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G8, la commissione diritti umani esamina quattro casi di violenze



dal secolo xix - 11 aprile 2003

G8, la commissione diritti umani esamina quattro casi di violenze

Ginevra. I fatti del G8 a Genova sono approdati alla Commissione
dell’Onu sui diritti umani, riunita in sessione annuale a Ginevra.
Nel voluminoso addendum al rapporto generale presentato alla
Commissione, il relatore speciale sulla questione della tortura Theo
Van Boven si occupa anche dell’Italia, evocando il caso di quattro
persone che avrebbero subito violenza da parte delle forze
dell’ordine in relazione ai fatti di Genova del luglio 2001, già
affrontati nel rapporto dell’anno scorso.
Due delle oltre 400 pagine del rapporto sono dedicate all’Italia
per riferire della richiesta di informazioni rivolte dal relatore
alle autorità italiane sui fatti di Genova.
In particolare, sul caso di Sara Bartesaghi Gallo «che sarebbe stata
arrestata e picchiata da membri delle forze dell’ordine il 21 luglio
2001 mentre si trovava alla scuola Diaz dove erano riuniti alcuni
partecipanti del Genova Social Forum», si legge nel rapporto, che si
sofferma quindi sul trasferimento in ospedale e poi al centro di
detenzione di Bolzaneto della giovane. Ma anche di Matteo Bertola,
che «sarebbe stato detenuto e picchiato da membri delle forze di
sicurezza il 21 luglio 2001 alla scuola Diaz», di Fabrizio Lungarini,
«avvocato, sarebbe stato detenuto e picchiato dalla polizia il 21
luglio 2001 per aver preso foto di manifestanti»
mentre venivano picchiati «violentemente dalle forze dell’ordine», e
Alessandro Minisci che - si legge - «sarebbe stato colpito dalle
forze dell’ordine alla scuola Diaz».
Nella sua risposta al relatore (15 novembre 2002), il governo
italiano ha fatto sapere che la magistratura aveva aperto inchieste
volte a identificare i responsabili dei saccheggi e altre distruzioni
da una parte e verificare presunti abusi subiti dai manifestanti
dall’altra. Le inchieste - si legge - sono in corso.
Il governo ha inoltre affermato che trasmetterà i risultati
definitivi «non appena possibile».
E ieri, a Ginevra, i fatti di Genova sono stati evocati in un
dibattito promosso insieme ai lavori della Commissione dal Centro
Europa- Terzo Mondo sul tema della repressione delle manifestazioni.
Presente Enrica Bartesaghi, del Comitato Verità e Giustizia per
Genova, che ha raccontato la storia della figlia, Sara, di 21 anni.
«Quando mi ha chiamato per dirmi che era alla scuola Diaz, che non
era sola, ma che c’erano anche tante persone tra cui avvocati e
giornalisti, mi sono sentita rassicurata», ha raccontato.
Ma poi la figlia è stata «massacrata nel corpo e nell’anima
», ha aggiunto.


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