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PAOLO BARNARD: DUE PESI DUE MISURE - RICONOSCERE IL TERRORISMO DELLO STATO D'ISRAELE



DUE PESI DUE MISURE - RICONOSCERE IL TERRORISMO DELLO STATO D'ISRAELE

(ricerca e stesura di Paolo Barnard, giornalista di Report, RAI 3 - 
dpbarnard@tin.it )

Distribuzione in formato elettronico a cura di PeaceLink - www.peacelink.it 
- info@peacelink.it

Le opinioni espresse in questo testo non coincidono necessariamente con 
quelle dell'associazione PeaceLink.

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Cari amici,

sono Paolo Barnard, giornalista di Report RAI 3. Il documento che allego in 
attachment si intitola "DUE PESI DUE MISURE: RICONOSCERE IL TERRORISMO 
DELLO STATO D'ISRAELE". Si tratta di una cronologia che dimostra come il 
Terrorismo sia stato da sempre uno strumento proprio sia dei sionisti che 
dello Stato di Israele, e dunque non una prerogativa esclusivamente 
palestinese e/o islamica.

Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale sul Medioriente non riconosce 
questa verita' storica, e solo ai palestinesi viene ufficialmente chiesto 
di fermare il Terrorismo. Noi tutti sappiamo quanto questo sia non solo 
ingiusto, ma anche controproducente per ogni speranza di pace. Non ci sara' 
pace senza verita'.

Purtoppo pero' tanti di noi, dai giovani attivisti ai semplici cittadini di 
buon senso, non sono in grado di sostenere queste tesi con argomentazioni 
inoppugnabili o senza timore di essere accusati di faziosita' o, peggio, di 
antisemitismo.

Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile a tutti per poter 
sostenere e divulgare senza timore di smentite cio' che sappiamo essere 
piu' vicino alla verita' e soprattutto piu' utile alla pace.  Si badi bene, 
il documento non pretende di avere valore storiografico. Non e' scritto per 
l'esperto. E' scritto per le persone comuni, e si basa su fonti al di sopra 
delle parti: l'ONU e Amnesty International principalmente. Queste fonti 
sono la sua forza.

Ve lo offro sperando che lo divulghiate il piu' possibile, perche' quella 
"narrativa" distorta sul Terrorismo in Palestina sta causando tragedie 
all'infinito. Dobbiamo rettificarla, assolutamente, come primo passo per la 
pace.

Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.

Grazie

Paolo Barnard
329-5979871
Report 06-37352136
email: dpbarnard@tin.it

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Introduzione.

In Medioriente dilaga il fenomeno del Terrorismo. A noi e' particolarmente 
noto il Terrorismo palestinese e/o islamico, ma c'e' anche il Terrorismo 
israeliano. Il primo e' internazionalmente riconosciuto, il secondo no. E 
qui sta il problema.

Prima di continuare e per sgombrare il campo da possibili equivoci, 
ribadiamo con decisione che non v'e' dubbio che per decenni alcuni gruppi 
palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi si macchino, di orrendi 
crimini terroristici che non trovano alcuna giustificazione politica ne' 
morale. La condanna di questi crimini, che storicamente colpiscono 
soprattutto lo Stato di Israele, deve essere assoluta.

Eppure, rimane il fatto che in occidente si fatica ad ammettere che Israele 
ha praticato e pratica il Terrorismo. Taluni rigettano questa nozione 
radicalmente, anche se la Storia lo dimostra in maniera incontrovertibile.

Cio' ha dato origine a una impostazione ideologica errata e catastrofica 
nelle sue conseguenze, a causa della quale ogni approccio internazionale al 
conflitto israelo-palestinese viene fatalmente viziato da un sistema di 
"due pesi due misure": solo ai palestinesi viene formalmente chiesto di 
abbandonare le pratiche terroristiche, a Israele mai. Questo produce 
continui fallimenti.

Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce delle opinioni pubbliche 
occidentali. Infatti, alle parole "Terrorismo mediorientale" noi associamo 
d'istinto i volti dei guerriglieri palestinesi, libanesi o iraniani, ovvero 
del fanatismo islamico armato; ma non ci viene altrettanto spontaneo 
associarvi i volti dei soldati d'Israele, o quelli dei loro leader 
politici. Questo e' potuto accadere perche' l'Occidente ha intenzionalmente 
alterato la "narrativa" del conflitto israelo-palestinese, per tutelare i 
propri interessi nell'area. Lo dimostra lo stesso linguaggio mediatico 
internazionale: da anni in tv o sulle prime pagine dei giornali gli 
attacchi palestinesi contro i civili israeliani sono sempre definiti (a 
ragione) "terroristici", ma quelli altrettanto terrorizzanti delle Forze di 
Difesa Israeliane contro i civili palestinesi sono sovente chiamati "di 
autodifesa"; le azioni dei kamikaze di Hamas sono "massacri", mentre le 
centinaia di omicidi extragiudiziali commessi dai Servizi Segreti 
israeliani vengono definiti "esecuzioni capitali mirate", e cosi' 
all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et al.).
Tutto cio' ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l'esistenza del 
Terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocita' che causa e che ha 
causato.

E' imperativo rettificare questo pregiudizio, iniziando dalla accettazione, 
da parte della comunita' internazionale impegnata nel processo di pace, 
della verita' storica. Questo significa che mentre giustamente condanniamo 
il Terrorismo palestinese, dobbiamo abbandonare il nostro rifiuto di 
riconoscere e di censurare il Terrorismo di Israele.

Se cio' non accadra', non vi e' speranza di pace in Medioriente.

A prova di quanto affermato sopra, sono di seguito elencati alcuni fra i 
peggiori atti di Terrorismo commessi in Medioriente dalla comunita' 
sionista prima e da Israele o da israeliani poi, con una scrupolosa 
bibliografia. Le fonti sono principalmente i documenti dell'ONU e di 
Amnesty International; questo perche' siamo consapevoli che nell'esporre un 
tema tanto controverso ci si deve affidare a fonti assolutamente e 
storicamente al di sopra delle parti. Abbiamo di proposito scartato ogni 
fonte che potesse anche vagamente essere accusata di partigianeria, e per 
tale motivo siamo stati costretti a non includere in questo documento 
centinaia di "atti di Terrorismo israeliani" riportati nella letteratura 
sul Medioriente.

Lo ribadiamo: questo lavoro non e' un atto di accusa contro Israele fine a 
se' stesso, perche' se cosi' fosse sarebbe un'esercizio sterile. Esso vuole 
aiutare il pubblico a rettificare quella "narrativa" distorta che basandosi 
su "due pesi due misure" condanna il Medioriente a una violenza senza fine.
Ai lettori il giudizio.

SINTESI STORICA ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE DEL DOCUMENTO.

Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi di  ebrei 
europei emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie. Fondarono 
il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti.

Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina erano 85.000, gli arabi 
musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli ebrei 
cosiddetti Ottomani (gia' presenti da tempo in Palestina e perfettamente 
integrati).

Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo di Sikes-Picot: si trattava 
del piano alleato per dividere l'impero Ottomano (in disfacimento). Gli 
inglesi di fatto divennero la potenza coloniale in Palestina.

Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti 
ebrei e 120 morti arabi).

Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle Nazioni il Mandato per la 
Palestina.

I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano, e nel frattempo le tensioni 
vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione di ebrei che 
fuggono dalla furia genocida di Hitler.

Cominciano le proposte inglesi di formazione di 2 Stati separati. Esse 
scontentano sia gli arabi che i sionisti, e le violenze nel frattempo 
aumentano. E' a questo punto che i sionisti si organizzano in gruppi di 
guerriglia.

Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano la palla all'ONU.

Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe in aiuto ai palestinesi. Ma 
gia' le truppe ebraiche avevano conquistato grandi fette di territorio 
designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga di 300.000 rifugiati 
palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato il 14 maggio 1948. La 
guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele vince conquistando il 73% 
della Palestina. I rifugiati palestinesi sono ora 725.000.

Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane Gaza e la Cisgiordania. Nel 
1956, Israele attacca l'Egitto conquistando Gaza e il Sinai, ma gli USA li 
convincono a ritirasi un anno dopo.

Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione per la Liberazione della 
Palestina (OLP).

Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser stringe un patto di difesa 
con la Giordania. Ma Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca 
l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un baleno Israele occupa il 
Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan siriano e Gerusalemme Est.
					
Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna la conquista 
dei territori da parte di Israele con la risoluzione 242, che 
specificamente chiede il ritiro israeliano dai territori occupati nella 
Guerra dei 6 Giorni.

1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa contro Israele (guerra del 
Kippur). Israele e' in seria difficolta', e solo grazie a un massiccio 
aiuto militare americano si riprende e addirittura avanza nel Golan.

La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel Libano del sud. Nel 1978 
Israele invade il sud del Libano. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza 
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i 
belligeranti con un contingente di caschi blu (UNIFIL).

Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat va a Camp David negli USA, 
dove firma i famosi accordi con Israele. Israele in cambio si ritira dal 
Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979 la pace con Israele, primo 
Stato arabo a farlo.

Nel 1982 Israele reinvade il Libano, e arriva fino a Beirut. Gli USA 
mediano nella fuga da Beirut dell'OLP e di Arafat, ma nessuno protegge i 
civili palestinesi: strage nel campo profughi di Sabra e Chatila. Israele 
si ritirera' dal Libano (esclusa una fascia al sud) nel 1985.

Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno di ferro di Israele trova 
ora un fronte unito, e i giovani palestinesi si lanciano nell'Intifada 
(sollevazione).

Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al Terrorismo e accetta la 
risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza di Israele.

1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra l'OLP e il laborista 
israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese di Joan Jorgen Holst.

Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di riconoscimento dello Stato 
di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce l'OLP come il legittimo 
rappresentante dei palestinesi.

Lunedi' 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington firmano una 
Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo riconoscimento di Israele 
e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da Jerico, e un non meglio 
specificato ritiro israeliano da alcune aree della Cisgiordania entro 5 
anni (accordi di "Oslo").

A partire dal 1999 il premier israeliano Barak concede ad Arafat alcuni 
territori in piu', e a meta' del 2000 l'Autorita' Palestinese si trova a 
controllare il 40% della Cisgiordania e il 65% di Gaza. Ma stiamo parlando 
di pezzetti di territorio palestinese scollegati e interamente circondati 
da insediamenti ebraici, e controllati giorno e notte da cordoni di 
militari israeliani.

Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton convince Arafat e il 
premier israeliano Barak ad andare a Camp David (USA) per finalizzare gli 
accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla di fatto.

28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader dell'opposizione israeliana, sfila 
a piedi presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che e' uno dei luoghi 
piu' sacri della religione musulmana. Questo viene visto come un oltraggio 
imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella seconda Intifada.

Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le elezioni e diviene premier 
Ariel Sharon del partito Likud.


IL TERRORISMO SIONISTA: La prima fase dal 1942 al 1947, prima della nascita 
dello Stato di Israele.

* I testi virgolettati sono traduzioni di documenti originali. Le 
spiegazioni del redattore sono in corsivo.

1942.
"Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale anche la comunita' sionista 
(in Palestina) adotto' metodi violenti di lotta. L'uso del Terrorismo da 
parte loro e' descritto in un documento ufficiale del governo britannico di 
allora":
'Nel 1942 un piccolo gruppo di estremisti sionisti, guidati da Abraham 
Stern, si fece notare per una serie di omicidi e di rapine politicamente 
motivati' (1)
***
1944.
'Il Ministro inglese per il Medioriente, Lord Moyne, viene assassinato da 
due membri del gruppo Stern, al Cairo. Sempre nello stesso anno il gruppo 
fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i Leumi distrugge numerose proprieta' del 
governo britannico. Le azioni terroristiche dei gruppi Stern e Irgun sono 
state condannate dallo stesso portavoce della Comunita' Ebraica.' (1)
***

1946.
'Il 22/7/1946, la campagna condotta delle organizzazioni terroristiche 
(sioniste) raggiunse nuovi livelli, con una esplosione che distrusse un'ala 
dell'hotel King David di Gerusalemme, che conteneva gli uffici della 
Segreteria del governo e il quartier generale britannico, uccidendo 86 
impiegati, arabi ebrei e inglesi, e 5 passanti.' (1)
***

1946.
'Altre attivita' terroristiche (sioniste) includono: il rapimento di un 
giudice inglese e di alcuni ufficiali, e l'attentato dinamitardo a un Club 
di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave perdita di vite umane.' (1)
***

"Menachem Begin (futuro premier israeliano) fu definito dagli inglesi un 
'leader terrorista' per aver fatto esplodere l'hotel King David a 
Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato uno dei peggiori atti 
terroristici del secolo." (1bis)
***

Un altro documento ufficiale britannico del 1946 dichiara:
"Il Governo di Sua Maesta' britannica e' arrivato alle seguenti 
conclusioni: che il gruppo (sionista) Haganah e il suo associato Palmach 
lavorano sotto il controllo politico dei membri della Agenzia Ebraica; e 
che essi sono responsabili di sabotaggi e di violenze..." (2)
***

"Questa campagna terroristica contro gli arabi palestinesi e contro gli 
inglesi raggiunse tali proporzioni che Churchill, un forte sostenitore dei 
sionisti e a quel tempo Primo Ministro inglese, dichiaro' alla Camera dei 
Comuni: 'Se i nostri sogni per il sionismo devono finire nel fumo delle 
pistole degli assassini e se i nostri sforzi per il futuro del sionismo 
devono produrre un nuovo gruppo di delinquenti degni della Germania 
nazista, molti come me dovranno riconsiderare le posizioni tenute cosi' a 
lungo.' (3)

ALCUNI COMMENTI STORICI SU QUESTO PERIODO.

"Il grande umanista sionista Ahad Ha'am lancio' un allarme contro la 
violazione dei diritti dei palestinesi (da parte dei sionisti): 'E cosa sta 
facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi nelle terre della 
Diaspora e d'improvviso si trovano con una liberta' senza limiti, e questo 
cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione al despotismo. Essi 
trattano gli arabi con ostilita' e crudelta', gli negano i diritti, li 
offendono senza motivo, e persino si vantano di questi atti. E nessuno fra 
di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose.' (4)
***

Dichiarazione di Lord Sydenham alla Camera dei Lord di Londra sul Mandato 
britannico in Palestina (1922):
"Il danno prodotto dall'aver riversato una popolazione aliena (i sionisti 
immigrati in Palestina) su una terra araba forse non si riparera' mai 
piu'...Cio' che abbiamo fatto, facendo concessioni non agli ebrei ma ad un 
gruppo di estremisti sionisti, e' stato di aprire una ferita in 
Medioriente, e nessuno puo' predire quanto essa si allarghera'." (5)
***

Dichiarazione della Commissione Shaw del governo inglese, a proposito delle 
violenze fra arabi e sionisti nel 1929:
"...prima della Grande Guerra (1915-18) gli arabi e gli ebrei vivevano 
fianco a fianco, se non in amicizia, almeno con tolleranza... negli 80 anni 
precedenti (alla Grande Guerra) non ci sono memorie di scontri violenti 
(come quelli iniziati nel 1920)." (6)
***

"L'espansione territoriale (sionista) attraverso l'uso della forza produsse 
un grande esodo di rifugiati (palestinesi) dalle zone degli scontri. I 
palestinesi sostengono che questa era un politica precisa che mirava 
all'espulsione degli arabi per far posto agli immigrati (sionisti) e 
citano, fra le altre, le dichiarazioni del leader sionista Theodor Herzl":
'Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre le 
frontiere procurandogli impieghi nelle nazioni di transito, mentre gli 
negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra... Sia il processo di 
espropriazione che l'espulsione dei poveri (palestinesi) devono essere 
condotti con discrezione e con attenzione...' (7)
***

Da un documento delle Nazioni Unite:
"La comunita' ebraica della Palestina ancora si rifiuta pubblicamente di 
aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il Terrorismo (sionista), e 
cita come ragione il fatto che le politiche dell'Amministrazione sarebbero 
contrarie agli interessi ebraici." (8)


IL TERRORISMO SIONISTA-ISRAELIANO: La seconda fase, dal 1947 al 1977, 
attraverso la nascita dello Stato di Israele.

"Uno dei piu' scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la popolazione 
civile (palestinese) si registra, secondo fonti palestinesi ma anche 
secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un villaggio 
palestinese vicino a Gerusalemme. Un ex governatore militare israeliano di 
Gerusalemme scrive in proposito":
'Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale, quando le due gang Stern 
ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato contro il villaggio di 
Deir Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico, che non aveva aiutato 
le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva mai attaccato le zone 
ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto solo per ragioni politiche. 
Si e' trattato di un atto di puro Terrorismo... Alle donne e ai bambini non 
fu dato tempo di fuggire... e molti di loro furono fra le 254 vittime 
assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo... Quell'evento fu un disastro 
in tutti i sensi... (le gang) si guadagnarono la condanna della maggioranza 
degli ebrei di Gerusalemme." (9)
***

Alcuni leader sionisti negarono la strage di Deir Yassin, ma anche nella 
negazione ammisero esplicitamente di aver usato l'arma del Terrorismo 
psicologico, che non e' meno letale. Scrisse Menachem Begin (futuro premier 
di Israele):
"Il panico travolse gli arabi nella Terra di Israele e iniziarono a fuggire 
in preda al terrore. Non cio' che accadde a Deir Yassin, ma cio' che fu 
inventato su Deir Yassin ci aiuto' a vincere...in particolare nella 
conquista di Haifa, dove le forze ebraiche avanzarono come un coltello nel 
burro mentre gli arabi fuggivano nel panico gridando 'Deir Yassin!'." (10)
***

Menachem Begin fu pero' ritenuto uno dei responsabili della strage di Deir 
Yassin:
"Il 9 aprile un'atrocita' di enormi proporzioni fu perpetrata a Deir 
Yassin... furono massacrate 254 persone da membri della gang di Menachem 
Begin. Alcuni uomini del villaggio furono trascinati attraverso Gerusalemme 
prima di essere uccisi." (11)
***

"Quante atrocita' furono commesse (dai sionisti) forse non si sapra' mai, 
ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro israeliano 
dell'agricultura, Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli ebrei si 
sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne e' scossa...Ovviamente 
dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma devono essere indagati.' (12)
***

1948. "Folke Bernadotte fu nominato mediatore (in Palestina) dall'Assemblea 
Generale dell'ONU...ma prima che l'ONU potesse considerare le sue 
osservazioni fu assassinato dalla gang (sionista) Stern, una delle tante 
organizzazioni terroristiche le cui azioni erano diventate piu' spudorate 
dalla fine del Mandato (britannico). Il rapporto delle Nazioni Unite 
sull'assassinio disse che il governo provvisorio di Israele doveva 
assumersi la piena responsabilita' di queste uccisioni... Il Consiglio di 
Sicurezza dell'ONU chiese al governo di Israele di indagare e di presentare 
un rapporto, ma nessun rapporto fu mai presentato...Gli assassini di 
Bernadotte vestivano uniformi dell'esercito israeliano." (12 bis)
***

Dalla proclamazione dello Stato di Israele (14/05/1948) e durante il 
trentennio successivo il Terrorismo israeliano nei territori occupati si 
esprime in una miriade di atti criminosi, in particolare rivolti alla 
popolazione palestinese dei territori occupati, al punto da richiedere nel 
1977 l'intervento ufficiale e indignato dell'ONU con una risoluzione di 
condanna che parla chiaro:
"L'Assemblea Generale ha ripetutamente votato risoluzioni che criticano le 
azioni di Israele nei territori occupati. La risoluzione votata nel 1977, 
che riflette i toni di quelle precedenti, dichiara che l'Assemblea": 
'Condanna le seguenti politiche e pratiche israeliane: a)... b)... c) 
L'evacuazione, deportazione, espulsione, e trasferimento degli abitanti 
arabi dei territori occupati e la negazione del loro diritto di ritorno - 
d) L'espropriazione e confisca delle proprieta' arabe nei territori 
occupati - e) La distruzione e demolizione delle case (arabe) - f) Gli 
arresti di massa e i maltrattamenti della popolazione araba - g) I 
maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...'
'(La Commissione dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una volta le 
continue violazioni da parte di Israele delle norme della legalita' 
internazionale nei territori arabi occupati... in particolare le gravi 
violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra per la Protezione dei 
Civili in stato di guerra, che sono considerate crimini di guerra e un 
affronto all'umanita'.' (13)


IL TERRORISMO ISRAELIANO: La terza fase, dal 1977 al 1988.

Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo palestinese, bombarda e 
attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze fra 
i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi shiiti. (14) Poi, 
nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti dal Libano meridionale 
si infiltrano in Israele e massacrano trentasette turisti israeliani su una 
spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine Israele invade il sud del 
Libano, causando circa 2000 morti, la maggioranza civili. (15) Di nuovo il 
Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 
425, e tenta di separare i belligeranti con un contingente di caschi blu 
ONU (UNIFIL). L'UNIFIL pero' dovra' fare i conti con la presenza nell'area 
libanese sotto occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie 
della South Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di 
Israele e che per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta 
di atto terroristico, come quello qui descritto:
"I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn, Thomas Barrett e John 
O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU all'interno della zona 
di Haddad (leader della South Lebanese Army). Caddero in una imboscata di 
miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail, dove O'Mahony riusci' a 
fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da un osservatore americano 
dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti su un'auto... un'ora piu' 
tardi venivano assassinati con un singolo colpo alla nuca... Gli 
Israeliani, che controllavano la zona, negarono di essere al corrente delle 
uccisioni... Ma cio' che infurio' gli ufficiali del 46esimo Battaglione 
irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero informazioni riservate secondo 
cui un agente dello Shin Bet (servizi segreti israeliani) era presente 
all'assassinio di Smallhorn e Barrett... il suo nome in codice era Abu 
Shawki... Una indagine dell'ONU identifico' gli assassini... Ma Israele, 
che si definisce il cacciatore di 'Terroristi', non volle consegnarli, e 
non li condanno' come 'Terroristi'; al contrario, li aiuto' a lasciare il 
Libano, attraverso Israele, e a stabilirsi a Detroit (Usa)". (16)
***

Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro della difesa di allora e' 
Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei piu' atroci crimini di guerra (e 
atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio sotto gli occhi e 
con la connivenza piena delle truppe israeliane. (17) Parliamo del massacro 
di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali furono le milizie falangiste 
libanesi sotto il pieno controllo di Israele. (17)
"Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del Libano, fu 
assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane avanzarono su Beirut 
ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono a controllare quasi 
tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi palestinesi. Il giorno 
seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanno' la mossa di Israele 
con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse notizia che gruppi armati 
erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila di Beirut ovest e ne 
stavano massacrando la popolazione civile. Il 18 settembre fu confermato 
che una strage immane era stata compiuta. Centinaia di cadaveri di uomini 
donne e bambini furono scoperti, alcuni mutilati, altri apparentemente 
uccisi mentre tentavano di fuggire; molte case erano state fatte saltare in 
aria con dentro gli occupanti." (18)
***

Le responsabilita' israeliane per quel massacro sono documentate oltre ogni 
dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso governo israeliano, la 
Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio 1983 dichiara:
"Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di non aver 
esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella questione 
dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi). Ariel Sharon (Min. 
Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il pericolo di strage  e 
di vendetta quando diede il permesso ai falangisti di entrare nei campi 
(profughi), ed e' anche responsabile di non aver agito per impedire la 
strage... la nostra conclusione e' che il Ministro della Difesa e' 
personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore (israeliano) Eitan 
non diede i giusti ordini per prevenire il massacro. La Commissione chiede 
che il Ministro della Difesa rassegni le sue dimissioni." (19)
***

L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu approvata dagli Stati Uniti 
(20), e costo' la vita a circa 17.000 civili innocenti. (21)
***

Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato di Israele vi e' anche 
la continua violazione di quasi tutte le fondamentali norme della legalita' 
internazionale. Le seguenti parole esprimono una condanna agghiacciante 
della condotta di Israele nei territori occupati attraverso tutti gli anni '80:
"In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori 
occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di 
precise norme di legalita' internazionale. Queste norme sono: la Carta 
delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - la 
Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra del 
12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei 
Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di deportazione, 
le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la demolizione delle case 
(palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi di persone innocenti - 
fra cui bambini donne e anziani - oltre alle umiliazioni inflitte ai 
palestinesi nella loro vita quotidiana, sono state sistematicamente 
applicate dalle autorita' israeliane nei territori occupati. Tutto cio' e' 
stato aggravato dalla crescente violenza dei coloni (ebrei) armati contro 
la popolazione palestinese disarmata." (22)
***

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a 
Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe 
israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di 
murarne le entrate, nonche' la pratica di confiscare arbitrariamente le 
loro terre e dichiararle proprieta' di Israele. (23)
***

Le condanne internazionali di Israele si susseguono in un coro continuo, ma 
Israele le ignora totalmente. Come gia' nel 1977, nel 1985 di nuovo la 
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione (1985/1A) di 
forte condanna in cui si legge: "...Israele si rifiuta di permettere al 
Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la Commissione 
conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni israeliane della 
Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e un insulto 
all'umanita'." (24)
***

Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese, la Commissione 
dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione che denuncia ancora il 
Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete la 
sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori occupati, 
dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli uomini, e dove 
le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La Commissione) condanna altre 
pratiche violente e sistematiche di Israele, fra cui le uccisioni, i 
ferimenti, gli arresti e le torture... e i rapimenti di bambini 
palestinesi." (25)
***

"Nel corso dell'anno (1988) Israele continuo' a reprimere i palestinesi nei 
territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso da un 
commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice comandante in 
capo delle forze palestinesi e membro del Comitato centrale dell'OLP... Il 
25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adotto' la risoluzione 611... 
in cui si condanna Israele per l'aggressione contro la sovranita' e 
l'integrita' territoriale della Tunisia, in violazione flagrante della 
Carta delle Nazioni Unite, della legalita' internazionale e delle norme di 
condotta." (26)
***

"L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente alla 
definizione del Dipartimento di Stato americano di cosa sia il 'Terrorismo 
internazionale', ma nessun dipartimento del governo USA suggeri' che 
Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)


ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.

Come si e' gia' visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU per i 
Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare la tortura, che e' uno 
strumento di Terrore universalmente condannato. Lo Stato di Israele non 
solo pratica la tortura, ma e' persino arrivato a legalizzarla, unica fra 
le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
"Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura, 
nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura 
(dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte 
dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di 
pressioni fisiche' (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della 
Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo... secondo, 
dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet, 
organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui 
detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996 la 
Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a Israele di 
continuare nell'uso della forza fisica contro specifici detenuti." (28)
***

B'Tselem, forse la piu' autorevole organizzazione per i Diritti Umani 
d'Israele, scrive:
"Nel 1995 un detenuto palestinese e' morto a causa degli 'strattonamenti' 
(sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin, 
affermo' in quella occasione che quel metodo di pressione fisica era stato 
usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte di quel detenuto convinse 
il governo a proibire quei metodi brutali durante gli interrogatori." (29)
***

"Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano della tortura. Chiunque 
ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al 'Complesso Russo' dei 
servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai prigionieri della 
prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da Israele nel sud del Libano." 
(30)


ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE, 
FINO AI NOSTRI GIORNI.

Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica di ammazzare presunti o 
sospetti "terroristi" senza neppure arrestarli, senza dunque sottoporli ad 
alcun procedimento legale, senza diritto di difesa o di appello. 
Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
"L'uso degli omicidi politici. Israele non solo ha praticato la condanna a 
morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche ufficialmente approvato 
questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre 1993 circa 1.070 civili 
palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane nei 
territori occupati... il tentato omicidio di Khaled Mesh'al ad Amman e' una 
flagrante violazione del diritto alla vita... ma il rapporto della 
commissione di inchiesta del governo israeliano (su questo evento) e' 
scioccante nel suo disprezzo per la legalita'... Continua a esserci una 
impunita' quasi totale per gli omicidi extragiudiziali inflitti ai 
palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane. Le forze di 
sicurezza israeliane che praticano la condanna a morte extragiudiziale non 
portano prove di colpevolezza (delle vittime), ne' concedono il diritto di 
difesa." (31)
***

Questo e' l'amaro commento su queste pratiche dell'organizzazione 
israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:
"Gli omicidi sono stati parte integrante delle politiche di sicurezza 
israeliane per molti anni. Israele e' l'unica nazione democratica che 
considera legittime queste pratiche." (32)
***

Abbiamo gia' parlato della distruzione arbitraria di abitazioni civili 
palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nei territori 
occupati. Questo crimine e' continuato fino ai giorni nostri, al punto che 
Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un rapporto dove la durezza 
della condanna espressa e' marcatamente superiore al passato:
"Dal 1967, anno dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di 
Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi sono state 
distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate, occupate sovente da piu' 
famiglie con molti bambini, cui spesso vengono dati solo 15 minuti per 
raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la politica di Israele e' 
basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono colpiti per 
nessun'altra ragione a parte il fatto di essere palestinesi. Nel fare cio' 
gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra." (33)
***

"Nell'ambito dell'operazione militare israeliana denominata "Grapes of 
Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato la sede ONU di Qana con la morte 
di 102 civili." (34)
***

Una dei piu'  gravi atti terroristici israeliani, in violazione di ogni 
norma morale e di legalita' internazionale, e' l'indiscriminato attacco 
armato agli operatori medici e paramedici che vanno in soccorso ai civili e 
ai militari palestinesi feriti o uccisi durante gli scontri. Questa 
ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:
"Le Forze di Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che tentavano di 
raggiungere gli ospedali, con conseguenti morti e feriti. Medici e 
personale paramedico sono stati uccisi da colpi di arama da fuoco 
(israeliani) mentre viaggiavano sulle ambulanze, in chiara violazione della 
legalita' internazionale. (35)
***

"Durante l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele, secondo il 
nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che trasportava civili, 
uccidendone sei." (36)
***

"E' stata mostrata in televisione la morte di Muhammad al-Dura, di 12 anni 
(palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim il 30 settembre a 
Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo. L'ambulanza che e' corsa a 
soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata di colpi d'arma da 
fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
***

Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente intervenuta nel condannare 
questi atti di Terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionele delle Croce Rossa 
'...urgentemente e solennemente fa appello a tutti coloro che fanno uso di 
armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla 
Protezione dei Civili in stato di Guerra." (38)
***

La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione palestinese da 
parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco alle ambulanze in 
situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani, disseminati su 
tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia e' sempre di 
Amnesty International:
"Altri ostacoli sono stati messi al diritto dei pazienti palestinesi di 
recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco o con il rifiuto di 
passare imposto dai soldati israeliani... secondo B'Tselem (forse la piu' 
autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele) cio' ha prodotto 
dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei 
Civili in stato di Guerra e' stata continuamente violata dall'esercito di 
Israele." (39)
***

"Almeno 29 sono stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte dei soldati 
israeliani ai posti di blocco) di concedere il passaggio verso i centri 
medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati diversi casi di parto ai 
posti di blocco." (39 bis)



GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI NUOVO SOTTO 
ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.

A conclusione di questa inquietante cronologia di eventi, che dimostra 
ampiamente l'uso israeliano,  sia come Stato che come individui, del 
Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi tragici 
sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche dai media internazionali 
e non pretendono di dare un quadro completo delle presunte atrocita' 
commesse da Israele in questi giorni, per due motivi: perche' non sono 
state ancora indagate ufficialmente e perche' l'offensiva israeliana e' 
ancora in corso.

Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
"In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane hanno agito come se il loro 
principale scopo fosse quello di punire tutti i palestinesi. Le Forze di 
Difesa israeliane hanno compiuto atti che non avevano nessuna importanza 
militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi extragiudiziali, la 
distruzione delle case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di 
palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani internazionalmente 
sanciti e la legalita' internazionale... L'esercito di Israele, oltre a 
uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito e ucciso medici e 
giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case e sulla gente per la 
strada... I delegati di Amnesty International che dal 13 al 21 di marzo 
hanno visitato i territori occupati hanno visto una scia di devastazione... 
Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente tagliato 
l'elettricita', l'acqua, i telefoni, lasciando isolate intere aree per 
almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie umanitarie dell'ONU 
che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici che volevano 
rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato alle ambulanze, incluse 
quelle del Comitato Internazionale delle Croce Rossa, di muoversi, o hanno 
causato loro ritardi che mettevano in pericolo la vita dei pazienti. Hanno 
sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti, che sono morti 
dissanguati per le strade." (40)
***

"Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un viaggio 
attraverso i media israeliani mette in mostra un enorme e imbarazzante 
vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello che invece il mondo vede, 
legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma non solo su quelli, si 
possono vedere le immagini dei soldati israeliani che invadono gli ospedali 
(palestinesi), che distruggono i macchinari medici, che danneggiano i 
farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai loro pazienti.' (41)
***

Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del 
Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
"La realta' e' che i morti palestinesi sono tre volte quelli israeliani, e 
fra loro un numero realtivamente piccolo erano veramente guerriglieri. La 
maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano bambini." (42)
***

"Per reprimere la resistenza palestinese, un ufficiale israeliano di alto 
rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare e a far proprie le lezioni 
su come l'esercito tedesco combatte' nel Ghetto di Varsavia'. A giudicare 
dal recente massacro dell'esercito di Israele nella Cisgiordania - ha 
colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha ucciso dei bambini 
palestinesi "per sport" (scritto da Chris Hedges, New York Times, ex capo 
della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato e incappucciato 
tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono stati stampati i 
numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato indiscriminatamente, 
ha negato l'acqua, l'elettricita', il cibo e l'assistenza medica ai civili 
palestinesi, ha usato dei palestinesi come scudi umani e  ha abbattuto le 
loro case con gli abitanti ancora all'interno - sembra che l'esercito di 
Israele abbia seguito i suggerimenti di quell'ufficiale. Ma se gli 
israeliani non voglio essere accusati di essere come i nazisti, devono 
semplicemente smettere di comportarsi da nazisti." (43)
***

"I palestinesi devono essere colpiti, e provare molto dolore. Dobbiamo 
infliggergli delle perdite, delle vittime, cosi' che paghino un prezzo 
pesante."  (dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di Israele, Ariel 
Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)

Bibliografia.

1. ONU: La questione palestinese. British Government, The political history 
of Palestine (Memorandum to the United Nations Special Committee on 
Palestine, Jerusalem 1947, p.30)

1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 280

2. ONU: La questione palestinese. British Government, Palestine: Statement 
relating to acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3

3. ONU: La questione palestinese. British Government,  survey  of 
Palestine, vol. 1, p.73

4. ONU: La questione palestinese. Kohn, Hans, "Ahad Ha'am: Nationalists 
with a difference" in Smith, Gary (ed.): Zionism: the Dream and the Reality 
(New York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32

5. ONU: La questione palestinese. British Government, Hansard's reports, 
House of Lords, 21 june 1922, p. 1025

6. ONU: La questione palestinese. Report of the Commission on the Palestine 
Disturbances of august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150

7. ONU: La questione palestinese. Herzl, Theodore, "The complete diaries" 
(N.Y. Herzl Press, 1969) vol. I, p.88

8. ONU: La questione palestinese. Official records of the General Assembly, 
Second Session, Supplement No. 11, document A/364, vol. II, p.28

9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y. 
Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72

10. ONU: La questione palestinese. Begin, op. cit., pp. 164-165

11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.194

12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.195

12 bis. ONU: La questione palestinese. Official records of the Security 
Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018

13. ONU: La questione palestinese. General Assembly resolutions 32/91 C of 
13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII) of 15 
february 1977

14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p. 33

15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 
123 & p.p. 151-152

17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi 
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)

18. The Origins and Evolution of the Palestine Problem, United Nations, 
N.Y. 1990

19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi 
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)

20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983

21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a Doomed People", The Independent, 
12/09/2001, p.6

22. ONU: La questione palestinese. Report of the Special Committee to 
Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population of 
the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619

23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 71-72; 
and 1987, pp. 83-85

24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della 
Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985

25. ONU: La questione palestinese. Commissione ONU per i Diritti Umani, 
rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988

26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611

27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 441

28. Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human 
Rights (1997): Statements and press releases by AI

29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture", Special Report,January 1997

30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 403

31. 54th UN Commission on Human Rights (1998): Statements and Press 
Releases issued by Amnesty International. ISRAEL AND THE OCCUPIED 
TERRITORIES State assassinations and other unlawful killings 02/2001

32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial executions. Written by 
Yael Stein, B'Tselem, Israel

33. Amnesty International Reports, London. AI 12/1999 ISRAEL AND THE 
OCCUPIED TERRITORIES "Demolition and Dispossession"

34. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002

35. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"

36. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002

37. Amnesty International Reports, London. 11/2000 MEDICAL LETTER WRITING 
ACTION, "Killing and disrupted helth care in the context of the palestinian 
uprising"

38. Amnesty International Reports, London. MEDICAL LETTER WRITING ACTION, 
"Update on attacks on health personnel and disrupted health care", 
ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES/PALESTINIAN AUTHORITY

39. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 
03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"

39 bis. Marton R., Weingarten M.  Response from Physicians for Human 
Rights-Israel

40. Amnesty International Reports, London. ISRAEL AND THE OCCUPIED 
TERRITORIES, "The heavy price of Israeli incursions", 12/04/2002

41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars", American Journal, 09/04/2002

42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer News Hour, PBS, USA

43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot, Then the Stick: behind the 
carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002, 01/02/2002