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Un appello per il 4 ottobre



Alle persone ed associazioni impegnate per la pace e la giustizia
ai mezzi d'informazione

UN APPELLO PER IL 4 OTTOBRE

Siamo alle solite.
Puntuali i soliti provocatori annunciano che in vista e a ridosso
dell'iniziativa del movimento per la pace e la giustizia del 4 ottobre
organizzeranno a Roma le loro solite provocazioni, con l'intento di
suscitare l'altrui violenza, esponendo ancora una volta al rischio di
lesioni e di morte se' ed altri.
Ancora una volta riproducendo subalternita' ai potenti, ai mass-media della
societa' dello spettacolo, alla violenza di cui si presentano come
effettuali stupidi adoratori, in veste di apprendisti stregoni. Ancora una
volta riproducendo un'ideologia e una strategia criminale e sacrificale.
Ancora una volta riproducendo una cultura fascista e militarista, di guerra
e di morte, viriloide e totalitaria.
Ancora una volta puntando allo scatenamento dell'altrui violenza e
stoltezza; ancora una volta giocando al macabro gioco della simulazione
della guerra; ancora una volta innescando l'escalation della devastazione,
della rissa, del pestaggio e delle torture; ancora una volta distogliendo
l'attenzione da cio' che conta per collocare se' e le proprie solipsistiche
rappresentazioni al centro della pubblica attenzione; ancora una volta
strumentalizzando l'impegno e la presenza altrui per mettere in scena la
nequizia e la presunzione propria; ancora una volta rivelandosi stoltamente
funzionali o consapevolmente complici della menzogna e della violenza dei
potenti, della loro cultura ancora una volta dimostrandosi filiazione e
allievi.
*
E' responsabilita' grave e patente infamia di tanta parte delle
autoproclamate leadership del movimento che nei ceti privilegiati del nord
ricco del mondo si oppone alla guerra e alle ingiustizie globali il fatto di
non aver sempre saputo opporsi decisamente fin qui alle intraprese dei
provocatori ed anzi essersene fatta in alcune fatali circostanze addirittura
egemonizzare con esiti nefasti.
*
Almeno le persone amiche della nonviolenza hanno il dovere di opporsi ai
provocatori e porre netta e ineludibile un'esigenza: che il movimento che
vuole impegnarsi contro la menzogna e la violenza dei potenti assuma
condotte limpide e coerenti con i fini che vuole perseguire, e quindi
respinga le ideologie e le pratiche degli adoratori della violenza e della
menzogna; che il movimento che vuole costruire pace e giustizia ed affermare
verita' e dignita' umana si impegni affinche' le sue finalita' siano
perseguire con mezzi coerenti con esse e non con mezzi che quelle finalita'
contraddicono e quindi vanificano in radice.
Almeno le persone amiche della nonviolenza si battano perche' cessino le
provocazioni; perche' si rigettino le condotte mirate a provocare lo
scatenamento della violenza; perche' non si espongano stoltamente e
scelleratamente al rischio di lesioni e di morte le tante persone che
vogliono manifestare in modo pacifico e democratico una volonta' di pace e
di giustizia nel rispetto della vita e della dignita' di tutti gli esseri
umani.
Almeno le persone amiche della nonviolenza dicano chiaro e forte che le
iniziative del movimento per la pace e la giustizia anche il 4 ottobre
devono essere caratterizzate dalla scelta della nonviolenza; e chi vuole
ottenere altro che pace e giustizia - e magari per un po' di visibilita' sui
mass-media e' disposto a far scorrere il sangue - non e' affatto parte del
movimento per la pace e la giustizia, ma solo uno sciocco e un mascalzone
che idolatra la violenza e la menzogna e che riproduce in scala la menzogna
e la violenza di potenti cui proclama di opporsi ma che in realta'
sciaguratamente imita e favoreggia.
*
Solo la scelta della nonviolenza puo' far si' che il movimento che vuole
opporsi alle guerre e e alle ingiustizie diventi un movimento che costruisce
la pace e la giustizia; solo la scelta della nonviolenza puo' rendere
concreto ed efficace questo impegno.
Solo la scelta della nonviolenza eredita e invera qui e adesso le tradizioni
grandi delle lotte del movimento delle donne, del movimento dei lavoratori,
delle Resistenze alle dittature, dei movimenti anticolonialisti e
antirazzisti, per la democrazia e i diritti umani.
Uscire dalle ambiguita' e necessario e urgente; isolare e respingere i
progetti e le condotte dei provocatori e' necessario e urgente; chiedere a
tutti una condotta limpida e coerente con i valori concreti e le concrete
pratiche della pace e della giustizia e' necessario e urgente: solo con la
nonviolenza si puo' contrastare la menzogna e la violenza dei potenti, ed
anche la menzogna e la violenza che sono dentro ciascuno di noi.
*
Solo la scelta della nonviolenza si oppone concretamente alla violenza,
all'ingiustizia, alla guerra.
I movimenti promotori della manifestazione del 4 ottobre dicano finalmente
una parola chiara su questo.
Le tante persone amiche della nonviolenza escano dalla subalternita' e
dall'ambiguita'.
I provocatori rinuncino ai loro progetti.
Nessuno si illuda che i fini giustifichino i mezzi, in verita' - come e'
chiaro ad ognuno - i mezzi pregiudicano i fini.
Solo la scelta della nonviolenza si oppone concretamente alla violenza,
all'ingiustizia, alla guerra.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 28 settembre 2003

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it