Voci e volti della nonviolenza. 25



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 25 del 6 giugno 2006

In questo numero:
1. Rosino Gibellini: Attualita' di Dietrich Bonhoeffer
2. Juergen Moltmann: La lezione di Bonhoeffer
3. Et coetera

1. ROSINO GIBELLINI: ATTUALITA' DI DIETRICH BONHOEFFER
[Dal n. 66 del 24 gennaio 2006 di "Teologi@Internet", forum teologico a cura
di Rosino Gibellini (sito: www.queriniana.it/teologia.asp)]

Ricorre il 4 febbraio il centesimo anniversario della nascita di Dietrich
Bonhoeffer (1906 - 2006). Questo centenario sara' celebrato con diversi
congressi e seminari di studio in Europa e nel mondo, dove sono attive
diverse Associazioni bonhoefferiane. In particolare segnaliamo il congresso
internazionale di Breslau, la citta' natale di Bonhoeffer, che lascio'
ancora durante l'infanzia per la citta' di Berlino, dove il padre Karl
Bonhoeffer aveva vinto la prima cattedra di psichiatria. Breslau era una
citta' della Germania, l'attuale Wroclaw, sita in Polonia. Il congresso di
Breslavia (3 - 8 febbraio 2006) si svolge in due parti. La prima parte (3 -
5 febbraio) e' propriamente internazionale con la partecipazione di Wolfgang
Huber vescovo evangelico di Berlino, e di Rowan Williams, primate della
Chiesa d'Inghilterra; la seconda parte (6 - 8 febbraio) ha piu' la
caratteristica di un seminario di studio, che registra la partecipazione di
molti teologi polacchi. Segnaliamo anche, in data 4 gennaio, il seminario di
studio che si terra' nella citta' di Lugano, in Svizzera, sul tema "Dietrich
Bonhoeffer tra teologia, etica e spiritualita'", con le relazioni di Martino
Dotta, Fulvio Ferrario, Rosino Gibellini, Luca D'Isanto, Gianni Vattimo. Da
segnalare infine il congresso dell'universita' del Piemonte Orientale
(Vercelli), sul tema "Bonhoeffer: eredita' e modernita'", con le relazioni
di Juergen Moltmann, Andreas Pangritz, Christian Gremmels, Fulvio Ferrario,
Ugo Perone, Jean Greisch, Ernst Feil, Nynfa Bosco. A conclusione, una tavola
rotonda con interventi di Mario Dogliani, Rosino Gibellini, Sergio Rostagno,
Gian Enrico Rusconi.
Proponiamo un testo apparso sulla rivista "Filosofia e Teologia".
*
1. Traduzioni e interpretazioni.
Se L'Epistola ai Romani di Barth del 1922 e' arrivata in traduzione italiana
40 anni dopo, nel 1962 (in concomitanza con l'inizio del concilio Vaticano
II); Resistenza e resa di Bonhoeffer, pubblicata postuma dopo molte
esitazioni da Eberhardt Bethge nel 1951, e' arrivata in traduzione italiana
nel 1968. Si puo' notare il ritardo, e la progressiva riduzione del ritardo
dell'arrivo nella nostra lingua di opere significative della cultura
teologica. Se si vuole continuare nelle citazioni, si puo' ricordare che
Teologia della speranza di Moltmann del 1964 e' arrivata in traduzione
italiana nel 1970; ma Teologia della liberazione di Gustavo Gutierrez del
dicembre 1971 (edizione peruviana) e' arrivata in traduzione italiana, prima
dell'edizione spagnola di Madrid, nel marzo 1972. E, quando le opere non
arrivano in traduzione italiana, risultano praticamente "riserva" di una
ristretta cerchia di studiosi.
Bonhoeffer, dunque, arriva in ritardo non solo in Italia, ma in genere nel
mondo culturale delle altre lingue. Non solo, ma arriva con Resistenza e
resa, che e' l'ultima sua opera, che non e' propriamente un'opera, ma un
epistolario, pubblicato con tagli nella prima edizione originale del 1951
(cui seguiranno l'edizione piu' completa del 1970, fino all'edizione critica
del 1998), e arriva nel contesto di una sbrigliata teologia della
secolarizzazione, passando attraverso il filtro di bestsellers
internazionali come Honest to God (1963) di John A. T. Robinson, e The
Secular City (1965) di Harvey Cox. Harvey Cox, in Religion in the Secular
City (1984) scrivera': "Bonhoeffer si e' sbagliato nel prevedere uníera
totalmente 'post-religiosa'".
La frammentarieta' delle traduzioni di Bonhoeffer, e, conseguentemente, la
frammentarieta' della conoscenza dell'opera di Bonhoeffer, ha prodotto
interpretazioni frammentarie. In Germania, invece, si e' arrivati presto a
interpretazioni globali, con la Biografia (1967) di Eberhardt Bethge; e con
il grande studio Die Theologie Dietrich Bonhoeffers (1971) di Ernst Feil.
Ora l'edizione critica delle sue opere nell'edizione originale tedesca (16
voll., 1986-1998), e nella traduzione italiana (8 voll., 1991-2002) e'
destinata a inaugurare una nuova fase storiografica. Sono in preparazione
inoltre in traduzione italiana due voll. per complessive 800 pp. di Scritti
scelti dai voll. 9-16, che comprendono scritti vari (corsi universitari,
prediche, lettere, interventi vari).
*
2. Recezione e critica.
A Bonhoeffer la storiografia internazionale muove alcune obiezioni. Ne
considero due.
2. 1. Ho gia' fatto menzione di Harvey Cox, che in Religion in the Secular
City (1986) imputa a Bonhoeffer di aver preveduto un'epoca "post-religiosa",
giudizio confermato nel suo recente saggio The Rise and Fall of
"Secularisation" (1999) dove scrive: "Il mito della secolarizzazione e'
morto". Questa obiezione ridimensiona le analisi, peraltro frammentarie,
dell'ultimo Bonhoeffer, ma rimane la validita' della sua critica alla
religione, se nella sua pretesa apologetica e spiritualistica diminuisce
l'uomo, in quanto il cristiano - come ha ben sottolineato il nostro Alberto
Gallas nel suo impegnativo studio su Bonhoeffer (1995) - "e' un uomo
indiviso e integro, perche' appartiene alla realta' di Cristo nel quale la
realta' e' una".
2. 2. Una seconda obiezione e' stata mossa da Gustavo Gutierrez in un
articolo della rivista internazionale di teologia "Concilium" (1979), in cui
il teologo della liberazione imputa a Bonhoeffer l'eurocentrismo delle sue
analisi: "Ma se Bonhoeffer fu attento a volte al nemico fascista che
attaccava alle spalle la societa' liberale, fu meno sensibile al mondo
dell'ingiustizia in cui tale societa' concretamente si appoggiava". Ho
discusso ampiamente questa obiezione, sulla base della piu' rilevante
bibliografia in campo internazionale, nel saggio The Confrontation between
the Theology of the North and Theology of the South (2000), mostrando come
l'analisi bonhoefferiana della Modernita' sia un'analisi parziale e
incompleta, da integrare con le analisi della teologia politica europea e
della teologia latino-americana della liberazione, in vista di un'alleanza
per il vero tempo della giustizia.
*
3. Lascito.
Bonhoeffer e' un teologo molto letto e amato: ha tanti lettori e lettrici
nei piu' diversi ambiti linguistici. Se si dovesse pensare a un autore
cattolico che gli corrisponda sotto questo profilo, si dovrebbero fare i
nomi di Guardini e di Teilhard de Chardin: hanno una visione, affrontano
problemi reali e possiedono una forte espressivita' linguistica.
La peculiarita' di Bonhoeffer e' l'intreccio tra biografia e teologia,
illustrato da Eberhardt Bethge e da Christian Gremmels, che ne fa un
testimone credibile e amato. Nelle carceri della Corea del Sud e del
Sudafrica resistenti in nome della fede hanno graffiato, sulle pareti,
scritte dal tenore: "Remember Bonhoeffer". In questo senso uno dei suoi
lasciti maggiori e' la categoria teologica di Widerstand (nella sua
differenza da Resistenz), che ne caratterizza l'evoluzione politica e
spirituale negli ultimi drammatici anni, e che l'editor di Widerstand und
Ergebung ha ben scelto nel 1951, quando ha voluto trovare un titolo alle
lettere uscite dalla Cella 92 del carcere berlinese di Tegel.
Bonhoeffer ha inoltre anticipato il dibattito sul futuro del cristianesimo,
che ora appassiona molti spiriti alle soglie del terzo millennio (Delumeau,
Remond, Hervieu-Leger).
Bonhoeffer ha riscoperto e ha reinterpretato la theologia crucis di Lutero,
riscoprendo il principio del pro, del per-gli-altri, che Joseph Ratzinger in
Introduzione al Cristianesimo (1968) ha illustrato come uno dei principi
fondamentali del cristianesimo, o dell'essere-cristiano (secondo la
terminologia di Guardini), anche se il principio del per-gli-altri deve
essere integrato, come ha corretto la teologia della missione (Sundermeier,
Bosch) con il principio dell'essere-con-gli-altri. Vorrei ricordare infine
come le riflessioni "contestabili" (Barth) di Bonhoeffer sulla "debolezza di
Dio" hanno esercitato un notevole influsso sul travaglio della teologia
cristiana nel "dire Dio": trovo un indizio di questo influsso nel titolo
stesso (e nel giro di pensiero) dell'articolo, La faiblesse de croire,
pubblicato sulla rivista "Esprit" (1977), da un teologo francese
eccezionale, Michel de Certeau (1925-1986), che ha anticipato il
far-teologia nel tempo della post-modernita'.

2. JUERGEN MOLTMANN: LA LEZIONE DI BONHOEFFER
[Riproponiamo il seguente testo apparso sul quotidiano "Avvenire" del 9
febbraio 2006]

Dietrich Bonhoeffer e' senza dubbio il teologo tedesco del XX secolo piu'
noto al mondo. Dalla Polonia alla Corea esistono associazioni intitolate a
Bonhoeffer, presso il Seminario dell'Unione Teologica di New York c'e' una
cattedra dedicata a lui, le sue opere sono costantemente ripubblicate in
Germania e tradotte in molte lingue. In cosa consiste l'affascinante segreto
che si cela dietro il nome di Bonhoeffer?
Le sue due opere piu' importanti, l'Etica e l'epistolario Resistenza e Resa,
furono pubblicate solo dopo la sua morte dalla mano dell'amico Eberhard
Bethge. A lui spetta il merito della profonda influenza mondiale del
pensiero di Bonhoeffer. Ricordo gli anni del dopoguerra, quando ancora non
sapevamo nulla di questi libri. Fino al 1950 Bonhoeffer era conosciuto solo
a Berlino, in alcuni circoli ecclesiali, come teologo della Chiesa
confessante, ucciso il 9 aprile del 1945.
Sequela fu pubblicato postumo dall'ente di sostegno ai prigionieri di guerra
e giunse cosi' nel mio campo di prigionia e nelle mie mani. Accolsi la
"grazia a caro prezzo", che Bonhoeffer li' aveva elaborato, principalmente
come una legge difficile da rispettare, in particolare per un prigioniero
privato della liberta'. La "vita in comune" mi stava troppo stretta: ne
avevo abbastanza di essere costretto alla vita in comune nelle caserme,
nelle trincee e nei campi di prigionia, cercavo piuttosto la solitudine e la
liberta' della vita privata.
Piu' tardi, invece, durante i miei studi a Goettingen, uscirono l'Etica, nel
1949, e Resistenza e Resa, nel 1951, e mi colpirono come bombe. Ero rapito,
entusiasta e mi sentivo liberato. Li leggevo a sera come un breviario, per
assorbire completamente dentro di me questi nuovi pensieri teologici.
Si tratta di "lettere e scritti dal carcere", compresi nel periodo dal 5
aprile 1943 all'8 ottobre 1944. Al fidato amico Bethge, Bonhoeffer rivela i
problemi e le idee che gli stanno a cuore. Chi li legge prende parte a una
teologia in divenire e dai suoi pensieri non conclusi viene stimolato a
pensare in prima persona. Nella Dogmatica ecclesiale di Barth tutto e' gia'
concluso e ben elaborato in piu' di 8.000 pagine di ampio respiro. In
Bultmann ritroviamo sempre lo stesso metodo: l'interpretazione esistenziale.
Bonhoeffer invece coinvolge i lettori delle sue lettere in un processo di
pensiero teologico aperto e fa percorrere ai propri pensieri un viaggio in
proprio.
*
E' un percorso unico nella teologia, non solo in quella contemporanea, e
costituisce la grandiosa forza d'attrazione e la duratura influenza di
Dietrich Bonhoeffer, che non ci ha lasciato ne' una dottrina ne' una
dogmatica, ma una teologia vissuta e in divenire. Bonhoeffer inizia a
leggere il Nuovo Testamento a partire dall'Antico e non viceversa, come
Barth e l'intera tradizione cristiana prima di lui: "Negli ultimi mesi ho
letto molto di piu' l'Antico Testamento che il Nuovo. Solo quando si
riconosce l'impronunciabilita' del nome di Dio si puo' anche pronunciare
finalmente il nome di Gesu' Cristo; solo quando si ama a tal punto la vita e
la terra, che sembra che con esse tutto sia perduto e finito, si puo'
credere alla resurrezione dei morti e ad un nuovo mondo; solo quando ci si
riconosce sottomessi alla Legge di Dio, si puo' finalmente parlare anche
della grazia...". "Noi viviamo nel penultimo e crediamo l'Ultimo", ma non si
puo' pronunciare l'ultima parola prima della penultima.
*
Quando leggevamo questi pensieri nel 1951, nella Germania del dopoguerra, ci
sentivamo liberati da piu' punti di vista: Karl Barth e la teologia della
Chiesa confessante ci ripetevano continuamente la dichiarazione teologica di
Barmen del 1934: Cristo e' il centro della Bibbia, il centro della Chiesa,
il centro della fede. Il mondo e' malvagio - ma nella fede sei protetto. Era
sicuramente anche giusto, ma dov'e' l'orizzonte, dov'e' la circonferenza,
dov'e' la periferia? Ogni centro si riferisce senz'altro a una
circonferenza, e se quest'ultima non si vede piu', il centro diventa un
punto senza relazioni, la fede cristiana diventa sterile e si occupa solo
piu' di se stessa.
Nella resistenza contro la dittatura nazista la riflessione teologica sul
centro della fede cristiana era del tutto giusta, ma dopo la fine della
guerra si aprivano nuove possibilita' nella storia che non si potevano
cogliere con una fede sterile.
Bonhoeffer ci condusse al di fuori di una devozione ecclesiale diventata
sterile e ci apri' le porte a un'autentica mondanita', ci condusse dalla
fede direttamente nella vita. La fedelta' alla terra e' il motivo teologico
per la sua nuova visione di un'"autentica mondanita'" della fede cristiana;
su questa terra fu issata la croce di Cristo, su questa terra avvenne la sua
resurrezione e questa stessa terra diventera' l'abitazione della giustizia
di Dio. Non c'e' salvezza per gli uomini senza la salvezza della terra,
quella nuova terra sulla quale abita la giustizia. Oggi facciamo politica
mondiale, ma abbiamo bisogno di una politica della terra; facciamo economia
mondiale, ma abbiamo bisogno di un'economia della terra; sviluppiamo il
dialogo tra le grandi religioni, ma abbiamo bisogno di una religione della
terra; "globalizziamo", parliamo di Internet, ma il globo e' questa
meravigliosa e fragile terra. Bonhoeffer non sapeva nulla della crisi
ecologica, ma la sua teologia della fedelta' alla terra e' una grandiosa
teologia ecologica: l'ecologia e' la dossologia della terra.

3. ET COETERA
Dietrich Bonhoeffer, nato a Breslavia nel 1906, pastore e teologo, fu ucciso
dai nazisti il 9 aprile del 1945; non e' solo un eroe della Resistenza, e'
uno dei pensatori fondamentali del Novecento. Opere di Dietrich Bonhoeffer:
Resistenza e resa (lettere e scritti dal carcere), Paoline, Cinisello
Balsamo (Mi) 1988; Etica, Bompiani, Milano 1969; presso la Queriniana di
Brescia sono stati pubblicati molti degli scritti di Bonhoeffer (tra cui
ovviamente anche Sanctorum Communio, Atto ed essere, Sequela, La vita
comune); e' in corso presso la Queriniana l'edizione italiana dell'edizione
critica delle opere di Bonhoeffer. Opere su Dietrich Bonhoeffer: Eberhard
Bethge, Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino 1995;
Italo Mancini, Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1995; AA. VV., Rileggere
Bonhoeffer, "Hermeneutica" 1996, Morcelliana, Brescia 1996; Ruggieri (a cura
di), Dietrich Bonhoeffer, la fede concreta, Il Mulino, Bologna 1996; AA.
VV., Dietrich Bonhoeffer: un pensiero per il futuro, "Testimonianze" n.
443-444, settembre-dicembre 2005.
Rosino Gibellini, illustre teologo e straordinario promotore della
conoscenza della riflessione teologica di tutto il mondo; riteniamo
fondamentale il suo contributo al dibattito filosofico oltre che teologico
contemporaneo (ma anche, aggiungiamo, all'impegno per la pace, di
liberazione, per i diritti umani), contributo estrinsecatosi particolarmente
con quell'impegno monumentale che e' la stupenda collana "Giornale di
teologia" edita dalla Queriniana di Brescia. Opere di Rosino Gibellini:
fondamentale e' La teologia del XX secolo, Queriniana, Brescia 1995, ma
dovremmo citare numerosi altri suoi volumi, ed almeno i seguenti tutti editi
dalla Queriniana: (a cura di), Breviario teologico dell'Avvento; (a cura
di), Prospettive teologiche per il XXI secolo; Teilhard De Chardin: l'opera
e le interpretazioni; La teologia di Juergen Moltmann; (a cura di), La nuova
frontiera della teologia in America Latina; (a cura di), Teologia nera;
Teologia e ragione. Itinerario e opera di Wolfhart Pannenberg; Il dibattito
sulla teologia della liberazione; (a cura di), Percorsi di teologia
africana; con Gilberto Gillini, Patrizio Rota Scalabrini, Mariateresa
Zattoni Gillini, Alternativa; con Mary Hunt (a cura di), La sfida del
femminismo alla teologia; con Dean Peerman (a cura di), Teologia dal
Nordamerica; con Giorgio Penzo (a cura di), Dio nella filosofia del
Novecento; con Marie Therese Van Lunen-Chenu, Donna e teologia. Opere su
Rosino Gibellini: in suo onore (per festeggiarne i settant'anni) e' stato
pubblicato il volume di AA. VV., Cammino e visione, Queriniana, Brescia
1996.
Juergen Moltmann, nato ad Amburgo nel 1926, prigioniero di guerra, pastore,
teologo; e' una delle voci piu' autorevoli della riflessione teologica
contemporanea. Nella genesi del suo capolavoro del 1964 (Teologia della
speranza) e' ovviamente forte ed esplicita l'influenza del pensiero di Ernst
Bloch e del suo "principio speranza". Altro suo grande capolavoro e' Il Dio
crocifisso del 1972. Opere di Jürgen Moltmann: segnaliamo particolarmente
Teologia della speranza, L'esperimento speranza, Dio nella creazione.
Dottrina ecologica della creazione, La giustizia crea futuro, Il Dio
crocifisso, tutti pubblicati presso la Queriniana, Brescia. Riportiamo di
seguito tutte le opere di Moltmann attualmente disponibili nel catalogo
della Queriniana: con Kuno Fuessel, Johann Baptist Metz e altri, Ancora
sulla "teologia politica": il dibattito continua; con Walter Kasper, Gesu'
si', chiesa no?; con Hans Kueng (a cura di), Una confessione di fede
ecumenica?; con Hans Kueng  (a cura di), La disputa dello Spirito santo; con
Hans Kueng  (a cura di), Chi ha la parola nella Chiesa?; con Hans Kueng  (a
cura di), Il diritto al dissenso; con Hans Kueng  (a cura di), Maria nelle
chiese; con Hans Kueng  (a cura di), Il cristianesimo tra le religioni
mondiali; con Hans Kueng  (a cura di), Una Convocazione ecumenica per la
pace; con Hans Kueng  (a cura di), Etica delle religioni universali e
diritti umani; con Hans Kueng  (a cura di), Il fondamentalismo come sfida
ecumenica; con Hans Kueng  (a cura di), Islam - una sfida per il
cristianesimo; con Karl-Josef Kuschel (a cura di), I movimenti pentecostali
come sfida ecumenica; con Pinchas Lapide, Monoteismo ebraico - Dottrina
trinitaria cristiana. Un dialogo; con Pinchas Lapide, Israele e Chiesa:
camminare insieme? Un dialogo; Teologia della speranza. Ricerche sui
fondamenti e sulle implicazioni di una escatologia cristiana; Prospettive
della teologia. Saggi; Il Dio crocifisso. La croce di Cristo, fondamento e
critica della teologia cristiana; (a cura di), Le origini della teologia
dialettica. Parte I: Karl Barth, Heinrich Barth, Emil Brunner - Parte II:
Rudolf Bultmann, Friedrich Gogarten, Edward Thurneisen; La chiesa nella
forza dello spirito. Contributo per una ecclesiologia messianica; Futuro
della creazione; Trinita' e Regno di Dio. La dottrina su Dio; Dio nella
creazione. Dottrina ecologica della creazione; La via di Gesu' Cristo.
Cristologia in dimensioni messianiche; Nella storia del Dio trinitario.
Contributi per una teologia trinitaria; Lo Spirito della vita. Per una
pneumatologia integrale; L'Avvento di Dio. Escatologia cristiana; Dio nel
progetto del mondo moderno. Contributi per una rilevanza pubblica della
teologia; Esperienze di pensiero teologico. Vie e forme della teologia
cristiana; Scienza e sapienza. Scienza e teologia in dialogo; In dialogo con
Ernst Bloch; La giustizia crea futuro. Una politica ispirata alla pace e
un'etica fondata sulla creazione in un mondo minacciato; Che cos'e' oggi la
teologia? Due contributi sulla sua attualizzazione; Chi e' Cristo per noi
oggi?; La fonte della vita. Lo Spirito Santo e la teologia della vita; (a
cura di), Biografia e teologia. Itinerari di teologi; Nella fine - l'inizio.
Una picccola teologia della speranza; Dio viene e l'uomo acquista la
liberta'. Conversazioni e tesi; Chi e' l'uomo?; Esperienze di Dio.
Speranza - Angoscia - Mistica; Religione, rivoluzione e futuro; Sul gioco.
Saggi sulla gioia della liberta' e sul piacere del gioco; Il linguaggio
della liberazione. Prediche e meditazioni; L'esperimento speranza.
Introduzioni; Nuovo stile di vita. Piccoli passi verso la "comunita'"; Uomo.
L'antropologia cristiana tra i conflitti del presente; con Walter Kasper,
Hans-Georg Geyer, Hans Kueng, Sulla teologia della croce; con Hans Kueng (a
cura di), La Bibbia nel conflitto delle interpretazioni; con Johann Baptist
Metz, Storia della passione. Due meditazioni su Marco 8,31-38; con Wolfhart
Pannenberg, Karl Rahner, Johann Baptist Metz e altri, Dibattito sulla
"teologia politica"; con Karl Rahner, Anton Voegtle e altri, Il simbolo
apostolico; con Richard Shaull, Helmut Gollwitzer e altri, Dibattito sulla
"teologia della rivoluzione". Opere su Juergen Moltmann: Rosino Gibellini,
La teologia di Juergen Moltmann, Queriniana, Brescia 1975.

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 25 del 6 giugno 2006

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