Telegrammi. 253



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 253 del 16 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Si e' svolto il trentaduesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" di Viterbo
2. Il 14 luglio si e' svolto a Blera un incontro sulla comunicazione nonviolenta
3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Letizia Lanza
4. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Paolo Predieri
5. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
6. "Azione nonviolenta"
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
 
1. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL TRENTADUESIMO INCONTRO DEL PERCORSO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE NONVIOLENTA AL CENTRO SOCIALE "VALLE FAUL" A VITERBO
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Si e' svolto domenica 11 luglio al centro sociale "Valle Faul" di Viterbo il trentaduesimo incontro di formazione e informazione nonviolenta.
E' proseguita l'autovalutazione del percorso svolto finora: tecniche apprese, maturazione dell'approccio di ciascuno alla nonviolenza, relazioni stabilite tra i partecipanti.
Un'ampia riflessione e' stata dedicata alla riflessione morale sugli obblighi implicati dalle promesse, e su come siano da evitare tanto le assunzioni di impegni palesemente irragionevoli ed insostenibili, quanto la presunzione in ordine alla definitivita' ed indiscutibilita' di opinioni e scelte; piu' adeguato essendo un atteggiamento consapevole dei limiti, fallibilista, aperto all'ascolto delle opinioni altrui e prudente nell'intepretare e giudicare le altrui scelte.
Si e' poi presa visione dello svolgimento del lavoro di inchiesta su "la nonviolenza oggi in Italia".
Proseguendo nello studio dell'utilizzo della lingua nei classici si sono letti alcuni brani della Divina Commedia dantesca, tra cui l'intero XXXIII canto dell'Inferno.
Nell'occasione del diciassettesimo anniversario dell'occupazione che segno' la nascita del centro sociale (l'11 luglio 1993) se ne e' ripercorsa la storia e se ne e' discussa l'attualita' tramite un reciproco scambio di impressioni e proposte. Con l'occasione si e' ricordato Alfio Pannega, che sin dall'inizio e' stato parte fondamentale dell'esperienza del centro sociale.
L'incontro si conclude con la proposta di proseguire nell'azione per la salvaguardia dell'area termale del Bulicame; a tal fine si e' deciso (col metodo del consenso, la tecnica deliberativa nonviolenta costantemente usata nel corso degli incontri) l'invio di una comunicazione al Ministro della Salute.
L'appuntamento e' rinnovato per domenica 18 luglio alle ore 15,30, sempre al centro sociale "Valle Faul", in strada Castel d'Asso snc a Viterbo.
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Le persone partecipanti all'incontro
Viterbo, 15 luglio 2010
Per informazioni e contatti: viterbooltreilmuro at gmail.com
 
2. INCONTRI. IL 14 LUGLIO SI E' SVOLTO A BLERA UN INCONTRO SULLA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA 
 
Mercoledi' 14 luglio 2010 si e' svolto a Blera, nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da diversi mesi, un incontro di accostamento alla comunicazione nonviolenta in ambito comunitario.
All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Nel corso dell'incontro, che ha avuto carattere itinerante nella natura (su richiesta del piu' giovane dei partecipanti, ed anche valorizzando una suggestione socratica riportata nel Fedro di Platone e riconnettendosi inoltre ad una forte persuasione di Aldo Capitini - sulla base della quale promosse la prima marcia della pace da Perugia ad Assisi che si svolse nel 1961) e tra le testimonianze storiche della presenza antropica nel remoto passato, si e' sperimentato ancora una volta il metodo del consenso e con esso l'ascolto reciproco rispettoso e profondo; si sono esplorati i sentimenti connessi all'invecchiamento; si e' riflettuto su un distico di Bertolt Brecht ("Prima la trippa / poi la morale") commentandolo da vari punti di vista; si e' sperimentato un gioco formativo ideato per l'occasione col nome "Lo scorpione (o la rosa) nel piatto (o nel secchio)" come strumento utile per promuovere una riflessione collettiva sui conflitti, i disagi ma anche i preziosi arricchimenti e la valorizzazione di se' e degli altri che ogni persona incontra nelle esperienze di solidarieta', condivisione e vita comunitaria fondate sulla scelta della nonviolenza.
 
3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO LETIZIA LANZA
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Letizia Lanza.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Letizia Lanza e' una prestigiosa intellettuale e poetessa; laureata in lettere antiche presso l'Universita' degli Studi di Padova (con una tesi in archeologia cristiana), perfezionatasi presso l'Universita' degli Studi di Urbino (con una tesi in scienze dell'antichita' - Indirizzo filologico), da lunghi anni interessata alla attivita' di ricerca persegue una prospettiva di indagine di filologia storico-femminile, esplicandola sia al riguardo dei documenti del passato sia nei confronti delle voci letterarie (italiane e straniere) del presente: nell'ambito della classicita', suoi filoni privilegiati di studio sono la poesia epica, essenzialmente "omerica" (con la dotta contre-partie rappresentata dalla produzione parodica), la lirica greca arcaica, la tragedia di Sofocle ed Euripide, ampi stralci della produzione storica e letteraria della latinita'; a cio' si aggiungono, ora piu' frequenti, le appassionate incursioni nel mondo dell'archeologia; nell'ambito della modernita', i suoi interessi si appuntano principalmente su presenze femminili "forti" quali Christine de Pizan, Emily Dickinson, Virginia Woolf, Maria Zambrano, Ingeborg Bachmann - sia pure non trascurando, di entrambi i generi, voci magari piu' recenti e vicine (bastino tra tanti i nomi di Cesare Ruffato e Paolo Valesio); sul piano socio-politico e' impegnata anche con interventi scritti in difesa dell'ambiente, della biodiversita', della pace, della convivenza aperta nei confronti dell'altro/a, quindi aliena da violenza; oltre all'attivita' di scrittura, assieme all'impegno in seminari o lezioni universitarie (facolta' di lettere di Bologna e Padova) ha preso parte a conferenze, convegni e iniziative presso varie strutture (fondazioni, associazioni, musei, istituzioni culturali le piu' varie) e collaborato a molte riviste  e siti web; ha collaborato tra l'altro con la Fondazione Scientifica Querini Stampalia Onlus di Venezia, con l'Associazione Iasos di Caria, con la rivista della Boemia meridionale "Relationes Budvicenses", con la rivista veneziana "Nexus", con la Fondazione Luciano Bianciardi di Grosseto, con il sito de "L'araba fenice", con la rivista on line "Senecio"; fa parte dell'Associazione italiana di cultura classica, sezione di Venezia; fa parte della Societa' italiana delle letterate; assieme a Luana Castelli, Francesca Dissera, Anna Ponti e altre amiche veneziane fa parte del gruppo di ricerca "Geografia di genere - Geografia di citta'" coordinato da Tiziana Plebani. Tra le opere di Letizia Lanza: Archestrato, il cuoco degli dei (scritto in collaborazione con C. D'Altilia, illustrato da M. Vulcanescu), Abano Terme, Piovan Editore 1988; Sofocle. Problemi di tradizione indiretta (scritto in collaborazione con L. Fort, premessa di M. Geymonat), Padova, Editoriale Programma 1991; Ritorno ad Omero. Con due appendici sulla poesia africana, Venezia, Supernova 1994; Scritti di donna, Venezia, Supernova 1995; Il gioco della parola (1987-1995), Venezia, Supernova 1995; Eidola. Immagini dal fare poetico, Venezia, Supernova 1996; Scripta selecta. Da oggi a oggi, Venezia, Supernova 1997; Vipere e demoni. Stereotipi femminili dell'antica Grecia, Venezia, Supernova 1997; Donne greche (e dintorni). Da Omero a Ingeborg Bachmann, Venezia, Supernova 2001; Grecita' femminile. L'altra Penelope, Venezia, Supernova 2001; Frustoli di scrittura. Tra paganesimo e misticismo (postfazione di M. Ferrari), Venezia, Supernova 2002; Il diavolo nella rete (premessa di F. Santucci, postfazione di G. Lucini), Novi Ligure, Edizioni Joker 2003; Diabolica. Da oggi a ieri, Venezia, Supernova 2004; Poesie soffocate, Venezia, Poligrafica 2005; Ludi, ghiribizzi e varie golosita', Venezia, Supernova 2005; Levia Gravia 2004-2005, Venezia, Poligrafica 2006; Le donne e l'antico. Ed. L. Fort - I. Lisovy, Ceske' Budejovice-Venezia, Johanus 2006; Litora vitae honestae. Disputationes de magistro nostro, collega et amico, Professore Franco Sartori (1922-2004). Ed. I. Lisovy - L. Lanza, Ceske' Budejovice-Venezia, Lafoli 2006; Vino donne amori (di varia antichita'), Venezia, Supernova 2006. Si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e’ avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Letizia Lanza: Grazie ad Adriana Chemello e Matteo Soccio, alcuni anni fa intervenuti al Salone dell’editoria di pace organizzato a Venezia da Giovanni Benzoni.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Letizia Lanza: Sicuramente Gandhi e Madre Teresa di Calcutta, due figure immense e fondamentali. Prima di loro, Francesco d’Assisi.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Letizia Lanza: Il “Cantico delle creature”. I testi di Aldo Capitini, molto stimato e tuttora ampiamente ricordato, rimpianto specialmente a Pisa. Molti scritti di Enrico Peyretti e di Maria G. Di Rienzo (per la cifra femminile). Il mio “Mirabile bruttezza”, per il modo di rapportarsi nei confronti del “Diverso” in tutte le accezioni possibili (segnalo in particolare le pagine introduttive di Armando Pajalich). Riviste quali “Azione nonviolenta”.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Letizia Lanza: Tutte le iniziative accreditate e veicolate anche da Peppe Sini nella sua rivista online - coraggiosamente attiva gia' da dieci anni, con una coralita' di voci sempre nuove -, in primo luogo la marcia della nonviolenza tra Perugia e Assisi. L’azione di Emergency, che contrasta la pratica bellica in maniera chiara e corretta. Qualunque onesto e serio impegno in difesa degli esseri piu' deboli, animali e piante (natura in genere) inclusi.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Letizia Lanza: Credo in tutti, con pari necessita' e urgenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Letizia Lanza: Movimento Nonviolento, Emergency.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Letizia Lanza: Il rispetto per l’altro/l’altra (a un livello sia individuale sia universale), il rifiuto di ogni azione sopraffattoria. Il non anteporre il proprio interesse al benessere altrui.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
- Letizia Lanza: Il femminismo serenamente valorizzatore delle differenze e non radicale dovrebbe essere perfettamente in linea con la nonviolenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
- Letizia Lanza: La nonviolenza deve passare anzitutto attraverso la difesa ecologica.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Letizia Lanza: Un rapposto di assoluta interdipendenza reciproca.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
- Letizia Lanza: Essendo la mafia un’organizzazione violenta e criminale, non puo' che esserci una totale incompatibilita', e, di conserva, la necessita' di contrastarla con ogni energia.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
- Letizia Lanza: La nonviolenza non puo' accettare forme di sfruttamento o di oppressione, quindi e' opportuno il suo schierarsi al fianco delle classi meno (o nient’affatto) privilegiate.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Letizia Lanza: La nonviolenza dovrebbe farsi carico di tali lotte, compatibilmente con le forme adottate.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo, antimilitarismo e disarmo?
- Letizia Lanza: Credo che anche in questi tre casi l’interdipendenza non possa che essere assoluta.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
- Letizia Lanza: Sono diritti che, prima o poi, dovrebbero essere riconosciuti e garantiti a tutte/tutti gli abitanti del pianeta, e anche in questo caso la nonviolenza dovrebbe fare la sua parte.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
- Letizia Lanza: Credo che la psicoterapia possa offrire un buon aiuto nel saper accettare se stessi e gli altri da se', quindi puo' essere preziosa anche per la pratica della nonviolenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
- Letizia Lanza: Ineludibili. Come ogni forma di pensiero militante, la nonviolenza deve progressivamente allargare il suo campo di azione, e puo' riuscirci soprattutto facendosi conoscere attraverso i mass media.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
- Letizia Lanza: Una grande ricchezza di speculazione e capacita' di autoconoscenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
- Letizia Lanza: Puo' privilegiare il discorso delle e sulle religioni pacifiche (ammesso che ce ne siano...).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
- Letizia Lanza: Se e' vero che, come individualita' specifica, non “si nasce”, ma “si diventa”, anche la piu' rudimentale educazione dovrebbe essere improntata alla nonviolenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?
- Letizia Lanza: Le leggi dell’economia sono sempre e ovunque le piu' spietate, quindi sarebbe gia' un successo per la nonviolenza riuscire a indurre qualunque anche minimo ripensamento (per non fare nomi, il fatto che un Marchionne o, a suo tempo, un Montezemolo arrivassero magari a domandarsi se e' umanamente accettabile che loro due, da soli, guadagnino tanto quanto 7.500 operai - sempre naturalmente che sia attendibile la notizia comunicata a mezzo stampa).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
- Letizia Lanza: La legge e il diritto dovrebbero essere il primo supporto della nonviolenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica? E cosa alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
- Letizia Lanza: Ancora una volta, il rifiuto di ogni sopraffazione o crudelta', a mio avviso comunque inaccettabili (penso, un esempio a caso, all’orrore della vivisezione).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
- Letizia Lanza: L’apporto e' importante perche' puo' far rileggere (e valutare) la storia dalla parte dei vinti, anziche' dei vincitori, con tutte le conseguenze del caso.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
- Letizia Lanza: La ricerca e la sollecitazione di una condivisione consapevole, cioe' originata da un sereno confronto critico tra le divergenti, spesso lontane posizioni.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?
- Letizia Lanza: La capacita' di esporsi alla dialettica con onesta' di intenti e di pensiero, senza pretese di affermazione obbligatoria o comunque perentoria.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza; e come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?
- Letizia Lanza: In entrambi i casi, consuetudine all’apertura e impegno generoso di autodisciplina.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza? E quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
- Letizia Lanza: In entrambi i casi, tutti i mass media; tutte le tipologie possibili di esperienze e pratiche comunicative.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione? Dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come? E dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
- Letizia Lanza: Si', mi sembra sia cosi'. E accade, credo, proprio perche', per loro stessa natura, non rientrano nel “giuoco del potere”. Per migliorare la percezione e l’efficacia della loro azione dovrebbero certo dotarsi di migliori forme di coordinamento e di ulteriori strumenti di comunicazione. Non so pero' con esattezza suggerire quali.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
- Letizia Lanza: Necessari, ma non so dire quanto praticati.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?
- Letizia Lanza: Sicuramente difficili e non adeguati.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?
- Letizia Lanza: Dovrebbero essere automaticamente reciproci e irrinunciabili, ma non credo sia cosi'.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche, nonviolenza e organizzazioni sindacali, nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
- Letizia Lanza: In tutti e tre i casi, certamente difficili, anche se sarebbero necessari per una maggiore incisivita', ampiezza ed effficacia di azione.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?
- Letizia Lanza: Vale anche qui quanto ho detto per la cultura.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data? Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni? E nonviolenza e politica: quale relazione?
- Letizia Lanza: Dovrebbero essere nei tre casi pressoche' sinonimi, ma spesso mi sono accorta nella mia ormai annosa esperienza che non e' affatto cosi', anzi.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
- Letizia Lanza: La pratica della nonviolenza nel quotidiano dovrebbe essere la "conditio sine qua non" per ogni autentica crescita futura del movimento.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive, nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
- Letizia Lanza: Come ho detto per il rapporto con l’ecologia, dovrebbero essere entrambe relazioni primarie e imprescindibili.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
- Letizia Lanza: La morte e' in se' violenza, quindi l’unica possibilita', forse, e' di “addolcirla”.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
- Letizia Lanza: Sicuramente la “rivoluzione nonviolenta” (stupendamente ossimorica) di Gandhi.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo e in Italia?
- Letizia Lanza: In entrambi i casi, insoddisfacente purtroppo. E, se non esagero in pessimismo, sempre piu' ostacolato da un certa mentalita' dominante che vorrei semplicisticamente definire “berlusconismo”.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
- Letizia Lanza: Sinceramente, non lo so.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
- Letizia Lanza: Abbastanza superficiale, credo sia vista un po’ come un’utopia: bella si', auspicabile ma (inevitabilmente) non realistica ne' su larga scala realizzabile.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza? E quale relazione tra nonviolenza e stili di vita?
- Letizia Lanza: Perche' venisse finalmente “capita” e condivisa la pratica della nonviolenza dovrebbero in primo luogo cambiare gli stili di vita, ormai sempre piu' orientati al soddisfacimento di qualsiasi, anche minima, esigenza (comodita', vantaggio) personale, a dispetto del fatto che, per esempio, un intero continente come l’Africa stia letteralmente “scomparendo”.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?
- Letizia Lanza: Ho gia' risposto sopra.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
- Letizia Lanza: Credo che la necessaria coscienza del limite debba automaticamente implicare l’idea (e la volonta') di attivare tutto quanto possibile e realmente praticabile, senza proporsi di scalare l’Everest in cinque minuti!
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
- Letizia Lanza: Alla conquista dell’accettazione, e, il piu' possibile, della valorizzazione dell’altra/altro.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?
- Letizia Lanza: Stretta relazione, grandi possibilita'. Oltre tutto, consente un contatto immediato e capillare con un numero sterminato di interlocutori in moltissime parti del globo, ergo...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Letizia Lanza: Sono una donna e una studiosa veneziana, attiva da anni nel settore della ricerca e della saggistica (specie per quanto riguarda l’antichita' greco-romana e la scrittura “femminile” di epoche le piu' lontane e diverse, ma non solo) oltre che nel campo dell’editoria. Sono abbastanza impegnata (vorrei di piu', ma francamente non ci riesco) nella tutela di questo sventurato mondo, aggredito e violentato in tutti i suoi aspetti da tanti, troppi cosiddetti umani che sfruttano arraffano torturano uccidono... mai paghi di potere ricchezza privilegi e mai alieni da ingiustizie.
 
4. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO PAOLO PREDIERI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Paolo Predieri.
Per un breve profilo di Paolo Predieri si veda la risposta alla penultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Paolo Predieri: Come approfondimento doveroso, conseguente all'obiezione di coscienza al servizio militare.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Paolo Predieri: Sono tantissime e ne dimentichero' molte. A Bologna, dove ho vissuto fino al 1989, Beppe Pierantoni e Flavio Gianessi; poi Lanza del Vasto e Jean Goss; poi tanti incontrati a un campo dell'Arca a Ontignano nel 1976 (Alberto L'Abate, Tonino Drago, Pierre Parodi, Beppe Marasso, Sirio Politi e altri ancora).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Paolo Predieri: "Un'idea pericolosa" di Mark Kurlansky; "Strategia della nonviolenza" di Jean-Marie Muller e "Giorgio scopre la nonviolenza" di Hedi Vaccaro e Giulio Giampietro.

Nelle biblioteche pubbliche e scolastiche dovrebbero esserci, oltre a questi, molti altri testi. Una buona base puo' essere quella del catalogo messo a disposizione dalla rivista "Azione nonviolenta".
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Paolo Predieri: Il pacifismo e' un primo passo, la nonviolenza e' costruire il percorso per concretizzare la pace oltre che desiderarla o chiederla ad altri.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

- Paolo Predieri: Possibilita' di conoscenza, comprensione e riconoscimento delle basi comuni.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?

- Paolo Predieri: La riscoperta e la possibilita' di evidenziare e comprendere la scienza e la tecnologia con possibili opzioni dalla parte del potere e/o dalla parte della gente. Vedi i lavori di Polanyi, di Sahlins, di Schumacher, di Illich e di Drago ("Le due opzioni").

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
- Paolo Predieri: Qualcosa di analogo a quanto appena detto: la storia rivista dalla parte della gente: vedi tutto il grande capitolo della resistenza non armata o delle rivoluzioni non armate che hanno preparato l'indipendenza americana o la rivoluzione russa.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Paolo Predieri: Un sistema non sempre semplice da attuare per coinvolgere tutti e arrivare a scelte condivise.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Paolo Predieri: Questa percezione e' ciclicamente avvertita da qualcuno. E' motivata, ma possiamo pensare che i movimenti nonviolenti (Mir e Movimento nonviolento, Pbi, Loc...), cosi' come si sono sviluppatti in Italia hanno una funzione di lancio di idee, di enzima che permette poi di far maturare situazioni piu' ampie. Quindi la funzione e' importante anche restando realta' di dimensioni limitate, perche' oltre alla testimonianza importante di alcune persone e gruppetti "speciali" e a qualche progetto interessante che funziona per qualche anno, permette in alcuni momenti di elaborare obiettivi e strategie che poi trovano altre gambe, vedi campagne antinucleari, obiezione alle spese militari, campagna sull'acqua, commercio equo e solidale, bilanci di giustizia e gruppi di acquisto solidali...
Su come migliorare e' auspicabile ricevere stimoli da chi, come voi, studia la situazione sotto nuovi punti di vista!

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

- Paolo Predieri: Sicuramente si'. Continuo a considerare un ottimo esempio con ottimi risultati il coordinamento Piemonte - Val d'Aosta di Mir e Movimento Nonviolento. La dimensione regionale (o anche fra piu' regioni vicine) credo resti la migliore per vitalizzare e rafforzare i nostri movimenti attraverso i singoli aderenti presenti sul territorio.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

- Paolo Predieri: Credo ci sia un rapporto accettabile, ma che andrebbe se possibile potenziato (Ifor, Wri, Pbi, Serpaj, ecc.).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Paolo Predieri: Sono nato a Casalecchio di Reno (Bo) il 12 agosto 1952; vivo a Brescia dal 1990; sono sposato con Antonella e ho tre figlie (Gaia 15 anni, Irene 12 e Chiara 9); sono obiettore al servizio militare (servizio civile nel 1977-1978), ho partecipato, far l'altro, al movimento antinucleare italiano (1976-1987 - seguendo direttamente la vicenda di Montalto di Castro fino al 1980), alla campagna Osm. Lavoro nelle cooperative sociali che attuano l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso attivita' ambientali (raccolte differenziate e attivita' connesse).  Per un certo periodo ho avuto un'attivita' di cantautore, che lascia traccia in alcuni cd e cassette ed e' testimoniata nel cd-rom "Mattoni di pace", edito a Padova dal comitato italiano per il Decennio. Sono redattore del mensile "Azione Nonviolenta" per la rubrica musicale.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?
- Paolo Predieri: Buon lavoro: mi piacerebbe vedere l'esito del vostro impegno!

 
5. APPELLI. IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento.

Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato.

Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235.

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Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 
6. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Irene Iarocci (a cura di), Cento haiku, Longanesi, Milano 1982, pp. 192.
- Mario Scalise, Atsuko Mizuguchi Folchi Vici, Carla Vasio (a cura di), Haiku antichi e moderni, Garzanti-Vallardi, Milano 1996, pp. 272.
- Mario Ricco', Paolo Lagazzi (a cura di), Il muschio e la rugiada. Antologia di poesia giapponese, Rizzoli - Rcs Libri e Grandi Opere, Milano 1996, pp. 420.
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Riedizioni
- Milton H. Erickson, Guarire con l'ipnosi. Seminari, dimstrazioni e conferenze, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1984, Fabbri-Rcs Libri, Milano 2007, 2010, pp. 252, euro 9,90.
- Juergen Habermas, Storia e critica dell'opinione pubblica. Teoria della morale, Laterza, Roma-Bari 1971 e 1994, Mondadori, Milano 2010, pp. XLVIII + 562, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
- Oliver E. Williamson, L'organizzazione economica, Il Mulino, Bologna 1991, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XVI + 394, euro 12,90.
 
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
9. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 253 del 16 luglio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
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quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
 
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it