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La nonviolenza e' in cammino. 307



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 307 del 3 dicembre 2001

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini, l'unico modo per fermare le stragi
2. Alessandro Marescotti, l'Annuario della pace
3. Benito D'Ippolito, cerco di non pensarci
4. Giovanna Romualdi, la testimonianza e la riflessione di Cherifa Bouatta
5. "Palermo chiama": un appello contro la mafia
6. Il periscopio di Fulminone: arrestate Giorgio il giovine
7. "Il paese delle donne" di questa settimana
8. Indice dei numeri  275-304 (novembre 2001) de "La nonviolenza e' in
cammino"
9. Alcune iniziative di pace di oggi
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. IL PUNTO. PEPPE SINI: L'UNICO MODO PER FERMARE LE STRAGI
Diciamo una tautologia: l'unico modo per fermare le stragi e' fermare le
stragi.
Fermare la catena delle uccisioni, questo occorre. Ed occorre che qualcuno
cominci.
Si e' spesso ripetuta dopo l'11 settembre la massima attribuita a Gandhi
secondo cui "occhio per occhio rende tutti ciechi"; e' terribile che da
qualche settimana in qua questo concetto e questo impegno contro le stragi
sembra stiano venendo dimenticati proprio quando ve ne e' piu' bisogno.
Occorre un gesto che rompa la processione degli eccidi, e tale gesto va
chiesto in primo luogo non a chi e' piu' disperato, non a chi puo' trovarsi
o percepirsi nel piu' tragico stato di necessita', ma a chi ha piu'
facilmente il potere di farlo.
Ci assumiamo qui il diritto di dire: il Parlamento italiano torni a riunirsi
e deliberi la cessazione della partecipazione itaiana alla guerra afghana, e
denunci quella guerra per cio' che essa effettualmente e': illegalita' e
crimine e stragi e terrore.
Ci assumiamo qui il diritto di dire: cessi da parte dello stato di Israele
l'occupazione dei territori palestinesi; si riconosca subito lo stato di
Palestina; si creino le condizioni per la convivenza nella sicurezza e nella
dignita' di due popoli liberi e sovrani in due stati sovrani e liberi.
Ci assumiamo qui il diritto di dire: occorre bloccare la produzione e il
commercio di armi ovunque, subito.
Il terrorismo si puo' sconfiggere solo con la forza del diritto.
La violenza si puo' contrastare solo con la legalita' e il rispetto dei
diritti umani di tutti.
Occorre fermare le stragi. E cominciare a ragionare.
E quanto a tutto il resto questo penso: che solo la scelta della nonviolenza
puo' salvare l'umanita' dall'autodistruzione.

2. MATERIALI. ALESSANDRO MARESCOTTI: L'ANNUARIO DELLA PACE
[Alessandro Marescotti e' il presidente di Peacelink. Per contatti: e-mail:
a.marescotti@peacelink.it; sito: www.peacelink.it]
Lunedi 3 dicembre sara' pronto - fresco di stampa - l'Annuario della pace,
il primo libro che in Italia raccoglie tutto cio' che e' stato possibile
organizzare in forma organica e riassuntiva sul movimento pacifista italiano
e su cio' che in Italia si muove attorno alla cultura della pace.
Il volume ha diverse parti che sono state curate direttamente da PeaceLink e
che sono costate molte ore di lavoro nella difficile impresa di mettere
insieme quante piu' informazioni possibili senza lasciar fuori dell'Annuario
nessuna delle cento anime che compongono il movimento pacifista italiano. Vi
sono poi analisi di studiosi e giornalisti, come Raniero La Valle o
Giulietto Chiesa giusto per fare solo due dei tanti esempi.
L'editore Asterios di Trieste (tel. 040811286, fax: 040825455, sito:
www.asterios.it) ha deciso di fare ai gruppi che ordinano un quantitativo
adeguato (ad es. minimo 5 libri) uno sconto del 50% del prezzo di copertina
fornendo a 22 mila lire il libro che costa il doppio. Il libro puo' quindi
essere utilizzato:
1) o come autofinanziamento del gruppo e delle iniziative antiguerra;
2) o come autofinanziamento di iniziative umanitarie in Afghanistan (come
Emergency).
Nella spedizione in contrassegno non si pagano le spese di spedizione e
quindi la proposta e' particolarmente interessante e vantaggiosa.
Pertanto chiediamo a tutti i gruppi e i volontari antiguerra di fare una
presentazione dell'Annuario della pace nella propria citta'; i testi
rimanenti non venduti possono essere un bel regalo di Natale.
I gruppi che invece volessero appoggiarsi su una libreria locale potrebbero
suddividere lo sconto del 50% con la libreria (30 alla libreria e 20
all'associazione) oppure possono delegare tutto alla libreria (che pero' non
avrebbe dal distributore le stesse condizioni) e sfruttare i locali della
libreria solo per la presentazione rimanendo fuori da ogni aspetto
economico.
Quando sara' presente il testo nelle librerie? Probabilmente dal 10 al 18
dicembre, ma se si contatta Asterios direttamente si puo' ottenere il libro
per corriere in tempo utile - ha detto l'editore - per il 10 dicembre,
Giornata internazionale dei diritti umani.

3. RIFLESSIONE. BENITO D'IPPOLITO: CERCO DI NON PENSARCI

"L'ultima illusione fu rompere gli specchi"
(Mario de Sa-Carneiro, Il riscatto)

Cerco di non pensarci.
Mi dico: pensa
alla musica di Schoenberg
pensa alla pittura
di Goya, mi dico, al cinema
di Dreyer.
Cerco di non pensarci.

E non ci riesco. E mi dico
pensa a quanto cielo era ieri nel lago, pensa
a quanta luce era nella notte, mi dico, la notte
fredda ed immota tempesta di stelle
mi dico, e pensa al piacere
dell'olio e del sale sul pane, cerco
di non pensarci.

E non ci riesco. E cerco di pensare
alla persona che fui, alle colme
antiche attese, alle ore in cammino nei campi
al silenzio di cui e' consistita
la parte maggiore e migliore
della mia vita, e mi dico
sono ancora quello, e cerco
di ricordare, di ricordarmi, per non pensarci.
E non ci riesco.

Nei libri che ho letto mi dico cerca scampo:
i due sordidi assistenti di K., le quartine
di Omar, il nero pozzo dell'uomo Tommaso
e il sogno che riscatta Michele dal braccio leso,
la fanciulla di Mitilene che ogni volta ti toglie il respiro.
E cerco di non pensarci, senza riuscirvi giammai.

Mi dico quali abissi di sventura
quante sorsate di umiliazione e sofferenza
quante cataste di barattoli di orrore in offerta speciale
quali montagne oceani labirinti di sabbia
rovente occorsero per dare questo frutto
di fiamma e di porpora densa, mi chiedo
perche' non siamo capaci
di fermare la strage.

E mi ci divoro l'animo, gli occhi
feriti dal mondo smangiato dal male.

Cerco di non pensarci e non posso non pensarci: vi chiedo
ancora una volta amici
cosa dobbiamo fare perche' cessi la strage
e venga il tempo in cui l'uomo un aiuto sia all'uomo.

Di non pensarci cerco, e non riesco.

4. TESTIMONIANZE. GIOVANNA ROMUALDI: LA TESTIMONIANZA E LA RIFLESSIONE DI
CHERIFA BOUATTA
[Questo articolo abbiamo ripreso dal sito femminista "Il paese delle donne",
www.womenews.net]
Cherifa Bouatta e' stata piu' volte in Italia negli anni passati, quest'anno
ha partecipato a giugno a Genova alla tavola rotonda di "Punto g: genere e
globalizzazione" (vedi "Marea" n. 200, atti del convegno internazionale) ed
ora alla tre giorni del Roma social forum intervenendo sia sull'incidenza
della mondializzazione sulla situazione delle donne in Algeria sia sul
rapporto fra islamismo e terrorismo.
"Oggi il movimento delle donne in Algeria si batte contro il potere per
l'abolizione del codice di famiglia, per l'eguaglianza dei due sessi, per la
giustizia sociale (non dimentichiamo che l'Algeria a causa del liberismo e
della mondializzazione vive in uno stato di sottosviluppo crescente); direi
che per il movimento delle donne il punto forte e' sempre dalla sua nascita
la lotta per l'eguaglianza e per una maggior giustizia, e contro il
terrorismo e l'islamismo che e' un'ideologia con la quale bisogna rompere".
E del rapporto fra islamismo e terrorismo in Algeria ha parlato in un
incontro con donne presenti al Roma social forum perche', anche a suo
avviso, cio' che e' accaduto negli Stati Uniti e la reazione americana in
Afghanistan lo hanno riproposto in modo molto acuto.
Il suo intervento parte da una precisazione sui termini usati, non sempre
con lo stesso significato con cui li usiamo noi: "Voi parlate di integrismo,
fondamentalismo e non di islamismo; noi in Algeria abbiamo optato per il
concetto di "islamismo" che vuol dire l'utilizzazione della religione per
prendere il potere. Il legame che c'e' fra l'islamismo e il terrorismo e'
per noi molto chiaro, mentre per l'Occidente non e' cosi' evidente: e' piu'
di dieci anni che l'Algeria soffre dell'islamismo e del suo passaggio
all'azione che e' il terrorismo, e non abbiamo visto in Occidente - non
voglio generalizzare - delle prese di posizione dei governi di solidarieta'
con i democratici algerini, cioe' con quelli che erano contro l'islamismo e
contro il terrorismo". Dunque un islamismo ben differente da quello che
intendiamo noi, studio di cio' che riguarda l'Islam.
Cherifa precisa: "non voglio assolutamente criticare l'Islam, ne'
criticherei qualunque altro tipo di religione; mi riservo il diritto di
criticare le credenze ed i valori delle persone". In questi dieci anni, "in
Algeria ci sono stati massacri collettivi, donne violentate, bambini
assassinati, persone decapitate; in Algeria ci sono state cose terribili".
Di fronte a cio' che e' successo, "l'Europa e gli Stati Uniti hanno chiesto
all'Algeria di dialogare con gli islamisti". Sono cosi' entrati nel governo
gli "islamisti moderati" che fanno oggi parte della coalizione di governo.
"Oggi, accade qualcosa di terribile in Algeria: il potere attuale ha
amnistiato i terroristi". "In Occidente e' stato dimenticato, non si e'
voluto vedere cio' che gli islamisti hanno scritto e non hanno mai nascosto,
la loro visione del mondo, la loro filosofia. Questa visione del mondo, che
era apertamente dichiarata, diceva: non vi puo' essere che un partito unico,
il partito di Dio. C'e' una sola verita', la verita' di Dio". Per quanto
riguarda il ruolo delle donne: "Le donne sono delle procreatrici di
musulmani, sono macchine per riprodurre musulmani". Il progetto di societa'
degli islamisti si basa sulla violenza: "si possono uccidere i nemici di
Dio, cioe' i comunisti, le donne, i democratici algerini, gli intellettuali,
altre persone che non seguono la via di Dio, la sola e unica via possibile:
tutto cio' che e' differente da quella che e' considerata l'unica verita'
universale e non solo musulmana. Tutto questo e' successo in Algeria, ma
nella loro filosofia e' la verita' universale che deve essere propagata con
l'aiuto della violenza. La violenza e' sacralizzata. Hanno una missione
divina".
Cherifa sottolinea la necessita' di conoscere cio' che e' stato teorizzato
nel tempo, i pensatori del periodo della decadenza della civilta'
arabo-islamica che continuano ad essere riferimento fondamentale per gli
islamisti con le loro affermazioni del genere: "quando il potere non applica
la legge di Dio bisogna abbatterlo, bisogna combattere, usare la violenza".
"Bisogna anche sapere che gli islamisti si sono dati il diritto di
promulgare delle fatwa, cioe' delle leggi divine esse stesse, per passare ai
fatti, per dire uccidete le donne, violentate le donne: Dio lo permette".
La violenza degli islamisti in Algeria non e' un fatto degli ultimi dieci
anni e cio' spiega perche' molti democratici e il movimento delle donne
siano stati d'accordo, a suo tempo, con l'interruzione del processo
elettorale da parte dei militari: "noi sapevamo cio' che il Fis - Fronte
islamico di salvezza - ci preparava; gia' prima delle elezioni gli islamisti
avevano cominciato ad avere delle milizie nelle universita' e nei quartieri
popolari per "vetriolizzare" le giovani con le gonne corte, i giovani
comunisti, i giovani berberi, i giovani di sinistra. Gli islamisti hanno una
lunga lista di assassinii e di violenze prima delle elezioni. In seguito gli
islamisti ci hanno detto: se noi vinciamo le elezioni voi dovete cambiare i
vostri modi di vestire, le vostre abitudini alimentari, i vostri modi di
vivere. In certe regioni dell'Algeria gli islamisti hanno esercitato il
terrore sulla popolazione: gli uomini non potevano fumare, leggere il
giornale perche' il giornale era quello del potere e quindi era interdetto;
non si poteva camminare senza il velo islamico. Per questo, i democratici e
il movimento delle donne hanno deciso di lottare contro questo progetto di
societa'. Se e' vero che i militari hanno interrotto il processo elettorale,
non e' stata avviata una lotta contro il potere islamista sul piano della
scuola, della condizione della donna, della democrazia. Anche oggi il potere
non ha alcuna voglia di democrazia: oggi al potere ci sono l'ex Fln, due
partiti islamisti ed un partito creato apposta per il presidente. Il partito
democratico che era presente si e' oggi ritirato".
In maniera dichiaratamente semplificata, Cherifa precisa che "gli islamisti
hanno vinto a partire dal fatto che l'Algeria aveva un partito unico e non
c'era pluralismo, possibilita' d'espressione libera. Le moschee erano
l'unico luogo dove le persone potevano parlare liberamente. Non bisogna
dimenticare che il regime algerino era oppressivo e gli islamisti potevano
dire nelle moschee: noi possiamo buttar giu' il potere. Cio' corrispondeva a
quello che la gente voleva. Quello che dicevano trovava risonanza nella
gente".
Se tutte le religioni hanno una corrente integrista, fondamentalista,
Cherifa preferisce usare il termine islamista per ragioni storiche: "verso
il XIX secolo, nel mondo arabo c'e' stata una rinascita del mondo musulmano,
e quelli che hanno parlato di una rinascita all'interno del mondo islamico
per mettere fine alla sofferenza dei paesi musulmani - che erano in maggior
parte colonizzati - hanno proposto di tornare all'Islam e alle sue origini.
Ma i fondamentalisti non parlavano di legge di Dio, di governo di Dio, non
conoscevano la violenza e non dicevano che il popolo musulmano era il popolo
apostata. Gli islamisti oggi non sono d'accordo con i fondamentalisti e
dicono che non sono stati all'altezza della promessa del tornare alle
origini, non hanno usato i mezzi per fare cio', non hanno usato la violenza
per governare secondo i principi delle origini. Gli islamisti trovano che i
fondamentalisti sono persone tiepide. L'Algeria e' musulmana, la gente che
e' stata ammazzata in Algeria e' musulmana. Dapprima gli islamisti hanno
ucciso giornalisti, donne, intellettuali dicendo che non erano musulmani ma
poi sono passati ad ammazzare i contadini musulmani, hanno violentato la
donna contadina che e' musulmana, che ha sempre pregato".
Infine, con riferimento a cio' che oggi accade in Afghanistan, Cherifa dice:
"non credo che gettando bombe sulla gente si risolva il problema
dell'islamismo. Gli americani sono molto poco credibili perche' tutti
sappiamo che hanno sostenuto i talebani, che hanno creato bin Laden. Oggi,
nella maggior parte dei paesi musulmani c'e' un problema fondamentale che e'
quello del rapporto dei musulmani con la loro religione. Nel conflitto molto
violento che oggi vivono i paesi arabi, si pone il problema della laicita'.
E' necessario che anche la nostra religione passi attraverso questa fase di
separazione fra il religioso e il politico.
Per noi, paesi musulmani, la separazione significa la libera parola, vuol
dire che io in quanto intellettuale posso scrivere senza essere uccisa, in
quanto donna posso essere uguale all'uomo senza essere uccisa, vuol dire che
un partito comunista puo' esistere in Algeria. Liberare la parola vuol dire
che si possa rivendicare l'eguaglianza con gli uomini e rivendicare una
filiazione musulmana. Oggi non e' possibile. L'islamismo si agita come uno
spettro". E conclude: "Non e' un falso dibattito, il terrorismo e
l'islamismo sono stati la nostra vita reale in questi ultimi dieci anni".

5. APPELLI. "PALERMO CHIAMA": UN APPELLO CONTRO LA MAFIA
[Riceviamo e diffondiamo questo appello - che ha gia' ricevuto numerose
qualificate adesioni ed al quale naturalmente ci associamo - promosso
dall'associazione "Palermo anno uno"; per contatti e adesioni: fax:
091340793; e-mail: palermoannouno@libero.it]
"Si muore generalmente perche' si e' soli o perche' si e' entrati in un
gioco troppo grande. Si muore spesso perche' non si dispone delle necessarie
alleanze, perche' si e' privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i
servitori dello Stato che lo Stato non e' riuscito a proteggere" (Giovanni
Falcone).
Assistiamo ad un progressivo e costante smantellamento di tutti quegli
strumenti di contrasto alla criminalita' organizzata  che, dopo le stragi
del '92, ci avevano fatto sperare di potere un giorno vivere in una societa'
libera dall'intimidazione mafiosa.
Sempre piu' difficile e' collaborare con la giustizia, sia da parte dei
pentiti che di imprenditori onesti e taglieggiati, sempre piu' sfumato e' il
reato di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre fioccano le
condanne di risarcimento a carico di chi racconta o analizza la mafia e i
magistrati piu' esposti vengono costantemente attaccati e delegittimati.
Niente piu' falsi in bilancio, ostacoli insormontabili per le rogatorie
internazionali e un bel colpo di spugna per i reati finanziari. Dopo la
cessazione dell' operazione "Vespri Siciliani", ecco oggi  la riduzione
della "vergogna nazionale", cioe' delle scorte ai magistrati. Imperativo
categorico e' diventato "imparare a convivere con la mafia", in attesa di
allentare la vigilanza sui grandi appalti.
Intendiamo esprimere non solo preoccupazione ma indignazione per il percorso
intrapreso verso una normalita' che somiglia troppo ad una
"normalizzazione".
Oggi, come e piu' di ieri, e' necessario ribadire con forza e convinzione,
che la mafia esiste, ancora, e controlla il territorio. La mafia non e'
un'emergenza. La mafia e' un sistema criminale che trova la sua forza nei
legami ancora forti con pezzi della politica, delle istituzioni, del mondo
dell'economia ed in capitali immensi, appena scalfiti da sequestri e
confische.
Per questo e' assolutamente necessario rialzare la guardia, mobilitare le
coscienze e rendere evidente nel Paese la volonta' di liberarsi dal giogo
mafioso. E' ancor piu' necessario richiamare alle proprie responsabilita'
tutte le cariche istituzionali a garanzia della democrazia e della liberta'.
Riteniamo urgente e vitale organizzare una mobilitazione nazionale contro la
mafia che veda convergere associazioni, gruppi, movimenti e cittadini.
Una manifestazione che riteniamo opportuno proporre a Roma entro poche
settimane per sottolineare il senso di una battaglia contro la criminalita'
che e' dell'intero Paese. Per dimostrare a pezzi delle istituzioni non
coerentemente impegnati nel contrasto alla mafia la presenza determinata e
non rassegnata dei cittadini italiani.
Vi invitiamo ad inviare nei prossimi giorni la vostra adesione insieme alla
disponibilita' a dare un contributo di idee ed un apporto organizzativo per
la riuscita dell'iniziativa.

6. IL PERISCOPIO DI FULMINONE: ARRESTATE GIORGIO IL GIOVINE
[Delle disseccate opinioni del Fulminone, va da se', la responsabilita' ai
sensi di legge se l'assume chi firma questo foglio]
Che il governo di un ricco e potente stato (ancorche' di un paese giovane e
barbaro, fondato su un genocidio) decida e proclami di istituire tribunali
speciali segreti che operino in tutto l'orbe terracqueo per rapire,
torturare ed uccidere chiunque da essi stessi eletto a vittima, e dove e
quando vogliano, senza pubblico processo e senza regola o freno o confine
veruno, non e' forse questo un atto di abissale protervia e un delirio di
onnipotenza assassina per il quale un solo nome puo' usarsi, e quel nome e'
certo fascismo?
E che il consesso delle Nazioni Unite, la cosiddetta comunita'
internazionale, i paesi civili, gli stati di diritto, non denuncino cio' per
palese conclamato terrorismo quale esso effettualmente e', e violazione
flagrante e magna di ogni principio giuridico e morale fondante la
convivenza fra gli stati ed i popoli e le umane coscienze, non e' forse
questo un esempio di pusillanime omerta' che rende complici di un crimine
quanti ad esso non si oppongono?
Parlassimo da un pulpito, indossassimo una toga, non avremmo ragione di
dire: arrestate orsu' per terrorismo il signor Giorgio il giovine Cespuglio,
arrestate per terrorismo i suoi complici, arrestate per terrorismo i suoi
fiancheggiatori?

7. RIVISTE IN RETE: "IL PAESE DELLE DONNE" DI QUESTA SETTIMANA
[Riceviamo e diffondiamo]
Sul sito del "Paese delle donne", www.womenews.net, questa settimana
parliamo di:
- pace e guerra: "Le seduzioni della violenza", il contributo di Joanna
Bourke (Birkbeck College, London) al convegno "Le seduzioni della violenza",
tenuto a Bergamo il 30 novembre - primo dicembre; "Un problema di laicita'",
di Giovanna Romualdi [e' il testo che abbiamo riprodotto sopra - ndr -];
"Non in nostro nome", una giornata di discussione su incubi di pace e deliri
di guerra alla sala UDI, via Arco Parma 15, a Roma, domenica 9 dicembre;
altri contributi contro la guerra;
- globalizzazione: "Brasile: Genealogie della fecondita'", di Silvia De
Zordo; "Lo stato della popolazione nel mondo" di Ines Valanzuolo;
- scuola:  "Trasmettendo sapere", di Francesca Koch; "Non sparate sulla
ricerca", di Alessandra Giannasi.
Per contatti: Il Paese delle donne, e-mail: pdd@isinet.it,
sito:www.womenews.net

8. INDICE DEI NUMERI 275-304 (NOVEMBRE 2001) DE "LA NONVIOLENZA E' IN
CAMMINO"
* Numero 275 del primo novembre 2001: 1. Gino Strada, dalla parte delle
vittime; 2. La solidarieta' dei pakistani in Italia con le vittime
dell'attentato in Pakistan; 3. Carlo Gubitosa: il 4 novembre presenza
nonviolenta nelle piazze d'Italia; 4. Umberto Santino: le dimissioni di Tano
Grasso, un atto di accusa per un governo che legalizza l'illegalita'; 5.
Davide Melodia, ecopacifismo e animali; 6. Alcuni libri su etica e diritti
degli animali; 7. Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: lo spirito
e la prassi dei Centri di orientamento sociale; 8. Nadine Gordimer, la
protesta; 9. Françoise Sironi, la tortura; 10. Una lettera di Marcos ai
familiari di Digna Ochoa; 11. Letture: Italo Mancini, Bonhoeffer; 12.
Letture: Piero Viotto, Introduzione a Maritain; 13. Letture: Cornel West, La
filosofia americana; 14. Riletture: Lorenzo Albertinelli, I lager; 15.
Riletture: Herbert Marcuse, L'uomo a una dimensione; 16. Riletture: Edward
Said, Orientalismo; 17. Il 4 novembre incontro di formazione a Viterbo; 18.
Due dibattiti con Serge Latouche a Roma; 19. Il notiziario del Bologna
Social Forum; 20. Per studiare la globalizzazione: da Agnes Varda a Silvia
Vegetti Finzi; 21. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 22. Per saperne di
piu'.
* Numero 276 del 2 novembre 2001: 1. Fermare la guerra o tacere per sempre;
2. Antonio Tabucchi ed altri: e' tempo di parlare di pace; 3. Eduardo
Galeano, la guerra in parole; 4. Luigi Cortesi: perche'? why? 5. Davide
Melodia, con le bombe; 6. Susan Sontag, il cancro della storia umana; 7.
Gianfranco Mascia, costruiamo i comitati per la legalita'; 8. Il Centro
siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; 9. Il settimanale "Carta"
in edicola; 10. Convegno e marcia di Pax Christi a Locri; 11. Letture: Samir
Amin, Il capitalismo nell'era della globalizzazione; 12. Letture: Giuseppe
Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo biografico di
Danilo Dolci; 13. Letture: Antonio Vigilante, La realta' liberata.
Escatologia e nonviolenza in Capitini; 14. Riletture: Ernesto Balducci,
Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia; 15. Riletture: Dario
Paccino, L'imbroglio ecologico; 16. Riletture: Sergio Quinzio, Un commento
alla Bibbia; 17. Per studiare la globalizzazione: da Claudine Vegh a Franco
Venturi; 18. La Carta del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'.
* Numero 277 del 3 novembre 2001: 1. Con le sorelle e i fratelli immigrati;
2. Mao Valpiana, tante guerre "sante e giuste", ma una sola pace, quella
vera; 3. Monica Lanfranco intervista Lidia Menapace: la scelta e' la
nonviolenza; 4. Un appello dall'Universita' di Osaka; 5. Un appello di
vescovi e pastori brasiliani; 6. Una lettera per il dialogo tra studenti e
insegnanti di culture e religioni diverse; 7. Francesco Comina, il tempo
delle vittorie e' finito; 8. Le iniziative di novembre del Circolo Pink di
Verona; 9. Un convegno su Danilo Dolci a Palermo; 10. Una lettera al
Coordinamento degli enti locali per la pace e alla Tavola della pace; 11.
Letture: Augusto Illuminati (a cura di), Averroe' e l'intelletto pubblico;
12. Letture: Enzo Marzo, Corrado Ocone (a cura di), Manifesto laico; 13.
Letture: Simonetta Tabboni, Norbert Elias. Un ritratto intellettuale; 14.
Riletture: Marvin Harris, Cannibali e re; 15. Riletture: Simone Petrement,
La vita di Simone Weil; 16. Riletture: Peter Weiss, L'istruttoria; 17. Per
studiare la globalizzazione: da Lionello Venturi a Jose' Maria Vigil; 18. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'.
* Numero 278 del 4 novembre 2001: 1. Esposto alla Procura Generale della
Repubblica; 2. Joseph Halevi, la stampa che non va alla guerra; 3. Giancarla
Codrignani, la morte di Antigone; 4. Dibattiti a Molfetta; 5. Il 7 novembre
a Napoli; 6. L'8 novembre a Trento; 7. Gli appuntamenti del laboratorio
della nonviolenza a Torino; 8. Il 23 novembre un convegno a Verbania; 9.
Letture: Nando dalla Chiesa, Storie eretiche di cittadini perbene; 10.
Letture: Raul Hilberg, La distruzione degli Ebrei d'Europa; 11. Letture:
Arundhati Roy, Il dio delle piccole cose; 12. Riletture: Gustavo Gutierrez,
Teologia della liberazione; 13. Riletture: Edoarda Masi, Cento trame di
capolavori della letteratura cinese; 14. Riletture: Massimo Mila, Breve
storia della musica; 15. Il nuovo numero de "Il paese delle donne"; 16. Per
studiare la globalizzazione: da Antonio Vigilante a Vinoba; 17. Indice dei
numeri 245-274 (ottobre 2001) de "La nonviolenza e' in cammino"; 18. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'.
* Numero 279 del 5 novembre 2001: 1. Peppe Sini: il crimine della guerra; 2.
Enrico Peyretti: lettera al Presidente della Repubblica contro la guerra; 3.
Edward Said, lo scontro delle ignoranze; 4. Carla Ravaioli, l'altra faccia
dell'occidente; 5. Enzo Bianchi, le apocalissi dell'11 settembre; 6. Sabato
17 novembre si riunisce il gruppo di lavoro della Rete di Lilliput sulla
nonviolenza; 7. La finanza etica a Bologna il 24 novembre; 8. Alcune
iniziative di pace nel viterbese; 9. Progetto per costituire un centro di
documentazione e di intervento pacifista; 10. Riletture: Henry Corbin,
Storia della filosofia islamica; 11. Riletture: Pierre-Joseph Proudhon, Che
cos'e' la proprieta'? 12. Riletture: Paul Tillich, Teologia sistematica
(volume I); 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di
piu'.
* Numero 280 del 6 novembre 2001: 1. Peppe Sini, disarmare gli assassini; 2.
Alessandro Marescotti, collegare in rete i volontari contro la guerra; 3.
Stefano Guffanti, appello ai gruppi nonviolenti ed antimilitaristi; 4. Tonio
Dell'Olio: no alla guerra, no alla partecipazione italiana; 5. Davide
Melodia, due pensieri; 6. Beati i costruttori di pace e Pax Christi: un
digiuno per la pace; 7. Appello ecumenico per una giornata del dialogo
cristianoislamico; 8. Giuliana Sgrena, orfani di guerra; 9. Johan Galtung,
le regole gandhiane del conflitto; 10. Letture: AA. VV., "Uomini usciti di
pianto in ragione". Saggi su Franco Fortini; 11. Letture: Laura Boella,
Hannah Arendt; 12. Letture: Renate Siebert, Le donne, la mafia; 13. Martedi
6 novembre a Viterbo; 14. Martedi 6 novembre a Roma; 15. Una conferenza
stampa a Milano il 7 novembre; 16. L'8 novembre a Foggia; 17. Chiara
Schiavinotto, corso di formazione su microimpresa e microfinanza dal 3 al 7
dicembre a Padova; 18. Riletture. Paolo Jachia, Introduzione a Bachtin; 19.
Riletture. Rigoberta Menchu' (con Elisabeth Burgos), Mi chiamo Rigoberta
Menchu'; 20. Riletture: George Woodcock, L'anarchia; 21. Per studiare la
globalizzazione: da Luciano Violante a Daniel Vogelmann; 22. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 23. Per saperne di piu'.
* Numero 281 del 7 novembre 2001: 1. Impedire la fine del mondo; 2. Donne in
nero: no alla guerra, da Roma; 3. Peppe Sini: no alla guerra, da Orte; 4.
Giobbe Santabarbara: no alla guerra, da Viterbo; 5. Forum permanente per la
pace: no alla guerra, da Ferrara; 6. I consiglieri provinciali DS: no alla
guerra, da Verbania; 7. Alvise Alba: no alla guerra, da Alba; 8. Da tutta
Italia: no alla guerra; 9. Giovanni Scotto, alla guerra diciamo no; 10.
Amelia Alberti, quando le guerre si scatenano; 11. Raniero La Valle,
americani; 12. Toni Maraini intervista Assia Djebar; 13. Come e perche'
prepariamo un volantino e un volantinaggio; 14. Johan Galtung, quindici
forme della lotta nonviolenta in Gandhi; 15. Per studiare la
globalizzazione: da Vito Volterra a Colin Ward; 16. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 17. Per saperne di piu'.
* Numero 282 dell'8 novembre 2001: 1. Peppe Sini, cosa chiediamo a chi ci
legge oggi; 2. Esposto all'autorita' giudiziaria per fermare i golpisti
complici delle stragi in corso; 3. Alessandro Marescotti, agire per fermare
la guerra; 4. Primo Levi: Shema'; 5. Franco Fortini: Canto degli ultimi
partigiani; 6. Simone Weil, e si credettero molto umani; 7. Hannah Arendt,
come ghiaccio al sole; 8. Aspetti psicologici dell'impegno nonviolento; 9.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* Numero 283 del 9 novembre 2001: 1. Peppe Sini, l'ora della resistenza
nonviolenta; 2. Calendario delle iniziative contro la guerra; 3. Emergency:
uno straccio di pace; 4. Amelia Alberti, un piccolo proponimento; 5. Silvano
Tartarini, l'Italia e' in guerra e il diritto e' in lutto; 6. Farid Adly, da
Acquedolci per la pace; 7. Mao Valpiana, la guerra di oggi e la nonviolenza
di domani; 8. Diana Dimonte, il commercio equo e soldale per la pace; 9.
Davide Melodia, nuovi lutti attendono; 10. Norma Bertullacelli, da Genova
contro la guerra; 11. La scomparsa di Ernst Gombrich, un maestro; 12.
Giuseppe Di Lello, il governo della malavita; 13. Giulio Vittorangeli, la
dignita' dei morti; 14. Letture: Luciano Gallino, Il costo umano della
flessibilita'; 15. Letture: Leone Ginzburg, Scritti; 16. Letture: Leandro
Rossi, Paulo Freire profeta di liberazione; 17. "COS in rete" di novembre;
18. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'.
* Numero 284 del 10 novembre 2001: 1. Alberto L'Abate, occorrono i corpi
civili di pace; 2. Calendario delle iniziative contro la guerra; 3. Peppe
Sini, processare gli assassini; 4. Angelo Cavagna, digiuno contro la guerra;
5. Francesco Comina, il crimine della guerra e il fango dell'ipocrisia; 6.
Luciano Benini, una mozione al Comune di Fano; 7. Yukari Saito, l'araba
fenice e il camaleonte infinito; 8. Dodici consiglieri comunali di Milano
contro la guerra; 9. Associazione Resistenza e Pace: contro il terrorismo e
contro la guerra; 10. Associazione per la pace: rispettare la Costituzione;
11. Associazione "Verdi ambiente e societa'": no alla guerra; 12. Rete
Lilliput e MIR di Fano: l'Italia e' in guerra, noi no; 13. L'appello di
Woody Powell; 14. "Nigrizia": illusioni ottiche e politiche di pace; 15.
Hannah Arendt, l'inganno; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per
saperne di piu'.
* Numero 285 dell'11 novembre 2001: 1. Peppe Sini: fermare la guerra con la
forza della legalita', della democrazia, della nonviolenza; 2. Calendario
delle iniziative contro la guerra; 3. Appello di giuristi democratici contro
la guerra; 4. I parlamentari contrari alla guerra; 5. Arundhati Roy contro
la guerra; 6. Giulietto Chiesa, la ragione contro la guerra; 7. Alberto
L'Abate, il convegno di Parigi sull'intervento civile di pace; 8. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* Numero 286 del 12 novembre 2001: 1. Peppe Sini, un colpo di stato; 2.
Calendario delle iniziative contro la guerra; 3. Alessandro Marescotti,
l'opposizione alla guerra e' maggioritaria in Italia; 4. Appello per un
corpo civile di pace; 5. Azione cattolica italiana, settore giovani: per non
ammalarci di odio; 6. Emergency e' tornata a Kabul; 7. Mao Valpiana,
inchiodato a una croce; 8. Hevi Dilara, a nome di un popolo negato; 9.
Domenico Jervolino, l'universita' per la globalizzazione della pace e dei
diritti umani; 10. "Azione nonviolenta" di novembre; 11. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 287 del 13 novembre 2001: 1. Peppe Sini: fermare la guerra e
ripristinare la vigenza del diritto internazionale per lottare contro il
terrorismo; 2. Calendario delle iniziative contro la guerra; 3. Vauro Senesi
intervista Gino Strada; 4. Appello per uno sciopero generale contro la
guerra; 5. Franco Borghi, lettera a un direttore di giornale; 6. Giulio
Vittorangeli, l'orrore e la memoria; 7. Mao Valpiana, continuare in cio' che
e' giusto; 8. Brunetto Salvarani, per il dialogo cristianoislamico; 9.
Ottavio Raimondo, dalla legge al dono; 10. Germaine Greer, come i villaggi
vietnamiti; 11. Lidia Menapace, la domanda; 12. Rossana Rossanda, fermando
con le proprie mani i propri dirigenti; 13. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 288 del 14 novembre 2001: 1. Peppe Sini, cessate il fuoco; 2.
Calendario delle iniziative contro la guerra; 3. Francesco Rubino, perche'
la guerra in Afghanistan e' illegittima; 4. Progetto di statuto per un Corpo
Civile di Pace; 5. Alessandro Zanotelli, l'orrore di quel voto; 6. Etty
Hillesum, un ardore elementare; 7. Lea Melandri, rinascere insieme; 8.
Vandana Shiva, le sorgenti della vita; 9. La Carta del Movimento
Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* Numero 289 del 15 novembre 2001: 1. Peppe Sini, sulle macerie; 2.
Calendario delle iniziative di pace; 3. Il pulpito del Criticone: uomini e
cani; 4. Venerdi a Taranto per la pace; 5. Pasquale Pugliese: per una
strategia lillipuziana, i Gruppi di azione nonviolenta; 6. Luisa Morgantini,
torniamo in Israele e in Palestina; 7. Riletture: Franco Basaglia, Franca
Basaglia Ongaro (a cura di), Crimini di pace; 8. Riletture: Eknath Easwaran,
Badshah Khan, il Gandhi musulmano; 9. Riletture: Giancarlo Gaeta, Simone
Weil; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* Numero 290 del 16 novembre 2001: 1. Peppe Sini, la questione fondamentale;
2. Calendario delle iniziative di pace; 3. Amelia Alberti, la guerra e
l'eroina; 4. Un appello di Rawa all'Onu; 5. Enrico Peyretti, invece della
guerra; 6. A Rimini training di formazione nonviolenta con le Peace Brigades
International; 7. Per studiare la globalizzazione: da Peter Watkins a Simone
Weil; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* Numero 291 del 17 novembre 2001: 1. Alessandro Marescotti, domenica 18
novembre a Taranto per dire no alla guerra; 2. Calendario delle iniziative
di pace; 3. Peppe Sini: Vieri Marzi; 4. Silvano Bassetti, la legge del
taglione; 5. Yukari Saito, un'idea contro il terrorismo; 6. Giobbe
Santabarbara: la musica, la tastiera, il cielo stellato; 7. Mario Di Marco,
la finanza etica a Viterbo; 8. A Reggio Emilia un percorso di formazione
alla nonviolenza; 9. Maria Luigia Casieri, la democrazia e l'uovo di ferro;
10. Per studiare la globalizzazione: da Kurt Weill a Peter Weiss; 11.
L'osservatorio di Loico Fossi; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13.
Per saperne di piu'.
* Numero 292 del 18 novembre 2001: 1. Benito D'Ippolito, e tu dov'eri? 2.
Alessandro Marescotti, Taranto dice no alla guerra; 3. Violeta Parra, la
differenza; 4. Peppe Sini, il lume della ragione; 5. Campagna per i diritti
civili e politici delle donne afghane; 6. Associazione nazionale amici di
Aldo Capitini, per una globalizzazione nonviolenta dal basso; 7. Pronta la
proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla
nonviolenza; 8. Calendario delle iniziative di pace; 9. Per studiare la
globalizzazione: da Orson Welles a Edmund Wilson; 10. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* Numero 293 del 19 novembre 2001: 1. Peppe Sini, l'alternativa; 2. Una
lettera di Gerard Lutte; 3. Elettra Deiana, gli aquiloni di Peshawar; 4.
Antonio Tabucchi, inseguiti dai nostri fantasmi; 5. Benito D'Ippolito,
d'improvviso; 6. Calendario delle iniziative di pace; 7. Per studiare la
globalizzazione: da Donald Woods Winnicott a Virginia Woolf; 8. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* Numero 294 del 20 novembre 2001: 1. Peppe Sini, una giovane donna uccisa;
2. L'ultima lettera di Irma Marchiani; 3. Alberto Capannini, lettera di un
occidentale a un abitante di un paese in guerra; 4. Forum permanente per la
pace di Ferrara, appello al mondo universitario; 5. "Noi Siamo Chiesa", no a
questa guerra; 6. Bruno Giaccone, per la dignita'; 7. Il 24 novembre
giornata del non acquisto; 8. Letture: AA. VV., Dove va il volontariato? 9.
Letture: Carlo Jean, Guerra, strategia e sicurezza; 10. Letture: Claudio
Tugnoli (a cura di), Maestri e scolari di nonviolenza; 11. Calendario delle
iniziative di pace; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per
saperne di piu'.
* Numero 295 del 21 novembre 2001: 1. Enrico Peyretti, la ragione delle
ragioni contro la guerra; 2. Norma Bertullacelli, un'ora in silenzio per la
pace; 3. Daniele Lugli, due notizie; 4. Marina Forti intervista Partawmina
Hashemee; 5. Ettore Masina, per salvare Safya; 6. Il Consiglio Provinciale
di Viterbo per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; 7.
Letture: Tahar Ben Jelloun, L'Islam spiegato ai nostri figli; 8. Letture:
Jean-Pierre Berlan (a cura di), La guerra al vivente; 9. Letture: Giovanni
Franzoni, Ofelia e le altre; 10. Calendario delle iniziative di pace; 11. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 296 del 22 novembre 2001: 1. Farid Adly, salviamo la vita di Safya;
2. Luisa Morgantini: oltre il burqa, donne al governo per la democrazia; 3.
Amelia Alberti, la guerra infinita; 4. Norma Bertullacelli, finanziaria di
guerra e obiezione di coscienza alle spese militari; 5. Pax Christi di
Taranto: no alla guerra; 6. Giulio Vittorangeli, il pane quotidiano delle
zone franche; 7. Il testo pressoche' definitivo del disegno di legge per la
formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; 8. Un filosofo tedesco
e un bambino kossovaro; 9. Calendario delle iniziative di pace di oggi; 10.
Per studiare la globalizzazione: da Richard Wright ad Alessandro Zanotelli;
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 297 del 23 novembre 2001: 1. La guerra continua; 2. Giuliana
Sgrena, le donne di Kabul; 3. Sebastiano Dho, ogni guerra e' un'avventura
senza ritorno; 4. Janina Bauman, la verita' che generalmente scegliamo di
lasciare inespressa; 5. La CGIL Scuola del VCO contro la guerra; 6. Gisele
Halimi, il crogiolo; 7. "Missione oggi": la risposta dell'Occidente fa il
gioco dei terroristi; 8. Peppe Sini, perche' il segreto e' incompatibile con
la nonviolenza; 9. Brunetto Salvarani, crescono le adesioni all'appello
ecumenico per la giornata del dialogo cristianoislamico; 10. Osservatorio
europeo "Giovanni Falcone" di Monopoli: abrogare la legge sulle rogatorie;
11. Letture: Attac, I paradisi fiscali; 12. Letture: Gaetano Domenici,
Manuale dell'orientamento e della didattica modulare; 13. Letture: Thomas
Mann, Pace mondiale e altri scritti; 14. Iniziative di pace di oggi; 15. Per
studiare la globalizzazione: da Adriana Zarri a Graziano Zoni; 16. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per saperne di piu'.
* Numero 298 del 24 novembre 2001: 1. Davide Caforio: la tenda di Abramo, in
digiuno per la pace; 2. Umberto Di Maria, oggi e' la giornata del non
acquisto; 3. Ettore Masina, aggiornamenti e materiali per l'iniziativa per
salvare la vita di Safya; 4. Nadia Cervoni, le Donne in nero oggi in piazza
a sostegno delle donne afghane; 5. Per contrastare chi specula sul commercio
di strumenti di morte, sosteniamo la campagna "Banche armate"; 6. Dina
Bertoni Jovine ricorda Ada Gobetti; 7. Silvia Vegetti Finzi, l'utopia; 8.
Social forum di Roma: le scelte della questura di Roma danneggiano
gravemente i lavoratori stranieri e incentivano clandestinita' e lavoro
nero; 9. Elio Veltri, per la democrazia e la legalita'; 10. Sintesi di due
opuscoli di Jean-Marie Muller; 11. Riletture: "Hermeneutica" 1995, Kerygma e
prassi. Filosofia e teologia in Italo Mancini; 12. Riletture: Massimo Mila,
Scritti civili; 13. Riletture: Raymond Queneau, Esercizi di stile; 14.
Alcune iniziative di pace di oggi e domani; 15. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 16. Per saperne di piu'.
* Numero 299 del 25 novembre 2001: 1. Peppe Sini, tre condizioni per essere
un movimento per la pace; 2. Sintesi del convegno di Como sulla nonviolenza
(a cura di Marco Servettini). Con gli interventi di Albino Bizzotto, Carlos
Rojas, Jean Marie Benjamin, Nanni Salio, Tonino Drago, Lidia Menapace, Mao
Valpiana, Rigoberta Menchu', Luisa Morgantini, Arrigo (monaco di Camaldoli),
Hebe de Bonafini; 3. Sintesi di una relazione di Giulio Girardi su teoria e
prassi nonviolenta della liberazione; 4. Maria Zambrano, la nascita del
rancore; 5. Ada Gobetti, sdegnamo quindi; 6. Edith Bruck, anche voi che
volete sapere; 7. Laura Boella, amare la giustizia secondo Hannah Arendt; 8.
Alcune iniziative di pace di oggi; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
10. Per saperne di piu'.
* Numero 300 del 26 novembre 2001: 1. Peppe Sini, dopo un certo tempo; 2.
Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: il 14 dicembre aderiamo al
digiuno; 3. Amelia Alberti, i principali motivi della guerra; 4. Per Paolo
Borsellino (con alcuni testi di Paolo Borsellino, Liliana Ferraro, Nando
dalla Chiesa, Riccardo Orioles); 5. Benito D'Ippolito, una meditazione del
giorno dopo; 6. Due scritti di Rossana Rossanda; 7. Aung San Suu Kyi, fra il
dialogo e la devastazione estrema; 8. Hildegard Goss Mayr, un proverbio; 9.
Giuliana Martirani, le vere cattedrali; 10. Franca Ongaro Basaglia, le
regole della convivenza civile; 11. Letture: Luigi Bonanate, La guerra; 12.
Letture: Francesco Capriglione, Etica della finanza e finanza etica; 13.
Letture: Andrea Cecconi (a cura di), Ernesto Balducci. Cinquant'anni di
attivita'; 14. Riletture: Giorgio Colli, La ragione errabonda; 15.
Riletture: Sergio Piro, Le tecniche della liberazione; 16. Riletture: Franco
Venturi, La lotta per la liberta'; 17. Iniziative di pace di oggi; 18. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'.
* Numero 301 del 27 novembre 2001: * Una comunicazione di servizio; 1. Peppe
Sini, si giunga allo sciopero generale contro la guerra e in difesa della
legalita' e della democrazia; 2. Simone Weil, pensare; 3. Alcuni interventi
di Alessandro Zanotelli; 4. Il documento sulla guerra del forum romano
dell'8-9 novembre; 5. Un epigramma di Thomas More; 6. Letture: Mario
Guarino, Fedora Raugei, Scandali e segreti della moda; 7. Letture: Flavio
Lotti, Nicola Giandomenico, Rosario Lembo (a cura di), Per un'economia di
giustizia; 8. Letture: Francesco Remotti, Contro l'identita'; 9. Riletture:
Inni omerici; 10. Riletture: Eugene Minkowski, Trattato di psicopatologia;
11. Riletture: Francesco Tonucci, La citta' dei bambini; 12. Alcune
iniziative di pace da oggi a domenica 2 dicembre; 13. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 302 del 28 novembre 2001: 1. Peppe Sini, ma cosa sara' mai questa
nonviolenza di cui sento tanto parlare; 2. Verbale del primo incontro del
gruppo di lavoro tematico della Rete di Lilliput sulla nonviolenza; 3.
Giuliana Sgrena, donne a Kabul; 4. Mao Valpiana, il 14 dicembre digiuniamo
insieme; 5. Monica Lanfranco, due nuove liste in rete; 6. Letture: Gloria
Origgi, Introduzione a Quine; 7. Letture: Ignacio Ramonet, Marcos. La
dignita' ribelle; 8. Letture: Chiara Zamboni, La filosofia donna; 9.
Riletture: Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa; 10. Riletture: Erving
Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione; 11. Riletture: Lev
Tolstoj, Perche' la gente si droga? e altri saggi su societa', politica,
religione; 12. Alcune iniziative di pace da oggi a domenica 2 dicembre; 13.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 303 del 29 novembre 2001: 1. Peppe Sini, il sonno della ragione; 2.
Luisa Morgantini, non solo burqa; 3. Irene Bersani: no, con amore; 4. Unione
sindacale italiana, per il 14 dicembre prepariamo lo sciopero generale
contro la guerra; 5. Una dichiarazione di religiosi siciliani e calabresi
per la pace; 6. Francesco Tullio, Giordano Segneri: considerazioni
conclusive sulla conferenza del 25 giugno sul ruolo delle Ong nella
prevenzione e gestione delle crisi internazionali; 7. Norma Bertullacelli,
l'azione diretta nonviolenta di piazza Portello a Genova il 20 luglio; 8.
Prevista per il 6 dicembre la presentazione della proposta di legge per la
formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla nonviolenza; 9.
Riletture: Karl Barth, L'Epistola ai Romani; 10. Riletture: Nando dalla
Chiesa, Il giudice ragazzino; 11. Riletture: Luce Irigaray, Speculum; 12.
Alcune iniziative di pace da oggi a domenica 2 dicembre; 13. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 304 del 30 novembre 2001: 1. Enrico Peyretti, il no alla guerra e'
la base del si' alla pace; 2. Edgar Morin, contro il terrore c'e' solo la
saggezza; 3. Giuliana Sgrena, gli orfanatrofi di Kabul; 4. Giulio
Vittorangeli, il linguaggio della giustizia e della tenerezza; 5. Amelia
Alberti, la seconda fase; 6. Letture: Domenico Canciani, Maria Ida Gaeta (a
cura di), Album Simone Weil; 7. Letture: Angela Putino, Simone Weil e la
passione di Dio; 8. Riletture: Rosa Luxemburg, Scritti scelti; 9. Riletture:
Rosa Luxemburg, Scritti politici; 10. Da tradurre: Ingeborg Gleichauf,
Hannah Arendt; 11. Da tradurre: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt; 12. Alcune
iniziative di pace da oggi a domenica 2 dicembre; 13. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.

9. ALCUNE INIZIATIVE DI PACE DI OGGI
[Ovviamente le iniziative di pace di seguito segnalate sono quelle di cui
siamo venuti a conoscenza e che ci sembrano caratterizzate da due scelte
precise: I. la nonviolenza; e II. la difesa dei diritti umani, del diritto
internazionale, della legalita' costituzionale]
Lunedi 3 dicembre
- a Bologna: sit-in alle ore 16 davanti al Palazzo Comunale; il Gruppo
Scuola e Formazione del Bologna Social Forum invita insegnanti, studenti,
genitori e cittadini che hanno a cuore la liberta' di pensiero.
- a Bologna: alle ore 21 in via Legnano 2 incontro sull'industria bellica
con Achille Ludovisi.
- a Casalecchio di Reno: presso la Biblioteca "Cesare Pavese", via Cavour 4,
alle ore 20.30. Le associazioni "Gruppo Basquiat" e "Percorsi di Pace"
presentano: "Genova Oltre Genova". Genova raccontata attraverso i contributi
filmati di Indymedia, "Genova per noi" e del Sindacato di Polizia. Saranno
presenti: Rudy Ghedini, giornalista; Susanna Cattini, avvocatessa; un
rappresentante del Sindacato di Polizia. Info: 3495704601.
- a Firenze: inizia il festival del cinema dei popoli. Info: tel. 055244778.
- a Genova: in via Fieschi 20 si apre la mostra per ricordare Fabrizio De
Andre'.
- a Milano: presso la Comuna Baires, via Favretto 11, alle ore 20 incontro
su culture e sport.
- a Milano: in viale Monza 255 alle ore 21,30 dibattito sugli ogm con Pierre
Berlan.
- a Palermo: Il Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"
presenta il libro di Ernesto Oliva e Salvo Palazzolo, L'altra mafia.
Biografia di Bernardo Provenzano, edito da Rubbettino. Intervengono: Enrico
Bellavia, Maurizio De Lucia, Giuseppe Lumia, Claudio Riolo, Umberto Santino.
Saranno presenti gli autori. Ore 17, aula Paolo Borsellino della Facolta' di
Scienze Politiche, via Maqueda 324. Info: Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, tel.
0916259789, e-mail: csdgi@tin.it
- a Palermo: alle ore 17.30, Chiesa S. Giovanni dei Napoletani, in piazza
Marina, di fronte alla Chiesa della Catena, incontro su "Gerusalemme citta'
santa e lacerata", il confronto tra religioni e il conflitto
arabo-israeliano, in occasione della presentazione del libro di Luigi
Sandri, Citta' santa e lacerata, Edizioni Monti. Dialogheranno con l'autore:
Gianni Novelli, direttore del Cipax (Centro Interconfessionale per la Pace);
Francesco Lo Cascio, segreteria regionale Mir-Movimento Nonviolento Sicilia;
modera Rosario Giue'. L'iniziativa e' promossa dal MIR-Movimento Nonviolento
e dalla Scuola di formazione "Giovanni Falcone".
- a Roma: seminario promosso dal "Comitato scienziate e scienziati contro la
guerra" su "Dietro lo specchio. Verita' e menzogne dopo l'11 settembre
2001", presso il CNR, Sala Arangio Ruiz, inizio alle ore 9,30. Intervengono:
G. Barone, Chiara Cavallaro, G. Chiesa, L. Vasapollo, R. Schiattarella,
Mauro Cristaldi, F. Polcaro, E.  Magnone, Alberto Tarozzi, B. Scarcia
Amoretti, Zouhir Louassini, E. Zerbino, D. Archibugi, D. Gallo, R. La Valle.
Si prega di comunicare la partecipazione al seminario o al  n. di fax.
0649932053  o a  alberto.Clarizia@na.infn.it Per facilitare l'accesso si
consiglia di utilizzare l'ingresso secondario alla sede del CNR, sul retro
dell'edificio, in via dei Ramni 21. Il seminario e' aperto a tutti, ma per
la policy del CNR in materia di sicurezza non sara' possibile accedere senza
averlo comunicato precedentemente ai recapiti indicati. Il Comitato
Scienziate/i contro la guerra e' nato dalla convinzione di studiose/i delle
piu' diverse discipline che la guerra sia un prodotto storico, una strategia
intenzionale e un disegno razionale nello scontro di potere tra sistemi
politici in lotta per la supremazia, mentre oggi e' possibile e necessario
elaborare altri strumenti per la gestione dei conflitti ed e' necessario
sostenere lo sviluppo di una conoscenza critica che favorisca la ricerca di
alternative alla guerra e sia un deterrente ad una soluzione armata dei
conflitti esistenti.
- a Venezia: presso l'Ateneo alle ore 17 seminario su religioni e pace in
Medio Oriente.
- a Vicenza: alle ore 20,30 in viale Carducci 21, incontro per la pace con
Giuliana Martirani.
- a Viterbo: alle ore 21,30 presso il circolo Arci "Il mulino" riunione
della Rete no global.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben@libero.it ;
angelaebeppe@libero.it ; mir@peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info@peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 307 del 3 dicembre 2001