Telegrammi. 197



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 197 del 21 maggio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan; siano abrogate immediatamente le illegali leggi razziste
2. Giselle Dian intervista Nanni Salio
3. Luca Noto presenta "Un indovino mi disse" di Tiziano Terzani
4. Il 22 e 23 maggio ad Amelia
5. Il 23 maggio a Viterbo
6. Il 25 e 26 maggio a Roma
7. Il 28 maggio a Roma
8. Si e' svolto a Viterbo il 19 maggio un incontro di formazione
9. Sul "Giornale medico della Tuscia" uno studio della dottoressa Litta sui rischi per ambiente e salute derivanti dall'alga rossa
10. Associazione "Respirare": Il sindaco attila che vuole devastare il Bulicame
11. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
12. "Azione nonviolenta"
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. CESSI IMMEDIATAMENTE LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN AFGHANISTAN, SIANO ABROGATE IMMEDIATAMENTE LE ILLEGALI LEGGI RAZZISTE
 
Torni l'Italia ad essere un paese civile.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan. Una guerra terrorista e stragista a cui la Costituzione della Repubblica Italiana proibisce al nostro paese di partecipare.
Siano abrogate immediatamente le illegali leggi razziste. Sia respinto il colpo di stato nazista. Si difenda la repubblica democratica, la civilta' giuridica, la convivenza umana, la dignita' e i diritti fondamentali di ogni essere umano.
Torni l'Italia ad essere un paese civile.
In nome della legge, in nome dell'umanita', si insorga con la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza per salvare le vite minacciate dalla guerra e dal razzismo; si insorga con la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza per contrastare la violenza assassina dell'eversione dall'alto.
Torni l'Italia ad essere un paese civile.
 

2. RIFLESSIONE. GISELLE DIAN INTERVISTA NANNI SALIO

[Ringraziamo Giselle Dian (per contatti: gipsy91 at live.it) per averci messo a disposizione questa intervista a Nanni Salio.

Giselle Dian fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.
Giovanni (Nanni) Salio, torinese, nato nel 1943, ricercatore nella facolta' di Fisica dell'Universita' di Torino, segretario dell'Ipri (Italian Peace Research Institute), si occupa da alcuni decenni di ricerca, educazione e azione per la pace, ed e' tra le voci piu' autorevoli della cultura nonviolenta in Italia; e' il fondatore e presidente del Centro studi "Domenico Sereno Regis", dotato di ricca biblioteca ed emeroteca specializzate su pace, ambiente, sviluppo (sede: via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824 - 011549005, fax: 0115158000, e-mail: info at serenoregis.org, sito: www.serenoregis.org). Opere di Giovanni Salio: Difesa armata o difesa popolare nonviolenta?, Movimento Nonviolento, II edizione riveduta, Perugia 1983; Ipri (a cura di Giovanni Salio), Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; con Antonino Drago, Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Le centrali nucleari e la bomba, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Progetto di educazione alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1991; Ipri (introduzione e cura di Giovanni Salio), I movimenti per la pace, vol. I. Le ragioni e il futuro,  vol. II. Gli attori principali, vol. III. Una prospettiva mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986-1989; Le guerre del Golfo e le ragioni della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991; con altri, Domenico Sereno Regis, Satyagraha, Torino 1994; Il potere della nonviolenza: dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995; Elementi di economia nonviolenta, Movimento Nonviolento, Verona 2001; con D. Filippone, G. Martignetti, S. Procopio, Internet per l'ambiente, Utet, Torino 2001]

 

- Giselle Dian: Quale eredita' ha lasciato nella cultura statunitense e mondiale l'esperienza di Martin Luther King, la lotta contro il razzismo e il movimento per i diritti civili?

- Nanni Salio: La lotta guidata da Martin Luther King, ma, non dimentichiamolo, avviata da una donna, Rosa Parks, ha ridato speranza alle minoranze oppresse in molte parti del mondo, Sudafrica compreso. Come recitava il rap di un famoso rapper, Jay-Z, durante l'ultima campagna campagna presidenziale: "Rosa Parks sat so Martin Luther King could walk. Martin Luther King walked so Obama could run. Obama ran so we can all fly": "Rosa Parks si e' seduta

perche' Martin Luther King potesse marciare. Martin Luther King ha marciato perche' Obama potesse correre. Obama corre perche' tutti noi si possa volare".

Ma le altre due lotte importanti avviate da Martin Luther King, contro la guerra (del Vietnam allora, e oggi Iraq e Afghanistan) e contro la miseria estrema dei ghetti e degli slum abitati dalla minoranza nera, non hanno avuto pieno successo. La cultura e la politica Usa e' ancora profondamente permeata di militarismo e di capitalismo estremo (neoliberismo) di cui oggi vediamo e subiamo gli immensi costi.

Negli Usa come in India i grandi personaggi (Martin Luther King e Mohandas K. Gandhi) vengono spesso usati come icone inoffensive dai leader politici al potere, contraddicendo il loro insegnamento.

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- Giselle Dian: La riflessione e la pratica del femminismo hanno avuto un ruolo fondamentale nella formazione dei movimenti sociali impegnati per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Come si e' esercitato questo ruolo nel corso degli ultimi decenni a livello planetario?

- Nanni Salio: Gandhi considerava fondamentale il ruolo delle donne nelle lotte nonviolente in India. Piu' in generale, osserviamo che molti movimenti di base sono stati promossi dalle donne: le "Madri e Nonne di Plaza de Mayo” per denunciare le sparizioni e le uccisioni perpetrate dalla dittatura argentina, le “Donne in nero” che lottano e testimoniano in varie parti del mondo contro guerre, militarismo, fondamentalismo. Ma anche qui c'e' molto da fare. Osserviamo anche forme di regressione nella nostra societa', operate da pubblicita' e tv, come denuncia in un bel libro Lorella Zanardo, Il corpo delle donne (Feltrinelli, Milano 2010). Ma la crescita dei movimenti che si impegnano contro la violenza nei confronti delle donne e' un segno positivo e bisogna integrare esplicitamente queste forme di lotta dentro la cultura della nonviolenza.

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- Giselle Dian: L'opposizione alla bomba atomica ha caratterizzato la seconda meta' del Novecento; negli ultimi decenni essa si e' sviluppata anche contro le centrali nucleari, cogliendo una serie di decisivi nessi ed implicazioni. Quali sono state le esperienze cruciali e quali sono le riflessioni fondamentali del movimento antinucleare?

- Nanni Salio: La questione nucleare e' tale per cui civile e militare sono due facce della stessa medaglia: non c'e' l'uno senza l'altro. Ma il nucleare civile rientra nella piu' ampia questione energetica, che e' segnata dal “picco del petrolio” e dagli effetti climatici (global change) dell'uso dei combustibili fossili (oltre a petrolio, gas e carbone). Il nostro stile di vita e l'attuale modello economico dominante e' totalmente dipendente dai fossili in generale e dal petrolio in particolare. Occorre agire in fretta per evitare che la concentrazione di CO2 e di altri gas serra continui a crescere ulteriormente, raggiungendo un punto di non ritorno. Purtroppo, al momento non ci sono scelte e decisioni incisive.

Il nucleare serve “solo” a produrre energia elettrica che, agli usi finali, conta per meno del 15% di tutto il fabbisogno. Qualora si volessero elettrificare tutti, o gran parte, dei trasporti (punto cruciale dell'intero sistema economico, produttivo, energetico), la quota di energia elettrica salirebbe di molto. L'eventuale scelta nucleare non sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico, perche' la disponibilita' di Uranio 235 (quello a tutt'oggi usato nelle centrali) si esaurirebbe in poco tempo, un paio di decenni.

Occorrerebbe utilizzare l'Uranio 238 trasformandolo in Plutonio 239 mediante reattori autofertilizzanti, che non sono in commercio. Il Plutonio e' l'elemento piu' tossico che esiste, oltre che radioattivo su tempi dell'ordine delle decine di migliaia di anni.

In breve, la questione energetica e nucleare richiede una totale revisione del nostro sistema socioeconomico: insediamenti urbani e produttivi su piccola scala; efficienza energetica sia nella produzione sia nella progettazione di qualsiasi bene (ciclo di vita dalla culla alla culla) evitando obsolescenza programmata degli oggetti e “usa e getta”; fonti rinnovabili decentrate di piccola potenza. Un modello di questo genere e' possibile e desiderabile, ma non si presta alla concentrazione di potere nelle mani di pochi, ne' a soddisfare avidita' e invidia di altrettanti pochi, come diceva il Mahatma Gandhi. Sta a noi scegliere, e quanto prima opteremo per questa transizione tanto meglio, per evitare di cadere in una situazione fuori controllo che produrrebbe un collasso con conseguenze inimmaginabili.

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- Giselle Dian: La solidarieta' internazionale con il movimento antiapartheid in Sudafrica ha caratterizzato gli anni Ottanta; e ad essa anche gli artisti (delle arti visive, della musica, della letteratura, del teatro e del cinema) hanno dato un contributo rilevante, particolarmente sul versante della sensibilizzazione. Poi, negli anni '90, la liberazione di Nelson Mandela, la sua elezione a primo presidente democratico del Sudafrica, e l'esperienza straordinaria della Commissione per la verita' e la riconciliazione, costituiscono eventi di portata mondiale ed epocale. Quali riflessioni si possono trarre da questa vicenda?

- Nanni Salio: La prima e' la grande capacita' di Nelson Mandela e di Desmond Tutu di avviare un processo di riconciliazione su larga scala. Poi e' stata importante la solidarieta' di esponenti della comunita' bianca, che man mano si sono coinvolti nella lotta. Un terzo elemento importante e' stato il boicottaggio internazionale e l'isolamento che il Sudafrica ha subito rispetto al resto del mondo: Questo e' cio' che si sta tentando di fare anche nei confronti dello stato di Israele, per indurlo ad affrontare seriamente la questione palestinese.

La componente artistica e' anch'essa importante, perche' costituisce una forma di diffusione di un pensiero molto efficace.

Il lavoro di riconciliazione e' lungo e impegnativo, indispensabile se non si vuole ricadere in errori e conflitti laceranti.

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- Giselle Dian: Da alcuni anni si ha la sensazione che almeno in alcune parti del mondo finalmente i diritti delle persone omosessuali vengano almeno formalmente riconosciuti, e che il pregiudizio e la violenza omofoba non godano piu' di una complicita' diffusa. E' realmente cosi'? Ed attraverso quali tappe di impegno civile e di progresso culturale si e' giunti a questa situazione, e quanto cammino c'e' ancora da percorrere, e quali iniziative occorre intraprendere affinche' ad ogni persona sia riconosciuto il diritto alla libera autodeterminazione ed autogestione del proprio orientamento sessuale e delle proprie scelte di vita?

- Nanni Salio: La questione sessuale, oltre a quella piu' specificamente omosessuale, rimane una delle problematiche piu' importanti per uomini e donne, giovani, ragazzi, adolescenti. Nonostante vi sia, soprattutto in Occidente, una diffusa liberta' di comportamenti, non esiste una buona educazione alla sessualita', affettivita', sensualita'. Questa e' una lacuna che riguarda anche i movimenti e la cultura della nonviolenza.

Eppure non mancano opere straordinarie in tutte le principali culture che potrebbero costituire una buona base di riferimento.

In Occidente i processi di liberalizzazione e di maggiore e piu' profonda conoscenza della sessualita' hanno condotto anche a forme, ancora parziali, di riconoscimento della diversita' sessuale e del diritto di scelta in questo campo.

Ovviamente le contraddizioni sono ancora molte e anche gli ostacoli. Da un lato la Chiesa cattolica, stretta tra “pedofilia” e “sessuofobia”; dall'altra forme integraliste di pensiero e di concezione maschilista che continuano a essere presenti in alcuni settori della societa'.

In altre aree culturali il problema e' ancora piu' acuto, anche se lentamente qualcosa sta cambiando.

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- Giselle Dian: E' sempre piu' evidente la coerenza e la saldatura tra impegno per la pace, affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, scelta della nonviolenza, femminismo ed ecologia. Come e perche' si realizza questa convergenza? Quali frutti rechera' all'umanita'?

- Nanni Salio: A mio modo di vedere la nonviolenza e' alla base di tutte le altre forme di impegno, ma storicamente molti movimenti e molte lotte si sono sviluppate a partire da temi specifici.

Da un lato assistiamo con piacere al fiorire di molteplici attivita', che Paul Hawken descrive in un suo libro (Una moltitudine inarrestabile, Edizioni Ambiente, Milano 2009) come “la seconda superpotenza mondiale”, sorta “senza che nessuno se ne sia accorto”, con centinaia di migliaia, addirittura milioni, di gruppi e iniziative sparse in tutto il mondo.

Dall'altra, ci sembra che l'enormita' dei problemi e delle crisi che stiamo vivendo richiedano un impegno coordinato e ancora maggiore.

Che cosa succedera' non lo sappiamo, ma di certo abbiamo bisogno di una nuova tappa evolutiva, e la nonviolenza costituisce il collante e la base di questa evoluzione futura dell'umanita'.

Occorre un impegno ancora maggiore di ricerca, educazione e azione per creare e diffondere una cultura della nonviolenza che ci permetta di vivere in modo piu' armonioso e ricco interiormente.

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- Giselle Dian: Quale puo' essere lo specifico contributo dell'arte all'impegno per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Nanni Salio: Una nostra amica, Daniela Minerbi, una pittrice che vive alle Hawaii, ha lanciato un progetto, che abbiamo accolto e contribuito a realizzare in Italia, chiamato Papp (Portable Art Portable Peace). Sono una cinquantina di piccoli quadri, che si possono comodamente spedire e far circolare da una citta' all'altra, da un luogo all'altro, per organizzare iniziative sul tema del rapporto arte-pace, coinvolgendo bambini, studenti, gente comune nel realizzare in modo semplice e spontaneo opere artistiche sulla pace, senza l'ambizione di avere solo grandi artisti.

Abbiamo sperimentato questa proposta in alcune citta', in particolare ad Aosta, con buoni risultati.

C'e' tuttavia una difficolta' che occorre tenere presente: e' piu' facile intendere il rapporto arte-pace come occasione di denuncia della guerra (pace negativa) che come capacita' di rappresentazione di pace positiva e nonviolenza. Ne abbiamo parlato, anche in occasione di momenti seminariali, con la presenza di Johan Galtung che ha contribuito a sviluppare questo nesso problematico.

Le rappresentazioni artistiche invadono anche lo spazio esterno e non solo i musei. Abbiamo contribuito a realizzare un piccolo museo-laboratorio della pace a Collegno, una cittadina vicino a Torino, ma sarebbe molto bello riuscire man mano a trasformare lo spazio esterno in una sorta di museo diffuso che non ricordi solo gli eventi bellici, come oggi avviene con monumenti e altri simboli di guerra, ma diventi capace di veicolare immagini di pace positiva e di nonviolenza. C'e' tanto lavoro da fare e aspettiamo “nuovi artisti di pace”.

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- Giselle Dian: L'opera di Keith Haring, e piu' in generale il linguaggio dei "graffiti", pone in evidenza il rapporto tra opera d'arte e dimensione urbana, tra performance estetica e vissuto della strada, tra "nonluoghi" e impegno civile, tra forme della cultura di massa e lotta contro l'alienazione e l'emarginazione, tra strutture della vita quotidiana e nuove modalita' di risignificazione dei luoghi e delle esperienze esistenziali. Quali riflessioni le suscita questa prassi?

- Nanni Salio: Su Keith Haring e' appena stato pubblicato da Feltrinelli un cofanetto (libro + dvd) nella bella collana di Real Cinema, che contiene molti titoli di grande interesse per chi lavora sui temi di pace, ambiente, sostenibilita'.

Non occorrono molte parole per evidenziare la bruttezza che caratterizza gran parte, con poche eccezioni, delle strutture architettoniche delle citta' in cui viviamo. Nulla a che vedere con l'armonia di alcuni piccoli borghi, villaggi, luoghi ancora non distrutti dalla furia del capitalismo.

Si capisce allora che si sia sviluppata soprattutto nelle fasce giovanili una certa attrazione per i graffiti urbani. Ma occorre anche dire che spesso ci si limita a forme di protesta che non riescono a realizzare e veicolare espressioni artistiche autenticamente alternative, creative e positive. E' una ricerca in atto che va coltivata con cura, e forse proprio riscoprire l'opera di alcuni grandi artisti e conoscere forme artistiche presenti in altre parti del mondo, potrebbe aiutarci in questo compito.

Occorre tuttavia non cadere nella trappola del “successo”, ottenuto con ingenti capitali e opere faraoniche che riproducono, senza esserne coscienti, le forme dominanti di sfruttamento e potere.

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- Giselle Dian: Nella vicenda di Haring e' rilevante anche il suo impegno nella lotta contro l'Aids (la malattia di cui mori' a trentun anni di eta'). Da allora ad oggi cosa e' cambiato e cosa occorre fare sia sul tema specifico sia piu' in generale per affermare il diritto di tutti alla salute, all'assistenza e alla solidarieta'?

- Nanni Salio: Come noto, la questione Aids prese alla sprovvista proprio quelle comunita' e gruppi, in particolare omosessuali ma non solo, che avevano avviato esperienze di vita all'insegna della liberta' sessuale. Queste sono anche le comunita' che hanno saputo reagire piu' prontamente, pur se con molte sofferenze, perche' piu' benestanti e colte.

Altra cosa e' l'epidemia di Aids tuttora diffusa nelle regioni piu' povere, in particolare l'Africa.

Testimonianze e impegno come quelli di Alex Zanotelli a Korogocho o in altre baraccopoli, favelas e slum nelle grandi periferie di Rio, Mumbai, Kolkata, ecc. sono particolarmente significative.

Ma fame, malattie, miseria estrema sino al degrado caratterizzano ancora una parte consistente dell'umanita' nell'indifferenza quasi totale e nell'incapacita' di prendere alla lettera quel “talismano di Gandhi” che ci dice di “partire dagli ultimi”, dai piu' bisognosi, secondo quell'insegnamento evangelico tanto disatteso nella nostra folle civilta' che osa dichiararsi “cristiana”.

Nella forma piu' incisiva il programma di cio' che dovremmo fare e' contenuto nelle parole che Gandhi ci ha lasciato pochi giorni prima di essere ucciso.

Vale la pena di ricordarle e di farne un piccolo poster da tenere sempre con noi: Il talismano di Gandhi.

"Ti daro' un talismano.

Ogni volta che sei nel dubbio

o quando il tuo 'io' ti sovrasta,

fa questa prova:

richiama il viso dell’uomo piu' povero e piu' debole

che puoi aver visto

e domandati se il passo che hai in mente di fare

sara' di qualche utilita' per lui.

Ne otterra' qualcosa?

Gli restituira' il controllo

sulla sua vita e sul suo destino?

In altre parole,

condurra' all’autogoverno

milioni di persone

affamate nel corpo e nello spirito?

Allora vedrai i tuoi dubbi

e il tuo 'io' dissolversi".
 
3. LIBRI. LUCA NOTO PRESENTA "UN INDOVINO MI DISSE" DI TIZIANO TERZANI
[Ringraziamo Luca Noto (per contatti: lucanoto at gmail.com) per questa recensione.
Luca Noto fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo]
 
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Longanesi, Milano 1995.
*
Tiziano Terzani, nasce a Firenze nel 1938. Si laurea alla “Normale” di Pisa con ottimi voti. Nel 1965 viene inviato in Giappone dall’Olivetti per tenere alcuni corsi aziendali. Decide di esplorare il continente asiatico nelle sue multidimensionalita' nel 1971, quando si stabilisce a Singapore con la moglie Angela Staude e i due figli piccoli. Comincia la collaborazione con il settimanale tedesco “Der Spiegel”, per il quale scrivera' i successivi trent’anni; scriverà anche per “La Repubblica” e il "Corriere della Sera". Nel 1973 pubblica il primo volume, Pelle di leopardo, ispirato dalla guerra in Vietnam. Nel 1975, rimasto a Saigon, pubblica Giai Phong! La liberazione di Saigon, che viene tradotto in varie lingue e selezionato in America come “Book of the Month”. Vive quattro anni ad Hong Kong e nel 1979 si trasferisce a Pechino, dove nel 1984 viene arrestato per “attivita' controrivoluzionaria” ed espulso. La porta proibita (1985) e' il frutto dell’intensa esperienza cinese. Vive successivamente ad Hong Kong, Tokio, Bangkok; nel 1991 da Mosca scrive una testimonianza del crollo dell’impero sovietico: Buonanotte, signor Lenin (1992). Nel 1993 scrive Un indovino mi disse; dal 1994 si trasferisce a New Delhi e nel 1998 pubblica In Asia. Nel 2002, in seguito all’11 settembre 2001 pubblica Lettere contro la guerra, e rientra in Italia per un intenso periodo di conferenze e dibattiti dedicati alla pace. Dalla sua amata India (dove trascorre la maggior parte del tempo) pubblica Un altro giro di giostra, dove racconta il suo ultimo viaggio attraverso la malattia. Muore ad Orsigna, in provincia di Pistoia, nel luglio 2004. Nel 2006 esce postumo La fine e' il mio inizio, dedicato al figlio Folco.
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"Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema e' saperla riconoscere e a volte non e' facile. La mia, per esempio, aveva tutta l’aria di essere una maledizione...".
Cosi' comincia lo straordinario viaggio che il lettore puo' intraprendere grazie alla cristallina chiarezza delle parole di Tiziano Terzani, che ci accompagna attraverso lo spazio ed il tempo. Con il pretesto di una profezia fattagli da un vecchio indovino cinese di Hong Kong sedici anni prima, nel 1993 decide di non prendere aerei per un intero anno.
"La profezia era la scusa. La verita' e' che uno a cinquantacinque anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla propria vita, di guardare al mondo con occhi nuovi, di rileggere i classici, di riscoprire il sole che sorge, che in cielo c’e' la luna e che il tempo non e' solo quello scandito dagli orologi...".
Per lui la cosa piu' importante era “quell’enorme massa di umanita' disperata” che se avesse viaggiato in aereo non avrebbe mai incontrato.
Piu' che un libro: romanzo d’avventura, autobiografia, racconto di viaggio e grande reportage.
 

4. INCONTRI. IL 22 E 23 MAGGIO AD AMELIA

[Da Franco Lorenzoni (per contatti: cencicasalab at tiscali.it) e da altre persone amiche riceviamo e diffondiamo]

 

La Casa-laboratorio di Cenci e la rivista “Lo Straniero” organizzano ad Amelia sabato 22 e domenica 23 maggio 2010 due giornate di studio su “Alexander Langer tra ieri e domani”.

Tra le prime adesione: Daniel Cohn-Bendit, Gianfranco Bettin, Anna Bravo, Guido Crainz, Carlo Donolo, Goffredo Fofi, Marijana Grandits, Peter Kammerer, Gad Lerner, Fabio Levi, Franco Lorenzoni, Luigi Manconi, Giulio Marcon, Gianluca Paciucci, Edi Rabini, Wolfgang Sachs, Karl Ludwig Schibel, Marino Sinibaldi, Gianni Saporetti, Guido Viale.

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L’attenzione verso gli equilibri ambientali del nostro pianeta e il bisogno di stabilire relazioni pacifiche e solidali tra tutti i popoli e le culture del mondo, a partire dagli stranieri immigrati che vivono in Italia, sono valori essenziali in questo nostro tempo. Ma questi principi hanno grandi difficolta' a costituire un patrimonio comune oggi in Italia.

C’e' dunque un problema che e' insieme politico e culturale. Per ragionare attorno a questi temi crediamo sia importante tornare a leggere e ragionare intorno all’eredita' politica e culturale che ci ha lasciato Alexander Langer, che e' stato un protagonista di importanti lotte per la difesa dell’ambiente, la convivenza pacifica tra i popoli, l’equilibrio tra nord e sud del mondo e il rispetto delle minoranze etniche e linguistiche.

Desideriamo ripensare al suo itinerario e al suo impegno per far conoscere la sua esperienza a chi e' piu' giovane e non lo ha incontrato e per tornare a porci oggi problemi di grande attualita', a cui Alexander Langer ha dedicato interamente la sua vita.

La sera del sabato, in occasione dell’inaugurazione della piazza Alexander Langer ad Amelia, i gruppi Trio e Passion diretti da Francesca Ferri, in collaborazione con O Thiasos Teatro Natura, presenteranno Cantata per Alexander.

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Si prega chiunque sia interessato a partecipare di comunicarlo prima possibile per predisporre al meglio l’ospitalita' e l’organizzazione logistica delle giornate scrivendo a
cencicasalab at tiscali.it o chiamando al 3395736449 (Franco), 3384696119 (Roberta), 3383295467 (Lucio), sito: www.cencicasalab.it/cenci, facebook: Casa-laboratorio di Cenci

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Programma
Sabato 22 maggio

- ore 9-13, Teatro Sociale di Amelia: Radici e contesto di un percorso. Intevengono: Anna Bravo, Lottare insieme, pensare individualmente; Fabio Levi, "Perche' un uomo cosi' non e' diventato famoso?"; Guido Crainz, La difficile autobiografia di una generazione; Gianluca Paciucci, Violenza e guerre, tra necessita' e necessario superamento, dalla Jugoslavia a oggi; Luigi Manconi  Alex Langer “oltre il ponte” (Italo Calvino); Peter Kammerer  Alex e la cultura tedesca.
- ore 15,30-19, Teatro Sociale di Amelia: Ecologia politica, convivenza, minoranze etniche. Intervengono: Daniel Cohn-Bendit, L’eredita' di Alexander Langer tra i verdi in Europa; Gianfranco Bettin, La fatica dell'agire politico; Franco Lorenzoni, Un maestro di inquietudine; Karl Ludwig Schibel, Alleanza per il clima - crisi globale e comunita' locale; Wolfgang Sachs, La riconversione ecologica di Langer, 20 anni dopo; Guido Viale, La conversione ecologica nel rapporto con i lavoratori delle fabbriche in crisi; Gad Lerner, Alexander Langer e il mosaico delle identita’.
- ore 19,30, via Alexander Langer 
(di fronte alla scuola elementare): Inaugurazione della via Alexander Langer.
Cantata per Alexander, Musiche originali e direzione di Francesca Ferri, cori Trio e Passion.

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Domenica 23 maggio

- ore 9-13, Casa-laboratorio di Cenci: Nonviolenza, pacifismo, ruolo delle minoranze. Intervengono: Marijana Grandits, L’impegno per la pace in Bosnia di Alexander Langer; Edi Rabini, Dal Sudtirolo a Srebrenica, passando per Tuzla; Giulio Marcon, Il pacifismo concreto di Alex Langer; Marino Sinibaldi, Splendori e miserie delle minoranze; Carlo Donolo, Minority Report: riflessioni sui saperi critici; Goffredo Fofi, Come continuare.

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Notizie sui relatori

Daniel Cohn-Bendit e' stato leader del maggio ’68 a Parigi. Per molti anni e' stato tra i principali animatori dei gruenen in Germania e lo scorso anno ha contribuito alla formazione ed al successo della lista Europe ecologie in Francia. Eurodeputato del gruppo dei verdi, recentemente e' stato tradotto in Italia il suo ultimo libro: Che fare? Trattatello di immaginazione politica a uso degli europei (Nutrimenti, 2009).

Gianfranco Bettin e' saggista e narratore. Ha insegnato e lavorato nel campo della ricerca sociale e politica. Con Alexander Langer e' stato tra i fondatori dei Verdi italiani, di cui e' un esponente a Venezia e nel Veneto.

Anna Bravo e' stata professore associato di Storia all’Universita' di Torino ed ha in seguito abbandonato l’insegnamento. Il suo ultimo libro e' A colpi di cuore. Storie del sessantotto (Laterza, 2008). Lavora attualmente a un libro su violenza/nonviolenza.

Guido Crainz insegna Storia contemporanea all'Universita' di Teramo. Agli anni Sessanta e Settanta ha dedicato Il Paese mancato (Donzelli, 2003).

Carlo Donolo insegna sociologia avanzata presso la Facolta' di Scienze statistiche della Sapienza di Roma. Presiede Eutropia onlus (progetti comunitari in tema di sostenibilita' e di pari opportunita'), e si occupa principalmente di istituzioni e di beni comuni. Il suo ultimo libro e' Sostenere lo sviluppo (Bruno Mondadori, 2007).

Goffredo Fofi si occupa di critica cinematografica e letteraria. Ha fondato e diretto riviste di interesse culturale e politico tra cui "Quaderni Piacentini", "Ombre rosse", "Linea d’ombra" e "Lo Straniero". Ha partecipato a molte esperienze di intervento sociale ed educativo dalla meta' degli anni '50 ad oggi a Palermo, Roma, Torino, Milano e Napoli. Ha recentemente pubblicato La vocazione minoritaria (Laterza, 2009).

Marijana Grandits e' militante ambientalista austriaca. Negli anni ‘90 ha fondato con Alexander Langer il “Verona Forum per la pace e la riconciliazione nell’ex-Jugoslavia”.

Gad Lerner e' giornalista. Ha di recente pubblicato Scintille (Feltrinelli, 2009).

Fabio Levi insegna storia contemporanea a Torino, fa parte del comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer e si occupa del Centro studi Primo Levi di Torino. Ha pubblicato In viaggio con Alex (Feltrinelli, 2007).

Franco Lorenzoni e' maestro elementare e coordina le attivita' della Casa-laboratorio di Cenci, che e' un centro di ricerca e sperimentazione educativa ed artistica, che si occupa in particolar modo di temi ecologici e interculturali. Ha pubblicato Con il cielo negli occhi (Meridiana, 2009) e L’ospite bambino (Theoria, 1994, Nuova Era, 2002).

Giulio Marcon e' portavoce della campagna Sbilanciamoci! E’ stato negli anni '90 presidente del Consorzio Italiano di Solidarieta' e portavoce dell'Associazione per la pace. Autore di Le ambiguita' degli aiuti umanitari  (Feltrinelli) e Come fare politica senza entrare in un partito  (Feltrinelli).

Luigi Manconi insegna sociologia, e' presidente di A buon diritto e lavora con le associazioni Luca Coscioni e Nessuno tocchi Caino. E' membro dell’assemblea nazionale del Partito democratico e della direzione dei Radicali italiani.

Peter Kammerer ha insegnato Sociologia a Urbino, ha curato insieme a Heiner Mueller Drucksache 11. Pasolini  (Berlin 1995), insieme a Graziella Galvani, di H. Mueller, L'invenzione del silenzio (Milano 1996), gli scritti di Alexander Langer, Die Mehrheit der Minderheiten (Wagenbach 1996), l'autobiografia di Willi Hoss, Komm ins offene Freund (Muenster 2004), insieme a E. Donaggio, Karl Marx, Antologia (Feltrinelli 2007), e insieme a E. Krippendorff e W. D. Narr, Franz von Assisi. Zeitgenosse fur eine andere Politik (Duesseldorf 2008).

Gianluca Paciucci e' insegnante e operatore culturale. E’ stato tra i creatori degli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo e collabora con “La Rosa necessaria” (Benevento), “La Battana”, “Panorama” (Istria) e il periodico “Guerre&Pace”. Collabora con la casa editrice Infinito, per la quale ha tradotto Sarajevo, mon amour (2007), intervista al generale Jovan Divjak, e curato la raccolta di versi La polvere sui guanti del chirurgo (2007) di Senadin Musabegovic.

Edi Rabini promuove e partecipa dal 1965 ad associazioni, convegni, riviste, movimenti politici, volti a favorire la cooperazione tra i gruppi linguistici in Sudtirolo. E’ stato collaboratore da Bolzano di Alexander Langer al Parlamento Europeo. Ha promosso la Fondazione Alexander Langer Stiftung dal 1999 con interesse particolare per la cura dell'archivio Langer e della rete Adopt Srebrenica. Ha curato con Adriano Sofri il libro Alexander Langer, Il viaggiatore leggero (Sellerio, 1996).

Wolfgang Sachs ha studiato teologia, sociologia e storia a Monaco,Tubingen e Berkeley. Dal 1993 direttore di ricerca al Wuppertal Institut per clima, energia, ambiente. Professore onorario all’Universita' di Kassel, membro del Club of Rome, autore di libri nel campo dell’ambiente, della globalizzazione e dei rapporti Nord-Sud. Libri recenti: Ambiente e giustizia sociale. I limiti della globalizzazione. (Editori Riuniti, 2002), coautore di Per un futuro equo. Conflitti sulle risorse e giustizia globale (Feltrinelli, 2007), coautore di Commercio e agricoltura. Dall’efficienza economica alla sostenibilita' sociale e ambientale (Emi, 2007).

Karl Ludwig Schibel e' sociologo e ha insegnato per  vent’anni all’Universita' di Francoforte Ecologia sociale. Coordina dal 1988 la Fiera delle Utopie Concrete che presenta ogni anno esperienze e soluzioni di conversione ecologica dell’economia e della societa' (www.utopieconcrete.it). Dal 1992 fa parte della presidenza dell’Alleanza per il Clima delle citta' europee, la piu' grande rete di Comuni impegnati nella salvaguardia del clima e ne coordina le iniziativa in Italia (www.climatealliance.it).

Marino Sinibaldi e' giornalista ed e' stato tra i fondatori di "Linea d’ombra", ideatore e conduttore della rubrica radiofonica "Fahrenheit" e attualmente e' direttore di Radio 3.

Guido Viale lavora da trent'anni nel campo dello sviluppo locale e dell'economia ambientale occupandosi in particolare di rifiuti, mobilita' urbana e fonti energetiche rinnovabili. Attualmente svolge consulenze in questi settori. Sul tema trattato ha pubblicato “Prove di un mondo diverso” (NdA editore, 2009).

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Alexander Langer, nato a Sterzing in Alto Adige nel 1946 e morto a Firenze nel 1995, e' stato uno dei primi e piu' attivi militanti del movimento ambientalista italiano. Insegnante, giornalista, militante politico e poi parlamentare europeo, ha dedicato tutta la sua vita, senza risparmiarsi, alla causa della conversione ecologica del nostro modo di vivere, di produrre, di consumare e di abitare. Su questi temi ha tra l’altro dato vita in Umbria, a Citta' di Castello, alla “Fiera delle utopie concrete” che, alla fine degli anni Ottanta, riuni' militanti ambientalisti dell’Europa dell’ovest e dell’est, prima della caduta del muro di Berlino.

Allievo a Firenze di Giorgio La Pira ed Ernesto Balducci, fu fortemente influenzato da don Lorenzo Milani e dalla sua scuola di Barbiana, di cui tradusse in tedesco la famosa Lettera a una professoressa.

Attivo nei movimenti sociali degli anni Sessanta e Settanta fu tra i primi, in Italia, a considerare cruciale il tema dell’ambiente e dell’equilibrio tra Nord e Sud del mondo, dando vita a numerose campagne, tra cui quella per l’abolizione del debito dei Paesi poveri e all’“Alleanza per il clima”, che riunisce centinaia di Comuni di paesi sviluppati e di paesi del sud del mondo, che si battono per una riduzione delle emissioni nocive.

Eletto nel Parlamento Europeo e' stato tra i coordinatori del gruppo Verde. Accanto ai suoi impegni istituzionali ha sempre mantenuto vivo il suo contatto diretto con diverse espressioni di movimento, intervenendo a numerosi incontri e dibattiti e privilegiando i piccoli gruppi di ricerca con forte impegno etico.

Alexander Langer ha creduto poco nell'ecologia dei filtri e dei valori-limite (senza trascurare, tuttavia, la battaglia per gli uni e per gli altri), impegnandosi piuttosto a favore di una conversione ecologica della societa', con preferenza per l'auto-limitazione cosciente, la valorizzazione della dimensione locale e comunitaria, la convivialita'.

Ha promosso con altri la campagna internazionale "Nord-Sud: biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito” che ha avuto un importante ruolo al Vertice della Terra di Rio 1992. Si e' impegnato e ha sostenuto movimenti ed iniziative di solidarieta' tra cui numerose Ong, come il Cric, Terra Nuova, Crocevia, la "Campagna per la restituzione delle terre agli indios Xavantes", "Kairos Europa", "Quart Monde", "Terre des hommes" e la rete delle banche etiche, consumo critico, Botteghe del Mondo, che cominciavano a nascere in quegli anni. Il Parlamento Europeo ha approvato una sua relazione e risoluzione sul commercio equo e solidale.

Negli anni Novanta, dopo essere stato incaricato dal Parlamento Europeo alla guida della delegazione di osservatori in Albania nel momento del difficile passaggio di questo paese alla democrazia, ha interamente dedicato gli ultimi anni della sua vita alla tragica guerra che si era scatenata nella ex-Yugoslavia, stabilendo relazioni e costruendo reti di solidarieta' e di sostegno tra tutti coloro che si battevano in Bosnia contro la follia della guerra.

Tessitore instancabile di relazioni, testimone attivo contro ogni forma di violenza, di persecuzione e di guerra nelle regioni del nostro continente, nuovamente attraversate dall’orrore della pulizia etnica, Alexander Langer e' unanimemente considerato uno straordinario costruttore di pace.

Il premio a lui dedicato dalla “Fondazione Alexander Langer” ogni anno assegna un riconoscimento a coloro che si battono contro ogni forma di intolleranza ed esclusione etnica dal Sudafrica alla Bosnia, dall’Algeria alla Cina, dal Ruanda alla Somalia e al Medio Oriente.

Da giovane studente, in una terra che vedeva la contrapposizione etnica tra tedeschi e italiani, fondo' la rivista “Die Bruecke” (Il ponte). Da allora Alexander Langer, per tutta la vita, non ha fatto altro che tentare di costruire ponti.

 
5. INCONTRI. IL 23 MAGGIO A VITERBO
 
Domenica 23 maggio 2010, con inizio alle ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si svolgera' il venticinquesimo incontro di studio del percorso di formazione e informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.
All'incontro partecipa il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc, a Viterbo.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone interessate.
 

6. INCONTRI. IL 25 E 26 MAGGIO A ROMA

[Dall'Asociazione Peripli (per contatti: sito: www.peripli.org, e-mail: peripli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

Il 25 e 26 maggio 2010 a Roma, a partire dalle ore 9.30, in Via del Serafico  n. 1, presso la Facolta’ Teologica San Bonaventura, Seraphicum, sala Sisto V, si svolgerà la V sessione del Convegno Internazionale e Inter-Mediterraneo su “La centralita’ del Mediterraneo dopo la crisi del sistema bipolare. Il Mondo Arabo e l’Europa tra conflitti e pace”.

Patrocinato dalla Camera dei Deputati, dal Comune di Roma, dall’Universita’ di Salerno, in collaborazione con il Cnr, Mediterraid, la Provincia di Caserta, la citta’ di Bellona, l’Universite’ Mohammed V Agdal di Rabat e con l’adesione di numerose istituzioni dell’area euromediterranea, il convegno - organizzato da Dominique Bendo-Soupou (coordinatore scientifico) e dall’Associazione Peripli - si pone l’obiettivo di favorire, nell’ottica di una pacifica coesistenza tra i due mondi dei tre continenti, il dialogo culturale fra docenti, ricercatori, diplomatici e operatori della cooperazione secondo gli scopi e le indicazioni del progetto strategico del Cnr, ovvero identificare il ruolo dell’Upm (Unione per il Mediterraneo), evidenziare le soluzioni di pace praticabili, identificare gli aiuti economico-finanziari.

Il convegno, ricco degli interventi di studiosi ed esperti come Pierre Berthier, Bruno Aubert, Saleh Hafez Magdi, Christian Schmidt, Khalid Moukite, Marie Claire Caloz Tschopp, Fredj Maatoug e di tanti altri esperti italiani e stranieri, e’ articolato in relazioni, tavole rotonde, dibattiti e proiezioni.

Portera’ il suo saluto al convegno l’Imam della Grande Moschea di Roma Ahmed Alsaka.

Gli atti, come quello delle precedenti sessioni, saranno pubblicati nelle lingue del convegno (arabo, italiano, francese e inglese).

Per informazioni: Associazione Peripli, sito: www.peripli.org, e-mail: peripli at gmail.com, tel. 3490974705-3393023651.

 

7. INIZIATIVE. IL 28 MAGGIO A ROMA
[Dagli amici dell'associazione "Sulla strada onlus" (sito: www.sullastradaonlus.it, e-mail: info at sullastradaonlus.it) riceviamo e diffondiamo]
 
Il 28 maggio 2010, con inizio alle ore 20,30, a Roma, al Teatro Olimpico, si svogera' lo spettacolo musicale "Sulla strada diritto... al cibo".
Il 28 maggio aggiungi 400 posti a tavola! L’associazione Sulla strada onlus invita tutti alla terza edizione dello spettacolo musicale "Sulla strada diritto a..." che quest’anno sarà dedicato al diritto al cibo.
Lo spettacolo, realizzato con la direzione artistica di Jocelyn e condotto da Savino Zaba, dara' spazio ad artisti noti ed emergenti che vogliono dare il loro contributo per questo progetto di solidarieta': Bungaro e Stefano Zarfati (cantautori), Green Clouds (musica celtica), Pilar (cantautrice), Gaetano Scalone (interprete del musical Apocalisse), Antonio Covatta e Nino Taranto (comici), Sound in Progress (gruppo musicale rock) e Las Vegas Wake Up (gruppo musicale punk/rock).
L’obiettivo della serata? Garantire 400 pasti per 400 bambini che frequentano la scuola gestita dall’associazione in Guatemala. La scuola, aperta dieci anni fa con i primi 20 bambini iscritti, oggi conta oltre 400 alunni, tutti bambini liberati dal lavoro schiavo sui fuochi d’artificio.
"Venendo a scuola, ogni bambino ha la possibilita' non solo di studiare, e quindi di liberarsi dal giogo della schiavitu' del lavoro, ma anche di mangiare, ricevere cure mediche e giocare con gli altri compagni. Il gioco e' una cosa non scontata in un paese in cui i bambini lavorano anche 14 ore al giorno", spiega Lorella Pica, presidente dell’associazione.
Altro obiettivo importante dell’evento e' quello di sensibilizzare il pubblico giovanile italiano al tema del consumo responsabile.
Il Guatemala detiene il triste primato di essere il paese dell’America Latina con la maggioranza di bambini malnutriti. Oltre ai bambini, un quinto della popolazione adulta soffre di malnutrizione (Dati Fao). Ad essere maggiormente colpiti sono le donne e i bambini: 3 donne su 10 in stato di gravidanza o in allattamento soffrono di malnutrizione cronica, e genereranno o allatteranno figli con problemi di malnutrizione dalla nascita o dai primi giorni di vita. E’ denutrito il 60-70% dei bambini maya, percentuale che sale fino all’80-90% in alcune aree rurali, specie in quelle gia' principalmente interessate dalla guerra civile che ha sconvolto il paese per 43 anni.
Giunto alla sua terza edizione, il concerto "Sulla strada diritto a..." coinvolge ogni anno migliaia di ragazzi delle scuole romane, e per quest’anno e' previsto anche un pullman speciale che portera' i ragazzi anche dall’Umbria.
Per il 2010 e' prevista una sorpresa: una performance artistica che coinvolgera' tutto il pubblico presente... fino ad arrivare in Guatemala.
Per informazioni sui biglietti del concerto e per partecipare: sito: www.sullastradaonlus.it, e-mail: info at sullastradaonlus.it, Sabina Sauve: sabina.sauve at hotmail.it; tel. 0744992760 (associazione Sulla strada), 0633264206 (Sabina Sauve).
 
8. INCONTRI. SI E' SVOLTO A VITERBO IL 19 MAGGIO UN INCONTRO DI FORMAZIONE
 
Mercoledi' 19 maggio 2010 si e' svolto a Viterbo un incontro di formazione alla comunicazione nonviolenta in ambito comunitario (nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da diversi mesi).
All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Nel corso dell'incontro sono state esaminate da un punto di vista nonviolento ed ecoequosolidale varie tematiche concernenti la vita comunitarie e le responsabilita' comuni e reciproche che essa implica: il rigoroso rispetto della dignita' altrui, la necessaria empatia con le altre persone e con il mondo vivente, il rapporto con gli aspetti burocratici ed amministrativi dell'organizzazione della vita sociale, la condivisione del lavoro, i cicli della vita e quindi anche l'invecchiamento e il lutto per la morte delle persone care, il prendersi cura delle persone in difficolta'.
*
Un'analisi approfondita e' stata anche dedicata alla questione della rappresentazione di se' in pubblico, della vita quotidiana come rappresentazione (cosi' il titolo di un classico saggio di Erving Goffman), e al concetto di ipocrisia, con riferimento ad alcuni casi di studio desunti da esperienze della vita quotidiana o da celebri pagine della letteratura mondiale.
 
9. STUDI E RICERCHE. SUL "GIORNALE MEDICO DELLA TUSCIA" UNO STUDIO DELLA DOTTORESSA LITTA SUI RISCHI PER AMBIENTE E SALUTE DERIVANTI DALL'ALGA ROSSA
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Sul "Giornale medico della Tuscia", rivista medico-scientifica dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Viterbo, anno 2010, numero 1, alle pagine 21-22, e' stato pubblicato uno studio della dottoressa Antonella Litta su "I rischi per l'ambiente e la salute derivanti dall'alga rossa Plankthotrix rubescens nelle acque di superficie".
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La dottoressa Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.
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Nota per la stampa a cura del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 20 maggio 2010
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
 
10. RIFLESSIONE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": IL SINDACO ATTILA CHE VUOLE DEVASTARE IL BULICAME
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Nel giorno in cui persino il vertice dell'Enac e' costretto a confessare che in Italia nuovi scali aeroportuali non sono affatto necessari, puntuale come la morte il sindaco di Viterbo torna ad esternare che invece a Viterbo il mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge va assolutamente fatto.
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Sapendo benissimo che realizzare un mega-aeroporto a Viterbo nell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame significa: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Ne' si puo' dimenticare che e' in corso un'inchiesta della magistratura a carico di amministratori e dirigenti del Comune di Viterbo imputati di corruzione in relazione alla modifica del piano regolatore nelle aree investite dalle opere connesse al mega-aeroporto.
E varra' la pena ricordare anche che: 1. un mega-aeroporto produce un enorme inquinamento che provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni; 2. il trasporto aereo contribuisce in ingente misura al surriscaldamento del clima; 3. il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente; 4. il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali; 5. il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri; 6. inoltre, nel caso specifico del mega-aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge.
Last, but not least, tutte le persone ragionevoli sanno che Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno non di un mega-aeroporto, ma di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia; ha bisogno di una rete infrastrutturale della mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese.
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Essendo tutto cio' a tutti noto, perche' il sindaco di Viterbo insiste nel voler imporre un'opera nociva, distruttiva e fuorilegge? E' difficile dare una risposta benevola: anche se si trattasse solo di insipienza ed irresponsabilita', sarebbe gia' gravissimo.
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Ma l'impegno di innumerevoli cittadini, scienziati, personalita' delle istituzioni, della cultura e della vita civile, riuscira' a difendere il Bulicame dai nuovi attila; riuscira' a difendere la natura, la storia e la cultura dall'aggressione della lobby speculativa di estrema destra del mega-aeroporto; riuscita' a difendere la salute e i diritti della popolazione, e la legalita', dall'assalto di affaristi senza scrupoli e dai loro insipienti ed irresponsabili favoreggiatori.
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L'associazione "Respirare"
Viterbo, 20 maggio 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
 
11. APPELLI. IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento.

Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato.

Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235.

 
12. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
13. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riedizioni
- Luca e Francesco Cavalli-Sforza, Chi siamo. La scienza della felicita', Mondadori, Milano 1993 e 1997, 2010, pp. VIII + 740, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
- Mara Selvini Palazzoli, L'anoressia mentale. Dalla terapia individuale alla terapia familiare, Feltrinelli, Milano 1963, 1981, Raffaello Cortina Editore, Milano 2006, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, 2010, pp. XIV + 294, euro 9,90.
 
14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
15. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 197 del 21 maggio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it