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Media, informazione e diritti umani: un libro



FRATELLI FRILLI EDITORI
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COMUNICATO STAMPA

Associazione Ligure dei Giornalisti 1903-2003
Progetto Senza Veline, Diritti Legalità Informazione, Cento anni di
sindacato dei giornalisti
e Fratelli Frilli Editori

presentano il libro-ricerca
"L'inganno quotidiano"
i media, l'informazione e i diritti umani
a cura di Stella Acerno
in collaborazione con Valentina Tamburro
Fratelli Frilli Editori


Il libro, realizzato con il sostegno del Comune di Genova, assessorato alla
Città Educativa ed Istituzioni Museali, e della Provincia di Genova,
assessorato all'Istruzione e all'Offerta Formativa, presenta i rapporti di
Amnesty International, International Council on Human Rights Policy di
Ginevra, Reporter Senza Frontiere, Osservatorio di Pavia; lo studio di
Roberto Pellerey (Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di
Genova, M. Assunta Zanetti e Stefano Rossi (Dipartimento di Psicologia
dell'Università di Pavia); gli interventi di Massimo Calandri ("La
Repubblica"), Erika Dellacasa (vice direttore de "Il Secolo XIX"),
Francesco Martone, Angela Burlando, Alessandra Ballerini, Valentina
Tamburro, Marco Delucchi; interviste a Giulietto Chiesa, Nando Dalla
Chiesa, Giuseppe Giliberti, Monsignor Cesare Mazzolari, Ennio Remondino.

"L'inganno quotidiano" racconta come i media affrontano vari temi legati ai
Diritti Umani e come si possono imparare a leggere i giornali e guardare i
telegiornali senza diventare strumenti passivi della manipolazione
quotidiana e delle menzogne di chi intende condizionare la libertà e la
dignità dell'informazione. Attraverso questo lavoro si è cercato di
comprendere con quali caratteristiche si presenta oggi, rispetto a qualche
anno fa, nei media nazionali e internazionali la qualità e la trattazione
delle notizie riguardanti la libertà di informazione, i diritti dei minori,
l' immigrazione e l'asilo politico, le violazioni nella guerra tra U.S.A. e
IRAQ e le gravi violazioni dei diritti umani in altre parti del mondo.

Alcuni contributi tratti dal libro "L'inganno quotidiano"

"I media in generale, e l'informazione giornalistica e televisiva in
particolare, non sono né formativi né esaurienti nel trattare i temi legati
ai diritti umani, questo è quanto emerge dal pareri di esperti. Quindi
l'educazione all'informazione deve cominciare a scuola. Ma gli insegnanti
dovrebbero essere aiutati in questo difficile compito... Si tratta di porre
delle basi per prevenire il verificarsi di gravi situazioni di violazioni
dei diritti umani, ma a partire dalla coscienza di ciascuno di noi." (dalla
Premessa di Stella Acerno - Commissione Diritti Umani e Intercultura).

"Al momento attuale i media appaiono più sensibili alle questioni legate ai
diritti umani. Ma il giudizio cambia se da una percezione superficiale, si
passa all'esame della qualità della copertura mediatica. Esame che
evidenzia come, innanzitutto, i diritti umani facciano sì parte
dell'informazione ma non ne costituiscano quasi mai l'elemento motore. E'
la citazione a prevalere piuttosto che la trattazione e l'analisi
approfondita dei temi dei diritti umani in quanto tali, cosa che,
sottolinea l'International Council on Human Rights Policy di Ginevra,
ostacola la qualità dell'informazione. E la qualità dell'informazione gioca
un ruolo decisivo nella formazione della conoscenza e della coscienza del
pubblico….La maggior presenza dei diritti è confermata anche dai professori
Pellerey e Pastorino, ma è una presenza "condizionata da motivazioni
polemiche esterne al valore proprio del diritto". Vale a dire, i diritti
umani hanno ragion d'essere richiamati solo in funzione delle strategie
generali delle testate giornalistiche, della possibilità che questi offrono
di "confermare o giustificare e comprovare l'interpretazione del mondo, le
visioni generali dei motori esplicativi dei fatti, sostenuta e promossa
dalle testate"… La professoressa Zanetti ci descrive un quadro assai poco
edificante: strumentalizzazione dei media per sensibilizzare l'opinione
pubblica, violazione della Convenzione di Ginevra per la divulgazione di
immagini di prigionieri di guerra, uso propagandistico dell'informazione
rispetto ai presunti legami tra Iraq e al-Qaeda sul tema delle armi
proibite nelle mani del dittatore iracheno.
…Forse lo spirito di questa operazione è ardito, ma è proprio quello di cui
necessitano sempre le imprese coraggiose e pionieristiche. Le naturali
conclusioni sono indicate da Giuseppe Giliberti: esiste un deficit
culturale sui temi dei diritti umani che va colmato intervenendo nei
processi formativi, dalle strutture scolastiche di base fino alle scuole di
formazione della professione di giornalista" (dalle conclusioni di Massimo
Persotti - Amnesty International).

"Non credo proprio che si possa vedere come positiva l'attenzione dei media
rispetto a questi temi, considerati "non notizie".…Credo che la copertura
di questi temi sia assolutamente inadeguata. Chiaramente ad essere più
arretrato è il giornalismo elettronico, visivo: in parte per ragioni
tecniche e in parte per suo demerito vero e proprio. Non è il problema
dell'incompatibilità con il singolo giornalista, è il problema del mercato:
il parossismo che privilegia la quantità rispetto alla qualità, che è
l'input editoriale prevalente, costringe a compiere delle scelte di basso
profilo." (dall'intervista a Ennio Remondino).

"Sono passati oltre due secoli, ma i paesi al mondo nei quali si può dire
siano veramente riconosciuti il diritto di espressione e la libertà di
stampa sono una trentina. Nei restanti 150 queste libertà sono pressoché
sconosciute. Tra questi, poi, vi sono 21 paesi che addirittura utilizzano
ogni mezzo per reprimere la libertà di stampa e i diritti fondamentali
dell'uomo, fino ad arrivare a macchiarsi di crimini contro l'umanità.. Nel
2001 i giornalisti uccisi sono stati 31, 489 quelli indagati, 716 quelli
aggrediti o minacciati e 378 i media censurati. Nel 2002 la situazione è
peggiorata, soprattutto per i dati tendenziali: 31 giornalisti uccisi, 692
indagati, 1.420 aggrediti o minacciati e 389 i media censurati". (Domenico
Affinito - Reporter Senza frontiere).

"…Purtroppo, le 'tendenziose falsità' si dimostrarono tutte vere. E
l'inchiesta venne archiviata. I giornalisti devono continuare ad essere
protagonisti, nonostante la raffica di avvisi di garanzia partiti dalla
stessa Procura di Genova, che attraverso il procuratore aggiunto Giancarlo
Pellegrino è arrivata anche a chiedere la chiusura di un quotidiano - il
Corriere Mercantile - sottoposto ad un'umiliante ed intimidatoria
perquisizione da parte degli agenti della Digos genovese. Devono continuare
a testimoniare, nonostante le querele sottoscritte dai super-poliziotti che
si ritengono «diffamati» per il solo fatto che sui giornali sono state rese
note le perplessità (eufemismo) nutrite dai giudici" (Massimo Calandri - La
Repubblica).

Per informazioni contattare Ludovica Schiaroli
ufficio stampa Fratelli Frilli Editori
tel 010 3074224  -  fax 010 3772845
e-mail info@frillieditori.com

A cura di Stella Acerno  Titolo L'inganno quotidiano
I media, l'informazione e i diritti umani Collana In Movimento Formato 14 x
21 cm Pagine 220 Prezzo Euro 14,50 Editore - http://www.frillieditori.com -
Fratelli Frilli Editori ISBN 88-7563-025-9