Voci e volti della nonviolenza. 222



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 222 del primo settembre 2008

In questo numero:
1. Con la guida di Gianfranco Ravasi tra recenti pubblicazioni religiose
(parte prima)
2. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del giugno-luglio
2002
3. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'agosto-settembre
2002
4. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'ottobre 2002
5. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del novembre 2002
6. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del dicembre 2002

1. EDITORIALE. CON LA GUIDA DI GIANFRANCO RAVASI TRA RECENTI PUBBLICAZIONI
RELIGIOSE (PARTE PRIMA)

Proponiamo di seguito alcune segnalazioni bibliografiche estratte dalla
rubrica "I libri della fede" tenuta negli scorsi anni dal prestigioso
teologo cattolico Gianfranco Ravasi sul mensile "Letture".

2. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL
GIUGNO-LUGLIO 2002
[Dal mensile "Letture", n. 588, giugno-luglio 2002, col titolo "Magistero,
una stella nella navigazione".
Gianfranco Ravasi (Merate, 1942) arcivescovo cattolico, teologo, biblista,
ebraista e archeologo; presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,
della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della
Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. E' autore di numerose opere di
grande valore]

Il Magistero della Chiesa e' certamente una delle stelle fondamentali per la
navigazione del credente nel mondo della fede. Il Concilio Vaticano II
affermava che "il compito di interpretare autenticamente la parola di Dio
scritta e trasmessa e' affidata al solo Magistero vivo della Chiesa, la cui
autorita' e' esercitata nel nome di Gesu' Cristo. Il Magistero, pero', non
e' superiore alla Parola di Dio ma ad essa serve" (Dei Verbum, 10).
Partiamo, allora, per un'altra tappa del nostro itinerario nei libri della
fede con due importanti raccolte documentarie magisteriali. La prima e' una
sorta di nuovo e piu' articolato "Denzinger": con questo termine, che era
poi il nome del teologo curatore (1819-1883), chi ha studiato teologia sa
che si indica uno strumento capitale per l'attestazione dello sviluppo della
tradizione ecclesiale.
Quello che ora i gesuiti Josef Neuner e Jacques Dupuis hanno approntato nel
volume La fede cristiana nei documenti dottrinali  della Chiesa Cattolica
(San Paolo, 2002, pp. 1108, euro 63) e' un sussidio meno meccanico
dell'Enchiridion di Denzinger perche', pur non ignorando la contestualita'
storica e quindi la diacronia, si opta per un percorso tematico. Cosi' la
struttura e' affidata a 23 capitoli che sono veri e propri argomenti
teologici, aperti dalla sequenza basilare dei simboli e delle professioni di
fede: si ha, in tal modo, l'intero orizzonte del contenuto e delle risposte
di fede sulla Rivelazione, sulla Tradizione, su Dio, sull'uomo, sul mondo,
su Maria, sulla Chiesa, sui sacramenti e sulla liturgia, sulla vita
cristiana, sulla dottrina sociale, sulla sessualita' e cosi' via. Ma in ogni
ambito trattato la trama e' sempre storica cosi' da illustrare in modo
limpido l'evoluzione e l'attualizzazione dell'insegnamento magisteriale,
illustrazione favorita dalle puntuali introduzioni premesse a ogni citazione
di documento.
Ci spiace di poter dire cosi' poco di un'opera molto preziosa e
dall'impostazione felice, anche a livello "didattico": tutti coloro che
s'interessano di teologia o semplicemente vogliono "rendere ragione" a se' e
agli altri della "speranza che e' in loro" dovrebbero tenere a portata di
mano questo strumento di ricerca. Piu' specifica ma altrettanto esemplare e'
la raccolta di testi magisteriali curata da Giorgio Filibeck del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, I diritti dell'uomo
nell'insegnamento della Chiesa (Libreria Editrice Vaticana, 2001, pp. 951,
euro 49,60). L'arco storico preso in considerazione e' il quarantennio
1958-1998: si va, dunque, da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II. Ma anche in
questo caso si e' imboccata la via tematica e il panorama risultante e'
veramente suggestivo perche' il Magistero ha toccato riguardo a questo tema
tutte le questioni, anche le piu' delicate o drammatiche, dai diritti
radicali alla vita, alla liberta' di coscienza, di religione e di
espressione, al lavoro sino a quelli propri della famiglia, del fanciullo,
delle minoranze, dei popoli autoctoni e cosi' via. Si tratta, dunque, di un
repertorio che delinea la visione cristiana dell'uomo, animata sempre da una
carica di partecipazione e passione: "Come tenerci in disparte di fronte al
vilipendio dei diritti umani fondamentali di tante persone?... L'animo
cristiano non puo' restare insensibile" (Novo Millennio ineunte, 51).
*
Paolo VI descritto dal segretario Macchi
Ma il Magistero puo' essere presentato in forma ancor piu' specifica e
diretta. Proponiamo, come esempio, due testi. Il primo e' un vero gioiello,
nato da una consuetudine non solo ideale ma vitale: il segretario monsignor
Pasquale Macchi ha approntato un intenso ritratto di Paolo VI nella sua
parola (Morcelliana, 2001, pp. 399, euro 25,82). Si ha, cosi', un intreccio
tra biografia e messaggio perche' si parte dal ministero episcopale di
Montini a Milano e si giunge a  Roma, al Concilio, ai viaggi apostolici,
fino agli ultimi anni e al luminoso congedo di questo Papa di grande
finezza, intelligenza, spiritualita' e umanita'.
Massimo Bettetini, invece, in modo piu' semplice ed essenziale raccoglie
un'antologia di pronunciamenti di Giovanni Paolo II nel libro Strade d'amore
(Bompiani, 2002, pp. 248, euro 12). Si tratta sostanzialmente di un abbozzo
di antropologia cristiana attraverso una serie di tessere testuali
ricomposte a mosaico attorno all'amore divino e umano.
*
Titoli a piu' voci sull'Aldila' e altro
Riserviamo lo spazio che ci rimane a un altro genere bibliografico, quello
delle opere in collaborazione attorno a un determinato asse tematico. Le
pubblicazioni, al riguardo, sono sempre abbondanti e non sempre felici
(talora sono pure e semplici edizioni di atti di convegni piuttosto
eterogenei o pedanti). Ci accontenteremo ora di selezionarne alcune
accompagnandole con un semplice appunto di lettura. Possiamo accostare due
testi che trattano argomenti contigui. Da un lato la Pontificia Facolta'
Teologica dell'Italia Meridionale offre i risultati di un seminario
interdisciplinare su Tempo ed eternita' (a cura di Alberto Casalegno, San
Paolo, 2002, pp. 399, euro 20), centrato su una relazione di uno dei
maggiori studiosi dell'Apocalisse, Ugo Vanni. Il difficile "punto di
intersezione tra tempo ed eternita'" - per usare un'espressione di Thomas S.
Eliot - e' analizzato basandosi su vari passi biblici, su prospettive
patristiche, teologiche e liturgiche ma anche protendendosi verso moderne
istanze ermeneutiche e persino di antropologia culturale (la cultura
africana).
D'altro lato, sull'eternita', anzi sull'Aldila' & dintorni (San Paolo, 2002,
pp. 108, euro 8,26) si affacciano dieci teologi e filosofi o studiosi
interpellati con molta intelligenza da Roberto Righetto, prendendo avvio da
un'ormai famosa catechesi di Giovanni Paolo II dell'estate 1999 sui
"novissimi", cioe' sulle realta' ultime e metatemporali.
Le reazioni dei vari intervistati sono veramente suggestive per riuscire a
ricomporre una nuova interpretazione di quell'orizzonte che, nonostante la
superficialita' contemporanea, continua a interessare e a inquietare le
coscienze.
Possiamo solo riservare un cenno alle altre due opere "collettive" che
abbiamo scelto. Sul Monoteismo (Mondadori, 2002, pp. 259, euro 16,80), e
quindi sulle prospettive della religione e del sacro nella nostra cultura
sospesa tra moderno e postmoderno, intervengono 13 diverse personalita' (tra
costoro, Ratzinger, Bobbio, Girard) o attraverso interviste o con saggi
propri (c'e' persino la ripresa di un curioso inedito di Soeren Kierkegaard
con la sua "predica dimissionaria" di abilitazione all'ordinazione
pastorale). Il tema, spesso incandescente, e' cosi' letto da angolature
diverse, con esiti indubbiamente interessanti e fecondi, pur nella
dialettica delle opinioni.
Molto piu' approfondito e con una serie di analisi accurate e talora
specialistiche e', invece, il volume di saggi dedicati alla Direzione
spirituale tra ortodossia ed eresia (Morcelliana, 2002, pp. 361, euro
23,50). Si spazia dalle antiche scuole della classicita' greco-romana e si
approda fino alla contemporaneita' con un profilo di Giuseppe Lazzati,
sempre con la consapevolezza che la guida spirituale e' una realta' delicata
e complessa che puo' produrre frutti esaltanti ma anche deformare le
personalita' dei discepoli in esaltati. Anche se nato da un seminario di
studio sul tema, questo affresco storico-teorico rivela percorsi
sorprendenti e degni di riflessione per tutti perche' tutti siamo orientati
e orientiamo, siamo guidati e guide, siamo discepoli e maestri.

3. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI
DELL'AGOSTO-SETTEMBRE 2002
[Dal mensile "Letture", n. 589, agosto-settembre 2002, col titolo "I
classici per vincere l'inerzia estiva"]

"Ci battiamo contro gli ostacoli per aver riposo e, quando lo abbiamo, il
riposo e' insopportabile". Molti (e non solo i pensionati) devono
riconoscere la verita' di questa osservazione presente nell'Educazione di
Henry Adams, in cui l'omonimo storico e saggista ottocentesco americano
descriveva in verita' il malessere dell'intellettuale. A nostro avviso, un
antidoto a questa sindrome che si manifesta nel periodo estivo potrebbe
essere il ritorno ai classici (nel senso piu' lato del termine): la loro
lettura richiede quiete ma al tempo stesso esige impegno e rigore. Ecco,
allora, una sequenza di grandi opere o saggi di taglio religioso.
Partiamo dal remoto Oriente col primo di una serie di tomi destinati a
contenere integralmente - per la prima volta in italiano - I centomila canti
di Milarepa (traduzione di Kristin Blancke e Franco Pizzi, a cura di Roberto
Donatoni, Adelphi, 2002, pp. 307, euro 23). E' questa una summa del
buddhismo tibetano tantrico, posta in connessione con un altro celebre
scritto, la Vita di Milarepa (edita lo scorso anno dalla Utet a cura di C.
Gianotti). Incorniciati da episodi brevi e brillanti, talora striati di
ironia e persino di comicita', si snodano questi canti di impronta
didascalica nei quali il maestro alza il velo sul mistero della meditazione
e sui frutti gioiosi che essa genera.
La scoperta di questa esperienza che esalta l'anima e' "sceneggiata"
attraverso lo sfilare di una folla di personaggi spesso sorprendenti: saggi
incartapecoriti, giovani discepoli ribelli e ottusi, taumaturghi
spettacolari, esseri misteriosi e non umani, figure modeste e dolci. Ma in
tutte le pagine sfavilla un caleidoscopio di simboli e di paradossi e si
dipana un percorso di ricerca e di purificazione interiore che la vasta
introduzione di Fabrizio Torricelli riesce a illustrare costringendoci a
quella fatica che puo' spezzare l'inerzia delle vacanze, a cui sopra si
accennava.
*
Dal monachesimo all'etica di Weber
Dall'Oriente corriamo subito all'Occidente con un classico indiscusso della
spiritualita', La Regola di San Benedetto (traduzione e commento di Anna
Maria Quartiroli, Scritti Monastici Abbazia di Praglia, 2002, pp. 508, euro
29), un testo edito e riedito infinite volte, commentato e soprattutto
vissuto da legioni di monaci nei secoli. Non e' il caso di descrivere questo
piccolo monumento di ascesi e di realismo, di contemplazione e di
quotidianita', di formazione e di mistica. Diremo solo che, oltre al
vantaggio di offrirci il testo a fronte, questa edizione si presenta quasi
come un amoroso assedio alle pagine di Benedetto: introduzioni, premesse,
note, bibliografie e indici sono simili a brecce aperte cosi' che lo sguardo
del lettore possa placarsi sui panorami aperti da quest'opera-guida. Si',
perche' la Regola e' una sorta di itinerario dalla terra fino a Dio, dalla
storia all'eterno, sempre sul sentiero tracciato dal Vangelo.
Nell'Occidente rimaniamo con uno scritto di tutt'altro genere ma con un
esito finale non del tutto alieno rispetto a quello del patriarca del
monachesimo. Si tratta del famoso dittico di Anselmo d'Aosta, arcivescovo di
Canterbury (1033-1109), Monologio e Proslogio (a cura di Italo Sciuto,
Bompiani, 2002, pp. 525, euro 12), offerto col testo latino a fronte. Nel
Monologio (1076) si ha forse la prima sistematica e potente celebrazione
cristiana del compito della ragione umana nel penetrare il mistero della
Verita' divina, compito legittimo e proficuo. Nel Proslogio (1077) si
assiste, invece, a un colloquio che coinvolge l'autore, la sua anima, il
lettore e Dio, e che si profila come un itinerario il cui approdo e' fatto
balenare, anche se non raggiunto, ed e' quello della "visione" contemplativa
di Dio. Pagine ardue, che non ammettono pigrizie mentali, ma che lentamente
catturano e costringono a proseguire anche sui percorsi d'altura della piu'
nitida e rigorosa speculazione.
Stando ancora in Occidente e venendo piu' vicino a noi, ci permettiamo di
associare a figure cosi' aureolate un personaggio piu' discusso ma cosi'
rilevante da esser diventato un classico, nonostante la sua recente
cronologia. Intendiamo riferirci al tedesco Max Weber (1864-1920), uno dei
padri delle moderne scienze storico-sociali, uomo politico e cattedratico.
Di lui vogliamo segnalare due importanti volumi (il primo e il quarto) del
suo capolavoro, Sociologia della religione, cioe' Protestantesimo e spirito
del capitalismo (pp. 331, euro 23) e L'etica economica delle religioni
universali. Il Giudaismo antico (pp. 409, euro 25), entrambi editi da
Comunita' e curati da Pietro Rossi.
Il primo scritto, citatissimo e qui illustrato sapientemente da un esegeta
di alta qualita' come il professor Rossi, e' un modello veramente "classico"
di analisi comparata sui rapporti tra religione e vita economica, nella
ferma convinzione che il capitalismo moderno abbia la sua culla nel
protestantesimo piu' rigido e ascetico: la ricerca di una "conferma" e di
una retribuzione salvifica escatologica sarebbe la molla che stimola
l'impegno professionale nella storia e nella societa'. Nel volume dedicato
all'ebraismo (altri saggi sono riservati alle varie religioni universali)
Weber prende le mosse da una caratteristica a suo avviso specifica della
"confederazione israelitica", quella dell'essere "un popolo paria inserito
in un ambiente privo di caste" (com'era, invece, quello indiano). Da questa
situazione apparentemente sfavorevole si configura un'avventura sociale e
storica inattesa che l'autore segue attraverso i testi biblici con un
approccio non di rado discutibile ma pur sempre suggestivo.
*
La missione dei laici secondo Crisostomo
Per concludere ritorniamo in Oriente, in quello pero' a noi vicino e, nella
molteplicita' dei libri usciti in questi ultimi mesi sul mondo cristiano
orientale, ne scegliamo due molto differenti tra loro.
Il primo e' un "classico" della ricerca esegetica. Eduard Norden
(1868-1941), uno dei maggiori latinisti tedeschi, nel 1913 pubblico' un
saggio complesso e affascinante intitolato Agnostos Theos, che e'
l'espressione usata da san Paolo per indicare l'altare in cui si era
imbattuto camminando per Atene, un'ara dedicata appunto al Dio ignoto (a
cura di Chiara Ombretta Tommasi Moreschini, Morcelliana, 2002, pp. 529, euro
35). Significativo e' il sottotitolo, "Ricerche sulla storia della forma del
discorso religioso": Norden, infatti, scava con grande finezza non solo
nelle fonti e nella genesi del discorso tenuto da Paolo all'Areopago
ateniese (Atti 17, 22-31) ma anche nelle sue modalita' retoriche, nella sua
originalita' e nella sua capacita' di intrecciare visioni religiose e
culturali diverse. Prezioso e' anche il saggio introduttivo della curatrice
che elabora un bilancio dello studioso tedesco.
Infine, solo un cenno a un altro classico dell'oratoria cristiana, quel san
Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa greca del IV secolo, divenuto
celebre per la sua opera omiletica al punto tale da meritarsi quel
soprannome greco ("bocca d'oro"). Uno studioso, Ottorino Pasquato, ha
cercato di individuare all'interno della produzione di quel Padre una
particolare figura, I laici in Giovanni Crisostomo (Las, 2002, pp. 244, euro
12,91). Il famoso vescovo di Costantinopoli e', infatti, l'unico a
interessarsi del laicato cristiano in modo ampio e accurato, non
soffermandosi solo sul loro posto nella Chiesa ma anche delineando la loro
missione familiare di genitori e figli, di educatori e di testimoni nella
vita sociale, economica e culturale della polis.

4. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'OTTOBRE
2002
[Dal mensile "Letture", n. 590, ottobre 2002, col titolo "Nell'orizzonte
della Sacra Scrittura"]

"In principio la Parola": sulla scia del motto giovanneo, iniziamo anche noi
il solito appuntamento coi "libri della fede" suggerendo il nuovo volume
della collana "Bibbia ebraica interlineare", coraggiosa impresa editoriale
della San Paolo. Dopo l'Esodo, di scena ora e' il Deuteronomio (a cura di
Piergiorgio Beretta, 2002, pp. 233, euro 25). L'offerta e' abbondante: testo
ebraico a cui si aggiungono le indicazioni per l'uso nella liturgia
sabbatica sinagogale, traduzione interlineare la piu' "materiale" possibile
(a cura della carmelitana Cristiana Doveri), il testo dell'antica versione
greca dei Settanta, il testo latino della Vulgata, la "Nuovissima Versione"
italiana gia' edita dalla San Paolo e, in appendice, una serie di repertori
utili per maneggiare e usare anche "tecnicamente" questo prezioso strumento
di conoscenza della Parola nella sua matrice genuina.
Se continuiamo a stare nell'orizzonte della Scrittura, un ambito sempre
fertile di pubblicazioni, vorremmo proporre anche un'opera di esegesi
condotta secondo il metodo classico storico-critico ma con un rimando pure
alla cosiddetta "lettura canonica", cioe' tenendo conto anche dell'unita' di
un libro biblico e del suo attuale innesto nel Libro della Bibbia. Si tratta
del commento al profeta Amos di Horacio Simian-Yofre (Paoline, 2002, pp.
242, euro 23). Tradizionalmente usato come vessillo degli oppressi e degli
sfruttati, questo scritto profetico rivela in realta' molti altri temi di
identico impatto: l'aspra polemica nei confronti delle ingerenze politiche
in questioni religiose, il "kerygma" che appella a un culto coerente con la
prassi, l'intreccio tra giudizio ("il giorno di Jhwh") e salvezza. Il corpo
centrale del volume e' dedicato a una puntuale lettura delle pagine di Amos,
che si apre a una sobria sezione finale riservata a una sintesi del
messaggio teologico globale di questo profeta dell'VIII secolo a.C.
Per il Nuovo Testamento, invece, scegliamo un numero della collana periodica
"Sussidi Biblici" (in pratica e' come se si trattasse di una rivista),
curata dalle Edizioni San Lorenzo di Reggio Emilia e che ha all'attivo una
serie di interessanti pubblicazioni. Di Umberto Neri, della comunita' di don
Dossetti, e' proposto in memoriam il suo commento all'Addio di Gesu' ai
discepoli (2001, pp. 183, euro 13), cioe' ai capitoli 13-16 di Giovanni,
quella splendida e grandiosa sezione del quarto Vangelo che Neri pone
all'insegna del tema dell'"andare" di Cristo, scandito in apertura (13, 33)
e in finale (16, 28). Saremmo, quindi, in presenza di un vero e proprio
testamento di Gesu' la cui eredita' spirituale si sfrangia in molte
traiettorie di pensiero. Esse compongono, in ultima analisi, sia il volto di
Dio e del suo Cristo sia il profilo del discepolo.
Infine, non possiamo ignorare, tra i tanti testi di taglio scritturistico,
una suggestiva raccolta di teologia e spiritualita' biblica, approntata da
uno dei piu' importanti esegeti contemporanei (che ricordo con gratitudine
anche perche' fu mio maestro di esegesi), il tedesco Norbert Lohfink, col
suo libro All'ombra delle tue ali (traduzione di Vincenzo Gatti, Piemme,
2002, pp. 303, euro 16,90). Sono 14 saggi che partono dalla prima pagina
della Genesi ("La statua di Dio"), evocano i patriarchi e Mose',
accompagnano Israele nell'ingresso nella terra promessa, presentano una
suggestiva selezione di Salmi e giungono anche in terreni inattesi come
quello del rapporto tra Geremia 31, 31-34 e il Cuore di Gesu' o quello
dell'annunzio antico testamentario di "un nuovo patto senza Israele".
*
Alla scuola dei Salmi e della liturgia
L'altro orizzonte a cui vorremmo riservare spazio con una serie di
segnalazioni essenziali e' quello della liturgia. Sostanza del pregare anche
cristiano sono i Salmi. Un benedettino, che e' anche uno studioso di
patristica e spiritualita', Benoit Standaert col suo bel saggio Come si fa a
pregare? (traduzione di Maria Luisa Milazzo, Vita & Pensiero, 2002, pp. 249,
euro 16) ci mette - come recita il sottotitolo - "alla scuola dei Salmi, con
parole e oltre ogni parola" e le sue sono note veramente originali
soprattutto quando ci riporta alla preghiera "originaria" trinitaria. Tra
l'altro, il suo itinerario s'inoltra anche nel Padre Nostro e nella
preghiera mariana.
A guidarci nell'uso liturgico del Salterio c'e', pero', anche un maestro
straordinario: e' Giovanni Paolo II, che da mesi e mesi sta dedicando le sue
catechesi dell'udienza generale del mercoledi' ai Salmi e ai cantici delle
Lodi. Esce ora la raccolta Liturgia delle Lodi. Prima Settimana (Libreria
Editrice Vaticana, 2002, pp. 130, euro 7) che commenta i 21 testi salmici e
anticotestamentari della prima delle quattro settimane in cui e' articolata
la preghiera del mattino della Chiesa. Una curiosita': il direttore della
Cappella Sistina, Giuseppe Liberto, ha approntato anche le melodie per far
cantare dall'assemblea questi testi che il Papa commenta con attenzione
esegetica ma anche con freschezza spirituale.
*
La riproposta di due classici
Passiamo, infine, alla trattatistica liturgica che illustreremo con due
esempi. Appare ora un saggio che, alla sua prima pubblicazione (1922),
suscito' un vespaio di polemiche. A scriverlo era un teologo benedettino
dell'abbazia tedesca di Maria Laach, Odo Casel (1886-1948), e il titolo era
Liturgia come mistero (traduzione di Paola Sofia Baghini, Medusa, 2001, pp.
153, euro 17,50). La sua tesi era sorprendente: i riti cristiani non si sono
sviluppati in una sorta di limbo sacrale ma hanno respirato l'atmosfera
circostante: nel "mistero" celebrato dalla liturgia della Chiesa
s'infiltrarono e furono "battezzati" elementi dei culti misterici
greco-romani di Iside, di Eleusi, di Mitra e Attis. Al di la' delle
estenuanti contestazioni che colpirono questo suo studio, in realta' Casel
conserva sempre nella sua analisi la centralita' di Cristo nel culto
cristiano, intuendolo pero' come "pienezza" dinamica e quindi come punto di
convergenza catartica e santificante dei vari percorsi culturali esterni.
Un altro "classico" e' anche il Saggio sul sacrificio, pubblicato nel 1899
da Henri Hubert e Marcel Mauss, discepoli del sociologo Durkheim (traduzione
di Velleda Meneghetti Minelli, Morcelliana, 2002, pp. 158, euro 13). Ci
muoviamo, quindi, nell'ambito della storia delle religioni e
dell'antropologia culturale. I due autori, attraverso una vasta indagine
comparativa che spazia dall'India alla Mesopotamia transitando per il Vicino
Oriente e l'area greco-romana, cercano di individuare la struttura centrale
ideale dell'atto sacrificale comune a tutte le esperienze religiose. Essa e'
da identificare nella finalita' di "stabilire una comunicazione fra il mondo
sacro e quello profano mediante l'intermediario di una vittima". Il
sacrificio si rivelerebbe, cosi', come uno dei momenti capitali
dell'esistenza sociale.

5. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL NOVEMBRE
2002
[Dal mensile "Letture", n. 591, novembre 2002, col titolo "Nuove
provocazioni dalla Parola di Dio"]

S'impilano a colonne i volumi in queste ultime settimane: il mese alle
nostre spalle e' segnato dalla Fiera del libro di Francoforte e ormai tutti
gli editori, anche quelli di testi religiosi, hanno i loro stand e i loro
opuscoli promozionali in inglese per quella grande vetrina libraria e
naturalmente diffondono le nuove pubblicazioni. Come sempre, la nostra
selezione e' circoscritta e, questa volta, per comprimere il maggior numero
di opere che ci sono parse interessanti, siamo costretti al genere allusivo
della mera segnalazione.
Partiamo dalla Parola e da un libro biblico immeritatamente collegato agli
eventi catastrofici emblematici dell'11 settembre 2001 e al relativo corteo
bellico e terroristico. Apocalisse di Gesu' Cristo secondo Giovanni e' il
nuovo titolo di un commento che Eugenio Corsini aveva pubblicato nel 1980 e
che ora ripropone con alcuni aggiustamenti (Sei, 2002, pp. 454, euro 19,50).
Al suo primo apparire questo scritto aveva sollevato una vivace reazione nel
campo degli addetti ai lavori perche' schiodava in modo radicale ogni
lettura "apocalittica" dell'Apocalisse riportandola alla sua funzione di
"rivelazione": essa, cioe', vuole solo "rivelare" il senso globale della
storia della salvezza, aperta con la creazione, manifestata nell'economia
antica dai santi e dai profeti uccisi ed entrati nella gloria, giunta al suo
apice nella croce e nella risurrezione di Cristo e ora in continuazione
nella Chiesa, la "nuova Gerusalemme". Un'Apocalisse del passato e del
presente, quindi, e non la spasmodica anticipazione di un futuro ignoto.
Sempre attorno alla Parola ruota un altro libro "provocatorio". In realta',
trattandosi di saggi diversi raccolti in unita' dopo la morte del suo
autore, la "provocazione" e' ormai gia' nota agli specialisti, ma non lo e'
al pubblico. Angelo Tosato, biblista morto nel 1999, con questo Vangelo e
ricchezza (Rubbettino, 2002, pp. 611, euro 40) ha voluto toccare quel nervo
scoperto che collega l'annunzio evangelico con la ricchezza e il denaro,
cercando di accostarvisi senza presupposti fondamentalistici. Il nodo e'
certamente molto delicato e si puo' essere tentati di procedere in modo
radicale riportando Cristo al pauperismo assoluto o in modo concordistico,
cercando di accomodare l'"utopia" evangelica nel solco di un eventuale
"capitalismo misericordioso". E', percio', importante vagliare le analisi e
le ragioni di Tosato che traccia il confine piu' che tra poverta' e
ricchezza, tra ricchezza perversa e ricchezza onesta e laboriosa.
*
Per chi ama il canto e la sua bellezza
Dalla Parola allo Spirito. Ecco ora una selezione di testi di figure alte
sia per i loro percorsi spirituali sia per la loro stessa biografia. Nelle
biblioteche pubbliche o private di rilievo non potranno mancare i due grossi
tomi dei Cantici di Romano il Melodo, curati da Riccardo Maisano, con testo
greco a fronte (Utet, 2002, pp. 646 e 663, euro 109). Riguardo a
quest'opera, che meriterebbe una recensione a se' stante, possiamo in questa
sede sollecitare solo l'attenzione di tutti coloro che amano la bellezza
anche nel cantare e nel lodare Dio nel culto, come fece questo poeta nato in
Siria e vissuto a Costantinopoli in epoca giustinianea (VI secolo).
Un altro personaggio dalla statura intellettuale e interiore straordinaria
e' il domenicano Meister Eckhart (1260-1328), contemporaneo di Dante,
arditissimo artefice di un incrocio tra filosofia greca e messaggio
evangelico, in pagine spesso roventi. Marco Vannini del "Meister", cioe' del
"maestro" per eccellenza, ci offre i 104 Sermoni (Paoline, 2002, pp. 688,
euro 28), in una versione nitida, sostenuta da un'importante introduzione e
da un apparato di note. E' un'esperienza di lettura da cui si puo' uscire
forse un po' stremati (tra l'altro, nasce qui la lingua letteraria tedesca)
ma non indenni, come accadde a Hegel, Schopenhauer e a Heidegger.
Piu' dolce ma non per questo meno incisiva e', invece, la testimonianza di
Charles de Foucauld, il famoso apostolo e martire tra i Tuareg del Sahara,
ucciso il primo dicembre 1916. Ezio Bolis, coadiuvato per la traduzione dei
testi da Laura Passerone, ci offre una sorta di itinerario spirituale
attraverso gli scritti del fondatore dei "Piccoli Fratelli e Sorelle di
Gesu'": Solo con Dio in compagnia dei fratelli (Paoline, 2002, pp. 443, euro
23,50). L'antologia attinge ampiamente all'epistolario ma anche agli scritti
giuridico-spirituali destinati a configurare le norme della sua
congregazione e scandisce in quattro tappe quel viaggio spaziale e interiore
che dalla trappa giunge a Nazaret, si immerge nel mondo a Beni-Abbes in
Algeria e approda alla solitudine e all'olocausto di Tammanrasset.
Piu' lievi, anche per i disegni trasognati dello stesso autore che
accompagnano il testo, sono invece i Dialoghi con il Silenzio (traduzione di
Cristina Ascoli, San Paolo, 2002, pp. 190, euro 14) di Thomas Merton, monaco
trappista, attratto dal desiderio di incrociare in Cristo diverse
spiritualita'. Si tratta di preghiere intense, talora toccanti, non di rado
folgoranti, ritagliate dal curatore Jonathan Montaldo all'interno delle
opere, dei diari, delle lettere e delle poesie di questo famoso autore
mistico.
*
Come resistere contro la decadenza
Nello spazio ancora a disposizione riusciamo a collocare ora una collana
curiosa da poco inaugurata e un paio di saggi di indole religiosa.
Innanzitutto vorrei segnalare i "Breviari Bompiani". Si tratta di "solidi"
(anche materialmente) volumetti che raccolgono schegge testuali di autori
capitali nella storia dell'umanita'. Accanto a "laici" come Platone, Seneca
o Nietzsche, ecco far capolino Pascal, sempre emozionante, san Francesco e
due grandi guide religiose: c'e' un Buddha e un Maometto, entrambi
"selezionati" nel loro messaggio da Gabriele Mandel (2002, rispettivamente
pp. 267, euro 8,50 e pp. 219, euro 8).
Ma vorremmo porre l'accento sui due saggi coi quali concludiamo questa
carrellata necessariamente sbrigativa e ristretta.
Acuta e' l'analisi che Jesus Ballesteros dell'Universita' spagnola di
Valencia conduce sulla Postmodernita': decadenza o resistenza (traduzione di
Angelica Ratti ed Elisa Gambare', Ares, 2002, pp. 168, euro 18). Di fronte
al modello tecnocratico, apparentemente trionfante, ci si puo' acquietare in
un atteggiamento lieve e leggero (soft e light, tanto per ricorrere alla
koine' inglese) che reprime le obiezioni, estingue la lotta, semplifica la
razionalita': e' questa la "decadenza". Ma e' possibile e auspicabile il
ritorno alle esigenze pure e forti della ragione, della democrazia, della
critica, della solidarieta' ed e' questa la "resistenza" necessaria e
suggerita da questo saggio.
Infine - e ci spiace accontentarci di una semplice indicazione - non si
perda l'intenso eppur limpido saggio di Vito Mancuso su uno dei temi piu'
tempestosi per la storia delle religioni e della stessa umanita', Il dolore
innocente (Mondadori, 2002, pp. 243, euro 16). La natura e Dio, la ragione e
la fede, s'incrociano in questo terreno ove si possono celebrare le
apostasie come gli atti supremi di fede. Silenzio di Dio e silenzio
dell'uomo possono farci sprofondare nella contraddizione e nella paura ma
possono anche trasformarsi in un misterioso grembo di luce, di senso e di
attesa.

6. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL DICEMBRE
2002
[Dal mensile "Letture", n. 592, dicembre 2002, col titolo "I grandi percorsi
della teologia"]

Apriamo la nostra rassegna con un dizionario lapidariamente intitolato
Teologia e curato da tre noti teologi italiani, Giuseppe Barbaglio,
Giampiero Bof e Severino Dianich (San Paolo, 2002, pp. 1953, euro 99): 91
lemmi tematici - da "alleanza" a "vita" - delineano i grandi percorsi della
teologia, rivelando nettamente alcune attenzioni tipiche della ricerca
contemporanea: i rapporti tra fede e ragione, il dialogo ecumenico e
interreligioso, il metodo specifico dell'analisi teologica, una nuova
rilettura dell'antropologia, dell'ecclesiologia e dell'escatologia. In
questo piccolo mare di pagine si scoprono tracciati di navigazione inattesi,
disegnati da voci come "comunicazione e teologia", "lavoro", "linguaggio",
"politica", "secolarizzazione", "teologia femminista". Costante e' il
tentativo di affacciarsi sugli interrogativi della cultura moderna, tener
conto delle acquisizioni delle discipline contigue, di affondare la mano
anche nei grovigli delle relazioni tra fede e scienza, tra religione e
societa' e cosi' via.
Un dizionario di sua natura dev'essere solo consultato ai fini di ottenere
una risposta specifica su un tema. In questo caso, pero', chi avra' tempo e
pazienza potra' arrischiare una lettura integrale (a questi temerari viene
offerta persino una mappa di lettura sistematica nelle pp. XVII-XIX); avra'
cosi' la possibilita' di seguire un vero e proprio corso di teologia
aggiornatissimo e approfondito, pur da una visuale panoramica. Certo, non
tutte le voci sono di agevole lettura (anzi, in qualche caso si inciampa in
oscurita' esoteriche non necessarie, legate al vezzo di alcuni teologi che
rifuggono dalla chiarita' quasi per istinto), ma l'insieme dell'opera e'
indubbiamente una bella testimonianza della qualita' della ricerca teologica
italiana.
Per rimanere nel campo delle sintesi, dobbiamo accostare a questo lessico
un'indagine che uno dei curatori di Teologia, Giuseppe Barbaglio, ha
condotto sulla figura del cosiddetto "Gesu' storico", un tema che ha
attirato una legione di studiosi tra i quali, pero', si sono infiltrati
anche giornalisti, cultori indipendenti, liberi battitori e persino qualche
ciarlatano. Gesu' ebreo di Galilea (Dehoniane, 2002, pp. 671, euro 45,98) e'
il titolo del saggio in questione che fa il punto su questa investigazione
delicata perche' eseguita su testi (i Vangeli) che intrecciano storia e
teologia in modo inscindibile. Quella di Barbaglio e', quindi, da un lato,
un bilancio dell'inchiesta finora esperita dall'esegesi, dalla storiografia
e dalla teologia, ma e' anche un ritratto compiuto della figura storica di
Gesu', tenendo pure conto "della fede di Gesu' e della fede in Gesu'",
secondo quell'impasto a cui sopra si accennava.
*
Bioetica, ricerca ancora "in fieri"
Continuando il viaggio nei testi di ricognizione non possiamo non segnalare
due opere dedicate a una nuova disciplina, la bioetica. E appunto Bioetica
e' intitolato il bel volume di Giannino Piana (Garzanti, 2002, pp. 288, euro
23), uno dei nostri piu' fini teologi morali. Il sottotitolo "Alla ricerca
di nuovi modelli" ben illustra il travaglio di una ricerca che e' ancora in
fieri, anche perche' frenetico e' il dinamismo della ricerca, destinato a
scompigliare continuamente le carte dell'etica e a sfiatare il teologo che
ha bisogno di pacatezza nei suoi giudizi. La proposta di Piana s'estende a
tutto quel variegato banchetto che i giornali quotidianamente imbandiscono:
dall'accanimento terapeutico all'eutanasia, dalla fecondazione artificiale
agli organismi geneticamente modificati, dalla clonazione ai trapianti e
cosi' via. Ma la sua disamina non e' ne' meramente fenomenologica ne' solo
normativa; il suo sforzo e' quello di collocare dati e regole nel loro
contesto globale, culturale e religioso, sociale e morale, impresa ardua e
persino scabrosa ma che Piana sa condurre a termine con la sua ottima
attrezzatura di conoscenze non solo teologiche.
In forma piu' divulgativa e tradizionale gli stessi temi sono ripresi
nell'altro volume, il Dizionario di bioetica del nuovo arcivescovo di
Milano, Dionigi Tettamanzi (a cura di Marco Doldi, Piemme, 2002, pp. 457,
euro 18,90), frutto di una lunga frequentazione del cardinale con questa
branca della teologia. Qui i temi sono articolati in voci - da "aborto" a
"xenofobia" - e permettono di aver sotto mano in modo nitido ed essenziale
l'oggetto delle questioni e il relativo giudizio morale, accompagnato dalla
documentazione puntuale dell'insegnamento ufficiale della Chiesa.
E dato che siamo sul terreno dei nuovi itinerari teologici, potremmo almeno
accennare a un capitolo sempre interessante, quello della teologia politica.
Paolo Bettiolo e Giovanni Filoramo hanno coordinato in un seminario una
quindicina di studiosi proprio su questo argomento e i risultati sono ora
offerti nell'opera Il Dio mortale (Morcelliana, 2002, pp. 474, euro 31).
All'interpretazione di testi classici, come Romani 13 o Agostino, subentra
un vaglio del dibattito novecentesco che ha visto emergere figure come Carl
Schmitt, Erich Peterson e Jacob Taubes.
*
Religioni e societa': territorio rovente
A questo punto vogliamo velocemente impilare una fila di libri che ci
portano in un altro territorio piuttosto rovente, quello delle relazioni
interreligiose.
Partiamo con un testo-base di taglio antropologico, considerato ormai un
classico, cioe' Furore Simbolo Valore del famoso Ernesto De Martino, morto
nel 1965 (Feltrinelli, 2002, pp. 190, euro 19), tre saggi che hanno nel
primo di essi una sorta di manifesto generale sul valore del mito e delle
scienze religiose all'interno della civilta' moderna.
Jens Schlieter ci insegna, invece, in modo esemplare ed essenziale Il
buddhismo, un modello religioso originale e di difficile decifrazione per un
occidentale (traduzione di Fabio Boccio, Carocci, 2002, pp. 134, euro 11).
Ralf Elger e Friederike Stolleis rendono disponibili nel loro Piccolo
dizionario dell'islam (edizione e traduzione italiana di Roberto Tottoli,
Lorenzo Lilli e Laura Castoldi, Einaudi, 2002, pp. 380, euro 12) tutti i
dati fondamentali della storia, della societa' e della cultura di una
civilta' con la quale siamo costretti a confrontarci ogni giorno, mentre
Alberto Leoni col suo saggio La croce e la mezzaluna (Ares, 2002, pp. 448,
euro 22) mette in luce l'aspetto storico dialettico di questo raffronto,
illustrando il lungo filo bellico che ha opposto nazioni cristiane e islam
nei secoli, in uno scontro segnato da reciproca violenza.
*
Strenne natalizie: ecco qualche idea
E le strenne? E' possibile sceglierne una tra le decine e decine proposte
dagli editori per il regalo natalizio? Se proprio volete avviarvi su questa
strada, optate per uno dei tanti maestosi volumi delle collane iconografiche
della Jaca Book: un esempio per tutti, L'arte della Cappadocia di Catherine
Jolivet-Levy (traduzione di Gloria Romagnoli, 2001, pp. 407, euro 92,96).
Oppure ricorrete a un gioiello mistico, molto meno appariscente
esteriormente ma adatto a smuovere mente e cuore, cioe' I Sermoni di quel
geniale e sconcertante "maestro" che fu Meister Eckhart, contemporaneo di
Dante (a cura di Marco Vannini, Paoline, 2002, pp. 688, euro 28). O,
continuando nell'anticlimax della semplicita' rispetto alla tradizionale
opulenza delle strenne, regalate uno dei candidi libretti della Locusta, Il
Natale, opera di quello straordinario sacerdote che fu don Primo Mazzolari
(La Locusta, 2002, pp. 89, euro 13). Un piccolo dono ma colmo della
fragranza della fede di un vero testimone di Cristo.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 222 del primo settembre 2008

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