Telegrammi. 174



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 174 del 28 aprile 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Il sangue e il silenzio
2. Associazione "Respirare": No al nucleare
3. Jimmie Briggs: Fare spazio alla luce
4. Pablo Richard: Pedofilia e potere sacro
5. Nel giornale "Il fatto quotidiano" citato con rilievo uno studio della dottoressa Litta
6. "Azione nonviolenta"
7. Segnalazioni librarie
8. Indice dei "Telegrammi" di marzo 2010
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. IL SANGUE E IL SILENZIO
 
E la guerra in corso in Afghanistan? E i massacri di cui essa consiste? E la scellerata illegalita' della partecipazione militare italiana alla guerra e quindi alle stragi?
Silenzio.
Non su questo foglio.
*
E il colpo di stato razzista? E la persecuzione ope legis dei migranti vittime della violenza di poteri nazisti? E i campi di concentramento, le deportazioni, le persone lasciate morire per omissione di soccorso o direttamente perseguitate, umiliate, seviziate e fatte morire da chi avrebbe il dovere di assisterle e difenderle?
Silenzio.
Non su questo foglio.
*
Almeno da questo foglio si oda una voce che chiama alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, che chiama a contrastare la guerra assassina e il colpo di stato razzista.
Che chiama all'insurrezione nonviolenta contro le stragi e contro il nazismo.
Che chiama all'insurrezione nonviolenta in difesa della legalita' e della democrazia, in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana e della civilta'; in difesa dell'umanita' che e' una.
 
2. RIFLESSIONE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": NO AL NUCLEARE
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Il presidente del Consiglio dei ministri italiano ha nuovamente annunciato la volonta' di realizzare centrale nucleari in Italia, condendo questo diktat con le consuete gravi mistificazioni e omissioni, e ricantando la medesima ipnotica e narcotica canzoncina di chi ci voleva imporre il crimine e la follia nucleare negli anni '70 e '80.
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Sara' consentito a chi gia' negli anni Settanta ed Ottanta a quel crimine e a quella follia si oppose, di replicare brevemente sul piano della verita' effettuale.
1. La crisi energetica ed ecologica puo' essere risolta solo promuovendo la valorizzazione delle fonti rinnovabili con tecnologie pulite e sicure.
2. Le centrali nucleari sono esposte ad incidenti come tutte le opere umane; quel che fa la differenza sono le conseguenze degli eventuali incidenti: si rompe un pannello solare e non muore nessuno; c'e' un guasto in una centrale atomica e mezza Europa ne subisce le terrificanti conseguenze (come accadde dopo il disastro di Cernobyl).
3. Le centrali nucleari sono anche esposte ad attentati con effetti letali incalcolabili: il che rende necessaria una vasta militarizzazione del territorio a fini di sorveglianza, che tuttavia per quanto capillare, soffocante e preventivamente repressiva possa essere, resterebbe sempre insufficiente poiche' dopo l'11 settembre 2001 l'intera umanita' sa che la criminale follia terrorista e' in grado di colpire ovunque provocando stragi immani.
4. Il problema delle scorie e' semplicemente irrisolvibile.
5. Il legame tra nucleare civile e nucleare militare e' chiarissimo e indiscutibile (la controversia tra gli Stati Uniti d'America e l'Iran lo dimostra inconfutabilmente). Il nucleare civile favorisce il riarmo atomico, mentre l'umanita' ha tra i suoi obiettivi primari di smantellare gli arsenali e fermare la proliferazione degli armamenti nucleari.
6. Molti altri argomenti possono addursi per contestare e contrastare l'insensata, illecita e pericolosissima scelta nucleare; ma basteranno questi, elementari, evidenti, inconfutabili.
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Uno dei piu' grandi pensatori morali del XX secolo, Hans Jonas, ha argomentato in modo definitivo contro il delirio nucleare, e cosi' un altro grande pensatore che e' stato maestro di rigore intellettuale ed impegno civile a molti, Guenther Anders.
Per cogliere le dimensioni etiche, politiche e finanche gnoseologiche fondamentali della questione suggeriremmo al presidente del Consiglio dei ministri di leggere di Hans Jonas, Il principio responsabilita', edito da Einaudi; e di Guenther Anders le sue Tesi sull'eta' atomica, ripubblicate in opuscolo per le cure del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Se poi il capo del governo volesse anche cogliere le dimensioni umane e conoscere dalla viva voce delle vittime e dei sopravvissuti gli esiti della scelta atomica, legga il terribile reportage di Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, pubblicato in Italia dalle Edizioni e/o.
E mediti.
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 27 aprile 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
 
3. RIFLESSIONE. JIMMIE BRIGGS: FARE SPAZIO ALLA LUCE
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di Jimmie Briggs.
Jimmie Briggs e' insegnante, scrittore, attivista; vive a New York; il suo prossimo libro, Le guerre che le donne combattono: messaggi di un padre a sua figlia, sara' pubblicato nel 2011. Per saperne di piu' sul suo lavoro: www.manupcampaign.org]

Qualche mese fa, l'insegnante di mia figlia mi invito' a parlare alla classe di cio' che faccio per vivere. In che modo avrei detto, ad una stanza piena di pimpanti alunni di prima elementare, che sto lanciando una campagna globale per contrastare la violenza contro donne e bambine, usando l'hip-hop e il calcio? Che sono passato da reporter di guerra ad attivista per i diritti umani? La mia stessa figlia aveva solo una vaga idea del mio lavoro, ed il pensiero di affrontare la sua intera classe mi spaventava.
Mentre salivo le scale per arrivare all'aula di mia figlia, potevo udire il caos a stento controllato che filtrava dalla porta. L'ho aperta velocemente, e ho attraversato la stanza. Una volta che le risatine, le dita puntate, le gomitate sotto i banchi si sono acquietate sotto lo sguardo-laser dell'insegnante, mi sono schiarito la gola e mi sono messo davanti alla classe, appoggiando la schiena alla lavagna.
Mia figlia era all'incirca nel mezzo dei banchi, seria e tesa in avanti, incapace di controllare la tensione. Ho respirato profondamente. Tutto quel che dovevo fare era parlare ai bambini come avrei parlato a qualsiasi altro gruppo di persone, e sperare che capissero. Ho detto alla classe di mia figlia la verita': ho parlato loro dei viaggi intorno al mondo in cui ho incontrato bambini che gli assomigliano molto, ma che sono impegnati nel combattersi e ferirsi l'un l'altro, o che sono trattati molto male dagli adulti che li circondano, in special modo le bambine.
Ho detto loro che non mi piacevano le storie che venivo a conoscere mentre scrivevo articoli e libri, e che sto tentando di farmi aiutare da altre persone a dare a quelle storie un fine piu' lieto. Ho raccontato che dall'estate del 2008 vado avanti e indietro per il pianeta per costruire un nuovo sforzo teso a porre fine alla violenza contro donne e bambine, e che quello sforzo ha preso la forma di una campagna globale chiamata “Man Up”.
Mentre parlavo, vedevo mia figlia appoggiarsi all'indietro, sorridere. Ma non ho potuto dire alla sua classe di tutta la sofferenza che ho testimoniato in posti come l'Afghanistan, la Colombia e la Repubblica democratica del Congo. Ho tenuto fra le mie braccia persone che stavano morendo, sono stato seduto assieme a donne che gli stupri subiti hanno reso paralitiche.
Neppure sono riuscito a dire delle mie difficolta' personali, forse perche' a stento le comprendo io stesso. Al di fuori della mia vita professionale, di proposito evito di parlare del lavoro che faccio, perche' la gente si aspetta che io sia l'incarnazione del “bravo ragazzo”. Di solito sono svelto nel citare mia madre, la mia ex moglie e mia figlia, le quali sono d'accordo con me nel definirmi tutt'altro che “perfetto”. Inoltre, tentare di costruire una campagna o un movimento e' qualcosa che ti consuma completamente. A volte mi sembra di essere un guastafeste perche' se parlo di quel che sto facendo in un contesto sociale subito l'atmosfera precipita nel gelo.
Prendete la classica festicciola del sabato sera, con amici e conoscenti. Se premo il pulsante rappresentato da una qualsiasi di queste parole: “stupro”, “attivismo” o “cambiamento”, uno degli ospiti dirottera' immediatamente il discorso sul gusto del dessert o sulla bonta' del pollo arrosto. Ormai scommetto con me stesso su quale sara' il cibo di cui finiremo per parlare.
Sul finire del mio discorso agli alunni della prima elementare ho posto loro una domanda retorica: “Perche' mi preoccupo tanto di quel che succede alle donne e alle bimbe in tutto il mondo?”. Tutti i piccoli si sono girati a guardare mia figlia, che ha cominciato ad arrossire e a sorridere nervosamente. Hanno capito che e' per lei.
Spero che un giorno il mio impegno ventennale a favore di donne e bambine significhera' qualcosa per lei e per i suoi compagni di classe. Al momento, la mia figlioletta sa solo che suo padre sta lontano per giorni, a volte per settimane intere, e ritorna solo per poi partire di nuovo, giusto quando lei ed io avevamo ripreso a conoscerci davvero. Ma resto su questo sentiero perche' c'e' speranza: c'e' speranza in un movimento di donne e uomini.
Lo vedo ogni giorno: gruppi di giovani uomini che si oppongono alla violenza contro le donne nei campus universitari; iniziative dal basso spuntano ovunque sul web; coalizioni si formano fra organizzazioni attraversando il globo. Nel mezzo di tutta l'oscurita' di cui ho fatto esperienza come giornalista la luce resisteva sempre, nella creativita' e nella fede di innumerevoli persone che sopravvivono nelle condizioni peggiori che possiate immaginare.
Il mio scopo, lo scopo finale della campagna “Man Up” e' fare spazio per quella luce, ed ottenere che mia figlia, i suoi compagni e le sue compagne, possano vivere in essa.
 

4. RIFLESSIONE. PABLO RICHARD: PEDOFILIA E POTERE SACRO

[Ringraziamo don Carlo Sansonetti (per contatti: sansonetti.carlo at gmail.com) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di Pablo Richard.

Carlo Sansonetti, parroco di Attigliano, ha preso parte a varie rilevanti esperienze di solidarieta' concreta in Italia e in America Latina, ed e' trascinante animatore della preziosa esperienza di solidarieta' internazionale di "Sulla strada" (per informazioni e contatti: via Ugo Foscolo 11, 05012 Attigliano (Terni), tel. 0744992760 - 3487921454, e-mail: info at sullastradaonlus.com, sito: www.sullastradaonlus.com). Si trova attualmente al Dei in Costa Rica per un corso socio-teologico pastorale.

Pablo Richard, nato in Cile nel 1939 e costretto all'esilio sotto la dittatura di Pinochet, e' sacerdote diocesano e teologo; dottore in Sociologia della religione alla Sorbona di Parigi, dottore honoris causa di Teologia nella Facolta' libera di teologia protestante a Parigi, e' professore all'Universita' di San Jose', professore dell'Universita' biblica latinoamericana e direttore del Departamento Ecumenico de Investigaciones (Dei) a San Jose' in Costa Rica. Tra le opere di Pablo Richard tradotte in italiano: La forza spirituale della Chiesa dei poveri, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 1993; Apocalisse. La ricostruzione della speranza, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 1996]

 

Introduzione
"Chi scandalizza e faccia cadere uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli legassero intorno al collo una enorme pietra da mulino e fosse gettato negli abissi del mare" (parole di Gesu' in Matteo 18, 6, e testi paralleli: Mc 9, 42 / / Lc 17, 2)

La mia intenzione con questo articolo non e' solo un'ulteriore testimonianza sulla pedofilia nella Chiesa, ma scoprire le cause, le radici e le conseguenze di questa perversione. La pedofilia, e altri peccati simili, ha innescato una crisi nella Chiesa, che non e' una crisi temporanea, che possa essere nascosta e dimenticata, ma una profonda crisi di credibilita', che puo' richiedere molti decenni per essere risolta.

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1. La Chiesa tra l'iniquita' e la liberazione
Un fatto rivelatore e' quello di confrontare l'atteggiamento della Chiesa di fronte alla pedofilia e l’atteggiamento radicalmente diverso della stessa Chiesa nei confronti della Teologia della Liberazione.
Da un lato, la Gerarchia e' stata permissiva, tollerante, legittimando e nascondendo la pedofilia. Dall'altra parte, quasi nello stesso tempo, la Gerarchia della Chiesa ha avuto una vigilanza estrema sulla Teologia della Liberazione, che porto' a molte condanne e a misure fortemente repressive e ben pubblicizzate. Abbiamo avuto un modello di Chiesa in cui si e' abusato di bambini, che cosi' sono stati danneggiati profondamente nella loro natura umana. Quasi nello stesso periodo abbiamo avuto un altro modello di Chiesa che ha optato per i poveri e ha cercato la loro liberazione. Alla Teologia della Liberazione e' stata richiesta la fedelta' incondizionata al dogma cattolico e l'obbedienza al Sommo Pontefice. Alla Chiesa che soffriva per il problema dei chierici pedofili sono stati imposti il silenzio, nascondere i fatti, anche nei casi piu' gravi, non diffondere l'informazione sottoposta al "segreto pontificio" (vedi Hans Kung, Lettera ai vescovi del 15 aprile 2010).

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2. Crisi di una Chiesa il cui potere e' l'istituzione, la legge e il dogma
Ci dice Paolo di Tarso: "Hanno rotto con Cristo coloro che cercano la giustizia nell’applicazione della legge. Sono decaduti dalla grazia. Noi, al contrario, siamo in attesa della giustizia invocata per mezzo dello Spirito e della fede" (Gal 5, 4-5).

Esiste un modello di Chiesa che cerca la giustizia nel compimento fedele della legge, della norma, del canone, del dogma, della dottrina, della rubrica e della struttura gerarchica della Chiesa. C’e' un altro modello di Chiesa che cerca la giustizia nell’atteggiamento critico di fronte alla legge, al dogma e alla struttura gerarchica della Chiesa. Questa ricerca si e' fatta effettiva in un nuovo modo di fare teologia (la Teologia della Liberazione), un nuovo modo di essere Chiesa (le Comunita' di Base), un nuovo modo di interpretare la Bibbia (la Lettura comunitaria della Bibbia) e un nuovo modo di organizzare i ministeri e di celebrare la liturgia, al margine della rubrica e della legge. La Chiesa che ha cercato la giustizia nella difesa assoluta della legge “ha rotto con Cristo ed e' caduta in disgrazia”. La pedofilia e' un segno di questa rottura e di questa disgrazia. La Chiesa della legge non e' piu' una Chiesa che cerca la giustizia per mezzo dello Spirito e della pratica della Fede.

“L’ira di Dio si rivela dal cielo su ogni empieta' e iniquita' di coloro che pervertono la verita' con l’iniquita'. Avendo conosciuto Dio si sono offuscati nei loro ragionamenti e il loro cuore dissennato si ottenebro'. Poiche' giudicarono inutile conoscere Dio, Dio li abbandono' agli errori del loro stesso giudizio, in modo tale che fanno assolutamente tutto cio' che e' male: ingiustizia, perversita', cupidigia, malizia, sfida a Dio; sono superbi, orgogliosi, ingannatori, insensati, sleali, senza amore e senza scrupoli" (lettera di Paolo alla Chiesa di Roma, 1, 18-30).

“Nessuna condanna esiste per quelli che vivono in Cristo Gesu', poiche' la legge dello Spirito che da' la vita in Cristo Gesu' ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte (8, 1-2).

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3. Leggi, strutture e dogmi che hanno dato vita alla perversione

a) La legge del celibato obbligatorio

Il celibato obbligatorio puo' danneggiare profondamente la natura umana. Una eccezione, alla luce dei Vangeli, e' il celibato che alcuni hanno assunto liberamente per causa del Regno di Dio, siano essi chierici o laici. Di fatto ci sono medici, infermiere, educatori e molte altre persone che offrono la vita intera al servizio dei poveri, dentro o fuori della Chiesa.

Nei seminari e nei ritiri spirituali dei sacerdoti, si parla molto di “crocifiggere la sessualita'”. Altre volte si dice che le deviazioni di tipo sessuale sono soggettive e possono essere superate con la preghiera, con una buona disciplina e orientazione psicologica, che non e' data normalmente da psicologi, ma da “direttori spirituali”, anch’essi danneggiati dal celibato obbligatorio.

b) La stessa legge che giustifica il celibato e condanna l’omosessualita'

L’omosessualita' e' un’opzione legittima, quando e' guidata da un'etica di amore e di fedelta'. Un problema frequente sorge quando si utilizza la condizione clericale per coprire l’omosessualita'. La perversione non e' l’omosessualita', quanto l’utilizzazione dell’istituzione ecclesiastica per coprirla. L’omosessualita' manipolata, repressa e occultata puo' essere causa di serie perversioni sessuali. Il cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato del Vaticano, nella sua visita in Cile, ha sentenziato che non esiste una relazione fra celibato e pedofilia, ma tra omosessualita' e pedofilia, e che questa constatazione sarebbe fondata in serie ricerche scientifiche di psicologi e psichiatri. Il cardinale in una sola dichiarazione ha cercato di giustificare il celibato e condannare l’omosessualita', e con cio' ha negato qualsiasi colpa della Chiesa nei delitti di pedofilia e ha colpevolizzato gli omosessuali come responsabili di questi delitti.

c) La legge assoluta nella Chiesa di includere soltanto uomini nella sua gerarchia

La Chiesa cattolica e' l’istituzione religiosa piu' antica e potente, nella quale tutta la struttura gerarchica e' composta esclusivamente da maschi. Una rivista ("Newsweek") ha parlato del “club maschile piu' di successo e indistruttibile di tutta la storia”. Il Papa a Roma, il Vescovo nella sua diocesi e il Parroco nella sua parrocchia: questo e' il potere sacro maschile piu' antico nella Chiesa.

L’esclusione della donna dalla struttura gerarchica della Chiesa Cattolica e' l’altra faccia della mascolinizzazione assoluta del ministero clericale. Questa situazione trasforma la Gerarchia ecclesiale in uno spazio dove tutto viene discusso e deciso unicamente fra maschi. Quale sarebbe la posizione della Gerarchia se la pedofilia fosse discussa fra uomini e donne? Come sarebbe la Chiesa cattolica se l’incarico attuale di Segretario di Stato lo esercitasse una donna ordinata cardinale o se una donna fosse la responsabile di un dicastero nel Vaticano?

d) Confronto della Chiesa Cattolica con la modernita'

La Chiesa, fin dal XIX secolo si e' vista minacciata dalla modernita'. Per questo ha redatto il “Sillabo degli errori moderni”. Il Concilio Vaticano Primo (1869-1870) dovette affrontare la “civilta' moderna” quando questa affermo' l’autonomia della ragione, dell’individuo, dello Stato e delle scienze di fronte alla Chiesa cattolica.

Alcune conclusioni del Concilio Vaticano Primo: la Chiesa e' una “societa' vera, perfetta, spirituale e soprannaturale”; la Chiesa e' “indefettibile” e “infallibile”.

Si definisce il primato del Romano Pontefice, la sovranita' temporale della Santa Sede e la funzione del Papa come giudice supremo di qualsiasi controversia ecclesiastica, mentre lui non puo' essere giudicato da nessuno, neppure dal Concilio. Finalmente si proclama “come dogma divinamente rivelato che il romano pontefice, quando parla ex cattedra, gode di infallibilita'”.

Mentre continuiamo ad avere un modello di Chiesa segnato da questa tradizione conservatrice, la gerarchia cattolica sara' incapace di accettare i migliori traguardi della modernita', specialmente in materia di sessualita' umana.

e) La legge che unisce perversione sessuale e potere sacro

L’arcivescovo di Poitiers, mons. Albert Rouet, in un libro intitolato J'aimerais vous dire (Bayard, 2009) scrive: “La chiesa cattolica e' scossa da molti mesi per la rivelazione di scandali di pedofilia. E’ tutto questo una sorpresa? Vorrei anzitutto precisare una cosa: perche' ci sia pedofilia sono necessarie due condizioni, una profonda perversione e un potere. Questo vuol dire che ogni sistema chiuso, idealizzato e sacralizzato e' un pericolo. Quando un’istituzione, compresa la Chiesa, si erge in posizione di diritto privato, e si ritiene in posizione di forza, le derive finanziarie e sessuali diventano possibili”.

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4. Le vittime della pedofilia e la credibilita' della Chiesa

E’ importante vedere tutta la realta' della pedofilia partendo dalle sue vittime. La Chiesa ha considerato fino a poco fa la pedofilia come un peccato e non come un delitto. Il peccato puo' rimanere occulto nel segreto del sacramento della confessione, ma il delitto e' un crimine che deve essere portato pubblicamente davanti ai tribunali. La Chiesa gerarchica ha rifiutato la colpevolezza della pedofilia ed ha nascosto il pedofilo per salvare come Chiesa la sua credibilita' e il suo prestigio. La Chiesa ha nascosto anche la criminalita' della pedofilia per evitare di essere condannata e obbligata a pagare un indennizzo economico. Occultare il delitto e il delinquente, per salvare il prestigio della Chiesa, e' un’iniquita' e un’aggressione contro le vittime. Esprime inoltre ipocrisia e mancanza di solidarieta'.

La Chiesa gerarchica ha nascosto i preti pedofili, con il pretesto di rendere possibile un accompagnamento psicologico. Li ha trasferiti da una parrocchia all’altra o li ha inviati a una diocesi fuori del paese, con il pretesto di una riabilitazione dei pedofili che non danneggiasse la credibilita' e il prestigio della Chiesa. Si disse che la pedofilia era una “infermita'”, che per essere “sanata” si doveva evitare ogni scandalo pubblico (intervista al Cardinal Dario Castrillon Hoyos realizzata da Patricia Janiot per la Cnn).

Un argomento utilizzato per occultare la pedofilia del clero era la priorita' che si doveva dare all’istituzione ecclesiastica al di sopra delle sue vittime. La riabilitazione del clero pedofilo si vedeva cosi' come necessaria in funzione degli interessi della stessa Chiesa. Questa inoltre cercava di non “perdere” un sacerdote a causa di un problema “personale”, perche' tale era considerata la pedofilia. Si disse anche che il numero dei sacerdoti pedofili era insignificante in confronto con la maggioranza dei sacerdoti che non lo erano. E si discusse infine sul fatto che la percentuale della pedofilia nel clero era minima, se si raffrontava con la percentuale della pedofilia a livello sociale e mondiale.

La Chiesa ha poi accusato anche i mezzi di comunicazione che denunciavano la pedofilia nella Chiesa, interpretando questo come una campagna mediatica perversa contro la Chiesa cattolica stessa. La Chiesa ora si presentava dunque come vittima, e occultava le vere vittime della pedofilia.

Tutti questi argomenti confermano che la Chiesa non vedeva la pedofilia a partire dalle vittime, ma dai suoi propri interessi, specialmente dalla difesa della sua credibilita' e autorita'.

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5. Le grida delle vittime e i pianti della Gerarchia cattolica

Non basta che la Chiesa chieda perdono per i delitti della pedofilia commessi dalla sua gerarchia, episcopale e presbiteriale. E nemmeno basta la condanna dei sacerdoti pedofili e la cosiddetta “tolleranza zero”. Nemmeno basta che la Chiesa prenda misure disciplinari perche' la pratica della pedofilia sparisca per sempre. Non basta riconoscere che la Chiesa si sente ferita e pentita. Non basta che i "Legionari di Cristo" dichiarino che il loro fondatore, il padre Marcial Maciel, e alcuni dei suoi discepoli non sono esempi di vita cristiana e sacerdotale.

Tutto questo e' giusto e necessario, pero' manca la cosa piu' importante: ascoltare il grido delle vittime stesse. Tutta la problematica della pedofilia deve essere analizzata e giudicata da loro stessi a partire dalla loro propria realta'. Coloro che sono stati vittime hanno il diritto ad essere soggetti della loro vita, soggetti della ricostruzione delle loro vite e soggetti della ricostruzione dei fatti dei quali essi sono stati vittime. Non desiderano che siano altri a parlare per loro. Esigono loro stessi una spiegazione sul perche' la Chiesa ha nascosto chierici e vescovi pedofili. Chiedono personalmente una condanna dei loro aggressori e un indennizzo per i danni subiti. Essi come soggetti vogliono essere solidali con altre vittime della pedofilia, nella Chiesa e nella societa', che ancora non hanno potuto fare la loro denuncia e portarla in giudizio. Il grido delle vittime gia' risuona nel mondo intero. La solidarieta' gia' si estende ad altri milioni di bambini e bambine che soffrono altre realta' di morte, come i 16.000 bambini che muoiono ogni giorno di fame.

Sentiamo oggi l’attualita' delle parole che Dio disse a Mose': “Ho visto l’afflizione del mio popolo in Egitto, ho ascoltato il suo clamore contro i suoi oppressori e conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo e condurlo in una terra buona e spaziosa” (Esodo 3, 7-8).
 
5. INFORMAZIONE. NEL GIORNALE "IL FATTO QUOTIDIANO" CITATO CON RILIEVO UNO STUDIO DELLA DOTTORESSA LITTA
[Riceviamo e diffondiamo]
 
In un ampio servizio sulla situazione dell'aeroporto di Fiumicino e sullo scellerato tentativo di realizzare una vasta e gravissima speculazione ampliandone insensatamente il sedime a danno di ambiente e popolazione, servizio apparso sul giornale "Il fatto quotidiano" del 27 aprile 2010, e' citato con rilievo uno studio della dottoressa Antonella Litta, i cui lavori scientifici costituiscono ormai un riferimento fondamentale per quanti si occupano delle conseguenze negative del trasporto aereo su ambiente e salute.
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Antonella Litta e' la portavoce del "Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti". Svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente.
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Nota per la stampa a cura del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 27 aprile 2010
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
 
6. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- James D. Hart, Dizionario Oxford della letteratura americana, Gremese, Roma 1993, pp. 464.
- Carlo Izzo, La letteratura nord-americana, Accademia, Milano 1967, 1979, pp. 708.
- Tommaso Pisanti, Storia della letteratura americana, Newton Compton, Roma 1994, pp. 98.
- Marshall Walker, La letteratura degli Stati Uniti, Sellerio, Palermo 1997, pp. 460.
 
8. MATERIALI. INDICE DEI "TELEGRAMMI" DI MARZO 2010
 
* "Telegrammi", numero 116 del primo marzo 2010: 1. Una sola umanita'; 2. Maria G. Di Rienzo: Il testimone; 3. Associazione "Respirare": Una semplice domanda; 4. Paolo Arena presenta "La fattoria degli animali" di George Orwell; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice dei numeri 1252-1281 (aprile 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento ; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 117 del 2 marzo 2010: 1. Come; 2. Contro il razzismo si e' svolto un incontro conviviale e di studio a Viterbo; 3. Da Nepi a Nangololo per l'acqua e per la vita; 4. Il cielo stellato sopra di me; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice dei "Telegrammi" di febbraio 2010; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 118 del 3 marzo 2010: 1. La fanfara e il coccodrillo; 2. Il colpo di stato razzista e noi poveri vecchierelli; 3. Piu' biciclette, meno aeroporti; 4. Si e' svolto il quattordicesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice dei numeri 1282-1312 (maggio 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 119 del 4 marzo 2010: 1. Sulla zattera della Medusa; 2. Associazione "Respirare": Meno veleni, meno devastazioni, piu' salute, piu' diritti; 3. Si e svolto il 3 marzo a Viterbo un incontro di studio sulla comunicazione e l'azione nonviolenta; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Indice dei numeri 1313-1342 (giugno 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 120 del 5 marzo 2010: 1. La guerra crimine supremo; 2. Persecuzioni, riduzione in schiavitu', pogrom, campi di concentramento, deportazioni. Il colpo di stato razzista in Italia; 3. Il 6 marzo a Ghilarza; 4. Il 7 marzo a Viterbo; 5. Evitabili incidenti; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Indice dei numeri 1343-1373 (luglio 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 121 del 6 marzo 2010: 1. I pogrom, i campi di concentramento, le deportazioni; 2. L'Afghanistan e' qui; 3. Un messaggio di saluto ai partecipanti al presidio in piazza Santi Apostoli di sabato 6 marzo 2010 a Roma; 4. Mitridate sui Cimini; 5. Oggi a Ghilarza; 6. Domani a Viterbo; 7. Carla Lonzi: Manifesto di Rivolta Femminile (luglio 1970); 8. "Azione nonviolenta"; 9. Segnalazioni librarie; 10. Indice dei numeri 1374-1404 (agosto 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 122 del 7 marzo 2010: 1. Emily Dickinson: Gli astuti destrieri del tempo; 2. L'ombelico e l'artiglio; 3. Oggi a Viterbo; 4. Antonella Litta: Intervento al tavolo tecnico del 2 marzo 2010 sulle “Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico”; 5. Termalismo (i sempiterni slogan e il disastro annunciato); 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice dei numeri 1405-1434 (settembre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 123 dell'8 marzo 2010: 1. Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena; 2. Riteniamo; 3. "Azione nonviolenta"; 4. Indice dei numeri 1435-1465 (ottobre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 124 del 9 marzo 2010: 1. La parola assente; 2. Il colpo di stato razzista; 3. Aut aut (e alcuni residui stadi sul cammino della vita); 4. Alcune piu' brevi poesie di Emily Dickinson; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice dei numeri 1466-1487 (novembre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 125 del 10 marzo 2010: 1. Contro guerra e razzismo; 2. Per l'acqua bene comune e diritto umano; 3. Dieci semplici domande ai candidati alla presidenza della Provincia di Viterbo; 4. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Maria Teresa Mandalari; 5. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Luigi Reitani; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" dicembre 2006 - febbraio 2007; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 126 dell'11 marzo 2010: 1. La guerra assassina, la persecuzione razzista; 2. Alcune poesie di Wislawa Szymborska; 3. Perche' lo fa? 4. Adesione alla manifestazione nazionale per l'acqua bene pubblico; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" marzo 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 127 del 12 marzo 2010: 1. Poiche'; 2. Come passa il tempo, e come si ripetono gli errori; 3. Domenico Scilipoti: Interrogazione parlamentare del 10 marzo 2010 sulla situazione delle acque del lago di Vico; 4. Si e' svolto il quindicesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" aprile 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 128 del 13 marzo 2010: 1. La pace, la solidarieta'; 2. "Azione nonviolenta" di marzo 2010; 3. Vandana Shiva: Nove principi alla base della democrazia dell'acqua; 4. Associazione "Respirare": L'interrogazione parlamentare dell'on. Scilipoti conferma la gravita' della situazione delle acque del lago di Vico e richiede interventi urgenti; 5. I soliti imbroglioni; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" maggio 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 129 del 14 marzo 2010: 1. Prima condizione per l'umana convivenza; 2. L'involontaria confessione del ministro e ancora un autogoal del sindaco di Viterbo; 3. Il gioco delle tre carte di sindaco e ministro; 4. Oggi a Viterbo; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" giugno 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 130 del 15 marzo 2010: 1. Ognuno di noi; 2. Ora; 3. Solo la nonviolenza; 4. Associazione "Respirare": Quale turismo per il viterbese; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" luglio 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 131 del 16 marzo 2010: 1. Dalla parte dell'umanita'; 2. E in soccorso dei vandali e degli avvelenatori del mega-aeroporto fuorilegge arriva il solito on. Sposetti; 3. Si e' svolto il sedicesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" agosto 2007; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 132 del 17 marzo 2010: 1. Salvare le vite; 2. Associazione "Respirare": Per l'acqua, la salute, i diritti umani di tutti gli esseri umani; 3. Nel concreto la chiarezza; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" settembre 2007; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 133 del 18 marzo 2010: 1. Tu non uccidere; 2. Lettera aperta al Ministro dei Trasporti dopo una sua infelice esibizione a Viterbo; 3. Il 21 marzo a Viterbo; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" ottobre 2007; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 134 del 19 marzo 2010: 1. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza; 2. Giobbe Santabarbara: Una dichiarazione di voto; 3. Un incontro di studio a Viterbo; 4. Il 21 marzo a Viterbo; 5. La graziosa metafora. Ed altre trovate demenziali; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" novembre 2007; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 135 del 20 marzo 2010: 1. Due no; 2. Antonella Litta: Per una gestione sana del ciclo dei rifiuti solidi urbani; 3. Associazione "Respirare": Una lettera aperta al sindaco di Viterbo; 4. Oggi a Roma una manifestazione nazionale per l'acqua bene comune e diritto umano; 5. Il 21 marzo a Viterbo; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" dicembre 2007; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 136 del 21 marzo 2010: 1. Contro tutti gli assassinii; 2. Per il nostro maestro Albert Camus; 3. Paolo Arena presenta "Allonsanfan" di Riccardo Orioles; 4. Oggi a Viterbo; 5. E il parco termale del Bulicame? 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" gennaio 2008; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 137 del 22 marzo 2010: 1. L'Italia ripudia la guerra; 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo; 3. Solo la nonviolenza; 4. Si e' svolto il diciassettesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 5. Un caso clinico; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" febbraio 2008; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 138 del 23 marzo 2010: 1. Ovunque vi sia; 2. Quelli che; 3. Al Ministro dei Beni Culturali; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" marzo 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 139 del 24 marzo 2010: 1. Un voto contro il colpo di stato razzista; 2. Un voto contro il governo guerrafondaio e riarmista; 3. Un voto contro la ferocia maschilista, patriarcale, femminicida; 4. Intervento di saluto al convegno di Roma del 24 marzo su "La mobilita' nel Lazio"; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" aprile 2008; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 140 del 25 marzo 2010: 1. Maria G. Di Rienzo: Sicurezza; 2. Contro maschilismo, razzismo e guerra; 3. Il 28 marzo a Viterbo; 4. Al Ministro della Salute; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" maggio 2008; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 141 del 26 marzo 2010: 1. Un voto per i diritti umani, per la pace, per l'ambiente; 2. Il 28 marzo a Viterbo; 3. Antonella Litta: Una lettera alle istituzioni sul subitaneo aggravamento delle condizioni delle acque del lago di Vico; 4. Maria G. Di Rienzo: Christine Akuol, una giornalista speciale; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" giugno 2008; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 142 del 27 marzo 2010: 1. Il 28 marzo a Viterbo; 2. Si e' svolto il 24 marzo un incontro di studio a Viterbo; 3. Peppe Sini: Una dichiarazione di voto; 4. Annamaria Rivera: La sfortuna di chiamarsi Silvio Berlusconi; 5. Riane Eisler: L'economia di cura. Una visione e come arrivarci; 6. L'Associazione italiana medici per l'ambiente presenta un esposto ai ministri dell'ambiente e della salute sulla situazione del lago di Vico; 7. Alla Ministra dell'Ambiente; 8. "Azione nonviolenta"; 9. Segnalazioni librarie; 10. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" luglio 2008; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 143 del 28 marzo 2010: 1. Contro il colpo di stato razzista del governo berlusconiano; 2. Una lettera aperta al presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile; 3. Lago di Vico; 4. Oggi a Viterbo; 5. "World Pulse" intervista Subhandra Khaperde; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" agosto 2008; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 144 del 29 marzo 2010: 1. Credono; 2. No all'acquisto di 131 cacciabombardieri F35; 3. Elahe Amani, Lys Anzia: Candele nella notte; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" settembre 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 145 del 30 marzo 2010: 1. Contro il colpo di stato razzista, contro la guerra nemica dell'umanita', per la legalita' che salva le vite, per la democrazia che riconosce e invera tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani; 2. Si e' svolto il diciottesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 3. Al Commissario europeo ai Trasporti; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" ottobre 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 146 del 31 marzo 2010: 1. Il primo dei diritti umani; 2. Un digiuno contro i cacciabombardieri F35; 3. Associazione "Respirare": Con piu' persuasione ed energia l'impegno contro il mega-aeroporto e per la riduzione del trasporto aereo; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" novembre 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
 
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
10. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 174 del 28 aprile 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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