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annuario e salone pace



Invio di seguito l'articolo che ho scritto sul Salone dell'editoria di pace 
(Venezia 8-9 dicembre) e sull'annuario della pace pubblicato sul n. 89/2001 
di Adista (si può leggere anche in www.adista.it).
Luca Kocci (lkocci@tiscali.it)

RIVISTE, CASE EDITRICI E SITI DI PACE. A VENEZIA IL PRIMO SALONE
31158. VENEZIA-ADISTA. Si è svolto, lo scorso 8 e 9 dicembre, al Fondaco
dei Tedeschi di Venezia (un magazzino-merci di età rinascimentale, per anni
sede delle Poste, ora in procinto di trasferirsi in un altro edificio),
il primo Salone dell'editoria di pace. Promosso dalla Fondazione Venezia
per la ricerca sulla pace, il salone ha visto la partecipazione di oltre
60 fra case editrici, riviste e associazioni impegnate sui temi della pace,
della giustizia e della mondialità: grandi gruppi editoriali (Editori Riuniti,
Paoline, Cittadella, ecc.), riviste ormai 'storiche' ("Azione nonviolenta",
"Mosaico di pace", "Nigrizia", "Missione oggi", "Guerre & pace", "Servitium",
"Segno", "Esodo" ecc.), associazioni da anni sulla breccia (Amnesty 
International,
Beati i costruttori di pace, Cipax, Pax Christi, Mani Tese, Movimento 
nonviolento
ecc.) e tante piccole case editrici diffuse capillarmente sul territorio
(Asterios, Beppe Grande, Edizioni Gruppo Abele, La meridiana, Quale vita,
Il segno dei Gabrielli, Nuova dimensione, La piccola ecc.). Il risultato
finale è stato un caleidoscopio, spesso oscurato e schiacciato dai meccanismi
dell'industria culturale, di editori piccoli e grandi che lavorano per 
produrre,
sotto forma di libri e riviste, parole di giustizia e di pace. "Con la carta
stampata, strumento per comunicare ma anche oggetto su cui riflettere -
spiega Giovanni Benzoni, responsabile del progetto Iride, il programma 
editoriale
della Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace -, ci auguriamo che si
possa realizzare quell'operazione specifica di confronto, di progetto e
di radicamento nella memoria che sono modi antichi e sempre all'ordine del
giorno per fare la pace".
Oltre 15 i libri che sono stati presentati al salone, fra cui l'Annuario
della pace (Asterios, pp. 438, L. 44.000), promosso dalla stessa Fondazione
e curato da Salvatore Scaglione, con la collaborazione delle riviste "Nigrizia"
e "Internazionale" e del sito internet Peacelink: il racconto dei fatti
di pace e di guerra avvenuti in Italia e nel mondo da maggio 2000 a giugno
2001, arricchito da approfondimenti su particolari temi e questioni realizzati
da specialisti provenienti da varie esperienze a matrici culturali (fra
le altre è possibile leggere analisi di Giampaolo Calchi Novati sulle guerre
in Africa, di Giulietto Chiesa sulla Cecenia, di Raniero La Valle sulla
crisi mediorientale, di Amos Luzzatto e Stefano Allievi sulla pace nella
tradizione ebraica e islamica, di Enrico Peyretti sulla difesa popolare
nonviolenta), "nella persuasione - spiega Scaglione - che un mondo rigidamente
indicato come 'del pacifismo' necessiti di quella pluralità che il suo opposto,
la guerra, nega alla radice". E poi ancora una sezione dedicata alle "tecniche
di pace" e al tema "informazione e pace", una serie di "consigli di lettura"
(si parla, fra gli altri, di Eugen Drewermann, Simone Weil e don Lorenzo
Milani) e un inedito di don Giuseppe Dossetti in cui l'anziano sacerdote
(siamo a Montesole nel 1995, un anno prima della sua morte) dialoga sul
tema della pace e della giustizia attraversando trasversalmente e criticamente
la tradizione biblica e il magistero della Chiesa.
Le somme le tira Giovanni Benzoni, vero 'regista' dell'iniziativa: "da due
donne del secolo scorso abbiamo appreso che l'effetto peggiore della guerra
è quello di imporre un unico modo di pensare a tutti (Simone Weil) e che
però ciascuno può raccogliersi e distruggere in sé ciò per cui ritiene di
dover distruggere gli altri (Etty Hillesum). Da papa Giovanni XXIII abbiamo
appreso, in modo definitivo e più radicalmente dell'articolo 11 della nostra
Costituzione, che ogni guerra è insensata. Sono elementi che in questo nuovo
secolo sono rimessi in discussione non solo nei fatti ma nel profondo sentire
comune: questi due modi giocati sulla carta, Annuario e Salone dell'editoria
di pace, sono occasioni per ritrovare ragioni che aiutino ad essere operatori
di pace".
(da Adista n. 89/2001)





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