Coi piedi per terra 292



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 292 del 14 luglio 2010
 
In questo numero:
1. Una comunicazione al Ministro della Salute
2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Mario Di Marco
3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Laura Tussi (parte seconda e conclusiva)
4. Il 5 agosto una iniziativa a Viterbo per il terzo anniversario del comitato che si oppone al mega-aeroporto
5. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
 
1. DOCUMENTI. UNA COMUNICAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Al Ministro della Salute
e per opportuna conoscenza: al prefetto di Viterbo, al sindaco del Comune di Viterbo, al presidente della Provincia di Viterbo, alla presidente della Regione Lazio, all'assessore all'ambiente del Comune di Viterbo, a tutti i consiglieri del Comune di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dei Beni Culturali, al ministro dei Trasporti, ai mezzi d'informazione locali e nazionali
Oggetto: Appello in difesa dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame
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Gentile Ministro della Salute,
le segnaliamo che l'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un vero e proprio bene dell'umanita', e' gravemente minacciata di irreversibile devastazione e catastrofico inquinamento da manovre speculative di selvaggia aggressione sia del territorio e dei beni naturali e culturali, sia della salute e dei diritti della popolazione locale.
Punta di lancia di questa aggressione e' il progetto dissennato ed illecito di realizzare, nel cuore di un'area cosi' unica e preziosa, un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell'area del Bulicame avrebbe come immediata e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Quell'area va tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
Con la presente lettera sollecitiamo un suo intervento in difesa di questo prezioso bene terapeutico e sociale, oltre che ambientale e culturale, assurdamente minacciato di irreversibile devastazione.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, distinti saluti,
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le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 11 luglio 2010 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo
Viterbo, 12 luglio 2010
Per comunicazioni: partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale "Valle Faul", strada Castel d'Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: viterbooltreilmuro at gmail.com
 
2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MARIO DI MARCO
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Mario Di Marco.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Mario Di Marco, ingegnere, insegnante, gia' obiettore di coscienza al servizio militare, responsabile delle persone in servizio civile presso la Caritas diocesana di Viterbo, impegnato in molte iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza, e' da sempre uno dei fondamentali punti di riferimento a Viterbo per tutte le persone di volonta' buona; si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Mario Di Marco: E’ stata una maturazione scaturita inizialmente dalla mia formazione cristiana, maturata con la lettura di personaggi come Gandhi e don Milani, vissuta attraverso la scelta dell’obiezione di coscienza e il servizio civile, approfondita attraverso l’incontro con persone amiche della nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Mario Di Marco: Gesu' di Nazaret (colui che offre il fianco al suo persecutore), Gandhi (la pratica possibile e applicabile ai popoli), don Milani (l’educazione dei nostri ragazzi), Jagerstatter (la possibilita' di scegliere la nonviolenza anche quando si nasce dalla parte del persecutore).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Mario Di Marco: Il Vangelo; Mohandas K. Gandhi, Antiche come le montagne; gli atti del processo a don Lorenzo Milani, L’obbedienza non e' piu' una virtu'; Giulio Giampietro e Hedi Vaccaro, Giorgio scopre la nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Mario Di Marco: L’azione nonviolenta condotta in Palestina da Operazione Colomba ed altre associazioni, le varie campagne di Amnesty, l’azione di Emergency (che essendo un’opposizione chiara e costruttiva alla guerra, dimostra che e' possibile operare in modo pacifico anche in prima linea).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Mario Di Marco: Nella gestione dei rapporti tra popoli con interessi contrapposti, nella difesa dei diritti umani.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Mario Di Marco: Movimento Nonviolento, Operazione Colomba, Amnesty, Emergency.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Mario Di Marco: Saltando le definizioni classiche date dai grandi, direi semplicemente che e' il fronteggiare qualunque situazione conflittuale tendendo al bene di entrambe le parti, rifiutando qualunque ipotesi di fine che giustifica i mezzi, assumendosi il rischio di sacrificare anche la vita per il bene comune. Le caratteristiche sono nella definizione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Mario Di Marco: Se la nonviolenza tende al bene comune non puo' ammettere la sopraffazione di un genere sull’altro.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Mario Di Marco: Se la nonviolenza tende al bene comune non puo' ammettere la distruzione del creato.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Mario Di Marco: Se la nonviolenza tende al bene comune non puo' ammettere il disprezzo di una persona di etnia o cultura diversa ne' calpestare i diritti universali di ognuno. Quindi le lotte antirazziste e per i diritti possono essere nonviolente, chi le conduce in modo diverso di fatto finisce col discriminare qualcuno e con il togliergli qualche diritto.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Mario Di Marco: La mafia e' una violenza organizzata che puo' essere combattuta soltanto facendo tutti insieme resistenza civile, sensibilizzazione pubblica, denuncia all’autorita' giudiziaria.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Mario Di Marco: Nell’adozione quantomeno di “tecniche” nonviolente (come sciopero, resistenza passiva...) in alcune lotte per il riconoscimento dei propri diritti. Manca un’opzione complessiva per la nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Mario Di Marco: Come sopra. In piu', la Difesa popolare nonviolenta, presente anche nella legislazione italiana, puo' essere decisiva in certi contesti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Mario Di Marco: Il pacifismo, per definizione, dovrebbe essere nonviolento, invece non sempre e' cosi'. E’ anche per questo, per non aver fatto una scelta netta per la nonviolenza, che attualmente il movimento pacifista italiano e' divenuto marginale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Mario Di Marco: Non necessariamente l’antimilitarista deve essere nonviolento, mentre e' ovviamente vero il contrario, cioe' che le persone amiche della nonviolenza sono necessariamente antimilitariste.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Mario Di Marco: Non necessariamente chi vuole il disarmo deve essere nonviolento, mentre e' ovviamente vero il contrario, cioe' che le persone amiche della nonviolenza sono necessariamente per il disarmo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Mario Di Marco: Ogni lotta per i diritti, se violenta, finisce col togliere i diritti all’altro. Quantomeno alcune tecniche nonviolente possono essere adottate per la difesa di questi diritti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Mario Di Marco: Non saprei dire cose specifiche; posso solo sottolineare il rispetto e l’assenza di violenza necessari nell’approccio all’altro da parte dello psicoterapeuta.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Mario Di Marco: I valori di fondo della nonviolenza possono essere presenti in un’informazione che rispetta colui di cui si scrive, senza perdere di vista la necessita' di verita' che va enunciata anche quando e' scomoda per qualcuno.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica, alla riflessione delle e sulle religioni, alla riflessione sull'educazione, sull'economia, sul diritto e le leggi, sull'etica e la bioetica, sulla scienza e la tecnologia, alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

 - Mario Di Marco: I valori su cui si fonda la nonviolenza dovrebbero essere centrali, o quanto meno presenti, in ognuno degli ambiti sopra elencati. Il principio del fine che e' della stessa natura dei mezzi che si utilizzano per conseguirlo dovrebbe essere particolarmente presente in ambito economico, religioso, bioetico.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Mario Di Marco: In breve: l’elevazione del principio democratico, la ricerca della decisione per la quale si puo' avere non solo la maggioranza assoluta, ma il persuaso consenso comune; uno dei metodi piu' difficili.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Mario Di Marco: Operare in modo nonviolento e' possibile solo se si arriva o per lo meno ci si avvicina ad una identita' nonviolenta, e a quel punto sono importanti piu' tipi di azioni correlate. Dovendo scegliere, penso a tutte quelle tecniche comunicative che tendono a dimostrare all’avversario che non si vuole il suo male e che non si e' il nemico che lui ha in mente.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Mario Di Marco: Partirei dai grandi movimenti di pensiero su cui si fonda, passerei ai diritti umani a livello filosofico e alla loro presenza nelle grandi carte costituzionali, mostrerei l’applicazione della nonviolenza nella grande storia, analizzerei violenza e nonviolenza nei vari ambiti dell’attivita' umana, arriverei a studiare ed esercitarsi ad applicare le varie tecniche della nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

- Mario Di Marco: Dopo una fase di studio ed analisi, proverei a far applicare l’azione nonviolenta negli ambiti piu' vicini al soggetto (ad esempio quello familiare, amicale, scolastico) e poi, raggiunto il consenso di un gruppo, in ambiti piu' vasti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Mario Di Marco: Siti come Peacelink, riviste come "Azione nonviolenta" e "Mosaico di pace".

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Mario Di Marco: Non ne conosco.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Mario Di Marco: E’ cosi' purtroppo. Uno dei motivi principali e' il fatto che i rappresentanti politici sono sempre piu' lontani da quei movimenti, ma anche il fatto che, negli ultimi anni, non si e' piu' arrivati a realizzare azioni nonviolente di massa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

- Mario Di Marco: Certo che si', alcune ci sarebbero gia', vedi la Tavola della pace, pero' servirebbe che scegliessero chiaramente la nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Mario Di Marco: Internet sarebbe sufficiente per la comunicazione interna, il problema e' far si' che i movimenti raggiungano (e che siano raggiunti da) gli altri .

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali, istituzioni, cultura, forze politiche, organizzazioni sindacali, agenzie della socializzazione, pratiche artistiche: quali rapporti?

- Mario Di Marco: I valori su cui si fonda la nonviolenza dovrebbero essere centrali, o quantomeno presenti, in ognuno degli ambiti sopra elencati. Il principio del fine che e' della stessa natura dei mezzi che si utilizzano per conseguirlo dovrebbe essere particolarmente presente in ambito sociale, istituzionale, sindacale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

- Mario Di Marco: Se non si riesce ad essere nonviolenti (o, meglio, a cercare di esserlo) nei rapporti con gli amici e' impossibile esserlo con i nemici. Nella mia esperienza mi e' capitato di aver subito gravi torti da amici d’infanzia e non aver agito di conseguenza ma, credendo nel valore della persona che mi stava davanti, aver cercato di ricostruire un rapporto.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?

- Mario Di Marco: Sentirci veramente uniti a tutti gli esseri umani ci aiuta a vincere la violenza che e' in noi e, in caso di conflitto, a cercare un modo nonviolento per risolverlo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?

- Mario Di Marco: Tutti i valori su cui si fonda la nonviolenza dovrebbero essere centrali, o quantomeno presenti, in politica, e caratterizzarne l’azione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

- Mario Di Marco: La vita quotidiana e' fatta di rapporti continuativi e spesso conflittuali con gli altri, per cui e' una palestra in cui applicare la nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

- Mario Di Marco: Vale quanto detto sopra nel momento in cui si pensi che dalla qualita' del territorio dipende la qualita' della vita. Forse e' per questo che molte azioni nonviolente sono state applicate nella difesa ambientale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?

- Mario Di Marco: Avere cura dell’altro e' sempre positivo, tuttavia la nonviolenza puo' aiutarci a farlo secondo il modello che vuole l’altro e non quello che abbiamo in mente noi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

- Mario Di Marco: Per un cristiano e' confortante credere che Colui che ha vinto la morte l’ha fatto accettando la violenza dell’altro su se stesso e pregando per lui: forse l’azione nonviolenta piu' conosciuta al mondo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Mario Di Marco: La vita di Cristo; la resistenza di alcuni dei primi cristiani, come San Massimiliano; Francesco d’Assisi di fronte agli “infedeli”; la resistenza della popolazione tedesca all'occupazione franco-belga nel 1923; le lotte di Gandhi; a resistenza nonviolenta  dei norvegesi al nazismo; la resistenza cecoslovacca all'Urss; le lotte di Martin Luther King; la lotta antiapartheid di Mandela e dell’Anc (almeno in parte); le azioni di interposizione nonviolenta in Bosnia.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

- Mario Di Marco: Non sono molto informato ma mi sembra sia portata avanti da pochi gruppi (come Operazione Colomba) in pochi conflitti (come la Palestina).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

- Mario Di Marco: Come sopra.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

- Mario Di Marco: Non so rispondere.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Mario Di Marco: Temo che ci sia poca percezione in  quanto la nonviolenza viene in genere assimilata al pacifismo generico e scompare in esso. Le ultime azioni di resistenza passiva da parte dei lavoratori prossimi al licenziamento hanno un po’ risvegliato gli animi e mi pare abbiano riscosso simpatia e fiducia nella riuscita.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?

- Mario Di Marco: Per quanto detto sopra, sarebbe importante che rappresentanti politici e sindacali la conoscessero meglio, la assumessero come opzione fondamentale e ne parlassero esplicitamente in pubblico invitando ad applicarla.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale relazione?

- Mario Di Marco: La nonviolenza e' interculturale (basta considerarne le origini) sia a livello concettuale che nella pratica.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?

- Mario Di Marco: La riflessione profonda e la piena messa in gioco di se stessi, la capacita' di capire l’altro e di riuscire ad arrivare al suo cuore richiede di conoscere innanzitutto se stessi: chi siamo, cosa vogliamo, che capacita' abbiamo... E’ anche per questo che non e' facile essere e vivere da nonviolenti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?

- Mario Di Marco: Le scienze umane parlano dell’uomo e quindi...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?

- Mario Di Marco: Il linguaggio spesso esprime violenze antiche e radicate, ad insaputa di chi lo usa (basti pensare alla predominanza di termini maschili, all’utilizzo dispregiativo di alcuni termini). Nonviolenza e' anche lottare per un linguaggio piu' egualitario e rispettoso del diverso.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione? Nonviolenza e critica dell'industrialismo; nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra"; nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie; nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

- Mario Di Marco: Lo stile di vita e il modello di sviluppo occidentale, consumista, industrializzato, tecnocratico, classista, iniquo, regolato dai rapporti di forza a livello politico, economico e militare e', per chi lo vive, uno dei maggiori ostacoli alla riflessione e alla pratica della nonviolenza. Gli obiettivi della pace e della giustizia perseguiti dalla nonviolenza fanno tendere ad un cambiamento di questo modello e quindi ad uno stile di vita incentrato sull’uguaglianza, sulla partecipazione, sulla solidarieta', sul rispetto del creato, sulla sobrieta'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

- Mario Di Marco: La nonviolenza ha innanzitutto il merito di farci riflettere su quali sono i nostri limiti, su quante volte siamo spesso inadeguati a  risolvere una situazione che ci si presenta, ma anche sul fatto che i limiti si possono superare e che quindi possiamo migliorare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

- Mario Di Marco: Per quanto detto qui sopra, la prima direzione va verso gli atteggiamenti violenti che sono in noi stessi, poi verso chi “ci combatte” piu' da vicino (i familiari), quindi verso la societa', dove occorre arrivare a realizzare scelte condivise di pace, di giustizia, di salvaguardia del creato.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

- Mario Di Marco: Internet, come detto sopra, puo' favorire il coordinamento tra i gruppi nonviolenti e far uscire i principi della nonviolenza dalla marginalita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Mario Di Marco: Cinquantenne, sposato, due figli, una madre invalida, insegnante e ingegnere informatico, obiettore di coscienza al servizio militare (e per alcuni anni obiettore alle spese militari), responsabile attuale e formatore nel servizio civile della Caritas di Viterbo. Da sempre inserito e impegnato nel mondo ecclesiale, alcune esperienze politiche nel movimento per la democrazia La Rete e nel comitato per la difesa della Costituzione, ha collaborato con il Centro di ricerca per la pace ad alcune azioni nonviolente. Globalmente una vita povera di fede ed opere.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

- Mario Di Marco: Mi chiedo se sia nonviolento chiedere di rispondere a ben 70 domande, molte delle quali potrebbero essere titoli di un libro! Ma sicuramente e' servito a conoscere meglio me stesso. Buon lavoro!

 
3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO LAURA TUSSI (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Laura Tussi.

Per un sintetico profilo di Laura Tussi si veda la sua risposta alla penultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Laura Tussi: Partendo dalla conoscenza del pensiero nonviolento, sia dal punto di vista dei principi teorici sia da quello delle realizzazioni storiche, esistono vari corsi di formazione che offrono percorsi formativi per l'acquisizione delle competenze necessarie ad un approccio nonviolento nei rapporti interpersonali, al fine di promuovere un cambiamento personale, sviluppare la capacita' di esercitare una cittadinanza attiva e consapevole, migliorare il servizio e orientarlo verso la nonviolenza. I corsi si articolano in piu' fasi che affrontano i diversi livelli e tipi di conflitto che ognuno puo' incontrare nella propria vita (personale, interpersonale, di gruppo, sociale).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

- Laura Tussi: Lo scopo dei progetti sulla nonviolenza e' quello di fornire strumenti e metodologie educative, coerenti con la nonviolenza, che siano d'aiuto alle associazioni che nella societa' civile operano in vari settori (ecologisti, pacifisti, donne, comunita', consumatori, anziani, portatori di handicap, adolescenti, minoranze) per valorizzare al meglio il potenziale di ciascuno. Si intende, a questo proposito, lavorare per la creazione di una comunicazione "ecologica", che coltivi le risorse di ogni persona rispettandone la diversita', e nel contempo mantenga una coesione globale in modo che le persone possano agire insieme per un obiettivo comune. Imparare, dunque, ad esercitare una critica costruttiva, la risoluzione dei conflitti, lo sviluppo dei progetti e la cooperazione con le altre associazioni.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Laura Tussi: La nonviolenza e' soprattutto promossa dalla rete internet tramite le associazioni e i progetti gia' citati e altre importanti fonti istituzionali.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Laura Tussi: L’Universita’ dell’autobiografia di Anghiari (Arezzo) per il recupero della memoria storica popolare e dell’identita’ culturale, nelle storie di vita e nelle relazioni d’ascolto, e' una realta' universitaria molto importante, perche' ripropone il valore soggettivo ed individuale contro la massificazione ed uniformazione delle coscienze.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Laura Tussi: Risulta necessario che tutti i movimenti nonviolenti facciano corpo e rete, promuovendosi e sostenendosi a vicenda, cercando di organizzare iniziative e incontri con realta' diverse, affinche' si instauri un dialogo pluralista, costruttivo, democratico e propositivo, per aumentare la propria efficacia valoriale all'interno del tessuto sociale e comunitario.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

- Laura Tussi: I movimenti nonviolenti devono continuamente agire in modo strutturato, tramite la rete internet, le relazioni umane e i contatti con tutte le realta' istituzionali per occuparsi di cultura della pace I movimenti per la pace devono aggregarsi in un’unita' transnazionale, superando i particolarismi ideologici e settari di varia ispirazione, relativi ai problemi della pace e della guerra, per sensibilizzare adeguatamente l’opinione pubblica. Se tale ideale di azione popolare transnazionale di tipo governativo e’ percepito come reale, allora e’ possibile realizzare un immenso impatto sociale, di opinione pubblica, all’interno dei movimenti per la pace. Si intravede la possibilita’ che i nuovi movimenti per la pace esistano in un contesto storico e sociale che orienti l’opinione pubblica in una strategia globale di cultura della pace e di opposizione alle guerre.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Laura Tussi: La relazione umana e i contatti personali sono la migliore modalita' per l'attuazione dei valori dell'impegno civile.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

- Laura Tussi: Nonviolenza e movimenti sociali devono costantemente interagire e sostenersi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?

- Laura Tussi: Le istituzioni costituiscono una struttura operativa in grado di contribuire sia economicamente sia costituzionalmente con gruppi attivi nell'ambito della nonviolenza, tramite progetti orientati alla relazione nonviolenta.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?

- Laura Tussi: La conoscenza, la cultura, la formazione devono procedere parallelamente ad un percorso basato sulla nonviolenza e su contesti di dialogo costruttivo, aperto al progresso sostenibile e al cambiamento.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?

- Laura Tussi: Si auspica che la politica intraprenda un'azione dialogica tra le diverse forze istituzionali in modo da raggiungere delle intese che favoriscano il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, per raggiungere un livello di qualita' dell’esistenza adeguato ai processi in atto, particolarmente nelle realta' e nei contesti piu' poveri del mondo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?

- Laura Tussi: Le organizzazioni sindacali hanno agito in diversi periodi della storia, rivendicando e facendo ottenere ai lavoratori condizioni di vita sempre migliori. Il diritto a scioperare e a manifestare le proprie richieste e a rivendicare le proprie aspettative e i propri diritti risulta un'operazione nonviolenta e di fondamentale significato civile di appartenenza a una comunita' sociale e sindacale che si mobilita pacificamente per ogni violazione e negazione dei diritti civili. Il mito dello sciopero generale internazionale dei lavoratori di tutti i paesi contro le guerre non si e' realizzato, pur rimanendo un’importante e istruttiva esperienza politica, con i sogni di tutte le persone in grado di agire globalmente, oltre i confini nazionali, per prevenire tutte le guerre.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?

- Laura Tussi: La scuola e la famiglia sono le agenzie di socializzazione fondamentali che devono sempre operare con presupposti basati sul dialogo, sulla nonviolenza e la cultura di forme pacifiche di convivenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?

- Laura Tussi: L'arte deve sempre promuovere la pace e il dialogo tra genti e minoranze, altrimenti risulta propaganda sterile e dannosa, come si e' manifestato in passato e nel corso della storia. Ho disegnato molto per esprimere il mio disagio esistenziale o la mia serenita' interiore.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

- Laura Tussi: Da Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse: “La nostra meta non e' di trasformarci l’un l’altro, ma di conoscerci l’un l’altro e di imparare a vedere e a rispettare nell’altro cio' che egli e': il nostro opposto e il nostro completamento”.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?

- Laura Tussi: L'umanita' e' unita sotto il nome delle differenze coesistenti e l'intercultura deve promuovere pratiche di educazione alla pace e alla nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?

- Laura Tussi: La politica, quando non scade in un mero interesse personale e in un protagonismo individualistico, agisce per un nobile intento: il bene della collettivita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

- Laura Tussi: Le pratiche quotidiane, dalla nutrizione alla vestizione, dovrebbero seguire un approccio ecosostenibile.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

- Laura Tussi: L'uomo sfrutta il territorio, privandolo della sua originaria bellezza, prolificita' e identita', trasformandolo in una discarica di veleni che inevitabilmente rientrano nel ciclo naturale, sotto forma di alimenti, compromettendo il sacro equilibrio tra uomo e natura.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?

- Laura Tussi: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

- Laura Tussi: E’ sufficiente pensare sempre alle grandi persone che hanno sacrificato la vita per il bene di interi popoli e per la pace nel mondo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Laura Tussi: Gesu' ha sacrificato la propria vita per la pace e la liberta' del suo popolo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

- Laura Tussi: Attualmente la pace sembra un'utopia. Solo la mediazione, l'impegno civile e la riconciliazione tra i popoli potranno raggiungere questo traguardo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

- Laura Tussi: Subiamo sempre violenza da una informazione strumentalizzata che propone disvalori.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

- Laura Tussi: Come sostiene don Milani, “I care, mi sta a cuore” deve essere il movente di ogni realta' nonviolenta italiana e straniera.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Laura Tussi: La pratica della nonviolenza deve opporsi alle azioni quotidiane di violenza che riguardano ogni ambito della societa'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?

- Laura Tussi: Risulta necessario divulgare la nonviolenza e trattare di pace e questa operazione culturale deve diventare una pratica quotidiana, nelle famiglie, nella scuola, nella societa' anche tramite corsi di formazione che educhino alla creazione di contesti e relazioni pacifiche.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale relazione?

- Laura Tussi: Intercultura e' interazione e non mera integrazione, nel rispetto e nella valorizzazione della ricchezza apportata dalle diversita' di ogni sorta.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?

- Laura Tussi: “Conosci te stesso”.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?

- Laura Tussi: “Credo che le idee di Gandhi siano state, tra quelle di tutti gli uomini politici del nostro tempo, le piu' illuminate. Noi dovremmo sforzarci di agire secondo il suo insegnamento, rifiutando la violenza e lo scontro per promuovere la nostra causa e non partecipando a cio' che la nostra coscienza ritiene ingiusto” (Albert Einstein). L'autorevolezza di Einstein si fece sentire non solo nel campo della fisica, ma anche in ambito sociale, politico culturale, e in particolare sul tema della nonviolenza di Gandhi. Le scienze umane hanno il compito di aprire il pensiero verso tutte le forme di diversita' e interazione con l'altro, nella complessita' dei contesti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?

- Laura Tussi: Siamo pervasi da simboli, segni e archetipi di morte, di distruzione, di violenza e guerra, propugnati da sette politiche di ogni genere e soprattutto dai gruppi neonazisti e di estrema destra.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?

- Laura Tussi: Semplicita', coerenza e resilienza, come riporta il sociologo Hopkins nel suo manuale sulle Transition Towns (cfr. www.transitionitalia.org).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?

- Laura Tussi: L'industrialismo esasperato ed egoistico non considera l'ambiente ecosistemico e il territorio planetario. Dunque e' necessario che l'industrializzazione si ponga degli obiettivi equilibrati e rispetti gli impatti ambientali come da norme previste dalle istituzioni preposte, in rapporto ad un futuro ecosostenibile.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?

- Laura Tussi: “L’emergenza ambientale e' oramai una costante dei nostri tempi. Le catastrofi naturali sono ingigantite dalle responsabilita' umane e dai disastri causati dall’uomo e dalle tecnologie che spesso gli stessi uomini che le hanno realizzate non riescono a controllare. La nostra Terra e' ferita profondamente e sanguina, come ha scritto recentemente, con riferimento al gravissimo incidente petrolifero del Golfo del Messico, un capo spirituale cheyenne in un appello a tutte le religioni del mondo alla preghiera per la Terra ferita e per tutti gli esseri viventi che la abitano. Ma piu' la situazione diventa grave, piu' si moltiplicano gli appelli al rispetto dell’ambiente, piu' acuti e violenti diventano gli atteggiamenti di quanti rifiutano il cambiamento di uno stile di vita irrispettoso della Terra che ci ospita che nessun essere umano ha creato e che nessun essere umano dovrebbe poter impunemente distruggere. La violenza, come e' scritto nel documento finale del convegno 'Chiese strumento di pace?' svoltosi a Milano il 2 giugno 2010 "e' diventata parte del nostro quotidiano e ci siamo abituati a considerarla inevitabile". E le religioni l’hanno spesso giustificata e ancora spesso continuano a farlo. La produzione di strumenti di morte continua inarrestabile. Neppure la crisi economica ha prodotto alcun taglio nei fondi destinati all’acquisto di armi di distruzione di massa. Mentre non si trovano soldi per i servizi sociali di base, per la scuola, per la sanita', i fondi per la partecipazione alle guerre sono sempre disponibili ed anzi sono aumentati. Pur di non mettere in discussione l’idolo del mercato e del massimo profitto si sceglie di continuare a produrre prodotti che aumentano all’infinito l’inquinamento atmosferico attaccando allo stesso tempo anche i diritti fondamentali della persona umana e le stesse liberta' democratiche delle persone che quei prodotti sono chiamati a produrre. Cristiani e musulmani sono interpellati nel profondo della loro fede da questi che sono i segni dei nostri tempi. Oggi come nel corso della storia dell’umanita' in discussione e' l’idolatria che si manifesta nel mancato rispetto per la nostra Terra attraverso il perpetrarsi di distruzioni della natura, di guerre devastanti e violenze disumane, di divisione profonda dell’umanita' in oppressi e oppressori. Forze politiche miopi che agitano la paura del diverso e di cio' che non si conosce e che per aumentare questa paura mistificano la realta' con l’uso di menzogne sempre piu' spudorate, vorrebbero che cristiani e musulmani continuassero a fare guerre fra loro come ai tempi delle Crociate. Si vorrebbe irreggimentare il grande spirito di pace, che pervade queste due grandi religioni della storia dell’umanita', in congreghe religiose di Stato, asservite a logiche politiche che contribuiscano a prolungare all’infinito quello stile di vita insostenibile che sta portando l’umanita' sul baratro della propria autodistruzione. Crediamo invece sia necessario che cristiani e musulmani, insieme a tutte le altre religioni, assumano posizioni e comportamenti all’altezza dei tempi che viviamo e delle sfide che ci pongono i nemici dell’umanita' e della sua riconciliazione con l’unico Dio che insieme adoriamo. Per questo le associazioni cristiane e musulmane che da nove anni promuovono ed insieme celebrano la giornata del dialogo cristiano-islamico, vogliono mettere al centro del prossimo incontro del 27 ottobre 2010 i temi della salvaguardia del creato, del rispetto e dell’amore per la nostra Terra e per tutto cio' che essa contiene e a cui da' vita. E vogliamo farlo nel nome dell’unico Dio che insieme adoriamo e a cui insieme, ognuno per la propria strada, vogliamo ricondurre questa umanita', verso quel Regno di Dio dove non ci saranno piu' lacrime ne' lutto ne' lamento ne' affanno e dove l’amore trionfera'. Amare la Terra e tutti gli esseri viventi!” (dal sito www.ildialogo.org).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?

- Laura Tussi: La vita nelle comunita' e' regolata dai rapporti personali e interindividuali, che devono essere orientati verso un'etica del dialogo, della tolleranza e del rispetto reciproco.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

- Laura Tussi: Riconoscimento dell'altro e principio di responsabilita' sono temi in parte trattati nella Banalita' del male di Hannah Arendt.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

- Laura Tussi: La coscienza del limite consiste nel non violare la liberta' dell'altro. La coscienza del male e del limite dell'uomo e' la sola cosa che puo' dare serenita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

- Laura Tussi: Internet e' un infinito contenitore di democrazia, ma anche di intolleranza e di violenza. Occorre dunque imparare a gestirlo per raggiungere obiettivi e fini alti, utili all'umanita', affinche' l'informazione costruttiva giunga ad ogni persona.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Laura Tussi: Laura Tussi e' docente, giornalista e ricercatrice. Ha conseguito la sua quinta laurea specialistica nel 2009 in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Autrice dei libri: Sacro (Emi 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il disagio insegnante (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2010). Collabora con l’Istituto comprensivo Prati di Desio (Mb), con diverse riviste di settore, come "La rassegna dell’istruzione" (Le Monnier Mondadori - Miur),

"Scuola e didattica" (La Scuola, Brescia), e con moltissime realta' online.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

- Laura Tussi: Vorrei ringraziare voi per il lodevole impegno.

 
4. INCONTRI. IL 5 AGOSTO UNA INIZIATIVA A VITERBO PER IL TERZO ANNIVERSARIO DEL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
 
Si svolgera' a Viterbo il 5 agosto 2010 l'iniziativa pubblica in occasione del terzo anniversario della nascita del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.
Il comitato fu costituito il 24 luglio 2007 con una assemblea presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo; fin dalla fondazione al comitato partecipo' anche Alfio Pannega, figura storica della Viterbo popolare e antifascista, che e' deceduto il 30 aprile scorso e che sara' ricordato ancora una volta il 5 agosto dai suoi compagni di vita e di lotte.
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Il 5 agosto 2010, in una delle piu' belle piazze di Viterbo, utilizzando variegate forme espressive (e col prezioso contributo di artisti dell'immagine, del suono e della parola), il comitato riassumera' questi tre anni di esperienze di impegno per la verita', per l'ambiente, per i diritti umani, per la legalita', per salvare l'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame dall'insensato ed illegale mega-aeroporto degli speculatori, degli avvelenatori, dei vandali.
Parteciperanno anche varie autorevoli personalita' che da varie parti d'Italia in questi anni hanno sostenuto l'iniziativa del comitato e condiviso il suo impegno locale e globale per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.
 
5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
 
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 292 del 14 luglio 2010
 
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