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Per il XIX anniversario della morte di Pippo Fava



Ad alcune persone amiche
e ai mezzi d'informazione

RICORRE IL 5 GENNAIO IL XIX ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PIPPO FAVA

Approssimandosi l'anniversario della morte di Pippo Fava, assassinato dai
sicari mafiosi in un agguato il 5 gennaio 1984, il nostro collaboratore
Benito D'Ippolito ha scritto queste righe agli amici suoi di Catania che in
questi giorni lo ricordano, e nel ricordo ne proseguono la lotta, e
proseguendone la lotta lo ricordano nell'unico modo possibile e necessario.

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Viterbo, 3 gennaio 2003

* * *

BENITO D'IPPOLITO: AD ALCUNI AMICI SUOI DI CATANIA

Degli infiniti mondi questo era
dei ciarlatani il mondo.
E dei mafiosi.

E delle oppresse e degli oppressi in lotta
per il riscatto e per la dignita'.

Ti offrivano casse di vini pregiati e sorridendo
ti dicevano di smettere, ma chi te lo fa fare, pensa
alla salute.

Ministri e cavalieri, stallieri e magnati
ti guardavano come una sfinge, cosa poteva volere
quella faccia di greco antico
che certo amava la vita.

Amava la vita ed amava la Sicilia
che e' la vita quando la vita e' insieme felice e amara.
Amava la Sicilia che e' la Grecia
di Empedocle e il mondo quando tutto
era colmo di dei e di dee. Amava
la Sicilia che non si arrende, la Sicilia
dei contadini e degli zolfatari,
degli emigranti e delle magre donne
forti come la roccia.

Era uno come Diderot: fece piu' che delle opere
fece delle persone.
Trovo' compagni e suscito' la lotta, quando
tutti tacevano e lui levo' la voce, e cosi' quando
sarebbe stato facile cedere in una smorfia,
in un ammiccare ironico e lieve, e invece lui
levo' la voce.

Lo avevano avvisato, non dite di no. Avvisato
lo avevano, ma lui
niente
e con quel sorriso e con quel cercare grane
sempre d'attorno andando col fiuto e con la tigna.
Lo avevano avvisato ma lui niente
testa dura che voleva spianare le montagne.

Poiche' non lo fermarono i sorrisi
poiche' non lo fermavano gli avvisi
poiche' cresceva intorno a lui, tramite lui
quella cosa che si chiama Resistenza
e puoi dirla solamente in lieve soffio,
mandarono a fermarlo infine i killer.

Sono passati anni e a quella notte
tante altre fredde notti di dolore
si sono aggiunte tale che s'incrina
il mondo sotto il peso della mole.

Sono passati anni e Pippo Fava
e' ancora qui, compagni, e vive ancora
e vivra' ancora finche' tu non cedi.

* * *

UNA MINIMA NOTIZIA BIOBIBLIOGRAFICA

Giuseppe Fava e' nato a Palazzolo Acreide (Siracusa) il 15 settembre 1925.
Laureato in giurisprudenza nel 1947, giornalista professionista dal 1952,
redattore e inviato speciale nei settori di attualita' e di cinema per
riviste come "Tempo illustrato" e "La domenica del Corriere", corrispondente
di "Tuttosport", variamente collaboro' a "La Sicilia", dal 1956 al 1980
capocronista del quotidiano "Espresso sera". Drammaturgo, romanziere, autore
di libri-inchiesta; nel 1975 ottiene grande successo il suo romanzo Gente di
rispetto; nel 1977 pubblica un altro grande romanzo: Prima che vi uccidano.
Nel 1983 pubblica L'ultima violenza, da molti considerato il suo capolavoro
drammaturgico. Nei primi anni '80 si consuma l'esperienza di direzione del
quotidiano catanese "Giornale del Sud", due anni di limpide battaglie
civili, antimafia e pacifiste, ed una rottura conclusiva di testimonianza
esemplare. Nel gennaio del 1983 esce il primo numero del mensile "I
Siciliani" che Fava fonda con un gruppo di giovani: sara' una delle
esperienze decisive per il movimento antimafia che si sta formando in
Italia, e resta un punto di riferimento fondamentale. Il 5 gennaio 1984
Pippo Fava e' assassinato dalla mafia a Catania. Opere di Giuseppe Fava: I.
Opere letterarie e teatrali di Fava pubblicate in volume: Pagine, Ites,
Catania 1969; Gente di rispetto, Bompiani, Milano 1975; Prima che vi
uccidano, Bompiani, Milano 1977; Passione di Michele, Cappelli, Firenze
1980; Teatro, Tringale, Catania 1988; II. Libri-inchiesta: Processo alla
Sicilia, Ites, Catania 1967; I Siciliani, Cappelli, Firenze 1980; Mafia. Da
Giuliano a Dalla Chiesa, Siciliani Editori - Editori Riuniti, Roma 1983;
III. Opere teatrali di Giuseppe Fava messe in scena: Vortice - Le vie della
gloria, Palazzolo Acreide 1947; La qualcosa, Catania 1960; Cronaca di un
uomo, Catania 1967; La violenza, Catania 1970; Il proboviro, Catania 1972;
Bello bellissimo, Catania 1974; Opera buffa, Taormina 1977; Delirio, Catania
1979; Foemina ridens, Catania 1981; Ultima violenza, Catania 1983; Maffia -
Parole e suoni, Catania 1984; Sinfonie d'amore, Catania 1987; IV. Opere
teatrali di Giuseppe Fava mai rappresentate: La rivoluzione; America
America; Dialoghi futuri imminenti; Il Vangelo secondo Giuda; Paradigma;
L'uomo del Nord (incompiuta). [Questa nota e' ripresa dal libro di Rosalba
Cannavo', di seguito segnalato]. Opere su Giuseppe Fava: Claudio Fava, La
mafia comanda a Catania, Laterza, Roma-Bari 1991; Idem, Nel nome del padre,
Baldini & Castoldi, Milano 1996; Nando dalla Chiesa, Storie, Einaudi, Torino
1990 (e particolarmente il capitolo primo, "I carusi di Fava"); Riccardo
Orioles, L'esperienza de "I Siciliani", in Umberto Santino (a cura di),
L'antimafia difficile, Centro siciliano di documentazione Giuseppe
Impastato, Palermo 1989; Rosalba Cannavo', Pippo Fava. Cronaca di un uomo
libero, Cuecm, Catania 1990.

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