Minime. 340



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 340 del 20 gennaio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Frattanto in Afghanistan
2. Enrico Piovesana: La guerra segreta degli italiani in Afghanistan
3. Maso Notarianni: Censura di guerra
4. Stanislao Arditi e Oliviero Lorelli: Le penultime lettere
5. "Azione nonviolenta" di gennaio
6. Donatella Massara: Per una bibliografia sulle donne nella Shoah
7. L'Agenda dell'antimafia 2008
8. L'agenda "Giorni nonviolenti" 2008
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: FRATTANTO IN AFGHANISTAN

Continua la guerra terrorista e stragista.
Continua la guerra cui l'Italia prende parte in violazione del diritto
internazionale e della legalita' costituzionale.
Continua la guerra. Continuano le stragi - le nostre stragi, le stragi della
coalizione militare imperialista e razzista di cui l'Italia fa parte.
Continua il terrorismo - il nostro terrorismo, il terrorismo della
coalizione militare imperialista e razzista di cui l'Italia fa parte.
*
La guerra, le stragi, il terrorismo decisi e votati dal nostro governo, un
governo di assassini. La guerra, le stragi, il terrorismo votati e avallati
dal nostro parlamento, un parlamento di assassini. La guerra, le stragi, il
terrorismo.

2. GUERRA. ENRICO PIOVESANA: LA GUERRA SEGRETA DEGLI ITALIANI IN AFGHANISTAN
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
testo del 15 gennaio 2008 dal titolo "Operazione Sarissa", e l sommario "La
guerra segreta degli italiani in Afghanistan".
Enrico Piovesana, giornalista, lavora a "Peacereporter", per cui segue la
zona dell'Asia centrale e del Caucaso; e' stato piu' volte in Afghanistan in
qualita' di inviato]

Entro la fine di gennaio il Parlamento votera' il rifinanziamento della
missione militare italiana in Afghanistan.
Abbiamo chiesto a tutti i segretari dei partiti rappresentati in Parlamento,
al presidente del Consiglio e ai ministri di Esteri e Difesa di esprimere la
loro opinione in merito, alla luce di quanto segue.
La situazione in Afghanistan e' drasticamente peggiorata nell'ultimo anno.
Il 2007 (chiusosi con oltre 7.000 morti, di cui almeno 1.400 civili uccisi
in gran parte dai bombardamenti aerei della Nato) e' stato l'anno piu'
sanguinoso dalla caduta dei talebani (anche per la stessa Nato: 232 i
soldati occidentali morti). Secondo un recente rapporto del Senlis Council
intitolato "Afghanistan sull'orlo del precipizio" i talebani controllano il
54% del territorio afgano, sono attivi in un altro 38% (compresa la
provincia "italiana" di Herat) e minacciano ormai la stessa capitale Kabul
(la cui difesa e' ora responsabilita' dei soldati italiani).
In primavera e' prevista un'offensiva talebana senza precedenti, in vista
della quale Stati Uniti e Nato pretendono un maggiore impegno bellico da
parte di tutti gli alleati, Italia compresa. Al vertice annuale della Nato
(in aprile a Bucarest) all'Italia verra' perentoriamente chiesto di mandare
i nostri soldati a combattere. Cosa che, seppur in maniera limitata, gia'
avviene da un anno e mezzo all'insaputa del popolo italiano e in aperta
violazione della nostra Costituzione.
Dall'estate 2006, infatti, e' operativa nell'ovest dell'Afghanistan la Task
Force 45 ("la piu' grande unita' di forze speciali mai messa in campo
dall'Italia dai tempi dell'operazione Ibis in Somalia" secondo l'esperto
militare Gianandrea Gaiani) comprendente i Ranger del IV Alpini, gli
incursori del Comsubin, il IX Col Moschin e il 185mo Rao della Folgore. In
tutto circa duecento uomini, impegnati fin dal settembre 2006
nell'operazione segreta "Sarissa" (la lancia delle falangi oplitiche
macedoni) volta a combattere i talebani a fianco delle Delta Force
statunitensi e delle Sas britanniche, in particolare nella provincia
occidentale di Farah.
L'ultima battaglia a cui gli italiani hanno preso parte risale allo scorso
novembre (riconquista del distretto del Gulistan), quando sono entrati in
azione gli elicotteri da attacco italiani A-129 Mangusta e i cingolati da
combattimento Vcc-80 Dardo in dotazione ai bersaglieri del I reggimento
della brigata Garibaldi, giunti in Afghanistan lo scorso maggio. Data dalla
quale la Tf-45 impegnata nell'operazione Sarissa puo' contare anche
sull'appoggio dei nostri aerei spia Predator e degli elicotteri da trasporto
e assalto Sh-3d.
Durante il governo Prodi l'impegno militare italiano in Afghanistan e'
costantemente aumentato sia numericamente (oggi l'Italia ha in quel Paese
2.350 soldati, 550 in piu' di quelli schierati durante il governo
Berlusconi) che qualitativamente (truppe e mezzi da combattimento).
Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri, ha
dichiarato che "non bisogna illudersi: dovremo restare in Afghanistan molto
a lungo".
Il governo italiano continua a parlare di un "ripensamento della strategia"
della Nato in Afghanistan, auspicando un maggior coinvolgimento dell'Onu e
una conferenza di pace. Anche secondo gli Stati Uniti e' il momento di dare
una svolta alla missione, ma in senso opposto: a dicembre il capo del
Pentagono, Robert Gates, ha dichiarato che in Afghanistan "la Nato deve
spostare la sua attenzione dall'obiettivo primario della ricostruzione a
quello di condurre una classica controinsurrezione".
Alla luce di tutto questo, quale sara' il comportamento Suo e del Suo
partito al momento del voto sul rifinanziamento alla missione in
Afghanistan?

3. GUERRA. MASO NOTARIANNI: CENSURA DI GUERRA
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
articolo del 15 gennaio 2008, dal titolo "Censura di guerra" e il sommario
"Il silenzio devastante sulla guerra in Afghanistan".
Maso Notarianni, giornalista, e' impegnato nell'esperienza
dell'organizzazione umanitaria Emergency e dirige "Peacereporter"]

Nessuno dice nulla, nessuno ne parla. Eppure i militari italiani hanno,
dallo scorso 13 dicembre, il controllo (si fa per dire, ce lo hanno solo
formalmente) della capitale Kabul. E ieri un commando talebano (non un
attentatore suicida, un vero commando militare) ha colpito il cuore della
capitale. Che non e' il palazzo presidenziale di Karzai, quello non lo
considera piu' nessuno, ma e' l'Hotel Serena. Dove stanno i ministri
stranieri in visita (quello norvegese e' scappato dall'Afghanistan dopo
l'attentato annullando tutti gli impegni) e i loro plenipotenziari. Dove
stanno gli uomini d'affari che curano la ricostruzione lecita e illecita del
Paese occupato dalle truppe straniere.
Eppure agli italiani, sempre dallo scorso 13 dicembre, e' stato affidato
l'avamposto di Surobi (o Sirobi, a seconda della traslitterazione), che sta
sulla strada che dalla capitale porta al Pakistan, crocevia di tutte le
incursioni talebane e teatro di centinaia di scontri armati.
Un accenno molto significativo e assai poco citato lo ha fatto il ministro
degli Esteri D'Alema, nella trasmissione "Chetempochefa", dopo una domanda
(anche suggerita da noi) sulla situazione afgana. Il ministro D'Alema ha
candidamente ammesso che, in effetti, la missione italiana e' cambiata
rispetto all'inizio, perche' modificata e' la situazione afgana.
E adesso, mettiamo le mani su una missione che doveva rimanere supersegreta,
la missione Sarissa, che va avanti dal 2006. Altri ne avevano gia'
accennato. Noi abbiamo trovato elementi, e persino il logo, da cui si evince
che l'operazione militare non riguarda affatto la sola zona di Farah.
Abbiamo mandato il mini-dossier che oggi abbiamo pubblicato a tutti i
segretari dei partiti rappresentati in parlamento, al ministro della Difesa,
a quello degli Esteri, al presidente del Consiglio Prodi e al presidente
della Repubblica Napolitano, che e' il garante della Costituzione
Repubblicana.
Il silenzio che abbiamo avuto, per ora, come risposta e' un urlo dirompente.
Ma, anche di questo siamo abbastanza certi, se ne accorgeranno in pochi.
Nessuno parla piu' di exit strategy. Nessuno parla piu' di conferenze di
pace. Nessuno parla di Afghanistan. Tipico, anche questo, di un paese in
guerra. Perche' quando si e' in guerra, la censura e' sempre attenta e
vigile. Ma da noi la censura ufficiale, quella che fa vedere solo le foto
dei nostri bravi militari che curano donne e bambini e anziani e non mostra
le foto dei combattimenti, come racconta il bel libro di Gianandrea Gaiani,
Iraq-Afghanistan, guerre di pace italiane (tutt'altro che un pacifista
essendo lui un esperto di cose militari e se vogliamo utilizzare le
categorie della politica, certamente piu' vicino alla destra che non alla
sinistra), e' aiutata dall'autocensura di troppi colleghi.

4. EDITORIALE. STANISLAO ARDITI E OLIVIERO LORELLI: LE PENULTIME LETTERE

Proviamo a dirlo in poche parole.
Alle elezioni politiche del 2006 questo foglio sostenne ovviamente la
coalizione del cosiddetto centrosinistra, ma sulla base di un solo
argomento: la necessita' suprema di cacciare dal governo la destra eversiva
berlusconiana, ovvero la necessita' suprema di difendere la Costituzione
democratica, ovvero la necessita' suprema di impedire il trionfo della mafia
come metodo e come sistema, la necessita' suprema.
Qualche lettore ci chiese di indicare anche qualche motivo positivo per
votare per la coalizione del cosiddetto centrosinistra. Non ne vedevamo
alcuno, ma quell'unico motivo di fermare il golpe della destra eversiva
bastava e avanzava.
Siamo quindi di quelli che non si facevano alcuna illusione sul ceto
politico del cosiddetto centrosinistra. Qualche illusione ci facevamo su
alcune singole persone - accecati talvolta da un'antica amicizia -, poi
anche quelle caddero.
*
La prova di se' data dal governo, e dalla maggioranza parlamentare che lo
sostiene, in questi due anni e' stata peggiore delle peggiori previsioni.
La Costituzione ancora e ancora violentata.
La partecipazione militare alla guerra terrorista e stragista, imperialista
e colonialista in Afghanistan che continua.
Il razzismo fatto legge: sono ancora li' i campi di concentramento della
legge Turco-Napolitano, poi Bossi-Fini. E la persecuzione dei migranti si e'
fatta ancor piu' feroce.
Il riarmo, incessante; la politica estera, sempre piu' militarizzata;
addirittura risposte militarizzate anche alle emergenze sociali, ambientali
ed amministrative interne.
La corruzione, pervasiva come non mai.
L'oppressione delle classi oppresse: sempre piu' furiosa, sempre piu'
proterva, sempre piu' tracotante.
L'accordo con la destra eversiva sempre piu' sfacciatamente cercato ed
esibito, in un basso mercato in cui la cosa pubblica e' preda, e' bottino;
in cui delle leggi e della morale si fa strame.
E' il basso impero.
E scelte di modello di sviluppo dissennate e onnicide: un'aggressione
crescente all'ambiente di vita, alla casa comune, alla salute e ai diritti
di tutti.
Ed incessante prosegue lo smantellamento dello stato sociale, la demolizione
dei diritti sociali, l'irrisione dell'etica pubblica, l'annichilimento di
quella solidarieta' che fonda ogni ordinamento giuridico. La logica
dell'orda, l'associazione a delinquere come unica forma di consorzio, la
corruttela come una delle belle arti, una tabe che tutto divora.
*
Quella che fu la rappresentanza istituzionale della sinistra organizzata
italiana si e' metamorfosata in una camarilla di ladroni.
Urge ricostruire una sinistra, una sinistra adeguata ai compiti dell'ora.
Una sinistra delle classi oppresse e dei diritti umani, della pace e della
solidarieta', della difesa delle persone e dell'ambiente in cui le persone
vivono, una sinistra antitotalitaria ed antimafia, una sinistra
antimilitarista ed antimaschilista, una sinistra della legalita'
costituzionale e della responsabilita' personale, una sinistra, in una
parola, che faccia della scelta della nonviolenza - della lotta nonviolenta
contro ogni oppressione, contro ogni devastazione, contro ogni menzogna,
contro ogni uccisione - il criterio della sua azione.
*
Occorre chiamare ora, subito, a costruire la sinistra della nonviolenza.
Ed a preparare liste elettorali della sinistra della nonviolenza.
Liste elettorali che puntino a portare in tutte le istituzioni, e quindi al
governo della cosa pubblica, il criterio della nonviolenza. L'opposizione al
femminicidio, e quindi al patriarcato. L'opposizione alla guerra, e quindi
al militarismo e al riarmo. L'opposizione alla mafia, e quindi ai corrotti e
ai collusi. L'opposizione all'ecocidio, e quindi all'industrialismo e al
consumismo. L'opposizione allo sfruttamento. L'opposizione alla violenza.
La difesa della Costituzione nata dalla Resistenza.
La scelta della solidarieta' e della responsabilita'.
*
Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Rompendo quindi ogni
ambiguita' ed ogni collusione con i predoni e con gli squadristi. Liste
elettorali della sinistra della nonviolenza. Il contrario dell'estremismo.
Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Contro ogni deriva
populista, fracassona, ciarlatana: derive che tutte portano all'abisso.
Liste elettorali della sinistra della nonviolenza.
*
Ed occorre creare altresi' uno strumento di collegamento e di orientamento:
il giornale della nonviolenza. Della nonviolenza nitida e intransigente.
Aperta e complessa, ma nitida e intransigente. Sperimentale e in ricerca, ma
nitida e intransigente. Purale e dialogica, ma nitida e intransigente. La
nonviolenza politica.
*
Siamo ancora una volta a un tornante della storia: non si puo' sconfiggere
la barbarie cedendo alla barbarie. La scelta della nonviolenza e' l'urgenza
delle urgenze.
Quelle e quelli tra noi che vengono da una lunga vicenda di impegno
politico, quelle e quelli tra noi che hanno servito con onore nella cosa
pubblica per il pubblico bene, quelle e quelli tra noi che sono stati
valenti pubblici amministratori, sanno, sappiamo quanto ingenti siano le
risorse pubbliche e come esse possano indifferentemente essere usate a fine
di male o di bene. Anche una presenza ridottissima di pubblici
amministratori onesti puo' avere effetti straordinari, se quelle persone di
volonta' buona non cedono al compromesso, non si lasciano irretire e
corrompere. Per questo occorre predisporre liste elettorali della sinistra
della nonviolenza, eleggere persone alla nonviolenza fedeli, che nel governo
della cosa pubblica portino il criterio della nonviolenza, senza esitazioni,
senza cedimenti, senza prostituzioni.
*
La sinistra italiana muore o rinasce oggi dinanzi a questa scelta: la
nonviolenza.
Il tempo e' poco, grave il momento. Indugiare non e' piu' consentito.

5. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI GENNAIO
[Dalla redazione di "Azione nonviolenta" (per contatti:
azionenonviolenta at sis.it) riceviamo e diffondiamo]

E' uscito il numero di gennaio-febbraio 2008 di "Azione nonviolenta",
rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964,
mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della
nonviolenza in Italia e nel mondo.
In questo numero: Giornalismo e nonviolenza. La forza delle parole, di Mao
Valpiana; Dal trasmettere al comunicare: l'informazione nonviolenta nella
vita di tutti i giorni, di Nanni Salio; Parola scritta come azione
nonviolenta. Alcune corrispondenza tra nascita dei mass media e del
satyagraha, di Luca Giusti; Gandhi giornalista al servizio della verita', di
Rocco Altieri; Dalla resistenza passiva alla forza della verita'
(ottobre-dicembre 1907), di Fulvio Cesare Manara; Un concorso per inventare
la parola giusta per definire il movimento. La nascita del Satyagraha
(gennaio 1908), di Fulvio Cesare Manara; Un concorso a premi (Indian
Opinion, 28 dicembre 1907), di M. K. Gandhi; Lettera da Johannesburg (prima
del 10 gennaio 1908), di M. K. Gandhi; I risultati del concorso (Indian
Opinion, 7 marzo 1908), di M. K. Gandhi; Buone pratiche di internet per la
nonviolenza, di Andrea Trentini; Nonviolenza e Internet. Gandhi oggi avrebbe
un suo blog? Nostra intervista a Carlo Gubitosa, Alessandro Marescotti,
Giacomo Alessandroni, di Peacelink; Con un saggio su: La vera economia.
Esperienze e riflessioni gandhiane sul "modello di sviluppo", di Fulvio
Cesare Manara.
In copertina: Gandhi giornalista "Cercare la verita' nella forza delle
parole".
In seconda: 1908-2008. Un secolo fa, il futuro, gennaio 1908, a cura di Luca
Giusti.
In terza di copertina: Il 2008 con il Movimento Nonviolento e "Azione
nonviolenta".
In ultima: L'ultima di Biani, Un'informazione nonviolenta e' possibile.
*
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212,
e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 29 euro sul ccp n. 10250363
intestato ad "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile
chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

6. MATERIALI. DONATELLA MASSARA: PER UNA BIBLIOGRAFIA SULLE DONNE NELLA
SHOAH
[Riproponiamo ancora una volta questa traccia bibliografica curata da
Donatella Massara che abbiamo estratto dal sito
www.url.it/donnestoria/home.htm che riporta una serie di repertori
bibliografici e di materiali di approfondimento sul pensiero e l'azione
delle donne.
Dal medesimo sito riportiamo anche la seguente breve scheda sull'autrice:
"Donatella Massara e' nata in Piemonte alla fine del 1950. Abita a Milano.
Ha vissuto con la madre in questi dieci anni, ha amato molto sua madre
Rosalda Damiano. E' da lei che ha imparato ad amare il pensiero e a scrivere
e dal padre a leggere i libri e praticare le immagini fotografiche. Ha
studiato fra Biella e Milano in varie scuole. E' convinta di non avere
imparato molto dalla scuola, di piu' dalla cultura dei genitori, per esempio
dalla madre e dalla sorella, esperte di moda, ad apprezzare i segni, e dagli
ambienti extrascolastici pratiche di vita, di comunicazione. Nel 1988 prende
la laurea in filosofia con una tesi svolta con il prof. Enrico I. Rambaldi
su Kierkegaard giovane presso la cattedra di storia della filosofia
dell'Universita' Statale di Milano. Frequenta e consegue l'attestato del
corso di perfezionamento per gli anni 1997-'98, 1998-'99 in discipline
filosofiche e storiche presso l'Universita' Bocconi di Milano e del corso di
perfezionamento 'La cittadinanza: donne, storia, diritto, cultura' per gli
anni 1997-'98, 1998-9'9 presso l'Universita' Tor Vergata di Roma. Ha
insegnato in varie scuole e dal 1989 al 2000 nei licei, per due anni negli
istituti tecnici a ordinamento speciale (Itsos), filosofia e storia. In
questi anni ha speso tempo e energie a trasmettere l'eredita' simbolica del
pensiero filosofico femminile e della storia della differenza sessuale. Ha
dedicato a questi temi due ricerche e programmazioni didattiche per il
conseguimento degli attestati del corso di perfezionamento dell'Universita'
Bocconi. Percepisce l'idea di femminismo nel 1968. E' stata attiva nella
sinistra extraparlamentare negli anni '70. Nel 1975 apre con altre donne il
dissenso con la sinistra extraparlamentare elaborando un documento
collettivo di rottura con l'organizzazione extraparlamentare Avanguardia
Operaia e da allora dedica la sua attivita' alla politica delle donne. Fonda
con altre nel 1975 la Palazzina di via Mancinelli a Milano mentre frequenta
il cosiddetto gruppo n. 4 creato da Lia Cigarini e via Col di Lana. Conosce
la Libreria delle Donne di Milano nel 1977 e la politica  e la filosofia
della differenza studiando e frequentando Lia Cigarini, Luisa Muraro, altre
relazioni femminili amichevoli e amorose, fra le quali Gabriella Lazzerini,
Nilde Vinci, con le quali riconsolida la venticinquennale e tuttora viva
intesa politica di via Mancinelli. E' con Nilde che fonda il Gruppo Immagine
e partecipa all'Associazione Lucrezia Marinelli, verso la quale mantiene
attenzione e interesse. Socia del Circolo della Rosa dal 1993. Scrive dagli
anni '70 sulle principali riviste femministe e su altri mezzi di stampa su
questioni legate al pensiero, alla scrittura, alla politica  e alla
cinematografia delle donne. I suoi testi sono pubblicati dal Quotidiano dei
Lavoratori, Il Manifesto, Leggere Donna, Il Paese delle Donne edizione
milanese e nazionale, Fluttuaria, Noi Donne, Via Dogana, Cooperazione
Educativa, Mediterranea. Ha collaborato al libro del Centro studi e
documentazione Pensiero Femminile, 100 titoli ( a cura di Aida Ribero e
Ferdinanda Vigliani), Guida ragionata al femminismo degli anni Settanta,
Luciana Tufani Editrice, Ferrara 1998. E' fra le autrici in Laura Modini,
L'occhio delle donne. Repertorio dei film in videocassetta, stampato in
proprio dall'Associazione Lucrezia Marinelli, Sesto San Giovanni (Milano),
via Falk 44. Attualmente si sta occupando della comunicazione via computer
partecipando a La Citta' delle Donne, ha ideato ed e' moderatrice con altre
di DonnaPensieroScrittura, due conferenze di Rcm (Rete civica milanese), e'
impegnata nella conduzione e nel dibattito della Libreria delle donne e del
Circolo della Rosa di Milano. Da cinque anni lavora alla stesura di un libro
incentrato su filosofia dell'inizio, del soggetto proprio, e dell'autorita'
materna. Ha scritto un breve saggio di avvio a una riflessione sulle
disparita' sociali in attesa di pubblicazione. Sta elaborando documenti di
un diario del '77 e di anni successivi...". Donatella Massara ha pubblicato
molti saggi ed articoli, contribuito a volumi e ricerche, curato ipertesti e
siti; nel sito da cui abbiamo estratto questa bibliografia e' possibile
leggere anche vari suoi scritti. Naturalmente, come accade per tutte le
bibliografie, chi legge questa trovera' certo l'assenza di alcuni libri
vicini al suo cuore, ed alcune delle schede sono troppo frettolose ed alcune
sintesi potranno non persuadere: si potra' contribuire a migliorare questo
gia' utile lavoro segnalando suggerimenti e integrazioni all'autrice]

1. Alcuni libri pubblicati prima del 1995
1. 1. Testimoni
- AA. VV., La vita offesa: storia e memoria dei Lager nazisti nei racconti
di duecento sopravvissuti, a cura di Anna Bravo e Daniele Jalla; con la
collaborazione di Graziella Bonansea, Lilia Davite, Anna Gasco, Grazia
Giaretto, Elena Peano; e con il contributo di Anna Maria Bruzzone;
prefazione di Primo Levi; Milano, Franco Angeli, 1986;
- Artom E., Diari: gennaio 1940 - febbraio 1944, Centro di documentazione
ebraica contemporanea, Milano, 1966;
- Berg, Mary, Il ghetto di Varsavia, Diario, (1939-1944), Torino, Einaudi,
1991;
- Bruck, Edith, Due stanze vuote, (1943-1960), Venezia, Marsilio, 1974;
- Bruck, Edith, Chi ti ama cosi', (1932-1959), (1959), Venezia, Marsilio,
1974;
- Del Monte Anna, (a cura di Giuseppe Sermoneta), Ratto della signora Anna
del Monte trattenuta a' Catecumini tredici giorni dalli 6 fino alli 19
maggio anno 1749, Roma, Carucci, 1989;
- Edwardson, Cordelia, La principessa delle ombre (1938...),(1984), Firenze,
Giunti, 1992;
- Elias, Ruth, La speranza mi ha tenuto in vita. Da Theresienstadt e
Auschwitz a Israele, (1988), Firenze, Giunti, 1993;
- Fenelon Fania, C'era un'orchestra ad Auschwitz, Firenze, Vallecchi, 1978;
- Filippa, Marcella, Avrei capovolto le montagne, Giorgina Levi in Bolivia,
1939-1946, Firenze, Astrea-Giunti, 1990;
- Hillesum, Etty, Lettere, 1942-1943, (1986), Milano, Adelphi, 1990;
- Hillesum, Etty, Diario 1941-1943, (1981), Milano, Adelphi, 1985;
- Kolmar, Gertrud, Il canto del gallo nero, selezione di poesie e lettere
(1938-1943), (1933), prefazione di Marina Zancan, Verona, Essedue, 1990;
- Lasker-Schuler, Else, Il mio cuore e altri scritti, (1962, 1959,1969),
traduzione e nota critica di Margherita Gigliotti e Enrica Pedotti, Firenze,
Giunti, 1990;
- Lasker-Schuler, Else,  Marc F., Lettere al Cavaliere Azzurro (1912-1915),
(1989), Torino, Einaudi, 1991;
- Levi, Lia, Una bambina e basta, (1938-45), Roma, edizioni e/o, 1994;
- Millu, Liana, I ponti di Schwerin, (1938...), Genova, Ecig, 1994;
- Treves, Alcalay Liliana, Con occhi di bambina (1941-1945), Prefazione di
Liliana Picciotto Fargion, Firenze, Giuntina, 1994;
- Warburg, Spinelli Ingrid, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra
Germania 1910-1989, Bologna, Il Mulino, 1990.
*
1. 2. Narrativa
- Ozick, Cinthia, Il rabbino pagano, (1961...), Milano, Garzanti, 1995;
- Paley, Grace, Piccoli contrattempi del vivere, (1956), Firenze,
Astrea-Giunti, 1986;
- Paley, Grace, Enormi cambiamenti all'ultimo momento, (1960), Milano, La
Tartaruga, 1982;
- Semel Nava, Gershona, Firenze, La casa Usher, 1989.
*
1. 3. Storia ebraica
- Antoniazzi Villa Anna, Un processo contro gli ebrei nella Milano del 1488.
Crescita e declino della comunita' ebraica alla fine del Medioevo, Bologna,
Cappelli, 1985;
- Balbi, Rosellina, Il ritorno degli ebrei nella Terra Promessa, Bari-Roma,
Laterza, 1983;
- Lasker-Schuler, Else, La terra degli Ebrei, (1937), Firenze, Giuntina,
1993;
- Riemer, Judith, Dreyfuss G., Abramo: l'uomo e il simbolo, (1993), Firenze,
Giuntina, 1994;
- Limentani, Giacoma, L'ombra allo specchio, Milano, La Tartaruga, 1988;
- Epstein, Helen, Figli dell'Olocausto, (1979), Firenze, Giuntina, 1982;
- Macrelli, Rina, Vacca d'Israele sta in Squaderno 1 cultura, politica,
delizie, delitti, Archivi Lesbici Italiani (ALI), Firenze, &stro, 1989;
- Foa, Anna, Ebrei in Europa. Dalla peste nera all'emancipazione, Bari-Roma,
Laterza, 1992;
- Nirenstein, Fiamma, Il razzista democratico, Milano, Mondatori, 1990;
- Picciotto, Fargion Liliana, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati
dall'Italia (1943-1945). Ricerca del Centro di Documentazione Ebraica
Contemporanea, Milano, Mursia, 1991;
- Voghera Luzzatto Laura, Una finestra sul ghetto. Stefano Incisa e gli
ebrei di Asti, prefazione di P. De Benedetti, Roma, Carucci, 1983.
*
2. Alcuni libri pubblicati dal 1995
2. 1. Testimoni
- Auerbacher, Inge, Io sono una stella. Una bambina dall'olocausto, (1986),
Milano, Bompiani, 1995;
- Bassani Liscia Jenny, La storia passa dalla cucina, pp. 89, Pisa, 2000. In
questo breve racconto autobiografico, arricchito da bei disegni a carboncino
e da ricette di cucina, l'A. ricorda con humour le sue esperienze anche
drammatiche di adolescente, durante il periodo di clandestinita' trascorso
con la famiglia a Firenze;
- Bauman Janina, Un sogno di appartenenza: la mia vita nella Polonia del
dopoguerra, Bologna, il Mulino, 1997;
- Broggini Renata, La frontiera della speranza: gli ebrei dall'Italia verso
la Svizzera 1943-1945, Milano, Mondadori, 1998;
- Canetti Veza, Le tartarughe, pp.262, Venezia, 2000. Veza Canetti, moglie
di Elias, ha consegnato a queste pagine, sotto forma di romanzo,
l'indimenticabile capitolo del suo esilio, una testimonianza su dignita' e
debolezza degli uomini in tempi dominati dalla vilta';
- Charney Ann, Ritorno a Dobryn, Marsilio, 2000. Dopo aver vissuto i suoi
primi cinque anni di vita nascosta in un fienile, al termine della guerra,
una bimba ebrea scopre la vita e il mondo esterno;
- Elena Colonna, Milena e i suoi fratelli, Soveria Mannelli, Rubbettino,
2003;
- Deoriti Alessandra, Paolucci Silvio, Ropa Rossella (a cura di), Le storie
estreme e la storia: i racconti della Shoah, Chiaravalle, L'orecchio di Van
Gogh, 1999;
- Dwork Deborah, Nascere con la stella: i bambini ebrei nell'Europa nazista,
Venezia, Marsilio, 1999;
- Filippini Lera Enrica, Lea Cavarra Mara, ... i fiori di lilla' quel
giorno. Una storia piccola, Modena, Istituto storico della Resistenza, 1995;
- Fink, Ida, Frammenti di tempo, (1987), Feltrinelli, 1995;
- Formaggini Gina, Stella d'Italia Stella di David. Gli ebrei dal
Risorgimento alla Resistenza, Mursia, Milano 1970, rist. 1998;
- Hahn Beer Edith, La moglie dell'ufficiale nazista, come una donna ebrea
sopravvisse alla Shoah, Susan Dworkin, Milano, Garzanti, 2001;
- Hoffman, Eva, Come si dice, (1959-1979), (1989), Roma, Donzelli, 1996;
- Jacobson, Louise, Dal liceo ad Auschwitz, (1942-'44), Roma, L'Arca,
L'Unita', 1996;
- Jona Davide, Foa Anna, Noi due, Bologna, Il Mulino, 1997;
- Kluger, Ruth, Vivere ancora, (1938-1988), (1992), Torino, Einaudi, 1995;
- Levi, Donatella, Vuole sapere il nome vero o il nome falso, (1938...)
Padova, Il Lichene, 1995;
- Levi Lia, Maddalena resta a casa, 1938, pp. 142, Milano, 2000. Il libro fa
parte di una collana "La Storia attraverso le storie" per lettori dai 10 ai
13 anni. Il libro racconta la storia di una famiglia ebrea, il cui padre
viene portato via dalla polizia fascista. Una scheda a fine volume riassume
e spiega tutti gli avvenimenti storici;
- Leitner Isabelle, Leitner Irving A., Frammenti di Isabella: memoria di
Auschwitz, Milano, Mursia, 1996;
- Lewis, Helen, Il tempo di parlare. Sopravvivere nel lager a passo di
danza. Diario di una ballerina ebrea, (1939...), (1992), Torino, Einaudi,
1996;
- Maistrello Federico, Cronaca di una deportazione. Maria Sara Rosenthal,
vedova Bohm. Conegliano - Auschwitz, Treviso, Istresco, 1996;
- Millu Liana, Il fumo di Birkenau, ottava ed., Firenze, Giuntina, 1995;
- Millu Liana, Dopo il fumo: sono il n. A 5384 di Auschwitz Birkenau, a cura
di Piero Stefani, Brescia, Morcelliana, 1999;
- Morpurgo Elena, Zaban Luisa e Silvia, Guerra, esilio, ebraicita'. Diari di
donne nelle due guerre mondiali, a cura di Paola Magnarelli, Il Lavoro
editoriale, Ancona 1996;
- Springer Elisa, Il silenzio dei vivi: all'ombra di Auschwitz, un racconto
di morte e di resurrezione, Milano, Cde, 1998;
- Blady Szwajger, Adina, La memoria negata, Milano, Sperling, 2002;
- Walech Capozzi Alba, A. 24029. Testimonianze di una ebrea senese nei campi
di concentramento nazisti, Siena, Nuova Immagine, 1995;
- Wind Ruth - Non ti aspetto piu', mamma. All'ombra dell'Olocausto. pp.158,
Alexa, Milano, 2000. Autobiografia attraverso il carteggio personale di una
donna, Ruth Wind, passata attraverso due guerre mondiali, il nazismo, i suoi
lutti;
- Regina Zimet Levy, Al di la' del ponte, Garzanti, 2003.
*
2. 2. Narrativa
- Assouline Pierre, La cliente, pp.168, Parma, 2000. L'occupazione della
Francia e la memoria della persecuzione razziale al centro di un incalzante
e sottile thriller psicologico;
- Dell'Oro Erminia, La casa segreta. La paura e il coraggio, la speranza di
tornare a vivere, pp.159, Milano, 2000. Storia vera di due ragazzini, uno
ebreo, l'altro no, le cui vite si intrecciano quando cominciano le
persecuzioni razziali. E' allegato al libro un apparato didattico con
vocabolario, spunti per una riflessione o un approfondimento a scuola;
- Kofman Sarah, Rue Ordener, rue Labat,  pp. 101, Palermo, 2000. Racconto
degli anni dell'infanzia dell'autrice, vissuta a Parigi negli anni
dell'occupazione nazista;
- Kohl Christiane, L'ebreo e la ragazza. pp. 406, Milano, 1999. Storia di
un'intensa amicizia, ambientata a Norimberga nel '32, tra una giovane e
brillante fotografa ed un maturo commerciante ebreo: la "strana coppia"
suscita pettegolezzi nel condominio fino alla denuncia, al processo e alla
condanna. Avvincente e drammatico racconto di vita quotidiana negli anni del
nazismo;
- Lapid Haim, Breznitz, pp.228, Venezia, 1999. Romanzo giallo di
ambientazione isareliana, pieno di suspense: attraverso gli occhi del suo
ispettore Breznitz, Haim Lapid ci mostra i diversi volti della societa'
israeliana contemporanea;
- Lapid, Shulamit, Professione giornalista, (1989), Milano, La Tartaruga,
1996;
- Michaels, Anne, In fuga, (1996), Firenze, Giunti, 1998;
- Polak Chaja, L'altro padre, pp. 145, Firenze, 2000. Attraverso una serie
di flashbacks, l'Autrice ci narra il disagio esistenziale di una adolescente
in conflitto tra il suo desiderio di fedelta' verso il padre mai conosciuto
e il bisogno di amare il padre adottivo;
- Rabinyan Dorit, Spose persiane, pp. 198 Vicenza, 2000. Opera prima di una
giovane autrice israeliana, tradotta in numerosi paesi, con successo di
pubblico e di critica;
- Reberschak Sandra, Domani dove andiamo?, pp. 117, Firenze, 2001. Romanzo
sul confronto generazionale tra madre e figlia, che ha per protagonista
l'anziana matriarca, tipica "madre ebrea", dolcissima, invadente,
giudicante, apprensiva;
- Weinreich Beatrice (a cura di), Racconti popolari yiddish, pp. 430,
Vicenza, 2001. Grande lavoro di indagine in un patrimonio quanto mai
frammentario e disperso, il libro e' una vera e propria summa delle favole
yiddish piu' belle e piu' trasmesse nelle comunita' ashkenazite. Ripresa da
un "Oscar" Mondadori di alcuni anni fa.
*
2. 3. Storiche della Shoah
- AA. VV., Le donne delle minoranze: le ebree e le protestanti d'Italia, a
cura di Claire E. Honess e Verina R. Jones, Torino, Claudiana, 1999;
- AA. VV., La deportazione femminile nei lager nazisti, Convegno
internazionale, Torino, 20-21 ottobre, 1994, Consiglio regionale del
Piemonte, Aned, Franco Angeli, 1995;
- Arendt Hannah, La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme, pp. 315,
Milano, 2001. Ora in edizione economica il libro che raccoglie gli articoli
che la Arendt, inviata del "New Yorker", invio' al suo giornale durante il
processo Eichmann a Gerusalemme;
- Arian Levi Giorgina, Montagnana M., I Montagnana. Una famiglia ebraica
piemontese e il movimento operaio (1914-1948), pp. 150, Firenze, 2000.
Questo libro si propone di colmare una lacuna lasciata dagli storici sulla
partecipazione alla lotta antifascista e alla Resistenza di una famiglia
ebrea, i Montagnana. Arricchisce il testo un'ampia appendice fotografica;
- Associazione Figli Della Shoah (a cura di), Per non dimenticare la Shoah.
Documenti e testimonianze. Dalla raccolta di Gianfranco Moscati, pp. 63,
Milano, 2001. Catalogo della mostra tenuta a Milano a Palazzo Reale a Milano
in genn.-febbr. 2001;
- Bacchi Maria, Cercando Luisa, Sansoni, 2000;
- Beccaria Rolfi L. (et al.), La deportazione femminile nei lager nazisti,
relazione introduttiva di Anna Bravo, a cura di Lucio Monaco, Milano,
Angeli, 1995;
- Cassin Elena, San Nicandro: un paese del Gargano si converte all'ebraismo,
prefazione di Alberto Cavaglion, Corbaccio, 1995;
- Cevidalli Salmoni Anita, "Tu ritorneresti in Italia?", pp. 183, Torino,
2000. Libro di ricordi d'infanzia e giovinezza, fino alla "scoperta"
all'epoca delle persecuzioni razziali del proprio essere ebrea. Poi la
partenza per il Brasile per non "arianizzarsi" e passare dalla parte dei
persecutori. L'A. e' stata insegnante all'Istituto Italiano di Cultura di
San Paolo;
- Cjmbel Rifka Sarah, Memorie, pp. 57, Casale M., 2000. Pubblicate a cura
del Comune di Casale Monferrato, queste memorie toccanti nella loro
semplicita' vogliono e riescono ad essere un contributo perche' non si
dimentichi la tragedia della Shoah;
- Di Cori Paola, Le scrittrici e la Shoah, sta in Il racconto della
deportazione nella letteratura e nel cinema / Fiano ... (et al.), Bergamo,
Fondazione Serughetti La Porta, 1999;
- Friedmann Friedrich G., Hannah Arendt. Un'ebrea tedesca nell'era del
totalitarismo, pp. 186, Firenze, 2001. Saggio sulla vita e le opere della
Arendt, viste sopratutto nelle contraddizioni e nelle sfide derivate dal
fatto di provenire da una cultura ebraica e tedesca insieme;
- Gardenal Gianna, L'antigiudaismo nella letteratura cristiana antica e
medioevale, pp. 340, Brescia, 2001. Attraverso una serie di testi scritti
dai piu' illustri teologi dell'antichita' e del medioevo, l'A. analizza il
costituirsi della figura negativa dell'ebreo nell'immaginario occidentale;
- Germain Sylvie, Etty Hillesum. Una coscienza ispirata, pp. 252, Roma,
2000. Non tanto una biografia - della Hillesum si sa poco, solo quello che
ha scritto nel famoso "Diario" - quanto una testimonianza di fede e volonta'
di vivere, malgrado l'internamento nel lager;
- Herweg, Monika Rachel, La yidishe mame. Storia di un matriarcato occulto
ma non troppo da Isacco a Philip Roth, (1994), Genova, Ecig, 1996;
- Massariello Merzagora Giovanna e G. P. Marchi (a cura di), Il Lager. Il
ritorno della memoria. Atti del convegno internazionale 6-7 aprile 1995 -
Universita' degli Studi di Verona, Aned, Edizioni Lint, Trieste, 1997;
- Nirenstein, Fiamma, Isreale. Una pace in guerra, Bologna, Il Mulino, 1996;
- Ofer Dalia, Lenore J. Weitzman, Donne nell'Olocausto, Introduzione di Anna
Bravo, Le Lettere, Firenze 2001;
- Pisanty Valentina, L'irritante questione delle camere a gas. Logica del
negazionismo, Bompiani, Milano 1998;
- Rossi-Doria Anna, Antisemitismo e antifemminismo nella cultura
positivista, sta in (a cura di Alberto Burgio), Atti del convegno omonimo
tenuto a Bologna nel 1997, Nel nome della razza: il razzismo nella storia
d'Italia, 1870-1945, Bologna, Il mulino, 1999;
- Rossi-Doria Anna, Memoria e storia, il caso deportazione, Rubbettino,
Soveria Mannelli 1998;
- Schroder Nina, Le donne che sconfissero Hitler, Pratiche editrice, 2001;
- Sossi Federica, Nel crepaccio del tempo: testimoniare la Shoah, Milano,
Marcos y Marcos, 1998;
- Sullam Calimani Anna V., I nomi dello sterminio, Einaudi, Torino 2001;
- Treves Alcalay Liliana, Melodie dall'esilio. Percorso storico-musicale
degli ebrei e marrani spagnoli, pp. 200, con CD allegato, Firenze, 2000.
L'A. segue le tracce degli esuli nelle terre di rifugio e insieme va alla
ricerca delle testimonianze lasciate da quei criptogiudei che per secoli,
braccati dall'Inquisizione, continuarono a cantare la loro fede ebraica;
- Valensi, Lucette e Wachtel N., Memorie ebraiche, (1986), Torino, Einaudi,
1996;
- Vincenti Lucia, Storia degli ebrei a Palermo durante il fascismo:
documenti e testimonianze; saggio introduttivo Gabriella Portatone, Palermo,
Offset studio, 1998;
- Wieviorka Annette, L'era del testimone, (1998), Milano, Raffaello Cortina,
1999;
- Wieviorka Annette, Auschwitz spiegato a mia figlia, postfazione di Amos
Luzzatto, Torino, Einaudi, 2000;
- Zuccotti Susan, L'Olocausto in Italia, prefazione di Furio Colombo,
Milano, Tea, 1995.

7. STRUMENTI DI LAVORO. L'AGENDA DELL'ANTIMAFIA 2008
Uno strumento di lavoro che vivamente raccomandiamo: l'Agenda dell'antimafia
2008, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2007,
euro 10. A cura di Anna Puglisi e Umberto Santino, edita dal Centro
Impastato con Addiopizzo, Cesvop, Comune di Gela, Consorzio Ulisse.
L'agenda puo' essere richiesta al Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, tel.
0916259789, fax: 0917301490, e-mail: csdgi at tin.it, sito:
www.centroimpastato.it

8. STRUMENTI DI LAVORO. L'AGENDA "GIORNI NONVIOLENTI" 2008
Dal 1994 ogni anno le Edizioni Qualevita pubblicano l'agenda "Giorni
nonviolenti" che nelle sue oltre 400 pagine offre spunti giornalieri di
riflessione tratti dagli scritti o dai discorsi di persone che alla
nonviolenza hanno dedicato una vita intera: ne risulta una sorta di
"antologia della nonviolenza" che ogni anno viene aggiornata e completamente
rinnovata. Uno strumento di lavoro che vivamente raccomandiamo.
Per richieste: Qualevita Edizioni, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi
(Aq), tel. e fax: 0864460006, cell. 3495843946, e-mail: info at qualevita.it,
sito: www.qualevita.it
Il costo di una copia di "Giorni nonviolenti" 2008 e' di 10 euro, sconti
progressivi per l'acquisto di un numero di copie maggiore.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 340 del 20 gennaio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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