Telegrammi. 248



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 248 dell'11 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Dieci anni di "Nonviolenza in cammino"
2. Omero Caiami Persichi: Settanta quartine
3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Mimma Ianno' Latorre
4. Oggi a Viterbo
5. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
6. "Azione nonviolenta"
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
 
1. BILANCI. PEPPE SINI: DIECI ANNI DI "NONVIOLENZA IN CAMMINO"
 
Nell'agosto 2000 iniziammo le pubblicazioni di questo notiziario quotidiano, dapprima con l'intento di sostenere la preparazione della marcia Perugia-Assisi specifica per la nonviolenza che si tenne il 24 settembre di quell'anno.
Dopo la marcia continuammo a redigerlo. Ed ecco: sono passati dieci anni.
Ed anche se vi sono state fasi (talvolta prolungate) di sospensione delle pubblicazioni, in dieci anni questo foglio ha messo a disposizione di tante persone (nei suoi periodi migliori la relativa mailing list ha avuto oltre ventimila iscritti - cui si aggiungono le persone che lo leggono navigando in internet) una mole notevole di informazione e documentazione; ha promosso dibattiti; ha condotto e sostenuto campagne; ha cercato di rendere la nonviolenza cosa quotidiana; ha cercato di persuadere le persone amiche della nonviolenza ad uscire dalla subalternita', dalla timidezza, dalla marginalita'; e su questioni decisive - come l'opposizione alla guerra e al razzismo - ha tenuto duro quando tanti altri hanno ceduto.
Della nonviolenza ha proposta una visione complessa e concreta, dialettica e dialogica, contestuale e aperta, pluridimensionale; dando conto di esperienze assai variegate, dando spazio a voci assai diverse; ed insieme insistendo su alcune tesi cruciali: che la nonviolenza e' innanzitutto lotta, la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente contro tutte le violenze, le menzogne e le oppressioni; che della nonviolenza il femminismo e' il massimo inveramento storico; che la nonviolenza deve farsi giuriscostituente; che non esistono i "nonviolenti", ma ogni persona puo' impegnarsi ad agire da "amica della nonviolenza"; che la nonviolenza e' (oltre a molte altre cose) la politica del XXI secolo, la sola politica che possa salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
Rispetto a tanti altri strumenti d'informazione e rispetto a cio' che circola nella rete telematica, questo foglio ha cercato di offrire testi di buona qualita', di riproporre materiali di valore, di mettere a disposizione materiali indispensabili per costruire una sorta di "enciclopedia delle scienze nonviolente in compendio": con una cura redazionale nella selezione dei materiali, nella verifica delle notizie e delle fonti, e nella correzione dei testi, che ha richiesto una fatica che intender non la puo' chi non la prova.
E lungo questo decennio con le sue migliaia di fascicoli (Il quotidiano standard, che prima si chiamava "La nonviolenza e' in cammino", poi "Notizie minime della nonviolenza in cammino", ora "Telegrammi della nonviolenza in cammino"; ed i vari supplementi specifici: "La domenica della nonviolenza", "Nonviolenza femminile plurale", "Voci e volti della nonviolenza", "Coi piedi per terra" - ed altri ancora legati a particolari momenti e campagne) resta nella rete telematica una persistente fonte di documentazione e strumento di studio.
*
Da anni penso di concludere le pubblicazioni facendo, come si dice, cifra tonda: dieci anni, e buonanotte. Perche' e' stato si' un piacere, ma anche un impegno gravoso, talvolta assai gravoso, e per molti motivi che non mette conto di elencare qui. E del resto l'idea originaria era di dare una mano alla lotta comune con questo strumento per un ragionevole lasso di tempo, e poi fare altro, forse alla lotta comune piu' giovevole.
Senonche' ci si affeziona alle proprie creature tirate su' mollichella a mollichella, e adesso che al decimo compleanno manca una manciata di settimane esito ancora. Intanto perche' il prossimo anno e' il cinquantesimo anniversario della prima marcia Perugia-Assisi e forse potremmo arrivare fin li', se la marcia sara', come speriamo, una marcia capitiniana non solo nel suo concreto farsi - questo avviene sempre - ma anche nelle enunciazioni di chi la organizza. E poi perche' due cari amici hanno avviato in questi giorni un'inchiesta sullo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia e forse nel giro di tre o quattro mesi potrebbero venirne fuori molte interessanti interviste da pubblicare su questo foglio (e dove se no?). Ed infine perche' cessare di fare qualcosa e' sempre una lacerazione, o almeno un dispiacere.
Di contro l'eta' e gli acciacchi connessi, alcuni duri colpi subiti in questi anni, e la consapevolezza che il tempo dedicato a questo giocattolo e' sottratto ad altre cose che ti ripromettevi di fare, e sai che i tuoi giorni e le tue energie declinano e forse per quelle di esse che piu' ti appassionerebbero (o ti sembrerebbero necessarie) e' gia' troppo tardi.
*
Ma non scrivo queste righe per compatire la mia senescenza; gia' avanti negli anni, e con una gia' lunga (e - chiedo scusa - limpida) esperienza di militanza nel movimento delle oppresse e degli oppressi, ho ritenuto che valesse la pena di dedicare per alcuni anni non piccola parte delle mie forze a redigere questo notiziario nel convincimento che potesse essere un utile strumento per contribuire a promuovere la nonviolenza nel nostro paese, sentendo decisivo questo ragionamento: che la lotta di liberazione dell'umanita' e di difesa della biosfera e con essa della civilta', o sara' nonviolenta o non sara'.
Approssimandosi il decimo anniversario dell'inizio delle pubblicazioni, mi sembra di aver fatto un buon affare. Chissa' che ne pensano i nostri venticinque lettori.
 
2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. OMERO CAIAMI PERSICHI: SETTANTA QUARTINE
[Il nostro buon amico Omero Caiami Persichi, richiesto da Paolo Arena e Marco Graziotti di rispondere a settanta domande sulla nonviolenza oggi in Italia, cosi' ha ritenuto di rispondere]
 
1. Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
Il primo passo e' l'indignazione
per l'ingiustizia, la menzogna, il male.
Decidersi a lottar per cio' che vale
e alla barbarie opporre la ragione.
*
2. Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
Piu' che persone furono esperienze
piccole e grandi, e la miglior sequela:
la resistenza di Nelson Mandela.
E contrastare tutte le violenze.
*
3. Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
Da molti libri una persona apprende
e ogni persona impara a modo suo.
Che nulla e' mio che non sia anche tuo:
questo ogni pagina rivela e ostende.
*
4. Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
L'opposizione alla guerra afgana,
l'opposizione al razzismo qui,
e ovunque e in generale altresi'
le lotte e le proposte di Vandana.
*
5. In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
In tutti i campi, nel campo di grano,
e nel campo del sangue e nel semantico
e dove e' Lot, e il classico e il romantico:
ovunque si resiste all'inumano.
*
6. Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
Per primo il Movimento Nonviolento
che Aldo Capitini mise al mondo
sapendo quanto grave fosse il pondo
e quando lungo il cammino e lento.
*
7. Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
La nonviolenza e' semplicemente
la lotta contro tutte le violenze
l'ascolto attento delle altrui coscienze
la cura per l'umanita' dolente.
*
8. Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
Le lotte delle donne ed il pensiero
son l'esperienza storica cruciale
che svela che si puo' vincere il male
salvando tutti ed inverando il vero.
*
9. Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
Sono due nomi della stessa cosa:
amore per il mondo e per la vita
tener la casa e l'anima pulita
aver pieta' del fuoco e della rosa.
*
10. Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
Poiche' l'umana e' un'unica famiglia
e unico e' ogni essere umano
a tutti almeno tu dagli una mano:
la vita dura un battito di ciglia.
*
11. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
Se mafia e' signoria territoriale
fondata sul potere di ammazzare
la nonviolenza e' quell'opposto fare
che con il bene abolisce il male.
*
12. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
La nonviolenza nasce dalla scelta
di opporsi all'oppressione e alla menzogna
provando in se' lo strazio e la vergogna
che l'ingiustizia ancor non sia divelta.
*
13. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
Nessuna lotta di liberazione
ha vinto se non era nonviolenta.
Altrove liberta' e' subito spenta
e torna subito la repressione.
*
14. Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
Del Movimento Nonviolento il primo
impegno e' di resistere alla guerra.
E le resiste solo chi s'afferra
al vero radicandosi nell'imo.
*
15. Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
La scelta nonviolenta in tutto e' opposta
all'organizzazione militare:
e' intesa l'una a opprimere e ammazzare,
di vita e aiuto l'altra e' una proposta.
*
16. Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
Poiche' le armi dell'umanita'
sono nemiche e il loro stesso esistere
e' un male contro cui devi resistere,
dunque il disarmo e' una necessita'.
*
17. Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
La nonviolenza chiama a dar soccorso
ad ogni essere afflitto e minacciato
ad esser solidali col creato
a fare insieme il comun percorso.
*
18. Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
La nonviolenza e' quella persuasione
che agisce universal benevolenza:
col dono dell'ascolto e la pazienza
ad ogni cuore reca guarigione.
*
19. Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
Se all'inganno dei mass-media riesci
a non prestare ascolto, il vero appare.
E' di evidenza chiara, anzi solare,
che i media sono esca per i pesci.
*
20. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
Forse e' la riflessione filosofica
che alla nonviolenza sempre porta.
Lunga e' la via mentre la vita e' corta,
l'assenza di pensiero e' catastrofica.
*
21. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
Poiche' "religio" e' collegare insieme
se si riuscisse a collegare il tutto
non resterebbe piu' male ne' brutto:
la nonviolenza e' tal certezza e speme.
*
22. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
Che e' solo con l'esempio che s'insegna.
E che si insegna solo nella lotta
perche' a nessuno manchi una pagnotta
e cio' che ogni vita rende degna.
*
23. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?
Una e la stessa dell'economia
e dell'ecologia e' la radice:
di tutti la natura e' la nutrice,
abbine cura in gioia ed armonia.
*
24. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
Dinanzi a ogni conflitto e ogni discordia
Antigone sia il giudice finale
che sa che il bene puo' vincere il male
per virtu' solo di misericordia.
*
25. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?
Esperti ormai dei campi e dell'atomica
non vi e' altra scelta che la nonviolenza:
della morale essa e' coscienza e scienza,
il resto e' illusione tragicomica.
*
26. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
Che non basta il sapere e il poter fare
occorre che a guidare la tua azione
sia la prudente, buona convinzione
che non di rado e' meglio rinunciare.
*
27. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
La verita' motore della storia,
la cura per le vittime infinite,
lavare tutte, tutte le ferite,
e usare saggiamente la memoria.
*
28. Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
Ogni persona e' il tutto, e' responsabile
per tutte le altre, ha un potere immenso
di veto, e quindi esprima il suo consenso
al bene e al vero, e il resto e' negoziabile.
*
29. Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?
Negare il tuo consenso all'oppressione,
attento ascolto dare a ogni persona,
dare l'esempio con l'azione buona,
recar conforto a chi e' nell'afflizione.
*
30. Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?
Prender sul serio le proprie parole
le altrui parole prendere sul serio
seguire l'infallibile criterio
di essere tu il mondo che si vuole.
*
31. Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?
Nessun ragionamento vale niente
se con l'azione non lo testimoni
ma la tua azione dara' frutti buoni
soltanto maturata lungamente.
*
32. Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Piu' che le carte, piu' che le parole
conta la vicinanza, il ritrovarsi
insieme di persone che nel farsi
amiche cessano di essere sole.
*
33. Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Quella dei dodici che rifiutarono
il giuramento vile al dittatore
e scelsero il diritto ed il valore:
cosi' la verita' testimoniarono.
*
34. I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?
Uscire dalla subalternita'.
Sapere che la nonviolenza e' lotta,
e il suo lottare e' l'unica condotta
che invera la giustizia e la pieta'.
*
35. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?
Senza ufficiali e senza generali
senza ministri e senza professori
uguali nelle gioie e nei dolori
con gli ultimi, i sommersi, i rotti, i frali.
*
36. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
Che parlino con tono sobrio e austero,
e piu' che dire sappiano ascoltare,
che sappiano cercare e interpretare,
e nel silenzio ritrovare il vero.
*
37. Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
La nonviolenza vive nella lotta
ma esige una condotta trasparente,
del vero e degli altri intransigente
rispetto e amore, e una bonta' incorrotta.
*
38. Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?
Se non si fa giuriscostituente
la nonviolenza e' mutila e non basta
a farsi lievito di questa pasta
che nutra e che degnifichi ogni gente.
*
39. Nonviolenza e cultura: quali rapporti?
Se la cultura e' coltivazione
e se cultura e' la civilta'
la forza allora della verita'
e' in essa gia' principio dell'azione.
*
40. Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
La nonviolenza e' gia' forza politica
autonoma, feconda, polifonica
educativa, aperta, viva, armonica,
sia guida solidale e insieme critica.
*
41. Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?
La prima scuola della nonviolenza
son stati i sindacati operai
a quella fonte tornino oramai,
riacquistino di se stessi coscienza.
*
42. Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
Si vive solamente nell'incontro
e l'altro incontri nel mondo comune
ove nessuno dal dolore e' immune
tu sappi essere con anziche' contro.
*
43. Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?
Se l'arte e' la ricerca dei rapporti
esatti e sottilissimi che il mondo
connettono e le vite, quel profondo
respiro senti unir tutte le sorti.
*
44. Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?
Sia sopra tutte le virtu' piu' rare:
nel freddo delle notti e dei deserti,
dei vizi umani e del valore esperti,
restar fedeli alle persone care.
*
45. Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?
Poiche' vi e' una sola umanita'
ed essa e' cosi' fragile e preziosa
donale il cuore come alla tua sposa.
Non vi e' altra virtu' che la pieta'.
*
46. Nonviolenza e politica: quale relazione?
Dopo gli orrori del secolo breve
sa ogni decente comprensione critica
che e' l'ahimsa l'unica politica
che puo' salvarci tutti, forte e lieve.
*
47. Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
La vita e' solo quella quotidiana
tutto si svolge nel suo ciclo alterno
di notti e giorni, paradiso e inferno,
sii tu la mano che soccorre e sana.
*
48. Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?
Tu sei i tuoi sensi, tu sei il tuo sentire
tutto cio' che ti attornia e di cui sei
tu stesso parte, sasso ed alisei
fiamma e ruscello, e tutto hai da accudire.
*
49. Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
Se non si e' presti nel recare aita
ai prossimi, che speme allora resta
di amore e di giustizia? Sa ogni onesta
coscienza che li' salvi la tua vita.
*
50. La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
Due cose sappi. Che il primo dovere
e' contrastare tutte le uccisioni.
Che la tua morte compira' i tuoi doni
sia il primo consolante tuo sapere.
*
51. Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
Di Gandhi, King, Mandela ed infiniti
altri son note vivide esperienze
ma i piu' preziosi frutti e alte coscienze
dal femminismo credo siano usciti.
*
52. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?
Senza saperne il nome gia' infinite
persone la riscoprono ogni giorno
nel loro agire e illuminano intorno
a se' il mondo e sanano ferite.
*
53. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?
La nonviolenza e' un varco e un'esigenza:
concreto aiuto a chi e' abbattuto a terra,
contrasto del razzismo e della guerra.
E ora e sempre e' questo: resistenza.
*
54. E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
Occorrerebbe essere piu' attenti
all'altrui voce come all'altrui volto
tenersi al poco e rinunciare al molto
sentir plurali le lingue e le menti.
*
55. Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
L'immagine che della nonviolenza
e' piu' diffusa e' che altro non sia
che garbo e gentilezza e cosi' via.
Invece e' strenua lotta alla violenza.
*
56. Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
E' chiaro come fosse un sillogismo:
opporci veramente ad armi e guerra
prenderci cura della madre terra
combattere l'orrore del razzismo.
*
57. Nonviolenza e intercultura: quale relazione?
Di ogni differenza avere cura
e contrastare ogni iniquita'.
Combattere il disprezzo e la vilta'
e vincere la rabbia e la paura.
*
58. Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?
Occorrerebbe avere canoscenza
di se' e del mondo, e avere la virtu'
di rispettare l'io, il noi, il tu
in questo lampo tra il nulla e l'assenza.
*
59. Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?
Io vedo solo scienze disumane
e poche umane nude esperienze
che in una stringon tutte le sentenze:
dividi la sapienza come il pane.
*
60. Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?
L'umanita' e' fatta di parole
i corpi di parole sono fatti
con le parole tu cedi o combatti
oltre'esse al mondo hai solo vane fole.
*
61. Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
Lo stile e' la persona, e le persone
son questo nulla che sa quale dono
immenso la virtu' sia del perdono:
la nonviolenza e' questa guarigione.
*
62. Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?
Non e' la Terra un infinito scrigno
da infinitamente saccheggiare:
e' un fare grande anche il conservare,
il tramandare, l'ospitar benigno.
*
63. Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?
So questa regola che sempre vale:
agisci verso gli altri come vuoi
che gli altri agiscano con te, con noi.
Scegli tu il bene, e cosi' vinci il male.
*
64. Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?
Non ho mai visto un'isola deserta
palpita un cuore anche nel macigno
dentro ogni nuvola e' gia' lieve un cigno
ogni ombra in carne il tuo tocco converta.
*
65. Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?
Della stoffa degli altri consistiamo
non vi e' altra scelta che la compassione
sull'orlo estremo di questo burrone
vi e' un solo albero e tu ne sei un ramo.
*
66. Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
Queste due cose sono una e la stessa:
il limite e la gioia. L'infinito
vuol esser sobrio, gia' la luna e il dito
sono una sola immagine riflessa.
*
67. Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
La direzione e' questo aprir cammino
e' questo viaggiare in carovana
prendersi cura della vita strana
cantare delle stelle e il gelsomino.
*
68. Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?
Nel grande immondezzaio delle ciarle
tesori innumeri anche son sepolti
e tu resuscitane corpi e volti:
le cose buone hai solo da cercarle.
*
69. Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
Io sono quel lettore che non sa
e sono questo specchio che non vede,
sono una voce che se parla chiede
e sa che si riceve se si da'.
*
70. C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?
Che tutto poi e' ancora da rifare
ogni risposta riapre una domanda
la quercia e' incapsulata nella ghianda
e il cielo si precipita nel mare.
 
3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MIMMA IANNO' LATORRE
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Mimma Ianno' Latorre.
Mimma Ianno' Latorre e' insegnante, impegnata per la pace e i diritti, partecipe di molte esperienze di intercultura e solidarieta', e' referente del Cem (Centro di educazione alla mondialita')]
 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Mimma Ianno' Latorre: Ho sentito parlare di nonviolenza alla fine degli anni '60 dal mio insegnante di religione il quale ci fece conoscere il pensiero del Mahatma Gandhi mettendolo a confronto con la dottrina di Gesu' di Nazaret. Fu questo primo approccio alla comprensione della nonviolenza avuto dalle testimonianze di questi due grandi uomini, che mi ha messo in cammino.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Mimma Ianno' Latorre: In seguito ricordo di essere rimasta impressionata dal grande Martin Luther King e dalle letture di Leone Tolstoi. Negli anni '80 ho scoperto la Teologia della Liberazione attraverso l'amicizia di Giulio Girardi ed altri teologi dissidenti, ho conosciuto esponenti del Movimento Cristiani Nonviolenti e mi sono accostata all'esperienza dei coniugi Jean Goss e Hildegarde Goss-Mayr che a quel tempo animavano il Movimento Internazionale per la Riconciliazione (Mir).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Mimma Ianno' Latorre: Il primo libro che ho letto e che consiglio e' quello di Tolstoi "Il Regno di Dio e' dentro di voi". Tutti i libri di don Lorenzo Milani e il testo di padre Bernhard Haering "La forza terapeutica della nonviolenza". Da conoscere senz'altro l'esperienza del Centro Gandhi di Pisa, e i loro "Quaderni Satyagraha". Senza dimenticare la lettura quotidiana del Vangelo e dei testi sacri di tutte le religioni. E non posso fare a meno di consigliare le pubblicazioni della Libreria delle donne di Milano dove le maggiori esponenti del pensiero femminista ci propongono una lettura pacifica e nonviolenta dell'evoluzione della specie umana, dalle lotte per l'emancipazione della donna fino ad oggi, e del ruolo che la donna ha assunto in questi anni nella condivisione dei destini del mondo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Mimma Ianno' Latorre: Tantissime sono le situazioni di oppressione oggi nel mondo, e tantissime sono le organizzazioni umanitarie che si impegnano e testimoniano con coraggio e partecipazione attiva; come non ricordare L'Assefa-India fondata in Italia dal geniale Giovanni Ermiglia che opera secondo i principi della nonviolenza gandhiana. Altre associazioni da conoscere e sostenere sono le Donne in nero e i Centri antiviolenza contro la violenza sulla donna. E  se ne trovano tante altre ormai, in tutte le nostre citta'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Mimma Ianno' Latorre: Certamente e' importante partire dall'educazione delle nuove generazioni, perche' e' da ognuno di noi che dipende la condizione pacifica e nonviolenta nella relazione con gli altri e le altre, e' dal percorso di autoconsapevolezza dell'"essere al mondo" e di vivere nelle responsabilita' che si gettano le basi di una convivenza civile e planetaria in grado di sconfiggere la paura di nuove e infinite guerre tra gli esseri umani. Per mettere in atto il percorso educativo mi pare ovvio che la politica, quella vera, fatta cioe' a misura dei reali bisogni della cittadinanza, debba scendere dai piedistalli dei "poteri globali e locali" e lottare per il bene unitario dell'umanita': l'ambiente locale e la salvaguardia di tutto il creato.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Mimma Ianno' Latorre: Il vostro notiziario "La nonviolenza in cammino" innanzitutto, per seguire tutte le vostre iniziative. La Tavola della pace, Greenpeace e tutte le ong, e poi c'e' un elenco infinito di organizzazioni che sarebbe impossibile elencare, basta cliccare su Google. La nostra gioventu' su questo argomento e' molto preparata!

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Mimma Ianno' Latorre: Per me la nonviolenza dovrebbe essere la "guaina mentale" nella quale i nostri cervelli coscientemente decidono, illuminati dalla scelta inevitabile tra il male e il bene, di fare il bene e vivere in pace con se stessi e tutto il creato. Non nasciamo purtroppo con questa attitudine, e per far fronte a questa "difficolta' relazionale" che genera conflitti e innesca distruzioni di popoli urge autoeducarci al Volto dell'Alterita' fuori e dentro di noi. Le caratteristiche della nonviolenza sono appunto la pace interiore e la capacita' di amare il nemico (aborrendo certamente il male che non deve essere identificato con chi lo compie).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra la nonviolenza e le varie forme di impegno civile?

- Mimma Ianno' Latorre: Per quanto riguarda i rapporti tra nonviolenza e femminismo, ecologia, impegno antirazzista, antimafia, eccetera, si dovrebbe avere il tempo di rispondere in modo preciso e documentato e lo spazio dell'intervista non consente questo tipo di risposta. In sintesi pero' potrebbe valere questa affermazione che nasce dalla consapevolezza di ritenere prioritario sempre e comunque (mi riferisco in particolare alle istituzioni: famiglia, scuola, governi delle nazioni...) il compito di educare ai valori e alla responsabilita' ogni essere umano che nasce sul nostro pianeta. Se infatti la nonviolenza come metodo e azione comune agisce e feconda gli spazi privati e pubblici, colui (o coloro) che opera/operano per compiere il male trovera'/troveranno certamente in chi si oppone al male non con le armi ma rispondendo con gesti costruttivi, una nuova e diversa possibilita' di far avanzare l'umanita' verso un futuro di pace. Ad esempio, la mafia, come sostiene Nicola Gratteri e testimonia Roberto Saviano, si puo' sconfiggere: ma lo Stato, o meglio i poteri forti di esso, vogliono veramente agire in questa direzione?

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione teoretica, religiosa, scientifica e morale?

- Mimma Ianno' Latorre: Cosa apporta? La smilitarizzazione delle nostre coscienze, la pretesa di risolvere le "quaestiones" fondamentali esclusivamente partorite da un "pensiero unico" maschilecentrico e dominatore/oppressore! Chi ha detto che il Dio adorato da tutte le religioni sia un Dio violento? o forse l'uomo creatore di tutte le espressioni religiose e' un violento? chi ha scritto che educare l'altro significa portarlo alle nostre convinzioni tarpandogli le ali e sottomettendolo ai nostri voleri? come spiegare alle nuove bambine e ai nuovi bambini che stanno nascendo che il mondo e' come una vecchia macchina arrugginita che ruota meccanicamente su se stessa senza piu' un'energia cosmica alimentata dall'amore? Ecco cosa potrebbe modificare la nonviolenza: dal pessimismo becero e ottuso di una generazione abituata alle stragi e ai quotidiani bollettini di guerra, passare a vere e proprie iniezioni endovenose per infondere la speranza e produrre stili di vita e azioni capaci di giustizia universale. E' necessario risarcire il debito nei confronti delle generazioni, raccontare la storia e costruire il diritto dei popoli. Iniziare percorsi di etica mondiale. Il volo (dall'altra parte del mondo!) delle ali della farfalla insegna... Ecco cosa apporta la nonviolenza, certamente la coscienza di essere interdipendenti e corresponsabili della risorsa umana e planetaria.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Mimma Ianno' Latorre: Per me il metodo del consenso e' un'opportunita' preziosa di decidere, in un contesto civile, e scegliere  liberamente di appoggiare solamente chi opera il bene. Altrimenti e' necessario essere resilienti ad oltranza!

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Mimma Ianno' Latorre: Sono venuta a conoscenza dell'esperienza di "Neve' Shalom - Wahat al-Salam" del grande padre Bruno Hussar, e mi pare che gli insegnanti adottano nell'educazione dei ragazzi ebrei e arabi che convivono insieme tecniche per la gestione dei conflitti e pare siano efficaci per maturare atteggiamenti e comportamenti solidali e pacifici, e cio' e' confortante proprio in una terra provata da odi e guerre tra due popoli rappresentativi anche delle religioni monoteiste piu' riconosciute. Cito anche le iniziative del Centro di ricerca per la pace di Viterbo di cui apprezzo il quotidiano bollettino per formarmi e sperare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Mimma Ianno' Latorre: Ho gia' nominato il Centro Gandhi di Pisa ma non posso tacere la grande esperienza del movimento Cem Mondialita' che nei laboratori del suo convegno annuale, per insegnanti e operatori socioculturali e non solo, ripropone periodicamente percorsi sull'educazione all'interculturalita' e alla nonviolenza, e pubblica dossier e articoli  dettagliati sulla sua prestigiosa rivista sull'educazione interculturale "Cem mondialita'".

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Mimma Ianno' Latorre: I miei trentadue anni nella scuola primaria li ho impiegati soprattutto a realizzare progetti sull'educazione all'intercultura, alla pace e alla gestione dei conflitti. All'Universita', secondo me, dovrebbero puntare sui Progetti (vedi Erasmus ed altri...) che favoriscono i viaggi all'estero per permettere alla nostra gioventu' di sperimentare la conoscenza diretta di culture diverse e imparare sul campo, attraverso metodi di confronto/incontro nonviolento, l'integrazione e l'interazione reciproca e continua...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti tra la nonviolenza e i vari ambiti dell'esistenza, dei saperi, della societa'?

- Mimma Ianno' Latorre: ... si dovrebbe rispondere scrivendo un vademecum sulla pratica della nonviolenza e distribuirlo davanti alle scuole al posto degli spacciatori di droghe e affini... realmente mi piacerebbe fare questo percorso didattico e costruire un manuale anche ad uso e consumo dei violenti nostrani per ridicolizzarli e metterli con le spalle al muro...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

- Mimma Ianno' Latorre: Verso la nostra dolente umanita' per scoprire insieme le ombre e le luci e scegliere di illuminare il nostro piccolo mondo con il piu' bello dei sorrisi: quello di un neonato che riconosce gioioso il volto dei propri genitori e inizia a rispondere con fiducia alla sollecitazione amorosa che gli fornira' l'ossigeno per vivere con coraggio e speranza tra gli esseri umani. E, naturalmente quando diventera' grande... avere la fortuna di incontrare maestri/testimoni veritieri del messaggio evangelico: ama il prossimo tuo come te stesso!

 
4. INCONTRI. OGGI A VITERBO
 
Oggi, domenica 11 luglio 2010, con inizio alle ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si svolgera' il trentaduesimo incontro di studio del percorso di formazione e informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.
All'incontro partecipa il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc, a Viterbo.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone interessate.
 
5. APPELLI. IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento.

Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato.

Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235.

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Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 
6. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Olando Franceschelli, Karl Loewith. Le sfide della modernita' tra Dio e nulla, Donzelli, Roma 1997, pp. VI + 234.
- Giulio Raio, Introduzione a Cassirer, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. VI + 262.
 
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
9. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 248 dell'11 luglio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
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quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
 
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it