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Si' alla legge contro la violenza di genere. Un appello dalla Spagna



Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani

Gentili signori,
sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione
l'articolo di apertura del fascicolo di domani del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 22 dicembre 2004

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

* * *

1. APPELLI. SI' ALLA LEGGE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it)
riprendiamo questo appello firmato da un migliaio di intellettuali spagnoli
in appoggio alla nuova legge contro la violenza sessuale. La traduzione e'
di Clara Jourdan, il testo originale con la lista dei firmatari si trova
cliccando www.comfia.info/archivos/notepases.pdf]

Noi firmatari, uomini, diciamo si' alla legge contro la violenza di genere.
Perche' non possiamo essere complici rispetto alla realta' di una violenza
che, anno dopo anno, uccide decine di donne e obbliga molte altre ad
abbandonare il proprio lavoro, la propria casa e la propria citta' per
cercare di sfuggire al loro aggressore; una violenza che provoca ogni anno
il suicidio di centinaia di donne e ne maltratta fisicamente e
psicologicamente centinaia di migliaia.
Perche' la violenza esercitata da uomini contro donne richiede misure
specifiche, dato che non assomiglia in niente, ne' in quantita' ne' come
caratteristiche, ai casi isolati di violenza di donne contro uomini.
Perche' questa violenza asimmetrica e' un terrorismo maschilista che non
accetta l'emancipazione di coloro che lo subiscono, infatti la sua forma
piu' estrema, l'assassinio, ha luogo nella maggior parte dei casi quando la
donna ha rotto o e' in un processo di rottura con l'aggressore.
Perche' questa violenza di dominio colpisce i diritti e le liberta'
dell'insieme delle donne, giacche' non solo maltratta o ammazza quelle
direttamente colpite, ma contribuisce a creare un clima di intimidazione e
timore generalizzato al momento di denunciare i maltrattamenti e rompere con
i maltrattatori.
Perche' il progetto di legge contro la violenza di genere non e'
incostituzionale ne' lo e' singolarizzare il modo di trattare certe forme di
violenza, in funzione della portata del danno sociale che causano.
Perche' l'adozione di misure sociali e penali che combattano in modo
specifico la violenza di genere non e' una discriminazione degli uomini ma
un'azione positiva urgente e imprescindibile.
Perche' non avalleremo con il nostro silenzio infondate obiezioni di
discriminazione maschile, provenienti in molti casi da coloro che piu'
indifferenti sono rispetto alla realta' di una discriminazione delle donne
nel salario e nell'impiego, nella distribuzione del tempo di lavoro non
retribuito, nella composizione degli organi direttivi di entita' pubbliche o
private, e perfino in leggi come quelle che regolano l'ordine dei cognomi o
la successione al trono, in violazione dell'articolo 14 della Costituzione
che proibisce qualunque discriminazione per ragioni di sesso.
Perche' la lotta delle donne ci ha aperto gli occhi.
Perche' la loro liberta' e sicurezza e' la nostra dignita'.
Perche' il loro dolore fa male anche a noi.
Perche' non vogliamo essere complici.
Noi, uomini, diciamo no al terrorismo maschilista, si' alla legge contro la
violenza di genere.

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