[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

azione BR: condanna di PeaceLink



Comunicato stampa

Il gravissimo fatto di sangue - in cui è stato ucciso il poliziotto 
Emanuele Petri e ferito il suo collega
Bruno Fortunato - ci riempie di dolore.
Come pure è fonte di dolore sapere che il terrorista Mario Galesi, rimasto 
ferito nel conflitto a fuoco, sia morto dopo un delicato intervento chirurgico.

Il risorgere delle Brigate Rosse e del terrorismo è per noi pacifisti un 
motivo di allarme. Ci sentiamo parte attiva nella lotta al terrorismo che 
non solo ripudiamo ma che avvertiamo come il principale pericolo. Infatti 
solo il terrorismo potrebbe avere la forza di rovinare il clima sereno, 
colorato e festoso in cui il movimento per la pace attualmente opera e si 
estende. Solo il terrorismo potrebbe sviare l'attenzione e proiettare la 
sua macabra ombra offuscando le ragioni vincenti del movimento per la pace, 
largamente condivise nell'opinione pubblica. Il terrorismo rispunta proprio 
ora che un movimento pluralistico e pacifico è riuscito a far scendere in 
piazza tre milioni di persone e a portate nei balconi d'Italia un milione e 
mezzo di bandiere arcobaleno, nonché a spostare l'opinione pubblica su 
posizioni di opposizione alla guerra largamente maggioritarie.

Il terrorismo vuole togliere al movimento per la pace il sorriso di tanti 
giovani che oggi riscoprono le ragioni dell'impegno civile e le abbinano 
alle ragioni della felicità. Oggi i giovani sentono di voler dare voce alla 
proprio desiderio di gioia e di libertà attraverso la pace.

E' follia togliere questo "sorriso politico" ai giovani. Chi prepara la 
guerra li vuol far piombare nel senso di inutilità: inutili le marce per la 
pace, inutile essere maggioranza, inutile tutto. Chi prepara il terrorismo, 
a ben vedere, fa la stessa cosa.

La stupidità del terrorismo e la sua azione oggettivamente funzionale alla 
guerra e alla cultura della morte sono evidenti.

E' per questo che genera sgomento vedere morire persone per ragioni così 
assurde e dannose.

Ci sentiamo in questo momento di sostenere chi - nelle forze dell'ordine e 
dell'intelligence - lavora per salvaguardare un clima di sereno confronto e 
di civile convivenza, operando per prevenire azioni terroristiche con 
coraggio, scupolo, oggettività e buona fede.

Ci auguriamo che il fenomeno del terrorismo venga limpidamente combattuto e 
non strumentalizzato  da alcuno a fini di destabilizzazione del movimento 
per la pace.

Ci sentiamo pertanto ancora più impegnati con il digiuno per la pace del 
prossimo 5 marzo nel solco della cultura della nonviolenza.

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink