza all'Universita' di Firenze, e Strategie della difesa popolare nonviolenta all'Universita' di Pisa; da sempre impegnato nei movimenti nonviolenti, e' uno dei piu' prestigiosi peace-researcher italiani e uno dei piu' autorevoli amici della nonviolenza. Tra le molte opere di Antonino Drago: Scuola e sistema di potere: Napoli, Feltrinelli, Milano 1968; Scienza e guerra (con Giovani Salio), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; L'obiezione fiscale alle spese militari (con G. Mattai), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986; Le due opzioni, La Meridiana, Molfetta; La difesa e la costruzione della pace con mezzi civili, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 1997; Atti di vita interiore, Qualevita Torre dei Nolfi (Aq) 1997; Storia e tecniche della nonviolenza, La Laurenziana, Napoli 2006; Difesa popolare nonviolenta. Premesse teoriche, principi politici e nuovi scenari, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2006. Si veda anche la penultima risposta di questa intervista]
 
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Antonino Drago: Attraverso la lettura della lettera al tribunale di Giuseppe Gozzini, il primo obiettore cattolico, il quale mi ha fatto capire che la politica si puo' fare ancora meglio dal basso, magari anche andando in prigione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Antonino Drago: Oltre Capitini e don Milani, indubbiamente Lanza del Vasto, perche' ha avuto una vita che e' andata a fondo di tutto quello di cui si e' interessato, compresa la nonviolenza, alla quale in Occidente ha dato il massimo contributo fondando la societa' alternativa nonviolenta e ha dato il contributo teorico maggiore, tuttora mi sembra insuperato.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza?

- Antonino Drago: Lanza del Vasto, Lezioni di vita, Lef, Firenze 1976; don Milani, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lef, Firenze 1967.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Antonino Drago: Ce ne sono molti, per primo Gandhi: Antiche come le montagne, antologia edita dall'Unesco; il film su Gandhi di Attenborough; come pure il Cd "Una forza piu' potente".

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Antonino Drago: Le Comunita’ di pace in Colombia.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Antonino Drago: Il recupero dell'obiezione di coscienza come conversione dal modello di sviluppo dominante e il ritorno alla vita comunitaria, la forma sociale della nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Antonino Drago: L’Operazione Colomba.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Antonino Drago: La nonviolenza e' una doppia negazione senza parola equivalente positiva; come tale essa inizia a far ragionare con una logica diversa da quella classica (nella quale due negazioni affermano): e' tutto un nuovo mondo (o modello di pensiero o modello di sviluppo).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Antonino Drago: Lanza del Vasto diceva che la donna non e' ne' inferiore ne' superiore, e' la parte migliore. Ma questo ideale nella societa' oggi viene combattuto con un'opera attiva dei mass media a far esplodere la femminilita' in un progetto senza confini. Piu' che il rapporto tra nonviolenza e femminismo io mi chiederei quale rapporto tra nonviolenza e matrimonio, questo tra nonviolenti e' tutto da rifondare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Antonino Drago: Attraverso il problema energetico, strettissimi (come hanno dimostrato le lotte antinucleari degli anni '70). Piuttosto io mi chiederei quali rapporti tra nonviolenza e scienza, il vero mostro sacro del nostro tempo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Antonino Drago: Gia' Gandhi, che pure combatteva contro l’intoccabilita’, aveva un atteggiamento critico sui diritti, che sono espressioni verbali forzate in positivo di un atteggiamento nonviolento (quindi a doppia negazione, quali sono i sei comandamenti sociali).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Antonino Drago: La sconfitta piu' grande della nonviolenza in questi ultimi quindici anni. Libera, che ha raccolto il piu' gran numero di associazioni, ci ha voluti considerare puro volontariato buono per fare il tifo per polizia-magistratura-forze politiche bipartisan e come consumatori di quello che riescono a vendere, senza farci fare attenzione ai mercimoni morali e giuridici che esse hanno con i delinquenti pur di fare qualcosa. Intanto la mafia non ha fatto altro che crescere, perche' e' un fenomeno di sistema e infatti abbiamo un presidente del Consiglio dei ministri che si fa leggi e ministri ad personam.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Antonino Drago: I lavoratori esprimono la scelta della giustizia che e' anche dei nonviolenti, ma questi mettono in piu' la scelta di uno sviluppo alternativo, in primis alla corsa agli armamenti e poi al tipo di progresso tecnologico e industriale occidentale (e su questo i sindacati e i partiti operai non ci stanno e ci trattano da utopici).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Antonino Drago: 323 rivoluzioni tra 1900 e 2006, vittoriosa una su due tra quelle nonviolente, una su quattro tra quelle violente (Int. Security, 2008, Why civil resistance works).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Antonino Drago: La nonviolenza ha un metodo proprio perche’ la sua parola (a doppia negazione) spinge ad una ricerca attiva e non solo a sperare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Antonino Drago: L'educere, don Milani e la sua pedagogia della soluzione del conflitto, la scuola a mutuo insegnamento, i quattro modelli di educazione alla pace.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Antonino Drago: E' una mezza via tra la ricerca dell'unanimita' e la maggioranza; per essere mezza via si presta a grandi manovre.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Antonino Drago: Dalla preghiera al sacrificio al saper attendere; ma non per la gestione, che si fa dall'alto di posizioni di potere.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Antonino Drago: Quelle che sono tipograficamente senza strilli di colori e di immagini; e che badano a compartecipare tutti i problemi della nonviolenza, in piena consapevolezza comune.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Antonino Drago: Nato a Rimini il 5 maggio 1938, sposato con quattro figli e quattro nipoti, laureato in fisica, ho lavorato nell'Universita' e nelle scuole superiori, ho lavorato nel movimento per i baraccati, studentesco, per l'obiezione di coscienza, per il servizio civile, per l'obiezione fiscale alle spese militari, per realizzare corsi universitari sulla pace; ho fatto ricerca sulla scienza alternativa, sulla nonviolenza, sull'educazione alla pace, sulla difesa alternativa, sulla rivoluzione alternativa, sull'intervento all'estero alternativo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

- Antonino Drago: Oggi la nonviolenza e' in mezzo al guado: ha rivoluzionato il mondo nel 1989, ma oggi non sa gestire lo Stato ne' sa bene quali istituzioni le servono; per questo oggi tra i nonviolenti e' possibile ogni gioco politico (senza confini tra privato e pubblico); anche perche' in Occidente siamo quasi prigionieri del modello di sviluppo dominante, mentre invece c'e' da costruire quello nonviolento.

 
4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
 
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 307 del 29 luglio 2010
 
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