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Un giorno in questura






Spett. le redazione,

invio una testimonianza relativa alla mia esperienza in questura.  Ho 
cercato di sintetizzare al massimo e spero di essere stata abbastanza chiara.

Distinti saluti.

Maria Rosaria Baldin  Sandrigo (VI) - cittadina italiana che crede nella 
pari dignità di tutte le persone



GUIDA AI LUOGHI CARATTERISTICI DELLA TUA CITTA’: LA QUESTURA DI VICENZA





Siete stanchi? Vi annoia una città che vi sembra sempre uguale? Nessun 
problema. Vi invito calorosamente a fare un giro turistico in questura: 
potete accompagnare qualcuno che deve fare una pratica. Cercate di arrivare 
per le 8,15, ci saranno 15 brevi minuti di attesa prima dell’apertura dei 
cancelli ed avrete davanti solo un’ottantina di persone. Alle 8,30 circa, 
proverete il primo brivido, grazie al poliziotto di turno che, presso il 
cancello esterno, farà la selezione, dividendo le persone in due gruppi: 
quello di chi  deve rinnovare il permesso di soggiorno, che potrà usufruire 
delle comode panchine (sono 8 per un totale di 32 persone, ma se siete 
molto magri, o avete bambini, ci potrete stare anche in 40) poste 
all’ombra, sotto i gazebo; l’altro gruppo, di chi ha l’appuntamento per il 
ricongiungimento familiare, la carta di soggiorno, o deve parlare con il 
Dirigente; in questo caso, verrete dirottati sulla “Rampa” (guardatela 
bene, è molto più che una semplice rampa per disabili). Lì, mentre 
aspettate, potrete godervi uno splendido sole (portate un abbronzante per 
risultati sorprendenti). Alle 9,30 consegnerete il cedolino. La terza 
chiamata prevede un ulteriore spostamento, da questo momento potrete 
appoggiarvi mollemente alle recinzioni esterne, godendovi l’ombra che vi 
daranno le inferriate e i due cancelli. Intanto, date un’occhiata in giro: 
gli splendidi vestiti delle donne  straniere fanno impallidire qualsiasi 
sfilata di alta moda, i bambini sono incantevoli (ce ne sono di pochi 
mesi!). Certo, qualcuno è viziato, perché piange e vuole da bere, c’è anche 
una signora che si sente male. I poliziotti escono ogni ora, le persone li 
attorniano sulle scale, e loro fanno presente che bisogna fare spazio (Giù 
dalle scale! Lasciate libero il passaggio! Vi ho detto di spostarvi da 
lì!), poi chiamano. Non voi. Approfittatene per studiare il cortile, girate 
per i gazebo: c’è una signora anziana e malata che, nonostante fatichi a 
camminare, torna due volte di seguito. Dev’essere molto affezionata al 
posto! Se le 11,45 non saprete ancora nulla e vorrete provare a passare, 
dovrete farlo quando i poliziotti di guardia staranno parlando con 
qualcuno. Infilatevi per le scale; al primo piano a quest’ora, ci sono 
soltanto dieci persone. Finalmente! Il poliziotto con il vostro cedolino! 
“Torni fra una settimana” Che gentili e ospitali, però! Vedete? Vi vogliono 
sempre con loro.  “Ma io dovevo chiedere altre cose al dirigente!”  “Allora 
entri.” Pile di carte vi guarderanno dai corridoi, mentre aspetterete il 
turno. Quando entrerete, Lui vi chiederà notizie delle vacanze, e quando 
gli parlerete dell’emozione provata sulla rampa risponderà “Sì, funziona. 
Ormai l’abbiamo collaudata”. Alle 13 tornerete a casa. La giornata sarà 
stata istruttiva. Non vi importerà né del caldo, né della sete.



C’è una cosa però che non capisco: perchè avvocati e intrallazzatori vari 
entrano senza fare anticamera? Non sanno  quello che si perdono!