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Usa affossano conferenza Onu su armi biologiche



Usa affossano conferenza Onu su armi biologiche

di Gabriella Meroni (g.meroni@vita.it)

10/12/2001




Gli Stati Uniti, che hanno firmato la Convenzione nel 1972, sostengono che 
l'introduzione di meccanismi di verifica creerebbe un «falso senso di 
sicurezza»




Gli Stati Uniti affossano la Conferenza delle Nazioni Unite sulle armi 
biologiche. L'opposizione di Washington al rafforzamento della Convenzione 
per il bando delle armi con l'introduzione di misure di verifica del 
rispetto del bando allo sviluppo, acquisizione e produzione di agenti 
virali o batteriologici a scopi offensivi, ha portato alla sospensione 
delle sessioni di discussione, in seno alla Conferenza dell'Onu sul disarmo 
di Ginevra, almeno fino al novembre del 2002.

Gli Stati Uniti avevano spiazzato i delegati degli altri paesi 
rappresentati, in modo particolare gli europei, chiedendo la cancellazione 
del mandato affidato alla conferenza, dopo che la controproposta presentata 
da Washington non aveva trovato un numero consistente di consensi. ''La 
differenza fra le posizioni sembrava essere inconciliabile, almeno nel 
tempo che rimaneva prima della chiusura della sessione'' -ha spiegato il 
Presidente della Conferenza, l'ungherese Tibor Toth, precisando che la 
bozza della dichiarazione finale era stato tuttavia ''completato al 95 per 
cento''.

Gli Stati Uniti, che insieme ad altri 143 Paesi hanno firmato la 
Convenzione contro le armi biologiche nel 1972, sostengono che 
l'introduzione di meccanismi di verifica creerebbe un falso senso di 
sicurezza e metterebbe anche a rischio il programma americano per lo 
sviluppo di antidoti ad eventuali attacchi. ''Se la Conferenza fosse andata 
avanti -spiega uno dei diplomatici americani accreditati a Ginevra citato 
dal Washington Post- i nostri sforzi concertati di rafforzare la 
Convenzione sarebbero stati messi a rischio''.

Gli Stati Uniti avevano preannunciato la loro opposizione al protocollo 
aggiuntivo gia' lo scorso mese di luglio. Il mese scorso, il 
sottosegretario americano per il controllo degli armamenti, John Bolton, 
aveva presentato a Ginevra, in occasione dell'inaugurazione della 
Conferenza, una proposta alternativa, che prevedeva il rafforzamento delle 
misure punitive nei confronti di di individui e Paesi che producono o 
acquistano agenti biologici offensivi e la possibilita' di ispezioni nei 
paesi in cui si dovessero verificare epidemie sospette. La posizione 
americana non e' stata pero' ''accolta positivamente da tutti''. I delegati 
americani hanno quindi ritenuto che la fine dei lavori fosse meglio che 
''cercare di appianare disaccordi sostanziali sulla carta con una 
artificiosa bozza di accordo'', come ha spiegato un diplomatico.



FONTE: www.vita.it