Voci e volti della nonviolenza. 194



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 194 del 23 giugno 2008

In questo numero:
1. Se giovasse ripetere le cose (8)
2. Peppe Sini: Una ragionevole proposta per far cessare le stragi di
immigrati in mare: ingressi legali e trasporto pubblico e gratuito per tutti
3. Severino Vardacampi: Ancora sulla ragionevole proposta per far cessare le
stragi di immigrati in mare: ingressi legali e trasporto pubblico e gratuito
per tutti
4. Anacleto Degli Esposti: Ancora sulla ragionevole proposta per far cessare
le stragi di immigrati in mare (e per combattere le organizzazioni mafiose)
5. Peppe Sini: Una lettera aperta ai signori legislatori a sostegno della
ragionevole proposta di applicare in Italia l'articolo 10 comma terzo della
Costituzione della Repubblica Italiana
6. Giobbe Santabarbara: Sulla ragionevole proposta di salvare la vita alle
persone invece di condannarle alla morte. Con un'opinione del professor Kant
di Koenigsberg
7. Baldino Graziano: Una lettera a sostegno della "ragionevole proposta" per
salvare le vite dei migranti oggi condannati a morire nei nostri mari

1. NOTA. SE GIOVASSE RIPETERE LE COSE (8)
Riproponiamo alcuni interventi gia' pubblicati nel nostro notiziario nel
2002.

2. APPELLI. PEPPE SINI: UNA RAGIONEVOLE PROPOSTA PER FAR CESSARE LE STRAGI
DI IMMIGRATI IN MARE: INGRESSO LEGALE E TRASPORTO PUBBLICO E GRATUITO PER
TUTTI
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 435 del 4 dicembre 2002]

C'e' un solo modo per mettere fini alle stragi di immigrati in mare e
all'arricchimento delle mafie che gestiscono i trasporti clandestini di
persone in fuga dalla fame e dalla persecuzione, dalle guerre e dalla morte:
ed e' riconoscere a tutti gli esseri umani il fondamentale diritto umano a
vivere, che in concreto significa anche il diritto di tutti gli esseri umani
a  muoversi sul pianeta che e' a tutti noi comune alla ricerca di un luogo
in cui poter vivere in pace e dignita'.
Piaccia o dispiaccia, le migrazioni sono la conseguenza della feroce
oppressione che il modello di sviluppo trionfante ed i sanguinari poteri
dominanti hanno imposto sul mondo: nessuna misura repressiva potra' fermare
i processi migratori finche' alla maggioranza del genere umano sara' reso
impossibile di avere una vita sicura e degna nel proprio paese d'origine.
E quindi mentre occorre che tutti ci adoperiamo a contrastare il regime di
apartheid planetario che ai quattro quinti dell'umanita' nega la stessa
qualita' di esseri umani, occorrono azioni costruttive immediate per fermare
le stragi e venire in socccorso delle sorelle e i fratelli in fuga
dall'orrore e dalla morte.
E quindi una cosa da fare subito e senza esitazioni, lo predichiamo da anni,
e' garantire a tutti - e diciamo tutti - gli esseri umani che nel loro paese
non vedono riconosciuti i diritti che il nostro paese (e perlomeno il nostro
ordinamento giuridico e la sua legge fondamentale) riconosce ai cittadini
italiani, a venire qui. Ad entrare in Italia e in Italia trovare salvezza.
Come recita il comma terzo dell'articolo 10 della Costituzione della
Repubblica Italiana.
E' stabilito dalla legge su cui si fonda tutto il nostro ordinamento
giuridico, il nostro stato di diritto, la nostra democrazia: sarebbe ora di
cominciare ad applicarla.
E per fare questo occorre anche un provvedimento amministrativo urgente piu'
di ogni altro: che lo stato italiano istituisca un servizio di trasporto
pubblico e gratuito per quanti nel nostro paese vogliono venire fuggendo la
fame, la guerra, le persecuzioni e  la morte. Non sara' facile organizzarlo,
ma occorre muovere in questa direzione. Non sara' facile costruire il
consenso su questo, ma occorre muovere in questa direzione.
E vadano alla malora gli accordi razzisti e assassini di Schengen; e vadano
alla malora le leggi nazifasciste come quella che reca la firma di due
prominenti ministri in carica. Si rinegozino gli accordi europei; e si
abroghi la legge razzista e incostituzionale.
La scelta e' tra salvare vite umane, o esser nel novero degli assassini.
Ciascuno scelga quale e' la sua parte.

3. RIFLESSIONE. SEVERINO VARDACAMPI: ANCORA SULLA RAGIONEVOLE PROPOSTA PER
FAR CESSARE LE STRAGI DI IMMIGRATI IN MARE: INGRESSI LEGALI E TRASPORTO
PUBBLICO E GRATUITO
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 436 del 5 dicembre 2002]

Vorremmo che fosse discussa seriamente la ragionevole proposta - avanzata
anni fa dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo e ieri riproposta su
questo notiziario - per far cessare le stragi di immigrati in mare: proposta
consistente nel consentire a tutti i richiedenti ingressi legali e garantire
un servizio di trasporto pubblico e gratuito.
Vorremmo che fosse discussa per quello che e': una proposta politica ed
amministrativa di mero buonsenso, non una astratta levata d'ingegno.
Perche' astratto e velleitario e' piuttosto il disegno disumano e dereistico
di erigere una muraglia nel Mediterraneo che separi ed imprigioni l'Europa
rispetto al resto del mondo; una muraglia che nega alla stragrande
maggioranza dell'umanita' di sfuggire alla fame, alle guerre e alla morte e
venire costi' ove la vita e' piu' possibile che altrove (e lo e' grazie alla
plurisecolare nostra rapina delle risorse del sud del mondo); una muraglia
che tradisce ed annienta i principi solennemente affermati fin nella nostra
carta costituzionale. Ma questo disegno feroce e insensato e' oggi
tragicamente la politica dominante dei governi europei tutti, ed essa
politica deve essere denunciata e rovesciata per restaurare democrazia e
diritti.
Lo diciamo in tono piano ma fermo: chi pensa di poter proseguire con
l'apartheid a livello planetario dovrebbe al piu' presto informarsi
sull'avvenuta, perche' inevitabile, caduta del regime che l'apartheid
istituzionalizzo' e perpetro' lungamente in Sud Africa: e sarebbe bene che
tutti ci si affrettasse a passi costruttivi per la fine dell'apartheid
planetario poiche' non e' detto che anche a livello planetario si ripeta la
fortuna di una transizione alla democrazia senza un immane bagno di sangue.
*
Le principali obiezioni che vengono mosse alla nostra ragionevole proposta
sono tre:
a) aprire le frontiere provocherebbe una incontrollabile invasione che
presto soverchierebbe la "capacita' di carico" del nostro territorio;
b) gli altri paesi europei non ce lo permetterebbero mai;
c) e' di estrema difficolta' organizzare sia l'ingresso legale che, e ancor
piu', un servizio di trasporto pubblico e gratuito per quanti vogliono
venire nel nostro paese in fuga da fame, guerre, persecuzioni.
Proviamo ad analizzarle una per una, confrontandole con la situazione
attuale.
*
Quanto alla prima obiezione, partiamo dalla realta' odierna.
Le frontiere europee - e soprattutto quelle italiane - sono un colabrodo e
resteranno tali per quanto si dia disposizione alle forze dell'ordine di
fare la faccia feroce. La realta' e' che oggi l'immigrazione verso l'Italia
avviene in modo massiccio, avviene in modo clandestino, costituisce un lucro
immenso per i poteri criminali, provoca stragi di esseri umani innocenti e
disperati, porta nel nostro paese persone in condizioni drammatiche ed
esposte ad ogni rischio e vessazione, le porta qui come persone braccate e
necessariamente nemiche di una realta' ostile. E' ragionevole tutto questo?
Se invece facessimo la scelta di accogliere le persone che fuggono da luoghi
e condizioni da cui ogni persona ragionevole fuggirebbe, non solo
applicheremmo il comma terzo dell'art. 10 della Costituzione (ovvero
adempiremmo a un dovere sancito dalla legge su cui si fonda l'intero nostro
ordinamento giuridico), ma faremmo cosa buona, giusta e soprattuto utile a
tutti: anche a noi stessi cittadini italiani: tutte le persone che
giungerebbero nel nostro paese lo farebbero in condizioni di legalita', e si
sentirebbero vincolate ad un atteggiamento di reciprocita'; sottrarremmo ai
poteri criminali ingenti profitti, numerose vittime e mano d'opera;
promuoveremmo sicurezza per tutti, diritti per tutti e cooperazione
concreta.
Quanto al pericolo della "invasione": ma siamo poi certi che ci sarebbe
l'invasione?  non si perverrebbe piuttosto, come sempre accade, a una sorta
di ragionata e negoziata autoregolazione del fenomeno, come insegnano
innumerevoli esperienze storiche? Vogliamo cominciare a rifletterci da
persone pratiche?
Ma prendiamola comunque sul serio questa obiezione, e pensiamo comunque a
una strategia adeguata, complessa e sistemica, che agisca sui due versanti:
l'accoglienza qui, e il sostegno allo sviluppo (quello economico:
sostenibile, autocentrato, con tecnologie appropriate; e quello politico:
verso l'affermazione dei diritti umani per tutti gli esseri umani)) la':
poiche' dobbiamo pur dircelo che le flagranti violazioni dei diritti umani
in tante aree del sud del mondo, e la tremenda poverta' da cui sono afflitte
le popolazioni che li' risiedono, discendono in larga e decisiva misura
direttamente dagli inqui rapporti tra i paesi ricchi e gli altri; ovvero
possono essere risolti solo se noi decidiamo di contribuire a risolverli,
smettendola di rapinare e cominciando ad aiutare quei popoli: e sarebbe ora
di farlo davvero.
*
Quanto alla seconda obiezione, partiamo anche qui dalla realta'.
Altri paesi europei hanno adottato ed adottano tuttora politiche ben diverse
da quella italiana, in ragione del loro diverso passato (ad esempio
l'eredita' del colonialismo, che oltre ad aver provocato infiniti e non
cessati orrori, ha tuttavia creato anche ponti e legami: quando pensiamo
alla poesia francese del Novecento Senghor o Cesaire sono altrettanto
rappresentativi di Eluard; e le cose piu' notevoli della letteratura in
lingua inglese di questi ultimi decenni sono state scritte da persone del
sud del mondo).
Ma se guardassimo seriamente, profondamente, al passato del nostro paese,
non troveremmo qualcosa che fieramente contrasta col razzismo oggi egemone?
L'enorme ricchezza culturale del nostro territorio non dipende forse dalla
compresenza di culture le piu' diverse? Non dipende dal meticciato di cui il
nostro paese e la nostra storia sono un esempio grandioso? E c'e' davvero
bisogno di ricordare la storia tremenda dell'emigrazione italiana (in anni
non cosi' remoti come vorrebbe farci credere la rimozione massmediatica che
cerca di murarci in un eterno presente abitato pressoche' solo da
simulacri)?
Si dice: vi sono accordi politici nella comunita' europea: e' vero; ed
alcuni di essi sono biecamente razzisti. Essi possono e devono essere
rinegoziati. Non sarebbe ne' la prima ne' l'ultima volta; anzi: gia' troppo
tempo si e' perso. E non si dica che contrastare il razzismo - nei fatti,
oltre che a chiacchiere - non sia un dovere dell'Unione Europea, che in
tanto ha ragione di essere in quanto ai valori della democrazia e
all'estensione dei diritti umani si ispiri.
*
Quanto alla terza obiezione, ancora una volta partiamo dalla situazione
odierna.
La situazione odierna e' caratterizzata da stragi, incremento della
criminalita' organizzata, crescita del razzismo e dell'insicurezza, violenze
inenarrabili (e proprio contro persone giunte nel nostro paese con la
speranza di trovarvi un paese civile e civili persone). Non sara' ora di
sperimentare politiche che cerchino di opporsi a tutto cio'?
Per promuovere la legalita' la politica migliore e' appunto favorire la
legalita'.
Per promuovere la sicurezza la politica migliore e' garantire a tutti
sicurezza.
E le stragi? Vogliamo farle cessare o no?
E i poteri criminali: vogliamo contrastarli o no?
Se vogliamo farlo occorre una politica sostanziata in provvedimenti
amministrativi adeguati, che muova nella direzione degli ingressi legali;
non ci sono alternative.
E se vogliamo organizzare questa politica in termini di servizio pubblico e
gratuito, che e' l'unico modo per organizzarla seriamente, le risorse si
devono trovare. E ci sono. Chi scrive queste righe ha dedicato tanti anni
della sua vita alla gestione della cosa pubblica, e ha dedicato tanto di
quel tempo alla verifica dei bilanci degli enti pubblici da sapere fin
troppo bene che i soldi ci sono, e che una politica come quella che
proponiamo non solo e' sostenibile, ma avrebbe ricadute piu' che benefiche
sulla societa', sull'economia e sulla stessa pubblica amministrazione del
nostro paese.
*
Ma vi sono, si capisce, due obiezioni uteriori, non dette perche' tra
gentiluomini certe cose non si dicono, ma a tutti palesi:
d) con il governo che ci troviamo, come potete pensare che la vostra
proposta abbia possibilita' di attuazione?
e) e con lo spettro del terrorismo ovunque incombente, non avete altro da
pensare che aprire le frontiere?
*
Anche qui, ragioniamoci sopra da persone pratiche.
Per quanto riguarda il governo:
- primo, il governo attuale non e' un'eterna dannazione: puo' perdurare a
lungo ma puo' anche cadere prima di quanto si creda; la legge
sull'immigrazione in vigore e' gia' da se stessa condannata all'abrogazione
in punti decisivi non appena la Corte Costituzionale si pronuncera' (e il
Tribunale di Viterbo ha gia' da tempo rimesso alla Corte Costituzionale
quella legge evidenziandone i profili di incostituzionalita');
- secondo, di questo governo si puo' favorire la caduta proprio promuovendo
proposte politiche ragionevoli, proprio promuovendo proposte di civilta',
proprio lavorando sul terreno della promozione della democrazia, della
legalita', dei diritti umani, e traducendo questa azione anche in
provvedimenti legislativi ed amministrativi.
Del resto: avra' contribuito o no a portare alla vittoria elettorale e al
governo del paese la coalizione che include razzisti e fascisti il fatto che
il precedente governo avesse proprio nel campo delle politiche migratorie
adottato provvedimenti razzisti come ad esempio l'aperura del campi di
concentramento in cui sono recluse persone che non hanno commesso alcun
reato? C'e' qualcuno che pensa che questo non abbia contato nel consegnare
alla destra il governo, dopo aver contribuito a rendere egemone il razzismo
nell'opinione pubblica e nelle concrete scelte legislative ed amministrative
di quel governo che pur si fregiava della qualifica di "centro-sinistra"?
Non e' forse evidente che nel determinare la vittoria della coalizione piu'
bellicosa ed eversiva abbia contato non poco il fatto che il precedente
governo trascino' l'Italia in una guerra immorale e ilegale, violando la
Costituzione e rendendo il nostro paese partecipe di crimini di guerra e
contro l'umanita'?
E dunque: formuliamo le proposte legislative ed amministrative che ci
sembrano giuste e necessarie, senza subalternita', senza rassegnazioni.
Usciamo dall'apatia e diciamo cio' che occorre fare, e cominciamo a
costruirne la realizzazione.
*
E quanto al terrorismo: promuovere la legalita' non e' forse il modo
migliore per contrastare i poteri criminali e assassini? Quante piu' persone
sono nella legalita' tanto piu' la legalita' si rafforza, e si indebolisce
il campo del crimine. E quanto piu' la politica italiana viene incontro ai
bisogni dei popoli del sud del mondo, tanto piu' si realizza cooperazione e
si riconoscono diritti umani, tanto piu' si puo' sconfiggere la propaganda
degli scellerati criminali terroristi che ha buon gioco oggi a denunciare i
crimini del nord del mondo colonialista, razzista e onnicida.
*
In breve e per concludere: anche in questo ambito occorre uscire dalla
subalternita': apriamo se non altro un campo di riflessione e di discussione
su una proposta che avrebbe una efficacia reale ed e' formulata secondo
ragionevolezza e pragmatismo, come proposta politica ed amministrativa
concretamente praticabile, e sicuramente efficiente ad intervenire su una
questione rispetto alla quale l'inerzia, o peggio gli interventi come quelli
disposti dalla legislazione attuale, provocano stragi e favoreggiano i
poteri criminalI.
E noi stiamo a perderci tempo?
Non sentiamo il diritto e il dovere di cercar di far cessare le stragi nei
nostri mari?
Non sentiamo il dovere di venire in soccorso di donne e uomini alla
disperata ricerca di aiuto?
Non sentiamo il dovere di contrastare le mafie?
Non sentiamo il dovere di prendere sul serio quanto scritto nella legge alla
base del nostro ordinamento giuridico?
E' una proposta ragionevole, e necessaria: per far cessare le stragi di
immigrati in mare occorre consentire a tutti l'ingresso legale nel nostro
paese ed offrire un servizio di trasporto pubblico e gratuito.

4. RIFLESSIONE. ANACLETO DEGLI ESPOSTI: ANCORA SULLA RAGIONEVOLE PROPOSTA
PER FAR CESSARE LE STRAGI DI IMMIGRATI IN MARE (E PER COMBATTERE LE
ORGANIZZAZIONI MAFIOSE)
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 437 del 6 dicembre 2002]

Mi sembra ragionevole, sebbene a molti possa apparir sorprendente, la
ragionevole proposta per far cessare le stragi di immigrati in mare (e per
combattere le organizzazioni mafiose) formulata dal "Centro di ricerca per
la pace" di Viterbo anni fa e che in questi giorni e' nuovamente posta
all'attenzione di molti interlocutori, che prevede di consentire l'ingresso
legale nel nostro paese a tutti gli aventi diritto ai sensi del comma terzo
dell'art. 10 della Costituzione della Repubblica Italiana, a tal fine
organizzando un servizio di trasporto pubblico e gratuito.
*
Mi sembra ragionevole per due motivi sostanziali.
Il primo: le stragi in corso. Ed occorrera' pur fare qualcosa per farle
cessare.
Il secondo: il fallimento delle politiche europee ed italiane fondate sul
razzismo. Fallimento sotto tutti i punti di vista, sia in termini di trionfo
dei poteri criminali, sia in termini di sperpero delle risorse pubbliche,
sia in termini di crescita dell'insicurezza, sia in termini di degradazione
e distruzione dei principi fondanti lo stato di diritto e la democrazia, sia
infine e soprattutto in termini di vite umane che quelle leggi razziste
hanno contribuito a distruggere, e questo e' davvero punto dirimente e
inconfutabile.
*
E mi sembra che a favore della proposta di un intervento legislativo ed
amministrativo che crei canali di accesso legale nel nostro paese e nel
nostro continente per tutti gli esseri umani che ne hanno diritto ai sensi
del comma terzo dell'articolo 10 della Costituzione della Repubblica
Italiana (ed ai sensi della Dichiarazione universale dei diritti umani, che
si celebra ogni anno il 10 dicembre ma sarebbe ora di cominciare ad
applicarla invece di limitarsi a festeggiarla), e garantisca un servizio di
trasporto pubblico e gratuito a tal fine, vi siano almeno due fortissimi
motivi.
Il primo: siamo di fronte ad una vera e propria emergenza umanitaria che
l'umanita' intera riguarda.
Il secondo: non sono piu' ammissibili politiche che escludano dalla
titolarita' del diritto alla vita altri esseri umani.
*
Detto questo, non vi e' dubbio che una simile proposta legislativa ed
amministrativa richieda uno studio attento delle soluzioni possibili, una
sperimentazione adeguata di varie ipotesi amministrative concrete, ed anche
una rinegoziazione di accordi internazionali, ed infine ovviamente
l'abrogazione di norme razziste ed incostituzionali attualmente vigenti in
Italia (per scandalosa distrazione del capo dello stato che le ha avallate,
e per ritardo della Corte Costituzionale che non le ha ancora cassate). Ma
tutto questo si puo' e si deve fare con la massima celerita' e con il piu'
ampio coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate, e con un invito
all'opinione pubblica a porsi il quesito da cui la proposta muove: e' lecito
provocare la morte di altri esseri umani? Se non e' lecito, occorre
intervenire, e questa proposta e' forse l'unica che permetterebbe di far
cessare le stragi di immigrati nei nostri mari.
*
Lo dico solo come postilla: questa proposta e' anche l'unica che
combatterebbe efficacemente i poteri criminali che oggi gestiscono il
traffico di esseri umani disperati ricavandone profitti colossali; e'
l'unica che permetterebbe l'ingresso nella legalita' di tutti gli immigrati
presenti in Italia che non hanno commesso reati; essa farebbe trionfare la
legalita', la sicurezza e l'umanita' sulla morte, sul crimine e sulla
violenza. E' una proposta, appunto, ragionevole. E, se posso permettermi di
aggiungerlo, necessaria e urgente.

5. PROPOSTE. PEPPE SINI: UNA LETTERA APERTA AI SIGNORI LEGISLATORI A
SOSTEGNO DELLA RAGIONEVOLE PROPOSTA DI APPLICARE IN ITALIA L'ARTICOLO 10
COMMA TERZO DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 438 del 7 dicembre 2002. La seguente
lettera aperta e' stata inviata il 6 dicembre 2002 a senatori e deputati
della Repubblica Italiana, e per opportuna conoscenza al capo dello Stato]

Egregi signori legislatori,
il comma terzo dell'articolo 10 della legge su cui si fonda lo Stato
italiano in quanto ordinamento giuridico, la Costituzione della Repubblica
Italiana, testualmente recita: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo
paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla
Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica,
secondo le condizioni stabilite dalla legge".
Non si potrebbe essere piu' chiari.
Non applicare le leggi da parte di pubblici ufficiali costituirebbe un venir
meno ai propri doveri.
Disprezzare e disattendere le leggi da parte di chi ha il compito di fare le
leggi, costituirebbe una flagrante contraddizione.
Violare la Costituzione da parte di persone che ad essa hanno giurato
fedelta' costituirebbe un gravissimo reato.
Oggi, purtroppo, questa norma e' largamente disattesa, disapplicata, tradita
ed irrisa.
Con tragiche, orribili conseguenze.
Tragiche, orribili conseguenze: come le frequenti stragi nel mar
Mediterraneo di esseri umani disperati che dai loro paesi cercano di venire
in Italia proprio per sfuggire alla fame, alle guerre, alle persecuzioni e
alla morte, e che la nostra Costituzione ci impone di aiutare ed accogliere;
queste stragi devono cessare.
Tragiche, orribili conseguenze: come l'arricchimento dei poteri mafiosi che
lucrano profitti enormi gestendo il traffico clandestino di esseri umani che
sono di essi poteri criminali le prime vitime, esseri umani che avrebbero
pieno diritto ad entrare nel nostro paese in tutta legalita'; questo
arricchimento dei poteri mafiosi deve cessare.
Tragiche, orribili conseguenze: come la presenza in Italia di molte persone
in condizioni di clandestinita' e quindi espone ad essere vittima di ogni
pericolo, e la loro mancanza di sicurezza implica altresi' una crescita
dell'insicurezza per tutti; c'e' un solo modo per far trionfare la legalita'
e garantire sicurezza a tutti: togliere tutti dalla clandestinita', a tutti
riconoscere diritti e doveri.
C'e' un modo semplice, limpido, ragionevole, pratico, per applicare il
dettato costituzionale, per salvare innumerevoli vite umane, per far cessare
le stragi di migranti nel mare, per smetterla di far arricchire i
trafficanti mafiosi, per garantire a tutti dignita', diritti e sicurezza: ed
il modo e' il seguente: permettere a tuti coloro che vogliono entrare nel
nostro paese di farlo in modo legale; garantire a tutti coloro che, in fuga
dalla fame e dalla morte, vogliono entrare nel nostro paese, un servizio di
trasporto pubblico e gratuito.
Questa ragionevole proposta sottoponiamo ancora una volta alla vostra
attenzione: lo facemmo anni addietro, senza esito. Vorremmo confidare in una
maggior attenzione oggi.
*
Sappiamo quali sono le principali obiezioni, e ad esse sappiamo rispondere:
- che altri paesi europei avrebbero da obiettare: ebbene, si rinegozino gli
accordi europei;
- che questa proposta contraddice la vigente legge sull'immigrazione: ma
quella legge e' attualmente all'attenzione della Corte Costituzionale (su
opportuna e doverosa iniziativa del Tribunale di Viterbo) proprio per i suoi
evidenti profili di flagrante incostituzionalita': che il parlamento la
abrogasse ancor prima dell'inevitabile pronunciamento abrogativo della Corte
Costituzionale sarebbe un atto di mera ragionevolezza.
- che vi sarebbero notevoli problemi organizzativi per applicare la
ragionevole proposta che formuliamo: e' una buona ragione per cominciare a
studiarli subito.
- che vi sarebbero dei costi consistenti: e' vero il contrario. In verita'
oggi si sperperano risorse umane, logistiche, materiali e finanziarie enormi
per ottenere esiti peggio che miserevoli, criminogeni e sciagurati: oggi
persone che non hanno commesso alcun reato vengono ingiustamente detenute;
oggi centinaia di migliaia di esseri umani innocenti sono costretti a una
vita clandestina di paura e solitudine ed esposti alle violenze della
criminalita' organizzata; oggi vi e' una insicurezza generalizzata; oggi vi
e' l'arricchimento delle mafie italiane ed estere; oggi tantissimi esseri
umani perdono la vita nel tentativo di approdare in un paese la cui legge
fondamentale riconosce il loro diritto a vivere con noi. Se consideriamo
questa, che e' la situazione attuale, e quante risorse pubbliche si sprecano
per ottenere questi scandalosi risultati, crediamo sia evidentissimo a tutti
che la nostra proposta e' di gran lunga vantaggiosa anche sotto il profilo
economico, sociale e della pubblica amministrazione.
- che si rischierebbe una "invasione incontrollabile": in verita'
l'immigrazione incontrollata vi e' oggi attraverso il sistema del traffico
clandestino gestito dai poteri criminali. Creare modalita' di ingresso
legale, un servizio pubblico di trasporto, un rapporto con i migranti basato
sui diritti e sui doveri, sul rispetto reciproco, sul principio di
legalita', sara' sempre di gran lunga preferibile alla situazione attuale in
cui di fatto a gestire la mobilita' umana dal sud verso l'Italia e' la
criminalita' organizzata piu' feroce. Certo, anche l'Italia ha una
"capacita' di carico" limitata, ma questo sara' piuttosto un incentivo a
politiche di cooperazione internazionale adeguate a migliorare le condizioni
di vita nel sud del mondo, e non un alibi per rifiutare soccorso ad esseri
umani che a quel soccorso hanno diritto non solo per ovvi motivi morali, ma
per cogente disposizione di legge, della legge fondamentale del nostro
Stato.
*
Un'ultima considerazione: vogliate tener a mente che cio' di cui si sta
parlando sono le vite di innumerevoli persone. Proseguire nella politica
attuale significa condannare molte di loro alla morte; applicare la norma
costituzionale e sperimentare la ragionevole proposta di garantire
l'ingresso in forma legale in Italia a tutti gli aventi dirittto ed
approntare a tal fine un servizio di trasporto pubblico e gratuito significa
salvare quelle vite, soccorrere quelle persone, adempiere a quel principio
che tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita' indicano come dovere
fondamentale di ogni essere umano, massime di chi e' investito di funzioni
pubbliche e legislative: non uccidere.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, auspicando un positivo riscontro
alla presente, vogliate gradire distinti saluti.

6. RIFLESSIONE. GIOBBE SANTABARBARA: SULLA RAGIONEVOLE PROPOSTA DI SALVARE
LA VITA ALLE PERSONE INVECE DI CONDANNARLE ALLA MORTE. CON UN'OPINIONE DEL
PROFESSOR KANT DI KOENIGSBERG
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 439 dell'8 dicembre 2002]

Vorrei aggiungere una sola osservazione alle considerazioni gia' svolte nei
precedenti interventi apparsi su questo foglio a sostegno della ragionevole
proposta di far cessare le stragi di migranti in mare con il semplice,
doveroso, necessario ed urgente provvedimento legislativo ed amministrativo
di permettere l'accesso legale in Italia a tutti gli aventi diritto ai sensi
dell'art. 10, comma 3, della Costituzione della Repubblica Italiana,
garantendo ad essi un servizio di trasporto pubblico e gratuito, facendo
cosi' cessare ad un tempo anche lo scandalo e l'orrore delle vite
"clandestine" cui oggi sono condannati centinaia di migliaia di innocenti, e
lo scandalo e l'orrore e l'ignominia dell'arricchimento dei poteri criminali
che oggi gestiscono il trasporto illegale di esseri umani in fuga dalla
fame, le guerre, le persecuzioni e la morte.
E l'osservazione e' la seguente: che un vecchio brocardo recita che ogni
essere umano ha diritto a difendere la propria vita, e che in un mondo in
cui in tante aree la vita di chi vi risiede e' messa in pericolo da fame,
guerre e ogni genere di disastri e persecuzioni, a tutti gli esseri umani
appartiene il diritto di allontanarsi dall'area del disastro per porsi in
salvo, ed a tutti e' quindi dato di recarsi ovunque sul pianeta che e' di
tutti in cerca di un luogo ove la propria vita non sia minacciata.
Come amiamo ripetere sovente, gia' oltre un paio di secoli fa (per
l'esattezza nel giustamente celebre opuscolo Zum ewigen Frieden - Per la
pace perpetua - del 1795) l'illustre filosofo Immanuel Kant chiari' che ogni
essere umano ha diritto a muoversi su tutto il pianeta, e che questo diritto
non puo' essere negato ad alcuno.
Scrive Kant a illustrazione del "terzo articolo definitivo per la pace
perpetua": "non e' questione di filantropia ma di diritto, e in tal senso
ospitalita' significa il diritto di ogni straniero a non essere trattato
ostilmente quando arriva in un territorio altrui. Puo' esserne allontanato,
se con cio' non gli si reca nessun danno; ma non si deve agire ostilmente
contro di lui, finche' si comporta in modo pacifico".
E prosegue, questo buon signore: "A causa della forma sferica di tale
superficie [del pianeta Terra - ndr -], infatti, gli uomini non possono
disperdersi all'infinito, e sono quindi costretti in definitiva a
sopportarsi gli uni accanto agli altri, senza che nessuno abbia pero'
originariamente piu' diritto di un altro su una porzione della terra".
Detto magnificamente, in verita'.
Se a questo aggiungiamo la banale ma nondimeno veritiera ed ineludibile
considerazione che le condizioni di invivibilita' del sud del mondo
dipendono in buona sostanza ed in larga misura proprio dalla rapina e dal
dominio su cui si fonda il privilegio e lo sperpero consumistico del nord
del mondo, ne discende a maggior ragione come palese sia che nessuna
obiezione ne' morale, ne' filosofica ne' giuridica possa farsi al movimento
migratorio degli esseri umani in fuga dalla miseria e dalla violenza che nei
loro paesi la dominazione di cui noi siamo i beneficiari ha recato. Anzi: da
cio' occorre trarre ammaestramento per contrastare questa iniquita', ed
insieme all'umanita' intera lottare per far cessare queste condizioni di
somma ingiustizia, nel frattempo, hic et nunc, accogliendo e soccorrendo le
vittime di essa.
La proposta di ingressi legali in Italia per tutte le persone che qui
vogliono venire alla ricerca di una vita migliore e' quindi giusta e
doverosa, in punto di diritto e in punto di fatto, e la realizzazione di un
servizio di trasporto pubblico e gratuito per le persone che piu' ne hanno
diritto e bisogno anche.
Continuare a perdere tempo, perseverando nelle attualmente dominanti
politiche inique, insensate, criminali e criminogene, significa far morire
altri esseri umani.

7. RIFLESSIONE. BALDINO GRAZIANO: UNA LETTERA A SOSTEGNO DELLA "RAGIONEVOLE
PROPOSTA" PER SALVARE LE VITE DEI MIGRANTI OGGI CONDANNATI A MORIRE NEI
NOSTRI MARI
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 440 del 9 dicembre 2002]

Cari amici,
a sostegno della "ragionevole proposta" di consentire a tutti l'ingresso
legale in Italia e di istituire un servizio di trasporto pubblico e gratuito
per le donne e gli uomini aventi diritto ai sensi dell'art. 10, comma terzo,
della Costituzione della Repubblica Italiana, vorrei riassuntivamente
evidenziare quanto segue:
I. cesserebbero le stragi di migranti nei nostri mari, ergo si salverebbero
migliaia di vite umane;
II. cesserebbero gli enormi arricchimenti dei poteri mafiosi che oggi
gestiscono monopolisticamente lucrandovi giganteschi profitti il trasporto
di esseri umani in fuga da fame, guerre, persecuzioni;
III. cesserebbe la piaga della clandestinita' in Italia, che condanna
centinaia di migliaia di persone a una vta di paura, solitudine e soprusi,
ed alimenta l'insicurezza di tutti;
IV. si risparmierebbero ingentissime risorse pubbliche oggi sperperate con
risultati catastrofici;
V. si migliorerebbe il rapporto tra Italia e sud del mondo (e quindi anche
tra Europa e sud del mondo);
VI. si promuoverebbe l'incontro, il dialogo e la crescita tra e delle
culture (e la storia d'Italia, e il suo patrimonio monumentale, e' forse il
simbolo piu' evidente di quanto fecondo sia l'incontro e l'intreccio di
diverse culture);
VII. si promuoverebbero ed invererebbero la democrazia, lo stato di diritto,
i diritti umani;
VIII. si realizzerebbe una politica italiana all'altezza della mondialita',
della solidarieta' tra e con tutta l'umanita' (esigenza ineludibile nell'era
della globalizzazione);
IX. si disarmerebbe la propaganda dei violenti e dei terroristi;
X. si toglierebbero ai poteri criminali molte vittime effettuali e
potenziali, salvando cosi' molti esseri umani dal divenire bersaglio o
complici di attivita' criminali;
XI. si restituirebbe valore e vigore alla legalita', applicando finalmente
la Costituzione della Repubblica Italiana.
Non mi sembra piccola cosa.
Un cordiale saluto.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 194 del 23 giugno 2008

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