Vittoria al mondo. Si' all'umanita'. 9



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VITTORIA AL MONDO. SI' ALL'UMANITA'
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
a sostegno del si' al referendum brasiliano del prossimo 23 ottobre
per proibire il commercio delle armi, per salvare la vita delle persone
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
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Numero 9 del 25 ottobre 2005

In questo numero:
1. Giobbe Santabarbara: Due cattive notizie e due buone
2. Dal sito www.referendosim.com.br un primo commento

1. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: DUE CATTIVE NOTIZIE E DUE BUONE
[Giobbe Santabarbara e' uno dei principali collaboratori del "Centro di
ricerca per la pace' di Viterbo]

La prima cattiva notizia e' che il referendum per proibire il commercio
delle armi in Brasile e' stato perso.
La seconda, conseguente, e' che migliaia di brasiliani continueranno ad
essere assassinati quest'anno, e negli anni a venire.
Si puo' uccidere premendo un tasto, si puo' uccidere dicendo un monosillabo,
si puo' uccidere stando a guardare.
*
Ma la prima buona notizia e' che il referendum per il disarmo si e' pur
svolto. Che in uno dei piu' grandi paesi del mondo una cosa cosi' immensa
come chiedere all'intera popolazione di pronunciarsi per il disarmo, ebbene,
questa cosa e' accaduta.
E se e' accaduta una volta, potra' accadere ancora, potra' accadere ovunque.
Una muraglia e' stata abbattuta per sempre, una cosa prima impensabile e'
divenuta realta'.
Forse saremo sconfitti ancora molte volte, ma ogni volta torneremo di nuovo
a tentare di abolire le armi con la forza della democrazia, col libero voto
degli esseri umani, piu' coscienti, piu' persuasi, piu' forti, e piu'
numerosi di prima. E infine vinceremo.
Perche' alla fine vincera' il disarmo. Con tutto il cuore speriamo che
avvenga prima che le armi - e un modello di sviluppo e un sistema di potere
che nella tecnologia dell'uccidere e nel virus del dominio trova la sua
perversa ideologia e prassi - avranno ridotto la civilta' umana e l'umana
famiglia a una esistenza infera di inenarrabili dolori in un pianeta
irreversibilmente devastato e contaminato. Non possiamo perder tempo.
*
La seconda buona notizia e' che oltre trentatre milioni di esseri umani in
uno stesso paese in uno stesso giorno hanno detto si' al disarmo, si' alla
vita, si' alla forza della verita', si' alla scelta della nonviolenza. Un
pronunciamento di proporzioni cosi' vaste, di limpidezza cosi' assoluta, di
concentrazione cosi' puntuale, non si era mai verificato nella storia del
mondo.
Trentatre milioni di esseri umani. La piu' grande potenza umana che fin qui
si sia mai espressa per il disarmo.
Ah, mi dico, se ovunque nel mondo avessimo dato man forte alle sorelle e ai
fratelli in Brasile, oggi il disarmo sarebbe gia' legge in uno dei piu'
grandi paesi del mondo. E nel giro di pochi anni questa vittoria avremmo
potuto riprodurre ovunque, paese dopo paese, passo dopo passo, camminando
per ogni strada, bussando a ogni porta, stringendo una mano dopo l'altra in
un'unica catena ad unire l'umanita' intera contro il male e la morte,
facendo crollare come un castello di carte il sistema della violenza e della
menzogna: perche' la verita' e' contagiosa, e niente e nessuno puo'
fermarla.
Quanto avremmo voluto che la prima vittoria fosse venuta ier l'altro. Ci
vorra' piu' tempo. Ma e' il compito che abbiamo. E non ci fermeremo, non
possiamo fermarci.
*
Resta immenso un dolore, indicibile. Il dolore di sapere che potevamo
salvare tante vite e non ne siamo stati capaci; il dolore di non esser
riusciti a persuadere altri che occorreva entrassimo nella lotta anche noi,
l'umanita' intera; il dolore di non aver sfondato il muro dell'indifferenza
internazionale, laddove la solidarieta' internazionale poteva far vincere il
si', poteva far vincere l'umanita', poteva far vincere il mondo, poteva
salvare innumerevoli vite di concrete donne e concreti uomini che
continueranno ad essere uccisi dalle armi assassine.
Versa le tue lacrime ancora una volta, ancora una volta fatti cuore, vecchio
Giobbe. La lotta continua.

2. MATERIALI. DAL SITO WWW.REFERENDOSIM.COM.BR UN PRIMO COMMENTO
[Dal sito ufficiale della campagna per il si' (www.referendosim.com.br)
riprendiamo il seguente primo immediato commento all'esito del referendum]

Per coloro che lottano per la vita e per un Brasile con meno armi, il
risultato del referendum non e' una disfatta. Infine, piu' di 33 milioni di
brasiliani hanno votato con convinzione contro le armi.
Del 64% degli elettori che hanno votato contro la proibizione, molti hanno
fatto queta scelta per protesta contro l'attuale governo, contro
l'inefficienza della polizia, e per altri motivi ancora che non implicano
un'approvazione delle armi.
A sostegno del voto per il no hanno giocato interessi eterogenei, mentre i
milioni di brasiliani che hanno votato si' rappresentano una forza solida e
coerente impegnata nella lotta per il disarmo. E questa lotta continua.
*
Il referendum ha posto all'ordine del giorno il tema della sicurezza
pubblica, ed ha fatto si' che lo Statuto del disarmo fosse ampiamente
divulgato e discusso. I 36 articoli della legge che continuano ad essere in
vigore rappresentano un progresso della legislazione brasiliana per il
controllo delle armi da fuoco. Tra le misure previste dallo Statuto del
disarmo ci sono nuovi mezzi per disarmare la criminalita', migliorare
l'azione della polizia e combattere il traffico delle armi. Ad esempio:
- la proibizione del porto d'armi per il cittadino comune; il possesso
illegale di armi e' un crimine grave per cui sono previste pene fino a sei
anni di detenzione;
- l'aumento della pena per il delitto di traffico d'armi;
- l'integrazione delle banche-dati delle istituzioni relative alle armi in
Brasile: la Sigma, dell'esercito, che archivia informazioni sulla
produzione, commercializzazione, esportazione, importazione e
immagazzinamento negli arsenali; e la Sinarm, della polizia federale, che
archivia informazioni sulle armi registrate, sui porti d'arma concessi, e
sulle armi sequestrate.
- la registrazione e marcatura di tutte le armi prodotte nel paese e vendute
alle forze di pubblica sicurezza, affinche' si possa identificare la
provenienza delle armi sequestrate.
Ora dobbiamo concentrarci nella lotta affinche' lo Statuto del disarmo sia
rispettato ed applicato integralmente. Non possiamo tornare indietro.
*
Il referendum ha costituito un'esperienza che ha arricchito la democrazia in
Brasile. Speriamo che la coscienza della popolazione sull'importanza della
propria partecipazione civica aumenti sempre piu', e che altri referendum si
svolgano.
A tutte le persone che si sono impegnate nella campagna per il si'
rivolgiamo un sincero ringraziamento, e un invito a far si' che la conquista
di una cultura della pace divenga impegno quotidiano e sia costantemente
presente nel nostro agire.

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