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La storia dimenticata



Berlusconi continua nella sua opera di revisionismo storico.
Non si comprende se ciò sia dovuto a mancanza di conoscenza della storia
italiana ( qualcuno si ricorda l'episodio dei Fll. Cervi a Porta a Porta? )
o alla ricerca spasmodica delle ribalte mediatiche, oppure un messaggio
all'elettorato duro di AN ( ma qui si tratterebbe di riconoscere a
Berlusconi un intelligenza macchiavellica che non ha)

Non abbiamo però letto nessun commento, nessuna dichiarazione, su quello
che il fascismo e la politica coloniale di Mussolini ha compiuto in Africa.

Qualcuno, probabilmente, ha lo stesso problema di Berlusconi, non conosce
o, peggio, non ricorda la storia recente.

Gruppo Utopia - Viareggio


1935
8 giugno
Mussolini, a Cagliari, riafferma il proposito dell'Italia di risolvere con
le armi la questione etiopica.
31 luglio
Mussolini scrive sul quotidiano del Partito che l'Italia procederà in
Etiopia "con Ginevra, senza Ginevra, contro Ginevra".
4 agosto
Mussolini pronuncia un bellicoso discorso a Eboli durante le grandi manovre
militari ("Andremo contro chiunque, di qualsiasi colore, tentasse di
traversarci la strada").
3 ottobre
Inizio delle operazioni militari in Etiopia.
28 ottobre
Il cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, benedicendo in Duomo i
gagliardetti delle Camicie nere, esalta il fascismo che "a prezzo di sangue
apre le porte dell'Etiopia alla fede cattolica".
7 dicembre
Mussolini, alla Camera, pronuncia un provocatorio discorso contro la
Società delle nazioni.

1936
5 maggio
Badoglio entra in Addis Abeba. Adunate "oceaniche" in piazza Venezia a Roma
e in tutta Italia: Mussolini annuncia che "l'Etiopia è italiana".
9 maggio
Vittorio Emanuele III assume il titolo di Imperatore di Etiopia. Mussolini
pronuncia dal balcone di Palazzo Venezia il "discorso dell'Impero" ("Dopo
quindici secoli la riapparizione dell'Impero sui colli fatali di Roma").
Badoglio viene nominato viceré d'Etiopia. Perdite italiane nel corso del
conflitto: 4.840 morti più un numero 3-4 volte superiore di truppe
coloniali. Perdite denunciate dagli abissini, tra militari e civili
(operazioni di guerra, guerriglia, bombardamenti, rappresaglie, ecc.):
oltre 700.000 morti.
9 gennaio
Emanati i primi decreti di "difesa della razza" per impedire matrimoni
misti in Etiopia.
19 febbraio
Il viceré Graziani rimane leggermente ferito in un attentato ad Addis
Abeba. Per rappresaglia vengono immediatamente arrestati 2.000 indigeni.
Salvo poche centinaia, essi vengono fucilati. Interi quartieri della città
sono dati alle fiamme.


Le guerre coloniali del fascismo - I gas
L'uso di gas contro i ribelli non riguardò episodi isolati. Si trattava al
contrario di un piano preciso e sistematico, come è confermato da numerose
testimonianze.Dalle memorie "Ali sul deserto" di Vincenzo Biani: "Una volta
furono adoperate bombe ad iprite, abbandonate dal tempo di guerra in un
vecchio magazzino ed esse produssero un effetto così sorprendente che i
bersagliati si precipitarono a depositare le armi".Dalla relazione del
generale Cicconetti su una missione contro la popolazione Mogarba: "Š le
perdite in uomini sono certamente di gran lunga superiori a quelle
segnalate, le quali si riferiscono solo ai caduti contati sul terreno e non
tengono conto dei feriti che non possono essere mancati né di quelli caduti
in seguito agli effetti micidiali dei bombardamenti aerei e agli effetti,
non considerati né accertabili subito, dei gas".Dalla relazione inviata a
Roma sugli effetti del bombardamento a gas effettuato il 3 luglio 1930
sulle oasi di Taizerbo. Le informazioni sono ricavate dall'interrogatorio
di un ribelle, arrivato a Taizerbo parecchi giorni dopo il bombardamento:
"Moltissimi infermi invece vide colpiti dai gas. Egli ne vide diversi che
presentavano il loro corpo ricoperto di piaghe come provocate da forti
bruciature. Riesce a specificare che in un primo tempo il corpo dei colpiti
veniva ricoperto da vasti gonfiori, che dopo qualche giorno si rompevano
con fuoruscita di liquido incolore. Rimaneva così la carne viva priva di
pelle, piagata".