Minime. 165



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 165 del 29 luglio 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Dacci oggi la nostra strage quotidiana
2. Enrico Piovesana e Aziz Ahmad Tassal: Le stragi della Nato
3. Una proposta di legge d'iniziativa popolare per il disarmo atomico
dell'Italia
4. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte
decima e conclusiva)
5. Luigi Vaccari intervista Francesca Rigotti
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. DACCI OGGI LA NOSTRA STRAGE QUOTIDIANA

"Un assassino e' soltanto un assassino, ma un pirata che assassina migliaia
di uomini e' quasi un capo di stato"
(Judy Garland - Manuela nel film Il pirata di Vincente Minnelli, 1948)

In Afghanistan la Nato continua lo sterminio della popolazione civile.
La Nato della missione militare cui l'Italia partecipa.
La Nato che sta conducendo con gli Usa la guerra terrorista e stragista.
*
Il governo italiano e' assassino.
Il parlamento italiano e' assassino.
Assassini siamo anche noi che non siamo capaci di fermare questo orribile
crimine.
*
E dire che basterebbe chiedere e ottenere il rispetto della legalita'
costituzionale.
E dire che basterebbe chiedere e ottenere il rispetto del diritto
internazionale.
Ma evidentemente noi preferiamo le stragi.
Che presto, e' logico, e' inevitabile, raggiungeranno anche noi: chi di
spada ferisce...
*
E per passare dalla tragedia alla farsa: in tanto orrore nulla e' piu'
infame costi' di quegli ex sedicenti pacifisti ed ex sedicenti "nonviolenti"
che si sono prestati a reggere il caricatore agli assassini, fino ad
inventare deliranti interpretazioni della carta costituzionale secondo cui
l'articolo 11 significa il contrario di quello che c'e' scritto.
Cosa non si fa per progredire nella carriera, per sedere sull'augusto
scranno, per essere ammessi nel salone delle feste, per continuare a
ricevere qualche prebenda e qualche moina dagli amici al governo, anche
quando questi amici si sono convertiti in trucidatori.

2. AFGHANISTAN. ENRICO PIOVESANA E AZIZ AHMAD TASSAL. LE STRAGI DELLA NATO
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
articolo del 27 luglio 2007 dal titolo "Stragi Nato. Ancora decine di civili
uccisi dalle bombe Nato in Afghanistan".
Enrico Piovesana, giornalista, lavora a "Peacereporter", per cui segue la
zona dell'Asia centrale e del Caucaso; e' stato piu' volte in Afghanistan in
qualita' di inviato.
Aziz Ahmad Tassal, giornalista afgano, e' collaboratore dell'Institute for
War and Peace Reporting]

Nei giorni scorsi, il ministro degli esteri, Massimo D'Alema, ha nuovamente
criticato le stragi di civili provocate dai bombardamenti aerei condotti
nell'ambito di Enduring Freedom, riproponendo la falsa idea che quella Usa
sia la missione "cattiva" contrapposta alla missione "buona" della Nato,
International Security Assistance Force (Isaf) - quella a cui l'Italia
partecipa -, spacciata come esclusivamente dedita a compiti di polizia e
assistenza umanitaria.
La realta' sul campo e' ben diversa. Lo testimoniano, drammaticamente, le
decine di civili afgani uccisi ogni giorno dai bombardamenti condotti
dall'aviazione Nato nell'ambito dell'operazione Isaf.
L'ultima strage la scorsa notte: almeno quaranta civili, tra cui molti donne
e bambini, sono morti nel bombardamento Nato del villaggio di Kumbarak,
nella provincia di Helmand. Lo hanno confermato le autorita' governative
locali e anche un parlamentare afgano originario della zona.
La notte precedente, altre decine di civili erano rimasti uccisi in un altro
bombardamento Nato nella zona di Musa Qala, sempre in Helmand.
Aziz Ahmad Tassal, giornalista afgano collaboratore dell'Institute for War
and Peace Reporting, ha visitato il villaggio di Hyderabad, teatro della
piu' sanguinosa strage di civili compiuta dalla Nato: 135 civili uccisi la
sera del 29 giugno, quando i caccia hanno bombardato prima il villaggio e
poi la gente che fuggiva.
Ecco un estratto del suo reportage.
(Enrico Piovesana)
*
Un burqa insanguinato tra le macerie
Lungo la strada a nord di Grishk, il deserto e' punteggiato di rottami di
mezzi militari della Nato: carri armati, blindati, jeep. A un tratto scorgo
i resti carbonizzati di un trattore con rimorchio. Piu' avanti, le rovine di
case rase al suolo dalle bombe: l'autista mi dice che questo era il
villaggio di Hassan Khan Kalay. Tra le macerie incontriamo Gulzaman, che qui
aveva una bottega. "La mia famiglia e' di Sangin: siamo scappati qui mesi fa
per sfuggire ai bombardamenti. Ma alla fine hanno bombardato anche qui. Ho
perso mia sorella e tre figli".
Arriviamo ad Hyderabad: un'altra distesa di macerie. Giriamo tra quelle che
erano le case del villaggio: muri crollati, cenere, una sciarpa verde, un
sandalo da donna, una teiera sfondata e un'immagine che non dimentichero'
mai, un burqa insanguinato.
*
Il vecchio Sher Gul racconta quella notte
Si avvicina un vecchio, trasandato e con lo sguardo spento. Si chiama Sher
Gul. Pare ancora sotto shock. Ci racconta lui quel maledetto 29 giugno, ha
perso le sue due mogli, due figlie, di 12 e 18 anni, e due figli, di 11 mesi
e 7 anni. Ci conduce alle rovine della sua casa, che non esiste piu'.
"Erano le 8:30 di sera, stavamo mangiano tutti qui nel cortile, quando
abbiamo sentito il rombo dei jet. Le donne e i bambini sono corsi dentro
casa. Io e mio fratello siamo rimasti fuori. Le bombe sono iniziate a
cadere. Una ha colpito la casa. Ho sentito le urla di mia moglie che
chiedeva aiuto, ma non riuscivo ad alzarmi: dal cielo pioveva fuoco. Poi le
urla sono cessate. E anche il bombardamento. Mi sono alzato: mia moglie era
morta, sepolta sotto un muro. Poi ho trovato gli altri corpi".
*
Bombe sul trattore carico di civili in fuga
Arrivano altri anziani del villaggio.
Uno di loro, Mohammad Faroq, racconta: "Una quarantina di persone, in
maggioranza donne, bambini e anziani, stipati sul rimorchio di un trattore,
hanno cercato di fuggire dal villaggio mentre cadevano ancora le bombe. Ma
un aereo li ha seguiti e ha bombardato anche loro, uccidendoli tutti".
Era il rottame che avevo visto lungo la strada.
"Altre persone hanno tentato la fuga correndo via, a piedi", continua Faroq.
"Sono stati tutti uccisi dalle mitragliatrici degli aerei. La mattina dopo,
c'erano cadaveri dappertutto. Il villaggio era pieno di morti, era diventato
un cimitero".

3. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE PER IL DISARMO
ATOMICO DELL'ITALIA

Vari movimenti hanno promosso una proposta di legge d'iniziativa popolare
per dichiarare l'Italia "zona libera da armi nucleari".
Il comitato promotore prevede di iniziare la raccolta delle firme in
occasione della marcia della pace Perugia-Assisi del 7 ottobre 2007.
Di seguito riportiamo il testo integrale della proposta di legge.
*
Art. 1 - Obiettivi e finalita'
1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il
sottosuolo e le acque territoriali, e' ufficialmente dichiarato "zona libera
da armi nucleari".
2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari, o di parti
di armi nucleari, non e' ammesso in nessuna circostanza sul territorio della
Repubblica, cosi' come individuato al comma 1.
3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a livello
nazionale che internazionale, per assicurare la piena applicazione del
presente articolo entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data
di entrata in vigore della presente legge.
Art. 2 - Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale Della Repubblica.
*
All'iniziativa hanno gia' aderito varie associazioni (e purtroppo non tutte
le adesioni sono limpide: tra esse ve ne sono non poche di associazioni che
da oltre un anno esercitano una attiva complicita' con la prosecuzione della
guerra terrorista e stragista in Afghanistan avallando la criminale
partecipazione militare italiana che viola flagrantemente il dettato
costituzionale).
Indipendentemente dalle nostre riserve sulle ambiguita' e l'inadeguatezza di
questa iniziativa, crediamo che vada comunque sostenuta.
Invitiamo quindi chi legge a diffondere l'informazione e ad impegnarsi nella
raccolta delle firme che quantomeno puo' costituire un'utile forma di
sensibilizzazione su una questione che riteniamo decisiva: agire per il
disarmo atomico e' necessario ed urgente.
*
Per informazioni, contatti e adesioni: e-mail: locosm at tin.it

4. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA
(PARTE DECIMA E CONCLUSIVA)
[Dal sito www.uniroma2.it riprendiamo la seguente dispensa predisposta
nell'aprile 2004 per il secondo semestre dell'anno accademico 2003/2004 del
corso su "Femminismo, studi di genere e letteratura latina".
Sergio Casali (Varazze, 1969) ha studiato alla Scuola Normale Superiore di
Pisa (corso ordinario e di perfezionamento) dal 1988 al 1997, con una
parentesi al St John's College di Oxford nel 1992/93; e' ricercatore
all'Universita' Roma Due "Tor Vergata" dal 1998, e professore associato di
Lingua e letteratura latina dal 2001. Si interessa soprattutto di poesia
augustea, in particolare Ovidio e Virgilio, della tradizione epica romana e
dell'esegesi antica dell'Eneide. Sta ultimando un sintetico commento a tutta
l'Eneide per la collana "Biblioteca della Pleiade" di Einaudi, e sta
lavorando a un commento in inglese al libro IV dell'Eneide per la collana
"giallo-verde" di Cambridge University Press. Ha tenuto conferenze e
partecipato a convegni su Ovidio e Virgilio in varie universita' italiane e
straniere, tra cui Harvard University, Columbia University, University of
Wisconsin at Madison, University of Colorado at Boulder, Keele University,
Bristol University, Institute of Classical Studies (London), Trinity College
(Dublin), University of Manchester, University of California at Los Angeles,
Cambridge University, University of Pennsylvania, University of Virginia.
Tra le opere di Sergio Casali: Publii Ovidii Nasonis Heroidum Epistula IX:
Deianira Herculi, a cura di Sergio Casali, Firenze: Le Monnier, 1995;
Commento a Virgilio: Eneide, in Virgilio: Opere, a cura di A. Barchiesi,
Torino: Einaudi (in preparazione); Virgil: Aeneid IV, ed. by S. C.,
Cambridge: Cambridge University Press (in preparazione)]

Abbreviazioni bibliografiche
- Baccolini, Raffaella - Maria Giulia Fabi - Vita Fortunati - Rita
Monticelli (edd.). 1997. Critiche femministe e teorie letterarie, Clueb,
Bologna (con antologia di testi).
- Biagini, Enza - Augusta Brettoni - Paolo Orvieto (edd.). 2001. Teorie
critiche del Novecento. Con antologia di testi, Roma, Carocci.
- Cavarero, Adriana - Franco Restaino (edd.). 2002. Le filosofie femministe.
Due secoli di battaglie teoriche e pratiche, Bruno Mondadori, Milano (con
antologia di testi).
- Ceserani, Remo. 1999. Guida allo studio della letteratura, Laterza,
Roma-Bari.
- Di Cori, Paola - Donatella Barazzetti (edd.). 2001. Gli studi delle donne
in Italia. Una guida critica, Carocci, Roma.
- Izzo, Donatella (ed.). 1996. Teoria della letteratura. Prospettive dagli
Stati Uniti, La Nuova Italia Scientifica [ora Carocci], Roma.
- Chialant, Maria Teresa - Eleonora Rao (edd.). 2000. Letteratura e
femminismi. Teorie della critica in area inglese e americana, Liguori,
Napoli (con antologia di testi).
*
Approfondimenti bibliografici e internet
Tra i migliori siti internet italiani per un'introduzione al femminismo e
agli studi di genere segnaliamo "Donne e conoscenza storica"
(www.url.it/donnestoria), con molti saggi e documenti (solo alcuni dei quali
verranno segnalati nelle brevi indicazioni seguenti); e
www.storiadelledonne.it, a cura dell'Unione femminile nazionale
(www.unionefemminile.it) con la Societa' italiana delle storiche. Utile
anche "Il sito delle
streghe"(www.geocities.com/~tesorino/Il_sito_delle_streghe/index1.html).
Un'ottima introduzione storica allo sviluppo del pensiero femminista e'
quella di Franco Restaino, "Il pensiero femminista. Una storia possibile",
in Cavarero-Restaino (2002) pp. 3-77. Il cap. 1 ("The Contemporary Women's
Movement"), di Linda Nicholson, Gender and History (Columbia University
Press 1986), molto utile per un inquadramento storico del movimento
femminista, si puo' leggere a:
www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/nichols2.htm
*
1. La "Dichiarazione" di Olympe de Gouges si trova a
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/dichiarazione.htm
Moltissimi sono gli studi su Mary Wollstonecraft; sul web, per esempio,
www.edgehill.ac.uk/acadepts/humarts/english/subject/mw.htm Il testo di A
Vindication of the Rights of Women si puo' leggere on line a:
www.orst.edu/instruct/phl302/texts/wollstonecraft/woman-contents.html Brani
in Cavarero-Restaino (2002) pp. 119-22. Possiamo anche ricordare che la
scrittrice italiana Elisabetta Rasy ha dedicato a Mary Wollestonecraft il
recente romanzo biografico L'ombra della luna (Rizzoli).
Recentemente e' stata pubblicata in italiano la raccolta di scritti di John
Stuart Mill e Harriett Taylor, Sull'eguaglianza e l'emancipazione femminile,
a cura di Nadia Urbinati, Einaudi, Torino 2001. Brani in Cavarero-Restaino
(2002) pp. 123-6.
Il testo della Dichiarazione di Seneca Falls e' pubblicato, insieme al
resoconto della successiva "Convenzione di Rochester", in un volume curato
da Raffaella Baritono, Il sentimento delle liberta', La Rosa Editrice,
Torino 2002. La Dichiarazione e' anche leggibile a
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/seneca.htm
Brani dall'Autobiografia di Aleksandra M. Kollontai (Feltrinelli, Milano
1975) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 127-30.
Sul movimento delle donne nel Novecento italiano, vedi Il Novecento delle
italiane: una storia ancora da raccontare, a cura del gruppo "Controparola",
Editori Riuniti, Roma 2001.
Biografia di Anna Kuliscioff a
www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti17.html
*
2. Sterminata la bibliografia e sitografia su Virginia Woolf e Simone de
Beauvoir. Si puo' partire da:
www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/VaWoolf.htm ,
www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/SdeBeauvoir.htm
Brani da Tre ghinee di V. Woolf, dal Secondo sesso di de Beauvoir, e da La
mistica della femminilita' di Betty Friedan (trad. it. Edizioni di
Comunita', Milano 1964) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 131-42. Il libro
piu' recente di Friedan in trad. it. e' L'eta' da inventare: la seconda
meta' della vita, Frassinelli 1994 (2a ed. 2000).
*
3. Una raccolta di slogan e "frasi celebri" del femminismo radicale a
http://feminism.marhost.com/f/radfemquotes.html
Su Firestone cfr. Sarah Franklin, "The Dialectic of Sex: Shulamith Firestone
Revisited" pubblicato dal Department of Sociology, Lancaster University a
www.comp.lancs.ac.uk/sociology/soc050sf.html Il primo capitolo di Dialectic
of Sex e' leggibile a
www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/fireston.htm Brani
dalla trad. it. La dialettica dei sessi: autorita' maschile e societa'
tardo-capitalistica, a cura di L. Personemi, Guaraldi, Firenze 1971, in
Cavarero-Restaino (2002) pp. 147-50.
Kate Millett: brani da Sexual Politics (trad. it. La politica del sesso,
Rizzoli, Milano 1971) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 143-6.
L'eunuco femmina di Germaine Greer e' ristampato negli "Oscar" Mondadori.
Cronologia degli eventi principali relativi al femminismo lesbico a
www.womens-studies.ohio-state.edu/araw/chrono1.htm
Trad. it. di "The Traffic in Women" di Gayle Rubin in dwf 1
(ottobre-dicembre 1976) pp. 23-65; brani in Cavarero-Restaino (2002) pp.
160-4. L'articolo di Rubin "Thinking Sex" si trova in C. Vance (ed.),
Pleasure and Danger: Exploring Female Sexuality, Routledge, Boston 1984 = H.
Abelove, M. A. Barale, D. M. Halperin (edd.), The Lesbian and Gay Studies
Reader, Routledge, New York and London, 1993, pp. 3-44.
*
4. Sulla psicologa femminista Phyllis Chesler, vedi www.phyllis-chesler.com
Il suo libro piu' recente e' Mad Men and Medusas: Reclaiming Hysteria and
the Effect of Sibling Relations on the Human Condition, The Penguin Press,
London 2000.
Su Adrienne Rich, vedi
www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/ARich.htm
*
5. S. Brownmiller ha un suo sito: www.susanbrownmiller.com A
www.susanbrownmiller.com/html/antiporno.html si puo' leggere il suo articolo
"Lets Put Pornography Back in the Closet" ("Rimettiamo la pornografia nel
ripostiglio"), scritto per il giornale "Newsday" nel 1979 mentre l'autrice
stava organizzando il gruppo "Women Against Pornography".
Una semplice ricerca in Internet mostrera' quanto vivace sia ancora oggi il
dibattito sulla pornografia nel mondo americano. Una selezione di scritti di
Andrea Dworkin si puo' leggere a
www.nostatusquo.com/ACLU/dworkin/OnlineLibrary.html Su Katherine MacKinnon:
www.cddc.vt.edu/feminism/MacKinnon.html
Il punto sulla questione e' fatto in Drucilla Cornell (ed.), Feminism and
Pornography, Oxford University Press, Oxford 2000, che contiene tra l'altro
vari interventi di A. Dworkin e C. MacKinnon (anche di Judith Butler, bell
hooks, Audre Lorde, e molte altre), nonche' un "Manifesto italiano" sulla
prostituzione, e una sezione su quello che si suole chiamare "turismo
sessuale" nell'ottica degli studi postcoloniali.
*
6. Per un'introduzione alla critica decostruzionista, vedi Stefano Rosso in
Izzo (1996) pp. 31-56, con ampia bibliografia; Ceserani (1999) 116-9, pp.
492-5; Biagini in Biagini-Brettoni-Orvieto (2001) pp. 253-61, e Jonathan
Culler, Sulla decostruzione, Bompiani, Milano 1988 (ed. orig. 1982).
Sul concetto di differenza sessuale vedi anche Francesca Di Donato, "Per una
critica della differenza sessuale. Domande e risposte sulla riflessione
femminista attuale", lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/index.html
In italiano di Helene Cixous si puo' vedere Scritture del corpo. Variazioni
su un tema, a cura di Paola Bono, Sossella ed., 2000.
Su Julia Kristeva: www.cddc.vt.edu/feminism/Kristeva.html
*
7. Non sorprendentemente, Haraway e' molto popolare nel web. Il suo
"Manifesto Cyborg" si puo' leggere, per esempio, a
www.stanford.edu/dept/HPS/Haraway/CyborgManifesto.html Punti di partenza su
Haraway: www.anotherscene.com/outthere/dhwy.htm , o
www.asahi-net.or.jp/~RF6T-TYFK/haraway.html
In italiano: Testimone_Modesta@FemaleMan©_incontra_OncoTopo. Femminismo e
tecnoscienza, Feltrinelli, Milano 1999; Manifesto cyborg. Donne, tecnologie
e biopolitiche del corpo, Feltrinelli, Milano 1995.
Tra i libri in inglese di Teresa de Lauretis ricordiamo Alice Doesn't:
Feminism, Semiotics, Cinema (1984), Technologies of Gender (1987), The
Practice of Love (1994). Ha curato tre raccolte di saggi: Feminist
Studies/Critical Studies (1986), The Cinematic Apparatus (1980), e The
Technological Imagination (1980). Ha curato inoltre il numero dedicato alla
"Queer Theory" del giornale differences: A Journal of Feminist Cultural
Studies (1990). Tra i libri in italiano: La sintassi del desiderio:
struttura e forme del romanzo sveviano (Ravenna, Longo 1976), Umberto Eco
(Firenze, La Nuova Italia 1981), Differenza e indifferenza sessuale. Per
l'elaborazione del pensiero lesbico (Firenze, Estro 1989), Sui generis.
Scritti di teoria femminista (Milano, Feltrinelli 1996), Pratica d'amore.
Percorsi del desiderio perverso (Milano, La Tartaruga 1997) e Soggetti
eccentrici (Milano, Feltrinelli 1999).
Su "Gay" e "Queer Theory", vedi Marco Pustianaz, "Teoria gay e lesbica", in
Izzo (1996) pp. 109-29, e, per gli sviluppi in Italia, Id., "Studi gay e
lesbici", in Di Cori-Barazzetti (2001) pp. 241-58.
Su Rosi Braidotti, vedi la recensione di S. Colella di Soggetto nomade e
Dissonanze (da "L'Indice" 1995, n. 7) a www.internetbookshop.it
In Cavarero-Restaino (2002) pp. 209-12 e' antologizzata parte di
un'intervista di Judith Butler a Braidotti apparsa in dwf 26-7 (1995).
Studi sul "corpo": in italiano, vedi tra i libri piu' recenti Ugo Volli,
Figure del desiderio. Corpo, testo, mancanza, Raffaello Cortina editore,
Milano 2002; Umberto Galimberti, Il corpo, Feltrinelli, Milano 2002.
Un'antologia di saggi in inglese: Londa Schiebinger, Edwin E. Sparks (edd.),
Feminism and the Body, Oxford University Press 2000.
Su Judith Butler, vedi anche Francesca Di Donato a
lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/butler.html
Un saggio di Gayatri Spivak e' in Baccolini et al. (1997) pp. 105-33.
Qualche passo di Elogio del margine di bell hooks si puo' leggere a:
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/bell.htm ; sul suo ultimo libro,
Feminism is for Everybody: Passionate Politics, South End Press, Cambridge,
MA, 2000, vedi p. es. www.reconstruction.ws/BReviews/revFeminism.htm
*
8. Il "Manifesto" di Rivolta Femminile si puo' leggere a:
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/lonzi.htm
Per la "Libreria delle donne" di Milano vedi www.libreriadelledonne.it
Su Luisa Muraro: www.ereditareilfemminismo.com
Sommario della annate di "dwf" (fino al 1997) a
www.racine.ra.it/udi/bibliografie/storia/storia02.htm
Il celebre articolo di Anna Koedt "The Myth of the Vaginal Orgasm" (1970) si
puo' leggere, tra i molti siti, per esempio a
www.cwluherstory.com/CWLUArchive/vaginalmyth.html
Oltre al citato Il pensiero della differenza sessuale (1987), Diotima ha
pubblicato, presso La Tartaruga di Milano, Mettere al mondo il mondo (1990),
Il cielo stellato dentro di noi (1992) e, presso Liguori di Napoli, Oltre
l'uguaglianza. Le radici femminili dell'autorita' (1995), La sapienza di
partire da se' (1996), Il profumo della maestra (1999), Approfittare
dell'assenza. Punti di avvistamento sulla tradizione (2002).
*
9. Due preziose introduzioni alla critica letteraria femminista (entrambe
con antologia di saggi in traduzione italiana) sono Baccolini et al. (1997),
e Chialant-Rao (2000).
Rassegna bibliografica di opere in italiano di e sulla critica letteraria
femminista dal 1975 al 1996, a cura di Laura De Nicola, a
rmcisadu.let.uniroma1.it/crilet/mostra900/zancan.htm
Bibliografia e links su Elaine Showalter:
virtual.clemson.edu/groups/womenstudies/flc436/showalter.html La traduzione
italiana dell'articolo di Showalter del 1981 ("La critica femminista nel
deserto") si puo' leggere in Chialant-Rao (2000) pp. 49-65).
*
Indice della presente dispensa
1. Le origini del pensiero femminista
1. 1. Alle radici del femminismo: Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft
1. 2. Il primo femminismo (1848-1918): la lotta per l'uguaglianza nelle
correnti liberale e socialista
1. 3. L'orientamento liberale: Harriett Hardy Taylor e John Stuart Mill
1. 4. Le suffragette americane e la "Dichiarazione di Seneca Falls"
1. 5. Friedrich Engels e il pensiero socialista
1. 6. Il femminismo in Italia tra Otto e Novecento
2. Uguaglianza vs differenza nel periodo di riflusso (1918-1968)
2. 1. Uguaglianza e differenza: Virginia Woolf
2. 2. Simone de Beauvoir: "Donna non si nasce, lo si diventa"
2. 3. Betty Friedan: la "mistica della femminilita'"
2. 4. Juliet Mitchell: "Donne: la rivoluzione piu' lunga"
3. Il femminismo radicale americano e la nascita della critica letteraria
femminista (fine anni Sessanta - meta' anni Settanta)
3. 1. Il femminismo radicale: "il personale e' politico"
3. 2. Il Redstockings Manifesto
3. 3. Shulamith Firestone.
3. 4. Kate Millett: la "politica del sesso"
3. 4. Germaine Greer: L'eunuco femmina
3. 5. Il femminismo lesbico e la nascita dei "Lesbian Studies"
3. 6. Gayle S. Rubin e il sistema "sesso-genere"
4. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (I): la critica della
psicoanalisi, la riflessione sulla maternita' e l'"etica della cura"
4. 1. Psicoanalisi e femminismo: Juliet Mitchell
4. 2. La riflessione su donna e maternita' negli Stati Uniti: Adrienne Rich
4. 3. Nancy Chodorow e Dorothy Dinnerstein
4. 4. L'"etica della cura": Carol Gilligan e Virginia Held
5. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (II): la questione della
violenza sessuale e della pornografia
5. 1. Il problema della violenza sessuale: Susan Brownmiller
5. 2. Il dibattito sulla pornografia: Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon
6. La teoria della differenza nel femminismo francese (dal 1968 a oggi)
6. 1. Il movimento delle donne in Francia
6. 2. Luce Irigaray: teoria della differenza e critica del
"fallogocentrismo"
6. 3. Helene Cixous: la "scrittura femminile"
6. 4. Julia Kristeva
7. Il femminismo nell'universita': la questione del soggetto e
dell'identita' (dalla meta' degli anni Ottanta a oggi)
7. 1. L'"accademizzazione" del femminismo
7. 2. Donna Haraway e il cyber-femminismo
7. 3. Teresa de Lauretis
7. 4. "Queer Theory"
7. 5. Rosi Braidotti
7. 6. Judith Butler e la riflessione sul concetto di "corpo"
7. 7. Il femminismo nero ed etnico
8. La teoria della differenza nel femminismo italiano (dal 1968 a oggi)
8. 1. Il movimento delle donne in Italia
8. 2. Carla Lonzi
8. 3. Il gruppo "Diotima": Luisa Muraro e Adriana Cavarero
9. La critica letteraria femminista
9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura
angloamericana e studi sul linguaggio
9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"
9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"
9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana
9. 5. Problemi della critica femminista
9. 6. La critica della "voce personale"
Abbreviazioni bibliografiche
Approfondimenti bibliografici e internet

5. LIBRI. LUIGI VACCARI INTERVISTA FRANCESCA RIGOTTI
[Dal quotidiano "Il messaggero" del 22 marzo 2002, col titolo "E la donna
creo' il filo del pensiero" e il sommario "Francesca Rigotti parla della sua
'filosofia delle piccole cose'".
Luigi Vaccari, giornalista, dal 1970 al quotidiano "Il Messaggero" (dove e'
stato responsabile degli spettacoli, dei servizi culturali, critico
televisivo, inviato speciale), collaboratore di "Avvenire" e del Gr3-Rai.
Tra le opere di Luigi Vaccari: Io e mio padre, Manni, 2001; Faccia a faccia,
Rizzoli, 2002; Aneddoti e dintorni, Manni, 2003.
Francesca Rigotti (Milano 1951) dopo aver insegnato presso la facolta' di
Scienze politiche dell'Universita' di Goettingen, e' attualmente docente di
dottrine e istituzioni politiche presso la facolta' di Scienze della
comunicazione dell'Universita' di Lugano; ha pubblicato diverse monografie
dedicate alla metaforologia filosofico-politica e all'etica; suoi saggi sono
comparsi in numerose riviste italiane e straniere; svolge attivita' di
consulenza editoriale e di recensione libraria, soprattutto per il
quotidiano "Il Sole - 24 Ore". Dal sito della facolta' di scienze della
comunicazione dell'Universita' della Svizzera italianariprendiamo la
seguente scheda: "Francesca Rigotti e' docente alla Facolta' di Scienze
della comunicazione; incarichi didattici: docente di Dottrine politiche;
incarichi in istituti e laboratori: docente all'Istituto Media e
Giornalismo. Laureata in Filosofia (Milano 1974), Dr. rer. pol. (I. U. E.
1984), Dr. habil. (Goettingen 1991), e' stata docente alla Facolta' di
Scienze politiche dell'Universit‡ di Goettingen come titolare di un
'Heisenberg Stipendium' della Deutsche Forschungsgemeinschaft e visiting
fellow al Department of Politics dell'Universita' di Princeton. Tra le sue
pubblicazioni si segnalano otto monografie edite da Bibliopolis (1981), Il
Mulino (1989, 2000 e 2002), Feltrinelli (1992, 1995 e 1998), Interlinea
(2004), alcune delle quali tradotte in spagnolo, tedesco, greco, coreano,
tutte pertinenti ad argomenti di storia del pensiero politico-filosofico, di
metaforologia e di comunicazione politica, oltre a numerosi articoli, saggi
e recensioni su riviste specializzate internazionali. Svolge un'intensa
attivita' di critica libraria in riviste e quotidiani. Principali
pubblicazioni: a) Libri: L'umana perfezione. Saggio sulla circolazione e
diffusione dell'idea di progresso nell'Italia del primo ottocento.
Bibliopolis, Napoli 1981; Metafore della politica. Il Mulino, Bologna 1989;
Il potere e le sue metafore. Feltrinelli, Milano 1992 (trad. ted.: Die Macht
und ihre Metaphern. Ueber die sprachlicher Bilder der Politik, Campus
Verlag, Frankfurt 1994); (a cura di, con W. Euchner e P. Schiera), Die
politische Metaphorik in historischer Perspektive, Dunker & Humblot, Berlin
1993; La verita' retorica. Etica, conoscenza e persuasione. Feltrinelli,
Milano 1995; (a cura di, con P. Schiera), Die vier Elemente und ihre
Metaphern, Dunker & Humblot, Berlin 1995; L'onore degli onesti. Feltrinelli,
Milano 1998; La filosofia in cucina. Piccola critica della ragion culinaria.
Il Mulino, Bologna 1999 e 2002 (Beck, Muenchen 2002 e 2004; Herder,
Barcelona 2001; Korean trans. 2003; Studia Humanitatis, Lubiana, 2006); Il
filo del pensiero. Il Mulino, Bologna 2002; La filosofia delle piccole cose.
Novara, Interlinea, 2004 e 2005; (con G. Ferraro), Agli estremi della
filosofia. Mantova, Tre Lune, 2005; (a cura di), La vita straordinaria.
Analisi e comunicazione del quotidiano, Milano, Guerini e associati, 2006;
Il pensiero pendolare. Bologna, il Mulino, 2006; Il pensiero delle cose.
Milano, Apogeo, 2007. b) Contributi a libri: Giacomo Matteotti. Rede vor dem
Parlament am 24.6.1924. Mit einem Essay von Francesca Rigotti, Europaeische
Verlaganstalt, Hamburg 1996. c) Conferenze con proceedings: con R. Guldin,
Mehrsprachigkeit und Uebersetzung. Vilem Flusser, Philosoph des
Vielfaeltigen. Ascona, Monte Verita' (26.-28 ottobre 2001). d) Altre
pubblicazioni: (con R. Guldin), Flusser nella valigia, Cenobio,
(aprile-giugno 1999), p. 167-172; (con R. Guldin),. Tutto e' artificiale
naturalmente: Tra Brasile e Provenza, una fenomenologia della natura come
costrutto mentale. Sole 24 ore, 2002"]

Filo del cucito e filo del pensiero: fra i quali esiste un indiscutibile
nesso, per molto tempo colpevolmente negato anche da filosofi rispettabili e
da letterati di alto profilo. Il filo di lana, di lino, di cotone, e la sua
evoluzione metaforica, non materiale, non tecnica: "Uno studio, sullo sfondo
metaforico-filosofico della mente che crea il proprio pensiero come un filo,
lo intreccia e lo compone come un tessuto, lo taglia e lo cuce come una
stoffa". Una riflessione femminile che muove dalla conoscenza delle Piccole
Cose. Andate in frantumi le Grandi Cose (grandi contraddizioni, grandi
guerre, grandi ideologie), puo' essere istruttiva l'esplorazione degli
oggetti della vita quotidiana: un gomitolo di lana, una spoletta, un
ritaglio di stoffa. Il mondo dei minimi sistemi: che "forse, magari, chi lo
sa, ci e' destinato nel secolo XXI, come dice la scrittrice indiana
Arundhati Roy".
Nelle grandi linee, e' l'argomento del saggio Il filo del pensiero. Tessere,
scrivere, pensare appena edito da il Mulino (180 pagine, 11 euro e 50). Lo
ha scritto Francesca Rigotti, milanese (ma vive fra la Germania e la
Svizzera), 51 anni, docente di Dottrine e istituzioni politiche
nell'Universita' di Lugano, autrice di altri sei libri pubblicati con
Feltrinelli (tre), il Mulino (due), Bibliopolis (uno). "La metaforologia e'
il loro distintivo comune. Quest'ultimo e il precedente, La filosofia in
cucina. Piccola critica della ragion culinaria, sono anche fortemente
autobiografici".
*
- Luigi Vaccari: Come e' nato Il filo del pensiero?
- Francesca Rigotti: Da una riflessione autobiografica. Mi sono chiesta che
cosa faccio, tutto il giorno, oltre a leggere parole di altri e a scrivere
parole mie. Leggere e scrivere e' la mia occupazione principale. Ma sono
impegnata anche nella gestione di una vita familiare intensa, perche' ho un
compagno, quattro figli adolescenti, due bestie. Cucino, lavo, stiro, anche
se non faccio la donna di servizio a tempo pieno. Mi sono tuttavia domandata
in che modo le mansioni domestiche si collegano al mio pensare filosofico.
La prima parte del libro e' dedicata al filo materiale che si e' filato con
le dita per migliaia di anni, avvolgendo le fibre una intorno all'altra. E
l'immagine che immediatamente mi si e' collegata alla filosofia e' la massa
confusa del pensiero che si fa filo logico, principio di ordine. Giorgio
Colli l'aveva gia' detto: il filo col quale Teseo riesce a uscire dal
labirinto e' il logos.
*
- Luigi Vaccari: L'origine della metafora tessile in filosofia coincide
quindi col momento della nascita del logos. La funzione qual e'? E il
significato?
- Francesca Rigotti: La funzione e' di mettere ordine nelle cose, ed e'
anche sottolineata dal labirinto: uscire dal caos per entrare nella
struttura. Il significato fa parte dello stesso contesto di pensiero: lo
definirei proprio un principio d'ordine.
*
- Luigi Vaccari: Nella costruzione dell'impianto tessile del pensiero, che
ruolo ha avuto l'universo femminile?
- Francesca Rigotti: Un ruolo complesso, perche' affermato e negato nello
stesso tempo. Affermato in quanto il filo e' stato "dato" in mano alla donna
perche' filasse, lavorasse a maglia, ricamasse, tessesse: si occupasse di
tutti questi lavori che, dicevano i greci, sono indegni degli uomini.
*
- Luigi Vaccari: Un aggettivo, "indegno", che mi ha colpito molto.
- Francesca Rigotti: Anche a me (sorride). Sono lavori che fanno perfino le
dee, le principesse, le regine. Ma, dice Omero, sono indegni dell'uomo. La
parte affermata e' quella oggettiva, reale: il filo vero, che si tocca e si
tiene in mano. Il filo negato e' il filo logico. E qui c'e' il paradosso di
Arianna: nonostante sia una donna che mette in mano a Teseo il filo per
uscire dal labirinto, alle donne e' stata rifiutata per millenni la
prerogativa del pensiero logico. Si e' detto: le donne ragionano col cuore,
con l'utero; certo non col cervello.
*
- Luigi Vaccari: E' cambiato qualcosa, concretamente, a livello di massa. O
il mutamento riguarda soltanto un'elite?
- Francesca Rigotti: Non e' un cambiamento elitario e non e' un cambiamento
di dimensioni ridotte, quello materiale. Noi donne non filiamo piu'. Questa
e' una enorme liberazione da una servitu' e da una tortura incredibili.
*
- Luigi Vaccari: Ma lei scrive che "di una perdita pure si tratta". E cita
la scrittrice Arundhati Roy che ipotizza un XXI secolo di piccole cose.
- Francesca Rigotti: Si', e' la perdita di un sapere, di una pratica che
permetteva la produzione di oggetti belli e veri, veri perche' fatti. Vede,
mi piacerebbe scrivere una filosofia delle piccole cose. L'universo
femminile sta comunque cambiando: nell'affermazione e nella negazione.
Mentre da una parte viene eliminato questo filo materiale e si alleggerisce
la schiavitu' del lavoro domestico, con l'elettrodomestico, da un'altra
parte la donna ha finalmente accesso al filo del pensiero. Dalla fine del
secolo scorso, filosofe come Edith Stein, Maria Zambrano, Simone Weil,
Hannah Arendt hanno deposto il filo di lana, di lino, di cotone, e sono
riuscite a filare il loro filo di pensiero.
*
- Luigi Vaccari: Il terzo intermezzo del suo saggio e' dedicato all'abito
filosofico. Qual e', in generale, il ruolo filosofico dell'abito?
- Francesca Rigotti: E' l'ultimo momento del processo: dopo la filatura, la
tessitura, c'e' il taglio della stoffa e la confezione dell'abito. L'abito
filosofico e' quello con cui si rivestono le parole, o che veste le parole,
e da' la possibilita' di esprimersi, anche se molto spesso e' stato usato
come metafora della menzogna: l'abito e' cio' che copre la verita', tant'e'
che, nell'immaginario letterario, il sarto e' bugiardo (come il cuoco e'
ciarliero) perche' copre la verita', esattamente come il sarto del re nudo.
Le Carre', ne Il sarto di Panama, dice esplicitamente che il protagonista,
il sarto, e' un bugiardo.
*
- Luigi Vaccari: Il filo del pensiero non guarda l'abito in se', come
simbolo; non e' una sociologia dell'abbigliamento: "Da come mi vesto, mostro
chi sono". E' una metaforologia, sottolinea. Esiste la possibilita' remota
di un collegamento con la moda?
- Francesca Rigotti: Con la moda, non so. Ma con la stoffa, si'. La stoffa
viene rivalutata: assume una dimensione filosofica, di pensiero, netta,
attraverso le metafore che propongo del filo, dell'ordito, della tessitura,
della trama. Del testo. Posso vedere il testo come tessuto; il tessuto come
testo. E il tessuto non e' piu' un banale intreccio di fibre su cui viene
sbattuto un po' di colore, ma rappresenta "la tessitura dell'essere", come
dice con espressione bellissima la Zambrano. E' una sua nobilitazione, se
pensato in questo modo. E quindi, di riflesso, e' una nobilitazione della
moda, in quanto la moda si occupa di tagliarlo, foggiarlo, modellarlo.
*
Francesca Rigotti conclude Il filo del pensiero con queste parole: "... si
potrebbe pensare a una scena, proiettata come sempre sul mio sfondo
metaforico, in cui Teseo restituisce il filo ad Arianna, e in cui Arianna
non usa quel filo per impiccarsi bensi' per uscire dal labirinto, insieme a
Teseo, e per orientarsi con lui su altri sentieri".

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

7. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 165 del 29 luglio 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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